Trasfusioni di sangue: Possono anche uccidere invece di salvare

Tratto da: salute24.ilsole24ore.com

Alla domanda sul perché avesse rifiutato una trasfusione di sangue, lo scienziato danese NIELS JERNE, premio NOBEL per la MEDICINA nel 1984, ha risposto: “Il sangue di un individuo è come le sue impronte digitali: non esistono 2 tipi di sangue esattamente uguali”.

Il dott. CHARLES HUGGINS, direttore del centro trasfusionale di un grande ospedale americano (il Massachusetts General Hospital), lo dichiara apertamente: “Il sangue non è mai stato così sicuro. Ma è da considerarsi inevitabilmente pericoloso. È la sostanza più pericolosa che usiamo in medicina”. The Boston Globe Magazine, 4 febbraio 1990.

Secondo alcuni autori, livelli di emoglobina anche di 2-2,5 g/100ml – 2-2,5 g/dl –  possono essere accettabili….L’individuo sano può tollerare una perdita del 50% della massa dei globuli rossi e risultare quasi del tutto asintomatico se la perdita di sangue è distribuita in un certo arco di tempo”.Techniques of Blood Transfusion, 1982.

Il prof. Luc Montagnier, lo scopritore del virus dell’AIDS, afferma: L’evoluzione delle nostre conoscenze in questo campo indica che un giorno LE TRASFUSIONI di SANGUE DOVRANNO SPARIRE.

Il prof. LABIN di New York afferma (come la Medicina Biologica ha sempre affermato) che il SANGUE (non proprio) TRASFUSO fa MALE, infatti nel TRASFUSO si “INIETTANO” anche TUTTE le MALATTIE del DONATORE.

Egli è il chirurgo dei ”Testimoni di Geova” Americani e pur NON ESSENDO Testimone di Geova, per accontentarli nelle loro credenze religiose ha messo a punto TECNICHE “ALTERNATIVE” alle TRASFUSIONI di SANGUE, con notevole successo ha operato con tecniche avveniristiche su migliaia di pazienti, senza che essi abbiano risentito nel tempo nessun disturbo.

Sentite le sue affermazioni: LE TRASFUSIONI di SANGUE sono un VEICOLO di MORTE !

Come quando si sostituisce un rene, un cuore, un fegato, anche sostituire il SANGUE crea delle crisi di RIGETTO.


Questo RIGETTO NON SI MANIFESTA IMMEDIATAMENTE ma dopo un certo tempo e NON TUTTI COLLEGANO le CAUSE della MORTE del PAZIENTE con la TRASFUSIONE di SANGUE effettuata tempo addietro; invece LA COLPA della MORTE sta proprio nella TRASFUSIONE di SANGUE non suo”.

Egli ha OPERATO 9000 PAZIENTI SENZA RICORRERE alla TRASFUSIONE di SANGUE e non tutti erano Testimoni di Geova ed ha ottenuto OTTIMI RISULTATI, lasciando la maggior quantità di sangue nell’interno del corpo del paziente durante l’intervento.

SE vi sono delle PERDITE di VOLUME di SANGUE, egli LO REINTEGRA con i PERFLUOROCARBURI (che in ITALIA sono VIETATI); egli comunque opera con un BISTURI ELETTRONICO, per cui il sangue non lo vede nemmeno ed AFFERMA anche che OGNUNO HA IL SUO SANGUE PERSONALIZZATO; è per questo che è INSOSTITUIBILE, se lo si cambia qualche cosa succede sempre.

Se poi lo analizzassimo con apparecchiature Bio elettroniche vedremmo la realtà di quel SANGUE usato per le TRASFUSIONI: sarebbe da BUTTARE nella SPAZZATURA !

infatti migliaia di persone hanno contratto l’AIDS anche attraverso le trasfusioni di sangue e sono in seguito morte.

Generalmente le TRASFUSIONI hanno per CONSEGUENZA quasi in ogni caso, di rendere il terreno, le acque corporee, alcaline ed in ogni caso di ossidare (caricare elettronicamente) e di aumentare la pressione osmotica (la tensione) o di diminuire la resistività.

