Il Morbo di Parkinson – Dr.ssa Vivian Virginia Vetrano

Il Morbo di Parkinson o paralisi agitante è una lenta malattia progressiva del sistema nervoso centrale, caratterizzata da TRE SINTOMI FONDAMENTALI: RIGIDITA’, TREMORE, e una POSIZIONE FLESSA DEL CORPO (i muscoli flessori si tendono più degli estensori).

NOTA:
-classica triade che definisce il morbo di Parkinson:
▪ bradicinesia, definita come riduzione della mobilità autonoma e volontaria senza riduzione della forza muscolare;
▪ rigidità, sovente asimmetrica, di tipo plastico, per cui cercando di muovere un arto di un soggetto con morbo di Parkinson si ha la sensazione di piegare un “tubo di piombo” o di modellare la cera;
▪ tremore a riposo, a 4-6 cicli per secondo, che si differenzia per il tremore intenzionale (durante il movimento) tipico delle malattie cerebellari. Il tremore esordisce nelle porzioni distali degli arti, per il cui soggetto sembra contare le monete.

OLTRE ALLA TRIADE DI BASE molti ALTRI SINTOMI si possono associare a completare un QUADRO MOLTO VARIABILE DA PAZIENTE A PAZIENTE.
▪ alterazioni posturali (correlate alla rigidità ma comprendenti anche perdita del controllo posturale con frequenti cadute)
▪ disturbi soggettivi delle sensibilità
▪ ridotta velocità dei movimenti oculari
▪ scialorrea
▪ bradilalia
▪ disfunzioni vegetative
▪ disturbi del sonno
▪ turbe dell’affettività sono molto frequenti nei pazienti con malattia di Parkinson;
▪ una alterazione delle capacità cognitive è presente invece in circa un quinto dei pazienti, con caratteristiche che differenziano la demenza dei parkinsoniani che sembra legata ad un maggiore interessamento dei lobi frontali (compromissione visiva spaziale, alterazioni della fluenza verbale, etc).

H. M. SHELTON scrive:
Dopo il primo manifestarsi dei sintomi, i pazienti spesso vivono per 20 o più anni, e questo dimostra il lento progredire della malattia ).

Continua la Dr.ssa Vetrano:
Il morbo di Parkinson ha accompagnato l’ umanità da secoli, ma non con tante manifestazioni come nell’epoca moderna.
Qualche cosa nell’ambiente o nello stile di vita è responsabile di questo aumento.

NOTA:
Una prima descrizione della malattia idiopatica di Parkinson ( morbo di Parkinson), sarebbe stata trovata in uno scritto di MEDICINA INDIANA risalente al 5.000 A.C. ed un’altra in un documento CINESE risalente a 2.500 anni fa.
Fu descritta per la prima volta nel 1817 dal medico inglese James Parkinson (1755-1824) nel suo trattato An Essay on the Shaking Palsy.
L’alterazione biochimica che ne causa i sintomi è stata identificata negli anni sessanta.
La malattia di Parkinson è la più comune MALATTIA del SISTEMA EXTRAPIRAMIDALE: Degenerazione cronica e progressiva delle strutture nervose che costituiscono il sistema extrapiramidale.

Continua la Dr.ssa Vetrano:
Il MORBO DI PARKINSON in genere è più diffuso in ETA’ AVANZATA, a partire dal quarto o quinto decennio, preferendo gli uomini più che le donne.
Un TEMPO era una malattia che COLPIVA in modo particolare gli ANZIANI, ORA appare ANCHE nei GIOVANI.
Si sviluppò anni fa in un gruppo di BAMBINI che che soffrivano di MORBILLO.
Ciò può essere la CONSEGUENZA di un TRATTAMENTO MEDICO in INDIVIDUI SUSCETTIBILI.

NOTA:
IL PICCO D’ INSORGENZA della malattia è attorno ai SESSANT’ ANNI, e nell’adulto sano la PERDITA DI CELLULE E PIGMENTO NELLA SOSTANZA NERA è MAGGIORE proprio INTORNO al SESSANTESIMO ANNO D’ ETA’.
Viene meno così la protezione delle cellule contenenti DOPAMINA e il CERVELLO DELLE PERSONE ANZIANE è, inevitabilmente, PIU’ PREDISPOSTO AL PARKINSON.
Il Parkinson è in ogni caso un disturbo caratterizzato dalla DEGENERAZIONE e dalla MORTE DEI NEURONI PRODUTTORI DI DOPAMINA; quando questi NEURONI SCENDONO SOTTO IL 30% compaiono i PRIMI SINTOMI DELLA MALATTIA.
In definitiva, il MOMENTO PATOGENETICO che caratterizza il morbo di Parkinson è la PERDITA DEI GRUPPI CELLULARI in grado di facilitare il MOVIMENTO attraverso la SECREZIONE DI DOPAMINA.

