Questione Frutta Acida: chiarezza scientifica o chiacchiere da bar? – Chris Gian-Cursio, Stanley Bass E I vegetali frullati – Gli effetti dannosi di una dieta fruttariana a base di frutta acida – Frutta acida PH a cura di Marco Giai-Levra 

 

 

 

“Un pò di frutta acida ogni tanto non ha mai fatto male a nessuno, ma con questo articolo cercherò di evidenziare un principio di precauzione da tenere in considerazione secondo la mia sperimentazione e i miei approfondimenti nell’ambito dell’alimentazione esclusiva fruttariana.”


》 Chiarezza pragmatica
Questo articolo nasce per fare chiarezza sull’opinione del mio gruppo di ricerca riguardo il principio di precauzione da tenere in considerazione all’interno di un’alimentazione fruttariana salutare/sostenibile.

Esiste un metodo empirico per effettuare le misurazioni del pH e comprendere se un cibo sia acidificante o alcalinizzante. Ma molti si accontentano di fare una misurazione del pH estemporanea poco dopo aver mangiato un frutto, senza considerare nè il pH precedente, né ciò che si era mangiato nei giorni precedenti.

Se le prime due urine della mattina danno pH 7,4 (facilmente riscontrabile secondo la mia esperienza con il fruttarismo salutare/sostenibile), si può effettuare la verifica: si mangia un cibo e si misura il pH della successiva pipì.

 

》 Chiarezza scientifica
Ma ora mettiamo da parte il pragmatismo legato alla sperimentazione e cerchiamo di essere più scientifici.

melting_crucible1Molti attuali ‘guru’ del momento sostengono che applicando il metodo del crogiolo agli agrumi si ottengono ceneri alcaline, quindi la frutta acida è alcalinizzante.

Non tutti sanno che l’esperimento del crogiolo contempla un esperimento che avviene al di fuori del corpo umano: si prende un cibo, si pone su una bacinella di ceramica riscaldata da una fiamma.
Avviene una combustione lenta della parte organica, (gli acidi evaporano) e rimangono nella bacinella le sue ceneri (esclusivamente i sali minerali presenti nel cibo).

Quando si parla di queste ceneri ci si riferisce, quindi, a sostanze bruciate su una bacinella di ceramica. Sia chiaro: il nostro corpo non è una bacinella di ceramica!
E’ chiaro a tutti ora che questo esperimento non ha alcuna valenza e alcun significato per il corpo umano.

》 Percorso dell’acido citrico
Analizzando vecchi appunti e reminescenze di Chimica ho cercato di evidenziare alcuni dati.
La transizione dalla zona gastrica a quella duodenale è molto rapida (ciò avviene per tutta la frutta).
Addirittura nello stomaco, che ha un pH molto acido, l’acido citrico non trova le condizioni ideali per dissociare: qui non può quindi formare tamponi.

Nel duodeno avviene la maggior parte della’assorbimento intestinale, il suo pH va, dalla parte prossimale a quella distale, da 3,50 a 5,50.
E’ qui che la maggior parte di acido citrico viene assorbita. Lo ione bicarbonato viene secreto dal pancreas e si riversa nell’intestino ma i suoi effetti sono maggiormanete evidenti dopo il duodeno (lungo circa 30 cm) portando il pH del tenue (lungo circa 6 metri) a pH 7,40 (pH fisiologico).

Con l’acido citrico nel primo tratto duodenale (lievissimo apporto di succo pancreatico, quindi poco ione bicarbonato) il pH rimane acido e in ambiente acido l’acido citrico dissocia poco, viene così assorbito tal quale. Quando giunge nel sangue (non dissociando prima dissocia nel sangue), che ha pH 7.41, dissocia molto di più. Quindi acidifica il mezzo (nel frattempo intervengono i sistemi tampone).

Dato che il suddetto acido è tricarbossilico, ha una Kd (costante di dissociazione) molto bassa: non verrà neutralizzato velocemente, ma manterrà lil suo potenziale acido più a lungo causando quindi sottrazione di cationi anche nel sangue, che ha un range di variabilità tollerata da pH 7,49 a 7,32 in media.

A pH 3,5, cioè quello della parte prossimale (più alta) del duodeno, su 100 molecole di acido citrico 29,9 sono libere, 67,10 sono monosalificate e 3,60 sono bisalificate.
L’acido malico, presente in discreta quantità nella mela, è un ac. bicarbossilico: a pH 3,5 su 100 molecole di ac. malico 47,12 sono libere, 51,67 sono semicombinate e 1, 21 sono combinate/salificate completamente.

L’acido malico salifica meno che il citrico, ma l’acido citrico ha la terza funzione acida, (quella a pK 6,41) che non salifica per niente a pH 3,50, per cui mantiene una forza acida anche nel tratto distale del duodeno, acidificando ulteriormente sangue e tessuti.

》 “Guru” dell’igienismo fieri dei citrati generati dalla frutta acida
Un elemento fortemente acido come l’acido citrico delle arance e dei limoni, una volta entrato nell’organismo deve essere tamponato dai vari cationi provenienti dal corpo per evitare che il pH del sangue possa acidificarsi.

Sempre gli stessi igienisti alimentari di cui sopra usano come cavallo di battaglia la trasformazione degli acidi della frutta acida in citrati a livello dell’intestino: quindi secondo loro la frutta acida alcalinizza.
Mi spiace, ma devo smentirli di nuovo.

Difatti ACIDO CITRICO + MINERALI (cationi) danno citrATI che sono sali.

》 “Ma cosa dici? Io mangio arance da sempre!”
C’è chi poi si vanta di bere spremute di arance (come se il succo d’arancia nascesse senza fibra dagli alberi) da anni senza avere problematiche visibili.

Ho conosciuto alcuni di loro, di altri ho visto alcune foto. C’è chi tra questi ha esagerato con i quantitativi, ma non si è mai lamentato di avere problemi fisici solo perchè non considerava un segnale preoccupante la notevole perdita di peso. Alcuni scendevano attorno ai 10-20 kg sottopeso attribuendo il “merito” alla disintossicazione (!).
Non oso immaginare cosa avrebbe evidenziato un esame del sangue o di densitometria ossea.
Altri invece non hanno avuto problematiche visibili semplicemente perchè non hanno mai ecceduto nelle dosi e hanno mangiato a fianco discrete e variegate quantità di verdure, ortaggi e frutta grassa (i cibi più alcalinizzanti e quindi più capaci di compensare o limitare i rischi dell’acido citrico).

Altri ancora andavano fieri del fatto che bevendo succo di agrumi per un lungo periodo, a volte il loro pH urinario fosse 7,5 o 8.
Premetto che credo siano questi gli esperimenti su cui dovrebbero lavorare i ricercatori universitari in futuro, valutando (peso, forza esplosiva, energia, misurazioni cardiovascolari, pH urinario notturno, mattutino, pomeridiano e serale) al fine di comprendere maggiormente i meccanismi metabolici e trofici legati al cibo.
Ritengo opportuno comunque evidenziare nuovamente, rischiando di risultare ripetitivo e monotono, il mio punto di vista:

se ACIDO CITRICO + MINERALI (alcalinità ++) danno CITRATO (alcalinità +) (di sodio-potassio-magnesio-calcio) e c’è una calo del peso, il pH urinario può risultare a tratti anche alcalino in fase di alcalosi secondaria da demineralizzazione (espulsione del citrato).

Se con una monodieta di succo di agrumi (notoriamente molto acido in partenza) abbiamo come risultato finale urine alcaline, associate a perdita di peso qualche dubbio dovrebbe sopravvenire.

