Quando si tollerano i veleni – Dr. H. M. Shelton

                                     Le bon guide de l’hygienisme n° 63 p. 37

                                               Dr. H. M. Shelton

Se non siete abituati ai condimenti piccanti, e utilizzate del pepe rosso, sentirete le vostre labbra, la lingua e la gola, bruciarvi molto.

Quando il pepe è inghiottito, produce un malessere nello stomaco e più avanti negli intestini.

E quando infine è espulso nelle feci, l’ ano e il retto vi bruceranno come quando è stato inghiottito.

Se persistete ad utilizzare il pepe, i suoi effetti irritanti diminuiranno finché non produrrà più bruciore, della bocca, della gola, né malessere nello stomaco, neppure negli intestini, né bruciore nel retto e nell’ano.

LE MUCOSE di tutto il tubo digestivo si ispessiscono e induriscono per proteggersi contro l’ irritazione ripetuta.

Questo indurimento protettivo, altera le altre funzioni delle mucose.

IL GUSTO E’ SMUSSATO, e la digestione è alterata.

Probabilmente qualche cosa di simile, si produce in tutti i tessuti del corpo, quando sono sottoposti all’irritazione cronica dell’alcol, del tabacco, della caffeina, dell’arsenico, dell’oppio, del sale, e degli altri veleni irritanti utilizzati comunemente.

Tutti i TESSUTI del corpo, devono subire dei CAMBIAMENTI per proteggersi.

L’ ADATTAMENTO AI VELENI, vale a dire l’ instaurazione della TOLLERANZA, si realizza con i CAMBIAMENTI NEI TESSUTI, che si allontanano dall’ideale e che SVANTAGGIANO TUTTI I POTERI DEI TESSUTI.

L’ adattamento all’uso del veleno, ovvero lo stabilimento della TOLLERANZA, si avvera attraverso una DEPRAVAZIONE DELL’ ORGANISMO (Sylvester Graham).

Più la DEPRAVAZIONE FISIOLOGICA si estende, più il corpo “richiederà” il veleno, e più lo tollererà senza manifestare segni di RESISTENZA ATTIVA.

In altri termini, E’ PROPORZIONALMENTE ALL’ ASSUEFAZIONE A QUALSIASI VELENO, che il SISTEMA SI DEPRAVA e che i suoi poteri difensivi diminuiscono.

Per esempio, quando si fuma senza essere infastiditi molto, anziché essere una prova di forza e di attitudine fisiologica, è una prova di debolezza e di DEPRAVAZIONE FISIOLOGICA.

Il corpo può essere così depravato, che il veleno più mortale può essere preso in quantità considerevole, dando una sensazione immediata di benessere.

SE L’ORGANISMO è PRIVATO della CAUSA della sua DEPRAVAZIONE, soffre molto, e in alcuni casi soffre enormemente (droghe).

L’ ASSUEFATTO, può prendere in una dose sola, il VELENO che UCCIDEREBBE SEI PERSONE NON ASSUEFATTE.

VELENI come l’ ARSENICO, l’ ACIDO PRUSSICO (acido cianidrico), l’ OPPIO, si possono usare disinvoltamente quando si è abituati ad essi, questo è possibile se si comincia con dosi minuscole e le si aumenta poco a poco.

CON IL TEMPO I VELENI FARANNO SOFFRIRE DI PIU‘ e chi ne sarà ASSUEFATTO, avrà bisogno di DOSI SEMPRE PIU’ FORTI E FREQUENTI, per FAR TACERE le GRIDA DEL SISTEMA OLTRAGGIATO.

L’ effetto reale della dose, è di ri-narcotizzare i nervi, che rivelano il loro vero stato, solo quando non sono più sotto l’ influenza della droga.

Il vero TEST, che rivela il carattere velenoso o non velenoso di una sostanza, è la sua introduzione in un organismo non depravato ed intollerante, ovvero in un ORGANISMO RESISTENTE.

Con questo test, tutti i veleni e le droghe, utilizzate per rallegrarsi ed intossicarsi si rivelano dei veleni anti-vitali.

E’ solamente quando avremo incluso nella nostra esperienza l’ INIZIO E LA FINE DI UN VIZIO, che avremo il diritto di trarre conclusioni dalla nostra esperienza.

Eccetto la violenza, forse L’ UNICA CAUSA DI MORTE è l’ AVVELENAMENTO TOLLERATO.

Difatti, la distruzione insidiosa lenta e graduale dell’organismo – lo spreco dell’energia nervosa e l’ alterazione della sua integrità strutturale e funzionale, – con i veleni che il corpo ospita e “tollera”, PRIMA O POI UCCIDE.

SE il CALOMELANO è espulso con una DIARREA, non può penetrare nel sangue e non può ledere le ossa, i denti, i nervi, ecc.

Ma SE NON è RIGETTATO DA UNA DIARREA, entra nel sangue e lede tutte queste strutture.

La Dr.ssa Vivian Virginia Vetrano scrive:

“LA TOLLERANZA, è un AVVELENAMENTO CRONICO e conduce verso UNA MORTE AGONIZZANTE, attraverso MALATTIE E DISFUNZIONI.”

Continua Shelton:

LA TOLLERANZA VERSO I VELENI si stabilisce ROMPENDO la RESISTENZA.

Il corpo paga per questa TOLLERANZA CHIAMATA A TORTO IMMUNITA.’

I SINTOMI DI AVVELENAMENTO – dolore, nausea, vomito, coliche, diarrea, capogiri, debolezza, infiammazione, ecc.- SONO anche dei SINTOMI DI MALATTIA.

LA MALATTIA è un PROCESSO DI RESISTENZA, RESISTENZA AI VELENI.

Si dice che i MEDICINALI perdono la loro forza attraverso la ripetizione.

IN REALTA’, è il CORPO che perde il suo potere, la sua forza vitale.

LA RIPETIZIONE DI UN VELENO, vince poco a poco o DIMINUISCE LA RESISTENZA VITALE.

Quando la medicina ci dice, che i medicinali perdono i loro effetti rimedianti se li si continua ad assumere per molto tempo, bisogna comprendere, che la RESISTENZA VITALE è stata SOGGIOGATA.

La medicina, scambia a torto, i fenomeni di resistenza dell’organismo, con gli “effetti curativi” dei suoi medicinali.

La medicina, non ha ancora compreso, che E’ IL CORPO VIVENTE, e non il medicinale, CHE AGISCE PER ESPELLERE IL VELENO.

 

TOLLERANZA=PERDITA DI RESISTENZA=FORZA VITALE INDEBOLITA=

RESISTENZA VITALE SOGGIOGATA=DEPRAVAZIONE FISIOLOGICA=ORGANISMO OLTRAGGIATO

 

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