Continua la Dr.ssa Vetrano:
Il GLOBO PALLIDO e la SOSTANZA NERA sono le parti del CERVELLO di cui L’ AUTOPSIA ha mostrato delle LESIONI DI TIPO ATROFICO DEGENERATIVO.
E’ vero che anche ALTRE PARTI DEL CERVELLO subiscono delle ALTERAZIONI, in modo particolare nei GANGLI DELLA BASE.

NOTA:
La SOSTANZA NERA o SUBSTANTIA NIGRA, è un nucleo situato a livello del mesencefalo in cui viene prodotta la DOPAMINA, un NEUROTRASMETTITORE in grado di facilitare il MOVIMENTO agendo su RECETTORI presenti nel NUCLEO STRIATO.

Continua la Dr.ssa Vetrano:
Il MORBO DI PARKINSON dovrebbe essere DISTINTO (sebbene i sintomi siano molto simili) da quei casi che si manifestano dopo un ENCEFALITE LETARGICA in quanto in questi ultimi le LESIONI sono presenti IN ALTRE ZONE DEL CERVELLO e NON sono PROGRESSIVE.
Nella “Genesi e controllo delle malattie, il Dr. WEGER afferma che la sindrome che si sviluppa dopo una ENCEFALITE LETARGICA non può essere così facilmente aiutata dall’ Igiene Naturale come il Morbo di Parkinson di TIPO IDIOPATICO.
Spesso si manifesta dopo un’ ENCEFALITE o una FEBBRE ALTA.
Comunque, afferma BOYD che dopo un’ encefalite ” non si manifestano casi nuovi” il che indica che era da biasimare il tipo di trattamento usato per l’ encefalite una trentina di anni fa e non l’ encefalite in sè.
E’ stata accusata la FEBBRE per il suo effetto devastante.
Non ha importanza quanto fosse alta, ma la FEBBRE non ha mai danneggiato i TESSUTI CEREBRALI in coloro che hanno seguito il programma di Igiene Naturale.
SOPPRIMERE LA FEBBRE significa bloccare il processo di guarigione e purificazione, permettendo alle tossine di danneggiare il tessuto nervoso.
Le DROGHE somministrate quali MISURE SOPPRESSIVE, aggiungono altre tossine e producono danni strutturali.
Sebbene NON ESISTE UNA VERA PARALISI, nel morbo di Parkinson, la rigidità muscolare è talmente grande che alcune persone è come se fossero VIRTUALMENTE PARALIZZATE.
Tutti i muscoli sono più o meno contratti.
I FLESSORI spingono gli ESTENSORI e viceversa, rendendo i movimenti difficili in qualsiasi direzione.
I muscoli contrapposti non si rilassano.
Lavorano gli uni contro gli altri.
Non a causa di un danno ai muscoli in sè ma in seguito agli IMPULSI NERVOSI ANORMALI che vengono trasmessi.
Si è pensato che ciò sia dovuto ad una deficienza dei GANGLI DELLA BASE nello smorzare il numero di impulsi ai muscoli.
Alcuni individui che soffrono di questa malattia sono talmente rigidi che possono muovere la testa solo di pochi centimetri.
La POSIZIONE FLESSA è dovuta ai muscoli FLESSORI che SI TENDONO PIU’ DEGLI ESTENSORI.
La testa e le spalle sono flesse in avanti, le braccia addotte e semiflesse, le le ginocchia sono piegate e il paziente ha la tendenza a CAMMINARE SULLA PUNTA DEI PIEDI.
Alcuni compiti come mangiare, vestirsi, pettinarsi, farsi la barba, sono talmente laboriosi che il paziente è scoraggiato, se non irritato.
Tutti i movimenti minimi delle MANI sono impossibili.
SCRIVERE o altri tipi di attività che richiedono precisione o maestria devono essere abbandonati.
Entrare o uscire dal LETTO è estremamente difficile, rigirarsi nel letto è pressochè impossibile.
GIRARE INTORNO può essere fatto solo con estrema concentrazione.
I PIEDI sembrano quasi attaccati al pavimento.
E’ difficile PARLARE, il discorso spesso procede lentamente, smorzatamente, con un tono di voce uniforme e il più delle volte intellegibile.
GLI ESPERTI AFFERMANO che in questa malattia NON SI MANIFESTANO SINTOMI SENSORIALI; ma ALCUNI DEI CASI DI CUI MI SONO OCCUPATA avvertivano DOLORI, altri affermavano di NON SENTIRSI TRANQUILLI.
IL TREMORE E’ DOVUTO all’ alternanza della contrazione e del rilassamento dei gruppi muscolari contrapposti, DALLE TRE ALLE CINQUE CONTRAZIONI AL SECONDO.
IL TREMORE E’ EVIDENTE quando il paziente sta riposando o si trova in una POSIZIONE RILASSATA.

