UOVA – Anche un consumo moderato di UOVA aumenta il rischio di MORTE: DUE NUOVI STUDI dr.ssa Luciana Baroni – Perché non mangio uova – Alessandro D’Angelantonio – Uova Hermann Reinheimer – Herbert M. Shelton – Dr. Max Gerson

Anche un consumo moderato di UOVA aumenta il rischio di MORTE: DUE NUOVI STUDI

dr.ssa Luciana Baroni, Medico, Geriatra, Neurologa, Nutrizionista

07 Aprile 2021

Uovo e stetoscopio

Anche un consumo moderato di UOVA aumenta il rischio di MORTE: DUE NUOVI STUDI

dr.ssa Luciana Baroni, Medico, Geriatra, Neurologa, Nutrizionista

07 Aprile 2021

La relazione tra consumo di UOVA e aumento del rischio di MORTE, e di sviluppo di malattie, è una delle maggiori controversie nella comunità scientifica.

Ma DUE NUOVI STUDI pubblicati quest’anno, uno dei quali tutto italiano, contribuiscono a fare finalmente chiarezza: hanno dimostrato che il CONSUMO di UOVA, anche “MODERATO”, AUMENTA in modo molto significativo il RISCHIO di MORTE.

Le ricerche hanno tenuto sotto osservazione per diversi anni (16 e 8, rispettivamente) una popolazione molto numerosa (di persone onnivore) e hanno determinato che, durante il periodo di osservazione, il numero di MORTI era significativamente maggiore tra le persone che consumavano più UOVA, a parità di altre condizioni.

I RISULTATI degli STUDI, in breve

Il RISCHIO di MORTE in GENERALE (per tutte la cause) AUMENTA del:

24% per un UOVO e MEZZO al GIORNO (corrispondente a 300 mg di colesterolo);

22% consumando da 2 a 4 UOVA la SETTIMANA;

50% consumando 4 o più UOVA la SETTIMANA.

Il rischio di MORTE per MALATTIE CARDIOVASCOLARI ha percentuali di aumento ancora maggiori:

43% in più consumando da 2 a 4 UOVA la SETTIMANA;

75% in più (quasi il doppio) consumando 4 o più UOVA la SETTIMANA.

Naturalmente, questo non significa che tutti coloro che consumano uova muoiano prima di chi non le consuma; significa che AUMENTA il RISCHIO, specie per le MALATTIE CARDIOVASCOLARI.

Funziona come per il FUMO di SIGARETTA: NON SI PUÒ DIRE che CHI FUMA 10 SIGARETTE al GIORNO sicuramente MORIRÀ di CANCRO al POLMONE, né si può dire che chi non fuma sia al sicuro questo rischio. Ma certamente PIÙ SIGARETTE si fumano e MAGGIORE è il RISCHIO di MORTE per questa malattia.

È importante conoscere i RISCHI per la propria salute, per poter scegliere in modo informato.

Linee guida da rivedere con urgenza

Prima di esaminare più in dettaglio i NUOVI STUDI, tre considerazioni:

1 – è ormai noto da tempo il legame tra assunzione di COLESTEROLO e aumento del rischio di MORTE (specie per MALATTIE CARDIOVASCOLARI) e le UOVA hanno un contenuto elevato di COLESTEROLO (circa 200 mg per un UOVO); da questo consegue in modo logico che il consumo di uova aumenti il rischio di morte.

2 – E’ vero che il COLESTEROLO è nel TUORLO e quindi il consumo di ALBUME non pone questo problema, ma che senso ha produrre uova – un prodotto ad alto impatto ambientale – per poi buttare il tuorlo, che è oltretutto la parte più apprezzata in cucina? L’ALBUME non ha nulla di “benefico”; contiene proteine, certo, ma queste si possono trovare in tanti alimenti vegetali senza alcun rischio per la salute e con impatto ambientale molto minore.

