La Pulpite – Dr. Robert Haegel

SALVATE I VOSTRI DENTI

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Robert Haegel

La PULPITE

La DECALCIFICAZIONE permette al mezzo che impregna il dente (acidità boccale, rifiuti alimentari in decomposizione acida tra i denti) di scatenare la sconnessione della costruzione dei prismi d’avorio e di smalto. C’é dunque una PROGRESSIONE della CARIE dall’ESTERNO verso l’INTERNO.

La POLPA è MINACCIATA dalla penetrazione della CARIE (ambiente acido in cui i microrganismi abbondano, occupati a scomporre le macerie del dente). Agisce per difendersi tentando d’opporre una barriera di DENTINA SECONDARIA, ma non sempre con successo. Più la carie assottiglia lo strato d’avorio che deve isolarla dall’ambiente esterno, più essa (la polpa) si sente minacciata, e ATTIVA le DIFESE, da cui risulta una CONGESTIONE sempre più violenta CAUSATA dall’ACCRESCIUTA CIRCOLAZIONE SANGUIGNA. Questa CONGESTIONE del fascio VASCULO-NERVOSO, che compie all’IMBOCCATURA dell’APICE e nella CAVITA’ PULPARE, è il fatto che è all’ORIGINE dei DOLORI della PULPITE, quelli ATROCI BATTITI che vengono chiamati rabbia di dente.

Appena la POLPA è MESSA a NUDO i DOLORI DIMINUISCONO (NON c’è più CONGESTIONE) la POLPA è VINTA. Da questo momento può divenire preda dell’ambiente settico esterno delle sporcizie della cavità dentaria.

Le RAMIFICAZIONI TERMINALI del PACCHETTO VASCOLARE in CONTATTO con l’AMBIENTE SETTICO vanno in CANCRENA e la DECOMPOSIZIONE guadagna poco a poco tutto il contenuto del canale dentario da cui è scomparsa la vita DOPO l’AGONIA della POLPA...fino all’APICE, in cui il LEGAMENTO DENTARIO, MINACCIATO da questa VICINANZA SETTICA, ORGANIZZA la sua DIFESA (ARTRITE, GRANULOMI, ecc….).

Non descriveremo le DIFFERENTI FORME di PULPITE (superficiali, parziali, totali, acute, purulente, necrosanti, croniche, ipertrofiche, degenerative, ecc….). Questo capitolo interessa solo chi ha il compito di applicare le cure locali richieste da queste differenti categorie. L’importante è che ciascuno conosca il comportamento da tenere quando si verifica la CONGESTIONE PULPARE. Perciò se un MAL di DENTI “SOPPORTABILE” si annuncia VERSO SERA mentre per tutto il GIORNO non avete sentito praticamente NULLA, se avete MALE MENTRE STATE PER ADDORMENTARVI è già l’INIZIO della PULPITE…se vi limitate ad aspettare che questa passi, in capo a qualche giorno, trascorrerete notti bianche in cui né “compresse”, né “rimedi della nonna” vi aiuteranno a dormire….avrete un bell’evitare di posare la testa sul cuscino…niente servirà. Se sentite che i DOLORI si irradiano verso l’ORECCHIA, talvolta con l’impressione netta che provengano da essa, potete pensare 9 volte su 10 che il DENTE COLPITO è nel MASCELLARE INFERIORE. Potrà darsi che all’esame allo specchio non scopriate alcuna traccia di carie, allora ricordate che il 50% delle CARIE si manifestano sui LATI PROSSIMALI del DENTE, cioè sulle facce accostate ai denti vicini e di preferenza nel terzo gengivale di queste facce, così che esternamente i denti sembrano intatti mentre sono minati da sotto. Quando il DENTISTA esaminerà i denti vedrà meglio di voi, con la lampadina e il suo gioco di specchio, dove si nasconde il dente in causa “e con un colpo di trapano” farà saltare lo strato di smalto per portare alla luce una cavità cariata più o meno importante. Non sarebbe saggio attendere un miracolo, che la cosa si sistemi da sé…perché forse avrete pensato che questi dolori siano stati causati da un colpo di freddo. ANDATE a FARVI CURARE dal VOSTRO DENTISTA. Evidentemente potrete AIUTARE molto le CURE LOCALI adottando un MODO di VITA IGIENISTA come indicato nel capitolo delle cure generali…ma non potrete esimervi dal SOCCORSO che costituisce il LAVORO LOCALE del DENTISTA. Senza il suo intervento, il vostro dente cadrà in rovina, certo più lentamente se conducete una vita igienista, ma la scadenza sarà soltanto rimandata, essendoci sempre fermentazione prodotte dalla ritenzione alimentare nel buco e quei piccolini “che sono i MICROBI” saranno CHIAMATI ad ELIMINARE i TESSUTI MORTI FINO ALLA LORO COMPLETA SCOMPARSA. Abbiamo già indicato altrove perché allo stato attuale delle nostre esperienze non possiamo permetterci a priori di sperare un’auto-ricostituzione dei tessuti cariati perduti. La formazione di DENTINA SECONDARIA non è che una BARRIERA di DIFESA allestita dalla POLPA al CONFINE dell’AVORIO non invaso dal processo di decomposizione, NON E’ è una VELLEITA’ di RICOSTITUZIONE ANATOMICA dei TESSUTI ormai PERDUTI. FORSE DOPO MOLTE GENERAZIONI di IGIENISMO ben vissuto la POLPA ACQUISTERA’ una tale VITALITA’ che le poche carie sporadiche ancora rilevate su soggetti i cui avi possedevano denti molto soggetti a CARIE, saranno ELIMINATE all’origine tramite un DIGIUNO? Il futuro lo dirà?

