366 – Comunicato Stampa COVID-19 “LICENZIATO un PROFESSORE dell’ORCHESTRA TOSCANINI” – Parma, orchestrale licenziato perché si rifiuta di fare il tampone

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COMUNICATO STAMPA

COVID 19
Licenziato un Professore dell’Orchestra Toscanini

L’emergenza sanitaria, oltre a modificare i nostri stili di vita, sta fortemente influendo anche sulle nostre capacità di valutazione e discernimento arrivando, come nel caso in questione, ad eccessi inspiegabili.

I fatti:

in occasione della registrazione dell’Opera “Pelleas Et Melisande” la Direzione della Toscanini emana una direttiva, senza coinvolgere il Comitato interno anti-Covid, con cui obbliga tutto il personale coinvolto nella produzione a sottoporsi al Tampone nasofaringeo da effettuare entro le 48 ore prima dell’inizio della registrazione per poi essere ripetuto ogni 72 ore.

A fronte di questa direttiva un professore dell’orchestra e rappresentante sindacale interno, che per privacy chiameremo Mario, evidenzia che soffre di epistassi e che pertanto ha oggettive difficoltà a sottoporsi a tamponi così frequenti. Inoltre Mario suona uno strumento a fiato, e pertanto eventuali danni all’apparato laringo faringeo potrebbero pregiudicare la sua prestazione artistica. Mario si rende disponibile ad effettuare altri screening quali il test salivare o il sierologico, ma la Direzione rifiuta questa sua disponibilità e lo “dispensa dal servizio” riservandosi le modalità di retribuzione.

Il giorno della registrazione il professor Mario si presenta al Teatro Regio con il proprio strumento in quanto, avendo partecipato a tutte le prove, ritiene doverosa la propria presenza non essendo stato esplicitato in modo chiaro, alcun divieto di ingresso. Al Professore viene rilevata la temperatura, gli viene concesso l’ingresso e, quindi, si accomoda nel suo solito posto. A quel punto si presenta un responsabile che invita il Professore a lasciare il posto di lavoro in quanto, dato che non ha effettuato il Tampone nasofaringeo richiesto dalla Direzione, è stato dispensato dal prestare la propria opera. Ne nasce una discussione al termine della quale Mario, dopo circa 15 minuti dal suo ingresso in Teatro, decide di rientrare a casa.

A distanza di qualche giorno al Professor Mario arriva una lettera di contestazione disciplinare da parte della Fondazione Toscanini.

La Direzione ascolta le giustificazioni del lavoratore, dopodiché il Sovrintendente Alberto Triola il 9 aprile firma la lettera di licenziamento.

Nei giorni successivi abbiamo provato più volte a parlare con il Sovrintendente per cercare di capire e riflettere insieme sull’opportunità di un simile provvedimento, ma il Sovrintendente si è sempre negato, rendendosi disponibile ad un confronto con il sindacato venerdì 30 aprile, ben 21 giorni dopo il licenziamento.

Nell’incontro del 30 aprile tutte le Organizzazioni Sindacali del Teatro (SLC-CGIL, FISTel-CISL, UILCOM-UIL e FIALS) hanno provato a far ragionare la Direzione della Toscanini che ha chiesto ancora di riflettere qualche giorno.

E questa mattina, 10 maggio, in un incontro in videocall hanno ribadito la loro posizione:

il Professore non sarà riammesso.

Da parte nostra consideriamo l’azione messa in atto dalla Fondazione Toscanini assolutamente sproporzionata ed illogica e nei prossimi giorni sarà indetta un’assemblea con tutti i lavoratori per discutere insieme sull’intera questione.

Speravamo che il buon senso prevalesse, in realtà arroganza e supponenza hanno preso il sopravvento. La nostra impressione è che la superficialità con la quale si è affrontata questa situazione dipenda anche dall’impunità di chi, operando in contesti produttivi di emanazione pubblica, pensa di godere.

Ebbene, il Professore dell’orchestra ora si rivolgerà ad un Giudice per veder riconosciuto il suo diritto al lavoro e per cancellare questo sopruso.

Noi però preannunciamo sin d’ora che se la vicenda si concluderà, come pensiamo, con la reintegra del lavoratore ed il pagamento degli arretrati, chiederemo a gran voce le dimissioni del Sovrintendente Alberto Triola, responsabile di quanto accaduto e denunceremo alla Corte dei Conti i componenti del Consiglio di Amministrazione per il danno economico procurato alla Fondazione.

