A lezione da STEFAN LANKA e da SHELTON sul tema MORBILLO – Valdo Vaccaro

STEFAN LANKA SUL TEMA MORBILLO VIRUS   (Titolo e sottotitoli di VV)

COSA SONO IN REALTÀ I VIRUS?

La domanda si è resa necessaria e pressante in seguito al processo sulla esistenza scientifica del morbillo-virus. Scientifica? Cosa vuol dire? risponde provocante Lanka. Quali sono mai le basi della conoscenza scientifica disponibili in medicina? Su cosa si basano? Scienza o business? Ecco i motivi dell’intervista concessa da Stefan Lanka a Mark Pfister, dal titolo “I fondamenti, la validità e i limiti della conoscenza medico-scientifica”. Nella prima parte si parla della presunta esistenza del virus. Nella seconda parte si parla del sistema cellulare.

VIRUS IN LATINO SIGNIFICA VELENO O TOSSINA

Tutto parte da questa intervista-fiume concessa a Mark Pfister dal prof Stefan Lanka.

Buongiorno prof Lanka. Sono felice di poter lavorare insieme a un protagonista di rilievo come lei in questo programma inteso a fornire una corretta informazione alla gente che ci ascolta. Lei ha potuto provare con successo davanti a 5 periti ufficiali che non vi è nessuna prova dell’esistenza del virus del morbillo. Vorrei dunque parlare con lei dei fatti nudi e crudi.

Esatto, non vi è nessuna prova. Questo significa che non sappiamo se esiste tale virus, non ne abbiamo alcuna prova. Come siamo arrivati a tutto questo? Cosa sono in realtà i virus? Lo si spiega praticamente partendo dal significato della parola virus, che in latino significa veleno o tossina.

LA TEORIA UMORALE DEI VIRUS

C’è una dottrina medica che ad oggi si crede scomparsa. Essa continua però a mantenersi sotto la nuova veste moderna. Essa crede che le malattie siano causate da tossine, da veleni patologici. Alla base della teoria umorale c’era la credenza che, se i liquidi corporei ristagnavano, diventavano velenosi e potevano così diffondere la malattia all’interno del corpo, oppure anche fuori mediante le emanazioni del corpo stesso. La mal-aria, l’aria cattiva che si credeva contagiosa.

LE PRIME ESPERIENZE AL MICROSCOPIO E LA NASCITA DI UN VIROLOGO

Sapevo come condurre la mia ricerca perché anch’io da studente avevo scoperto nel mare una struttura che io stesso avevo denominato virus e l’avevo identificata come virus innocuo. Pensavo davvero fosse un virus, anche se innocuo, perché non aveva fatto danni nell’organismo dove lo avevo trovato. Sono andato dal mio professore e gli ho fatto vedere quello che avevo trovato. Gli ho fatto vedere le foto al microscopio elettronico di particelle che sembravano essere dei virus e ce n’erano a miliardi. L’organismo comunque viveva senza problemi e il virus non sembrava dare effetti negativi. Così dal 5° semestre avevo già il mio laboratorio ed ero praticamente diventato un virologo. All’epoca non avrei mai pensato che non fosse possibile trovare un protocollo in medicina su come isolare un virus!

I PROTOCOLLI DELLA BATTERIOLOGIA, I VIRUS-BATTERICI O LE MICRO-SPORE

In batteriologia ci sono protocolli dal 1940. Quando i batteri muoiono a causa di un cosiddetto virus batterico, si prende questo liquido, lo si mette sotto un microscopio elettronico e si vede che ci sono batteri. Ma si vedono anche tante minuscole particelle presenti in grandi quantità. Le si separa, le si isola, in modo da avere solo questo tipo di mini-spore e si vede che sembrano esattamente uguali, che presentano l’aspetto di virus. E questo virus-batterico è diventato un modello, un modello anche per i virus umani.

GRANDE DIFFERENZA TRA BATTERI IPER-COLTIVATI E BATTERI IN NATURA

Ma quello che i virologi all’epoca non hanno colto è che, quando i batteri muoiono velocemente, non hanno il tempo di creare delle spore. Se li si priva delle fonti nutritive, se è troppo caldo o troppo freddo, o in altri processi rallentati, allora questi creano delle spore che possono sopravvivere per secoli. E, se l’ambiente è favorevole, ricrescono dalle stesse spore. Ma, quando i batteri non hanno il tempo, creano delle mini-particelle, particelle ancora più piccole, costituite solo di acido nucleico, il cosiddetto materiale genetico, circondato da un involucro proteico. E sono tutte uguali. E si pensava che fossero loro la causa della morte dei batteri. No, in natura i batteri non muoiono mai quando queste particelle vengono aggiunte. La morte avviene solo per i batteri iper-coltivati e labili, che appena li si guarda in modo storto si riconvertono nel materiale da cui erano sorti. Questo come breve ex-cursus.

CREDEVO ANCH’IO ALL’HIV FINCHÉ NON INCONTRAI UN COLLEGA AUSTRIACO

Da queste strutture nascono i batteri e i nostri tessuti utilizzano a loro volta i batteri per rigenerarsi. E qualcosa come quello che viene chiamato batteriofago, divoratore di batteri per usare una definizione scorretta, io l’ho scoperta in mare come dicevo. Un po’ più grande, una catena di acido nucleico un po’ più lunga, e pensavo fosse un virus. E così ero un virologo! All’epoca avevo adottato anch’io il concetto dell’Hiv, ossia che esistesse quel virus e che fosse mortale. Fino a quando un professore austriaco, uno specialista della cosiddetta genetica e dell’acido nucleico non mi diete il permesso di usare il suo laboratorio, siccome non avevo ancora tutti gli strumenti né tutto il sapere. E con lui ho stretto un rapporto di amicizia.

