La vera fame e il falso appetito

A cura di Stefano Torcellan

                                      La vera fame e il falso appetito

Dr. H. M. Shelton

Prima di tutto bisogna distinguere la vera fame dal falso appetito.

LA VERA FAME è il bisogno fisiologico di cibo.

IL FALSO APPETITO è il bisogno psicologico di cibo.

LA FAME è l’ insistente domanda di cibo che sorge dal bisogno fisiologico di nutrimento.

L’APPETITO invece, è un forte desiderio di cibo che può essere il RISULTATO di parecchi fattori esterni, operanti sulla mente e sui sensi.

LA FAME è una “sensazione che fa si che una persona abbia voglia di mangiare”.

L’APPETITO è una “sensazione che fa si che una persona voglia mangiare un cibo in PARTICOLARE”.

LA PRIMA REGOLA di ogni vero sistema naturale di nutrizione dovrebbe essere: mangiare solo quando si ha veramente fame.

LA SECONDA REGOLA del mangiare corretto è: mangiate i cibi necessari a soddisfare la fame e poi fermatevi.

Gli eccessi sono dannosi.

LA FAME è la voce della natura che ci annuncia che c’ è bisogno di cibo.

LA FAME REALE non si manifesta mai nello stomaco, ma sempre nella GOLA, nella BOCCA e nel NASO.

Mangiare quando si ha veramente fame, è mangiare al MOMENTO OPPORTUNO.

Non esiste altra guida per sapere quando mangiare.

L’ APPETITO è una fame contraffatta, una CREATURA DELL’ ABITUDINE esso non esprime i nostri bisogni, ma i nostri voleri: non ciò di cui abbiamo realmente bisogno, ma ciò di cui pensiamo di aver bisogno.

In realtà, LA FAME REALE è una SENSAZIONE perfino DELIZIOSA che varrebbe la pena di intraprendere un DIGIUNO solo per il piacere di provarla.

Mangiare quando non è tempo, o perché è un dovere sociale, o perché si è riusciti a stimolare un appetito, E’ UN’ OFFESA AL CORPO.

Il Dr. Claunch afferma: “La differenza tra la vera fame e il falso appetito, può essere determinata come segue: quando essere affamati è CONFORTEVOLE (quando ci sentiamo a nostro agio), si tratta di VERA FAME; quando essere affamati è FASTIDIOSO (quando non ci sentiamo a nostro agio), si tratta di FALSO DESIDERIO. Quando una PERSONA AMMALATA salta un pasto ordinario, si sente debole prima di sentirsi affamata. Quando una PERSONA IN BUONA SALUTE salta un pasto, si sente affamata prima di sentirsi debole”.

LA FAME PUO’ ESSERE SODDISFATTA E L’ APPETITO ANCORA PERSISTERE.

MAI MANGIARE QUANDO SI HANNO DOLORI, DISTURBI FISICI O MENTALI, STATI FEBBRILI.

Se il mangiare è seguito da disagio fisico, o da disturbi gastrici e intestinali, non bisogna mangiare, finché non è tornato il benessere. Questa regola, è universalmente seguita sul piano dell’ISTINTO.

Vi sono PERSONE che MANGIANO CONTINUAMENTE e sono PERENNEMENTE “AFFAMATE”. Esse confondono una MORBOSA IRRITAZIONE DELLA STOMACO con la fame: non hanno imparato a distinguere tra una normale richiesta di cibo e un sintomo patologico. Esse scambiano i segni di una GASTRITE CRONICA , o di una GASTRITE NERVOSA, PER FAME.

MOLTI SCIENZIATI sono d’ accordo sul fatto che lo stimolo più importante che conduce l’ IPOTALAMO a inviare la sensazione della FAME è il LIVELLO DI GLUCOSIO O ZUCCHERO NEL SANGUE. E’ stato visto che QUANDO IL LIVELLO DI GLUCOSIO SI ABBASSA, il soggetto sperimenta LA VERA SENSAZIONE DELLA FAME, quella AVVERTITA NELLA BOCCA, NELLA GOLA E NEL NASO.

