Il virus inventato – Peter H. Duesberg

Peter Duesberg, Inventing the AIDS Virus (Aids. Il virus inventato), foreword by Nobel laureate Kary Mullis, Washington DC, Regnery Publishing, 1996, ISBN 0-89526-399-8.7

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Descrizione di Aids il Virus Inventato

L’HIV non provoca l’AIDS… L’AIDS non si trasmette per via sessuale… L’AZT peggiora l’AIDS, non lo migliora… Così sostiene il dottor Peter Duesberg, uno dei più autorevoli microbiologi del mondo, membro della National Academy of Sciences americana, un pioniere nella scoperta della famiglia di virus a cui appartiene l’HIV.

Le prove addotte da Duesberg – apparse in prestigiose pubblicazioni scientifiche ma volutamente ignorate dalla stampa a larga tiratura – sollevando dubbi a cui l’ambiente della ricerca sull’AIDS finora non ha risposto:

se l’HIV provoca l’AIDS, perché migliaia di malati di AIDS non hanno mai avuto l’HIV?

Come mai centinaia di migliaia di persone che hanno l’HIV da molti anni non hanno mai sviluppato la malattia?

Perché lo scopritore del virus HIV ora sostiene che il virus non può essere l’unica causa dell’AIDS?

Come mai oltre dieci anni di ricerche sull’AIDS – costate decine di migliaia di dollari – non sono riusciti a dimostrare come (o se) l’HIV provoca l’AIDS o attacca il sistema immunitario?

E come lui la pensa anche Kary Mullis, premio Nobel per la chimica nel 1993.

 

Peter H. Duesberg

Peter H. Duesberg (Germania, 2 dicembre 1936) è uno scienziato statunitense. Di origine tedesca, è professore di citologia e biologia molecolare all’Università della California ed è famoso soprattutto per la sua controversa teoria sull’origine dell’AIDS.

La madre era un medico e il padre professore di Medicina Interna.

Si trasferice negli Stati Uniti nel 1964, lasciando il Max Planck Institute di ricerca virologica, sotto la guida di Wendell Meredith Stanley, che è stato il primo virologo a ricevere il Premio Nobel [senza fonte].

Nel 1986 entra a far parte dell’Accademia delle Scienze degli Stati Uniti.

Pioniere nella ricerca dei retrovirus, è stato anche il PRIMO SCIENZIATO ad AVER ISOLATO un GENE del CANCRO [senza fonte].

Attualmente è docente di Biologia Molecolare e Cellulare presso la Università di Berkeley in California.

È convinto assertore dell’ipotesi che la Sindrome da Immunodeficienza Acquisita (AIDS) NON sia di ORIGINE VIRALE.

Fra il 1968 e il 1970 dimostrò che il virus dell’influenza ha un GENOMA segmentato[senza fonte]. Questo avrebbe fornito una spiegazione alla sua capacità di formare ricombinanti attraverso il riassortimento dei suoi segmenti subgenomici.

Con i suoi lavori sui retrovirus nel 1970, egli ISOLO’ il PRIMO ONCOGENE, e mappò la struttura genetica di questi virus[senza fonte]. Con questi studi, e altri nello stesso campo, ottenne l’elezione alla National Academy of Sciences nel 1986[senza fonte].

In base alla sua esperienza sui retrovirus, Duesberg HA MESSO IN DISCUSSIONE l’IPOTESI di una CORRELAZIONE DIRETTA tra VIRUS HIV e AIDS sulle pagine di PRESTIGIOSE RIVISTE SCIENTIFICHE (Cancer Research, The Lancet, Proceedings of the National Academy of Sciences, Science, Nature, Genetica, Journal of AIDS, AIDS Forschung, Biomed. & Pharmacother., New Engl. J. Med., Chemical and Engineering News, Naturwissenschaften, Research in Immunology, Pharmacology & Therapeutics e il British Medical Journal).

HA invece SUGGERITO l’IPOTESI che LE DIVERSE MALATTIE che sono incluse nella sindrome detta AIDS siano CAUSATE dall’USO PROLUNGATO di COCAINA, di EROINA, di DROGHE “RICREATIVE” e dall’uso stesso dei FARMACI ANTI-HIV, quali l’AZT, prescritto per prevenire o trattare l’AIDS.

LA SUA CRITICA, peraltro, non riguarda solo la teoria HIV-AIDS in sé, ma il modo stesso in cui essa si è affermata, al di fuori di quello che dovrebbe essere un reale confronto scientifico, nell’ambito di quella che Duesberg DENUNCIA come una COLLUSIONE molto stretta FRA RICERCA SCIENTIFICA, POLITICA e INTERESSI ECONOMICI.

A suo giudizio, gli STANZIAMENTI per la RICERCA negli STATI UNITI vanno solo ed esclusivamente a quei ricercatori che sposano le tesi ufficiali e questo andrebbe a detrimento della qualità della ricerca e allontanerebbe dalla soluzione di problemi importanti, come la ricerca sul cancro.

BASANDOSI su 30 anni di STUDI sul CANCRO di ORIGINE VIRALE, e più di 15 anni sui geni cellulari simili a quelli virali correlati al cancro, ora definiti come oncogeni, Duesberg E’ ARRIVATO, infatti, a ritenere che la carcinogenesi virale sia statisticamente trascurabile, e che le prove di una oncogenesi cellulare non siano sufficienti. Per questo ha invece avanzato l’ipotesi che la causa del CANCRO vada cercata nell’anomalia genomica detta ANEUPLOIDIA (l’aberrazione numerica dei CROMOSOMI), PIUTTOSTO CHE che negli ONCOGENI CELLULARI. Questa ipotesi suggerisce miglioramenti nella PREVENZIONE del CANCRO mediante l’ELIMINAZIONE dagli ALIMENTI e dai FARMACI di SOSTANZE che CAUSANO l’ANEUPLOIDIA.