C’erano una volta cento raffreddati – Salute radiosa con il digiuno – Albert Mosseri

SALUTE RADIOSA CON IL DIGIUNO

Albert Mosseri

CAPITOLO 25 IL POTERE CURATIVO,

LA NOZIONE DI RIMEDIO E IL DIGIUNO

C’ERANO UNA VOLTA CENTO RAFFREDDATI

C’erano una volta cento individui raffreddati. Il primo decise di prendere un’aspirina, poiché credeva ancora nella medicina, il secondo, non amando d’istinto i medicinali, ingurgitò del tè addizionato al cognac, secondo una vecchia ricetta di sua nonna; il terzo che non credeva che nelle piante, rosmarino, borragine, bardana prese una tisana e ne respirò i vapori profumati, fino a soffocarsene, il quarto, culturista fanatico e inveterato, si mise sotto una doccia fredda, il mattino di buon’ora, il quinto, per spirito di contraddizione, altrimenti come gli si raccomandava, fece un bagno caldo, addizionato di piante aromatiche, il sesto adepto di Rika Zaraï, marinò il suo posteriore nell’acqua fredda di un bidet, e mentre gonfiava la guancia, lo chiamò “abluzione” o idroterapia, il settimo che non giurava che per le guarigioni spirituali, andò per guarire, a ricevere il fluido magnetico di un guaritore, lui stesso raffreddato, l’ottavo che credeva nelle dosi infinitesimali, lasciò cadere, nella sua bocca aperta delle minuscole pillole omeopatiche, il nono che aveva letto sui giornali la scoperta di un vaccino miracoloso, ma sicuramente fraudolento, come sempre, per guarire dal suo raffreddore, si affrettò ad andare dal suo medico, prima che le scorte si esaurissero, il decimo, che aveva tendenze esotiche, andò a farsi solleticare il fondo del naso con gli aghi di un agopuntore cinese, l’undicesimo aveva le tasche piene di tubetti e di unguenti, con i quali spalmava ogni tanto il suo naso ostruito, il dodicesimo preferì farsi palpeggiare la trentatreesima vertebra, pur sapendo che non ve ne sono che trentadue, da un chiropratico diplomato. Quanto al centesimo, egli non fece nulla per guarire il suo raffreddore. Lasciò fare la natura, ma intelligentemente, non adoperò alcun rimedio e riposò il suo corpo e il suo stomaco, saltando qualche pasto. Risultato sorprendente e incredibile al primo colpo tutte le persone raffreddate, senza eccezione, si erano rimesse, in capo a qualche tempo! Tutte si erano sbarazzate del loro raffreddore, tutte si ristabilirono perfettamente. Perfino l’ultima persona che non aveva fatto ricorso ad alcun rimedio – e che logicamente non avrebbe dovuto guarire – era guarita anche lei. È l’aspirina che mi ha guarita, dichiarò la prima persona. È il tè, corretto al cognac che mi ha guarita, disse la seconda. È la tisana che mi ha ristabilita, disse la terza. È la doccia fredda che mi ha guarita, disse la quarta, fate come me. È il bagno caldo che mi ha guarita, disse la quinta, – fate come me, ecc… Tutti i raffreddati erano guariti con metodi differenti, talvolta perfino contrari, ma ciascuno pensava che era stato il SUO metodo che l’aveva guarito. E tutti potevano provarlo, anche quello che non aveva usato alcun rimedio. La medicina stessa ha stabilito delle statistiche per provare che tale o tale medicinale era efficace Ecco come si può provare che tutti i rimedi, fossero essi contraddittori, fossero pure opposti, fossero chimici o naturali, guariscono il raffreddore: l’aspirina, l’acqua fredda, l’acqua calda, le tisane, il cognac, il tè, ecc. E si possono anche stabilire delle statistiche che provano l’efficacia di tale o tal’altro rimedio. Statistiche che non hanno valore, si è ben visto. Ecco come si ingannano gli studenti alla facoltà di medicina. Il colmo di tutto, il bouquet per così dire, è che la persona raffreddata che non aveva usato alcun rimedio, era guarita anche lei! Ecco perché non bisogna accettare le prove, né le testimonianze, né le statistiche, poiché esse non provano nulla. Tutto ciò che provano, è che la natura continua imperturbabilmente il suo lavoro, per eliminare il raffreddore(per eliminare l’accumulo di muco che ha superato il limite di tolleranza attraverso il raffreddore), come tutte le altre tossine delle malattie, finché il soggetto è guarito, a dispetto degli ostacoli con cui la si prostra, per così dire aiutarla, In conclusione tutti i rimedi, che essi siano naturali o chimici, non servono a niente, salvo a ostacolare la Natura nel fare il suo lavoro di eliminazione. I malati che guariscono, lo fanno a dispetto di questi cosiddetti rimedi, mentre guariscono molto più in fretta quando non impiegano alcun rimedio, ma obbediscono alla Natura. Il raffreddore, come tutte le malattie più gravi, è un sintomo di eliminazione. Ora l’eliminazione si esegue tramite l’energia nervosa. Tutti i rimedi sprecano questa energia nervosa, e ritardano di conseguenza l’eliminazione. Bisogna piuttosto incoraggiarla col riposo e il digiuno.