》 Miti delle terapie alternative
Visto che ci siamo facciamo chiarezza una volta per tutte riguardo alcune leggende metropoli
tane della terapia alternativa.
Qualcuno afferma che le spremute di limone avrebbero salvato molte persone da svariate patologie.
Una persona che è arrivata a sviluppare una problematica fisica con stili alimentari scorretti, nel momento in cui toglierà carne e latte passerà “da tossine 100 a tossine 50”. Quindi è chiaro che inizialmente potrà avere dei giovamenti anche di rilievo in alcuni casi.
Stesso discorso vale per chi dice di aver avuto benefici dal digiuno.
In realtà i benefici dati da questa pratica spesso sono conferiti in gran parte dalla preparazione al digiuno (spesso si consiglia 1 settimana di frutta e verdura prima e dopo il digiuno stesso).

In questo caso passando da quantità esagerate di cibo aspecifico a non mangiare per qualche tempo si avrà un netto calo di tossine, ma a far danni potrebbero essere le vecchie tossine e la formazione di corpi chetonici.
I corpi chetonici che si producono durante il digiuno prolungato sono tossine per il nostro corpo e portano ad acidosi.
Non mancano studi scientifici sulla micidiale accoppiata fruttarismo sconsiderato e digiuno.
Depurarsi acidificando il corpo è una mossa decisamente poco utile.

》 Sostanze presenti nella frutta acida
Negli AGRUMI anche nella buccia sono presenti sostanze IPERTOSSICHE: ad esempio due FLAVONI ad ALTISSIMA TOSSICITA’ ACUTANOBILETINA e TANGERETINA.

Testualmente da documento SCIENTIFICO del DIPARTIMENTO di SCIENZE BIOCHIMICHE:
“Nella buccia di alcuni agrumi quali arancia e mandarino sono presenti due flavoni, nobiletina e tangeretina, ad altissima tossicità acuta. L’aspetto tossicologico riguarda i succhi che vengono prodotti per pressione dei frutti interi. Anche nella buccia del pompelmo è stato trovato un altro flavone molto tossico.”

Fonte: www.idoctors.it/articolo/le-sostanze-tos/137/8

》 La barriera che tiene lontane le tossine dall’encefalo
Attorno al nostro encefalo esiste un filtro, la cosiddetta barriera ematoencefalica che ha la funzione di proteggerlo dalle sostanze tossiche presenti nel sangue.
Un’alta quantità di acido citrico può modificare la permeabilità di questi capillari riducendo la vitale capacità di questa barriera di schermare l’encefalo dai metalli pesanti.

》 Acidi? Non tutto il malico viene per nuocere
L’acido citrico (tricarbossilico: ha tre gruppi carbossilici per ciascuna molecola) è corrosivo: è in grado di erodere il marmo stesso.
L’acido citrico essendo un acido tricarbossilico ha ben tre funzioni acide (con 3 Ks, costanti dissociative diverse), ci mette del tempo prima di legarsi ai cationi (salificazione): mentre fà tutto questo una buona parte delle sue funzioni acide restano attive rilasciando ioni idronio nel sangue che acidificano il mezzo con tutte le conseguenze che sappiamo.
Prima che intervenga il sistema tampone il danno è fatto, bastano pochi minuti o secondi.
L’acido citrico può essere utile all’organismo umano in piccolissime quantità (5 mg/etto nella mela).

Quando dai 5 della mela arriviamo ai 980mg/etto dell’arancia questo valore diviene dannoso (180 volte superiore al valore ottimale per il nostro organismo).
Per non parlare di valori da ‘Touch Down’ come i 6000 mg/etto del limone (più di 1000 volte superiore al valore utile).
L’acido malico è un acido bicarbossilico: ha due gruppi carbossilici per ogni molecola.
Grazie agli enzimi che attiva risulta uno dei migliori chelanti di metalli pesanti come l’alluminio. Nelle dosi giuste (100-150 mg nella mela rossa) aiuta a ridurre la tossicità di alluminio per il cervello, e per questo motivo potrebbe essere utilizzato nei casi di morbo di Alzheimer ed altre patologie neurologiche.
Se me lo permettete eviterei di mettere il dito nella piaga parlando di cadaverina e putrescinapresenti nell’arancia.

》 Esperimenti di laboratorio sui succhi di arancia
Con il microscopio a scansione il dott Yanfang Ren ha messo a confronto il perossido di idrogeno col succo d’arancia e ha evidenziato che quest ultimo risulta più corrosivo.

E’ molto interessante inoltre l’esperimento di laboratorio di un medico dentista, il Dott. Julien Laupie, Presidente dell’Associazone francese per la salute orodentale.
Nel suo esperimento cerca di valutare il grado di erosione di Coca Cola, succo di arancia e aceto. Indovinate quale è risultato il più erosivo.

Mentre i rilevatori di erosione per la Coca Cola e l’aceto sono rimasti quasi intatti, per il succo d’arancia si è quasi completamente disgregato. Al termine del video il Dott. Laupie consiglia di bere succo d’arancia esclusivamente con la cannuccia.

E’ chiaro che anche bypassando i denti, la corrosione coinvolgerebbe comunque gli organi interni. Il seguente video evidenzia questo esperimento.

 

Il più famoso oncologo italiano, Dott. Franco Berrino, epidemiologo dell’istituto nazionale dei tumori di Milano, in caso di cancro conclamato suggerisce di evitare il consumo di arance e di frutta ricca di poliammine, perché queste stimolano la crescita dei tessuti.

La Dott.ssa De Petris afferma:

“Kiwi, banane ed arance contengono i maggiori livelli di precursori di poliammine (lisina ed arginino). La frutta essiccata, a parità di peso, contiene un quantitativo più elevato di poliammine rispetto a quella fresca perchè l’assenza di acqua (che deriva dalla sua disidratazione) ne concentra tutti i componenti.”

Uno studio scientifico PubMed evidenzia che le spremute di pompelmo e di arance hanno un altissimo quantitativo di putrescina (44,44 nmol/day).
Se consideriamo invece il succo unito alla polpa (17,61 nmol/day) otteniamo il valore di 62,05 nmol/day (se consideriamo la sommatoria delle poliamine l’arancia e il pompelmo hanno valori 31 volte più elevati rispetto alla carne).

Tali valori sono così alti da renderli cibi totalmente sconsigliati in caso di tumore in corso da qualsiasi medico oncologo.
Il pomodoro, che a volte si consiglia di limitare in caso di tumore, ha comunque un valore nettamente minore rispetto all’arancia e al pompelmo: 10 nmol/day contro 62 nmol/day.
Il noto oncologo Prof. Franco Berrino dell‘Istituto Nazionale dei Tumori di Milano si esprime così in merito alle poliamine in pazienti con tumore.

 

Dott. Doug Graham afferma:

“Avevo un amico negli anni ottanta, che provò a vivere di arance. Stava bene per un certo periodo di tempo, un anno o due, ma poi la sua salute cominciò a declinare. ” Non c’entra niente la mono dieta” diceva. Quando morì, fummo tutti molti tristi, ma questo fatto non fermò un altro ragazzo dal provare la stessa cosa. Anch’egli morì!”

Dott. Goug Grahm:

“Molti dei frutti di oggi sono stati in effetti ibridati, al fine di migliorarne al gusto. Ad esempio, anche solo 40 anni fa il pompelmo era quasi immangiabile senza l’aggiunta di zucchero.”

Il Dr Bass afferma:

“la Frutta acida demineralizza il corpo, che ottiene le basi per neutralizzare gli acidi della frutta dall’organismo e tira i minerali dal vostro scheletro e dai tessuti per neutralizzarla. Così è pericoloso mangiare troppo questa frutta, in particolare agrumi.”

