Calcoli e digiuno – Dr. H. M. Shelton

 IL DIGIUNO PUO’ SALVARVI LA VITA

                                                      Dr. H. M. Shelton

                                                             Capitolo 34

                                                        I CALCOLI BILIARI

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La colelitiasi é il termine applicato alla formazione di calcoli nella bile, nella vescica e nel dotto biliare. Questi derivano parzialmente o interamentedagli elementi che costituiscono la BILE, tra cui il principale é il COLESTEROLO che precipita in FORMA CRISTALLINA e si unisce al MUCO CONDENSATO.

Nonostante i CALCOLI siano fonte di molti disturbi e nel loro passaggio causino molti DOLORI, spesso la loro presenza viene ignorata e l’uomo può vivere, o morire di un’altra malattia, senza neanche sapere di averli. A volte vengono scoperti durante le autopsie.

Alcuni uomini presentano la cosiddetta DIATESI LITICA, cioè la tendenza a formare accumuli nella forma di CALCOLI ai reni, alla vescica o alla bile. I calcoli possono formarsi in ogni parte del corpo: nel pancreas, nei muscoli, nelle palpebre degli occhi, nelle valvole del cuore, intorno al cuore, nelle arterie. I CALCOLI BILIARI sembrano formarsi più facilmente nei SOGGETTI OBESI rispetto a quelli magri, forse perché i soggetti obesi eccedono maggiormente nell’alimentazione.

LA COLICA EPATICA é costituita da forti dolori nell’addome, nella regione del fegato o della cistifellea occasionati dal passaggio di un calcolo. I calcoli possono essere piccoli abbastanza da riuscire a passare attraverso il dotto biliare, nel qual caso vengono espulsi senza che il paziente se ne accorga, o possono essere grandi al punto da non riuscire a passare nel dotto biliare. I calcoli di dimensioni intermedie passano con difficoltà e causano forti dolori che si manifestano immediatamente, non appena il calcolo inizia a passare dalla cistifellea al dotto cistico. Questi dolori di carattere agonizzante, vengono trasmessi in varie parti dell’addome e del petto, e spesso vengono avvertiti anche nella spalla destra.

L’ostruzione di un dotto da parte di un calcolo può anche causare sintomi minori. La stessa malattia della cistifellea può essere causata dalla presenza di calcoli. Se il dotto viene ostruito da un calcolo appare itterizia, parossismi di dolore, con febbre e brividi periodici. Tale condizione può durare per mesi o anni. Antidolorifici ed operazioni chirurgiche sono i modi più comuni per trattare questa condizione, ma non rimuovono le cause. RIMUOVERE UN CALCOLO alla BILE ed AFFERMARE che il PAZIENTE é GUARITO significa affermare che il CALCOLO é una CAUSA.

Il fatto di non rimuovere le cause porta alla formazione di altri calcoli. Purtroppo si sostiene di non conoscere la causa dei calcoli biliari, così l’operazione lascia il paziente ancora malato.

Qual’é il problema delle persone che manifestano le calcolosi biliari? Esse presentano uno stato generale di infiammazione ed irritazione del tratto digestivo, comprese la cistifellea e il fegato, che danneggia la digestione. Sono debilitate e tossiemiche. La bile non appare di costituzione normale e questo permette la precipitazione dei suoi contenuti minerali. Si sviluppa un danno funzionale nel fegato. Questo persiste fino a che si manifesta un’alterazione della secrezione normale (bile) sufficiente a non far trattenere gli elementi minerali, ma a farli precipitare con conseguente formazione di calcoli. I CALCOLI biliari e renali sono fondamentalmente uguali. I sintomi variano secondo l’organo colpito. Gli organi conferiscono individualità ai sintomi. L’alimentazione sbagliata, l’ECCESSO DI CARBOIDRATI, la mancanza di esercizio sono le CAUSE PRINCIPALI che portano all’irritazione gastrointestinale e biliare oltre che alla formazione di calcoli. Questi non si presentano negli individui sani, ma in quelli con una salute danneggiata da anni di abitudini malsane. Nessuno presenterebbe calcoli biliari se le abitudini di vita fossero sempre sane.