Dr. H. M. SHELTON scrive:
Un tremore più evidente quando il paziente è seduto e quasi inesistente se il paziente è attivo.

Continua la Dr.ssa Vetrano:
LE DITA si muovono come se stessero facendo roteare un oggetto tra di loro.
Alcuni hanno la sensazione di un TREMORE INTERNO AL CORPO, NON VISIBILE.
In genere il tremore CESSA LA NOTTE quando il paziente è addormentato e riprende durante il giorno.
L’ agitazione può coinvolgere una sola mano, un piede o la testa o due o più parti simultaneamente.
Talvolta anche la MANDIBOLA e la LINGUA ne sono coinvolte.

Dr. H. M. SHELTON SCRIVE:
Nei casi avanzati, LA LINGUA E IL MENTO possono apparire TREMULI, RARAMENTE si verifica LA PERDITA DELLA PAROLA.

Continua la Dr.ssa Vetrano:
L’ IRRITAZIONE fa aumentare il tremore.
Alcuni hanno notato che sono determinate POSIZIONI a favorire l’ agitazione
Il tremore a la tendenza di diventare sempre più forte fino a quando la posizione viene necessariamente cambiata per interromperlo.
Successivamente si ripresenta anche nella seconda posizione e il paziente è costretto a muoversi di nuovo.

Dr. H. M. SHELTON scrive:
IL TREMORE SI PRESENTA ANCHE nelle malattie veneree, nell’alcolismo cronico, nel delirio tremens, nei pazienti drogati, e in altre forme di avvelenamento, nei casi di astenia nervosa, di debilitazione, senilità, arteriosclerosi, isterismo, paresi, ecc.
Il tremore viene spesso osservato in UOMINI PROFONDAMENTE DEBILITATI, specialmente se OLTRE I SESSANT’ANNI; uomini in cui l’ INDURIMENTO DELLE ARTERIE è AVANZATO.
Colpendo di solito le mani e i piedi, il TREMORE della SENILITA’ è estremamente LIEVE.
NEL MORBO DI PARKINSON è ritmico e regolare e PERSISTE anche DURANTE LA NOTTE.
Spesso il tremore E’ IL SINTOMO MENO IMPORTANTE per la riuscita della DIAGNOSI.
Un paziente può recarsi dal medico per l’ ipertensione, problemi digestivi, artrite, con rigidità degli arti, in cui IL TREMORE si è PRESENTATO solo dopo la SPARIZIONE DELLA CONDIZIONE ARTRITICA.
L’ARTRITE aveva MASCHERATO il Morbo di Parkinson.
Alcuni pazienti peggiorano notevolmente IN STATI DI ECCITAZIONE ed IL TREMORE DIVIENE TALE da farli letteralmente SALTARE.
Il MORBO DI WILSON assomiglia talmente al morbo di Parkinson che è molto difficile poterli distinguere.
Nel MORBO DI WILSON vi è anche l’ INGROSSAMENTO E LA SCLEROSI DEL FEGATO.
In generale IL MORBO DI WILSON appare MENO FAVOREVOLE del MORBO DI PARKINSON. E’ molto PIU’ RARO”.