UN CONTO È TRANGUGIARE PASSIVAMENTE I CONCETTI E UN ALTRO CONTO È VERIFICARLI

Un giorno mi chiese, dandomi del tu come fanno a Vienna e dintorni, Stefan hai mai verificato la storia dell’Hiv? Risposi che tutto il mondo ne è informato. Egli mi rispose che non stava chiedendo al mondo, ma lo stava chiedendo a me! Diventai rosso e risposi: No, non l’ho fatto. Mi diede una tessera con cui potevo fotocopiare gratis e mi disse: Fai una copia di tutto quello che leggi e lasciamela in ufficio. E ogni venerdì pomeriggio discutevamo della ricerca. In biblioteca ho poi capito che c’era scritto come titolo “Virus”, ma nella pubblicazione stessa non si parlava di alcuna struttura, nemmeno di una struttura vista in un essere umano, nel sangue o in qualche altro liquido corporeo.

I VIRUS STANNO SEMPRE E SOLO NELLE CELLULE MORENTI

Anche nel morbillo, o quello che si chiama morbillo, che si vede in bocca, nelle orecchie, sul corpo, mediante le tipiche manifestazioni del morbillo, da nessuna parte si è visto nell’essere umano se non nelle cellule morenti! Ed è proprio questo il punto: nelle cellule morenti!

PROCEDIMENTO CORRETTO DI VERIFICA SECONDO LE NORME DELLA BIOCHIMICA

Diversamente rispetto ai batteriofagi, che esistono e che dal 1940 vengono isolati in modo classico, come le monetine all’interno di un salvadanaio a maialino insieme a bottoni, cicche, pezzettini di carta. Allora si separano i diversi componenti e ci sono dentro 11 monete da un euro. Prima fotografo l’interno del maialino con i suoi frammenti. Poi isolo le parti, le cicche, i pezzetti di carta e i bottoni, tolgo tutto e rimangono le pure monete. E quindi le fotografo di nuovo e dico: guardate, le monete sono pure. Non c’è quindi alcun centesimo di dollaro o di vecchie lire o di sterline: solo 11 pure monete da un euro. Poi prendo le monete e applico la biochimica. E vedo che sono effettivamente composte da 3 metalli nelle stesse percentuali e con lo stesso peso specifico. Sono veri euro. Questa si chiama biochimica.

NESSUN VIRUS È MAI STATO SOTTOPOSTO A VERIFICA ESISTENZIALE

Ma questo tipo di verifica non è riuscita per nessun virus che si presume produca malattie negli uomini, negli animali o nelle piante. L’avevo già capito nei miei studi. Non avevo all’epoca ancora nessuna idea su cosa ci faceva realmente ammalare. Questo mi divenne chiaro solo in seguito, grazie ai contatti col dr Hamer. Mi era definitivamente chiaro che non avremmo trovato la risposta in nessuna pubblicazione. Abbiamo iniziato con i docenti. Eravamo io e altri 2 professori, e abbiamo iniziato le ricerche. Successivamente ho avuto contatti con Eleni Papadopulos e con il suo team in Australia.

IL VIRUS DEL MORBILLO NON ESISTE, NESSUNO LO HA MAI VISTO O TESTATO

Abbiamo ricercato e analizzato tutto il materiale esistente sui presunti virus umani e animali, interi articoli scentifici, e alla fine ero sicuro: il virus del morbillo non esiste! Non vi è alcuna prova. Scientificamente non posso dire di aver dimostrato che non esiste. Può essere che il virus sia nascosto dietro la Luna o dietro Marte o ancora più in là. Ma, come normale cittadino, devo dire che non esiste. E posso pure dire scientificamente che, escludendo l’esistenza dei virus e avendo verificato il modello di riferimento del dr Hamer, ho visto che questo modello funziona per tutti i fenomeni che definiamo malattie virali e non solo virali. Funziona per quasi tutte, tranne che per avvelenamento, carenze, disturbi meccanici e articolari che possiamo avere e che vengono trattati molto bene in osteopatia. Tutto è stato spiegato nel modello di riferimento del dr Hamer.

NEL MONDO TUTTO PROCEDE CON REGOLE E LEGGI SPIEGABILI, E NON CON LE MALIGNITÀ

In questo modello non c’è il benché minimo spazio per un elemento negativo, che sia più forte del sano, che prende senza dare nulla. Comunque nella vita non esistono cose totalmente negative, non c’è spazio per esse. Perché i sintomi che noi chiamiamo malattie compaiono secondo regole precise, ed è tutto spiegato. Non c’è spazio per un elemento negativo. Questo concetto del maligno più forte del sano, che viene dalla teologia, direttamente dal Vaticano, non ha più congruenza. È contraddetto. Abbiamo trovato una spiegazione migliore grazie al modello di Hamer. Questo sistema ha fatto crollare il vecchio concetto rendendolo superato ed obsoleto.

IL CRITERIO SCIENTIFICO IMPLICA COMPROVABILITÀ, RIPETIBILITÀ E PREVEDIBILITÀ

Esso viene confutato proprio dalle pubblicazioni della stessa virologia, dove si trovano le presunte prove o le ipotesi non comprovate, dal momento che si parla sempre dell’esistenza dei virus. Quella che facciamo noi è una reale medicina scientifica dove possiamo verificare ogni passo, dove possiamo comprendere e prevedere. I 3 criteri della scienza sono comprovabilità, ripetibilità e prevedibilità. Se non sono presenti questi 3 criteri in contemporanea, la ricerca non è scientifica.

PARTICELLE E DETRITI INTERNI UTILI COME RIPRODUTTORI DI ENERGIA

Domanda: E quelli che finora abbiamo chiamato virus cosa sono invece? Sono in realtà piccole componenti, resti di questi batteri che stanno morendo?

Nel caso dei batteri sì, ma non è vero che muoiono. Anche il morire è un mirato processo sensato: quello di dare cioè una fonte di energia ai tessuti e ai batteri che vivono nell’ambiente circostante, grazie all’acido nucleico. Quindi, dietro tutta questa focalizzazione e tutte le pulsioni verso la sessualità, alla fine si parla di energia. È il cardine della vita. Il compito principale dell’acido nucleico, la cosiddetta sostanza ereditaria, è la produzione di energia. È la forza che sta dietro la sessualità, ed è essenziale per la vita.

