Guarisce dall’artrite reumatoide in 3 mesi grazie alla dieta vegana – Riccardo Lautizi

Riccardo Lautizi

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Non riuscivo più ad alzarmi dal letto, a dormire la notte, a tenere mia figlia in braccio, a camminare, a inginocchiarmi. Se mi sforzavo di fare qualcosa i dolori erano spaventosi. Terrorizzata e angosciata sono corsa a fare analisi, ecografie, visite, e la diagnosi è stata artrite reumatoide sieronegativa, con consiglio di cominciare subito gli immunosoppressori.” racconta Federica nel sito del Dott. Valdo Vaccaro e continua “Ho cominciato a fare ricerche per conto mio, finché non ho conosciuto te. Mi hai letteralmente messa al tappeto. E io che pensavo di avere un’alimentazione sana! Mi hai fatto cadere a una a una tutte le mie certezze sul bere latte, sul mangiare carne e pesce, sul vivere a base di compensazioni zuccherine e di altre cose ancora.Ho ordinato il tuo libro e azzerato la mente. Da brava scolaretta ho cominciato a studiare le norme dell’igienismo che tu racconti con molta chiarezza e naturalezza. Morale della favola? In tre mesi sono scomparsi i dolori, e l’incubo in cui ero piombata sembra ormai essere un ricordo.”

Come ha cambiato dieta Federica? “Agrumi e frutta mattutini al posto di latte e dolciumi inzuppati; insalatone e poca pasta o pane integrale al posto di intingoli vari, salumi e formaggi; frutta di stagione anche a merenda invece di altri dolciumi. A cena altra verdura cruda accompagnata da zuppe, patate, e legumi vari invece di etti di pollo, tacchino, vitello, pesci vari. Direi che il cambiamento è stato sostanziale no? Ah dimenticavo, più rispetto per me stessa e per le mie necessità di sonno, relax e riposo ;)”

L’artrite reumatoide è classificata come malattia inguaribile dai medici

Volevo cercare delle considerazioni scientifiche su questo e ho scoperto che l’artrite reumatoide è una delle malattie autoimmuni che studi recenti hanno mostrato che hanno sicuramente una radice nel dismicrobismo e nell’infiammazione intestinale, prodotta da più componenti fra i quali anche i metalli pesanti e le sostanze tossiche che vengono assunte con l’alimentazione.

Secondo uno studio scientifico del Karolinska Institutet una dieta vegana priva di latte e derivati e anche di glutine, migliora i segni e i sintomi dell’artrite reumatoide che provoca infiammazioni che possono compromettere la salute della arterie e aumentare il rischio di eventi cardiovascolari.. Con tale dieta si osserva una netta riduzione degli anticorpi contro gli antigeni contenuti in certi tipi di cibo. Una dieta vegana priva di glutine non solo abbassa i livelli di colesterolo, di lipoproteine a bassa densità (LDL) e di LDL ossidate (oxLDL), ma aumenta anche i livelli di anticorpi naturali contro i composti dannosi che provocano i sintomi caratteristici di questa malattia infiammatoria, come la fosforilcolina.

Abolire la carne, le uova, il pesce e i latticini: in altre parole scegliere la dieta vegana per proteggersi da ictus e problemi cardiaci, soprattutto se si soffre di artrite reumatoide. Lo mostra una ricerca svedese pubblicata sulla rivista scientifica Arthritis Research and Therapy: i ricercatori del Karolinska Institutet di Stoccolma hanno chiesto a 38 persone in buona salute di seguire un regime alimentare di tipo vegano e ad altri 28 volontari di seguire una semplice dietache prevedeva una riduzione della quantità di grassi saturi e una preferenza di prodotti integrali rispetto a quelli interi.

Ecco il risultato…

In una dieta vegana, l’apporto quotidiano di energia è costituito per il 10% dalle proteine, per il 60% dai carboidrati e per il 30% dai grassi con una buona quantità di noci, granoturco, frutta, verdura e latte di sesamo per garantire all’organismo la necessaria dose di calcio.
Il risultato dell’esperimento, che è durato dodici mesi, ha dimostrato che la dieta vegana è efficace nel ridurre il livello di colesterolo complessivo e di colesterolo cattivo ed è, inoltre, in grado di contribuire a perdere peso e raggiungere un più ottimale indice di massa corporea. Nell’altro gruppo tutti i valori erano invece rimasti sostanzialmente invariati.

Johan Frostegard, a capo dell’equipe di studio, ha spiegato che già precedenti ricerche avevano individuato nel regime alimentare vegano la dieta migliore per le persone con artrite reumatoide.