Continua la Dr.ssa Vetrano:
I SINTOMI DECISAMENTE PIU’ SGRADEVOLI SONO untuosità della pelle ( seborrea), in modo particolare del viso, desquamazione e secchezza della cute del corpo.
La FORFORA è frequente e notevole.
Il battito delle PALPEBRE è poco frequente, per cui l’ individuo sembra fissare un punto e la sua ESPRESSIONE è simile ad una MASCHERA.
NEGLI ULTIMI STADI, la BOCCA resta aperta e la SALIVA fuoriesce dai suoi lati.
TUTTI I MOVIMENTI sono estremamente lenti.
ALTRI SINTOMI che si accompagnano sono CRAMPI, debolezza, gonfiore delle gambe, urinazione frequente ed altri disturbi alla vescica, insonnia, depressione perdita di peso e di appetito, pressione alta.
Insomma TUTTO L’ ORGANISMO E’ MALATO.
Senza l’ assistenza, il paziente alla fine resta confinato a letto.
LA MENTE RESTA LUCIDA.
LA DEGLUTIZIONE e LA DIGESTIONE sembrano rimanere normali, tuttavia IN BASE AGLI STANDARD IGIENICI LA DIGESTIONE E’ AL DI SOTTO DELLA NORMA.
I VARI SFINTERI MUSCOLARI non sono colpiti.
DEPRESSIONE NERVOSA ED ANSIA possono presentarsi ad intervalli, durante i quali I SINTOMI DIVENTANO PIU’ EVIDENTI, DIMINUENDO quando il paziente ritrova la TRANQUILLITA’ EMOTIVA.(ALCUNI DEI CASI DI CUI MI SONO OCCUPATA avvertivano DOLORI, altri affermavano di NON SENTIRSI TRANQUILLI ).

Dr. H. M. SHELTON scrive:
NEI CASI AVANZATI, si manifesta L’ OTTUSITA’ DELLA MENTE, la salivazione, la tendenza a buttarsi in avanti ( la camminata propulsiva), l’ impossibilità di arrestare il movimento delle DITA.
Nei MUSCOLI affetti si verifica la progressiva PERDITA DI FORZA, una RIGIDITA’ moderata, lentezza anormale dei movimenti, un’ alternarsi dell’andatura, occhi fissi senza battito di ciglia, espressione facciale costante, salivazione dalla bocca ed A VOLTE SCOMPENSI MENTALI.
LA LINGUA E IL MENTO possono apparire tremuli, RARAMENTE si verifica LA PERDITA DELLA PAROLA.
Alcuni pazienti peggiorano notevolmente IN STATI DI ECCITAZIONE ed IL TREMORE DIVIENE TALE da farli letteralmente SALTARE.

EZIOLOGIA

J.C. Button, Jr., MD., nel suo libro” SPERANZA E AIUTO NEL MORBO DI PARKINSON”, scrive che il 30% su 3.775 pazienti con problemi mentali che vengono ” curati ” con TRANQUILLANTI, manifestano tale malattia.
Altre SOSTANZE CHIMICHE che provocano i sintomi del morbo di Parkinson, sono i barbiturici, l’ ossido di carbonio, il bisolfuro di carbonio e il manganese.
L’ OSSIDO DI CARBONIO induce una RAPIDA DISTRUZIONE delle CELLULE DEI GANGLI DELLA BASE, situati appunto alla BASE DEL CERVELLO.
UNA VITA TRASCORSA IN UNA GRANDE CITTA’, satura di SMOG E INQUINAMENTO, può provocare il MORBO DI PARKINSON per lenta distruzione delle importanti cellule dei gangli della base del cervello.
Ciò può essere LA CAUSALE DELL’ INCREMENTO ATTUALE DELLA MALATTIA.
Anche GLI OPERAI che lavorano nelle FABBRICHE sono insidiosamente AVVELENATI.
Il BISOLFURO DI CARBONIO, utilizzato nella LAVORAZIONE della SETA e del RAYON provoca anch’ esso i sintomi del MORBO DI PARKINSON.
In uno STUDIO condotto da ALPER E LEWY, su 120 OPERAI della VISCOSA il 16% aveva manifestato i SINTOMI DELLA MALATTIA.
MOLTI dei VELENOSI SOTTOPRODOTTI INDUSTRIALI, che un tempo venivano eliminati, ora sono letteralmente propinati alle persone quali sostanze indispensabili alla vita.
Anche IL MANGANESE utilizzato in alcune INDUSTRIE, produce i sintomi tipici della malattia.

Dr. H. M. SHELTON scrive:
L’ intossicazione da MANGANESE provoca tremori e sembra che l’ irritazione spinale, osservata nelle curvature spinali, faccia parte di quei casi.