SUGGERIMENTI PER MANGIARE

Il PRIMO SUGGERIMENTO riguarda la MODERAZIONE. Se il lettore ha già focalizzato i motivi che lo spingono a mangiare in eccesso, deve smettere di riempire il piatto, di avere “gli occhi più grandi della bocca” mentre sarà bene che si guardi intorno con sguardo obbiettivo e si attenga alla moderazione.

IL SECONDO SUGGERIMENTO riguarda L’ OMISSIONE DELLA COLAZIONE.

Sappiamo cha il FEGATO ha accumulato abbastanza GLICOGENO durante la notte, questa riserva gli permetterà di intraprendere la giornata senza bisogno della colazione, anche perché, la digestione è un processo che consuma energia e dopo la colazione, le riserve di energia disponibili per le attività del giorno, sono minori di quelle che avremmo avuto se avessimo saltato questo pasto.

Ricordate che:

DALLE 4 DEL MATTINO FINO A MEZZOGIORNO, il corpo è nella fase della DISINTOSSICAZIONE CELLULARE, la colazione fermerebbe questo processo e priverebbe il corpo di ulteriore energia nervosa.

Il corpo subisce TRE FASI in ciascun periodo delle 24 ore:

1) APPROPRIAZIONE del cibo.

Questa fase non INIZIA fino a che non hai fame. Questo abitualmente succede verso mezzogiorno, QUANDO HAI COMINCIATO A FINIRE LE SCORTE DI GLICOGENO ATTRAVERSO L’ ATTIVITA’.

2) ASSIMILAZIONE del cibo.

Questa fase INIZIA tardi nel corso della serata (circa alle ore 24, mezzanotte) e VA AVANTI FINO alle prime ore del mattino (4 del mattino). Nel corso di questo tempo di riposo e di sonno, il corpo svolge il suo compito a casa.

3) ELIMINAZIONE degli scarti metabolici del corpo e delle materie tossiche ingerite.

Questa FASE (della DISINTOSSICAZIONE CELLULARE) INIZIA abitualmente nelle primissime ore del mattino (4 del mattino) e DURA FINO a mezzogiorno. Il nostro appetito e sistema digestivo si abbassa ( ? ) durante queste ore. Psicologicamente potremmo avere bisogno di cibo, ma non c’ è alcuna domanda fisiologica per esso. NON AVREMO MAI FAME SE MANGIAMO DURANTE QUESTA FASE, le energie dirette verso la pulizia del corpo dovranno essere di nuovo dirette verso la digestione.

E’ SEMPRE UNO SHOCK PER IL CORPO INTERROMPERE LA SUA SVEGLIA BIOLOGICA. Quando mangiamo la colazione interferiamo con le normali operazioni del corpo. A dispetto di tutto quanto detto dai fabbricatori di colazione IL TUO CORPO NON HA BISOGNO di COLAZIONI BEN SOSTANZIOSE. Ed ecco un altro mito buttato giù!

IL TERZO SUGGERIMENTO riguarda IL MONOPASTO, meglio ancora se A BASE DI FRUTTA, altrimenti è bene ricordiate le regole delle combinazioni degli alimenti.

IL QUARTO SUGGERIMENTO, ci viene ispirato dal LIBRO di BOB SCHWARTZ “Le diete non funzionano”, che consiglia di dare un valore numerico alla propria fame.

Avremo di conseguenza:

1 FAME DA LUPI, MOLTA FAME, quando la vera fame non soddisfatta diventa pressante.

2 VERA FAME

3 ANCORA FAME, quando non si è completamente sazi.

4 SAZI, NON PIU’ FAME, PIENI, SODDISFATTI

5 MANGIATO TROPPO, quando si mangia OLTRE LA SAZIETA’

6 FASTIDI ALLO STOMACO

7 DOLORE

8 QUASI BLACK-OUT

Naturalmente sarà meglio NON MANGIARE DAL NUMERO 4 IN POI.