C’é solo un modo per tornare in salute, quello di RIMUOVERE TUTTE LE CAUSE DI MALATTIA e di riportare il fegato in buona salute; fatto questo LA BILE DISTRUGGERA’ I CALCOLI.

LA CURA PIU’ ADATTA é quella di mettersi a letto e riposare, tenendo i piedi al caldo e astenendosi dal mangiare fino al naturale ripresentarsi degli stimoli della fame.

Quando si riprende ad alimentarsi, la dieta dovrebbe essere a base di frutta e verdura fresche per una o due settimane. Ricominciando ad alimentarsi normalmente, le combinazioni tra i cibi dovrebbero essere appropriate. Mangiare amidi e proteine insieme provoca irritazione gastro-intestinale.

NON CREDO SIA NECESSARIO OPERARE LA CALCOLOSI BILIARE. Non si ristabilisce una nutrizione normale solo rimuovendo un effetto del danno nutritivo. L’esercito di soggetti ancora malati in seguito ad operazioni é la testimonianza del fatto che la chirurgia non può fare ritrovare la salute. Si rimuovono troppi organi quando questi potrebbero essere salvati depurandoli per mezzo del digiuno.

Invece di purificare chirurgicamente la cistifellea, il DIGIUNO può farlo lasciandola intatta.

Il paziente non ritrova la salute quando i suoi calcoli biliari sono stati rimossi. L’individuo intelligente sa di essere ancora malato e che molti dei vecchi sintomi, aggiunti a qualcun’altro nuovo, si ripresenteranno presto.

LO SCOPO DI CURARE APPROPRIATAMENTE chi soffre di calcoli alla bile e` quello di ristabilire la funzione del fegato per permettere alla chimica della bile di tornare normale e di cessare la precipitazione dei minerali, evitando la formazione di calcoli.

IN POCHE SETTIMANE UNA BILE NORMALE DISTRUGGERA’ I CALCOLI GIA’ ESISTENTI; mentre i residui passeranno nell’intestino e verranno espulsi. Poiché il fegato non può raggiungere una condizione ottimale a meno che l’intero organismo torni normale, un trattamento inteso solo alla sua guarigione, non porterà risultati. E` necessario una purificazione generale relativa all’organismo.

Il modo migliore per concludere questo capitolo é di riportare le parole di Geo. S. Weger, medico, esperto di calcolosi biliari sia come medico che come Igienista: Con assistenza adeguata la chimica del corpo può disintegrare i calcoli senza troppo dolore. Abbiamo trattato molti casi e raramente siamo dovuti ricorrere agli interventi chirurgici. Con il DIGIUNO questa DISINTEGRAZIONE avviene molto rapidamente. I pazienti che hanno subito trattamenti precedenti, dall’ottavo al decimo giorno di digiuno spesso presentano delle coliche epatiche. In tali pazienti non si e` mai sospettata la presenza di calcoli alla bile. Questo vale anche per i CALCOLI AI RENINessun trattamento, negli attacchi frequenti, é migliore di una DIETA A BASE DI FRUTTA FRESCA, INSALATE VERDI E VERDURE COTTE non contenenti amidi. I pazienti che seguiranno diete simili e che praticheranno dell’esercizio fisico non presenteranno sintomi. In molti casi, se il CALCOLO BILIARE ha le dimensioni di un’oliva, esso SI AMMORBIDIRA’ E VERRA’ ELMINATO SENZA BISOGNO DI UN INTERVENTO CHIRURGICO. Le eccezioni sono costituite da quelle persone che appaiono talmente debilitate da non possedere le energie per permettere alla natura di ristabilire il suo equilibrio.

Il medico deve essere molto attento nel determinare il decorso appropriato di un caso. Il processo di recupero può apparire lento ma é stupendamente rapido se paragonato al tempo necessario per la formazione dei calcoli. Anche se molti casi possono migliorare e guarire con il digiuno e le diete adeguate, bisogna ricordare che l’atrofia e la malattia della cistifellea sono il risultato di processi di lunga durata. Senza dover ricorrere a rimedi artificiali la percentuale dei nostri miglioramenti appare molto elevata. Bisogna ricordare che l’INTERVENTO CHIRURGICO non rimuove le cause dei calcoli e non previene il loro riformarsi. Pertanto una GIUSTA DIETA ed altre misure igienistiche sono necessarie tanto dopo un’operazione quanto prima≫.