Sempre il prof. Labin afferma: Una TRASFUSIONE su 1000 provoca nel tempo la MORTE PREMATURA e nel 25% dei casi chi ha ricevuto sangue non suo, presenta LESIONI IRREVERSIBILI AL FEGATO.

Uno studio di Mitsuhiro Osame, del dipartimento di medicina interna dell’università di Kagoshima, in Giappone, dice: su 85 malati di PARESI” (PARALISI), 1 su 5 era stato SOTTOPOSTO PRECEDENTEMENTE a TRASFUSIONE di SANGUE da 6 mesi ad 8 anni prima ! 


vedi anche: Testimoni di Geova, i fuoriusciti

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TRASFUSIONI DI SANGUE

UNA STORIA LUNGA E TORMENTATA


Se i globuli rossi fossero un nuovo farmaco, sarebbe molto difficile ottenere l’autorizzazione per immetterlo sul mercato”. By Dott. Jeffrey McCullough

Nell’INVERNO del 1667 un pazzo violento di nome Antoine Mauroy fu portato da Jean-Baptiste Denis, eminente medico di Luigi XIV re di Francia. Denis aveva la “cura” ideale per la PAZZIA di Mauroy: una TRASFUSIONE di SANGUE di VITELLO, che avrebbe dovuto avere un effetto calmante sul paziente.

Ma le cose non andarono bene per Mauroy.

È vero che dopo una seconda trasfusione le sue condizioni migliorarono, ma ben presto ricominciarono gli accessi di pazzia, e dopo non molto Mauroy MORI‘.
Anche se in seguito fu accertato che Mauroy in realtà era MORTO per AVVELENAMENTO da ARSENICO, gli esperimenti di Denis con il sangue animale provocarono un acceso dibattito in Francia. 


Alla fine, nel 1670 la PROCEDURA fu PROIBITA.

Con il tempo anche il parlamento inglese e persino il papa presero lo stesso provvedimento.

Le TRASFUSIONI di SANGUE finirono nel DIMENTICATOIO e per 150 anni non se ne parlò più.

I RISCHI GRAVISSIMI NEI PRIMI TEMPI

Nel XIX secolo le trasfusioni di sangue tornarono sulla scena per opera di un ostetrico inglese di nome James Blundell. Utilizzando tecniche migliori e strumenti all’avanguardia, e insistendo nel voler usare solo sangue umano, Blundell riportò alla ribalta le trasfusioni di sangue.

Nel 1873, però, F. Gesellius, un medico polacco, moderò l’entusiasmo per le trasfusioni diffondendo una scoperta allarmante: PIU’ di META’ dei PAZIENTI TRASFUSI alla fine ERANO MORTI.

Di fronte a questi dati, eminenti medici cominciarono a criticare la procedura. La popolarità delle trasfusioni diminuì di nuovo.

Poi, nel 1878, il medico francese Georges Hayem mise a punto una SOLUZIONE SALINA che secondo lui poteva fungere da SOSTITUTO del SANGUE. A differenza del sangue, non aveva effetti collaterali, non coagulava ed era facilmente trasportabile. Com’è comprensibile, la SOLUZIONE SALINA di Hayem cominciò ad essere usata estesamente. Stranamente, però, l’opinione generale ben presto si orientò di nuovo a favore del sangue. Perché?

Nel 1900 il patologo austriaco Karl Landsteiner scoprì l’esistenza dei GRUPPI SANGUIGNI e il fatto che non tutti i gruppi sono compatibili tra loro. Non era strano che in precedenza tante trasfusioni avessero avuto un ESITO FATALE! Ora le cose potevano cambiare: bastava accertarsi che il gruppo del donatore fosse compatibile con quello della persona trasfusa. Armati di questa nuova conoscenza i medici tornarono ad avere fiducia nelle trasfusioni, appena in tempo per la prima guerra mondiale.