Il Dott. Ariel Ostad dell’American Academy of Dermatology afferma:

“Tutti gli agrumi rovinano lo smalto dei denti, ma a giudicare dai risultati di diversi studi sull’argomento, i danni causati dal limone sono senz’altro i peggiori di tutti e l’accoppiata con lo zucchero per rendere la bevanda più gradevole non fa che acuirne gli effetti nocivi, perché laddove non bastasse l’acido del limone a rovinare lo smalto, ci pensa lo zucchero a dare origine alla placca, macchiando la dentatura e rendendola così meno forte. Stesso consiglio delle bevande energetiche: se siete amanti della limonata, sorbitela con la cannuccia”.

Il dottor Yan-Fang Ben e il suo team di ricerca, con sede presso l’Università di Rochester Medical Center di New York, hanno eseguito le analisi microscopiche della superficie dei denti esposti al succo d’arancia ordinario.
Mentre è noto da tempo che il succo di frutta può influenzare lo smalto dei denti (la superficie dura del dente), si credeva che si verificassero gravi danni solo dopo un lungo periodo di tempo.
Furono molto sorpresi dunque, nello scoprire che incredibilmente l’84% dello smalto si era ridotto quasi subito.

Il Dr. Ben ha commentato che l’effetto “è così forte, che il dente viene letteralmente spazzato via”http://www.clinicalresearchdental.com/marketing/publication2.pdf

Dal libro “TRAITÉ DE MÉDECINE D´ALIMENTATION ET D´HYGIÈNE NATURISTES” del Dott. Paul Carton (del 1984). In questo testo il Dott. Carton rivede la sua precedente posizione sulla frutta acida.

(1) Posizione del Dott. Paul Carton sulla frutta acida.
(2) Posizione del Dott. Paul Carton sulla frutta acida.
(3) Posizione del Dott. Paul Carton sulla frutta acida.

 

CHRIS GIAN-CURSIO, STANLEY BASS E I VEGETALI FRULLATI

Postato in Alimentazione

LETTERA

POLEMICHE STORICHE TRA SHELTON E GIAN-CURSIO

Ciao Valdo, Ti allego un documento riguardate una polemica tra il dr Cristopher Gian-Cursio, igienista di Rochester (NY) ed Herbert Shelton, ripresa e fatta propria dal dr Stanley Bass, naturopata e chiropratico con 40 anni di esperienza nell’Hygiene. Forse si tratta del missing link spiegante alcuni aspetti critici lamentati a volte in campo igienistico.

Tony

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RISPOSTA

NON MI DATE DAVVERO TREGUA

Ciao Tony, mi volete proprio mettere sotto torchio. Per mia fortuna sono in possesso dell’opuscolo originale di Bass, “Ideal Health through Sequential Eating”, edito da Chet Day, per cui sono in grado di commentare il tutto con cognizione di causa.

DA FANATICO FRUTTARIANO-EHRETISTA A VERDURIANO

Christian Gian-Cursio era un fruttariano-ehretista vissuto per 2 anni di seguito principalmente a frutta. Un tipo portato a fare ogni sorta di test coi cibi naturali. Dopo aver letto Ehret, si era buttato a corpo morto nell’ideologia del medico tedesco, per cui niente cereali e pochissima verdura. Lo aveva fatto senza adeguata preparazione, e quindi con immaginabili problematiche, per cui non nascondeva i suoi eclatanti errori.

GRANDI ABBUFFATE DI SOLA FRUTTA E UN ESAGERATO MESE DI CURA DELL’UVA

Quando si incontrò con Bass, aveva a suo credito diversi semi-digiuni a soli succhi di frutta, uno da 10, uno da 20 e uno da ben 70 giorni, tutti condotti in piena attività lavorativa. Seguendo letteralmente il testo “Cura dell’uva”di Johanna Brand, fece pure l’esperimento di 30 giorni a niente altro che uva. In tali circostanze, com’è ovvio, si ritrovò con dei problemi dentali e gengivali. E, tipica mossa reattiva di chi rimane scottato, mise sotto accusa la high-fruit diet, il fruttarianismo esagerato, i troppi carboidrati, coinvolgendo pure la cipolla, l’aglio, le radici piccanti, le mostarde e tutti gli antibiotici, farmaceutici e naturali, in quanto sovvertitori dell’equilibrio intestinale, che è base della salute.

IL CASO DI MISS NATURAL HYGIENE NON DIMOSTRA ASSOLUTAMENTE  NULLA

Per dare più forza alle sue posizioni critiche, Gian-Cursio citò il caso di Dee Robins, che era stata eletta miss Natural Hygiene, prima di morire di osteoporosi. Il fatto di essere stata eletta Miss Igienistica, non significava che essa lo fosse realmente. Morire di osteoporosi è anzi prova del nove che la poveretta non viveva certamente di vegan-crudismo, una dieta che rende notoriamente le ossa durissime. Stanley Bass rimase comunque folgorato da questo incontro e si affrettò a scrivere una lettera a Shelton, ricevendo da Shelton una risposta datata 28/9/76.

LETTERA DI SHELTON A STANLEY BASS

Caro dr Bass, ho letto il tuo interessante articolo e sarei pure incline a pubblicarlo, ma molto tempo è passato dal tuo incontro con Gian-Cursio. Dovresti pertanto fornirmi un paio di pagine per spiegare a me e ai miei lettori le condizioni aggiornate delle famiglie vegetariane coinvolte nei test di Gian-Cursio, e dovresti pure evidenziarmi i cambiamenti nella visuale e nella pratica dietetica sostenute dal medesimo, citandomi la sua disponibilità a farsi intervistare di persona. Tengo in sospeso il tuo articolo e resto in attesa di risposta”. Herbert Shelton.

IN CRISI SI’, MA NON AL PUNTO DI ABBANDONARE L’HYGIENE

Non intendo affatto allontanarmi dall’Hygiene”, disse Gian-Cursio a Bass. “L’Hygiene è la sola teoria alimentare a possedere i fondamentali della salute. I fallimenti che in alcuni casi hanno luogo avvengono per errori di interpretazione”.

LA DIFFICOLTA’ E’ QUELLA DI RICOSTITUIRE LA PROPRIA FLORA INTESTINALE

Si può vivere di frutta e noci soltanto, più qualche vegetale?”, chiese Stanley a Chris. “Certo che sì. Ma si deve passare attraverso severi cambiamenti non facili da sostenere. C’è della gente che, per partire con una dieta perfetta, deve prima ripristinare la propria flora intestinale”.

UN RIADATTAMENTO APPRESO E NON NATURALE

Occorre in altre parole avvicinarsi il più possibile alla stessa situazione corporale che avevi da infante. E questa operazione è un aggiustamento biologico appreso, è un adattamento appreso e non necessariamente naturale. Un processo aspro dove non tutti riescono”.

ELOGIO DEL VEGETALE CENTRIFUGATO, DEL TUORLO D’UOVO E DELLA B12

Christian Gian-Cursio finisce per demonizzare l’eccesso di frutta e la deficienza di B12, e per raccomandare più verdure, specie nella versione frullata o centrifugata, particolarmente indicata per la gente malata, nonché il tuorlo dell’uovo. Cita a tal proposito altri igienisti come Felix Oswald (1845-1906) e Luigi Alvise Cornaro (1464-1566), che visse 102 anni da vegetariano, usando però anche dei tuorli d’uovo nella sua dieta.

AMBIZIONE E MEGALOMANIA NON MANCANO

Stanley Bass, non senza una certa ambizione personale, volta a creare una corrente dissidente a indirizzo Bassiano, parla di esperienze rare e di inestimabile valore trasmessegli da un grande ricercatore come Gian-Cursio, degne di essere considerate come anello di congiunzione e chiave per una alimentazione igienistica priva di smagliature. Linguaggio non privo di esagerazione e di megalomania. Si rammarica pure che il materiale informativo da lui inviato a Shelton sia rimasto senza risposta (mentre in realtà Shelton era rimasto giustamente sulle sue, come da sua prima e unica risposta sopra riportata).