L’IPOTESI DI FONDO SUI VIRUS

Quindi l’ipotesi di fondo sui virus è sbagliata. Ci sono proteine tutte attorno e sono i componenti che servono alla vita. Quando i batteri vengono annientati velocemente, questi si convertono in componenti resistenti e duraturi dalle quali nasceranno poi altri batteri. Queste componenti vengono assorbite dai batteri per ricevere l’energia e il materiale di cui hanno bisogno. Anche questo è un processo sensato! E il processo del morbillo mostra molto chiaramente come proprio questo modello e le osservazioni sui batteri siano stati applicati in modo traslato al campo della credenza. La credenza sui virus umani.

UN VERO SCIENZIATO VA AL DI LÀ DELLE SEMPLICI APPARENZE

Ed è stato proprio John Franklin Enders a farlo, perché, invece di mostrare realmente un virus, credeva che si vedessero le cellule in provetta morire. Credeva che mettere un campione di saliva di un malato di morbillo e veder le cellule morire fosse sufficiente per dimostrare che c’era un virus! Ma le cellule muoiono anche senza questi agenti esterni posti nella provetta. Soprattutto muoiono più velocemente perché vengono preparate per la prossima infezione. L’idea è la stessa come con i batteriofagi: priviamo i batteri del nutrimento, in modo che diventino affamati di virus, poi introduciamo il campione infetto e, guarda un po’, li vediamo morire! Ma non è vero che muoiono: i batteri si trasformano, si riducono in minuscole componenti. Però questo non succede per le cellule umane e animali, perché la loro struttura è più complessa.

MORIA CELLULARE PROVOCATA E SCAMBIATA PER PROLIFERAZIONE VIRALE

Quindi in vivo. In vivo e non in provetta. Quello che succede è che viene tolto alle cellule il nutrimento, vengono praticamente fatte morire di fame. Vengono affamate e ricevono un cocktail con tanti antibiotici che uccidono autonomamente le cellule. Nel 1954 ancora non lo si sapeva. Solo dal 1973 si seppe che questo antibiotico chiamato streptomicina uccide autonomamente le cellule. Se si fossero fatti dei test di controllo preparando le cellule in questo modo, avremmo visto che esse muoiono più velocemente rispetto al normale. Solo poche cellule riescono a vivere a lungo in provetta. E loro invece credevano che la morte delle cellule fosse la prova sufficiente della proliferazione virale.

CLAMOROSI ERRORI DI ENDERS

E c’è di più. Enders ha preso questa idea dalla batteriologia, ma invece di batteri come coltura, ha preso cellule animali e, dopo averle indebolite, ha inserito l’estratto salivare. Tutto questo senza fare un test di controllo! E l’ha ammesso egli stesso nella prima pubblicazione. Nella pubblicazione cioè utilizzata nel processo come prova per ricevere i 100 mila euro del bando che avevo indetto, dove chiedevo una prova scientifica dell’esistenza del virus del morbillo. In questo primo isolamento descritto da Enders, egli dice molto chiaramente che non è stato fatto alcun test di controllo. Conferma con chiarezza che non ha affiancato come controllo una provetta con solo antibiotici e assenza di nutrienti. Questo è un punto decisivo: non lo ha fatto! Mentre è perentorio di qualsiasi ricerca scientifica l’avere un test di controllo.

RISPETTARE LE REGOLE DELLA LEGE ARTIS E CONFUTARE PERSINO I PROPRI RISULTATI

Dal 1998 le regole della scienza Lege Artis sono state scritte e stabilite in modo definitivo, e sono state pubblicate per la 1° volta dalla Società Scientifica Tedesca. Sono le regole del corretto lavoro scientifico. Queste regole dicono che bisogna utilizzare i metodi più all’avanguardia, quelli più adatti. Bisogna conoscere tutte le pubblicazioni in merito. Si devono eseguire test di controllo per ogni nuovo metodo introdotto, in modo di accertarsi che non sia il metodo stesso a produrre il risultato. Ci deve sempre essere il dubbio! Bisogna sempre provare a confutare i propri risultati. Ma quello che succede oggi nel campo scientifico è molto lontano da queste regole. Ovviamente. Ed è qui che rispondo alla sua domanda “Da dove viene l’errore concettuale sui virus?”.

BOICOTTAGGIO NUOVE RICERCHE E SUPPORTI STATALI ALLE RICERCHE DI FACCIATA

Eugen Rosenstock-Huessy descrive che lo stato finanzia solo le vecchie autorità scientifiche, mentre il ricercatore che scopre qualcosa di nuovo viene ignorato, nonché represso e snobbato dai ricercatori e dagli scienziati affermati. Ci mostra il campo di tensione non ancora evidenziato, in cui troviamo un ampio divario tra ricerca e scienze. Egli descrive come gli scienziati affermati fanno ricerca di facciata per mantenere validi i vecchi modelli. Ci descrive chiaramente che fanno ricerca sul cancro come se fosse la rabbia, secondo gli antiquati principi di Pasteur. Eppure, partendo da questi nuovi modelli, c’è così tanto potenziale che aspetta solo di essere accolto, utilizzato e sviluppato.

IDEE RIVOLUZIONARIE E CAPOVOLGENTI

Spero anch’io che tutto questo possa diventare realtà in un prossimo futuro. Le ragioni per questa spiegazione sono, dal mio punto di vista, rivoluzionarie e capovolgenti per l’intera comprensione medico-scientifica. Allo stesso tempo presentano un grande potenziale per aiutare le persone a stare meglio. Ringrazio chi ha elaborato tutto questo.

DECISIVO INCONTRO COL DR HAMER NELL’ANNO 2000

Le basi sono state i lavori del dr Hamer, del dr Peter Augustin, del prof Hartmut Heine e di molti altri che hanno fatto ricerca e che hanno aspettato per essere messi assieme. Ma il tutto è stato possibile solo grazie alla scoperta di Hamer che per primo ha gettato un’ancora scientifica in questo campo della medicina e della scienza medica, un punto di riferimento con cui ci si può orientare. E, quando nell’agosto 2000 ho avuto finalmente l’onore di conoscere il dr Hamer, ho potuto rapidamente trovare risposta a tutte le mie domande fino allora in sospeso, e ho potuto capire i focolai di Hamer e rendere spiegabile il suo sapere a livello terapeutico.