Continua la Dr.ssa Vetrano:
I TRATTAMENTI MEDICI contro l’ ENCEFALITE, CAUSANO anch’ essi I SINTOMI DEL MORBO DI PARKINSON.
I trattamenti medici contro il Morbo di Parkinson ( ANTISTAMINICI E ANFETAMINE, OPERAZIONI CHIRURGICHE per distruggere alcuni centri nervosi del cervello), non hanno alcun valore e sono anche più pericolosi.
ALTRE FORME PERICOLOSE DI TRATTAMENTO sono l’ ipnosi, l’ iniezione di varie sostanze nel fluido spinale, la febbre artificiale, l’ alta tensione e le correnti di raggi X nei GANGLI DELLA BASE, ecc.
E’ UNA GUERRA IMPLACABILE E PROGRESSIVA CONTRO L’ UOMO.

NOTA:
L’ IPOTESI TOSSICA è stata ulteriormente avvalorata dalla scoperta di una PARTICOLARE TOSSINA (MPTP), CHE E’ CAUSA di una PATOLOGIA SIMILE AL PARKINSON.
Questa scoperta ha aperto la via alla ricerca di CAUSE TOSSICHE per spiegare la genesi della malattia (il rischio sembra più elevato in AMBIENTE RURALE, forse in relazione all’uso di PESTICIDI ( PARAQUAT).
Il suo ruolo emerse alla fine degli anni settanta, quando fu riscontrato che numerosi PAZIENTI IN GIOVENTU’ avevano fatto uso di SOSTANZE STUPEFACENTI CONTENENTI MPTP.
Altre tossine responsabili, sono IDROCARBURI-SOLVENTI ( TRIELINA ) e in ALCUNE PROFESSIONI ( SALDATORE) che espongono i lavoratori a METALLI PESANTI ( FERRO, ZINCO, RAME ).
SECONDO I DATI elaborati da uno STUDIO PUBBLICATO NEL 2011, tra le SOSTANZE ORGANICHE CHE AUMENTANO IL RISCHIO DI SVILUPPARE LA PATOLOGIA in caso di prolungata esposizione vi sono il TRICLOROETILENE, il PERCLOROETILENE e il TETRACLORURO DI CARBONIO.

A PAG. 342 Nel libro ” Assistenza igienica ai bambini ” Il Dr. SHELTON SCRIVE
NESSUNA MALATTIA E’ IL RISULTATO DI UN SINGOLO FATTORE, anche la più semplice non dipende che da un INSIEME DI FATTORI.

Continua la Dr.ssa Vetrano:
ALTRI presunti FATTORI CAUSALI sono lo SHOCK EMOTIVO, L’ ARTERIOSCLEROSI e i TUMORI.
Molti di questi fattori sono anche lo STADIO TERMINALE DELLA PATOLOGIA.
Occorrono molti anni di abitudini di vita errata per provocare l’ ARTERIOSCLEROSI.
L’ARTERIOSCLEROSI non è la causa in sè, è un effetto e al massimo non è altro che UN ANELLO NELLA CATENA DELLE CAUSE E DEGLI EFFETTI che conducono all’evoluzione del morbo di Parkinson.
Se l’ ARTERIOSCLEROSI è un fattore causale, deve essere prodotto dalla TOSSIEMIA.
Successivamente la SCLEROSI e una perenne SATURAZIONE TOSSIEMICA DEI TESSUTI possono condurre al morbo di Parkinson.

Dr. H. M. SHELTON scrive:
Sembra che le cause delle FORTI DEBILITAZIONI e dell’ INDURIMENTO DEI TESSUTI siano le ragioni che spiegano il Morbo di Parkinson.

Continua la Dr.ssa Vetrano:
I PROBLEMI EMOTIVI sono senza dubbio una CAUSA REMOTA.
Un improvviso STUPORE o un PROFONDO SHOCK EMOTIVO, nella persona debilitata e Tossiemica, POSSONO INIBIRE L’ ELIMINAZIONE al punto che le TOSSINE SATURANO IL CORPO OLTRE OGNI LIMITE e quindi DANNEGGIANO le parti vulnerabili del SISTEMA NERVOSO CENTRALE.
I TUMORI raramente sono un fattore causale e quando lo sono ciò è dovuto solo alla PRESSIONE ESERCITATA SULLE PARTI VITALI DEL CERVELLO.