UN LIBERCOLO SULLA SALUTE TRAMITE L’ALIMENTAZIONE SEQUENZIALE

Alla fine della storia, Stanley Bass esce col suo libercolo intitolato “Ideal Health through Sequential Eating” (Salute ideale attraverso l’alimentazione sequenziale), dove riporta 5 considerazioni alimentari, che sono poi il succo ed il riflesso di quanto appreso da Gian-Cursio, e che sono basate essenzialmente sulla liquefazione dei vegetali.

CINQUE PUNTI A SOSTEGNO DELLE VERDURE CENTRIFUGATE

Ecco i 5 punti salienti del movimento Bassiano, che promettono di apportare speciali benefici alla gente:

1) L’assorbimento e l’assimilazione di vitamine, minerali e proteine frullate risulta incrementato di ben 5 volte se comparato alla modalità masticatoria.

2) Un’insalata frullata o centrifugata lascia lo stomaco in 15-20 minuti, anziché i 30-60 necessari nella versione masticata.

3) Per evitare l’ossidazione durante la centrifugazione, quando la schiuma comincia a formarsi, versare il contenuto in un piatto e consumarlo prontamente.

4) Per la gente che ha difficoltà nel digerire ed assimilare il crudo (ulcera, coliti, e simili) la centrifuga risolve al meglio i problemi.

5) Dal momento che la digestione e l’assimilazione dei vegetali risulta fortemente facilitata nella versione centrifugata, l’energia digestiva che si risparmia è in grado di fare la differenza tra il guarire prontamente e il restare ammalati a lungo.

DOVREI DIRE GRAZIE A STANLEY BASS

Dal mio punto di vista potrei considerare che la mia dieta vegana tendenzialmente crudista viene rafforzata da queste posizioni, visto i compromessi e le personalizzazioni previste, con l’eccezione del rosso d’uovo e della B12, che per me è soltanto una delle tante vitamine indispensabili del gruppo B, e non una mitica vitamina da inseguire ansiosamente.

SONO D’ACCORDO SUL PUNTO 4

Andrei piano nel criticare il pasto naturalmente masticato e l’invito a centrifugare tutto. La bontà di una digestione non si misura solo coi minuti impiegati ma anche con le modalità assimilative, non escludendo il fattore insalivazione. Trovo comunque il punto 4 particolarmente positivo ed importante, soprattutto per le retto-coliti ulcerose, e del resto è da lungo tempo che sto bombardando sulla necessità di usare il centrifugato di carote, o di carote-sedano-mela, più ciuffo di verdure e 2 cucchiai di germe di grano.

L’IGIENE NATURALE, APPLICATA CON ACCORTEZZA E COSTANZA, NON HA BISOGNO DI CHIAVI E DI ANELLI

Quanto all’anello di congiunzione e alla chiave di volta esplicativa, non vedo onestamente grandi scoperte o grandi avanzamenti nella accoppiata Chris Gian-Cursio/Stanley Bass. Direi più retrocessione che avanzamento, soprattutto in relazione a quanto sta evidenziando The China Study di Colin Campbell. La caduta di denti e capelli può dipendere da molti fattori. Se uno fa esperimenti folli, dove si mette a repentaglio la fornitura energetica al sistema cellulare, il minimo che può succedere è proprio quello. Il tutto mi fa ricordare a quel DENTISTA che accusava le ARANCE di avergli fatto indebolire i denti. Lo disse dopo che per dei mesi ne aveva mangiate una trentina al giorno. Questa non è ricerca ma schizofrenia vera e propria.

Valdo Vaccaro

Martedì 20 novembre 2012

Gli EFFETTI DANNOSI di una DIETA FRUTTARIANA a BASE di FRUTTA ACIDA

Il seguente articolo dimostra che esistono 4 pericoli specialmente per fruttariani, crudisti e vegan: la frutta acida (a cominciare dalle arance), succhi di frutta (compresi centrifugati, spremute e frullati, ecc.) che sono acidificanti, monodiete di frutti diversi da mela e digiuno (che innesca sempre acidosi). Solo per quanto riguarda frutta acida e succhi di frutta non è necessario eliminarli completamente ma è indispensabile ridurli al minimo possibile (non più di una volta a settimana). 

Per una migliore comprensione dell’articolo che segue occorre fare alcune precisazioni. Qualsiasi frutto preso sotto forma di succo è acidificante (compreso il succo d’uva) e qualsiasi frutto diverso da mela assunto come monodieta per periodi medi e lunghi, a cominciare da qualche settimana, può provocare gli stessi danni all’organismo che provoca la frutta acida (specialmente l’uva che tra l’altro è molto ricca di tannino). L’unica differenza è che la frutta acida riesce a provocare danni all’organismo anche in una dieta fruttariana in cui sono presenti altri frutti. Quest’articolo arriva alla conclusione che la frutta acida crea danni molto più gravi di quelli che conoscevamo, non solo usura dentale e dell’apparato scheletrico ma addirittura erosione dentale fino alla radice di attacco con la mascella sino al punto da far letteralmente dondolare i denti per arrivare persino alla cosa peggiore che può succedere ad un dente: quella di staccarsi improvvisamente dall’osso mascellare e cadere completamente. In quest’articolo, con l’assunzione di frutta acida tutto ciò avviene più volte a diverse persone, addirittura a medici; e in alcuni casi il digiuno successivo, creando la forte acidosi tipica del digiuno, ha solo peggiorato l’erosione dentale fino alla perdita di altri denti (che loro hanno ritenuto morti, non sapendo che un dente devitalizzato non cade se non per erosione per acidosi). 

Il testo che segue, come spiegato precedentemente, è del Dr. Stanley Bass di New York. Nato nel 1919 conosceva il dottor Herbert Shelton e ha scritto articoli per la sua rivista. È stato introdotto all’igiene naturale dal Dr. Christopher Gian-Cursio e ha lavorato a stretto contatto con lui per oltre 40 anni. Il dottor Bass si è diplomato alla Scuola Americana di Naturopatia nel 1955 presso la Columbia Institute of Chiropractic nel 1959, ha conseguito il titolo di dottore in Osteopatia (DO) e D.Sc. in Inghilterra e un dottorato di ricerca presso la Public Health & Nutrition dal Trinity Hall College & Seminary. Si è laureato a New York come Dietista. Il dottor Bass ha supervisionato oltre 30.000 digiuni. Ha scritto 8 libri tra cui: In Search of the Ultimate Diet, Overcoming Compulsive Habits, Ideal Health Through Sequential Eating (Perfection in Food Combining). È stato un pioniere della dieta paleolitica e dei concetti che riguardano i meccanismi dell’insulina nell’Igiene Naturale. 

http://drbass.com/aboutfruit.html

L’incantesimo di Arnold Ehret. Succo di POMPELMO per 2 settimane, risultato: gengive sanguinanti e denti traballanti sulle gengive.
Anni dopo, come molti nutrizionisti del tempo, caddi sotto l’incantesimo di Arnold Ehret. Il suo sistema di guarigione della dieta senza muco mi ispirò moltissimo. Egli asseriva che tutte le malattie erano causate dal muco prodotto dai cibi ingeriti non naturali e che il cibo migliore in assoluto era la frutta insieme ad alcune verdure a foglia verde, e che l’uomo poteva raggiungere la perfezione solamente cibandosi di frutta. Ecco dunque l’inizio dei miei esperimenti con il “Fruttarismo”.
Ad intervalli seguii lunghi periodi di soli succhi – alcuni di 10 giorni, altri di 20, varie volte l’anno. Ad un certo punto, dopo essermi cibato esclusivamente di succo di pompelmo per oltre 2 settimane (a volte imbottigliato senza zuccheri) ho notato che le mie gengive sanguinavano, ed intorno al decimo giorno, i miei denti cominciavano a ballare sulle gengive. Tutto questo mi spaventò e smisi di bere questi succhi.