Questi consigli precludono UNA COMUNICAZIONE ONESTA TRA IL CORPO E LA MENTE e UN ONESTO DESIDERIO DI TALE COMUNICAZIONE.

IL PIU’ ALTO GODIMENTO NEL MANGIARE

Il più alto godimento nel mangiare deve derivare dalla FAME. Una viva fame e l’ abilità di godere vigorosamente del cibo mangiato è un’ indicazione sicura che darà la piena produzione dei succhi digestivi. PIU’ SI GUSTA IL PROPRIO CIBO, più si estrae MATERIALE NUTRITIVO da ogni singolo boccone prima di inghiottirlo, più il succo gastrico fluisce liberamente e più la digestione gastrica sarà pronta ed efficiente.

I progressi della civiltà non consistono nell’indulgere troppo ai propri desideri, ma nell’usare il SELF-CONTROL e nell’usare le proprie capacità a vantaggio dell’organismo.

C’ è un LIMITE alle capacità delle GHIANDOLE DIGESTIVE. Esse non possono secernere sufficienti SUCCHI ed ENZIMI per digerire TRE “MASSICCI PASTI” AL GIORNO. Nè chi consuma pasti del genere può essere sempre sufficientemente affamato al momento del pasto per poterlo gustare pienamente. Egli non solo mangia al di sopra delle sue capacità digestive, ma non ha IL FLUSSO DI “SECREZIONE PSICHICA” che proviene da un FORTE DESIDERIO e da un reale apprezzamento del cibo. Il succo gastrico e gli altri succhi non possono essere forniti in quantità sufficiente e della forza necessaria, quando si è abituati a MANGIARE TROPPO.

GUSTARE IL CIBO ( in un certo senso non ancora compreso ) regola il processo di nutrizione, togliendo l’ appetito per un cibo in favore di un altro, non appena il corpo ha ricevuto a sufficienza ogni particolare sostanza. IL SENSO DEL GUSTO (sentinella del corpo contro i veleni e i medicinali – T. C. Fry) è un ISTINTIVO REGOLATORE DELLA NUTRIZIONE e quando è normale e non pervertito è un’affidabile guida per determinare la qualità e la quantità di cibo necessario.

                      

COME SI MANIFESTA LA VERA FAME

Albert Mossèri

“La maggioranza degli igienisti di professione attribuisce alle ghiandole della GOLA e a quelle della BOCCA il ruolo principale nelle manifestazioni della fame.

SHELTON attribuisce questo attivo ruolo principale ai NERVI.

Se la vera fame non viene soddisfatta nel momento in cui si manifesta, il primo problema che si presenta subito dopo è una progressiva mancanza di energia (indebolimento).

Infatti, sono proprio i NERVI a comandare questa SENSAZIONE DI VUOTO E DI DILATAZIONE CHE SALE (DALLO STOMACO) VERSO L’ ESOFAGO E LA GOLA.

E’ la ragione per la quale DURANTE I MOMENTI di fatica, di inquietudine, di preoccupazione, di collera, di odio, di emozioni negative, ecc. SEBBENE IL CORPO ABBIA BISOGNO DI NUTRIMENTO, ESSO NON LO RICHIEDE E NON MANIFESTA FAME.

I NERVI manterranno contratti gola ed esofago.

Quando le condizioni sono favorevoli, la FAME si manifesta con la DILATAZIONE DELLA GOLA E DELL’ ESOFAGO.

LA VERA FAME è sempre una SENSAZIONE GRADEVOLE E PIACEVOLE, anche se può essere pressante.

UN BUCO NELLO STOMACO, UN VUOTO, accompagnato da contrazioni ritmiche, UNA SENSAZIONE DI RILASSAMENTO CHE SALE DALLO STOMACO VERSO LA GOLA ATTRAVERSANDO L’ ESOFAGO: tutti questi SINTOMI sono GRADEVOLI.