FONDAMENTI, VALIDITÀ E LIMITI DELLA CONOSCENZA MEDICO-SCIENTIFICA

Ora passiamo alla seconda parte. La dedicheremo al giusto modello cellulare, dove il dr Lanka ci parla della struttura cellulare in base alle apparecchiature scientifiche oggi disponibili. Come possiamo effettivamente ottenere la comprensione, se non sono i virus che fanno ammalare? Da dove vengono quindi le malattie?

Prima di tutto vorrei allacciarmi alla critica fondamentale di Eugene Rosenstock dell’anno 1956. Vorrei presentare inoltre uno studioso i cui testi sono online, ossia il prof Karl-Henz Luttke. Egli ha scritto presso il Max-Planck Institut di storia della scienza un lungo ed esaustivo trattato sull’inizio della virologia.

INCONGRUENZE DELLA VIROLOGIA MEDICA

In quel lavoro Luttke descrive in dettaglio come la virologia medica si sia contraddetta da sola già nel 1951-52, come la virologia abbia pubblicato le proprie incongruenze e come si sia persino data per vinta. Come mai? Perché hanno constatato che tutto ciò che avevano chiamato veleno cellulare, tossine ed enzimi, sono in effetti sempre componenti, particelle del tutto normali di cellule e tessuti che stanno morendo. E non c’è nulla che viene da fuori, nessun agente esterno che produce la malattia. Poi scrive come dal 1953 si iniziasse a pensare che l’acido nucleico contenesse il corredo genetico. Che esista questo corredo, come un piano funzionale che regola la costruzione dell’organismo. E che questo possa avere dei difetti, ossia delle mutazioni, e che queste mutazioni possano farci ammalare. Credendo si tratti di geni o virus cancerogeni. E da allora è avvenuto un cambiamento paradigmatico nel sistema di pensiero, per cui la vecchia virologia si è arresa.

DEMONIZZAZIONE SCONSIDERATA DELL’ACIDO NUCLEICO

Giovani chimici senza alcuna conoscenza medica che non sapevano nemmeno che l’errore era stato ammesso, che i virologi si erano scusati dicendo che si era trattato di un falso allarme, sono caduti nella trappola. Hanno quindi creduto che un virus, formato da un pezzetto di acido nucleico, fosse un gene maligno ed egoista. Un gene egoista tipo Rna o Dna. E così nacque un nuovo dogma. E pensavano che un virus, un pezzettino di acido nucleico circondato da uno strato proteico, fosse lui a farci ammalare. Pensavano che questo acido nucleico avesse la capacità di attaccare le nostre cellule, di moltiplicarsi e di uccidere. E questa rimane la base della nostra conoscenza odierna deviata dei virus. Presentano sempre un genoma, un pezzettino di codice genetico, di acido nucleico e uno strato proteico. Questo è il modello del 1953.

ENDERS OSSESSIONATO DAI VIRUS SENZA AVERNE MAI VISTO E MAI DIMOSTRATO UNO

Enders, figlio di un banchiere, non aveva mai studiato scienze in vita sua. Aveva studiato lingue, per 2 anni era stato ambasciatore di Skull and Bones. Poi era diventato agente immobiliare, per poi tornare a studiare lingue. Infine aveva incontrato un biologo e ne era rimasto affascinato. È stato subito accolto in laboratorio, perché portava ovviamente con sé molti soldi. Poi ha preso il dottorato, senza aver mai studiato biologia. Biologo senza studi scientifici alla spalle. Per questo il suo pensiero non è mai stato scientifico. Lo si vede nel suo testo. Scrive del suo dubbio sulle cellule che muoiono senza essere attivate o denutrite. Anche quando le cellule vengono trattate normalmente muoiono come se ci fosse di mezzo un virus. Quindi ci deve essere un altro virus al loro interno, o altri fattori che portano alla loro morte. Lo scrive 3 volte nella sua pubblicazione ed esorta ad avere in mente che ci sono altri fattori e altri virus. E ribadisce che esiste il virus del morbillo, pur senza averlo mai visto e mai provato.

UN NOBEL MALE ASSEGNATO PER PREMIARE IPOTESI VISIONISTICHE ED INCONSISTENTI

Enders scrive pure che questi ragionamenti e questi esperimenti forse non hanno nulla a che fare con le nostre riflessioni su cosa sia realmente il morbillo nell’uomo. Nel 1954 gli danno però il premio Nobel, e lui dimentica la sua stessa critica. Un anno e mezzo dopo scriverà che il suo lavoro è da considerarsi la base di tutti i futuri sviluppi del vaccino contro il morbillo. Quindi dal premio Nobel, con il premio Nobel, da un enorme errore, scatta un’enorme speculazione, è diventato un fatto scientificamente accertato! E questo metodo, in cui le cellule vengono denutrite e annientate, ed in seguito presuntamente infettate è tuttora considerato valido per tutte le ipotesi di morbillo. Lo stesso vale con poche differenze per provare l’esistenza di tutti i virus!

LE CELLULE MUOIONO PER FAME E PER AVVELENAMENTO

A questo punto mi leggo attentamente la sua pubblicazione con le ricerche sul morbillo, cardine del processo per l’omonimo e mi accorgo che è tutto un errore madornale che si contraddice da solo. Questi esperimenti di controllo, che non sono mai stati realizzati da Enders, li ho fatti eseguire da un laboratorio indipendente e i risultati hanno dimostrato con chiarezza che le cellule muoiono perché sono private del loro nutrimento e sono avvelenate dagli antibiotici.

RECETTORI DI MEMBRANA, ALTRI FANTASMI IMMAGINARI

Da qui nascono pertanto diverse cose nuove per noi. Penso ad esempio a Bruce Lipton. Lipton afferma che le malattie e le manifestazioni patologiche compaiono a causa dell’ambiente circostante, dall’impressione dell’ambiente sulla membrana cellulare. Questo modificherebbe la funzione della cellula e non il Dna. Qui abbiamo un altro argomento che, come da lui accennato, ne è la naturale conseguenza. Questa teoria attuale dei virus si basa sulla esistenza di recettori posti sulla membrana cellulare, ai quali recettori si agganciano i virus, vengono fatti entrare e avviene l’infezione.

