Coronavirus – VALDO VACCARO

156. SCIENZA E FANTASCIENZA DEL VIRUS – PARTE 1

Parlare oggi di salute e di malattia significa in concreto parlare dei valori massimi, ossia di soldi e di investimenti, di capitali e di profitti, non certo di benessere e di sofferenza umana, non certo di ecologia globale, e men che meno ancora di etica animalistica o di etica dello spirito. C’è gente che, al posto degli occhi e delle pupille, porta il simbolo dorato del dollaro, in diretta concorrenza col Paperone di Walt Dysney.

Quanto scientifica è mai la scienza ufficiale?

Se ti dai una rinfrescata culturale sull’Enciclopedia Britannica, che è in teoria il massimo della scienza libera e indipendente raccolta nel cartaceo, ci sono decine di pagine dedicate a virus e infezioni. Ma neanche due righe dedicate al pulviscolo virale e alla non-infezione. Neanche due righe dedicate agli enzimi, all’anima, ai minerali organicati e disorganicati. Neanche due righe dedicate alla vera causa delle malattie. Neanche due righe dedicate alle centinaia di esperimenti scomodi e imbarazzanti per il potere. Neanche due righe dedicate ai medici igienisti. […]

I libri di scienze e quelli di storia, sempre scritti dai vincitori

Come dire che la storia, ma purtroppo anche la scienza, vengono sempre scritte dal pugno dei vincitori. Tutte le enciclopedie, tutti i testi, dalle materne alle elementari, dalle medie inferiori-superiori alle università, dai Vangeli ai Corani, dai Capitali ai bollettini di Wall Street, dalle prediche papali ai telegiornali, dalle rubriche televisive alle pubblicità più sconce, portano il DNA e il marchio dei vincitori. Il problema è che i valori più importanti, come quelli riguardanti la salute del corpo e dell’anima, non stanno mai tutti da una parte. Non intendiamo qui dire che ha sempre ragione il perdente. Non sarebbe nemmeno vero. Però non è vero nemmeno che ha sempre ragione il vincitore.

La guerra non l’ha vinta l’America e persa la Germania. Il vero vincitore è stato Rockefeller.

I vincitori poi, guarda caso, sono a volte i più lazzaroni e i più opportunisti, quelli che si incuneano sempre nelle posizioni trasversali e trasformistiche. La Seconda Guerra Mondiale l’hanno vinta l’America e l’Inghilterra, e l’ha persa la Germania? Sono penose frottole. Il vero vincitore è stato l’impero Rockefeller, un misto perfetto di America-Nazismo, di Standard Oil-Auchswitz, di Pfizer/ Bayer/ Hoechst/ SKKL/ Novartis-IG.Farben. I perdenti sono i marines americani che hanno sacrificato la vita per un ideale nobile, ma ben presto snobilitato e monetizzato da chi stava comodo in retroguardia, a seguire col binocolo, la radio e la telescrivente, l’andamento del conflitto. I perdenti sono quelli sotterrati nei tanti cimiteri di guerra del pianeta, con la consolazione di una croce bianca che non vale un millesimo di un’esistenza stroncata a vent’anni.

Il diktat del Codex Alimentarius

Le conseguenze le stiamo provando oggi sulla nostra pelle. La farsa giapponese SMON, la farsa AIDS, la farsa Papilloma, la farsa SARS, la farsa della Legionella, la farsa del Nobel a Montagnier, la farsa della pandemia aviaria-suina (che preferisco chiamare asinina), non sono altro che un derivato diretto dei diktat impostati e programmati diligentemente dal Codex Alimentarius.

La descrizione del virus sui testi ufficiali del potere

Sull’Enciclopedia Britannica, targata Glaxo-Smith-Kline e Codex Alimentarius, si apprende che un virus è una particella minuta e sottile che non si può osservare con un microscopio ottico. Consiste in un pacchetto di composti organici (acido nucleico, Dna) circondato da un velo o da un involucro proteico chiamato capside. Misura dai 20 ai 250 nanometri di diametro (un nanometro uguale 10 metri elevati alla meno 9, che dovrebbe equivalere a un centomillionesimo di metro), mentre il più piccolo batterio conosciuto misura 400 nanometri).

I voli pindarici e i movimenti immaginari

E fin qui tutto va bene. Le cose cominciano a guastarsi quando, abbandonati gli strumenti, la mente ballerina dell’uomo comincia a fare i voli pindarici, per cui scattano inesorabili le cinematografie preordinate e i movimenti immaginari. Ecco allora che il virus, riconosciuto come morto e cadavere, ma forse qualcosa di meno di cadavere, privo di qualsiasi meccanismo metabolico, privo di coglioni e di bocca, si comporta improvvisamente da Gesù Cristo e resuscita.

Un virus che si stiracchia, dorme, si sveglia male, si incazza di brutto e decide di fare il Lanzichenecco

Diventa scattante e attivo, non si sa come e non si sa perché. Non si sa tra l’altro cosa ha mangiato e come l’ha digerito, essendo privo di stomaco e intestino. Tutto questo lo fa non da solo. Lo fa con la collaborazione e la complicità della vittima. Non appena entra in qualche modo nella cellula vivente di una pianta, di un batterio, di un animale o di un uomo, avviene il miracolo cruciale del morto che respira, mangia e cammina. Alimentato dagli enzimi della cellula ospite, si stiracchia e fa una bella dormita, si nasconde sotto le lenzuola e fa il latitante, poi si risveglia e prende possesso della cellula stessa.

Siccome è pure incazzato nero, non si sa bene perché, o forse per aver avuto degli incubi, decide di fare il Lanzichenecco e di distruggere la cellula che lo ospita e, per effetto domino, l’intero organismo all’interno del quale si è insinuato.

Un lavoro sofisticato di proliferazione diabolica e mefistofelica

Una volta che la cellula subisce l’informazione genetica di un virus, le sue istruzioni genetiche vengono alterate ed essa va a formare tante altre copie degeneri di se stessa. Un lavoro davvero diabolico e mefistofelico, con il divino creatore che sta magari sadico a sghignazzare, quanto e più del demonio, per lo scherzo da prete inflitto alle sue creature.

Per dare un maggior tocco di credibilità al tutto, si scomoda il retrovirus (tipo i LAV, gli HTLV-I, II e III) che immagazzina il suo programma genetico nell’acido nucleico RNA, e usa un particolare enzima, la trascrittasi inversa, per fare una copia del DNA dal RNA, in una conversione che permette facilmente ai retrovirus di insinuarsi nel DNA delle cellule, trasformandole in fabbriche malvage di altri virus mortali.

Un’interpretazione paradossale e fantascientifica che calza a pennello all’apparato medicale

Trattasi di un’interpretazione che definire inverosimile, paradossale e fantascientifica è addirittura generoso ed eufemistico, degno delle favole dysneyane in versione malefica. Interpretazione che possiede però una qualità fondamentale, ed è quella di inquadrarsi alla perfezione negli schemi terroristici che fanno comodo al venale apparato medico-farmaceutico.

Il bello è che pure il movimento contestatore, quello che si oppone al monattismo internazionale, cade nella stessa trappola ideologica e terminologica, e finisce per utilizzare pure lui termini e concetti aberranti. Come nel caso del dr Mercola (www.Mercola.com), che su Internet informa giustamente come le vaccinazioni siano un grave pericolo per il corpo umano, il quale già possiede le IgA (immunoglobuline o anticorpi) per proteggere le mucose del naso, della bocca, del sistema polmonare e del tratto digestivo, nonché le IgD, le IgE, le IgG e le IgM, che fanno da barriera contro gli agenti inquinanti esterni ed interni. Introdurre dei vaccini non è solo rovinoso per le sostanze micidiali in sé, ma anche sballante, perché iniettare un vaccino significa bypassare ed esautorare il sistema immunitario, mettendo a soqquadro l’intero organismo.

Anche il dr Mercola, cade nella trappola ideologica e nella litania del virus vivo

Ma poi, pure il dr Mercola cade indecorosamente nei consueti tranelli, nelle solite str…, quando parla degli ingredienti del vaccino. I maggiori ingredienti del vaccino, dice, sono i virus morti e quelli vivi, che sono stati attenuati, cioè indeboliti e resi meno nocivi. Qui cade il palco e tutti i burattini. Meglio restare coi monatti e predicare vaccinazione a oltranza, se prima non ripuliamo il nostro dizionario e i nostri residui di cultura monatta.

Lo squalene è solo la punta dell’iceberg

Adottando i ragionamenti contorti e antiscientifici del monattismo, corriamo il rischio di inficiare il tutto e di rendere le nostre giuste affermazioni controproducenti. Tutta l’argomentazione successiva verte poi sulla sicurezza dei vaccini, la quale viene messa in dubbio dalla presenza di adiuvanti tipo lo squalene. Capirai che scoperta. Lo squalene è solo la punta dell’iceberg.

I virus, caro Mercola, e cari i tanti che lo bofonchiano, non sono mai vivi

I virus, caro Mercola, non sono mai vivi, e trovo strano che tu l’abbia scritto, a meno che non sia stata la traduttrice Cristina Bassi (www.Thelivingspirits), o il blog Lampis, a modificare il tuo testo. Quanto all’attenuazione, stesso discorso. La qualità di un morto non si modifica. Morto è e morto rimane. Pulviscolo minerale è e pulviscolo minerale rimane. Sporcizia esautorata col marchio (DNA) è e sporcizia rimane. Polvere sei e polvere ritornerai, pare aver detto Dio negli scritti biblici, in ammonimento alla protervia e alla superbia umana. Se ti può servire un dolcetto per consolazione, te lo do all’istante: sei in grande e bella compagnia.

Le attenuazioni del virus e le ipotesi sull’uovo di gallina

L’unica cosa che possono fare, negli ovetti di gallina usati come mezzo di cultura rivitalizzante o resuscitante, rinforzante o attenuante, è di variare la quantità di materiale virale iniettato nell’uovo stesso, aggiungendoci poi tutti gli adiuvanti e le porcherie che vogliono. Le ipotesi che si possono fare in proposito è che il pulviscolo virale venga raccolto dalle cellule del pulcino, ancora vive per poco, con una sfarinatura del pulviscolo introdotto, realizzata grazie ai trasferoni virali del pulcino stesso.

Sarei curioso di seguire al microscopio, cinematograficamente, quello che accade a quegli ovetti. Se sono fecondati, l’operazione di inoculazione virale fa morire il pulcino-feto, per cui le sue cellule morte degenerano in miliardi di virus aviari. Se non sono fecondati, niente feto morente, ma semplice trasformazione di materiale proteico che va in putrefazione. Probabilmente la Novartis e la GSK sceglieranno con accuratezza solo uova fecondate.

Occorre colpire e disintegrare, o comunque smantellare pezzo per pezzo, una montagna di schifo e di sopraffazione, se vogliamo davvero il progresso dell’uomo sul pianeta Terra

Tutta la montagna di ghiaccio sommersa, tutto il processo vaccinatorio è il mostro da colpire. Tutta la montagna di iniquità e di vigliaccheria, di farabutti imbrogli contro l’innocenza dei bambini e la debolezza della gente ignorante, insiti nel discorso vaccini e farmaci in generale, insiti nel discorso guerre batteriologiche e virologiche, sono materiale da colpire e da estirpare al più presto, se vogliamo che la civiltà umana possa finalmente progredire e svilupparsi, e non finire devastata e distrutta da un branco di fanfaroni arrivati nella torre di controllo e insediativisi a tempo indeterminato, per l’inerzia e la fiacchezza, la pigrizia e l’incompetenza, il lasciar-fare e il colludersi di una opposizione al potere che non esiste, se non nella forma di misere bollicine di acqua e sapone.