Succo d’ARANCIA per 70 giorni, risultato: perdita costante di 1/2 kg al giorno fino al 20esimo giorno e perdita di qualche kg nelle settimane successive.
Anni dopo, mentre lavoravo come musicista a New Jersey nell’Ashbury Park, bevvi per 70 giorni succo d’arancia fresco senza prendere altro. Persi mezzo chilo al giorno fino al 20esimo giorno quando il mio peso rimase stazionario, perdendo qualche chilo nelle settimane successive. Mangiavo circa una dozzina di arance per pasto e sputavo la polpa. Avevo voglia di verdure ma mi rifiutai di mangiarle, perché credevo nell’insistenza di Arnold Ehret che la frutta fosse il cibo perfetto – la dieta del Giardino di Eden fatta apposta per l’evoluzione spirituale dell’uomo.

Monodieta d’UVA per 35 giorni, risultato: sanguinamento dei denti, caduta di denti.

A 30 anni, ebbi la fortuna di incontrare un Naturopata e Chiropratico, un grande leader ed insegnante nel campo dell’Igiene Naturale, il Dr. Christopher Gian Cursio, che mi introdusse nel fantastico mondo della nutrizione bilanciata. Mi raccontò delle sue esperienze mentre seguiva Arnold Ehret, che portarono carenze nella sua dieta. Provò il rimedio dell’uva, consigliato da Johanna Brandt. Visse esclusivamente d’uva per 35 giorni. Ne mangiava chili ad ogni pasto. Al 32esimo giorno le sue gengive sanguinavano ed i suoi denti erano allentati alla base. Mi disse che uno dei suoi denti gli cadde dalla bocca e lui esclamò: “
Mio Dio, mi sto disintossicando dai denti”.

Le famose ceneri alcaline nella vulgata igienista. “A causa della FRUTTA ACIDA.. l’organismo non stava dunque ottenendo dei minerali, ma li stava perdendo dalle ossa, dai denti e da se stesso.”
In quel momento si rese conto che c’era qualcosa di sbagliato con la dieta di frutta. Se ne rese conto solo più tardi, quando lesse l’articolo di un famoso nutrizionista Britannico chiamato “Frutta, il suo uso ed abuso”. Mi disse che questo fu il miglior libro sulla frutta che avesse mai letto. Questo dottore di cui non ricordo il nome disse che secondo la teoria della nutrizione, la frutta era alcalina nelle sue ceneri dopo la digestione e che questo andava bene per il nostro corpo. Ma, dopo ciò che osservò in molte persone, arrivò alla conclusione che le ceneri alcaline presenti dopo la digestione erano a causa della frutta acida che succhiava via i minerali dal corpo per neutralizzare gli acidi nella frutta. L’organismo non stava dunque ottenendo dei minerali, ma li stava perdendo dalle ossa, dai denti e da se stesso. Tutto ciò spiega chiaramente cosa accade a me quando provai una dieta basata sui succhi di frutta acida. Spiega pure cosa accadde al Dr. Cursio durante la sua dieta a base di uva, ricca in acido malico. Questo spiega cosa accadde a tutte quelle persone che provarono una dieta a base di frutta acida.

A causa dell’ACIDO della FRUTTA avviene la perdita dei minerali dall’osso della mascella che si ritira dal dente facendolo cadere. 
Ricordo cosa mi successe quando ero in un Hotel a New York mentre lavoravo con un’orchestra, quando alcuni miei denti si allentarono ed uno con l’ascesso mi gonfiò tutta la faccia. Non volendo abbandonare il lavoro, iniziai un digiuno di sola acqua, un metodo che usai spesso nelle emergenze, se avevo dei dolori. In pochi giorni, il gonfiore ed il dolore andarono via e al decimo giorno era quasi scomparso tutto e due giorni dopo sentii qualcosa nella mia bocca. Lo estrassi e vidi che era un molare con un grande buco nel centro. Il mio corpo aveva espulso un dente morto. La stessa cosa mi accadde un’altra volta quando il mio corpo rigettò un altro dente. Quando raccontai questa storia a due dentisti, mi dissero che non avevano mai sentito dire prima una cosa del genere. L’osso della mia mascella si ritirò dal dente a causa della perdita di minerali dall’acido della frutta. Un anno dopo persi altri due denti sempre per lo stesso motivo.


Il parere di un dentista Igienista Naturale sui DENTI e la FRUTTA ACIDA.
Un chirurgo dentista che era un Igienista Naturale e successivamente divenne il mio dottore, a Rockaway Beach,
Moe Leichter, mi disse che la peggior recessione delle gengive e perdita di denti la riscontrò in pazienti vegetariani e Igienisti Naturali che vivevano prevalentemente cibandosi di frutta. Disse che i loro denti erano rigati e carenti di calcio. Credeva fosse meglio evitare la frutta acida. Il Dr. Cursio raccomandò l’uso esclusivo di frutta semi acida, povera di acidi come le pere, le mele rosse deliziose e la frutta non acida come i meloni, la frutta migliore.

 

Frutta acida e PH

a cura di Marco Giai-Levra 

Vengono classificati come frutta acida tutti quei frutti il cui succo ha un PH con valore acido, ossia inferiore a 7. Anche se il PH iniziale è acido, l’effetto finale, come reazione chimica nel corpo umano, è alcalinizzante/basico. Il PH iniziale può essere più o meno acido, fino ad arrivare al semiacido, punto di congiunzione con i frutti classificati semidolci, ulteriore anello di collegamento con la frutta dolce. La frutta acida non va mai mischiata con la frutta dolce e, come tutti i frutti, va mangiata lontano dai pasti, in quanto la violazione di queste regole provocherebbe una fermentazione immediata e di conseguenza un’acidificazione dell’organismo.


Di seguito una veloce classificazione della frutta acida e semi-acida:


Frutta acida: arance, clementine, mandarini, limone, pompelmi, ananas, ribes, melograno


Frutta semi-acida: fragole, pomodori, albicocche, mele, pere, pesche, uve, prugne, ciliegie


L’unica frutta acida che da alcune fonti è considerata acidificante come reazione finale è la prugna, ma sarebbe da verificare.

Secondo Hebert Shelton i pomodori , uno dei più autorevoli igienisti, è da considerarsi come un agrume nella chimica delle reazioni che provoca, anche se fa botanicamente parte delle solenacee.

Gli agrumi e la frutta acida in generale sono da considerarsi un cibo che ha anche caratteristiche da medicinale, in quanto favorisce l’eliminazione delle scorie e quindi rallenta poco la disintossicazione, a differenza di tutti gli altri cibi che la rallentano molto oppure la arrestano. Quindi da questo punto di vista è seconda solo al digiuno, che è il rimedio più veloce ed efficace per disintossicarsi e guarire da qualsiasi patologia.

LA FRUTTA ACIDA OVVERO IL PIÙ EFFICACE STRUMENTO DI DISINTOSSICAZIONE 


Nell’ambiente salutistico relativo all’igienismo e al fruttarianismo sono riconosciute unanimamente le proprietà disintossicanti della frutta succosa in generale, ma in particolar modo di quella acida, a tal punto da essere inizialmente sconsigliata ai grandi consumatori di carne che intendono intraprendere un cammino depurativo oppure a chi è ancora molto costipato o intossicato. Le ragioni di questa raccomandazione stanno nel fatto che i troppi veleni accumulati negli anni, messi in condizione di uscire dal corpo troppo velocemente, con un flusso troppo poderoso possono danneggiare il corpo, che può ritrovarsi improvvisamente nella condizione di annegare nelle proprie tossine. Per cui in questi casi si consiglia di effettuare una depurazione più lenta e graduale, adottando altri tipi di frutta o assumendo verdure e fruttortaggi, i quali hanno la caratteristica rallentarla molto. Naturalmente quei sintomi negativi sono da attribuire all’elevata costipazione o intossicazione e non alla frutta acida.