LA FALSA FAME scompare in breve tempo, riappare ancora, poi sparisce di nuovo.

Al contrario LA VERA FAME persiste e si accentua.

Quindi PER DISTINGUERLE e rendersene conto BASTERA’ ATTENDERE UN’ ORA O POCO PIU’.

Tra le sensazioni di FALSA FAME il Dr. Shelton cita anche quella del VENIR MENO. Secondo il Dr. Dodds, la sensazione del”VENIR MENO” in taluni casi, non proviene da mancanza di nutrimento, bensì dall’assenza dell’abituale stimolante.

Ma io (Albert Mossèri) il “VENIR MENO” lo considero piuttosto come un sintomo acuto di denutrizione e di autentica fame.

PER COLORO CHE SOFFRONO DI DENUTRIZIONE (malgrado l’ abbondanza della loro alimentazione) la”fame” potrebbe comparire una o due ore dopo il risveglio ed anche all’istante.

QUANDO LA DENUTRIZIONE SARA’ STATA CURATA ED ELIMINATA IL LORO CORPO NON RECLAMERA’ NUTRIMENTO che PARECCHIE ORE DOPO IL RISVEGLIO. Infatti, all’inizio del cambiamento di regime la digestione è molto debole, le cellule piangono miseria e la fame diventa frequente e perentoria.

Alcuni possono sentirsi “venir meno” ed in questi precisi momenti devono affrettarsi a mangiare.

In seguito, migliorando il potere digestivo, le riserve diventano più sostanziose e la fame, più diradata, si sopporta gradevolmente.

In capo a diverse settimane, questo genere di fame scompare per far posto, non appena le riserve abbiano recuperato, ad una fame meno urgente.

Non bisogna confondere la sensazione del sentirsi “venir meno” con la debolezza. LA DEBOLEZZA non è un SINTOMO di fame , bensì di AVVELENAMENTO.

Nella debolezza, ci si sente deboli, incapaci di concentrarsi, di fornire uno sforzo muscolare.

Ciò è dovuto alla TOSSIEMIA.

Il fegato intasato si accaparra tutto il sangue e l’ energia, il che priva muscoli e cervello di un influsso nervoso.

A questo punto bisogna astenersi dal mangiare, coricarsi ritardare il

pasto e le forze ritornano rapidamente con tutta l’ abituale lucidità mentale.

Al contrario QUANDO CI SI SENTE “VENIR MENO”, si prova un vuoto interiore, uno stato prossimo allo svenimento, una fame diffusa che parte dallo stomaco e sale verso la gola e la bocca.

A questo punto bisogna mangiare un po’, poi riposarsi

o fare una siesta.

Qualche dattero a portata di mano servirà a dovere.

LE SOFFERENZE DELLA FAME

Secondo l’ opinione medica e popolare, la fame è una sensazione dolorosa e penosa.

Si parla di sofferenza da fame. “HO SOFFERTO LA FAME” VI SI DICE.

Ora la fame è una sensazione del funzionamento normale del corpo, e tutte le funzioni normali del corpo producono piacere.

Così, ad esempio, il fatto di urinare, evacuare, guardare, dormire, avere rapporti sessuali, sono tutte funzioni piacevoli.

Perché parlare allora di sofferenza da fame? Dei suoi dolori?

Vero è che taluni individui provano effettivamente delle sofferenze, ma questo non è altro che LA MANIFESTAZIONE DELL’ ELIMINAZIONE E DELLA DISINTOSSICAZIONE atta ad annullare i postumi fastidiosi di precedenti pasti malsani.

Chi smette di fumare o di bere caffè, risente identiche sofferenze e

simili disagi derivanti dalla DISINTOSSICAZIONE.

Questi inconvenienti, non devono indurre a mangiare, ne a fumare, ne a bere caffè.