Accordo completo invece sulle vie alternative al vaccino

La tesi del dr Mercola offre alla fine delle vie alternative ai vaccini, che invece condivido in pieno, tipo eliminare radicalmente tutti gli zuccheri industriali in commercio (in tutte le forme e variazioni evidenti e nascoste), che hanno effetti di mostruosa debilitazione del sistema immunitario (mentre resta chiaramente fuori da tale considerazione la frutta viva, che è amica intima del sistema). O tipo ottimizzare il livello di vitamina C-naturale (soprattutto nel periodo estivo) e il livello di vitamina D-naturale (soprattutto nel periodo freddo), nonché eliminare le paure e lo stress, che spaccano le reni al sistema immunitario quanto e più dei veleni.

Il corollario di ogni comportamento saggio e salubre, anti-influenza, anti-virus, anti-polio, anti-meningite, anti-epatite

Frutta e verdura crude, movimento, respirazione ed esposizione al sole, diventano poi il corollario automatico e indispensabile di ogni comportamento saggio e salubre, accompagnati da una eliminazione sistematica di bevande assurde, imbottigliate e inlattinate (cole, aranciate, the, caffè, integrazioni liquide e droghe liquide alla taurina e alla caffeina), e di cibi non della specie (carni, pesce, latticini, uova, cibi concentrati, lavorati e cotti, dolcificati e aspartamizzati), nonché di sostanze micidiali (fumo, farmaci, aspirine, statine, antipiretici, droghe). E, su questo, qualcosa viene detto, ma con poca grinta e poca completezza.

Continua con il prossimo post

Valdo Vaccaro

 157. SCIENZA E FANTASCIENZA DEL VIRUS – PARTE 2

Continua dalla parte 1

La peste e la paura

La peste e il pellegrino un bel giorno si incontrano in mezzo al deserto. La peste dice all’altro “Vado a Baghdad a uccidere 5000 persone”.

Si reincontrano sullo stesso punto dopo sei mesi. Il pellegrino obietta “Dicevi 5000, ma ne hai fatti fuori 100mila, cioè 20 volte tanto”. “Balle”, risponde quella. “Ne ho fatti fuori esattamente 5000. Tutti gli altri li ha uccisi la paura”.

Non si negano ovviamente i batteri e i virus, ma l’azione patologica scatenante dei medesimi

Gli igienisti-naturali, che nell’America odierna preferiscono autodefinirsi salutisti, sono gli esponenti delle due scienze più importanti e vicine agli interessi autentici dell’uomo, che sono Scienza della Salute e Scienza dell’Alimentazione, entrambe in netto contrasto con le due tecnologie dominanti e opposte che sono Medicina e Dietologia. È ovvio che essi non neghino l’esistenza dei batteri e dei virus, e nemmeno la presenza dei medesimi ogni qualvolta si va a indagare e a fare delle analisi sui malati e sui sani. La negazione riguarda i motivi causatori della malattia, che è cosa ben diversa.

La malattia è un processo di guarigione diretto intelligentemente dal sistema immunitario

La malattia non è un’entità individuale e differenziata dalle altre 40mila malattie, come vogliono farci credere i medici. La malattia è un processo iniziato dal corpo stesso (dal saggio direttore generale interno che si chiama sistema immunitario), al preciso scopo di rifiatare, ripulirsi, ristabilirsi, rigenerarsi, riadattarsi al nuovo clima o al nuovo ambiente. Un processo iniziato, diretto, gestito e terminato dal corpo stesso, e non da un miliardo di piccole bestie assatanate.

Non esiste e non è mai esistita una prova scientifica che germi e virus provochino le malattie

Non c’è, e non c’è mai stato, un frammento di prova che i germi e i virus possano provocare delle malattie. Non a caso, il mondo è letteralmente saturo di batteri e virus. Se essi fossero davvero degli infidi assalitori, come descritto sulle enciclopedie dell’establishment, il mondo si sarebbe estinto da secoli e da millenni.

La medicina medievale e gli spiriti maligni

La medicina medievale affibiò la colpa delle malattie agli spiriti maligni, a qualcosa che non poteva essere visto, tastato e provato, ma che poteva attaccare a sua discrezione e a suo piacimento il corpo e l’anima della gente. Ma l’incredulità e lo scetticismo erano sempre più marcati. La reputazione di preti, papi, esorcisti, speziali, fattucchieri, stregoni e medici stava davvero sotto i tacchi. Era l’epoca in cui il regresso della religione davanti alla scienza lasciava un vuoto enorme.

La santificazione del dio Pasteur

Luigi Pasteur l’occupò con arguzia, rivestendo contemporaneamente le virtù di un santo e gli attributi di un dio. L’immagine mitica di Pasteur, simbolo di una civiltà nuova, razionale, progressista, si adornò dell’aureola dorata dello scienziato e del padre dell’umanità. La sua prestigiosa parola diventò sacra più del vangelo. Guai all’eretico che osasse contestarla e metterla in dubbio.

Ma le malattie continuavano imperterrite a colpire la gente

Pasteur adattò dunque la sua teoria dei germi (conosciuti e non) a tutte le malattie, e convinse il mondo che sono i microbi ad attaccare e ad invadere il nostro corpo. Ma, a dispetto delle vaccinazioni e delle pastorizzazioni, delle bolliture e delle cotture di ogni alimento, della disinfezione di ogni possibile oggetto a portata di mano, di bocca e di naso, della protezione profilattica plastificata di ogni membro e di ogni vagina, le vecchie malattie continuavano a farsi le beffe della scema civiltà bipede.

I vaccini e i veleni al chinino o al mercurio, escogitati per combattere i batteri, portavano solo all’avvelenamento puro e semplice dei pazienti, e a malattie ben più gravi di quelle originarie. Fu lo stesso Pasteur, tardivamente e sul letto di morte, a dar ragione a Robert Koch, con l’ormai celebre frase “Il terreno è tutto ed il microbo è niente”.

Il sano scetticismo della gente

Agli inizi del XX secolo, la gente dotata di cervello cominciò a capire e a riflettere saggiamente che i microbi stavano dappertutto e che tuttavia si sopravviveva, per cui era lecito non credere una virgola di quanto sostenevano i medici e i biochimici. Con questo crescente scetticismo, la sanità mondiale si sentiva persa e vagava senza speranza, col vuoto negli occhi, il gelo nell’anima e, quel che è peggio, pochi centesimi bucati nel portamonete.

A salvare la medicina ci pensarono i virus col loro Dna

Per fortuna vennero fuori i virus e il loro DNA. Ecco gli autori del misfatto chiamato malattia. I virus furono immediatamente catapultati sul banco degli imputati. Si dimenticavano, i miseri, di considerare che i virus erano in ogni caso particelle estremamente piccole, nonché prive di movimento e di vita propria, pari dunque alle vitamine, agli ormoni, agli enzimi, ai minerali.

I virus sono detriti mitocondriali di cellule morte

I virus, come scrive l’indimenticato T.C. Fry, salutista americano e direttore del gruppo igienistico scissionista Life Science di Tampa (Florida), premiato con laurea in medicina ad honorem dalla Sorbona di Parigi, “sono dei puri miti”. Trattasi di detriti mitocondriali di cellule morte. Perdiamo centinaia di miliardi di cellule al giorno, da un organismo che ne contiene più o meno 75000 miliardi, e la maggior parte di tali perdite viene regolarmente rimpiazzata e ricostituita.

CDC, la fabbrica mondiale dell’isteria

La CDC, prostituta ufficiale e concubina mercantile di quel mostro tentacolare che si chiama Big-Pharma, è specializzata nel fabbricare isterie preparatorie per le sue odiose campagne commerciali. Si crea il panico e si produce il vaccino. Si crea la paura dello spirito maligno e si commercializza l’acqua santa in convenienti e comode boccette. Il contagio è una pura superstizione dei secoli bui, quando la morte nera e la peste bubbonica imperversavano, favorite dalla sporcizia e dalla miseria, dalla fame e dal freddo, dalla mancanza di acqua corrente, di servizi igienici e di sistemi fognari, dall’ignoranza e dai tarocchi, dalle oppressioni del clero e dei signorotti di turno, dalla continua paura di finire in prigione o sul patibolo per i più assurdi e futili motivi.

Le peggiori malattie sono causate proprio da farmaci e vaccini

Il potere medico-farmaceutico usa in lungo e in largo questa credenza vuduistica, allo scopo di trasformare la Terra in un mercato planetario dei suoi infidi veleni, come se l’umanità non ne consumasse già abbastanza. Ironia della sorte, le peggiori malattie, quelle più croniche e indebolenti, quelle che fanno saltare il sistema immunitario, derivano proprio dai troppi farmaci e vaccini prescritti e distribuiti generosamente da Mamma Medicina. Le droghe, i farmaci tutti e i vaccini tutti, sono altamente distruttivi per le facoltà umane, specialmente per le facoltà difensive svolte dai linfociti (creati dalle cellule linfatiche come la milza), e dai leucociti (creati nel midollo osseo).

I veri causatori di deficienza immunitaria

Linfociti e leucociti circondano le sostanze nocive e le accompagnano regolarmente al punto di espulsione più vicino che può essere la pelle, i polmoni, i reni o gli intestini. Prima di essere espulsi, i veleni possono essere ulteriormente disintegrati dai linfonodi e dal fegato.

Chi prende droghe, eroina, anfetamine, caffè, the e fumo a ripetizione, nonché chi assume farmaci, e magari consuma pure alimenti non della specie umana (carni, pesce, latticini, uova), soffre di grave deficienza di globuli bianchi, ovvero di linfocitopenia o leucocitopenia. La classe medica definisce come deficienza immunitaria il possedere meno di 5000 globuli bianchi per mm3.

Non si acquistano le carenze e nemmeno le malattie, ma si contraggono coi propri comportamenti e coi propri cibi

Asserire che la deficienza si può acquisire, come nel caso dell’AIDS dove la A significaAcquired, vuol dire coprirsi di ridicolo. Non si può acquisire una carenza altrui con nessun mezzo, nessun atto, normale o anormale che sia. Non siamo dei vasi comunicanti, e le carenze, materiali o immateriali, non sono sostanze trasportabili e cedibili. Il mondo medico-farmaceutico ha escogitato tramite il CDC (Center Disease Control) il mito dei virus maligni.

L’onere della prova è a carico dell’opposizione

Il mondo contemporaneo vive in questa fase precaria e derelitta, in netto contrasto con tutte le meraviglie della tecnologia che lo circondano. I sostenitori del virus, i monatti e gli untori di manzoniana memoria, includono non solo i produttori di vaccini e i commercianti coinvolti nel business, gli immunologi e certi virologi, non solo certi medici e certi farmacologi, ma anche le vittime stesse dell’intera operazione truffaldina, per non dire di presidenti, ministri, attori e VIP di ogni categoria e specie. A questa gente non serve portare prove o dare dimostrazioni. Se ne fregano altamente. L’onere della prova è a carico dell’opposizione, o a carico della gente.