La frutta acida rovina i denti? 


La risposta è no. Anche tra i fautori del fruttarianismo si assiste periodicamente a vere e proprie campagne d’odio verso la frutta acida, spesso additata come la responsabile di tutti i sintomi negativi che colpiscono o che hanno colpito chi si è cimentato nell’esperienza di una dieta fruttariana integrale. Il problema maggiormente denunciato riguarda l’erosione dello smalto oppure addirittura la perdita dei denti, fino alla disgregazione del tessuto osseo associato alla dentatura. La causa sono i veleni accumulati negli anni che vengono espulsi con troppo veemenza: la frutta acida funziona solo da catalizzatore in quanto favorisce la disintossicazione veloce.


Ricordo inoltre che Herbert Shelton riporta in un articolo di un esperimento in cui sono stati immersi dei denti estratti nel succo di limone per circa 6 mesi, periodo in cui 
lo smalto degli stessi non è stato minimamente intaccato.

Ma un fruttariano non dovrebbe essere già disintossicato?

Non necessariamente, dipende dal suo organismo e da quanto tempo ha intrapreso questo regime alimentare. Taluni fruttariani additano la frutta acida perchè, convinti di avere un fisico già completamente depurato dopo un periodo di fruttarianismo più o meno lungo, non sono riusciti a scampare ai sopracitati sintomi o danneggiamenti ai denti. Ma l’unica vera ragione per cui questo è accaduto è da ricercarsi nel fatto che i corpi di costoro non erano ancora completamente disintossicati da muco e tossine.

Il realtà questi altro non sono che sintomi da disintossicazione che si manifestano quando un fisico troppo intossicato, costipato o non ancora completamente depurato mette in pratica una dieta fruttariana al 100%, come Arnold Ehret affermava nel suo capolavoro “Il sistema di guarigione della dieta senza muco“. Infatti non bisogna mai dimenticare che il Prof. Ehret dichiarava testualmente di “scordarsi” di pensare di essere puliti e/o disintossicati prima di 3 o 4 anni di depurazione. 


Dopo un lungo digiuno il corpo è completamente disintossicato?
Non necessariamente, è sicuramente più depurato di quando ha iniziato. Spesso anche i digiunatori pensano di avere un fisico completamente depurato dopo un lungo digiuno, ma per coloro tra questi, in cui si sono manifestati i sopracitati sintomi dopo l’assunzione di frutta acida, ricordiamo che sempre 
Arnold Ehretaffermava che non c’è niente di più sbagliato che pensare di essere completamente disintossicato dopo un solo lungo digiuno; per lungo digiuno egli intendeva digiuni di 20, 30, 40 giorni e oltre (egli stesso stabilì l’allora record mondiale di 49 giorni!). Quindi è ingiustificato, oltre che ingiusto, il verdetto di condanna della frutta acida da parte di chi “pensa” di essere già disintossicato, quando ogni evidenza dimostra il contrario.

La frutta acida acidifica l’organismo?
La risposta è no. Molti dicono che la frutta acida acidifica il sangue e di conseguenza l’intero organismo, ma questo è falso: infatti anche se il PH iniziale di questo tipo di frutta è chiaramente acido, dopo la digestione essa rilascia nel duodeno dei residui (chiamati anche “ceneri”) alcalini o basici. Questi residui vengono riassorbiti dai villi intestinali alcalinizzando il sangue. Ricordiamo che ci sono circa 3000 villi per cm quadrato nei nostri intestini. Personalmente ho verificato sperimentalmente molte volte il PH urinario fortemente alcalino dopo aver assunto frutta acida come kiwi, ananas o spremute d’arancia. Altresì, pur mangiando tranquillamente frutta acida, anche tutti i giorni in alcuni periodi, non ho mai riscontrato nessun problema nè hai denti, nè ho mai accusato altri sintomi. Il PH urinario alcalino è un sinonimo di buona salute ed è un fattore comune nei neonati, i cui corpo sono molto meno intossicati di quelli di un adulto. Alcuni associano un PH di questo tipo alla patologia chiamata alcalosi, ma questa è da considerarsi inesistente se le urine non sono accompagnate da maleodore o da altri sintomi come sanguinamenti, spossatezza o debolezza. In poche parole è possibile godere di perfetta salute e grande energia vitale pur avendo un PH urinario con un valore 
maggiore di 8.

I sintomi, quando presenti, sono la manifestazione di una demineralizzazione che avviene nell’organismo che va in acidosi, cioè quando il PH del nostro sangue va sotto il valore 7,35. Ma con la frutta acida questo avviene solo quando le tossine liberate sono superiori alle ceneri alcaline che essa rilascia nel duodeno. In caso di acidosi il corpo è obbligato a effettuare una neutralizzazione degli acidi formatisi, operazione che comporta una perdita di minerali (demineralizzazione=malattia, invecchiamento, morte).


Normalmente l’essere umano ha una salute perfetta quando il suo PH sanguigno è compreso tra 7,35 e 7,45. Ricordiamo che la scala di misurazione dell’acidità di una soluzione liquida va da 0 a 14, dove 7 è il valore neutro: questo significa che l’essere umano è un organismo leggermente alcalino. Quando nel nostro sangue questo valore si abbassa al di sotto di 7,35 il corpo va in acidosi, mentre quando il PH sale al di sopra di 7,45 va in alcalosi. In realtà l’alcalosi con i suoi sintomi è molto più rara della invece condizione comune degli uomini della civilizzazione: l’acidosi. L’acidosi provoca il consumo veloce e progressivo della nostra riserva di minerali, provocando malattia, 
invecchiamento e morte.

L’abbassamento o l’innalzamento di questo valore può dipendere da diversi fattori come lo stress e lo stato emotivo, ma il fattore determinante è legato al cibo che assumiamo.
Ritornando alla frutta acida, possiamo affermare che non acidifica un corpo sano e disintossicato, affermazione dimostrata anche da chi, come Anne Osborne, ha praticato mono diete di solo succo d’arancia anche per 5 o 6 mesi consecutivamente.

IL PROBLEMA DEI DENTI: PERCHÈ SI PRESENTA?


Da un punto di vista igienistico bisogna sapere che:

  • le gengive sono un punto di accumulo ed espulsione delle tossine, come anche l’intestino. 

  • ciclicamente i denti dondolano fintanto che si è pieni di tossine e muco: sono sintomi temporanei che si manifestano o durante i digiuni oppure durante una dieta crudista-fruttariana, a causa dell’aumentata velocità del flusso disintossicatorio. Le gengive si aprono e i denti si allentano per espellere le tossine, in seguito si richiuderanno e si salderanno nuovamente con più forza che mai.

  • l’eventuale erosione altro non è che una demineralizzazione e questa può avvenire solo e soltanto a causa di acidificazioni varie (nella bocca, nell’intestino, nel sangue, nei tessuti, ecc.); è solo ed esclusivamente a causa di un’acidificazione che i minerali (denti, ossa, capelli, unghie, pelle, ecc.) vengono bruciati allo scopo di neutralizzarla. Ma questo non avviene a causa della frutta acida, bensì all’espulsione violenta di muco e tossine accumulati negli anni.


Diciamo che una crisi a denti e gengive si può protrarre ciclicamente per un periodo di massimo 3 o 4 settimane; se non migliora bisogna fare un passo indietro e rallentare la disintossicazione. Se il flusso disintossicatorio persiste nonostante l’alimentazione corretta e le corrette combinazioni alimentari, allora significa esclusivamente che non si è ancora pronti per questo tipo di alimentazione, quindi occorre fare un passo indietro e re-introdurre più verdure e ortaggi, anche cotti, che hanno la funzione di rallentare molto il flusso disintossicatorio.


