Pitagora: padre dell’Igienismo Naturale

Tratto da:

La Storia dell’Igienismo Naturale

Valdo Vaccaro

Le origini reali dell’Igienismo vanno cercate ben oltre Ippocrate

Abbiamo visto, nella I parte, che Igienismo Naturale sta per armonia con se stessi e col mondo che ci circonda. Benessere fisico, mentale e spirituale, sono stati sempre obiettivo fondamentale dell’uomo.

Dire pertanto che l’igienismo naturale prende le sue mosse dalla cultura medico-igienistica dell’Olimpo greco, dai discendenti di Apollo, da ESCULAPIO e dalle sue figlie IGEA e PANACEA, o anche da IPPOCRATE (460-370 a.C) che giura idealmente di fronte a loro di rispettare le regole, è una semplificazione culturale.

I medici stessi amano spingere ben oltre le proprie radici, e tirano in ballo le divinità egizie, Iside e Osiride, nonché Tot, dio della sapienza ed ERMETE TRISMEGISTO (il 3 volte grande).

Chi ha tutti i titoli per essere chiamato padre dell’Igienismo Naturale è Pitagora.

Più ancora che da IPPOCRATE (460-370 a.C), l’igienismo naturale parte se vogliamo da PITAGORA (600 a.C) che sintetizza meglio di ogni altro le verità apprese dai suoi maestri vegetariani-igienisti ANASSIMANDRO di Mileto (611-547 a.C) e TALETE di Mileto (625-545 a.C), fondatore della Scuola di Mileto (Calabria), nonché dal suo trentennale peregrinare in terra Egizia, in Fenicia, Caldea, Assiria, India e Mesopotamia, assorbendo a piene mani dal ricco substrato culturale rappresentato dalle migliori culture di quel tempo, dalla Veda indiana, a quella persiana di ZOROASTRO.
Pitagora si occupa soprattutto di igiene fisica-mentale-spirituale, ossia di medicina preservativa.
Crotone diventa la più famosa delle scuole filosofiche e mediche dell’antichità.
Non lontano c’è Elea o Velia (oggi Castellamare della Bruca-Lucania), sede della Scuola Eleatica di ZENONE e di PARMENIDE (VI-V a.C), medico-filosofo-naturalista, famoso per la sua difesa a spada tratta della FEBBRE (Datemi la potenza della febbre e saprò fare mirabilie).

Pitagora faro illuminante della Civiltà Occidentale

La SCUOLA PITAGORICA è la prima confraternita vegetariana-igienistica del mondo occidentale, se si esclude quella di Orfeo di qualche secolo prima.
Pitagora accende una fiamma che cento anni dopo si sviluppa ad Atene con l’era di PERICLE, dove ha luogo la più alta concentrazione intellettuale della storia, con SOCRATE, PLATONE ed ARISTOTELE, tutti vegetariani e tutti tributari del grande maestro Pitagora.
Una fiamma che continua a illuminare per secoli e millenni, nonostante la forsennata distruzione delle sue opere da parte della Curia romana, gelosa di avere uno scomodo concorrente capace di sovrastare la grandezza del suo Gesù Cristo.

La filosofia comportamentale di Pitagora

Pitagora insegna una nuova religione scientifica e concreta, basata non più sul credo sovrannaturale e sull’occultismo, ma sul vivere sano e naturale, sulla buona educazione e le buone maniere verso se stessi e verso tutti gli altri esseri viventi.
La filosofia comportamentale di Pitagora è quanto di più scientifico e umanitario mai predicato sul suolo terrestre.
Pitagora differisce radicalmente da tutti gli altri pensatori che lo hanno preceduto ed anche dai suoi successori storici, per la capacità di rifuggire dai meandri di quella metafisica che egli conosceva troppo bene, ed anche per la sua dedizione a risolvere i problemi pratici degli umani in questa vita.

CLAUDIO GALENO (129-201 d.C) medico-igienista e vegetariano più famoso dell’antichità assieme ad Ippocrate. E’ moderno ed avanzato al punto di essere punto di riferimento medico fino ai nostri giorni. Il cibo può rendere l’uomo dissoluto o responsabile, mediocre o illuminato, usava dire. Grande ammiratore di Pitagora, come tutti i filosofi romani.

Porfirio e Filostrato rimpiangono e celebrano Pitagora

PORFIRIO (232-dopo il 300 d.C), filosofo in Roma, non riesce a capacitarsi come l’uomo possa accettare di opprimere ed ottenebrare se stesso cibandosi di carne animale.

FILOSTRATO (sec. II-III d.C), rettore di filosofia ad Atene, e autore del testo La Vita di Apollonio di Tiana, RACCONTA come PITAGORA all’età di 16 anni si rifiutò di consumare carne perché la riteneva un cibo intimamente sporco e disgustoso capace di rendere la mente rozza, e fu per questo che adottò sin da ragazzo una DIETA di FRUTTA FRESCA E SECCA, integrata dai VEGETALI disponibili.

Pitagora sosteneva che I FRUTTI DELLA TERRA sono puliti e trasmettono la loro pulizia ed il loro vigore, mantenendo l’uomo pulito fuori e dentro.

Colui che semina l’ omicidio ed il dolore, non può pretendere di raccogliere la gioia e l’ amore. L’ abitudine della carneficina, e di là anche il cibo carneo, sono incompatibili con le speranze di felicità universale e di saggezza integrale. – Pitagora.

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