Il potere sta nella canna della siringa

La prova che hanno è inconfutabile. Consiste nel fatto di poter tenere la siringa nella destra e la mascherina nella sinistra, indossando un camice bianco che vale ancor più della divisa militare. Consiste nel fatto di poter entrare nelle antenne televisive, nei tipi dei giornali, nelle scuole e nelle case della gente, senza nemmeno dover bussare e chiedere permesso. “Il potere sta nella canna del fucile”, diceva un certo Mao Tse Tung. Oggi per il mostro medico-farmaceutico, vale un altro motto: Il potere sta nella canna della siringa.

Generato il panico, esso si trasmette automaticamente come uno tsunami. C’è da aspettarsi un vaccino contro il virus della paura.

Questa gente è troppo potente perché una piccola voce come quella del movimento igienistico mondiale, o quella ancora più insignificante di chi scrive, possa minacciarla. Oggi occorrono milioni di Euro per diffondere un messaggio o un semplice slogan, ripetendolo adeguatamente e provocando il lavaggio del cervello. L’ondata di paura, quando è generata, si diffonde da sé in modo gratuito e progressivo come un’onda tsunami. Il vero virus è dunque la paura. Chissà che non stiano studiando un vaccino anche contro di essa.

La diffusione capillare del dogma vaccinatorio

Esiste una propaganda incessante che prepara tutta la popolazione mondiale a credere con fede e reverenza al potere sanitario mondiale. Il dogma dell’innocuità e dell’efficacia dei vaccini è protetto e diffuso in modo capillare. Più un paese è sottosviluppato o colonizzato, più è paese delle banane, è più grande è il dominio di Rockefeller e compagni, di Coca-Cola e McDonalds. Se in Europa il rateo di vaccinazione tocca il 30%, in Filippine si va al 90%.

Fin dall’infanzia, dalle scuole materne alle elementari, al collegio e al liceo, i giovani si abituano all’idea della vaccinazione, a considerarla come una formalità utile, indispensabile e senza pericoli. Nella mente ricettiva e malleabile dei ragazzi il credo vaccinatorio viene sistematicamente inculcato.

Non esistono solo i devianti bollettini ministeriali

Esiste una vasta e convincente letteratura sui pericoli, sulle bugie, sulle statistiche manovrate ed artefatte, sui misfatti della vaccinazione. Lunghe liste di casi terribili e sconvolgenti, di gente caduta in serie come mosche stecchite, in barba a una decina di marchi vaccinatori sulle braccia, di poliomielitici diventati tali grazie ai vaccini di Sabin e compagni. Una serie impressionante e tragica di casi terribili, di foto sconvolgenti.

Informarsi meglio, sentire tutte le campane, prima di decidere sul da farsi

Una mente scientifica dovrebbe esigere lo studio di tutti gli aspetti del problema, per fare almeno una sintesi integrale, sottoponendo l’argomento vaccini alla prova dei fatti. Ma la medicina è tutto fuorché una scienza. È piuttosto una sofisticata tecnica mestieristica e mercantile, basata troppo frequentemente sul marketing, la promozione vendite, la commissione e la venalità.

Continua con il prossimo post

Valdo Vaccaro

 158. SCIENZA E FANTASCIENZA DEL VIRUS – PARTE 3

Continua dalla parte 2

Il vero significato di virus

Ogni virologo e ogni microbiologo vi dirà che tutto ciò che viene definito virus consiste di materiale morto. Morto, in lingua italiana, significa morto. Stessa cosa per dead, in quella inglese e americana. In effetti il virus non è mai stato vivo, essendo un frammento o un pulviscolo. Non è nemmeno un veleno, come intendevano i romani, trattandosi di normalissimo scarto fisiologico. Diventa veleno, ovvero pulviscolo scomodo e ingombrante, solo se rallentiamo patologicamente il nostro ritmo metabolico.

Il suo DNA dice solo che è stato vivo come mitocondrio cellulare punto e basta, prima di essere frantumato ed espulso. Virus significa non creatura vivente, non significa nemmeno zombie o spirito, ancor meno vuol dire pianta o animale. Virus significa pietra, ovvero frammento di sostanza pietrificata.

Materiale genetico morto e tritato, mai più resuscitabile

Ogni microbiologo serio vi dirà che il virus è costituito da materiale genetico morto, con Dna e proteine, privo di facoltà e poteri, privo di capacità di agire e uccidere. E aggiungerà che i virus derivano dalla miriade di cellule che abbiamo, o più precisamente dai mitocondri, chiamati anche organelle o piccoli organi, i creatori della nostra energia, che nelle cellule sanguigne stanno al ritmo di un migliaio per cellula, ma che in quelle del tessuto muscolare arrivano a 30mila per cellula.

Volendo, ti dirà pure che un mitocondrio è più o meno grande quanto un batterio, che è dotato di suo specifico metabolismo e di DNA, e che metabolizza il glucosio fornendoci energia sottoforma di ATP (adenosin-trifosfato).

Il ruolo disgregatore dei lisozomi

Alla fine dunque, essendoci nel corpo 75 trilioni di cellule, con migliaia di mitocondri per ciascuna di esse, avremo qualcosa come quadrilioni o quintilioni di questi minutissimi forni autonomi intracellulari. Quando una cellula muore, viene rimpiazzata da un’altra cellula, creatasi per mitosi o suddivisione di un’altra cellula ancora. La cellula morta viene disintegrata da un enzima corporale chiamato lisozoma, il quale la frantuma in minuscoli frammenti allo scopo di farli espellere metabolicamente come rifiuti.

Morendo la cellula, muoiono pure le migliaia di sue organelle interne, e tutto il DNA protetto da doppia membrana, nonché i virioni improtetti, e tutto questo materiale subisce lo stesso trattamento sminuzzatorio dei lisozomi.

Le meraviglie stupefacenti di una singola cellula

Insomma, siamo di fonte a una cellula infinitesimale e invisibile, eppure dentro di essa avvengono più fatti, più attività, più azioni e reazioni di quelle che hanno luogo in una grossa metropoli con i suoi sovrappassi e le sue stazioni, coi suoi taxi e le sue metropolitane, con le sue fabbriche e le sue abitazioni, col suo vociare e il suo traffico. Tutto ordinato e incredibilmente affascinante. Qualcosa di stupefacente, che dovrebbe indurre l’uomo a inginocchiarsi e pregare, in omaggio reverente al suo creatore, per avergli affidato una realtà corporale-spirituale così incredibilmente ricca e straordinaria.

L’unica cosa stonata è la spiegazione virale data dai bifolchi

L’unica cosa dissonante e fuoriposto, stridente e stonata, in tutta questa storia è proprio la barzelletta virale inserita bifolcamente da bipedi parassiti, incompetenti e irreligiosi, che qualcuno ha fatto ingiustamente studiare e piazzare accanto a degli strumenti preziosi ma assai male-utilizzati. Ecco allora come si sviluppa la storia ufficiale dei testi medici ed enciclopedici, per cui i virus oltrepassano le barriere e si intromettono nelle cellule, ordinando loro di riprodurre le proprie magagne virali e poi di esplodere. Una storia che sa da giornale del brivido e dei misteri, e che ha ben poco di scientifico addosso.

I ragazzini non si fanno incantare dalle scemenze

Molto più sensato, razionale e logico definire i cosiddetti virus come frammenti subcellulari o meglio ancora mitocondriali. Tanto più che, anche se vuoi convincere tuo figlio piccolo, che non si fa incantare dalle scemenze, non puoi raccontargli che un virus, grande quanto un miliardesimo di cellula, può prendere controllo di un universo un miliardo di volte più grande di lui. Sarebbe come pretendere che un moscerino velenoso si introducesse in un grosso elefante africano e ordinasse al pachiderma di riprodurre miliardi di moscerini fino a farlo scoppiare.

La vita sana crea salute, tutto il resto sono balle

Ignorare le farabutte balle sull’AIDS e su tutte le malattie infettive è il minimo che si possa fare. Vivete tutti in modo naturale e rilassato. Fate una sonora pernacchia alle sconcezze che arrivano a ripetizione dal video o dalla carta stampata. Primi causatori di malattie immunitarie sono i farmaci e i vaccini. La vita sana crea salute e libera da tutte le malattie. Gli igienisti sono testimoni viventi di tutto questo.

Continua con il prossimo post

Valdo Vaccaro

159. SCIENZA E FANTASCIENZA DEL VIRUS – PARTE 4

VALDO VACCARO

Quarta e ultima parte. Continua dalla parte 3.

Ristudiamo il grande John Tilden e il suo illuminante concetto di tossiemia

Lo studio delle leggi del dr John Tilden sulla tossiemia è certamente mille volte più importante ed illuminante di tutte le nefandezze sciorinate dalla medicina negli ultimi anni. La tossiemia è il terreno. La tossiemia è la presenza nel sangue, nella linfa, nei fluidi, negli organi, nei tessuti e nelle cellule, di non importa quale sostanza estranea e incompatibile con la salute del nostro corpo. Un livello minimo di tossiemia ce l’abbiamo sempre, ed è pertanto fisiologico, innocente.

I guai cominciano quando si passa il limite di tolleranza

La tossiemia diventa tossica quando il suo accumulo oltrepassa il limite di tolleranza, e produce la goccia che fa traboccare il vaso. La tossiemia può essere endogena naturale (autointossicazione da scarti cellulari mitocondriali non espulsi regolarmente), endogena intestinale (autointossicazione da decomposizione alimenti non digeriti), ed esogeno-chimica (dovuta a farmaci, vaccini, coloranti, fumi, insetticidi). Senza un’elevata tossiemia non svilupperemo mai alcuna malattia.

Gli antibiotici e i microrganismi

Nel caso di raffreddore o febbre, i batteri hanno il compito di sgomberare il terreno, per cui occorre lasciarli fare tranquilli il loro lavoro. Se si prendono degli antibiotici, i batteri muoiono e la febbre se ne va, ma il terreno rimane tossico come e più di prima, col risultato che alla prossima occasione ci ritroviamo con una crisi peggiore da dover risolvere. Chiaro che gliantibiotici non servono contro i virus, perché nei virus non c’è bio, non c’è vita (ennesima prova di quanto squinternate siano le asserzioni contro i mostriciattoli virali, non solo vivi ma pure sadici e agguerriti).

La carica dei virus e dei batteri di origine esterna

Quanto ai virus esterni, provenienti da altre persone o da animali o piante, è sempre un giochino da ragazzi per il nostro sistema immunitario isolare e fagocitare questo tipo di invasori. A condizione che il proprio sistema immunitario non sia stato messo fuori uso dai vaccini e dai farmaci. Ed è proprio per tutti questi motivi che non esistono e non sono mai esistite malattie propriamente microbiche, cioè causate direttamente da batteri e virus, ma soltanto malattie tossicologiche e malattie di carenza.

Chiaro che i consumatori di carni altrui si imbottiscono pure di virus e tossine degli animali morti, nonché dei batteri che intervengono in soccorso, ovvero di materiali che mettono a dura prova il sistema immunitario.