Il nostro studio – ha dichiarato Frostegard – ha dimostrato che la dieta vegana riduce la pressione, abbassa i livelli di colesterolo e l’indice di massa corporea nonché limita l’incidenza di disturbi cardiovascolari”.

Per approfondire sulla dieta per l’artrite vedi Come guarire definitivamente dall’Artrite mangiando correttamente in cui spiego che non è solo il cibo che mangiamo che fa la differenza, ma anche come viene combinato: ad esempio mescolare la frutta ai pasti produce fermentazione ed infiammazione. Anche lo zucchero va evitato perché è uno degli alimenti più infiammatori che esista.

 

 

Dal blog di VALDO VACCARO

LETTERA

NIENTE GIRI INUTILI DI PAROLE

Ciao Valdo, ti do del tu perché mi sembra di conoscerti da sempre nonostante io sia approdata sul tuo sito soltanto da pochi mesi. La farò breve, anche perché non bisogna fare troppi giri di parole quando si parla di cose serie come la salute.

DIAGNOSI DI ARTRITE REUMATOIDE E ANGOSCIANTE INVITO AGLI IMMUNOSOPPRESSORI

Ho 25 anni e una figlia di 3, e quest’estate ho passato le vacanze con dei fortissimi dolori articolari. Non riuscivo più ad alzarmi dal letto, a dormire la notte, a tenere mia figlia in braccio, a camminare, a inginocchiarmi. Se mi sforzavo di fare qualcosa i dolori erano spaventosi. Terrorizzata e angosciata sono corsa a fare analisi, ecografie, visite, e la diagnosi è stata artrite reumatoide sieronegativa, con consiglio di cominciare subito gli immunosoppressori.

IMPATTO DRAMMATICO COI TUOI SCRITTI

Io mi sono categoricamente rifiutata di inventare un catorcio umano a neanche trenta anni. Ho cominciato a fare ricerche per conto mio, finché non ho conosciuto te. Mi hai letteralmente messa al tappeto. E io che pensavo di avere un’alimentazione sana! Mi hai fatto cadere a una a una tutte le mie certezze sul bere latte, sul mangiare carne e pesce, sul vivere a base di compensazioni zuccherine e di altre cose ancora.

IN TRE MESI SOLTANTO SONO SCOMPARSI I DOLORI E TUTTI GLI INCUBI DI CONTORNO

Ho ordinato il tuo libro e azzerato la mente. Da brava scolaretta ho cominciato a studiare le norme dell’igienismo che tu racconti con molta chiarezza e naturalezza. Morale della favola? In tre mesi sono scomparsi i dolori, e l’incubo in cui ero piombata sembra ormai essere un ricordo.

SPERO CHE LA MIA TESTIMONIANZA SERVA AD ALTRA GENTE IN CRISI

So che le mie nuove convinzioni sono finalmente giuste, portatrici di salute per me e la mia famiglia e sgombere da sofferenze animali. Più di così! Ti ringrazio di cuore. Spero che la mia testimonianza possa servire a qualcuno. Un abbraccio forte.
Federica

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RISPOSTA

C’È DA SOFFRIRE SOLO NELLE CIRCOSTANZE RIMEDIALI

Ciao Federica. Grazie per il prezioso supporto. Come sai, nel vegancrudismo tendenziale da me promulgato e sostenuto, c’è notevole flessibilità. Parlo in continuazione di progressività, di percentuali variabili e crescenti verso il crudo, di avvicinamento verso la perfezione e verso il 90 e il 100% almeno nel periodo di purificazione intensiva. Parlo di evitare gli schemi, di personalizzare e di  navigare a vista.

LA TUA È UNA DELLE TANTE TESTIMONIANZE STRABILIANTI MA INSABBIATE

Il tuo caso fa da buon esempio visto che hai saputo evidentemente trovare non solo il carattere per cambiare radicalmente la dieta, ma anche la saggezza per utilizzare il materiale a disposizione e trovare il giusto mix applicativo. La tua non è una guarigione banale. L’artrite reumatoide è classificata tuttora come malattia inguaribile dai medici. Notizia dunque da prima pagina, ma nessuno ti verrà ad intervistare.

Valdo Vaccaro

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LETTERA

ARTRITE REUMATOIDE DA 20 ANNI E GINOCCHIA GONFIE DA 2 ANNI

Buongiorno dottor Vaccaro, seguo da alcuni mesi il suo blog e ho letto moltissime sue tesine, ma adesso ho sentito il bisogno di scriverle per avere la sua opinione sul mio caso specifico. Soffro di artrite reumatoide da 20 anni (ne avevo 20, adesso ne ho 40) tra alti e bassi sono arrivata fin qui. Ho una protesi al gomito destro, la spalla sinistra che si muove limitatamente, le ginocchia gonfie e doloranti da due anni. In questi anni ho letto di tutto, dall’alimentazione (il primo libro è stato quello della Kousmine) alla metamedicina.