NON ESISTENDO I VIRUS NON ESISTONO NEMMENO I DETTAGLI DI CONTORNO

Se queste teorie, che non possono essere vere, siccome i virus non esistono, sono state confutate in base alle stesse pubblicazioni menzionate, in base alle contraddizioni evidenziate e al metodo assolutamente non-scientifico usato, in base al confronto sequenziale, allora si pone la domanda: possono questi modelli che abbiamo essere veri?

INFETTOLOGIA, IMMUNOLOGIA, CORPO E ANTICORPO, PRIVI DI RILEVANZA SCIENTIFICA

Iniziamo qui un altro argomento. Prima di conoscere il sistema Hamer ero sempre alla ricerca delle cause scatenanti che producono la malattia. Perché mi era chiaro che tutta la teoria dell’infettologia, dell’immunologia, la dottrina del veleno e dell’anti-veleno, e cioè corpo e anti-corpo, non poteva essere corretta. Lo sapevo anche dalle mie personali ricerche di laboratorio. Tutti gli esperimenti che si conducono sono specifici solo quando le condizioni vengono controllate con esattezza. Nel corpo non possono funzionare, mai e poi mai. Non hanno in realtà alcuna rilevanza scientifica. E anche tutti i modelli sono erronei.

LE RICERCHE CELLULARI DEL PROF HILLMANN

E adesso devo introdurre un nome molto molto significativo per il futuro. Un nome per la critica, e un altro nome per come stanno le cose veramente. C’era un neurologo che dal 1972, in centinaia di pubblicazioni scientifiche e conferenze, ha mostrato chiaramente come i modelli di come pensiamo siano le cellule, non potevano essere reali. E lo ha pubblicato. Il suo nome è Harold Hillmann. Il prof Hillmann ha scoperto al microscopio elettronico che tutte le immagini di tessuti e di cellule presentano sempre gli stessi artefatti. Ha argomentato in modo logico e rigoroso che una cellula viva non può affatto avere quell’aspetto. Per definizione, la cellula viva sarebbe un liquido, acqua, varie sostanze in soluzione, sali, proteine, e tutto intorno un tegumento, una membrana. Su questa membrana si troverebbero recettori con i quali la cellula comunica. Tali recettori non sono mai stati visti finora su nessuna immagine di microscopio elettronico. Eppure da qualche parte bisognerebbe vederli. Dovrebbe essere pieno di recettori, dovrebbero essere visibili almeno su alcune sezioni di immagini elettroniche.

ALTA RISOLUZIONE DEGLI ATTUALI MICROSCOPI

La risoluzione è abbastanza elevata? Da 20 anni il potere di risoluzione è di fatto sufficientemente elevato per cui si sarebbero dovuti vedere i recettori con chiarezza. Da 10 anni la risoluzione è aumentata ulteriormente, e si dovrebbe quindi sapere quanto grande deve essere un recettore di membrana. Punto 1 quindi nessuno li ha mai visti. Punto 2 la struttura della membrana cellulare deve essere doppia, con dei puntini e tutto il resto. Se la taglio perpendicolarmente, essa dovrebbe avere un certo spessore. Se invece seziono la cellula in diagonale, dovrebbe vedersi con uno spessore maggiore. Ma questo non succede mai: lo spessore è sempre lo stesso! Quando si guarda la parte esterna della cellula, viene tutto contraddetto. Anche le strutture interne: il reticolo endoplasmatico, l’apparato di Golgi, con la stessa logica e con gli stessi argomenti rigorosi, sono tutti artefatti, sono tutte errate rappresentazioni.

NON BASTA OSSERVARE LA CELLULA MAGNIFICATA MA OCCORRE ANCHE INTERPRETARLA

Al microscopio elettronico posso osservare solo ciò che è completamente asciutto. Ho infatti eliminato ogni traccia di acqua, perché quel microscopio funziona solo sotto vuoto. In caso contrario si crea del vapore e crea impurità per cui non vedrei più nulla. Se voglio osservare un campione di tessuti, questi vengono introdotti nella resina e poi in una serie a sempre più alta concentrazione alcolica: bassa concentrazione, alta concentrazione, fino al 95% di concentrazione alcolica. Viene tolta tutta l’acqua e al suo posto viene aggiunto del colorante. Il fascio di elettroni brucia questi campioni e resta semplicemente qualcosa. Ed è questo qualcosa che viene sempre interpretato, si crede che questo sia l’aspetto della cellula. Ma è proprio quello il vero aspetto della cellula? No. Abbiamo anche qui una visione completamente sbagliata della biochimica.

CONFERMA DELLE IPOTESI DI HILLMANN

Tutto quello che si fa: si prende un campione di tessuto, si distrugge il tessuto e le cellule contenute e, da quel che ne è uscito, come per la virologia, ipotizziamo un modello di come dovrebbe essere una cellula. Quindi, con pezzettini morti di componenti cellulari rimasti si ricostruisce il modello della cellula. Ma l’intera cellula non si vede mai. Con microscopi elettronici a laser e con tecniche di interferenza ottica si può ottenere una risoluzione simile a quella del microscopio elettronico, dove si può guardare il tessuto vivo. Vengono così confermate le ipotesi di Hillmann, le sue constatazioni. Questi microscopi a laser esistono e con essi ottengo una immagine più realistica di come sono fatti i tessuti.

IL TESSUTO PUÒ VIVERE ANCHE SENZA CELLULE

Con questo modo di pensare applicato per decenni dove tutto parte dalle cellule, è difficile capire invece che il tessuto può vivere anche senza cellule. Sì, è quello che si può osservare. Si arriva proprio a questo punto. Grazie a Peter Augustin ho potuto capire con chiarezza. Cosa sono questi processi della vita se non partono dalla cellula? Come biologo avevo anche studiato che solo la cellula è viva e tutto il resto è morto. Ma se questo non è vero cade tutto.