Nessuna trasmissione di malattia e nessuna vera ereditarietà

Ognuno ha il suo grado individuale di tossiemia, e questa realtà non può essere trasmessa. Al massimo, se uno è intossicato brutalmente, la sua pelle trasmetterà odori pesanti e sgradevoli, portatori di asfissia e di fastidio. Tutti i sintomi influenzali, inclusi quelli del cosiddetto AIDS (febbre, diarrea, tosse, eruzioni cutanee, debolezza estrema), rappresentano un indispensabile processo di eliminazione. Nessuna malattia può essere propriamente ereditaria. Possiamo però ereditare una predisposizione, una diatesi (inclinazione) nervosa, tubercolare, artritica, linfatica, cardiaca, cancerogenica. Oppure possiamo ereditare degli organi piccoli, un petto piccolo, una carenza di difese immunitarie.

La teoria del contagio proviene dalla antica stregoneria

Ecco spiegato il perché il contagio non esiste se non nella mente distorta e superstiziosa dei monatti. La teoria del contagio proviene direttamente dalla magia e dalla stregoneria antica, dalle fattucchiere e dalle streghe con la scopa. Il dr Luc Montagnier, premiato col Nobel, parla spesso di germi che possono moltiplicarsi in numero incontrollabile. Lo hanno premiato per questo. Dove e quando mai ha visto in natura un germe moltiplicarsi in modo incontrollabile? Forse sui cartoni televisivi dei mostriciattoli giapponesi?

Mai contrastare la natura

La natura controlla tutto, proprio tutto. Se tiri una fucilata a una lepre, essa muore. Nel giro di poco tempo, se i corvi non l’hanno già divorata, i microbi si moltiplicano per mangiare il suo cadavere e, quando non restano che le misere ossa e della peluria, anche i germi spariranno.La natura controlla anche la febbre. Non c’è alcun pericolo di sforare, poiché il corpo non si suicida mai, per cui il pericolo è nullo. Quando i batteri hanno finito di gozzovigliare al nostro interno con le porcherie che trovano in surplus, per cui la tossiemia è rientrata nei limiti, essi spariscono. L’unico pericolo mortale sta semmai nel voler contrastare testardamente la natura.

Una salubre bevuta di colera all’Università di Vienna

Il dr Max Joseph von Pettenkofer (1818-1905), fisiologo igienista bavarese, professore di batteriologia all’Università di Vienna, pur disinteressandosi delle diatribe dei suoi contemporanei Pasteur, Béchamp e Koch, era arrivato da anni alla conclusione che i microbi non causano alcuna malattia.

Un giorno, mentre dava un corso nel laboratorio di batteriologia, con grande stupore dei suoi allievi, prese un bicchiere colmo di un liquido, e lo fece verificare strumentalmente uno per uno dai suoi ragazzi. Tutti si accertarono che conteneva milioni di microbi viventi di colera. Richiamò la loro attenzione e inghiottì l’intero contenuto. Il dr Kruif, che era presente alla lezione, scrisse poi che in quel bicchiere erano presenti milioni di bacilli attorcigliati, fatti apposta per infettare e sterminare potenzialmente un intero reggimento. Pettenkofer non si prese alcuna malattia.

I vani sforzi di ammalarsi di colera e di peste bubbonica del dr Powell

Il dr Thomas Powell, morto a 80 anni, negli anni 30, aveva ridicolizzato l’intero mondo della medicina. Aveva lanciato la sfida di produrre nel suo corpo anche una sola malattia, inoculando in lui sotto controllo di una giuria, i germi del colera, della peste bubbonica, e microbi di ogni genere, facendo a gara nel recuperare ogni schifezza non velenosa reperibile sul pianeta e mescolabile in un bicchiere. Si fece spargere questi microbi in tutti gli alimenti che mangiava. Si spennellò varie volte la gola con i germi della difterite. Ma tutti gli sforzi per ammalarsi non approdarono a nulla.

Gli esperimenti di Fraser con la difterite

Il dr John B. Fraser di Toronto, descrisse sulla rivista americana Physical Culture (maggio 1919) i suoi 150 esperimenti realizzati dal 1914 al 1918 per determinare se i microbi causano davvero la malattia, o se invece sia la malattia generata da altre cause a produrre i microbi in eccesso. Cominciò nel 1914 a dissetare gruppi di volontari con dell’acqua contenente 50 mila microbi di difterite. Si attese qualche giorno, e nessuno si ammalò. Passò allora a un secondo esperimento, con del latte contenente 150 mila microbi di difterite. Nessun sintomo. Nel terzo esperimento, si spennellarono le tonsille, il palato, le narici ed il sotto-lingua. Nemmeno farlo apposta, nessun caso di malattia. Si pensò che la difterite fosse poco adatta.

E quelli con la meningite, il tifo, la polmonite e la tubercolosi

Si intraprese un’altra serie di prove con i più pericolosi microbi della meningite. Si invasero ancora le mucose nasali, le pareti delle narici, le tonsille, il sotto-lingua e la parte posteriore della gola, spennellando milioni di microbi. Non apparve alcun segno di malattia. Altro tentativo venne fatto con la tubercolosi, attendendo lunghi mesi, ma anche lì andò buca. Si utilizzarono pure combinazioni diversificate di microbi (tifo con polmonite, meningite con tifo, polmonite con difterite). Niente ancora.

E quelli col raffreddore e l’influenza

Presero poi 10 soggetti maschi diversi, di varia provenienza e corporatura, e li tennero 45 minuti accanto a 10 casi freschi di raffreddore acuto, appositamente selezionati tra i più gravi. Dieci malati diversi che tossivano in faccia contemporaneamente a ciascuna persona sana, senza barriere e senza mascherine. Ma nessuno dei volontari sviluppò sintomi di influenza o di raffreddore.

Le conclusioni sono molto semplici e chiare: la malattia è pre-esistente ai microbi

La verità è molto semplice. Batteri e virus sono onnipresenti ed ubiquitari sia nei sani che nei malati. Le malattie scattano per motivi che esulano totalmente dai microrganismi.  Lo stato di malattia, sempre di derivazione tossicologica e mai microbica, porta in seconda istanza a disfunzioni metaboliche e a conseguente intasamento cellulare-virale e intestinale.

I virus e i batteri che accompagnano e caratterizzano la malattia senza esserne minimamente la causa

L’accumulo di virus non espulsi da un lato e di tossine gastriche e intestinali dall’altro, stimola la moltiplicazione dei batteri, che sono gli unici microrganismi vivi e in grado di proliferare. Ed è a questo punto che alla malattia pre-esistente si aggiunge l’intensificato traffico interno di microrganismi che la accompagnano, comportando pure qualche ulteriore fastidio e febbre prolungata, visto che i batteri mangiano e defecano, e a loro volta muoiono e si virusizzano all’interno del corpo, prima che tutto ritorni tranquillamente alla normalità, non appena le immondizie in eccedenza sono state divorate e la tossiemia è rientrata sotto il suo livello di tolleranza corporale, sotto il livello di guardia.

Valdo Vaccaro
Direzione Tecnica AVA-Roma (Associazione Vegetariana Animalista)
Direzione Tecnica ABIN-Bergamo (Associazione Bergamasca Igiene Naturale)
Scritto in data 1 Settembre 2009

Alimentazione Naturale 2 Valdo Vaccaro

 

VACCINO OBBLIGATORIO SOLO CON LA CAMICIA DI FORZA

Google++

LETTERA

Caro Eterno Valdo, le vie del Signore sono infinite. Sono Peppino Monte di Bitonto (BA). Sul Coronavirus suggerisci di riderci sopra. E sono d’accordo con te. Ti confido che in questo particolare periodo arrivano pensieri strani per la testa. La domanda è la seguente: quando il vaccino lo renderanno obbligatorio per legge, quale sarà il modello di comportamento per evitarlo?

 

In ogni caso, a me potranno iniettarlo, in uno stato di incoscienza, oppure, con la “camicia di forza”. A questo punto mi fido solo di te.
Bitonto, 1 Aprile 2020
Peppino Monte


RISPOSTA

LA GENTE VUOLE SAPERE COSA LE STA PER SUCCEDERE

Su facebook ho posto la domanda “Su cosa vorreste vi parlassi nel prossimo mio video”? Nel giro di 24 ore sono arrivati già 200 commenti. Diversi quesiti sul come rafforzare il sistema immunitario in fase di emergenza, ma l’interrogativo più pressante nel 90% dei casi è “Cosa fare per evitare la vaccinazione prossima ventura o comunque i trattamenti sanitari obbligatori che verranno”. È il medesimo timore che espone questo speciale amico di Bitonto.

 

LE PROSPETTIVE FUTURE NON SONO AFFATTO RASSERENANTI E NON ESISTONO ALTERNATIVE VALIDE AL PRENDERNE DEBITA NOTA

La camicia di forza di Peppino si inquadra in tale problematica e fa capire come la gente cominci a porsi il problema delle prospettive, dei giorni, delle settimane e dei mesi futuri, non appena l’intera situazione si rinormalizzerà.

Togliamoci però dalla testa che le cose possano tornare come prima. Un effetto che il Regime Sanitario Mondiale ha ottenuto con questa messinscena planetaria, con questo gonfiamento spettacolare e grottesco di un ammalamento simultaneo, previsto e pianificato da tempo, è uno smisurato incremento del suo potere, e quindi del suo controllo politico, sanitario e legale sulla popolazione.

AMPLIAMENTO DRAMMATICO DEL POTERE MEDICO

Già prima che arrivasse questa tegola sulla testa di ognuno, la presenza medica della vita quotidiana era ridondante, invasiva e persecutiva. Con i fatti odierni la Medicina, anziché ridursi e dimagrirsi, anziché riprendersi il suo ruolo di tecnica chirurgica e da pronto soccorso nelle riparazioni d’urgenza, o di tecnica specialistica (odontotecnica, oftalmologia, ecc), la Medicina tende ad ampliare il suo campo d’azione in modo insidioso e drammatico.

LA CLASSE MEDICA PUNTO TUTTO SULLA MALATTIA E MAI SULLA SALUTE

Il dramma è che la Medicina Convenzionale può e vuole fare di tutto e di più, fuorché apportare salute e serenità alla gente del mondo. Lo abbiamo detto e riportato in tutte le salse che la classe medica non è portata alla salute ma alla malattia. Vive, prospera e si potenzia in forza della malattia. Vede e cerca e ipotizza la malattia nei sani e nei malati tanto che per lei non esistono sani ma solo malati che non sanno di esserlo. La perfezione fisica è per i medici un mito che non esiste, una specie di miraggio umano, una autentica utopia.

Il loro concetto di base è che siamo tutti fatti per morire prima o poi e che a loro spetta, in esclusiva e per legge dello stato locale e del super-stato mondiale, di correggere in continuazione i tanti difetti che tutti al 100% abbiamo. Ecco perché il popolo e la massa rappresentano un mercato totale e senza fine, una autentica mucca da mungere (il discorso però non riguarda i loro figli, quelli vanno preservati dai terribili danni dei vaccini).

 

LASCIATI DA PARTE MALVOLENTIERI I BATTERI, LA MEDICINA HA CREATO UN FORTINO INESPUGNABILE NELLA MATERIA VIRALE

Per la medicina siamo tutti portatori di difetti e di malattia. Questo concetto appare particolarmente evidente nelle circostanze attuali e nelle cosiddette malattie virali di cambio stagionale. Siamo tutti portatori di virus e batteri, ovvero portatori di malattie rare e misteriose.

Avendo compreso-accertato-accettato (malvolentieri) che i batteri sono purtroppo nostri amici e che anzi formano un microbiota e una flora intestinale nobile al punto di produrre il 90% della serotonina, la medicina monatta ha fatto quadrato intorno ai virus (troppo minuscoli per essere pesati e rivelati al popolo e chiariti nella loro estrema banalità).