NOTA:
Il Parkinson può comparire dopo TRAUMI ALLA TESTA.
I PUGILI PROFESSIONISTI, a seguito dei VIOLENTI COLPI AL CAPO cui sono soggetti, possono sviluppare una sindrome di Parkinson di carattere progressivo (il caso di CASSIUS CLAY ne è triste dimostrazione).

Dr. H. M. SHELTON scrive:
I casi provocati da DANNI ALLA TESTA (CASI TRAUMATICI e da ENCEFALITE LETARGICA sono MENO FAVOREVOLI.

Continua la Dr.ssa Vetrano:
LA CAUSA FONDAMENTALE DEL MORBO DI PARKINSON E’ LA TOSSIEMIA.
La TOSSIEMIA, come viene da noi definita, è una CONDIZIONE DEL SANGUE E DEI TESSUTI che ha origine da VELENI AUTO-GENERATI, a cui si affiancano le TOSSINE che provengono DALL’ AMBIENTE ESTERNO.
Evidentemente, LA BARRIERA SANGUE/CERVELLO che dovrebbe mantenere alcuni VELENI lontani dal cervello NON FUNZIONA COME DOVREBBE.
Inoltre LE SCORIE CELLULARI non dovrebbero oltrepassare la BARRIERA SANGUE/CERVELLO.
La MANCANZA DI DRENAGGIO ADEGUATO determinerà un ACCUMULO ECCESSIVO di SCORIE METABOLICHE.
Il GLOBO PALLIDO, LA SOSTANZA NERA E LE CELLULE DEI GANGLI DELLA BASE sono danneggiati per un motivo ben preciso.
Fanno parte del corpo e quindi risentono della limpidezza o della impurità dei suoi fluidi.
Queste cellule, in una persona suscettibile, si deteriorano quando non vengono drenate dei prodotti finali del metabolismo.
LE PERSONE CON UN SISTEMA NERVOSO DEBOLE, svilupperanno la malattia e potranno essere colpite anche precocemente.
Può darsi che abbiano FREQUENTI CRAMPI MUSCOLARI o altri sintomi minori che indicano chiaramente una DIATESI verso i DISTURBI NERVOSI.
Se questo tipo di persone si DEBILITA mangiando in eccesso, bevendo, fumando lavorando troppo, o per mancanza di sole, o di riposo adeguato o perchè è costantemente agitata, certamente soffrirà di una AUTO-INTOSSICAZIONE.
All’ inizio sarà l’ ANELLO PIU’ DEBOLE DELLA CATENA a venire meno e lentamente si manifesteranno dei sintomi lievi.
Senza sapere o sospettare che tale malattia è alle soglie, questa persona continuerà con il solito stile di vita che la indirizza verso la malattia, FINO A QUANDO LA PATOLOGIA COINVOLGE LE ZONE VITALI DEL CERVELLO E NON E’ PIU’ POSSIBILE GUARIRE.
Se si cerca aiuto agli stadi iniziali, affidandosi all’ ASSISTENZA MEDICA, verrà incoraggiato lo stile di vita che ha prodotto la patologia fino a quando si diventa SENZA SPERANZA.
LA GUARIGIONE

Se quando la TENSIONE si manifesta e si avverte IL PRIMO LIEVE TREMORE, il paziente è affidato all’ ASSISTENZA DI UN IGIENISTA può MIGLIORARE NOTEVOLMENTE.
Il Dr. SHELTON, nel suo libro ” IL DIGIUNO PUO’ SALVARTI LA VITA “, ricorda la rimarchevole GUARIGIONE di UNA DONNA di circa 40 ANNI che aveva sofferto del MORBO PER 6 ANNI, nei quali le cure avevano solo peggiorato le sue condizioni, ma in quel caso OCCORSERO TRE DIGIUNI.
Il PRIMO DIGIUNO FU’ DI 30 GIORNI.
Per 10 ANNI il tremore non si presento’ più. L’ igienista continuava a seguirla.
Il periodo di CURE IGIENISTICHE, fu di NOVE MESI.
Lo stesso Dr. SHELTON AFFERMA che NON TUTTI POSSONO GUARIRE e che ALCUNI non riusciranno ad ottenere ALCUN MIGLIORAMENTO.