                               

DIGIUNARE PER RINNOVARE LA VITA

                                          Dr. H. M. Shelton

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Le seguenti parole autoritarie esprimono molto bene la prevalente opinione scientifica a riguardo dei calcoli biliari o renali: << E’ un fatto indiscutibile che i calcoli ai reni, al fegato o alla cistifellea, non possono essere sciolti; e se si lasciano i calcoli in questi organi, la conclusione evidente è che avverrà un incremento graduale (aumentano di dimensioni) e ben presto gli organi verranno distrutti. Pertanto, è un fatto scientifico chiaro e ovvio che l’unico mezzo per eliminare i calcoli è l’estrazione, e prima lo si fa e meglio è >>.

Questa è l’opinione generale e prevalente da molto tempo, e la pratica chirurgica che ne consegue è praticamente l’unico rimedio offerto al malato di calcoli. E’ abbastanza vero che il corpo non può essere trasformato in un crogiolo in cui fondere oro, ma è anche vero che i calcoli non sono il risultato di un’azione vulcanica e neppure sono depositati li da un processo acquoso. Risultano da una perversione dei processi biologici, e solo chi comprende le leggi biologiche lo può comprendere. E’ importante innanzi tutto capire che le concrezioni non si verificano mai in un corpo normale. I calcoli non si formano in un fegato sano, né in una cistifellea o in reni o in una vescica che siano sani.

Se non si formano quando si è in salute, cosa c’è di sbagliato nel corpo e negli organi di coloro che soffrono di calcoli? La “scienza” non sa rispondere a questa semplice domanda. E’ troppo dire che quando si risponderà alla domanda, l’asportazione dei calcoli sarà riconosciuta come una pratica erronea?

Formuliamo la domanda in modi diversi. Cos’è che non va nelle funzioni secretorie ed escretorie del fegato da permettere la precipitazione degli elementi minerali della bile invece di trattenerli in uno stato di soluzione (mescibili)?

Cos’è che non va nelle funzioni escretorie dei reni se gli elementi minerali dell’escrezione, invece di rimanere mescibili (in stato di soluzione), vengono precipitati, formando dei calcoli, sia nei reni che nella vescica? Se gli elementi di una bile normale e l’urina normale non precipitano a formare calcoli, quale variazione di queste escrezioni permette la formazione dei calcoli?