Si è creata cioè una specie di linea Maginot con tanto di corridoi sotterranei di casematte, trincee, cannoni, mitraglie, postazioni, laboratori chimici, sentinelle, servizi segreti, droni a difendere questa sua proprietà esclusiva. I virologi sono i militari di punta della situazione. Un gigantesco fortino medico invalicabile e riservato agli addetti ai lavori.

OPINIONE ASSAI POCO LUSINGHIERA SULLA CONDIZIONE UMANA

Per i virologi tutti siamo portatori di virus. I virologi non si limitano a percorrere aventi e indietro coi trenini sotterranei la linea Maginot, ma svolgono pure un servizio di pattugliamento esterno a caccia ossessiva di nuovi virus. Non esistono persone sane se non in precaria e temporanea apparenza. Temporanea perché i virus possono nascondersi, andare a nanna, andare in latenza e ripresentarsi a loro capriccio anche 10 o 20 anni dopo. Insomma nessuno si salva. Appestati a vita.

Pertanto la comunità mondiale è per loro un grande lazzaretto di gente marcia e appestatrice da mettere sotto scafandro impenetrabile, sotto mascherina sterilizzata, sotto triplo preservativo, sotto guanti protettivi, sotto spruzzo di amuchina, sotto tamponi e sotto puzza di candeggine antivirali.

NON PIÙ OSPEDALI APERTI MA CLINICHE SUPERPROTETTE

Non più ospedali tipo alberghi per pazienti, con viavai di famiglie a visitare i loro cari, ma solo cliniche infettive come la Spallanzani, tutta circondata da barriere, fili spinati, fossati protettivi e ponte levatoio. Non più camposanto e cimiteri comuni con tombe di marmo e familiari che pregano, ricordano e versano una lacrima, ma fosse comuni anonime ricoperte di calce viva.

Non più viaggi su carrozze e posti affiancati, non più bus con gente che si accalca, non più viaggi aerei di massa per lavoro o per vacanza. Non più cinema e teatri. Non più raduni e cortei.

VIDEOGIOCHI PER TUTTI E STADI DA SMANTELLARE

Non più stadi e manifestazioni sportive, non più campioni che si contendono il pallone sui tappeti erbosi. Non più arbitri che ricevono fischi e insulti. Non più moviole e contestazioni. Non più pubblico vociante con bandiere e gagliardetti a sfogare le proprie ansie e le proprie frustrazioni quotidiane.

Ma invece tante nuove sale dotate di videogiochi e di campi virtuali per campioni del goal sullo schermo. Niente più il calcetto e il ping-pong, causatori potenziali di contagio. Niente più formula uno e moto GP, anche qui tutto trasformato in piste virtuali e in videogiochi dove vince il più abile nel digitare e nel cliccare manopole, volani e manubri di plastica.

CNTROLLI TEST E INOCULAZIONI A TAPPETO

Gente che se ne deve stare a distanza e che, a comando, deve rimanersene chiusa in casa durante le crisi e le pandemie, quelle presenti e quelle che verranno, mentre nei periodi intermedi di calma apparente, essa deve filare dritta, deve subire controlli e visite tutti i giorni o quasi, deve fare i test del sangue una volta al mese e deve farsi iniettare in continuazione vaccini e richiami di ogni tipo, anche per creare l’effetto gregge.

“IL NEMICO MORTALE È LUNGI DALL’ESSERE SCONFITTO”

Per i virologi di regime siamo tutti portatori virali, portatori sani e portatori malati, per cui i loro esami diagnostici incerti, inaffidabili, fallaci e scarsamente predittivi, segnalano a ripetizione falsi positivi e falsi negativi. tutti sospetti e pericolosi, poco importa se sintomatici o asintomatici. Qualche esagerazione pessimistica in tutto questo? Forse, ma non siamo andati lontano dalla realtà.

Basta ascoltare le disposizioni e le prospettive intraviste dai vari Ricciardi e Burioni in Italia e da altri personaggi come Anthony Fauci in America, per ricavarne una panoramica inquietante ed allucinante. “Il nemico mortale virus è lungi dall’essere sconfitto”! Giri di vite, obblighi di indossare mascherine dannose. “Non abbassare la guardia!” Obblighi di accettare ordini carichi non di buon senso ma di schizofrenia, sempre nell’attesa di un vaccino che non risolverà un bel niente.

LA SCIENZA IGIENISTICA DÀ UN CALCIO A TUTTI I NONSENSI E ALLE ASSURDITÀ DELLA MEDICINA MONATTA

L’esatto contrario di quanto propone e insegna la Scuole Igienistica, autentica spina nel fianco della Medicina Monatta. Una Scuola Igienista che insegna uno stile di vita basato su leggi naturali, che permette all’essere umano di rimanere in armonia e serenità con se stesso, col prossimo suo e con l’universo per tutta la vita, e persino di svolgere nella buona salute tramite remissione naturale e autoguarigione naturale in tutti i casi rimediabili nei quali sia inceppato.

CURARE UNA MALATTIA SENZA CONOSCERNE LA CAUSA È STUPIDITÀ MANIFESTA

Come dicevano i medici igienisti dei tempi pionieristici, tipo Isaac Jennings (1788-1874) e Sylvester Graham (1794-1851), il primo compito del medico bravo e onesto è di capire i grandi poteri fisiologici del corpo e le leggi alle quali esso obbedisce. Il secondo compito è di capire la natura della malattia. Il terzo è quello di accertare la causa di malattia. Come osservava già Ippocrate, curare una malattia senza conoscerne la causa, è come fidarsi di un cieco che guida nell’oscurità. con una benda agli occhi.

SUPERIORITÀ ASSOLUTA DEL SISTEMA IGIENISTICO

Come affermava il dr Russell Thacker Trall (1812-1877), il sistema igienista che noi pratichiamo è verace, in armonia con la natura, in linea con le leggi funzionali dell’organismo, corretto in termini di scienza e di filosofia, in armonia col comune buon senso, fantastico nei risultati e autentica benedizione per il genere umano.

Per il dr Thomas Low Nichols (1815-1901) la migliore e unica strategia per il malato è di interrompere ogni assunzione cibaria e mettere a riposo mente e corpo. Gli sforzi della digestione e dell’esercizio fisico, e quelli di mantenersi attivi ad ogni costo, sono causa di esaurimento. Il digiuno, o il riposo assoluto dello stomaco, rimane uno dei più semplici ed efficaci mezzi di cura, nelle malattie acute e anche in quelle croniche. Metti un paziente a zero cibo e a sola acqua leggera bevuta a sorsi per 3 settimane è rimarrà curato alla perfezione e stabilmente, molto più di qualsiasi trattamento medico per mesi e mesi.

TOGLI LA CAUSA DI MALATTIA E IL SINTOMO SE NE VA

Per il dr Charles Page (1840-1925) e per il dr Robert Walter (1841-1921) quelle che vengono comunemente chiamate malattie sono in realtà cure naturali che i medici devono solo accompagnare e favorire. La malattia è un processo naturale di purificazione che nessuno deve interrompere con interferenze e distorsioni. Rimuovere semplicemente la causa si ottiene in via automatica che il sintomo, qualunque esso sia, cesserà di esistere. Questo è il significato di Igiene Naturale.

IL CORPO HA UN SUO RITMO PERSONALE DI GUARIGIONE

Per la dr. Susanna Way Dodds, il giovane che si è nutrito con cibi liberi da tossine, da farmaci, da vaccini e da stimolanti, non diventerà mai preda futura di alcol, caffè, tabacco e altre droghe nel corso della vita. Per il dr Felix Oswald (1845-1906) la stimolazione e la scorciatoia non anticipano la guarigione di una singola ora.

Esiste una progressività naturale nel corpo. La natura non ha bisogno di spinte innaturali. Non appena il processo rimediale è terminato, rimuovendo incrostazioni-ritenzioni-ostruzioni, l’organismo riprende il suo lavoro e le sue normali funzioni in modo spontaneo.

CHIAREZZA FORMIDABILE DEL DR TILDEN

Per il dr John Tilden (1851-1940) la salute raffigura un corpo e una mente allineati in unisono con le leggi di natura. La natura non ha bisogno di rimedi, le serve solo l’opportunità di esercitare le sue prerogative di auto-guarigione. Non esistono cure per le malattie. Serve soltanto una cosa basilare: conoscenza della salute, di come costruirla e mantenerla.

L’enorme vantaggio della teoria tossica-Igienistica su quella virale-medica è quello della certezza. Non si può vivere nella costante angoscia di quanto può succedere a un corpo attaccato da misteriosi esseri venuti da chissà dove e chissà perché. Rimuovi la tossiemia interna che è causa universale di tutte le malattie tossiche e microbiche, e il corpo guarisce in modo certo e definitivo nel 100% dei casi.

HO L’ONORE E IL PRIVILEGIO DI AVER CONOSCIUTO E FAMILIARIZZATO COL MAGGIORE MEDICO-IGIENISTA DELLA STORIA MODERNA

Per lo straordinario dr Alec Burton (1930-2016), presidente per oltre 10 anni della Commissione Mondiale dei Medici Igienisti, e mio personale insegnante e amico assieme alla sua compagna Nejla Burton, la natura della malattia è difensiva, rimediale, eliminativa ed adattiva, per cui la cura della malattia stessa è una perniciosa superstizione medica, non meno diversa, inutile e pericolosa dei riti voodoo.

Ogni creatura vivente è nobile e superdotata, e non un precario assembramento di cellule e di organi in balia di mostri inventati o creati. L’uomo è health-oriented, orientato verso la salute, con marchio divino di fabbrica. Il ripristino della salute è una costante tendenza prioritaria del corpo. Il corpo non va mai contro se stesso, se gli vengono concesse senza impedimenti e interferenze le condizioni di poterlo fare.

ALEC BURTON E RALPH CINQUE SONO I MIEI MAESTRI DIRETTI

Il mio personale curriculum salutistico-igienista si avvale di una settimana di lezioni anche personali gomito a gomito, con Alec Burton e con Ralph Cinque, allievi diretti di Herbert Shelton. La Malattia pertanto, nella realtà e nei fatti, è la via maestra di purificazione del terreno alterato, via maestra per riacquistare per via naturale la salute, tanto da chiamarsi in termini igienisti (ma anche nel linguaggio della medicina olistica) BENETTIA.

POSIZIONI INCOMPATIBILI OPPOSTE TRA MATERIA IGIENISTICA E MATERIA MEDICA

È in questi termini che noi igienisti vediamo e viviamo la malattia, anche se, detto francamente, non ci capita spesso, e anzi quasi mai, di ammalarci. Si capisce bene a questo punto quanto lontana e quanto nemica sia la Health Science Igienistica per la Medicina Convenzionale.

Gli igienisti vedono la medicina, al di là delle apparenze iper-tecnologiche di facciata, come tecnica medica obsoleta, superata e da ingegneri trogloditi e invadenti che continuano a scagliarsi testardamente sui sintomi soffocandoli con farmaci soppressivi-antibiotici-cortisonici e lasciando al loro posto (all’infuori chiaramente delle emergenze dove i medici svolgono compiti riparativi indispensabili, e dei settori specialistici di base come l’odontoiatria, l’ortopedia, l’oculistica e simili).