TRASFUSIONI E GUERRE

Con la seconda guerra mondiale aumentò la richiesta di sangue


Durante la prima guerra mondiale i SOLDATI FERITI furono molto spesso TRASFUSI. Si sa che il sangue coagula rapidamente, e un tempo sarebbe stato quasi impossibile portarlo sul campo di battaglia.

All’inizio del XX secolo, però, Richard Lewisohn del Mount Sinai Hospital di New York sperimentò con successo le PROPRIETA’ ANTICOAGULANTI del CITRATO DI SODIO Questo importante passo avanti fu salutato da alcuni medici come un miracolo. “Era quasi come se qualcuno avesse fermato il sole”, scrisse il dott. Bertram M. Bernheim, illustre medico dell’epoca.

Con la seconda guerra mondiale aumentò la richiesta di sangue. Dappertutto spuntarono poster con SLOGAN tipo: “DONA SANGUE, ADESSO!”, “Il tuo sangue può salvarlo” e “Lui ha dato il suo sangue. E tu?” Questa campagna sortì grandi risultati.

Negli Stati Uniti, durante la seconda guerra mondiale, furono donate circa 13 milioni di unità di sangue. Si calcola che a Londra ne siano stati raccolti e distribuiti più di 260.000 litri. Naturalmente le trasfusioni di sangue comportavano molti RISCHI per la SALUTE, come divenne ben presto chiaro.

TRASFUSIONI DI SANGUE: NON ESISTE UNO STANDARD TERAPEUTICO

Ogni anno solo negli Stati Uniti vengono trasfuse più di 11 milioni di unità di globuli rossi a 3 milioni di pazienti. Alla luce di queste cifre si potrebbe pensare che i medici seguano rigidi standard per quanto riguarda le emotrasfusioni. Il New England Journal of Medicine, però, fa notare che sono sorprendentemente pochi i dati su cui ci si basa “nelle decisioni relative alle trasfusioni”. Anzi, nella pratica esiste un’ampia variabilità, non solo per quanto riguarda cosa e quanto trasfondere, ma anche nel decidere se trasfondere o no. “La trasfusione dipende dal medico, non dal paziente”, dice la rivista medica Acta Anæsthesiologica Belgica. Non è dunque strano che da uno studio i cui risultati sono stati pubblicati dal New England Journal of Medicine sia emerso che “il 66% delle TRASFUSIONI, secondo una stima, vengono somministrate in maniera inappropriata”.

MALATTIE TRASMESSE CON IL SANGUE

Dopo la seconda guerra mondiale, grandi progressi in campo medico resero possibili interventi chirurgici un tempo inimmaginabili. Di conseguenza sorse un’INDUSTRIA MONDIALE con un giro d’affari di molti miliardi di dollari l’anno allo scopo di fornire il SANGUE per le TRASFUSIONI, che i medici cominciavano a considerare una procedura di ROUTINE.

Ben presto, però, molti cominciarono a preoccuparsi per le MALATTIE LEGATE alle TRASFUSIONI. Durante la guerra di Corea, ad esempio, quasi il 22% di coloro che avevano ricevuto TRASFUSIONI di PLASMA si ammalarono di EPATITE: quasi il triplo rispetto a quanto era accaduto durante la seconda guerra mondiale.

Negli anni ’70 i Centri americani per il Controllo delle Malattie calcolarono che l’EPATITE da TRASFUSIONE UCCIDEVA 3.500 PERSONE L’ANNO. Altri parlavano di una cifra dieci volte maggiore.

Grazie a procedure di screening più efficienti e a una maggiore attenzione nella scelta dei donatori, il numero dei casi di EPATITE B diminuì.

Ma poi una FORMA NUOVA di EPATITE e POTENZIALMENTE FATALE, fece molte vittime: l’EPATITE C.

Si calcola che 4.000.000 di americani si sono ammalati di EPATITE C, e che per centinaia di migliaia di loro ciò è avvenuto attraverso le TRASFUSIONI di SANGUE. È vero che alla fine controlli rigorosi hanno ridotto l’incidenza dell’epatite C, ma alcuni temono che si affacceranno altri problemi, di cui ci si accorgerà solo quando sarà ormai troppo tardi.

