Un raid disgustoso che si ritorce inevitabilmente su chi lo ha ideato – Valdo Vaccaro (lettera di Stefano Torcellan)

LUNEDÌ 21 MARZO 2016

UN RAID DISGUSTOSO CHE SI RITORCE INEVITABILMENTE SU CHI LO HA IDEATO

Valdo Vaccaro

LETTERA di Stefano Torcellan

UN RAID TELEVISIVO MIRATO A SCREDITARE, A DISINFORMARE E AD OFFENDERE

Ciao Valdo, ieri sera ho visto la trasmissione delle Iene con quella vergognosa della Nadia Toffa che ha intervistato te e il tuo amico medico sulla questione dell’Aids, alla vostra conferenza, senza lasciarvi parlare. Si è comportata da vera ignorante. Mi ha fatto veramente incazzare. Con tutta quella confusione che ha fatto continuando a parlare come un’oca, non mi ha fatto capire neanche come si chiama il tuo amico medico, che è stato anche troppo gentile nei suoi confronti mentre cercava invano di risponderle.

HO TROVATO FANTASTICA LA TUA RISPOSTA AL PRESUNTO AMMALATO DI AIDS

Si meritava veramente di essere mandata a quel paese. Quando hai risposto al ragazzo che si è presentato nel tuo studio dicendo di essere ammalato di Aids, sei stato fantastico. Ciao. A presto.

Stefano Torcellan

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RISPOSTA di Valdo Vaccaro

LE IENE SI SONO DATE LA ZAPPA SUI PIEDI

Ciao Stefano. Il medico in questione è il dr Domenico Mastrangelo da Siena. Se devo essere sincero, non mi sento affatto vittima di qualcosa e di qualcuno. Chiunque abbia un minimo di buon senso non tarda a capire che gli autori di questa stomachevole messinscena televisiva hanno finito per screditarsi, commettendo un clamoroso atto di autolesionismo, dandosi la zappa sui piedi. Il tema su cui ero stato invitato a Milano era tra l’altro “La verità sul cibo e la salute”, e non la verità sull’Aids.

Ma non è questo il punto. Chiunque abbia un minimo di buon senso percettivo vorrà almeno informarsi meglio e non accontentarsi di questa distorsione dei fatti.

UN AGGUATO PRIVO DI CAPO E DI CODA, PRIVO DI RISPETTO E DI BUONA EDUCAZIONE

Sto ricevendo importanti telefonate di solidarietà in questo senso. Si è alla fine creato un trambusto e una serie di umori decisamente critici e negativi nei riguardi di questo agguato privo di capo e di coda, privo di criterio e di buona educazione. D’accordo che dalle Iene non puoi attenderti nulla di meglio in termini di modi urbani, ma ci sono dei limiti di decenza che in questo caso non sono stati rispettati.

OGNUNO FACCIA LE PROPRIE SCELTE IN PIENA LIBERTÀ E IN LIBERA COSCIENZA

Ho appena visto il servizio delle Iene come presentato in televisione. Ovvio che chi ha in mano la telecamera e le immagini finisce per avere la parola per ultimo, finisce per giocare a proprio interesse e piacimento con tagli e montaggi. Non mi sono mai sognato di spingere la gente a usare o non usare il preservativo. Sono scelte intime, delicate, personali. Scelte che ognuno deve fare in libera coscienza e in sintonia corresponsabile con la sua partner. Questo vale per tutti, a cominciare dai miei figli. Se uno prova paura, sospetto, avversione per il prossimo, meglio astenersi e meglio rinchiudersi in un bel monastero. Non ho nessuna difficoltà a lodare la purezza e la castità.

TRE PRESERVATIVI SOVRAPPOSTI E UNO SCAFANDRO IN TESTA

Ho detto in realtà, e chi era presente lo può confermare, che non basta un preservativo, ma che ce ne vogliono almeno 3 sovrapposti, nonché un vero e proprio scafandro protettivo e sterile in testa, se davvero siamo vittime delle paure pestilenziali. Ho pure detto che non entrerei in una saletta chiusa con decine di persone e tanta aria viziata, che non entrerei in un bus, in un treno, in un aereo, in una classe scolastica e tanto meno in un ristorante, se davvero fossi un timorato o un disturbato mentale affetto da contagiosità acuta o cronica. Non darei la mano a nessuno, senza guanti disinfettati. Non mi sognerei di accarezzare un bambino o un animaletto. Porterei in tasca una bombola di spray antivirale e mi precipiterei ai servizi dopo un qualsiasi incontro ravvicinato con il prossimo. Diverrebbe impossibile vivere. Ma tutto questo è stato tagliato.

L’INESISTENZA DI AIDS E DI HIV, ETICHETTE DI COMODO PER RAGGRUPPARE SITUAZIONI DI IMMUNODEFICIENZA DI VARIO GENERE, FRUTTO DI SCELTE SCURRILI ED INSOSTENIBILI

Quanto alla inesistenza dell’Hiv e a tutta la problematica sui virus, non è ovviamente tema da affrontare in 3 minuti di gazzarra. Ho messo assieme sul mio blog ed anche nei miei libri in circolazione decine e decine di tesine su questo argomento, ed in particolare un articolo chiaro e comprensibile come “Aids non malattia ma programma di governo”, apparso anche sulla rivista Nexus, con tutti i dettagli storici e scientifici sul come e sul perché la CDC (Central Disease Control) abbia pianificato, disegnato e lanciato prima in America e poi nel mondo intero l’intera farsa Aids.

Se uno è davvero interessato a conoscere i fatti, al di là degli imbrogli, al di là delle apparenze, al di là delle falsità e al di là delle manipolazioni, deve solo informarsi. Nulla di eclatante e di dissonante rispetto a quanto la scienza vera, logica ed autentica conosce per filo e per segno, e mi riferisco ai migliori ricercatori del mondo, a Nobel meritati come quello di Kary Mullis.

UNA EROINA DI NOME NADIA CONTRO LE FORZE DEL MALE

La versione addomesticata ed edulcorata ad arte, del servizio Iene, tenta di contrabbandare e di convogliare al pubblico il quadretto di una ragazza saggia ed immacolata che è in possesso della verità cristallina, che è intrisa di scienza, di pulizia e di purezza sterilizzata. Quasi di una eroina in lotta contro le forze oscure del male, contro i demoni e contro i pericoli pubblici che nella fattispecie sarebbero lo scandaloso medico Domenico Mastrangelo e me medesimo.

SE LA FRANCHEZZA E LA TRASPARENZA SONO UN DEMONIO, MI VANTO DI ESSERE UN PERICOLO PUBBLICO

L’ho detto a chiare lettere alla Nadia Toffa che mi vanto e sono super-orgoglioso di essere pericolo pubblico, dicendo la verità senza secondi fini, su questa iniqua ed ignobile massa di menzogne chiamata Aids e Hiv, che sta continuando solo per motivi di volgare convenienza commerciale ad affliggere il pianeta Terra. Ma anche questo è stato tagliato.

Valdo Vaccaro