VEDI L’INTERESSANTE ESEMPIO DELLA MEDUSA

Prendiamo la medusa, per esempio. Non ha una struttura cellulare, eppure è un organismo molto efficiente. La medusa è composta per il 98,5% di acqua. Non ha un cervello e non ha vie nervose. Alcune meduse hanno pure gli occhi come noi, fatti allo stesso modo. Hanno gli stessi geni, ma sono minuscole meduse. In acque calde non c’è nutrimento, quindi devono cacciare. Quindi ciò di cui la vita ha bisogno, lo produce e basta. Ma, per il fatto che ci siamo fissati sulla cellula, e crediamo che la cellula diriga tutto, allora ci deve essere anche un progetto, un progetto funzionale. E questo si pensava fosse l’acido nucleico. Ma eccoci ad un’altra ipotesi errata.

LE TEORIE DI VIRCHOW NON STANNO IN PIEDI

L’acido nucleico, di cui si crede che abbia degli errori, delle mutazioni, per cui abbiamo dei geni cancerogeni, dei geni virali, è tutto una conseguenza della teoria impostata da Virchow. Solo che oggi ce lo siamo scordati. E i medici non amano tornare indietro a verificare le fonti e vedere se questo è vero o falso. No, per loro Virchow è intoccabile, è il fondatore della medicina scolastica.

UNA DOMANDA SULL’EPIGENETICA

Una domanda prof Lanka. Possiamo dire che quello che noi chiamiamo oggi epigenetica, dove si considera che lo stimolo viene dall’esterno e non dall’interno, che quindi la reazione della cellula non viene dal corredo Dna, ma dallo stimolo da fuori che produce poi una reazione cellulare, abbia fatto un grosso passo avanti?

ESISTONO TANTE COSA ANCORA DA CHIARIRE E COMPRENDERE

Non sarei di quella opinione. L’epigenetica parte da due presupposti errati. Pretendono che l’acido nucleico abbia qualcosa a che fare con il materiale ereditario, ma la cosa è così complessa che non riusciamo a capirla. Ci servono altri 30 anni di fondi per la ricerca per poterlo eventualmente comprendere. E presuppongono che tutto parta dalla cellula, o dalla membrana cellulare. Quando parlo di cellula, al suo interno acqua e sostanza, circondata da una membrana predisposta a tutta la comunicazione con l’ambiente esterno. Cosa ne è della membrana? Cos’è veramente vero se non lo si può vedere nemmeno al microscopio elettronico?

RIASSUMIAMO DICENDO CHE TUTTE LE IDEE SBAGLIATE ODIERNE RISALGONO A VIRCHOW

Va bene, facciamo ancora un passo indietro per riassumere. A partire da Virchow che ha globalizzato questa idea della cellula, che la cellula fosse l’unità della vita e che tutto il resto fosse inerte e morto, inanimato, e che la cellula fosse quindi la componente-base della vita, della salute ma anche della malattia, e che le cellule producano veleni cellulari, tossine che portano al cancro e a malattie contagiose, che si diffondono su tutto il corpo, da una cellula ad un altro tessuto: è l’idea della metastasi. Dal tumore intestinale al cervello, per cui posso avere un tumore intestinale nel cervello. Queste sono le idee che risalgono tutte a Virchow. Ma poi questo veleno cellulare, questa micidiale tossina non è mai stata trovata. Poi troviamo i batteri e si presume che essi siano la causa delle malattie. Poi ci si è resi conto del fatto che i batteri si trovano ovunque nel corpo. Ah, allora sono le tossine dei batteri la causa. Poi no. In effetti il tetano lo trovo solo nei cadaveri, solo in assenza totale di ossigeno, e così pure l’antrace. E chi più ne ha più ne metta.

ASSOLUZIONE DELLE COSIDDETTE TOSSINE

E se guardiamo le cosiddette tossine, ci si rende conto che sono normalissime proteine, enzimi dei batteri, e che non sono velenose. Ci si può cuocere il cibo, farci il bagno, si possono ingoiare, iniettare e non succede un bel niente. Nella ricerca delle tossine patogene, si credeva infine che fosse qualcosa di più piccolo dei batteri, che non era visibile al microscopio. Si è quindi spinta la spiegazione sempre più lontano verso l’invisibile, verso il non dimostrabile. Poi la virologia si è data per vinta nel 1952. Il centro dell’interesse si è spostato altrove, verso una nuova sostanza ipotizzata.

SPOSTAMENTO DEL FOCUS SULL’ACIDO NUCLEICO

Se la cellula fa tutto, e se da una cellula nasce una persona come me e lei, allora ci deve essere un piano progettuale. Sempre nella pura ottica cattolica, nel pensiero spaziale greco, nel pensiero strutturale che è pure importante per misurare gli spazi, nessuna cosa è stabile e tutto crollerebbe. Ecco perché alla fine il focus si è spostato sull’acido nucleico. Da pezzetti di acido nucleico provenienti da cellule morte si è concepita idealmente la composizione del materiale genetico di un virus. Ma questo non lo si è mai trovato nella sua interezza, né ovviamente si è mai visto. Però crediamo che la cellula faccia ammalare. Anche coloro che criticano questo concetto rimangono comunque attaccati all’idea della cellula, perché mentalmente è difficile immaginarsi qualcosa di nuovo.

LE SCOPERTE DEL PROF AUGUSTIN SUL COME FUNZIONA LA VITA

Peter Augustin mi ha dato questo modello e ci sono voluti ben 4 anni prima che potessi verificarne uno nuovo, finché lo capissi a pieno, prima che quello vecchio venisse destrutturato, prima che il nuovo trovasse il suo posto. Questo nuovo concetto è indispensabile per comprendere le scoperte di Augustin, così da capire come funziona la vita, e perché vive il tessuto, perché vive il tessuto e non la cellula. Perché vive anche la cellula. Che cos’è una cellula e come funziona?  Quali sono le sue componenti? Perché alcuni concetti della teoria cellulare non sono corretti? Perché vengono sostituiti da una comprensione più profonda.