UN ALTRO SCANDALO: IL SANGUE CONTAMINATO DA HIV


Negli anni ’80 si scoprì che il sangue può essere contaminato dall’HIV, il virus dell’AIDS. All’inizio i responsabili delle banche del sangue erano estremamente riluttanti ad ammettere che le loro scorte potessero essere contaminate. Sulle prime molti di loro erano alquanto scettici di fronte alla minaccia dell’HIV. Secondo il dott. Bruce Evatt “era come se qualcuno arrivasse dal deserto dicendo: ‘Ho visto un EXTRATERRESTRE’. Ascoltavano, ma non ci credevano affatto”.

In un paese dopo l’altro, però, sono scoppiati scandali quando si è scoperto che le scorte di sangue erano contaminate dall’HIV. Si calcola che in Francia dalle 6.000 alle 8.000 persone abbiano contratto l’HIV in seguito a trasfusioni somministrate tra il 1982 e il 1985. Le trasfusioni di sangue sono ritenute responsabili del 10% delle infezioni da HIV in Africa e del 40% dei casi di AIDS in Pakistan. Oggi, grazie a test di screening perfezionati, NEI PAESI INDUSTRIALIZZATI il contagio da HIV attraverso le trasfusioni di sangue è ormai raro. Questo tipo di “contagio” comunque continua ad essere un problema nelle nazioni in via di sviluppo che non dispongono di test di screening.

Peter H. Duerberg, il primo scienziato al mondo a scoprire un gene oncogeno nel DNA, ha messo in discussione l’ipotesi di una correlazione diretta tra virus HIV e AIDS sulle pagine di prestigiose riviste scientifiche e ha suggerito l’ipotesi che LE DIVERSE MALATTIE che sono INCLUSE nella SINDROME detta AIDS siano CAUSATE dall’uso prolungato di COCAINA, di EROINA, di DROGHE “RICREATIVE” e dall’uso stesso dei FARMACI ANTI-HIV, quali l’AZT, prescritto per prevenire o trattare l’AIDS. Duesberg, nel 1996, insieme a Kary Mullis, premio nobel per la chimica nel 1993, ha scritto “IL VIRUS INVENTATO”.

Con il SANGUE TRASFUSO, si “INIETTANO” tutte le TOSSINE e/o i VELENI che causano le MALATTIE del DONATORE.

Com’è comprensibile, negli ultimi anni è aumentato l’interesse per la medicina e la chirurgia senza sangue. Ma si tratta di un’alternativa sicura ? L’articolo che segue risponde a questa domanda.



MEDICINA E CHIRURGIA SENZA SANGUE, SONO SEMPRE PIU’ RICHIESTE

Tutti coloro che lavorano con il sangue e con pazienti sottoposti a interventi chirurgici devono prendere in considerazione la chirurgia senza sangue”. – Joachim Boldt, docente di anestesiologia, Ludwigshafen am Rhein, Germania.

LA BUFALA dell’AIDS ha costretto scienziati e medici (quelli che hanno creduto o credono ancora oggi che esiste veramente il virus dell’HIV) a prendere ulteriori precauzioni per aumentare la sicurezza in sala operatoria. Ovviamente, questo ha significato sottoporre il sangue a screening più severi. Secondo gli esperti, però, nemmeno queste misure garantiscono trasfusioni a rischio zero. “Nonostante la società investa molto per rendere le scorte di sangue più sicure che mai”, afferma la rivista Transfusion, “riteniamo che i pazienti cercheranno ugualmente di evitare le TRASFUSIONI di SANGUE ALLOGENICO [donato] per il semplice fatto che le scorte di sangue non potranno mai essere completamente sicure”.

Non sorprende che molti medici stiano diventando prudenti nel somministrare il sangue. “Le TRASFUSIONI di SANGUE fondamentalmente NON FANNO BENE, e noi tendiamo con molta decisione a evitarle a tutti”, dice il dott. Alex Zapolanski, di San Francisco.