I RIMEDI NON ESISTONO

La storia dei cento raffreddati che si è appena letta e gustata, io lo spero bene, mostra che i rimedi non esistono. Questa storia immaginata di sana pianta, ha impressionato molti lettori e fatto riflettere molti altri. 1) L’esistenza di qualsiasi rimedio annullerebbe la LEGGE di CAUSA – EFFETTO. Ora, questa legge non può essere annullata a piacimento degli uomini. Non si può sopprimere un effetto che sopprimendo la sua causa. Niente può rendere sobrio l’ubriaco, finché continua a bere alcol. Non si possono sospendere le leggi della natura, la cosa non è concepibile. Nessun rimedio può sfidare le leggi invincibili della natura. La natura non ha previsto che si possano violare le sue leggi, pur sfuggendo alle sue conseguenze, per mezzo di un artificio, di un trucco, che sia un veleno chimico, un medicinale o una tisana naturale. La natura, scrisse un antico igienista, non ha creato rimedi ma punizioni. (Dr. Trall) Non c’è che la soppressione della causa che possa abolire l’effetto. Nessun rimedio può farlo. Nessuna pianta può abolire la causa. Nessun trattamento. È d’altronde assurdo voler combattere un sintomo. 2) La sola causa che gli igienisti possono accettare è un modo di vita malsano. Invece, la medicina dice che bisogna combattere la causa della malattia ma pensa che i microbi e i virus sono questa causa. Quando un chiropratico dice che le lussazioni vertebrali causano i dolori, ignora le vere cause. Quando parlano di carenze, di pigrizia delle ghiandole o di terreno, ignorano le vere cause. 3) La malattia è un’azione salutare di disintossicazione. Perfino le depressioni nervose, le crisi mentali, la febbre, la tosse, ecc. lo sono. Non è ragionevole voler guarire questa disintossicazione con un rimedio. 4) Non dicano che vogliono aiutare la disintossicazione. I processi vitali del nostro organismo sono e resteranno un mistero insondabile. Sono sicuri che aiutando la natura, non la ostacolano? No, noi non possiamo aiutare i processi di cui non comprendiamo il funzionamento. Tutti i metodi che si reputano aiutare il lavoro della natura snervano l’organismo al punto di sopprimere l’eliminazione. Questa soppressione dell’eliminazione si traduce in una sensazione di benessere e con la scomparsa dei malesseri provocati dalla disintossicazione. Ecco perché si prende questa soppressione per una guarigione, mentre l’organismo attende di riprendere le sue forze sprecate per ricominciare la disintossicazione.

IL SOLO POTERE CURATIVO CONOSCIUTO

Le forze e i processi curativi della vita si compiono in una maniera perfettamente ordinata, e in conformità totale con le leggi della natura. Sono: 1 – I processi di riproduzione. 2 – Il lavoro di crescita e sviluppo. 3 – La riparazione e il riapprovvigionamento delle parti usurate o strappate. 4 – Il recupero dell’energia di un corpo spossato. 5 – L’escrezione degli scarti. 6 – La riparazione dei danni subiti dall’organismo e che risultano da un incidente o da una violenza qualsiasi. 7 – Il ristabilimento e la restaurazione di un corpo malato. Tutto ciò si aggiunge al fatto che il ristabilimento si effettua attraverso l’applicazione ordinata e conforme alle leggi delle medesime forze e dei medesimi processi che diedero nascita all’organismo, che lo condussero a crescere e a svilupparsi, a espellere i rifiuti nocivi, a cicatrizzare le sue ferite e a risaldare le ossa spezzate.

L’ERRORE FATALE DELLA MEDICINA, CHIMICA O NATURALE

L’errore fatale di tutte le scuole mediche, chimiche o naturali, consiste nel voler sostituire i loro violenti metodi al potere curativo che risiede nell’organismo vivente. Esse hanno tentato di usurpare le prerogative di autoguarigione dell’organismo. I loro metodi e i loro sistemi furono innumerevoli, ma la loro scomparsa progressiva testimonia del loro scacco. Non c’è logica uguale a quella dei fatti, per dimostrare la follia consistente nel voler creare delle contro-maniere (bagno di sabbia o di argilla, corrente elettrica, massaggio, operazione qualsiasi) che si ritiene supplire alla maniera propria d’agire della natura. Tuttavia, quelle possiedono il vantaggio negativo di essere meno nocive dei medicinali, ed è tutto ciò che si può dire a loro favore.

MA DOVE STA QUESTO POTERE CURATIVO?

I mezzi e i processi con i quali i malati si ristabiliscono, quando si ristabiliscono veramente, e qualunque sia il nome dato alla loro malattia o al trattamento impiegato, sono dei processi strettamente biologici. Essi non sono suscettibili di essere iniziati o aiutati dai praticanti della medicina chimica o naturale. In breve il potere di guarigione non si trova in una fiala di medicinale, né in una tisana. Esso è innato ai corpi viventi. Esso è personale e non può essere trasmesso da una persona (guaritore, ecc.) a un’altra.

IL DIGIUNO NON GUARISCE NIENTE

Attenzione: il digiuno non guarisce niente, né alcuno. Se lo si utilizza per guarire si commette un errore, poiché si possono allora fare molti errori nel metodo seguito. Infatti, il digiuno è senza effetto nei casi seguenti: 1) quando le riserve sono esaurite 2) quando la vitalità è troppo bassa 3) quando si è superata la soglia irreversibile 4) quando le condizioni materiali e psicologiche sono ostili. Il digiuno economizza le energie vitali, permette al potere guaritore del corpo di dispiegarsi al massimo del suo potenziale!