REFERENZE POCO INVIDIABILI DELLA COPPIA CARNEGIE-ROCKEFELLER

Questa contesa storica sulla salute, questa divaricazione tra medicina e igienismo, venne spinta ai massimi livelli con il rapporto Flexner dal 1909 in avanti, per opera della famigerata coppia Rockefeller-Carnegie, sponsorizzatori tra l’altro dell’ascesa al potere di Adolf Hitler (1889-1945) col suo Josef Mengele (1911-1979) mediante la Standard Oil e la IG Farben, i cui dirigenti furono poi condannati al processo per crimini di guerra a Norimberga.

INCIPIENTE ABITUDINE AL RIBREZZO E AL VOLTASTOMACO

Quello che è dato di vedere e di sperimentare tutti i giorni è qualcosa di stupefacente e di sbalorditivo, roba da far stropicciare gli occhi anche se ormai sembra quasi che diventiamo allenati ed abituati al ribrezzo, come si trattasse di una cosa normale. Non si tratta di un film allucinante e imprevisto, che ad ogni nostro risveglio di mattina immaginiamo come un incubo della notte appena trascorsa.

Andiamo infatti a far colazione ed ascoltiamo nostro malgrado le notizie di giornata. Un continuo snocciolare di tamponi, di terapie intensive, di morti e di bare accatastate nei cimiteri monumentali di Bergamo e Brescia, oltre che di Madrid e di New York.

LE PROFEZIE DI MOLIÈRE

Se andiamo indietro nel tempo troviamo la celebre commedia “Il malato immaginario” di Jean Baptiste Poquelin detto Molière (1622-1673), con l’ipocondriaco Argan, circondato dai medici inetti Diafoirus (Olezzo) e Purgon (Purgante), ben contenti di alimentare le sue stupide ansie e di vendergli farmaci costosi e totalmente inutili.

Qualcosa di realmente profetico. Il malato immaginario negli anni passati generava ilarità e umorismo nel pubblico. Oggi va preso come seria opera di scienza e di ispirazione. Sembra anzi che i burattinai si siano serviti di questa bibbia per inserirla nei loro metodi operativi.

AL MOMENTO SIAMO MESSI PIUTTOSTO MALE

Alla fine del discorso, eccoci tutti nelle loro mani. Una massa smisurata di persone normali che finisce succube e vittima di una aggregazione minoritaria consistente di personaggi ubriacati e drogati del loro successo. Personaggi che prendono il potere e decidono vita morte e miracoli di ciascuno di noi mettendo il mondo intero agli arresti domiciliari non per due giorni o una settimana ma a tempo determinato, in nome di qualcosa che c’è e non c’è, che si conosce del tutto o che non si conosce per niente.

I BURATTINAI HANNO CENTRATO OGNI POSSIBILE OBIETTIVO

Il lato paradossale è che, grazie a governi privi di polso, di personalità, di buon senso e di conoscenza salutistica, grazie alla protezione delle leggi distorte e addomesticate, e grazie allo strillonaggio dei media, i burattinai sono riusciti non solo a imporre misure drastiche e liberticide mai sperimentate da nessuno nel corso della storia umana, ma anche a trovare appoggio e solidarietà nella massa delle persone gabbate, che il massimo della incongruenza.

IL MONDO PASSATO CI FA DA GRANDE INSEGNAMENO

Un piccolo inciso personale per spiegare il mondo com’era negli ultimi anni ’40 e nei primi anni ’50. Frequentavo le elementari e non sapevo ancora cosa fosse l’igienista. Mia madre Smigliana Sepich, diplomata sarta di qualità alla scuola Singer di Volosca-Abbazia nell’Istria italiana, faceva la sarta per le belle signore udinesi di allora e anche per le ragazze del paese, impegnatissima dalle 5 di mattina a tarda sera.

Mio padre Valter, dopo essere rientrato da maggiore dell’esercito italiano e da invalido di guerra dalla sua missione di militare-pacifista e pacificatore sul temibile e insidioso fronte orientale (enclave militare al piedi del Monte Nevoso circondata dalle truppe titine, con foibe e rappresaglie in ogni angolo, era costantemente impegnato prima nella rinata Udinese Calcio di Feruglio al vecchio campo Moretti, e poi come addetto alla pesa degli acciai speciali presso le OB Officine Bertoli di Molin Novo alle porte di Udine, acciai al manganese e al silicio usati anche dall’ing Danieli di Buttrio.

CARLO MARCO E CARNERA DI BRANC

Tutto il tempo libero lo trascorrevo all’aria aperta, accanto a due nonni fantastici e irripetibili come Marina Chiandetti e Carlo Marco Vaccaro attorniati in abitazioni poco lontane da 5 figli e altrettante famiglie. Marina venne nominata spesso come Regina degli Asparagi di Tavagnacco avendo in esclusiva la ricezione e la distribuzione del prezioso tubero bianco.

I mazzi di asparagi venivano lavati e confezionati mediante corteggia di gelso da mio nonno e spesso col mio aiuto personale nelle prime ore del mattino prima della scuola. La nonna portava mezzo quintale di asparagi al mercato di piazza delle Erbe in Udine, usando il tram bianco della linea Tarcento-Tricesimo-Udine. Carlo Marco -per gli amici Markìn- era famoso cantautore locale di motivati allusivi e quasi pornografici, accompagnati dalla sua celebre fisarmonica in mostra tuttora presso il ristorante Al Grop di Tavagnacco.

Veniva chiamato ai matrimoni più importanti, coadiuvato dalla seconda fisa di Arnèst e dal violoncello del mitico Carnera di Branc, quello del Quant Ué? (Quando, oggi?), uno che se ci fosse oggi tra noi, e gli chiedessero “Carnera cosa ne pensi del Coronavirus?” risponderebbe in modo super-sintetico con 2 sole parole: Quant Uè? e un bicchiere di rosso per mandarle giù.

PATATE, ERBE SELVATICHE E FASCINE DI LEGNA

Tutti i giorni coi nonni paterni dicevo, a vangare nei campi fertili coltivati a patate che si alternavano uno sì e uno no ai pochi campi di granturco e cinquantino (da pop-corn), mentre oggi le patate sono scomparse del tutto per lasciare il posto a mais e soia per animali destinato a poveri animali da macello. Ricordo che portavo a casa giornalmente sulla bici un mezzo sacco di patate e che alla fine la cantina di famiglia era zeppa di patate biologiche fresche e ricoperte di terra.

Raccoglievo pure le varie erbe selvatiche sotto le precise indicazioni di nonna Marina, e i funghi di bosco con la supervisione del nonno. Raccoglievo fascine e fascine di legna al punto che metà dell’orto di famiglia era colmo di legname che poi tagliavo a misura e mettevo in cataste a ridosso di un muro riparato. Raccoglievo pure -attività tipica di quegli anni- i residui di ferro-rame-ottone-cartucce inesplose che venivano cedute all’uomo del triciclo che passava giornalmente a comprarli.

PRIVILEGI E SALUTE A NON FINIRE

Mi sentivo come una specie di piccolo principe-padrone del torrente Cormor da Ara Grande a Fontanabona, a Pagnacco, Branco e Tavagnacco, un torrente sempre bagnato dall’acqua, e non secco come oggi. Correvo in bicicletta lungo le strade ghiaiose di allora, nuotavo 3 volte al giorno nelle zone fonde del torrente, sia d’estate che d’inverno, senza mai beccare un raffreddore, una tosse o una influenza.

Recuperavo pesce sole, trote e gamberi nei momenti di secca per portarli vivi in un secchio nella vasca del Citòn a Fontanabona e mantenerli in vita. Tutti gli alberi di ciliegie selvatiche (suìsui), di mele selvatiche, di castagne erano a tiro, come pure le distese di fragole di bosco e i cespugli di more e di lamponi blu.

Mi allenavo al pallone giornalmente e la domenica c’era la partita di 1° Categoria nel vecchio storico campo Colla adiacente al Cormor stesso. Una pacchia incredibile che purtroppo i giovani di oggi non riescono nemmeno a immaginare. Provate a pensare quanta aria, quanto sole, quanta salute mi portavo addosso.

DUE NONNI IGIENISTI IN PIENA REGOLA

In pratica disponevo di due nonni che erano impareggiabili naturalisti ed igienisti, e non me ne rendevo nemmeno conto. La saggezza di Carlo Marco era smisurata. Una sorgente a getto continuo di episodi, storielle, battute originali e piccanti che ahimè sono andate irrimediabilmente perse non pensando che lo avrei per strada in tempi brevi.

Battute che solo io ascoltavo, nemmeno i figli impegnati com’erano nel loro lavoro. Mi mangio le dita per non averle annotate una per una. Ricordo solo i buoni insegnamenti del non pensare mai male e del non fare mai male, che mi sono rimasti impressi.

Ricordo alcune delle sue divertenti ed irresistibili canzonette licenziose. Ricordo pure la sua unica imprecazione innocente che era “dio scianusse” che significa dio canna o cannuccia (e non il rozzo “cane” che girava comunemente in Friuli. E ricordo la celebre “Masse Prèdes, Masse Mièdes, Masse Cògos, Masse Pissighès” che cito spesso nei miei scritti (Troppi preti, troppi medici, troppi cuochi e troppi becchini).

IL CONTE ANTONINO DI PRAMPERO

Tutti i giorni, per almeno un’oretta, la persona più importante e autorevole dell’intero circondario, vale a dire il Conte Antonino di Prampero, persona riservata, quasi scostante, misteriosa e comunque eccezionale, scendeva dal suo castello in centro Tavagnacco e si avviava a piedi di prima mattina per via Matteotti per incontrare Markìn e parlare del più e del meno, oltre che per dargli istruzioni sul come e dove tagliare certi alberi della villa e dei boschi vicini proprietà dei Conti di Prampero.

Più che un incontro era un saluto tra amici e un rituale a cui il Conte non sapeva rinunciare. Si trattava di “boscare”, ossia tenere in ordine robinie spinose, castagni, abeti e faggi nel Bròi (parco della Villa) e nel Roccolo (colline verso Leonacco e Tricesimo). Gli rifilava pure qualche modesta mancia di tanto in tanto. Era uno dei pochi contatti che Antonino manteneva col pubblico e persino con la Famiglia, un vero nobile che amava starsene sulle sue.

SCARSA DISPONIBILITÀ VERSO LA CLASSE MEDICA

Markìn oltre che scherzare e prendersi gioco di tutto e di tutti, aveva solo la lagnanza stabile del Masse Mièdes, e qui torniamo a noi e al tema di oggi. Troppi medici solo perché in quegli anni, il dr Aldo Pagnucco, anziché starsene tranquillo nel suo modesto ambulatorio di Feletto in concorrenza con l’anziano dr Tomadoni, aveva comperato una Cinquecento bianca posteggiata sempre fuori l’Osteria al Tram di Artico del Fabbro e Amabile, e veniva una settimana sì e una no a visitare le varie famiglie. Da qui il suo indispettirsi.

INNAMORATO DELLA NATURA E DELLA LIBERTÀ

Era troppo innamorato della natura e della vita per sopportare l’idea di essere controllato da un medico, pur gentile e simpatico qual’era Pagnucco, che portava comunque delle medicine e delle siringhe in tasca. A Markìn girava poi storto il suono lugubre delle campane, le nenie religiose delle processioni e soprattutto quelle dei funerali che odiava profondamente.