Anche la GENTE COMUNE comincia a rendersi conto dei PERICOLI delle TRASFUSIONI.

Un sondaggio condotto nel 1996 rivelava che l’89% dei canadesi avrebbe preferito un’alternativa al sangue donato. “Non tutti i pazienti rifiutano le trasfusioni omologhe come fanno i Testimoni di Geova”, afferma il Journal of Vascular Surgery. “Nondimeno, i rischi di “contagio” (rischi di iniettare le tossine e i veleni che causano le malattie del donatore) e di immunomodulazione, dimostrano chiaramente che dobbiamo trovare alternative per tutti i pazienti”.


L’OPINIONE DI ALCUNI MEDICI

La chirurgia senza sangue non è solo per i Testimoni di Geova ma per tutti i pazienti. Sono convinto che tutti i medici dovrebbero praticarla’“.

By Joachim Boldt, docente di anestesiologia, Ludwigshafen am Rhein, Germania.

Anche se oggi le trasfusioni di sangue sono più sicure che in passato, comportano ugualmente dei rischi, tra cui quello di avere reazioni immunitarie e di contrarre l’epatite o malattie trasmesse per via sessuale”.

By Terrence J. Sacchi, docente di medicina.

La maggioranza dei medici non ci pensa due volte prima di trasfondere, e lo fa con grande facilità e in maniera indiscriminata. Io no”.

By Alex Zapolanski, primario di cardiochirurgia al San Francisco Heart Institute.

Non riesco ad immaginare nessun intervento convenzionale all’addome che in un paziente normale richieda come prassi l’emotrasfusione”.

By Johannes Scheele, docente di chirurgia, Jena, Germania.

METODICA D’ELEZIONE

Meno male che esiste un’ALTERNATIVA: la MEDICINA e la CHIRURGIA SENZA SANGUE. Molti pazienti non la considerano l’ultima spiaggia ma una metodica d’elezione, e con buone ragioni. Stephen Geoffrey Pollard, primario di chirurgia in Gran Bretagna, osserva che coloro che vengono OPERATI SENZA SANGUE hanno tassi di morbilità e mortalità “almeno buoni quanto quelli dei pazienti che ricevono il sangue, e in molti casi si RISPARMIANO le INFEZIONI e le COMPLICAZIONI POSTOPERATORIE spesso imputabili al SANGUE”.

COME SI E’ SVILUPPATA LA MEDICINA CHE NON FA USO DI SANGUE? 


In un certo senso la domanda è un po’ strana: in effetti la MEDICINA SENZA SANGUE è PIU’ ANTICA di QUELLA CHE FA USO di SANGUE. È stato solo all’inizio del XX secolo che le tecniche trasfusionali sono progredite al punto da venire impiegate di routine.

Negli ultimi decenni, però, alcuni hanno reso POPOLARE la CHIRURGIA SENZA SANGUE.

Ad esempio, negli anni ’60 il famoso chirurgo Denton Cooley effettuò alcuni tra i PRIMI INTERVENTI a CUORE APERTO SENZA far uso di SANGUE.

Quando, negli anni ’70, cominciarono ad aumentare i casi di EPATITE tra i PAZIENTI TRASFUSI, molti MEDICI cominciarono a ricercare ALTERNATIVE AL SANGUE.

Negli anni ’80 c’erano già DIVERSE GROSSE EQUIPE di MEDICI che OPERAVANO SENZA SANGUE.

Poi, quando scoppiò l’epidemia di AIDS (che era in realtà causata dall’AZT), queste équipe (ignare della vera causa dell’AIDS) vennero spesso consultate da altri che desideravano adottare le stesse metodiche.

Negli anni ’90 molti ospedali hanno messo a punto programmi che offrono ai pazienti la possibilità di essere curati senza sangue.

I medici sono riusciti ad applicare metodiche che non prevedono l’uso di sangue durante interventi e procedure d’emergenza che tradizionalmente richiedevano la trasfusione.