3 – Le attuali linee guida dietetiche per la popolazione raccomandano di un consumo MASSIMO di UOVA di 4 alla SETTIMANA (e naturalmente NON ESISTE un CONSUMO “MINIMO” CONSIGLIATO): alla luce di QUESTI STUDI, che DIMOSTRANO che già un CONSUMO di 2 UOVA la SETTIMANA aumenta in modo consistente il RISCHIO di MORTE, si spera che le linee guida vengano riviste, come suggeriscono appunto gli autori di queste ricerche.

Passiamo ora a esaminare in dettaglio i risultati dei 2 STUDI.

STUDIO n. 1: il COLESTEROLO dell’UOVO è associato con un AUMENTO della MORTALITÀ

Lo STUDIO è stato pubblicato nel FEBBRAIO 2021 e i dati derivano da un campione di 521.120 PARTECIPANTI, seguiti per OLTRE 16 ANNI. I ricercatori hanno ricercato la relazione con varie cause di morte, confrontando diete da 2000 kcal con CONSUMO di UOVA BASSO o nullo, con diete con CONSUMO di UOVA pari a 2, 4 o più la SETTIMANA.

I principali RISULTATI sono:

Il consumo di UOVA INTERE e di colesterolo è associato con la mortalità per tutte le cause, per CAUSE CARDIACHE e per CANCRO: l’aggiunta di MEZZO UOVO al GIORNO è associata con aumento del rischio di morte del 7% (HR 1.07).

Per ogni 300 mg di COLESTEROLO consumato al giorno, il rischio di morte aumentava fino al 24%. Questa quantità si trova in UN UOVO e MEZZO (nel TUORLO).

Invece CHI NON CONSUMAVA per nulla TUORLO d’UOVO aveva una RIDUZIONE del RISCHIO di MORTE per TUTTE le CAUSE: ictus, cancro, malattie respiratorie e Alzheimer.

E’ il COLESTEROLO il MAGGIOR RESPONSABILE di queste conseguenze riferite al consumo di UOVA.

Gli autori della ricerca raccomandano di utilizzare fonti proteiche alternative prive di colesterolo, per salvaguardare la longevità.

FONTE:

Zhuang P et al. Egg and cholesterol consumption and mortality from cardiovascular and different causes in the United States: A population-based cohort study. PLoS Med. 2021 Feb 9;18(2):e1003508. doi: 10.1371/journal.pmed.1003508. PMID: 33561122.

STUDIO n. 2:

Il consumo di UOVA aumenta il rischio di MORTE, in particolare per CAUSE CARDIOVASCOLARI.

Le conclusioni dello studio precedente sono confermate da questo secondo studio, pubblicato nel MARZO 2021 e svolto sulla popolazione italiana: 20.562 UOMONI e DONNE ADULTI, seguiti per oltre 8 ANNI (mediana 8,2 ANNI).

I principali RISULTATI sono:

Confrontando persone che consumavano meno di uovo la settimana, chi ne consumava 4 o più aveva un rischio aumentato del 50% per tutte le cause di morte (HR 1.50).

Ancora maggiore l’aumento del rischio di morte per malattie cardiovascolari: 75% (HR = 1.75).

L’aumento di rischio di morte per cancro era del 52%, però ai limiti della significatività statistica (CI 0.99-2.33).

Anche un consumo minore, di 2-4 UOVA la SETTIMANA, è risultato PERICOLOSO: è associato a un aumento significativo di MORTE del 22% per tutte le cause e del 43% per cause cardiovascolari.

Anche UN SOLO UOVO in più alla SETTIMANA porta un aumento del RISCHIO di MORTE, negli individui a più alto rischio, come gli ipertesi e i dislipidemici.

L’AUMENTATA MORTALITÀ è da ricondurre in buona parte al COLESTEROLO contenuto nell’UOVO.

Gli AUTORI CONCLUDONO che il consumo di uova aumenta in modo significativo il rischio di MORTE totale e CARDIOVASCOLARE, con un rischio ben evidente anche alle assunzioni oggi ritenute “sicure” dalle Linee Guida per la popolazione generale.

I ricercatori suggeriscono quindi di rivedere le raccomandazioni contenute nelle linee guida dietetiche.