Dr. H. M. SHELTON scrive:
Gli sviluppi in questi casi sono tipici, IL RECUPERO NON E’ SEMPRE LA REGOLA.
Non tutti i casi si RISTABILISCONO COMPLETAMENTE; infatti questo accade DI RADO.
LA REGOLA E’ che la maggioranza dei casi compie progressi sufficienti per tornare a LIVELLI DI QUASI NORMALITA’, ma UNA PARTE DI TREMORE RIMANE.
POCHI agli STADI FINALI della malattia NON MIGLIORANO.
E’ CORRETTO DIRE che sia i casi che si ristabiliscono completamente, sia quelli che non compiono miglioramenti sono ugualmente rari.
In entrambi i casi la ragione è sempre la stessa: le cure igienistiche vengono intraprese troppo tardi.
E’ raro che un MALATO di Parkinson si sottoponga a CURE IGIENISTICHE al comparire dei PRIMI SINTOMI.
Infatti, NON NE HO MAI INCONTRATO UNO.

Continua la Dr.ssa Vetrano:
In linea di massima, penso che la GUARIGIONE DIPENDA MOLTO dalla PARTE LESA DEL CERVELLO.
A meno che le abitudini dell’individuo non vengano modificate radicalmente prima che la tensione e la rigidità siano diventate notevoli, il paziente potrebbe stentare a GUARIRE o potrebbe NON GUARIRE AFFATTO.
La TENSIONE DEI MUSCOLI, dovuta agli impulsi nervosi, IMPEDISCE al paziente di RIPOSARE.
Anche durante il SONNO la TENSIONE PERSISTE, quindi anche se riesce a dormire bene NON RAGGIUNGE un TOTALE RECUPERO e si stancherà facilmente rimanendo affaticato per l’ intera giornata.
IL RIPOSO è IL PRIMO REQUISITO per quei soggetti grandemente debilitati.
RIPOSO necessario sia per il RECUPERO DELL’ ENERGIA NERVOSA che per una migliore eliminazione delle tossine.
Affinchè il paziente riposi adeguatamente, l’ igienista lo sottoporrà ad un DIGIUNO, appena possibile, per offrire al corpo TUTTI I TIPI DI RIPOSO: fisiologico, fisico, mentale e dei sensi, eliminando rapidamente la tossiemia.
NESSUN PROBLEMA EMOTIVO deve affliggere il paziente.
La famiglia, gli amici, i parenti, saranno istruiti per non causare squilibri emotivi nella persona, quindi impedendo l’ eliminazione.
INSOMMA questa persona deve essere trattata con i GUANTI DI SETA.
Solo CESSANDO LO SPRECO DELL” ENERGIA VITALE il paziente può GUARIRE, se mai vi riuscirà.
E’ importante, che il paziente affetto digiuni nelle condizioni ideali.
Se manca IL CALORE gli verrà offerto.
In genere in queste circostanze, i PIEDI sono FREDDI.
Ponete una BORSA DI ACQUA CALDA sui piedi quando è necessario.
L’ ARIA FRESCA è estremamente importante.
Portate queste persone in CAMPAGNA dove l’ ARIA è ancora PURA.
Aprite le finestre e lasciate che L’ ARIA NON INQUINATA possa entrare nella stanza.
Lasciate che IL SOLE penetri con la sua luce calda e amica.
Abbiamo constatato che IL TROPPO SOLE non fa bene al paziente, ma un uso intelligente del sole non ha mai provocato ricadute.
Noi permettiamo l’ esposizione al SOLE AL MATTINO PRESTO.
Innanzi tutto qualsiasi possibilità che generi la malattia deve essere eliminata.
SE SCEGLIAMO LA SALUTE dobbiamo eliminare tutto ciò che produce la malattia e garantire le condizioni che apportano la salute.
LA PERSONA DEBILITATA non può eliminare le tossine così rapidamente come la persona che non lo è.
LA SUA ENERGIA NERVOSA E’ CARENTE e quindi le funzioni organiche sono latenti.
Quando allontaniamo tutto ciò che provoca la malattia, dobbiamo far cessare le pratiche e gli INFLUSSI DEBILITANTI.
Qualche volta sarà necessario insegnare alla PERSONA SCONTROSA come non esserlo.
Altre volte il marito o la moglie dovranno apprendere come smettere di BRONTOLARE e DISTURBARE EMOTIVAMENTE il paziente.
Tutte le piccole cose che possono AFFATICARE la persona malata devono venire meno.
Una cosa è importante per queste persone: non è possibile aspettarsi una guarigione immediata, inoltre il paziente deve rimanere fedele con costanza e per un periodo prolungato, al programma iniziato.
LE MEZZE MISURE NON POTRANNO OFFRIRE NEPPURE MEZZO RISULTATO.
Il Dr. TILDEN afferma: ” I pazienti devono vivere di quel POCO CIBO indispensabile per tenere insieme il corpo e la mente, altrimenti si iper-stimolano e la malattia ritorna…”
In quei casi in cui il tremore si è manifestato da lunga data, il DIGIUNO può persino AGGRAVARE la SITUAZIONE.
Ma SOLO ALL’ INIZIO.
Molti hanno bisogno di TRE O QUATTRO DIGIUNI per GUARIRE COMPLETAMENTE.
In genere, IL SECONDO DIGIUNO mostra NOTEVOLE MIGLIORAMENTO DEL TREMORE.