La nostra risposta a tali domande è piuttosto semplice. Noi siamo convinti che i calcoli derivino da una nutrizione alterata o da un metabolismo alterato. Poiché la nutrizione non è alterata se non dalla TOSSIEMIA e dalla conseguente RIDUZIONE DI ALCALINITA’ DEL SANGUE, i calcoli si formeranno solo nei tossiemici; quindi solo, di regola, in coloro che soffrono di così detta DIATESI GOTTOSA. Gli affetti da calcolosi possono avere CALCOLI in quasi tutto il corpo: nei muscoli, nelle ciglia, nelle valvole cardiache, nelle arterie, ovunque. A giudicare dalle nostre affermazioni, la formazione di calcoli è molto più generalizzata di quello che si pensa. Un uomo o una donna che intraprendono un digiuno di pochi giorni cominciano a espellere una quantità di sabbia e granellini dal condotto urinario. Questo processo può continuare per tre, quattro, cinque giorni. Non ci saranno granellini grossi a sufficienza per provocare dolore o difficoltà nel passaggio; solo in qualche caso può verificarsi un po’ di dolore. Questo drenaggio di sabbia e granellini avviene in numerosi casi in cui non si sospettava nemmeno la presenza di calcoli, anche se di sicuro una certa quantità di sabbia e granelli viene espulsa quasi regolarmente. E’ probabile che un tale fenomeno liberi la cistifellea e i condotti della bile da sabbia e granelli, ma non è facile controllare. Forse molte persone gli espellono dalla cistifellea più o meno regolarmente, anche senza la formazione di calcoli grossi. Comunque niente drena i reni e il fegato come un DIGIUNO. Noi non condividiamo l’opinione pessimistica che i medici hanno sui calcoli. Sappiamo che i CALCOLI possono essere DISINTEGRATI e PASSARE dal FEGATO e dalla CISTIFELLEA nell’INTESTINO sotto forma di SABBIA; e che quelli renali si sbriciolano ed escono a loro volta. Quando la secrezione e l’escrezione sono danneggiate, il fegato può non riuscire a compiere la sua funzione, così che la bile non produce a sufficienza e in modo normale da impedire la precipitazione di alcuni elementi minerali, contribuendo alla formazione di calcoli. Una formazione di CALCOLI può avvenire nei reni quale risultato di un’alterazione nel loro funzionamento, oppure dei DEPOSITI MINERALI IN VARIE PARTI DEL CORPO contribuendo all’insorgenza dell‘ARTRITE REUMATOIDE. Negli OCCHI si può formare la CATARATTA; nelle ARTERIE si possono formare dei DEPOSITI MINERALI; può prodursi una CALCIFICAZIONE PATOLOGICA (comunemente chiamata “ritorno della pietra”). I calcoli derivano da una disfunzione delle normali secrezioni dei reni e del fegato. Le secrezioni anormali permettono la precipitazione degli elementi minerali di queste secrezioni e la formazione di calcoli. Questi depositi si possono formare nella cistifellea o nella vescica, o si possono formare nei condotti del fegato o dei reni. Questi depositi diventano possibili perché le persone affette da così detta DIATESI LITEMICA sono incorreggibili nel mangiare e vivono in modo incosciente, rifiutando di abbandonare le loro abitudini anche quando vanno a discapito della salute. Quando si è ammalati di cistifellea bisogna mettersi a letto e DIGIUNARE; la NATURA drenerà la cistifellea in modo impareggiabile. Una quantità abbondatissima di bile passerà attraverso l’intestino o verrà vomitata; o tutte e due le cose. Spesso si verifica una diarrea di bile. Drenare la cistifellea è un’operazione semplice e rimuove le cause. Finché i CALCOLI non sono disintegrati ed espulsi sotto forma di SABBIA e GRANELLI, bisognerebbe MANGIARE SOLO FRUTTA E VERDURE NON AMIIDACEE E CRUDE. I grassi, gli amidi e le proteine devono essere quasi eliminati. Ma se non si cessa con le abitudini debilitanti le funzioni del fegato e dei reni non si normalizzeranno e si formeranno sempre più calcoli malgrado il digiuno e la dieta. Perché bisogna sottomettersi a un’operazione di calcoli? L’operazione può rimuovere un calcolo, una cistifellea, un rene, ma non può rimuovere le cause della calcolosi. Si formeranno di nuovo altri calcoli, un anno dopo l’altro. Si può asportare un rene a causa dei calcoli, e questi si formeranno nell’altro rene; e poiché non si può vivere senza reni a questo punto LA CHIRURGIA è INUTILE. Essa non può rimuovere la causa; e se non si rimuove la causa la formazione di calcoli continuerà. Perché i sintomi che hanno portato alla rimozione della cistifellea spesso persistono anche dopo l’operazione? Perché il danneggiamento costituzionale non è stato mutato in meglio dalla mal consigliata operazione. L’aumento di snervamento, l’indigestione e la nutrizione sbagliata non sono state rimosse e guarite asportando la cistifellea. L’ ASPORTAZIONE CHIRURGICA dei CALCOLI è IRRAZIONALE; richiede la tessa mancanza di sensibilità necessaria a un macellaio per squartare un bue, ma NON RIMUOVE ALCUNA CAUSA e non impedisce perciò la formazione di ulteriori calcoli. Lo stesso avviene se si asporta un rene. Ora che l’organo è stato rimosso e i calcoli tolti che ne è delle cause vere della “malattia”? L’infezione della cistifellea è un’estensione dellinfezione intestinale. Le operazioni alla cistifellea non pongono alcun rimedio all’infezione intestinale.