SE avete EREDITATO DENTI MALANDATI fateli CURARE e soprattuto ESAMINARE 2 o 3 volte all’ANNO dal vostro DENTISTA, perché vi siano CURATI PRESTO e MOLTO PRIMA che si manifesti la PULPITE il cui trattamento, anche il più meticoloso, non sarà scevro di rischi successivi per la salute del dente in oggetto.

 

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I 4 GRADI E LE LORO COMPLICAZIONI

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i principali sono i GRANULOMI e le CISTI. Vi risparmiamo la diagnosi differenziale, riguarda il dentista, come le cure del singolo caso, benché le cure generali facciano benissimo se si seguono quelle igieniste. Si consulterà a questo proposito il capitolo sulle cure generali. Si può sperare di salvare un dente prima che divenga teatro di simili fenomeni settici? Rispondiamo decisamente di si, perché se un trattamento locale ha senso è certo il caso quando la salute di un organo o di una parte del corpo è compromessa dalla presenza di corpi estranei. Un cadavere composto di polpa, vasi sanguigni e di resti di ogni tipo di putrefazione, che genera la cancrena è certamente un corpo estraneo che possiamo correggere p. 58 liberando il dente del suo contenuto settico. Il dentista moderno dispone di un’esteso arsenale con mezzi sia meccanici che fisici e chimici per pulire i canali dentari, e neutralizzarli dopo averli sbarazzati del proprio contenuto otturandoli con una pasta che sostituisce vantaggiosamente la cancrena. Un dente così curato può conservarsi per molti anni sull’arcata e svolgere una funzione masticatoria equivalente a quella dei denti intatti. Ma è meglio non arrivare a questo punto perché conviene non perdere di vista le gravi complicazioni che la cancrena può comportare e la loro ripercussione sulla salute. In certi casi in cui l’osso alveolare è troppo scompigliato da una CISTE, per esempio, uno o più denti possono essere votati all’estrazione. Certi FOCHI del MASCELLARE SUPERIORE provocano complicazioni nei seni mascellari. Sono state riscontrate degenerazioni cancerose da GRANULOMI.

Come accorgersi che un GRANULOMA si sta sviluppando all’apice di un dente? Se avete un dente sensibile alla percussione verticale, se accusa una leggera mobilità alla palpazione digitale, scivolate con la punta dell’indice partendo dal colletto del dente sensibile, sulla mucosa lungo il prolungamento della corona nella direzione dell’apice che si trova poco più di un centimetro del colletto. Premete questa zona e se percepite un punto doloroso avete premuto sul FOCO. Che fare?

Questo GRANULOMA può guarire, estendersi, fare un ascesso, subire una degenerazione cistica (Dechaume). Non bisogna sperare nella GUARIGIONE SPONTANEAse non si ha la possibilità di sottomettersi ad un DIGIUNOsotto una SORVEGLIANZA COMPETENTE in una CASA di RIPOSO IGIENISTA.”

 

NOTA:

E’ chiaro che secondo il parere del dottor Robert Haegel, i GRANULOMI possono guarire con il DIGIUNO.