FONTE:

Ruggiero, E., Di Castelnuovo, A., Costanzo, S. et al. Egg consumption and risk of all-cause and cause-specific mortality in an Italian adult population. Eur J Nutr (2021). doi: 10.1007/s00394-021-02536-w

Conclusioni

Oggi in ITALIA il consumo pro-capite supera le 4 UOVA la SETTIMANA, ma questi studi dimostrano che farne a meno aiuterebbe non poco la nostra salute.

D’altra parte, NON ESISTONO RAGIONI PER CONSUMARE UOVA:

non contengono alcun nutriente utile che non si possa ricavare dai cibi vegetali;

anche quando consumate in quantità ritenute dai più “non elevate”, aumentano il rischio di morte in modo significativo;

in cucina si possono sostituire facilmente, sia intere che il solo albume, nei dolci e nei pitti salati (vedi: Fare a meno delle uova in 9 passi(https://www.accademianutrizione.it/blog/cucina-senza-uova/) );

la loro produzione crea un impatto ambientale elevato, confrontata con l’assunzione della stessa quantità di proteine da fonti vegetali;

per chi è interessato anche all’aspetto etico: la PRODUZIONE di UOVA UCCIDE, solo in ITALIA, circa 50 MILIONI di ANIMALI l’ANNO, il triplo di quelli uccisi per la produzione di tutta la carne rossa (cioè di bovini e maiali).

TUTTE BUONE RAGIONI PER FARNE A MENO, PER SEMPRE.

https://www.accademianutrizione.it/blog/uova-fanno-male-rischio-morte/#:~:text=Il%20consumo%20di%20uova%20intere,morte%20aumentava%20fino%20al%2024%25 – (https://www.accademianutrizione.it/blog/uova-fanno-male-rischio-morte/#:~:text=Il%20consumo%20di%20uova%20intere,morte%20aumentava%20fino%20al%2024%25.)

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Perché non mangio uova –

grazie Alessandro D’Angelantonio

“A proposito dell’albume delle uova, c’è da dire che è sempre un errore somministrarlo ad ammalati, essendo poco digeribile e assai scarsamente assimilabile, tanto è vero che una notevole parte dell’albume ingerito (dal 30 al 50%) attraversa il canale digerente indigerita e quindi non assorbita; può produrre diarrea e talora anche vomito.

Da notare ancora che gli albumi d’uovo danno residui acidi, per cui le persone inattive o affette da stitichezza o che hanno fegato

e reni funzionalmente deboli, nonché tutti i bambini, dovrebbero evitare gli albumi.

Come è nata, allora, la credenza che gli ALBUMI si digeriscono facilmente?

Fu BEAUMONT a mettere in giro e ad accreditare con la sua autorità tale sua opinione in quanto, avendo notato (nel suo famoso esperimento su Alexis St. Martin) che gli albumi abbandonano lo stomaco molto più rapidamente degli altri cibi, dedusse affrettatamente che l’albume d’uovo sia la più digeribile fra tutte le sostanze alimentari.

PAVLOV dimostrò che gli albumi differiscono da tutte le altre sostanze proteiche in quanto non stimolano affatto la secrezione del succo gastrico.

ABDERHALDEN completò tale scoperta dimostrando che sugli albumi la pepsina agisce molto stentatamente.

Tale difficoltà fu estesa, da OKADA, al succo pancreatico, alla tripsina in particolare e alla bile (sebbene in misura minore).

VERNON, HETIN ed altri ricercatori hanno potuto dimostrare che l’ALBUME CRUDOimpedisce la digestione anche di altri alimenti.

BAYLISS, professore di fisiologia all’Università di Londra, nel suo libro “FISIOLOGIA DEL CIBO ED ECONOMIA DELL’ALIMENTAZIONE”, dichiara di avere intuito che nell’albume delle uova ci deve essere qualche sostanza che impedisce l’azione dei succhi digestivi; si scoprirà più tardi che l’intuizione di BAYLISS era fondata ed abbiamo già accennato a tale azione anti-nutrizionale dell’albume, dovuta alla AVIDINA.

LEMOINE, dopo avere studiato a lungo la questione, giunse alla medesima conclusione.