RIPETIAMOLO: le sofferenze talora avvertite non sono quelle della fame, bensì quelle proprie della DISINTOSSICAZIONE.

Queste sofferenze scompaiono non appena la disintossicazione è terminata, ed infine QUANDO ARRIVA LA VERA FAME NON SI AVVERTE ALCUNA SOFFERENZA.

Vera-Fame

                         

                          

                         

                            

                                          

 

 

 

LA FALSA FAME COME DOPO UNA DROGA

Tutti i sintomi morbosi che ho descritto nella falsa fame assomigliano sorprendentemente ai sintomi che si manifestano nei fumatori e bevitori di caffè o anche nei drogati quando smettono di avvelenarsi. Questi sintomi sono quelli della falsa fame, sono sintomi di eliminazione.

La falsa fame è un sintomo di eliminazione dei residui del pasto precedente. Ora, questi sintomi di disintossicazione sono ben conosciuti dai drogati, dai fumatori e dai bevitori di caffè e tè.

Disgraziatamente i mangiatori li ignorano.

L’assuefazione può esistere tanto per la droga che per i cibi malsani.

Risulta evidente che se un drogato o un fumatore in piena disintossicazione riprende il proprio veleno i sintomi sgradevoli della disintossicazione cessano subi­to. Pertanto non bisogna mai arrestare una disintossicazione sia proveniente dalla droga, dall’alcool, dal caffè che da cibi malsani.

I sintomi morbosi della falsa fame, prosegue Shelton, sono identici a quelli che provano i drogati quando sono privati della loro droga abi­tuale” .

E ben vero che i sintomi dell’assuefazione alle droghe sono ben più forti, tut­tavia l’assuefazione alimentare e l’abitudine alle ore fisse dei pasti conducono al­l’ebbrezza alimentare ed all’ingordigia e producono sintomi loro propri, a torto scam­biati per fame. Vero è che questi sintomi sono temporaneamente alleviati con l’ingerire cibo, esattamente come il caffè dà momentaneo sollievo al mal di testa provocato dalla precedente tazzina di caffè! Perciò ci si immagina, e ne siamo convinti, che occorra mangiare. All’opposto, i malati di ulcera e di stomaco per alleviare i loro mali mangiano frequentemente, ma così facendo li rendono duraturi.

E un circolo vizioso che si può rompere con la pratica del digiuno. In caso contrario si affonda sempre più.

Tutti quei sintomi morbosi finiscono col passare se si smette di mangiare per qualche tempo e si attende la vera fame.

I sintomi morbosi della FALSA FAME, prosegue il Dr. SHELTON, sono identici a quelli che provano i DROGATI quando sono privati della loro droga abituale”.

E’ vero che i sintomi dell’assuefazione alle droghe sono ben più forti, tuttavia l’assuefazione alimentare e l’abitudine alle ORE FISSE DEI PASTI conducono alla ebbrezza alimentare ed all’ingordigia e producono sintomi loro propri, a torto scambiati per fame. Vero è che questi SINTOMI sono TEMPORANEAMENTE ALLEVIATI CON L’INGERIRE CIBO, esattamente comeil CAFFE’ dà momentaneo sollievo al MAL DI TESTA provocato dalla precedente tazzina di caffè! Perciò ci si immagina, e ne siamo convinti, che occorra mangiare. All’opposto, i malati di ulcera e di stomaco per alleviare i loro mali mangiano frequentemente, ma così facendo li rendono duraturi. (i loro mali. – N.d.r.)

E’ un CIRCOLO VIZIOSO che si può rompere con la pratica del DIGIUNO. In caso contrario si affonda sempre di più.

Tutti questi sintomi morbosi finiscono col passare se si smette di mangiare per qualche tempo e si attende la vera fame.