Stefan Lanka

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COMMENTO

CRESCENTE PANICO PER IL MORBILLO

Casi di morbillo in crescita e un paio di decessi. Succede tutto in questi ultimi giorni di settembre 2017. I telegiornali che evidenziano, non senza qualche imbarazzo, come i casi critici si abbiano sia tra i vaccinati che tra i non vaccinati (anche se di più tra i non vaccinati), in un crescendo di panico e di ignoranza totale su cosa è un virus, su cosa è il morbillo e su cosa lo causa realmente. Da rilevare che l’ignoranza, se confessata è in qualche modo rispettabile. Quando invece viene camuffata da false sicurezze e falsi dogmi assume aspetti ignobili ed indecenti, se non addirittura farseschi e ridicoli. Ed è proprio questo che sta accadendo. Tutti parlano col tono mistificante del linguaggio unico, col tono di chi è esperto e sa le cose con assoluta sicurezza, mentre in realtà non capisce un tubo e nemmeno del tubo sulle cose di cui parla. Ciò che disgusta e offende di più è proprio lo sfoggio di sicurezza da parte dei più incapaci e dei più ignoranti.

DILLO CON FORZA CHE COI VACCINI LA SITUAZIONE NON PUÒ CHE PEGGIORARE

Ovvio che più ignoranza c’è e più ci sono cani che abbaiano in modo sguaiato, scomposto e sgraziato. La canea viene alimentata sopratutto dalle case farmaceutiche, dal ministro della sanità in persona e dai vari servi della gleba, lobbisti e compagnia bella. Intanto cominciano a fioccare lettere come questa: “Caro Valdo, se vorrai commentare l’ennesima notizia preconfezionata dai produttori di vaccini, ti prego dillo con forza che la situazione non potrà che peggiorare proprio a causa dei vaccini. Che strana combinazione: arriva l’epidemia proprio adesso che le percentuali di vaccinati sono le più alte della storia di questo squallido paese e probabilmente anche le più alte d’Europa. Temo che vinceranno loro. Che scandalo! Michele”.

RISPOSTA SEMPLICE, PRECISA E SCIENTIFICA

Rispondo qui a Michele, a tutti quelli che si aspettano ulteriori mosse ed affermazioni quasi giocassimo a dama. Rispondo anche alla ministra Lorenzin che non perde occasione per calmarsi, per riflettere, per rientrare nei ranghi, prigioniera com’è dei giochi assurdi ed ingarbugliati nei quali si è invischiata. Rispondo come? In modo semplice, completo, comprensibile e verificabile, vale a dire in modo il più scientifico e preciso possibile.

IPOTESI DI LAVORO SCIENTIFICHE E CLAMOROSI PRECONCETTI DEL DOGMATISMO MEDICO

Nel mio modo di vedere le cose, ho espresso più volte la mia verità verificabile e confrontabile su batteri e virus e vaccini. Pretendere di provare ogni cosa a laboratorio è irrealistico. Alla fine, lo confessa lo stesso Stefan Lanka, virologo ai vertici mondiali della scienza, virologo aperto e umile al punto di ascoltare con attenzione ogni ipotesi degna di ascolto. Lui parla di ipotesi vicine alla realtà da parte dei veri scienziati trasparenti, e di clamorosi preconcetti tuttora in uso e smentiti clamorosamente dalle prove e dalle evidenze, oltre che dal buon senso, da parte delle scamorze e dei ricercatori venduti al sistema, da parte dei distributori seriali di falsità contrabbandate per scienza.

LA GENTE SI RIFIUTA DI CAPIRE IL MECCANISMO DEL RINNOVO CELLULARE

Detto in sintesi, ho sempre sostenuto che le cellule sono soggette a continua e rilevantissima moria normale e fisiologica, ovvero a ricambio cellulare. Le cellule morte, sotto forma di detriti cellulari e di polvere cellulare chiamata impropriamente virus o veleni vengono inattivate e private di vita in modo irreversibile e mai resuscitabile dai lisosomi, autentici becchini chimici intracellulari. Cellule morte innocue ed incapaci di pensare, di agire, di mangiare, di defecare, di dormire, di nascondersi, di riprodursi. L’unico danno possibile è quello di ostruire ed intasare il corpo quando non venissero smaltite ed espulse dal corpo prontamente, onde far posto alle continue ondate successive di altre cellule morte. E su questo nessuno può fare obiezione alcuna. Siamo nel campo della fisiologia umana.

ACCUMULAZIONI DI DETRITI CELLULARI PER RITARDATE ESPULSIONI

Chiaro che se subentrano morie cellulari aggiuntive, provocate da comportamenti anomali, da diete bislacche, da assunzioni di farmaci e vaccini, il ricambio cellulare diventa più intenso e rilevante, per cui serve ancor di più un corpo efficiente e capace di depurarsi e di smaltire i detriti rapidamente. L’eccesso di detriti inespulsi o di veleni inespulsi  per causa di malattie in corso e di indebolimento corporale, comporta non moltiplicazione ma semplice accumulazione di materiale virale o velenoso o meglio ostruente-intasante. L’intelligente costruttore del corpo ha previsto tutto questo e ha creato un meccanismo di difesa chiamato batteri, entità vive che si cibano del materiale organico di scarto, delle scorie inespulse, liberandoci da quel quel fastidioso fardello. Non appena la pappa vitale è terminata, i batteri si autoriducono e ritornano ai loro minimo termini.

CONTAGIO UGUALE RIFUGIO DELLE MENTI DEBOLI DELLA MEDICINA

La presenza di virus in abbondanza e di batteri in abbondanza non significa affatto responsabilità batterico-virale nelle malattie. Il concetto di contagio è il rifugio delle menti deboli, bacate e mediocri della medicina, come affermò in modo perentorio e magnifico la Florence Nightingale.

