Occorrono 6 ore per riparare i danni causati al nostro corpo da 5 minuti di RABBIA. Abbiamo fatto bene i conti? Ci conviene?

Lo rivela una ricerca che ci invita ad avere un maggior autocontrollo

Il nostro sistema psico fisico impiega circa 6 ore per riprendersi quando abbiamo uno scatto di rabbia. Lo rivela una ricerca medica che invita quindi ad un maggior autocontrollo. 5 minuti di rabbia infatti, provocati da una qualsiasi ragione, hanno una ripercussione sul sistema immunitario per un tempo di circa 6 ore. Ecco perchè occorre come non serva lasciarsi prendere da quegli scatti di ira che, non solo spesso non risolvono i problemi, ma danneggiano la propria persona. Sorge quindi spontanea la domanda: bisogna forse reprimere, tenersi dentro la rabbia?

La risposta è no. Anche il mantenere tutto dentro provoca gli stessi danni!

Ciò di cui abbiamo bisogno è imparare a coltivare abitudini che bilancino meglio le nostre reazioni agli eventi. Occorre imparare a conoscerci meglio per sapere cosa ci fa arrabbiare, cosa ci fa male. Riuscendo così a evitare che pochi minuti fuori controllo generino reazioni vistose. La rabbia e l’odio possono essere diretti a se stessi o verso altre persone, ma in entrambi i casi si perde quando permettiamo a queste emozioni di prendere il sopravvento.

5 minuti di rabbia incidono sul nostro equilibrio e sul nostro benessere

Se, infatti, riflettiamo su questo, ci accorgiamo come 5 minuti di rabbia e di perdita di controllo incidono sul nostro equilibrio e sul nostro benessere. Grazie a questa consapevolezza diviene allora importante coltivare pratiche che rafforzano il nostro controllo. Piccole abitudini che consentano di evitare di cadere nelle sabbie mobili di quelle emozioni che sono molto nocive. Che fare dunque per non permettere che 5 minuti di rabbia provochino reazioni cosi intense da ripercuotersi per circa 6 ore?

Interessante lo spunto fornito dal neuroscienziato Rick Hanson. Secondo il ricercatore americano ci occorrono solo 12 secondi per contemplare qualcosa di bello, capace di darci una sensazione di benessere.

L’autore di numerosi testi sulla resilienza suggerisce così di allenare la propria psiche a concentrarsi su quello che ci piace, che dona benessere. Occorre poi cercare di ridurre, specie sul lavoro, quelle situazioni che creano eccessivo stress e che poi sfociano in reazioni incontrollate.

Organizzazione e pianificazione del lavoro sono quindi ottimi alleati affinchè lo stress non prenda il sopravvento. Ma, soprattutto, è l’atteggiamento che teniamo nei confronti della vita in generale ad essere decisivo affinchè la negatività non prevalga.

Coltivando sentimenti ed emozioni quali empatia, gentilezza, ottimismo. Stati d’animo che consentono di vivere anche imprevisti e delusioni nella giusta maniera.