Se il Giudice riterrà che il lavoratore ha sbagliato, questi pagherà con il licenziamento; ma se così non sarà, chi ha firmato quella lettera di licenziamento dovrà pagare in un solo modo: dimettersi!!!

E’ avvilente vedere una istituzione pubblica come la Fondazione Toscanini, finanziata prevalentemente da Regione e Comune, comportarsi come il peggiore dei “padroni”.

A questa Dirigenza va il vergognoso primato di aver deciso, per la prima volta in Italia, di licenziare un lavoratore privo di sintomi Covid per non aver effettuato un Tampone; hanno licenziato un delegato sindacale, un professionista che per 38 anni ha operato con dedizione e diligenza per la Fondazione Toscanini senza mai una contestazione disciplinare.

Parma 10 maggio 2021

Per eventuali informazioni contattare Antonella Amerini +39 349 777 8937 Stefano Gregnanin +39 333 6285486

FISTel CISL Emilia Romagna

Corriere di Bologna / Cronaca

Parma, orchestrale licenziato perché si rifiuta di fare il tampone

Dopo 38 anni di servizio è arrivato l’allontamento dal lavoro: a causa dei sanguinamenti al naso il musicista non voleva sottoporsi all’ennesimo test

Il teatro Regio di Parma
Teatro Regio di Parma

Soffriva di epistassi. Sanguinamenti del naso che gli rendevano doloroso sottoporsi di frequente a tamponi anti-Covid. Così, quando gli è stato richiesto di fare un test nasofaringeo 48 ore prima della registrazione dell’opera «Pelleas Et Melisande», e ripeterlo ogni 72 ore, un musicista dell’Orchestra Toscanini di Parma si è rifiutato. Un gesto che ha portato al suo licenziamento in tronco, dopo 38 anni di servizio. È una decisione definitiva, dicono i vertici della Fondazione che gestisce l’orchestra. Ma ora i sindacati promettono battaglia.

La denuncia dei sindacati

I fatti risalgono al 19 aprile, ma solo adesso i sindacati di categoria dello spettacolo di Cgil, Cisl e Uil hanno denunciato quanto accaduto. Lo hanno fatto al termine di una lunga trattativa con il sovrintendente della Toscanini, Alberto Triola, avviata il 30 aprile e chiusa oggi con una sentenza netta da parte della Fondazione: il musicista non sarà riammesso. Ragion per cui i sindacati annunciano che supporteranno il lavoratore nella causa, già annunciata, contro l’orchestra.

La vicenda

Ma riavvolgiamo il nastro. L’orchestra Toscanini, un’istituzione nel panorama musicale regionale, avrebbe dovuto girare le riprese dell’opera lirica di Debussy. Per l’occasione, i vertici della Fondazione avevano emanato una direttiva che imponeva agli strumentisti di sottoporsi con frequenza al tampone nasofaringeo. Un gesto semplice per molti, ma non per il musicista licenziato, dicono i sindacati. Il professore aveva infatti problemi al naso che gli provocavano dei sanguinamenti frequenti. Temeva che le epistassi si sarebbero aggravate a causa dei continui tamponi, pregiudicando le sue performance artistiche (suonava uno strumento a fiato, ndr). Ha quindi rifiutato questo check serrato, proponendo di sottoporsi a screening alternativi, come il test salivare o sierologico. Niente da fare. I vertici della Toscanini l’hanno “dispensato dal servizio”. Nonostante questo, il musicista si è presentato al Teatro Regio nel giorno delle registrazioni, senza essersi tamponato. Un’azione che non è piaciuta all’organizzazione. Ne è nata una discussione, al termine della quale il musicista ha dovuto abbandonare posto delle riprese.

«Il Sovrintendente si deve dimettere»

Dall’esclusione al licenziamento, firmato dal Sovrintendente Triola, è stato un attimo. «È avvilente vedere una istituzione pubblica  come la Fondazione Toscanini, finanziata prevalentemente da Regione e Comune, comportarsi come il peggiore dei “padroni”», scrivono i sindacati. «Speravamo che il buon senso prevalesse. Arroganza e supponenza hanno preso il sopravvento», aggiungono in una protesta corale. Ora il lavoratore cercherà di riottenere il posto. Ma i sindacati mettono le mani avanti: «Preannunciamo da subito che se la vicenda si concluderà, come pensiamo, con il reintegro del lavoratore ed il pagamento degli arretrati, chiederemo a gran voce le dimissioni del Sovrintendente  Alberto Triola, responsabile di quanto accaduto. Inoltre denunceremo alla Corte dei Conti i componenti del Consiglio di Amministrazione per il danno economico procurato alla Fondazione».

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