L’OPINIONE DI HERBERT SHELTON

Vediamo cosa dice Shelton su tutte queste cose. 1) Non accetto la teoria dei germi e non ho alcuna pazienza con chi usa le sue sciocche superstizioni come mezzo per spaventare inutilmente la gente. 2) La professione medica gongola sempre soddisfatta quando ogni malattia viene attribuita a dei virus. 3) La professione medica non ha mai osato difendere pubblicamente per iscritto la sua assurda ed insostenibile teoria del contagio e delle infezioni. 4) Le malattie infantili incluso il morbillo sono errori dei genitori combinati a errori curativi dei medici. 5) La salute dipende al 100% da fattori di igiene come cibo appropriato, acqua pura, aria fresca, assorbimento solare, riposo e sonno, appropriata posa mentale, libertà da tutte le abitudini devitalizzanti. 6) La cosiddetta immunizzazione è un alibi ed una scusa che non sta in piedi: se mi dò una martellata su un dito quello non è immune dal gonfiarsi e dall’arrossarsi e dal causare dolore. 7) Vaiolo, scarlattina, morbillo, etc, in tutti i lavori medici vengono liquidate disinvoltamente come malattie di sconosciuta origine. 8) Tutti i medici del mondo coalizzati assieme sono incapaci di prevenire i sintomi di polio, morbillo, influenze varie, nonostante i loro vaccini e le cose estratte dal loro bagaglio di penose stregonerie.

MEDICINA COLPEVOLE E SPECIALISTA NELLA SOPPRESSIONE DEI SINTOMI

Le complicazioni del morbillo sono spesso causate da soppressioni mediche. Sotto cure sanitarie il bambino sviluppa raffreddore cronico, tonsille e adenoidi ingrossate, tubercolosi, laringite, otite media, severe bronchiti, broncopolmoniti, gravi infiammazioni orali, malattia di Bright o nefrite, sangue di naso, artrite, meningite, paralisi, ascessi cerebrali. Questi sono risultati di una precisa pratica medica chiamata soppressione dei sintomi, dato che sotto l’assistenza igienistica queste degenerazioni non avvengono. Nei casi gravi di morbillo si ha una congestione del sistema renale, una complicazione dovuta alla soppressione degli effetti eliminativi attraverso la pelle, dove si sopprime il rash cutaneo, l’eruzione cutanea che è poi il sintomo di uno stato interno di debilitazione.

PRESCRIZIONI PER IL MALATO DI MORBILLO

Il paziente deve essere tenuto quieto a letto e al caldo, stanza illuminata da luce solare, aria pura circolante a tutte le ore. Restare a letto per 24 ore dopo che tutti i sintomi sono scomparsi.Nessun cibo  ma sola acqua per il tempo stesso. Nessun farmaco e nessun integratore di nessun genere. Nessun antisettico e nessun antipiretico o febbrifugo. Si torna a mangiare con succo d’arancia o di pompelmo o di ananas fresco o con succo di mela fresco e a volontà. Il 2° giorno idem, con aggiunta di uva e mele a pranzo, di una verdura cruda ben masticata seguita da una verdura cotta a cena. Il 3° giorno ripresa normale alimentazione vegetariana o vegana.

VACCINAZIONE PRIVA DI OGNI VALORE SCIENTIFICO

La vaccinazione è un lavoro di ciarlatani e non di medicina scientifica. Nella lunga storia della medicina la classe medica non ha mai prodotto neanche la più piccola cura per le malattie, né ha mai prevenuto alcuna malattia attraverso le sue pratiche rozze e barbare. Un caso clamoroso è quello della peste bubbonica che si diffuse negli anni bui, uccidendo milioni di persine e diffondendo paura e panico nei sopravvissuti. Questa piaga, come tutte le piaghe e le epidemie della storia passata e recente, si sviluppò spontaneamente come risultato di condizioni di vita misera, per abusi fisici, abusi dietetici, condizioni ambientali inquinate, abitudini distruttive come il bere alcolici, e per le incredibilmente rozze cure della medicina di quei tempi. Alla fine, senza alcun aiuto sanitario, la malattia si ritirò da sé, come naturale e normale spurgo fisiologico che terminò assieme al miglioramento generale, alla costruzione di fognature, allo stop agli abusi medicali, alle migliori condizioni ambientali, a un modo di vivere più consono.

INTERDIZIONE MEDICA DEI CICLI DI PULIZIA

I sintomi acuti devono manifestarsi periodicamente come naturale processo di pulizia e avvengono allorquando il corpo delle persone singole e della massa è gravemente intossicato. Il corpo si deteriora come risultato dell’abusivismo e della interferenza medica che prevengono la normale pulizia e i processi di procedura naturale. I cicli di pulizia umana si manifestano tramite sintomi tipici quali influenza, febbre, polio, morbillo e simili. Paradossalmente, coloro che cercano di curare le malattie sono quelli che le producono. Gli spiriti maligni, i batteri e i virus non provocano malattia. La dieta, le abitudini, l’ambiente e le pratiche mediche sono i maggiori responsabili. Tutti i sintomi del corpo sono naturali risposte dell’organismo. Prevenire un sintomo o interdire nella sua manifestazione è come voler prevenire uno stimolo fisico come il movimento intestinale, la traspirazione e il respiro.

SUPPOSIZIONI ED IPOTESI PRIVE DI OGNI BASE LOGICA

L’intera pratica vaccinale è basata sulla supposizione che il corpo fabbrichi delle sostanze chiamate antitossine, anticorpi, antigeni. Sostanze del resto che nessuno ha mai testato e provato, e la cui esistenza fa parte di ipotesi. In ogni caso la somministrazione dei vaccini può impedire l’affacciarsi e il manifestarsi di alcune crisi di emergenza ripulitiva. Ma questo non avviene affatto perché il corpo abbia sviluppato una immaginaria immunità contro la malattia, contro il batterio o contro il virus. Succede semmai che il corpo ha subìto una riduzione della sua vitalità, accompagnata da una maggiore tolleranza ai veleni, una specie di maggiore disponibilità corporale ad accomodare maggiore carico tossico e quindi a rinviare e ritardare quella semplice e naturale crisi ripulitiva chiamata malattia.

MANCA LA VERIFICA ESISTENZIALE

Come afferma il prof Stefan Lanka, al di là delle facili apparenze e delle false sicurezze di chi parla a sproposito di questioni virali, il virus in generale, come concepito dalla medicina ufficiale, non è mai stato sottoposto a verifica esistenziale. Il virus del morbillo pertanto non esiste. Nessuno lo ha mai visto e nessuno al mondo lo ha mai testato. La gente si ammala per avvelenamento tossico e iatrogeno, non certo per batteri e virus, non certo per contagi e pestilenze.

Valdo Vaccaro

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