Interventi importanti di CHIRURGIA cardiaca, vascolare, ginecologica e ostetrica, ortopedica e urologica si possono eseguire con successo SENZA USARE SANGUE o PRODOTTI EMATICI, osserva David H. W. Wong sul Canadian Journal of Anaesthesia.

Un vantaggio della chirurgia senza sangue è che incoraggia ad adottare un approccio terapeutico di migliore qualità.

L’abilità del chirurgo è importantissima per prevenire SANGUINAMENTI, dice Benjamin J. Reichstein, primario chirurgo di Cleveland, nell’Ohio (USA).

Una rivista giuridica sudafricana afferma che in certi casi la CHIRURGIA SENZA SANGUE può essere “PIU’ VELOCE, PULITA E MENO COSTOSA”. E aggiunge:Quello che è sicuro è che in molti casi i trattamenti a lungo termine si sono dimostrati più economici e più sbrigativi”.

Questi sono solo alcuni dei motivi per cui attualmente circa 180 OSPEDALI in TUTTO il MONDO hanno programmi SPECIALIZZATI in MEDICINA e CHIRURGIA SENZA SANGUE.

IL SANGUE E I TESTIMONI DI GEOVA


A motivo delle loro convinzioni basate sulla Bibbia, i Testimoni di Geova rifiutano le trasfusioni di sangue.* Tuttavia accettano – anzi, fanno di tutto per trovare – alternative mediche al sangue.

I Testimoni di Geova ricercano attivamente il meglio in quanto a trattamenti medici”, ha detto Richard K. Spence quando era primario chirurgo in un ospedale di New York.Come gruppo, sono i clienti meglio informati che un chirurgo possa incontrare”.

Lavorando sui Testimoni di Geova, i medici hanno perfezionato molte metodiche che non prevedono l’uso di sangue.

Prendete il caso del chirurgo cardiovascolare Denton Cooley. Nell’arco di 27 anni la sua équipe HA OPERATO a CUORE APERTO SENZA SANGUE 663 Testimoni di Geova.

I risultati indicano chiaramente che gli interventi di CARDIOCHIRURGIA si possono effettuare con successo SENZA SANGUE.

È vero che molti hanno criticato i Testimoni di Geova per il loro rifiuto del sangue. Un manuale pubblicato dall’Associazione degli Anestesisti di Gran Bretagna e Irlanda, invece, definisce la posizione dei Testimoni “un segno di rispetto per la vita”. In realtà i Testimoni con la loro ferma posizione hanno avuto una parte importante nel rendere disponibili a tutti trattamenti medici più sicuri. “I testimoni di Geova che dovevano subire interventi hanno indicato la strada e hanno fatto pressioni per migliorare un settore importante del servizio sanitario norvegese”, scrive il prof. Stein A. Evensen, dell’Ospedale Nazionale di Oslo.

Per aiutare i medici a curare i pazienti senza ricorrere al sangue i Testimoni di Geova hanno istituito un utile servizio di assistenza.

Attualmente più di 1.400 Comitati di assistenza sanitaria in tutto il mondo sono in grado di fornire a medici e ricercatori articoli di riviste mediche specializzate attingendo a una BANCA DATI di OLTRE 3.000 ARTICOLI nel campo della MEDICINA e della CHIRURGIA SENZA SANGUEGrazie al lavoro dei Comitati di assistenza sanitaria dei Testimoni di Geova oggi non solo i Testimoni, ma tutti i pazienti hanno meno probabilità di ricevere trasfusioni di sangue inutili”, osserva Charles Baron, docente della Boston College Law School.

Le informazioni raccolte dai Testimoni di Geova nel campo della medicina e della chirurgia senza sangue sono state utili a molti medici. Ad esempio, nel preparare il materiale per un libro intitolato Autotransfusion: Therapeutic Principles and Trends (Autotrasfusione: princìpi terapeutici e tendenze), gli autori hanno chiesto ai Testimoni di Geova informazioni sulle ALTERNATIVE all’EMOTRASFUSIONE. i Testimoni le hanno provvedute volentieri.