ALLATTAMENTO DEL PRIMO FIGLIO E STOP ALLA CARNE

Ho capito da tempo che i farmaci non sono la soluzione, ma le vecchie convizioni e soprattutto le cattive abitudine con qui sono cresciuta, a ritmo di pane e nutella tanto per capirci, erano dure a morire. Poi a 33 anni ho avuto il mio primo figlio e nella mia testa è scattato finalmente qualcosa. Al terzo mese che allattavo la mia reumatologa mi disse che era ora di smettere e di riprendere la cura, visto che prima della gravidanza prendevo oltre al cortisone un farmaco biologico e anti-infiammatorio. Ma non ho smesso di allattare. Ho smesso invece di mangiare carne. Sono stata meglio e ho continuato ad allattare per altri 9 mesi. 


IL CORTISONE PER TIRARE AVANTI

Poi non ho più voluto farmi seguire dagli specialisti e ho continuato solo con il cortisone 4-8 mg, impossibile da togliere perchè non mi sarei alzata da letto. Tutto sommato sono stata abbastanza bene in questi anni, ma negli ultimi due le ginocchia sono peggiorate. Si sono gonfiate e sono diventate sempre più doloranti tanto che alla sera facevo veramente fatica a muovermi. Da qualche mese leggo le sue tesine e finalmente mi sono decisa a cambiare radicalmente le mie cattive abitudini.


DOPO ANNI DI GOLOSITÀ E DOLCI  HO APPORTATO SOSTANZIALI MIGLIORAMENTI

Purtroppo sono sempre stata golosa, soprattutto di dolci per cui, anche se avevo migliorato la mia alimentazione in generale mangiando più frutta e verdura, non ero mai riuscita a togliere i dolci e il pane. Sono diventata completamente vegana. Di mattina bevo una spremuta di limoni o pompelmo, poi una banana, a pranzo e cena prima verdura cruda, poi cereali tipo riso integrale, miglio, orzo, farro, con verdure e legumi qualche volta a settimana. Mangio frutta acquosa e frutta secca oltre che semi vari  tipo girasole, sesamo e simili. Non assumo più dolci, né cioccolata. Non bevo più alcolici e caffè. 


RIDOTTO ANCHE IL CORTISONE

Sono riuscita a ridurre il cortisone da 4mg a 2mg e, alla sera, mi sento molto meno stanca. Cerco di riposare quando posso, anche se lavorando e avendo due bambini piccoli non è sempre facile, ma sono fortunata perchè mio marito mi aiuta e anche i miei genitori lo fanno.

SERIE DI DOMANDE

In merito a tutto questo avrei una serie di dubbi che vorrei esporle. Non ho fatto dei giorni di digiuno perchè tra lavoro e bambini non ce l’avrei davvero fatta. 1) Ho pensato che se avessi cambiato radicalmente le mie abitudini alimentari, sarei comunque migliorata anche se probabilmente in più tempo. È corretto o il digiuno è indispensabile all’inizio? 2) Ho notato che in realtà ho sempre poca fame, ma ho già perso parecchi chili in questi mesi, e non vorrei dimagrire ancora. Ma è giusto mangiare anche se non si ha fame? 3) Se ho poca fame e non riesco a mangiare la frutta durante gli spuntini, è meglio fare un pasto a base di frutta o meglio scegliere verdure e cereali? 4) C’è qualche rimedio naturale per alleviare il gonfiore alle ginocchia? A volte è un gonfiore caldo, soprattutto la sera, a volte freddo, specie la mattina. 5) Le uniche eccezioni che mi concedo sono mezza pizza una volta a settimana. La prendo vegana, ma la farina spesso è quella bianca e c’è il lievito di birra, è tollerabile? 6) Dato che ho sostituito il caffè con quello di orzo, ne bevo parecchio. C’è qualche controindicazione? 7) Un limite che ho è quello del movimento. Con le ginocchia gonfie non riesco a farne molto. È giusto sforzarsi un po’ o è meglio il riposo? 8) Quando pensa che potrò togliere definitivamente il cortisone? Al momento mi è ancora impossibile. La mattina non riuscirei ad alzarmi e andare al lavoro. Però capisco che se non elimino del tutto i farmaci non potrò mai guarire del tutto.

