Tumori, l’ISTITUTO RAMAZZINI compie trent’anni. Il presidente Gamberini: “una storia straordinaria che tutto il mondo ci invidia” — 2) Dr. CESARE MALTONI — 3) Istituto Ramazzini Wikipedia

L’Istituto Ramazzini, la cooperativa sociale bolognese a cui fa capo il centro di ricerca sul cancro “Cesare Maltoni”, compie trent’anni.  Fu infatti nel 1987 che il professore  Cesare Maltoni, oncologo di fama mondiale, e il senatore Luigi Orlandi diedero vita a queste esperienza inedita, che affidava la proprietà di uno dei più autorevoli centri di ricerca scientifica a una comunità di cooperatori, stabilendone l’indipendenza dai poteri politici e dal mercato.

Il trentennale dell’Istituto Ramazzini sarà celebrato nell’evento in programma giovedì 26 ottobre alle ore 18 nella Cappella Farnese di Palazzo d’Accursio. L’appuntamento – dal titolo “Istituto Ramazzini: trent’anni di battaglie per la salute pubblica” – sarà aperto dai saluti del sindaco di Bologna, Virginio Merola, del presidente della Regione Emilia – Romagna, Stefano Bonaccini, della direttrice generale dell’Ausl Bologna, Chiara Gibertoni, e della presidente di Legacoop Bologna, Rita Ghedini. Inoltre, prenderanno parola Simone Gamberini, presidente dell’Istituto Ramazzini, il dottor Morando Soffritti, presidente onorario dell’IR, la dottoressa Fiorella Belpoggi, direttrice del Centro di ricerca sul cancro “Cesare Maltoni”, e il professore Philip Landrigan, presidente della Commissione Salute e Inquinamento dell’Icahn School of Medicine at Mount Sinai, presidente del comitato scientifico l’IR e scienziato celebrato in tutto il mondo per il suo impegno nella battaglia per la salute pubblica.  Durante l’evento sarà distribuito uno speciale annullo filatelico realizzato da Poste italiane per celebrare il trentennale dell’IR. L’annullo sarà apposto su una cartolina che riproduce un particolare del ritratto di Cesare Maltoni realizzato negli anni Ottanta dall’illustratore Guido Crepax per la copertina del periodico “Tempo Medico”. A conclusione dell’evento, che gode del patrocinio del Comune di Bologna,  verrà offerto un brindisi con buffet nella Sala Tassinari, al piano terra di Palazzo d’Accursio.

“Quella del Ramazzini – dichiara Simone Gamberini, presidente dell’IR – è una storia straordinaria, unica al mondo e che con orgoglio vogliamo celebrare. La grande intuizione che trent’anni fa portò a convogliare la militanza di cittadine e cittadini sui temi della salute pubblica e della lotta al cancro in una forma cooperativa, resta un caso più unico che raro. Da allora il Ramazzini ha rappresentato un alleato tenace e autorevole per tantissime persone, affiancandole nelle battaglie per la salute ambientale e dei luoghi di lavoro. Sono tante le sfide che i ricercatori del Ramazzini hanno affrontato e in molti modi i nostri studi hanno prodotto esiti importanti, tanto nell’individuazione di sostanze dannose alla salute quanto nella diffusione di una cultura della prevenzione e della diagnosi precoce dei tumori. La storia del Ramazzini viene aggiornata quotidianamente: nelle strutture cliniche e nei laboratori di ricerca rinnoviamo ogni giorno l’impegno ostinato a migliorare la qualità della vita delle persone e a consegnare loro un futuro all’insegna del benessere”.

Per celebrare il suo trentesimo anniversario, l’Istituto Ramazzini ha inoltre lanciato assieme a Conad una campagna di crowdfunding per sostenere la ricerca sul cancro nelle province di Bologna, Modena e Ferrara. Fino al 12  novembre, in tutti i punti vendita Conad delle tre province emiliane, i clienti potranno donare 1 euro al Ramazzini: basterà comunicarlo in cassa al momento del pagamento. Nordiconad, una delle cooperative aderenti al consorzio nazionale Conad, raddoppierà i fondi raccolti tra i clienti, con una propria donazione all’Istituto Ramazzini.

Attualmente la cooperativa sociale Istituto Ramazzini onlus conta circa 29.000 soci e 32  sezioni soci nel territorio nazionale. Le sue attività sono incentrate in tre aree di intervento: ricerca  scientifica, diagnosi precoce, divulgazione.  La ricerca scientifica è finalizzata all’identificazione e quantificazione, su base sperimentale, dei rischi cancerogeni, oltre che alla valutazione di efficacia e tollerabilità di farmaci e principi attivi, utilizzabili per contrastare l’insorgenza e/o la progressione deitumori. La diagnosi precoce viene effettuata presso i nostri Poliambulatori con l’obiettivo di scoprire tempestivamente l’insorgere del tumore e consentire ai nostri pazienti di iniziare subito la cura. Per divulgazione intendiamo quelle attività finalizzate a rendere ogni cittadino consapevole sui rischi cancerogeni e sulle scelte che può effettuare per contrastarli. Le strutture dell’Istituto Ramazzini comprendono il Centro di Ricerca sul CancroCesare Maltoni di Bentivoglio (BO), il Poliambulatorio di Prevenzione Oncologica di Bologna e Centro Clinico di Prevenzione Oncologica di Ozzano dell’Emilia (BO).