Se questo non bastasse allora bisogna fare ancora un passo indietro e reintrodurre farinacei e grani, che hanno la funzione di bloccare completamente la disintossicazione: questo serve per prendere tempo e disintossicarsi in piccole dosi, senza danneggiare i minerali dei denti. In seguito si potrà gradualmente riabbandonare questi alimenti innaturali per l’uomo.


In aggiunta vale la pena di ricordare che:


Arnold Ehret, maestro della dieta senza muco e fruttariano, non ha riportato nessun problema ai denti.


Hilton Hotema, fruttariano con aggiunta di semi dai 7 anni ai 92, non ha riportato nessun problema ai denti.


Essie Honiball fruttariana da oltre 40 anni, non ha riportato nessun problema ai denti.


Anne Osborne, fruttariana da 17 anni, non ha riportato nessun problema ai denti.


Io stesso che al momento di stesura di questo articolo sono crudista da oltre un anno e fruttariano da molti mesi, non presento nessun segno di erosione ai denti, pur avendo mangiato frutta acida senza riserve; una pratica utile può essere quella dei lavaggi intestinali, che velocizza la rimozione di tossine e acidificazioni.


Da questo possiamo evincere la verità: una dieta di frutta 
NON ha bisogno di correzioni.


L’unico vero problema è dato dal livello di disintossicazione. Ripeto a questo proposito che Ehret affermava di “scordarsi” di ritenersi puliti prima di 3 o 4 anni e che il naturopata Jentshura afferma che è necessario almeno 1/10 del tempo che ci è voluto per intossicarsi (se uno inizia a 20 anni, quindi almeno 2 anni; se lo fa a 50, almeno 5 anni). Poi dipende sempre dal fisico, ma mi pare che troppo spesso non si prendano in considerazione queste raccomandazioni e che poi si dia la colpa alla dieta o alla frutta, quando ovviamente così non è.


Raccomando a tutti di rileggere “
Il sistema di guarigione della dieta senza muco” di Arnold Ehret: questo preziosissimo libro va letto almeno 4-5 volte e bisognerebbe quasi “studiarlo” piuttosto che leggerlo. Converrebbe avere sempre con sè una copia cartacea, in quanto le versioni PDF portano a fare una lettura troppo veloce e superficiale, priva di memorizzazione, che invece è ciò che conta.


L’AUTOREVOLE OPINIONE DI ARNOLD EHRET


Riporto qui di seguito delle citazioni sulla frutta acida di Arnold Ehret, maestro e inventore della dieta senza muco.

Da “Il sistema di guarigione della dieta senza muco“:

Ma con i succhi di frutta, per esempio succo d’arancia durante un lungo digiuno, occorre prestare estrema attenzione perché possono indurre uno scioglimento troppo rapido delle tossine senza provocare la necessità di andare di corpo.

So che alcuni di tali digiuni con frutta o succhi di frutta sono completamente falliti perché, se il muco ed i veleni vengono dissolti troppo rapidamente, quando entrano nella circolazione, causano eccessivi disturbi agli organi e possono essere eliminati soltanto attraverso la circolazione senza l’aiuto della defecazione“.

[…]

Conoscete il risultato: se questi veleni (cianuro di potassio) vengono sciolti troppo velocemente e si permette che entrino in circolazione, possono causare gravi effetti, persino la morte; e al cibo naturale dell’uomo, le arance, l’uva, i datteri, ecc, viene data la colpa!

Da “Digiuno razionale“:

E quando arriva la primavera e la frutta della passata stagione, in particolare le mele, sono scarse e le nuove verdure non sono ancora pronte, Madre Natura non ci aiuta forse con le arance del Sud? L’aroma e la ricchezza di questi splendidi prodotti della natura non indurranno un giorno l’uomo a diventare completamente fruttariano?


[…]


Quale meraviglioso colorito più o ottenere un uomo che si cibi di frutti “sanguigni” come uva, ciliege e arance e che prenda sistematicamente bagni di sole e d’aria, non può essere immaginato dagli artisti moderni della pittura “pleinair”.


L’AUTOREVOLE OPINIONE DI HILTON HOTEMA


Hilton Hotema, nato come George R. Clements (7 febbraio 1878, Fitchburg, Massachusetts – 1970), era uno scrittore americano di medicina alternativa, autore di letteratura esoterica e mistica, che ha anche adottato il nome Kenyon Klamonti e il Dr. Karl Kridler.


Hilton Hotema è autore di numerosi libri sulla dietetica, sul digiuno, sul fruttarianismo, sul breatharianismo, sulla vitalità, sulla rigenerazione cellulare, sulla longevità, sulla coscienza superiore, sulla spiritualità, su medicine alternative e sulla antica saggezza. Ha collaborato con Herbert Shelton e Hereward Carrington. Tra i suoi contemporanei possiamo citare Walter SiegmeisterTheos Bernard, Alexis Carrel e Johnny Lovewisdom, che ha scritto su argomenti correlati o simili.


Ecco cosa afferma
Hotema a proposito della frutta acida, mia la traduzione:


Dopo aver dedicato 20 anni di studi e di ricerche alla questione della frutta, non solo per uso personale ma anche per trattamento di pazienti, sono arrivato alla conclusione che l’ arancia è la regina di tutti i frutti. Pochi avrebbero potuto immaginare per quanto tempo un individuo possa vivere e svolgere un qualsiasi tipo di lavoro, sia mentale che fisico, con null’altro che arance come cibo.


Un’altra cosa molto importante: una persona malata che comincia a vivere esclusivamente con una mono-dieta di arance, non solo ottiene tutto il nutrimento che il corpo richiede, ma tutto l’acido nel suo organismo verrà neutralizzato
.


[…]


Io, una volta, ho sentito un grande medico e dietista dire: “Il succo d’arancia è l’acqua distillata dalla distilleria personale di Dio“. Quanto è vero...


È “cibo e bevanda per la salute” e ” medicina per i malati”.


Per coloro che stanno cercando di recuperare la salute, non c’è nulla che si possa ritenere più valido nell’assecondare l’azione rigenerante della natura come questo elisir d’oro della vita “.


L’AUTOREVOLE OPINIONE DI ANNE OSBORNE, FRUTTARIANA INTEGRALE DA OLTRE 17 ANNI


Vale la pena di riportare l’opinione di Anne Osborne sulla frutta acida. Anne Osborne è fruttariana integrale da oltre 17 anni e nel suo cammino ha effettuato diverse mono-diete di solo succo d’arancia, durate anche 5-6 mesi, senza accusare alcun sintomo negativo.


Riporto un estratto di una conversazione tra me e 
Anne Osborne, riguardo questo argomento, mia la traduzione:


Personalmente, non ho mai avuto problemi con frutti acidi. Mi sento molto bene con le mono-diete a base di succo d’arancia. Infatti al momento sono al 15 ° giorno di una mono dieta al succo d’arancia. 


Alcune persone hanno dei problemi con gli agrumi, e trovano difficile digerirli, perché gli agrumi hanno un ph acido. Ma questo può essere dovuto alla forza o alla debolezza del sistema digestivo, e non al frutto stesso.


Ritengo inoltre che sia importante assumere agrumi correttamente maturi perché quelli non maturi possono causare problemi.


Ho fatto almeno dodici mono diete al succo di arancia e ho goduto di una grande salute in ognuna di esse[…]. In realtà sto facendo adesso una dieta a base di succo d’arancia e la mia salute migliora sotto tutti gli aspetti.


Anche ai miei denti fanno molto bene gli agrumi“.