NON MANCA LA FIDUCIA MA LA GUARIGIONE È ANCORA LONTANA, PER CUI MI SERVE QUALCHE SUPPORTO

Tutto sommato sono abbastanza fiduciosa, anche se ci sono momenti in cui mi scoraggio perchè vedo la guarigione ancora lontana. Per questo le chiedo di darmi qualche riscontro, non tanto sulla strada da seguire, che ormai sono convinta sia quella giusta, ma se ci sono delle correzioni da fare per arrivare al risultato finale, e sul quanto sarò lungo il percorso da fare prima di riuscire a vedere dei risultati tangibili. La ringrazio tantissimo per il tempo che vorrà concedermi.
Mara

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RISPOSTA

ANDIAMO SUBITO AL TUO QUESTIONARIO

Ciao Mara. Mi hai rispedito 3 volte questo tuo messaggio e finalmente trovo tempo e modo di risponderti. Andiamo subito alle domande. 1) Il digiuno sarebbe una importante soluzione, ma i tuoi impegni familiari e di lavoro  non te lo permettono per il momento. Potresti eventualmente inserirlo in un weekend trovando aiuto in famiglia per i bambini. Altrimenti dovrai accontentarti di procedere con rigore sulla strada intrapresa, ossia coi vari miglioramenti apportati eliminando zucchero, sale, caffè, carne. I risultati ti premieranno anche se in modo diluito nel tempo. 2) Per mangiare è indispensabile averne la voglia. Per creare appetito bisogna muoversi e respirare. 3) La frutta acquosa è sempre la migliore soluzione, ma solo tu puoi  sperimentare e provare le varie soluzioni che si addicono al tuo organismo. 4) Suggerisco il ricorso a verdure ripulenti, a radicchio con dei crauti di contorno, alle erbe di campo tipo il tarassaco, oltre che a varie tisane alle ortiche, alla malva, alla salvia, alle foglie di betulla. Ananas e mirtillo, ciliegia e fragola, mela, pera, patata, ribes, uva, rafano e ravanelli come menu anti-gonfiore. Sfregagioni con interno buccia di limone, con bacche di alloro  bollite, pressate e miste a olio di oliva, e cataplasmi notturni di fango termale o con foglie di cavolo, completeranno il quadro. 5) Qualche pizza alle verdure è tollerabile. 6) Meglio la bevanda d’orzo del caffè sì, ma è controindicato bere tanto caffè d’orzo essendo prodotto torrefatto. 7) Mezz’ora almeno di camminata al giorno è indispensabile, aiutandosi con racchette e scaldando prima le ginocchia con dei massaggi. 8) Il cortisone va estromesso per gradi ma con decisione.

IL FATTORE ALIMENTAZIONE È DECISAMENTE PREVALENTE

Il termine artrite significa letteralmente articolazione dolorante, essa infatti indica un’infiammazione articolare, in cui rientrano più di cento forme diverse. I sintomi che caratterizzano tutte le varie forme di artrite comportano stress, depressione, rabbia, ansia, senso di impotenza, mancanza di autocontrollo, tendenza all’isolamento, difficoltà nel lavoro e a scuola, problemi sessuali. Le cause sono il più delle volte di origine metabolica, anche se la medicina parla spesso di motivazioni infettive, autoimmuni, idiopatiche. 


ACCUMULAZIONI TOSSICHE INTERNE

Milioni gli individui soffrono di artritismo, patologia, che può colpire qualsiasi fascia d’età. Le artriti fanno parte della più ampia categoria delle malattie reumatiche e le più diffuse sono le osteoartriti, causa lesioni alle cartilagini e conseguentemente comporta un contatto diretto tra le ossa nelle articolazioni. Si manifestano su mani, collo, fondoschiena e sulle articolazioni su cui si scarica il peso del corpo, come le ginocchia, i fianchi e i piedi. L’artrite reumatoide è una forma che colpisce più spesso le donne tra i 40 e i 60 anni di età. Fondamentalmente si tratta di depositi tossici accumulati, di tossiemia interna per dirla in termini igienisti.


TANTE DENOMINAZIONI E TANTE FORME ARTRITICHE

Pure il lupus sistemico eritematoso comporta infiammazione di articolazioni, pelle, reni, cuore, polmoni, vasi sanguigni e cervello. Vi sono poi forme che colpiscono i tessuti e organi interni e che possono causare disabilità soprattutto nelle persone più anziane. Fra queste ritroviamo scleroderma, spondiloartropatie, artrite infettiva, polimialgia reumatica, polimiositi, artrite psoriasica, borsiti e tendiniti. 