Osservare il lavoro dei pissighès interni a scavar a mano profonde fosse in cimitero lo rattristava e, pertanto, sia alla chiesa che al cimitero preferiva l’osteria e, al prete don Masutti che gli rimproverava scarsissima presenza alle Messe accampava l’alibi dell’acqua santa, il cui odore gli causava svenimento. Markìn sapeva liberarsi di tutto e di tutti, anche della sua fedele compagna, e se ne andava in solitaria meditazione in mezzo ai boschi. Un igienista provetto e ineguagliabile.

CRITICHE SCHERZOSE MA INESORABILI VERSI I CUOCHI E I MACELLAI

Troppo innamorato della sua salute fisica e spirituale per non biasimare e guardare di traverso i cuochi che friggevano ed arrostivano salsicce e fiorentine sulla brace nelle cucine dei ristoranti al Grop e da Fiorello, tutti clienti di Giovannìn e Berto Pozàr (macelleria Gressani) ai quali rimproverava di togliere la vita impietosamente a creature magnifiche come le mucche e i maiali.

Markìn era sobrio mangiatore di patate, asparagi, radicchio, mele, polenta, frico e frittate con le erbe o con gli urtizzòns (punte di luppolo), anche se una volta a settimana si preparava da solo un sardellone sulla brace. Un paio di bicchieri di vino al giorno li beveva. Le 4 damigiane di vino rosso delle sua vigna non andavano perdute. D’estate prevalevano le minestre di verdure, l’uva le pesche e l’anguria.

CRESCITA ESPONENZIALE DEI MALATI VIRALI E NON VIRALI

Dunque dicevo troppi medici in circolazione. Da rilevare che in tutto il circondario, oltre che Tomadoni e Pagnucco a Feletto, c’erano che io sappia Rossitti e Castellani in zona Pagnacco, e coprivano l’intera zona a nord di Udine escluso Tricesimo. Oggi ce ne sono almeno 20 volte tanto. Se ci metti poi gli spot televisivi sui farmaci, le lettere che ti mandano a casa, e tutto il parlare di diarrea, di vomito, di tamponi, di terapie intensive e di cimiteri, come minimo se ne va l’appetito e scatta pure la inevitabile LEGGE DELL’ATTRAZIONE.

Se la medicina avesse un minimo di delicatezza e di discrezione. Parli di salute e ti arriva la salute, ma da queste parti e in questi tempi si fa esattamente l’opposto, ed è per questo che i malati virali e non virali crescono in modo esponenziale.

L’ARIA FRESCA È APPORTATRICE DI OSSIGENO E AZOTO, NON DI MOSTRICIATTOLI MICIDIALI

Ogni volta che mi metto al sole in terrazza penso alla assurdità di accusare l’aria di essere portatrice di virus attivi e contagianti in movimento, cioè di mostriciattoli diabolici pronti ad aggredire. Come se non fossimo protetti in ogni caso da formidabili difese. Il che, se ci credi davvero, ti fa passare la voglia di respirare. Se credi poi realmente di avere questi mostri al tuo interno, nella tua saliva e nel tuo sangue e nella tua bocca, ti passa anche la voglia di vivere.

Non è una banale questione nocebo o placebo negativo, ma qualcosa di ben diverso. Diventa un trauma emotivo sconvolgente che ti manda fuori giri e ti fa ammalare all’istante, ti acidifica, ti smantella il sistema immunitario apportando infiammazione agli alveoli polmonari, tipica del Coronavirus. In realtà i virus ce li abbiamo per nostro conto, innocenti e non contagianti.

TOSSICO E CONTAGIANTE RIMANGONO CONCETTI BEN DISTINTI

Se poi qualcuno li avesse trasformati in veleni tossici ingegnerizzati capaci di incollarsi provvisoriamente alle membrane cellulari e persino a trasmettersi secondo schemi e formule segrete da guerra virologica che sfuggono alle nostre vedute e conoscenze attuali, staremo a vedere.

Ma tutto questo non inficia il fatto che si tratta di materiale inerte e al massimo tossico, cioè non contagiante e ammalante secondo i postulati di Koch. In ogni caso l’uomo può farne di cotte e di crude, ma non è in grado di creare la vita o di ridarla a una sostanza morta virale, fino a prova contraria.

SPROPORZIONE TRA MASCHI E FEMMINE

Da rilevare infine che il Coronavirus non sta affatto colpendo 50-50 maschi e femmine, condizione indispensabile per una vera responsabilità virale. Se il 70-80% degli ammalati sono maschi significa che ci sono di mezzo pre-condizioni o malattie pregresse tipiche dei maschi, ovvero co-fattori prevalenti.

La stessa cosa accadeva nell’Aids, dove il 90% degli ammalati erano maschi, per il fatto che le femmine non vanno in giro di notte a bere e fumare e a drogarsi nei quartieri malfamati delle città americane. Questi fatti mandano chiaramente fuori giri le posizioni dei monatti, per cui non vengono mai citate.

BASTA UNA DIAGNOSI NEGATIVA PER DISTRUGGERE UNA PERSONA GIÀ INDEBOLITA

Altro che virus. Il meccanismo della paura è micidiale in quanto coinvolge ipotalamo, encefalo e amigdala (area cerebrale a forma di mandorla nonché sostanza facente parte del sistema limbico, centro delle emozioni). Basta una diagnosi negativa per provocare un disastro. Spaventare la gente non è informare e non è aiutare, ma è farla fuori. Dovrebbe essere sanzionato come grave reato.

FEDE MEDICA NELLA CHIMCA E NEI VACCINI SILURATA DA ROBERT S. MENDELSOHN

“La nutrizione non fa pare della religione della Medicina Moderna. I medici credono che si viva meglio tramite la chimica e gli integratori. La fede nel magico potere dei vaccini e dei farmaci smussa e inibisce il senso critico, e arriva in modo massiccio nei momenti di isteria collettiva, coinvolgendo uomini di scienza e gente comune.

La gente vuole e pretende miracoli oggi, come li pretendeva in passato. La fede nel potere magico della chimica non è nuovo. Aiuta la medicina a darle l’autorità del sacerdozio e a ricreare l’atmosfera degli antichi misteri”, è una delle tante affermazioni profetiche di un medico straordinario come Robert S. Mndelsohn (1926-1988), tratte dal testo “Dissent in Medicine”.

Valdo Vaccaro

DISCLAIMER: Valdo Vaccaro non è medico, ma libero ricercatore e filosofo della salute. Valdo Vaccaro non visita e non prescrive. Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono sostituire il parere del medico curante.

 

DOMENICA 12 APRILE 2020

UNA POPOLAZIONE OBBEDIENTE, VACCINATA E MICROCHIPPATA

MONDO SPAVENTATO MONDO INGINOCCHIATO
“Lo spavento è profondo, diffuso, generalizzato, per cui siamo a metà dell’opera”, stanno farfugliando nei loro covi segreti, i caporioni del NOM, NUOVO ORDINE MONDIALE. La Germania è col morale a terra. La Francia non è da meno. I vicini se la stanno facendo addosso. Nelle zone lontane dell’America Latina, dell’Africa e dell’Asia, quanto succede nell’asse Berlino-Parigi-Londra diventa automaticamente specchio e punto di riferimento. Motivi per fregarsi le mani e per esultare non mancano, e la febbre sale nelle bacate menti del Gruppo BILDERBERG.


LA RUOTA CHE GIRA

La situazione in sé e per sé non avrebbe nulla di particolarmente drammatico. Ogni anno, col passaggio dal freddo al caldo, dal secco all’umido, dalla natura morta invernale a quella vivace e rifiorente dell’estate, si produce sempre e comunque nel mondo un incremento di decessi tra chi è già messo male, con centinaia di migliaia di persone che ci lasciano per altri lidi, per malattie di diverso tipo, per complicazioni cardiache, epatiche e renali. È la ruota della vita che gira come ha sempre fatto, tra chi nasce, chi cresce, chi si ammala e chi se ne va. Perse le foglie, anche il migliore albero soccombe. Persa la forza immunitaria, persa magari la voglia e la motivazione di vivere, si attua implacabile il ricambio anche tra gli uomini.

IL MORBO DELLA PAURA

Le statistiche parlano di 50 mila/anno per gli USA e di 8 mila/anno per paesi come l’Italia, mentre Francia, Germania, Inghilterra e Spagna, registrano più o meno le stesse cifre. Solo che nelle pandemie si accentua l’attenzione del pubblico su alcuni casi particolari, caratterizzati da farmaco-resistenza e da marcata tendenza al peggioramento. E su questi fatti si innesca il morbo più terribile di tutti, che è quello della paura. La paura che qualcuno ti trasmetta il batterio-killer. Paura a volte logica e comprensibile, ma a volte, o meglio il più delle volte, priva di ogni senso. Se morissero cento persone per un qualsiasi motivo, e si tenesse la cosa segreta, tanto per fare un esempio ipotetico, non succederebbe niente di particolare, e il mondo continuerebbe a girare come ha sempre fatto.

CHI SI TIENE PULITO INTERNAMENTE NON HA PAURA DI NIENTE

Basterebbero in altre parole alcuni ingredienti-chiave, per salvarsi da qualsiasi evenienza naturale o anche ingegnerizzata. Basterebbero maggiore serenità, mantenimento di un buon ritmo respiratorio, traspirazione cutanea, esposizione solare, alimentazione leggera, vivificante e vitaminica, nonché una ventata di CULTURA IGIENISTICA a contrasto della cultura medica mercificata e corrotta oltre ogni dire. L’imbroglio è sempre quello. Quello del contagio che, indipendentemente dal super-batterio casuale o bio-ingegnerizzato, non esiste. Quello della peste bubbonica contagiante, che non esiste. Ciò che continua ad esistere è invece la gente stitica e intossicata, carica di veleni e di batteri richiamati dalla sporcizia interna. QUELLO che SERVE a BIG PHARMA è il CONTAGIO. È la PAURA del CONTAGIO.Solo la PAURA porta la gente alla VACCINO.

L’ESCHERICHIA COLI CE LO ABBIAMO TUTTI

La gente carnivora non sa che ha nel suo colon batteri putrefattivi tra 1 e 100 miliardi per grammo di massa fecale, con incluso ovviamente l’ESCHERICHIA COLI, sia in versione saprofitica che in versione putrefattiva, trattandosi di batterio mutante. E non sa che alimentandosi in modo decente, cioè in modo crudista-vegano, si crea un migliore equilibrio tra batteri aerobi (saprofiti) e batteri anaerobi (putrefattivi leggeri ed accettabili, se derivanti da proteine vegetali). La gente non sa nemmeno che differenza passa tra un batterio e un virus, tanta è la diseducazione che la classe medica ha diffuso a raggiera.

SERVE PAURA E SERVE MALATTIA

Il regime sanitario mondiale blocca poi ogni iniziativa nel campo della salute. Vige il divieto di pensare e di ragionare, di insegnare ed imparare. Trattasi di campo minato, di argomenti riservati ed esclusivi su cui è vietato per legge metterci le mani.
Vige il divieto di essere sani, di voler guarire, di voler puntare alla libertà, al benessere, alla serenità. Serve paura e serve terrore. Serve malattia, la più terribile ed infettiva che la gente possa immaginare.