L’AUTOREVOLE OPINIONE DI VALDO VACCARO


Una citazione di naturopata igienista Valdo Vaccaro, relativa al 5 febbraio 2011:


«
Terrorismo paragonabile a quello dei dentisti venduti, stile il dr Bass che ha lanciato nel mondo l’idea balzana che le arance acidificano e fanno cadere i denti, eclatante stronzata che non sta né in cielo né in terra, ma che continua a fare il suo effetto, al pari del noto spot caffettaro “Più lo mandi giù e più ti tira su”. Se non spaventi e non imbrogli non vendi le tue porcherie.


Gente da due patacche, bassa in ogni senso come Bass, ce n’è a bizzeffe in ogni angolo del pianeta.


La compri con poche banconote, anziché con le migliaia di Euro necessari per la pubblicità televisiva.


Le arance sono il simbolo della frutta, soprattutto d’inverno, e danno un grosso fastidio alle multinazionali del farmaco e dell’alimento caseocarneo. Colpendo le arance si colpisce il veganismo, l’igienismo e il crudismo. Tre obiettivi con una sola fava.
»


FRUTTA ACIDA E AYURVEDA


Inoltre nell’Ayurveda i cibi con sapore acido sono indicati per riequilibrare e dare forza e energia agli individui dalla tendenza patologica denominata “vata“. Leggendo la descrizione dei 3 dosha (vata, pitta e kapha), a prescindere dal dosha originario di nascita, si può evincere che un fruttariano integrale vira il suo dosha verso il tipo “vata“, per cui sono indicati i cibi dolci e acidi come alimenti che riequilibrano e danno forza.


ESPERIMENTO PH URINE MARZO 2012


Ho effettuato un test su me stesso misurando il PH delle urine 2 ore dopo avere assunto diversi tipi di frutti o frutti dell’orto. Ho eseguito le misurazioni con un PHmetro a rotolo di cartone che a contatto con una qualsiasi soluzione liquida cambia il proprio colore evidenziandone il PH. Talvolta ne ho usati 2 tipi contemporaneamente per rendere più preciso il risultato. Ciò che è evidente è che l’assunzione di frutta acida non ha mai acidificato il PH delle mie urine.


ECCO i RISULTATI:


07/03/2012


-appena alzato: PH da 7 a 8, non chiaro

-2 ore dopo 292 grammi di spremuta di arance: PH 8
-5 ore dopo 200 grammi di okra, 1400 grammi di pomodori e 500 grammi di mele: PH 8.5
-2 ore dopo 200 grammi avocado, 370 grammi pomodori, 470 grammi di mela: PH 8.3


08/03/2012


-appena alzato: PH 8
-2 ore dopo 370 grammi di spremuta di arance: PH 8
-2 ore dopo 110 grammi di okra, 220 grammi di zucca di Provenza, 380 grammi di pomodori, 35 grammi di succo di lime e 370 grammi di mele: PH > 8
-2 ore dopo 210 grammi avocado, 205 grammi di zucca di Provenza, 480 grammi pomodori, 400 grammi di mela: PH > 8


09/03/2012


-appena alzato: PH 8
-2 ore e mezzo dopo 520 grammi di spremuta di arance: PH 8
-2 ore e mezzo dopo 500 grammi di arance: PH > 8
-2 ore dopo 120 grammi di cetriolo, 275 grammi di zucca di Provenza, 490 grammi di pomodori, 70 grammi di succo di limomne: PH 8.60, molto verso il 9
-2 ore dopo 260 grammi di avocado, 505 grammi di pomodori e 200 grammi di mela: PH 8.3/8.4


10/03/2012


-appena alzato: PH 8
-mangiato 90 grammi di okra, 267 di pomodori: misurazione non possibile
-magiato 660 grammi di mele, 550 grammi di arance: misurazione non possibile
-2 ore dopo 250 grammi di okra e 167 grammi di pomodori: PH 8.3
-2 ore dopo 267 grammi di avocado e 470 grammi di mele: PH 8


11/03/2012


-appena alzato: PH 8
-2 ore dopo 600 grammi di ananas: PH 8
-2 ore dopo 310 grammi di arancia: PH > 8
-2 ore dopo 256 grammi di zucca di Provenza, 320 grammi di pomodori, 60 grammi di okra e 230 grammi di mele: PH 8
-2 ore dopo 90 grammi di avocado, 367 grammi di pomodori, 125 grammi di cetriolo, 40 grammi di succo di lime e 530 grammi di mela: PH > 8


12/03/2012


-appena alzato: PH 8
-2 ore dopo 360 grammi di spremuta di arance: PH 8
-2 ore dopo 250 grammi di avocado, 300 grammi di pomodori, 100 grammi di cetriolo, 60 grammi di succo di lime e 300 grammi di mela: PH 8.5


13/03/2012


-appena alzato: PH 8
-2 ore dopo 355 grammi di arancia: PH > 8
-2 ore dopo 400 grammi di mele, 170 grammi di pomodori e 60 grammi di succo di limone: PH 7,80
-2 ore dopo 330 grammi di mele: PH 8,5
-2 ore dopo 215 grammi di avocado, 115 grammi di cetriolo, 375 grammi di pomodori, 35 grammi di succo di lime e 300 grammi di mele: PH 8,5


14/03/2012


-appena alzato: PH 7,5
-2 ore dopo 360 grammi di spremuta di arance: PH 8
-2 ore dopo 1500 grammi di pomodori, 70 grammi di okra, 400 grammi di mele: PH 8
-2 ore dopo 115 grammi di cetriolo, 240 grammi di avocado, 800 grammi di mele: PH 8


15/03/2012


-appena alzato: PH 8
-2 ore e mezzo dopo 345 graami di spremuta di arance: PH>8
-2 ore dopo 400 grammi di zucca di Provenza, 440 grammi di pomodori, 170 grammi di cetriolo: PH 8
-2 ore dopo 200 grammi di mele: PH 8,5
-2 ore dopo 240 grammi di avocado, 150 grammi di cetriolo, 240 grammi di pomodori, 407 grammi di zucca di Provenza, 35 grammi di succo di lime, 310 grammi di mele: PH 8,5


CONCLUSIONI


In base alle mie esperienze personali e alle opinioni ed esperienze di persone che io rispetto e stimo come Arnold Ehret, Hebert Shelton, Anne Osborne, Valdo Vaccaro, insieme a quelle di altri amici fruttariani, direi che si può concludere definitivamente il capitolo del processo alla frutta acida con il seguente verdetto:


“La frutta acida non acidifica affatto l’organismo sano e non arreca alcun danno alla dentatura. Sono invece i veleni accumulati nell’organismo che possono provocare danneggiamenti al corpo e agli organi, in virtù dell’altissimo potere disintossicante che questo tipo di frutta mette in moto.


Tutte le colpe sono da addebitare al muco e alle tossine accumulate nel corpo a causa di anni o decenni di alimentazione innaturale.


Si dichiara dunque l’imputato non-colpevole”.


Qualsiasi sintomo negativo va quindi considerato come una crisi da disintossicazione, anche avendo intrapreso il percorso depurativo da già qualche anno: a questo proposito è importante tenere sempre a mente che
Arnold Ehret affermava di non considerarsi completamente disintossicati prima di 3 o 4 anni, né pensare di esserlo dopo un lungo digiuno, fosse anche di 30 o 40 giorni.


Alla luce di queste considerazioni si può affermare che qualora questi sintomi si manifestassero in un fruttariano, un crudista o un digiunatore abituale, in modo sistematico dopo l’assunzione di frutta acida, questo significa in modo chiaro che il corpo non è ancora pronto per quel tipo di dieta: l’individuo deve completare la disintossicazione e l’adattamento, anche se questo può comportare il fare un passo indietro verso alimenti che si erano abbandonati oppure fare temporaneamente a meno di questo genere di frutta.

Marco Giai-Levra

20 marzo 2012