DISTINZIONE TRA ARTRITE ED ARTROSI

Artrite e artrosi sono termini che spesso si confondono. Non è questione di lessico. La differenza tra le due esiste, anche se sono accomunate entrambe da fenomeni dolorosi ed invalidanti. L’artrite è un processo infiammatorio acuto che colpisce tendini e legamenti comportando calore e gonfiori. L’artrosi una malattia degenerativa, cronica e dolorosa riguardante soprattutto le cartilagini. Colpisce i condrociti, le cellule che costituiscono la cartilagine e che, nonostante abbia una componente infiammatoria non è una malattia infiammatoria.


OLTRE UN CENTINAIO DI FORME ARTRITICHE

Il termine artrite significa letteralmente articolazione dolorante, essa infatti indica un’infiammazione articolare, in cui rientrano più di cento forme diverse. I sintomi che caratterizzano tutte le varie forme di artrite comportano stress, depressione, rabbia, ansia, senso di impotenza, mancanza di autocontrollo, tendenza all’isolamento, difficoltà nel lavoro e a scuola, problemi sessuali. Le cause sono il più delle volte di origine metabolica, anche se la medicina parla spesso di motivazioni infettive, autoimmuni, idiopatiche. 


PESSIMA DIETA, CARENZA DI SOLE, DI MOVIMENTO E DI VITAMINA C

Come tutte le malattie metaboliche, l’artrite è causata primariamente da pessima dieta, e viene inoltre

esacerbata dallo stress, dal fumo attivo o passivo, da carenza di esercizio fisico-muscolare, da respirazione corta, da insufficiente esposizione solare, da carenza cronica di vitamina C naturale. Molti test hanno confermato che  gli artritici rivelano bassi livelli di acido ascorbico nel loro sangue.


MICIDIALE RUOLO DELL’ACIDO URICO

L’artrite gottosa è associata ad alti livelli di acido urico nel sangue. Troppo acido urico causato da carne e grassi nella dieta. Carni e grassi animali che contengono acido nucleico che si converte in acido urico. Il sangue grasso poi impedisce l’espulsione dell’acido urico dal corpo. Quando i livelli di acido urico sono alti, il sangue non tollera nuovi arrivi e li dirotta sulle articolazioni dove si formano dei cristalli acuminati, causa di dolori lancinanti.

COME CONTRASTARE L’ACIDO URICO

Per contrastare l’acido urico e le artriti sono di aiuto cipolla, porro, acetosa, radicchio specie quello rosso, fragola, ciliegia, carciofo, primula, sidro amarotico di mele, ortiche, acetosa e tarassaco. Eliminare sale, zucchero, cibi e bevande spazzatura.

PUNTI CHIAVE PER UNA STRATEGIA ANTI-ARTRITE

Una cura anti-artrite non può prescindere da: 1) Adozione di una dieta basso-grassa e basso-proteica in linea poi con le indicazioni ultra-millenarie del grande Pitagora. Piano con cereali e legumi. Evitare carni, uova e latticini. Pasti leggeri e frequenti, preferibilmente crudi. 2) Adozione di un piano di esercizi moderati. 3) Eliminazione di ogni fattore di stress. 4) Eliminazione di fumo, alcol, caffè, farmaci, integratori. 5) Esposizione solare ogni qualvolta possibile, compatibilmente col clima.

TESINE DA LEGGERE

Artrite reumatoide, gotta e tumore al colon in famiglia russa, del 15/7/14
– Periartrite, infiammazione e farmaci devastanti, del 14/7/14
– Artrite reumatoide, sovrappeso e domande sul dove sbaglio, dell’11/6/14
– Artrite reumatoide e digiuni prolungati, del 3/1/14
– Infarto, artrite reumatoide e distacco dai farmaci, del 26/12/13
– Guarigione da artrite reumatoide in 3 mesi, del 4/11/13
– Acido urico, gotta, artrite e macrobiotica, del 25/6/10
– Artrite reumatoide e punto di riferimento, del 9/6/12
– Artrite, epatite, Sjogren e linfociti ubriachi, del 26/1/12
– Artrite, alimentazione e fobie sociali, del 15/11/10
– Sconfiggere le malattie reumatiche, del 30/6/10
– Sopravvivere all’artrite reumatoide, del 28/9/09
– Trigliceridi, acido urico e voglia di cambiare, del 27/7/10
– Spondilo-artriti anchilosanti e beffardi cortisoni, del 5/9/10

Valdo Vaccaro

 Stampa

https://youtu.be/2BKkExYP1rg