L’OBIETTIVO FINALE È LA VACCINAZIONE OBBLIGATORIA DI MASSA

Tirato un sospiro di sollievo per l’assoluzione del cetriolo e delle altre malcapitate verdure, è ripartita la bagarre coi germogli e poi infine con gli hamburger della Lidl. Continuerà ancora con altri focolai ed altre epidemie. Troppo grande è il mondo per fermarsi lì. Troppo numerosi sono i batteri per limitarsi a una demonizzazione di un paio di essi, tra l’America e l’Europa.
L’importante è non dare tregua al panico e al terrore. L’importante è martellare la gente coi telegiornali, tenerla sul chi va là, spingerla nuovamente alle mascherine, al disinfettante, allo stare alla larga, al guardare al prossimo con un malcelato sospetto, a farsi inoculare il magico vaccino.


ESCHERICHIA COLI IN EUROPA E STAFILOCOCCO AUREO IN AMERICA

La HUS, o Hemolutic-Uremic-Syndrome che blocca i reni, fa esplodere i globuli rossi e azzera i linfociti, fa anche morire diversa gente. La fifa generata è pertanto più forte di ogni invito alla calma. Gli americani sono abituati da tempo a questo stato di allerta. Il loro superbug non è l’Escherichia Coli modello 0104:H, ma si chiama MRSA (Methicillin-resistant-staphylococcus-aureus).

LA REGIA DEL TERRORE

In altra tesina ho parlato di regia del terrore. Non basta dire le cose, occorre citare nomi e cognomi. Per fare questo non occorre rivolgersi ad agenzie investigative. Basta accendere il computer e fare qualche piccola e paziente ricerca. Sappiamo chi sono, cosa fanno e perché lo fanno. Quanto sta accadendo oggi non va disgiunto dalle beffe precedenti sull’Aids, l’Aviaria e la Suina. Trattasi di un continuum logico, ritmato e concatenato.

IL VIRUS DELLA PANDEMIA MESSICANA 2009

Con la messicana del 2009, la stragrande maggioranza dei colpiti, e in quel caso si trattava del virus A (H1N1), non subiva poi disturbi particolarmente gravi, per cui l’impazienza e l’urgenza di somministrare il vaccino ad ogni costo, di rifornire ogni ministero della salute del pianeta di uno stock di TAMIFLU firmato da DAVID RUMSFELD, ministro-chiave del governo BUSH, non poteva non suscitare gravi sospetti. Già in quell’occasione avevo scritto un paio di tesine come “Elementi demenziali della messinscena virale planetaria”, del 30/7/09, e “La farsa del contagio batterico-virale”, presentata alla conferenza AVA di Roma del 18/1/10. Sarebbe interessante sapere che fine ha fatto il consistente e scandaloso stock importato dal Ministero della Salute del nostro paese.

LA VERA LOTTA NON È CONTRO I BATTERI E I VIRUS, MA CONTRO CHI FA DI ESSI UNO STRUMENTO TERRORISTICO

In tale circostanza, il
dr PETER GOLDEN riconobbe che l’influenza non era poi così grave, ma che era meglio, ad ogni buon conto, somministrare il vaccino. Riguardando tra le carte si viene a sapere che lavorava per conto della Associazione Medica Britannica, controllata, indovinate da chi, dai ROTHSCHILD. In effetti, la paura dei BATTERI e dei mali che causano è tutto sommato priva di senso. Molta paura si dovrebbe semmai avere di chi si muove sinistramente nell’ombra, tirando le fila e manovrando le pedine e uomini a suo vantaggio e a suo piacimento.

LA CLAMOROSA DENUNCIA DI JANE BURGENMEISTER CONTRO OBAMA E CONGREGA

Grazie alla giornalista austriaca JANE BURGENMEISTER, si apprese che i complottisti del regime sanitario, i trasportatori di vaccini bio-ingegnerizzati erano Barack Obama, DAVID TABARRO (coordinatore ONU per l’influenza), MARGARET CHAN (direttrice OMS), KATHLEEN SIBELIUS (ministro servizi umani HHS), Janet Napolitano (ministro degli interni), David Rothschild (banchiere), DAVID ROCKEFELLER (banchiere), GEORGE SOROS(banchiere e macro-speculatore), Alois Stoger (ministro austriaco della salute). Nessuna giornalista coraggiosa come la BURGENMEISTER a Roma, Parigi e Londra, altrimenti qualche altro nome sarebbe di certo venuto fuori. Per non parlare di giornalisti maschi, tutti o quasi tutti coccolati e riveriti sotto il comodo e conveniente mantello di mamma RAI,e delle rispettive testate.

LE AMBIZIONI VACCINATORIE DEL CDC E DI DAVID ROCKEFELLER

I centri di controllo malattie (CDC), manovrati in USA dai ROCKEFELLER annunciano e ripetono già dal 2008 che i bambini non vaccinati dovranno ricevere in autunno ben 4 VACCINAZIONI (2 per la stagionale e 2 per la suina nel 2009), o 3 vaccinazioni per quelli già vaccinati. Le raccomandazioni dell’OMS sono poi vincolanti militarmente per 200 e più paesi, secondo l’Atto Internazionale di Regolazione della Salute, del 2005, che scavalca e vanifica ogni Costituzione e ogni regolamento nazionale.

UN TAMIFLU CARICO DI PERICOLOSI VELENI

Il connubio
RORHSCHILD-ROCKEFELLER, è quello che detta legge al fantoccio, nonché presidente degli USA di turno, BARACK OBAMA. È da qui che partono gli ordini per il mondo intero, per i ministri e i sottosegretari della salute dei vari paesi-colonia. Nel caso della peste messicana, il TAMIFLU era costituito da mercurio, formaldeide, fosfato di alluminio, aspartame, tessuti fetali umani, cellule renali e polmonari di scimmia, MSG o glutammato monosodico, siero fetale bovino. Chiaro che, di fronte a questi componenti sconci, il pericolo più grande non era l’influenza quanto il vaccino.

IL BILDERBERG E LA TAVOLA ROTONDA

Il gruppo BILDERBERG, più volte denunciato dalla Burgenmeister, è una CREAZIONE della DINASTIAROTHSCHILD, ed è stato amministrato per decenni da DAVID ROCKEFELLER e da HENRY KISSINGER. Risponde a una società segreta, pure dei ROTHSCHILD, chiamata The Round Table (La Tavola Rotonda), che fu inizialmente diretta da CECIL RHODES, il saccheggiatore storico del Sud Africa.

NOVARTIS E BAXTER NEL MIRINO

Le denunce della BURGENMEISTER hanno coinvolto laNOVARTIS Int’l AG, la BAXTER AG e la Baxter Int’l, tutte legate alla pandemia messicana e responsabili pure di aver inserito deliberatamente i virus A(H1N1) nei VACCINI anti-influenzali della stagione autunnale 2008, causando in pratica la PANDEMIA PRIMAVERILE MESSICANA del 2009. Quello della BAXTER, non a caso, è un curriculum non certo immacolato. Nel 2001 morirono più di 50 pazienti in dialisi, per causa di difetti alle attrezzature della BAXTER. Nel 2007 MORIRONO 81 PERSONE a causa dell’EPARINA guasta della BAXTER. Nel 2008 si è scoperto che la BAXTER gonfiava di oltre il 1300% il costo dei farmaci endovena destinati allo stato del Kentucky.

IL LUPO PERDE IL PELO MA NON IL VIZIO

Eppure, questa è stata l’azienda prescelta per la distribuzione mondiale del
TAMIFLU. Il bello della storia è che il brevetto A(H1N1) era già stato registrato il 28/8/2008, otto mesi prima della PANDEMIA MESSICANA. Era stato dunque disegnato e pianificato con largo anticipo, similmente a quanto successo con l’Aids e con le pandemie precedenti. Il LUPO perde il pelo ma non il vizio.

UNA DITTATURA DI TIPO FAMILIARE

Torniamo però alla situazione di oggi. Cambiano le INFLUENZE, da virali a batteriche e a super-batteriche, ma la realtà dietro le quinte rimane sempre la stessa. Quello che ha scoperto la brava e coraggiosa giornalista austriaca, e che ha pure conformato lo stesso David Icke, è che una selezione ristretta di famiglie interconnesse sta cercando di imporre una dittatura fascista plutocratica per il totale controllo dell’umanità. Qualcosa al limite tra il pazzesco e il colossal cinematografico.

I ROCKEFELLER, LE SEDI EUROPEE E LE SOCIETÀ SEGRETE

Citato il gruppo
ROCKEFELLER e la plenipotenziaria TRILATERAL Commission (ROCKEFELLER, BRZEZINSKI e KISSINGER) per l’America, i quartieri generali operanti in Europa si trovano a Roma, Londra, Parigi, Bruxelles e Berlino. I collegamenti vengono tenuti tramite una rete di società segrete che rispondono ai nomi della Massoneria, dei Templari, dei Cavalieri di Malta, dei Gesuiti.

IL DOMINIO DELLE BANCHE, DELLA MONETA E DELLA GENTE

Le dinastie ROTHSCHILD e ROCKEFELLER (medesima linea di sangue, nota bene) sono alla base di questa struttura e dominano le banche, la medicina farmaceutica e le politiche governative sulla salute in tutto il pianeta terra, allungando i loro tentacoli sulle sementi, sui concimi, sull’agricoltura e sull’agroalimentare. In altre parole hanno il controllo del Codex e dell’intero sistema medico-farmaceutico e agroalimentare. Il loro obiettivo finale, che è poi quello noto e dichiarato del NWO (New World Order o Nuovo Ordine Mondiale), è una banca mondiale centrale, una valuta unica mondiale elettronica, un esercito internazionale stile ONU ma armato (non si fidano troppo dei marines e dei soldati americani), e una popolazione mondiale sistematicamente MICROCHIPPATA.

LA TECNOLOGIA DEI MICROCHIP

Il piano degli illuminati NOM per il mondo include una selezione di massa e l’inserimento di microchip su ogni uomo, donna e bambino del pianeta Terra. I microchip di prima generazione erano già realizzati nel 1997, quando uno scienziato della CIA spifferò che tali aggeggi erano talmente piccoli da potersi inserire con aghi ipodermici nei programmi di vaccinazione.


I
VERICHIP E GLI AGHI IPODERMICI

A quei tempi sembrava fantascienza, come succede con gli tsunami artificiali e con le scie chimiche. Invece era verità concreta, tanto che gli studi sono andati avanti. Oggi esistono i verichip che, guarda caso, si inseriscono mediante aghi ipodermici, come volevasi dimostrare. Con l’assistenza delle nanotecnologie, le operazioni si fanno senza che nessuno se ne accorga.

METTERE FUORILEGGE OGNI VACCINAZIONE

I microchip sono basilari per la riduzione delle spese militari e per il facile controllo della popolazione, per l’eliminazione pronta ed immediata degli indesiderati e degli scomodi, senza nemmeno andare a cercarli. I microchip consentono di rintracciare chiunque 24 ore su 24, 7 giorni su 7. E si va molto oltre il semplice controllo. Uccidere qualcuno a distanza, diventa un giochino istantaneo. Sembrano cose folli ed allucinanti. Non è il caso di abbassare la guardia. Questi pazzoidi vogliono accedere ai nostri corpi e a quelli dei nostri figli per una ragione che nulla ha a che vedere con la salute. Non dobbiamo soccombere ad alcuna vaccinazione.

Valdo Vaccaro
FONTE https://www.valdovaccaro.com/una-popolazione-obbediente-vaccinata-e/


http://altrarealta.blogspot.it/