Perché assumere olio di semi di lino spremuto a freddo – La Terapia Gerson – p. 207-208-209

La Terapia Gerson

L’incredibile programma nutrizionale contro i tumori e le altre malattie degenerative

Charlotte Gerson, Morton Walker

Capitolo 14

La Terapia Gerson per la maggior parte delle forme tumorali

Perché assumere olio di semi di lino spremuto a freddo 

p. 207-208-209

Curando i malati affetti da tubercolosi e da altre malattie croniche, il dottor Gerson si rese conto che la dieta doveva soddisfare anche il loro fabbisogno di ACIDI GRASSI ESSENZIALI. Fino a quando non scoprì che i pazienti oncologici non riuscivano a tollerare nessun tipo di grasso, il dottor Gerson era solito aggiungere alla dieta dei pazienti non oncologici del TUORLO d’UOVO CRUDO e un po’ di BURRO NON SALATO. Tuttavia, non appena le formazioni tumorali dei malati oncologici scomparivano, cercava di integrare il loro regime alimentare con un po’ di OLIO, TUORLO D’UOVO o BURRO, scoprendo però che i TUMORI tendevano a RIFORMARSI. Poiché altri medici o ricercatori non erano in grado di fare studi su malati oncologici guariti, non disponeva di nessun punto di riferimento in relazione ai motivi di questa ricomparsa. Non gli rimaneva che condurre ESPERIMENTI sui suoi PAZIENTI. Scelse alcuni pazienti affetti da tumori esterni (tumori cutanei come un’infiammazione del torace) le cui lesioni erano facilmente osservabili. Quindi, DOPO aver ottenuto la REMISSIONE del TUMORE, con molta cautela, INTRODUSSE nella dieta di ciascun paziente un tipo di OLIO ALIMENTARE. Immancabilmente, dopo 12 settimane, le lesioni che erano già guarite o erano chiuse, si riformarono a causa della RICOMPARSA del TUMORE. Non appena TOGLIEVA quell’OLIO o GRASSO dall’alimentazione, il TUMORE SCOMPARIVA di NUOVO. Il Dottor Gerson tentò TUTTI i TIPI di OLI polinsaturi, quelli monoinsaturi come l’olio di oliva, olio di noci e di semi e molti altri. Scoprì che nessuno di questi era indicato per i pazienti oncologici in fase di remissione o di ripristino delle funzioni dell’organismo. Per questo motivo nel suo celebre libro A CANCER THERAPY RESULTS OF FIFTY CASES, specificò chiaramente che “ nessun olio e nessun grasso deve essere incluso nella terapia dei malati(6). Infine arrivò alla conclusione che dovevano passare 18 MESI, molto tempo dopo che l’apparato digerente e gli organi fondamentali avevano ricominciato a funzionare naturalmente, prima di poter somministrare a questi pazienti una quantità minima di burro non salato o di olio vegetale. Ma non abbandonò le sue ricerche, visto che si rendeva conto dell’importante ruolo svolto dagli acidi grassi essenziali. Finalmente nel 1958, anno della pubblicazione del libro, nonché suo ultimo anno di vita e di lavoro, gli capito fra le mani una RICERCA che la dottoressa JOHANNA BUDWIG, Ph.D. , aveva condotto sugli ACIDI GRASSI ESSENZIALI. La dottoressa BUDWIG (che vive tuttora in Germania ed è stata candidata al premio Nobel per la medicina) aveva scoperto che l’OLIO di SEMI di LINO è diverso da qualsiasi altro olio o grasso alimentare e che GIOVA ai MALATI ONCOLOGICI senza causare alcun tipo di inconveniente. Era una strana coincidenza, il dottor Gerson si ricordò che l’attività di suo PADRE consisteva nella SPREMITURA di SEMI di LINO, ma non aveva mai pensato che un giorno avrebbe usato questo prodotto per curare i suoi pazienti. Difatti scoprì che l’olio di semi di lino possedeva la capacità di aumentare l’efficacia della sua terapia; a quanto pare gli acidi grassi favorivano il trasporto della VITAMINA A (beta carotene) attraverso il circolo sanguigno, aumentando la risposta immunitaria del paziente. Oltre a questa caratteristica, l’OLIO di SEMI di LINO è ricco di ACIDO LINOLEICO e LINOLENICO, cioè due acidi grassi essenziali OMEGA-3 che stimolano la dissoluzione dei depositi ateromatose dell’ARTERIOSCLEROSI migliorando la circolazione sanguigna. Di conseguenza, usando l’olio di semi di lino, il malato (o anche la persona sana) stimola ulteriormente il buon funzionamento del proprio organismo. Fortunatamente oggi è possibile trovare OLIO di SEMI di LINO ottenuto da semi provenienti da COLTIVAZIONI BIOLOGICHE e PRESSATI a FREDDO (poiché il calore danneggia la proprietà dell’olio); si dovrà preferire un prodotto venduto in BOTTIGLIE SCURE che impediscono alla luce di ossidare il prodotto e CONSERVATE in FRIGORIFERO dal gestore del negozio di alimenti naturali. Ovviamente è indispensabile proteggere l’olio dall’aria, dalla luce e dal calore per EVITARE che IRRANCIDISCA. Il suo sapore ricorda quello delle noci ed è indicato per condire insalate in sostituzione di altri oli. L’olio appena prodotto e venduto quasi immediatamente, può essere conservato in FREEZER per circa SEI MESI e in FRIGORIFERO per circa TRE MESI se la confezione non è ancora stata aperta. Infatti, DOPO l’APERTURA della bottiglia, l’olio di semi di lino deve essere CONSUMATO nel giro di TRE SETTIMANE anche se conservato in frigorifero. L’olio di semi di lino NON deve MAI essere RISCALDATO, utilizzato per cuocere, arrostire o friggere. Inoltre NON è CONSIGLIATO versare l’olio di semi di lino nelle zuppe calde o sulle patate al forno se sono ancora bollenti: prima di aggiungere l’olio aspettate che le patate si siano raffreddate. SI SCONSIGLIA di MANGIARE i SEMI di LINO, interi o spezzati: è l’OLIO che contiene le sostanze medicamentose. I pazienti, inoltre, dovrebbero ATTENERSI alle DOSI INDICATE (evitando sovra o sottodosaggi) per ottenere gli effetti terapeutici desiderati (7). Per le ragioni esposte, l’olio di semi di lino non compare nel libro del Dottor Gerson, il quale non indicò neppure in che dosi dovesse essere somministrato. Fortunatamente abbiamo recuperato una lettera inviata dal Dottor Gerson al suo caro amico, il premio Nobel Albert Schweitzer, in cui descrisse non solo i buoni risultati ottenuti con il consumo di quest’olio ma anche le dosi da usare. Il Dottor Gerson scrive che durante le PRIME 4 SETTIMANE di CURA, i malati possono usare 2 CUCCHIAI di olio di semi di lino al GIORNO (1 cucchiaio a pranzo e 1 a cena). Poi nei MESI SUCCESSIVI successivi la dose ridotta a 1 SOLO CUCCHIAIO al GIORNO. L’istituto Gerson segue questa prescrizione con ottimi risultati. Per alcuni pazienti la quantità di olio di semi di lino è stata modificata in base a diversi fattori: ESAME degli ELETTROLITI del SIERO, livello di COLESTEROLO HDL e LDL e livello dei TRIGLICERIDI.