Dr. H. M. SHELTON scrive:
Non e’ raro osservare la cessazione dei tremori durante il PRIMO DIGIUNO e vederli riapparire con la ripresa dell’alimentazione .
Il tremore è più leggero quando si presenta dopo un digiuno.
Il SECONDO DIGIUNO produce gli stessi risultati, il tremore è minore.
Un TERZO DIGIUNO a volte è sufficiente per raggiungere il RECUPERO COMPLETO.
A volte è necessario condurre un QUARTO o addirittura un QUINTO DIGIUNO.
E’ impossibile, specialmente nei soggetti giovani, stabilire la percentuale dei casi che possono effettuare un recupero completo.
In genere, NEGLI INDIVIDUI SOPRA I SETTANTA ANNI è difficile osservare miglioramenti sorprendenti, in quanto tali persone hanno probabilmente manifestato la malattia molto tempo prima”.
E’ mia abitudine consigliare ai pazienti con il Morbo di Parkinson di fare LEGGERA ATTIVITA’ FISICA, MOVIMENTI DI CAPACITA’, PIUTTOSTO CHE DI FORZA, QUANDO SOSPENDONO IL DIGIUNO.

Continua la Dr.ssa Vetrano:
L’ assistenza della persona affetta dal Morbo di Parkinson è la stessa per tutte le altre malattie: RIPOSO TOTALE (compreso un DIGIUNO), seguito da una DIETA DI FRUTTA E VERDURE CRUDE appropriatamente combinate, NOCI E SEMI, IN BASE ALLE NECESSITA’ E ALLA CAPACITA’ del paziente DI UTILIZZARE IL CIBO.
Il paziente, UNA VOLTA GUARITO, deve rimanere FEDELE A QUESTO REGIME non stimolante se vuole EVITARE UNA RICADUTA DELLA MALATTIA.

Dr H. M. SHELTON scrive:
Una DONNA che HO SEGUITO personalmente PER TRE MESIi ha compiuto in tale periodo dei NOTEVOLI PROGRESSI.
Per sette anni era stata impossibilitata a scrivere, tento era il tremore delle mani e delle braccia.
DOPO DUE SETTIMANE DI DIGIUNO poteva SCRIVERE e poteva STRINGERE LE MANI.
Con l’ interruzione del digiuno si ripresentò il tremore, ma non era così forte da poterle impedire di scrivere.
Non si intraprese nessun altro digiuno e IL CASO SI CONCLUSE COSI’.

NON HO MAI SEGUITO UN CASO DALL’ INIZIO, i miei casi erano SEMPRE AVANZATI ed avevano già subito TRATTAMENTI A BASE DI FARMACI PER ANNI.
I FARMACI utilizzati per controllare i tremori DANNEGGIANO ulteriormente il cervello ed i nervi.
I casi provocati da DANNI ALLA TESTA ( CASI TRAUMATICI) e da encefalite letargica SONO MENO FAVOREVOLI.
Ma nei CASI NON TRAUMATICI, si possono ottenere RISULTATI ECCELLENTI IN BREVE TEMPO.
Il RECUPERO COMPLETO, dove possibile, è una QUESTIONE DI MESI o addirittura DI ANNI.

NOTA:
Attualmente in Italia ci sono più di 200.000 malati di Parkinson, con circa dagli 8.000 ai 12.000 nuovi casi l’anno.
È diffusa in tutto il mondo ma ha minore incidenza in Cina e Africa.