                                   

                               Dr. DOUGLAS GRAHAM

LA VERA FAME è una sensazione che si verifica principalmente nella parte bassa della gola, proprio come la sensazione della sete, ma un po’ più basso, circa dove appare la concavità tra le ossa del collo, nella parte inferiore del collo (Giugulo: Regione anteriore-inferiore del collo, a forma concava, di fossetta, soprastante alla forchetta dello sterno e compresa fra i tendini dei muscoli sternocleidomastoidei – Dizionario di medicina 2010- Treccani). La sensazione potrebbe essere descritta come simile a un dolore sordo.

LA SENSAZIONE ALLO STOMACO che comunemente associamo con la fame è spesso il risultato del restringimento delle sue pareti muscolari dopo aver completato l’operazione digestiva dell’ultimo pasto. Se una sensazione di fame è accompagnata da sensazioni di svenimento, morsi di stomaco, mal di testa, o altri disagi, in realtà è un segno di ritiro da sostanze nocive”.

Dr. H. M. Shelton

“Imparare a riconoscere i nostri limiti fisici e mentali e lasciarsi governare da essi è la cultura della saggezza nel campo della vita. Ciò garantisce la salute a tutti quelli che li seguono”.

“Produciamo e manteniamo i nostri propri dolori negando di rispettare gli avvertimenti dei nostri sensi”.

Stefano Torcellan

E’ certo che, un fruttariano che non rispetta la vera fame, non può mantenere la salute. E per quanto riguarda la dieta di transizione, se non si rispetta la vera fame non si potrà interpretare nel giusto modo gli eventuali sintomi di eliminazione che si potranno manifestare.

 

Sintesi e adattamento a cura di STEFANO TORCELLAN, tratto da:

– “LA SCIENZA E LA RAFFINATA ARTE DEL CIBO E DELLA NUTRIZIONE”- Dr. H. M. Shelton – capitolo 24 “Quanto dobbiamo mangiare”? e capitolo 25 “Quando dobbiamo mangiare”?

– “LA FACILE COMBINAZIONE DEGLI ALIMENTI” – Dr. H. M. Shelton – capitolo “Ghiottoneria e iperalimentazione” – capitolo “Mangiate solo 2 pasti al giorno”

– “LA CHIAVE DEL SUCCESSO PER DIMAGRIRE” – H. M. Shelton, T. C. Fry, Jo Willard, Jean A. Oswald – Lezione 12 “La vera fame e il falso appetito” – (ultimo libro scritto dal Dr. Shelton)

– “NUTRIZIONE SUPERIORE”- Dr. H. M. Shelton – capitolo XXVIII “Come Mangiare”

“DIGIUNARE PER RINNOVARE LA VITA” – H. M. Shelton – capitolo “Fame”

– “AFFIDATE LA VOSTRA SALUTE ALLA NATURA”- Albert Mossèri – capitolo “Fame e Appetito”

– “THE 80/10/10 DIET”- Dr. Douglas Graham – pag. 252

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5 thoughts on “La vera fame e il falso appetito

  1. La lettura di questo articolo mi ha spalancato un mondo.
    Mi ci sono ritrovato in tutto sui sintomi della falsa fame che hai descritto.
    Alla luce di quello che ho letto posso affermare che non mangio mai per fame ma solo per appetito. Di questo me ne già accorto ma non ero riuscito a mettere a fuoco la cosa.

    Mangiare con la vera fame vuol dire anche slegarsi dai pasti fissi e mangiare solo quando si ha fame veramente?
    Purtroppo i rapporti sociali rendono tutto più difficile.

    Ora c’è da mettere in pratica, intanto ho preso appunti 🙂

    • Ciao Vincenzo, io non rispetto orari per mangiare. Se devo uscire a cena con qualche persona, gestisco l’alimentazione per arrivare a cena con la fame.

  2. Applausi un intero lotto completamente per alta qualità oltre a orientato ai risultati guida. I non ci penserò pensiamo bene essere in grado di promuovere il tuo sito articolo per aiutare chiunque chi desidera in aggiunta a richiede servizio riguardo a questo regione posto.

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