* Il TUORLO dell’UOVO, al contrario dell’albume, ha ceneri alcaline e fornisce la stessa quantità di COLESTEROLO che si ha con 300 grammi di. carne, pur pesando, in media, solo 17,5 g.

* Già si disse che la DIGESTIONE del TUORLO d’UOVO impegna notevolmente il FEGATO; se poi le uova intere sono usate sotto forma di FRITTATA o di uova fritte (nell’olio o con il burro), l’impegno dei fegato si aggrava a causa dei grassi impiegati.

* Molta gente non ci pensa, ma le uova sono molto utilizzate in una grande varietà di prodotti commerciali dei quali l’uomo si serve per la sua alimentazione. Per esempio, nelle torte, nei gelati e negli altri prodotti di pasticceria, negli sformati, in alcuni tipi di pasta e di ripieni, nella maionese, nelle salse, come addensante in molti tipi di impasti, nella “panatura” (preparazione di carni ed altri alimenti prima che siano fritti), ecc..

* Le PROTEINE dell’UOVO sottoposto a COTTURA divengono praticamente INDIGERIBILI. Ciò è dovuto al fatto che mentre nell’UOVO CRUDO le PROTEINE si trovano allo stato COLLOIDALE, sotto l’azione del calore esse coagulano, si convertono, cioè, in un gel molto consistente, che le protessi dei succhi digerenti trovano assai difficoltoso aggredire.

Si è calcolato, comunque, che la DIGESTIONE GASTRICA di un UOVO CRUDO dura ben due opre e un quarto, di un UOVO STRAPAZZATO, due ore e mezza, di un UOVO SODO,  due ore e cinquanta, di un uovo sotto forma di FRITTATA, tre ore“.

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HERMANN REINHEIMER formula l’ipotesi che il cancro sia un’evoluzione originata da anafilassi cronica latente, o da AVVELENAMENTO PROTIDICO. Egli considerava i PRODOTTI ANIMALI come I MAGGIORI RESPONSABILI: specie la CARNE, un po’ le UOVA e molto poco il LATTE.

Alcune sostanze protidiche del TUORLO D’ UOVO favoriscono rapidamente l’ evoluzione e la crescita dei CANCRI MAMMELLARI nei RATTI. Se, mediante statistiche, potessimo trovare una correlazione tra il CANCRO al SENOnella DONNA e l’abitudine di mangiare UOVA, la tesi di REINHEIMER sarebbe confermata. I NOSTRI ATTUALI SISTEMI ALIMENTARI, specie quello inerente alla sovralimentazione con PROTIDI ANIMALI – particolarmente CARNE e UOVA – potrebbero benissimo far parte del complesso di elementi che costituiscono i precedenti delCANCRO.

L’ attuale follia, che si manifesta con la raccomandazione di un REGIME RICCO DI PROTIDI, può, a lungo andare, portare al DISASTRO.

L’ UOMO è CERTAMENTE MAL PREDISPOSTO a un REGIME ALTAMENTE PROTIDICO. Ogni ECCESSO DI PROTIDI deve essere eliminato ed è sui RENI che incombe il fardello dell’escrezione di tale eccesso.

Mangiando UOVA E CARNE, assorbiamo un ECCESSO DI PROTIDI.

Herbert M. Shelton

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La Terapia Gerson

L’incredibile programma nutrizionale contro i tumori e le altre malattie degenerative

Charlotte Gerson, Morton Walker

Capitolo 14

p. 207-208

Curando i malati affetti da tubercolosi e da altre malattie croniche, il dottor Gerson si rese conto che la dieta doveva soddisfare anche il loro fabbisogno di ACIDI GRASSI ESSENZIALI. Fino a quando non scoprì che i pazienti oncologici non riuscivano a tollerare nessun tipo di grasso, il dottor Gerson era solito aggiungere alla dieta dei pazienti non oncologici del TUORLO d’UOVO CRUDO e un po’ di BURRO NON SALATO. Tuttavia, non appena le formazioni tumorali dei malati oncologici scomparivano, cercava di integrare il loro regime alimentare con un po’ di OLIO, TUORLO D’UOVO o BURRO scoprendo però che i TUMORI tendevano a RIFORMARSI.

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