Con gratitudine, gli autori hanno scritto in seguito:In tutto il materiale che abbiamo letto su questo argomento non abbiamo mai visto un elenco così conciso e completo di strategie utili per evitare le trasfusioni di sangue omologo”.

I PROGRESSI fatti in CAMPO MEDICO hanno spinto molti a prendere in considerazione la MEDICINA SENZA SANGUE.

QUALI SARANNO GLI SVILUPPI FUTURI?

Il prof. Luc Montagnier, lo scopritore del virus dell’AIDS, afferma: L’evoluzione delle nostre conoscenze in questo campo indica che un giorno LE TRASFUSIONI di SANGUE DOVRANNO SPARIRE.

Nel frattempo le ALTERNATIVE al SANGUE stanno già SALVANDO delle VITE.

IL RUOLO DEL PAZIENTE

Parlate con il vostro medico delle alternative al sangue prima che ne sorga il bisogno. Questo è particolarmente importante nel caso di donne in gravidanza, genitori con figli piccoli e persone anziane.

Mettete le vostre RICHIESTE per ISCRITTO, soprattutto se è disponibile a tal fine un documento legale.

Se il vostro medico non è disposto a curarvi senza sangue, cercatene uno che rispetti i vostri desideri.

Siccome alcune alternative al sangue hanno bisogno di tempo per essere efficaci, non rimandate le cure se sapete di dover subire un intervento.

Tratto da: watchtower.org

NdR: Pur condividendo il criterio del NON farsi fare TRASFUSIONI di SANGUE, per i PERICOLI che esse comportano, come i Vaccini, ma dichiaro ed affermo che, ognuno deve essere libero di scegliere per se stesso e/o per i propri figli minori, IL CONSULENTE di QUESTO PORTALE conferma e attesta che NON E’ Testimone di Geova, ma E’ ARELIGIOSO, SENZA RELIGIONE, ma filosofo della Vita Eterna !



La SOLUZIONE alla carenza di sangue da utilizzare nelle trasfusioni potrebbe nascondersi nel REGNO VEGETALE. 


Un gruppo di ricercatori guidato dagli esperti dell’Università di Lund, in Svezia, ha infatti identificato una PROTEINA della BARBABIETOLA da ZUCCHERO MOLTO SIMILE all’EMOGLOBINA UMANA, la proteina che permette il trasporto dell’ossigeno nel sangue.

Secondo Nélida Leiva-Eriksson, primo nome dello studio pubblicato su Plant & Cell Physiology in cui viene descritta la scoperta, l’identificazione di questa proteina potrebbe aprire la strada allo sviluppo di molecole che, opportunamente adattate, potrebbero essere utilizzate nelle trasfusioni.

In alternativa, le piante, magari proprio la BARBABIETOLA già coltivata a livello industriale per la produzione di zucchero, potrebbero essere utilizzate come vere e proprie fabbriche per la produzione di EMOGLOBINA UMANA.


L’EMOGLOBINA di BARBABIETOLA, simile per il 50-60% a quella umana, è stata identificata cercando nel genoma della pianta sequenze simili a quelle dell’emoglobina.

In questo modo sono stati identificati ben 3 GENI INTERI e un GENE TRONCATO. 


L’analisi della struttura e dell’espressione di questi geni ha portato i ricercatori a ipotizzare che almeno uno potrebbe avere “un ruolo molto specifico”. “Le nostre scoperte – concludono Leiva-Eriksson e colleghi nel loro studio – aprono nuove possibilità per la ricerca, per gli incroci e per l’ingegneria genetica, dato che le EMOGLOBINE potrebbero essere coinvolte nello SVILUPPO VEGETALE più di quanto si pensasse”

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Per quanto riguarda le applicazioni della scoperta in campo umano, il prossimo passo sarà MODIFICARE L’EMOGLOBINA VEGETALE per adattarla alle trasfusioni nelle cavie e nell’uomo. Il processo potrebbe richiedere 3 anni, ma prima di arrivare a un’applicazione in ambito medico potrebbe essere necessario molto più tempo.


Tratto da: salute24.ilsole24ore.com