Il professor Maltoni, fondatore della cooperativa e direttore per lunghi anni dei laboratori di Bentivoglio, sarà riconosciuto tra i principali ricercatori al mondo sulla malattia del secolo. I suoi studi saranno dedicati soprattutto all’origine ambientale dei tumori e quindi alla loro incidenza in determinate lavorazioni industriali. Sarà il primo a dimostrare la pericolosità di sostanze quali il CLORURO di VINILE o il BENZENE.  L’Istituto Ramazzini ha documentato la cancerogenicità di tutte le fibre di AMIANTO ed ha raccolto un’ampia coorte di pazienti che hanno sviluppato diversi tipi di tumori correlati all’esposizione ad amianto, in particolare sui luoghi di lavoro. Sempre l’Istituto Ramazzini ha evidenziato la cancerogenicità dell’ERIONITE e della FLUOROEDENITE, studiata in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità, che è un anfibolo presente in altissime concentrazioni nelle zone di Biancavilla in Sicilia dove era stato riscontrato un eccesso di MESOTELIOMI POLMONARI. Analoghi studi condotti dall’Istituto hanno convinto il Center for Science in the Public Interest, una delle più grandi associazioni di consumatori del mondo, a inserire l’ASPARTAME nella lista degli alimenti da evitare. E ancora: se oggi il TALCO è un prodotto sicuro per i consumatori, lo si deve anche ad una pionieristica ricerca del Ramazzini dei primi anni ’90. Quello studio evidenziò la CONTAMINAZIONE da AMIANTO del TALCO GREZZO, che lo rendeva cancerogeno.  Attualmente l’Istituto Ramazzini sta conducendo due importanti ricerche, la prima sugli effetti delle ONDE RADIO sulla salute dell’uomo, la seconda sull’impatto del GLIFOSATO – il pesticida più usato in agricoltura. Di entrambi gli studi, al centro di un vivace dibattito politico in queste settimane, è prossima la pubblicazione dei primi risultati.

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(foto dei ricercatori del Centro di Ricerca sul cancro “CESARE MALTONI” di Bentivoglio)

https://www.ramazzini.org/wp-content/uploads/2019/05/BOZZA-c_Ramazzini_News_01_2019.pdf

II Professor CESARE MALTONI è stato uno dei più brillanti scienziati di questo secolo: un pioniere nell’ambito della cancerogenesi ambientale e industriale, della prevenzione oncologica , della chemio prevenzione, ma soprattutto un uomo eccezionale che ha lottato per la difesa della salute pubblica e dell’ambiente con tutte le sue straordinarie capacità. Ha diretto presso i laboratori del Castello di Bentivoglio saggi di cancerogenicità a lungo termine su circa 200 sostanze presenti nell’ambiente di lavoro e generale.

E’ stato il primo a dimostrare che il cloruro di vinile è un agente cancerogeno sia per l’animale che per l’uomo e causa, fra gli altri tumori, l’angiosarcoma del fegato. E’ stato, inoltre, il primo a dimostrare che il benzene è una sostanza cancerogena multipotente e che la formaldeide provoca leucemie.

E’ nato a Faenza (Ravenna) il 17 novembre 1930. Ha conseguito la Laurea in Medicina e Chirurgia nell’anno accademico 1954-55 all’Università di Bologna. E’ stato Direttore dell’Istituto di Oncologia di Bologna (1964-1997), Direttore del Centro Bolognese per la Prevenzione, la Diagnosi dei Tumori e la Ricerca in Oncologia (1966-1989), e Direttore Scientifico dell’Istituto Ramazzini e della Fondazione Europea di Oncologia e Scienze Ambientali “B. Ramazzini” fino alla sua scomparsa il 22 gennaio 2001.

Tra i principali contributi del Professor Maltoni ricordiamo:

    • la dimostrazione dell’importanza delle alterazioni del tessuto connettivo nella Cancerogenesi e nella storia naturale della formazione di tumori e metastasi;
    • la dimostrazione che gli agenti cancerogeni hanno un effetto multipotente, cioè agiscono su numerosi organi e tessuti;
    • l’uso pionieristico di modelli animali per l’identificazione di sostanze cancerogene ambientali, per la quantificazione del rischio di contrarre il cancro, e per la valutazione di sostanze capaci di proteggere dall’insorgenza di tumori;
    • la dimostrazione che molti agenti importanti per la produzione industriale sono cancerogeni: cloruro di vinile, cloruro di vinilidene, acrilonitrile, tricloroetilene, cloro-fluoro-carburi, formaldeide, acetaldeide, benzene, composti aromatici delle benzine, ed etere metil-ter-butilico (MTBE);
    • la dimostrazione che molti agenti presenti o contaminanti nell’ambiente, nell’acqua e nel cibo sono cancerogeni: amianto, lana di vetro, fibre di ceramica, pesticidi, acetato di vinile, cloro, etanolo, metanolo;
    • la dimostrazione del potenziale effetto chemopreventivo di tamoxifen, leuprolide, olio d’oliva;
    • l’aver progettato i primi esperimenti sui potenziali effetti cancerogeni dell’aspartame, dei campi elettromagnetici a bassa frequenza (ELF), delle radiofrequenze (RF) e delle radiazioni ionizzanti a bassa dose.
    • la documentazione dell’alto rischio di cancro all’interno di popolazioni con elevata esposizione all’amianto, con particolare riferimento ai lavoratori delle ferrovie e degli zuccherifici;
    • la creazione del Registro Nominativo di Mortalità, con particolare riferimento al cancro, di Bologna e Provincia e di altre 19 aree geografiche italiane;
    • la promozione e la direzione dei primi programmi di screening in Italia su 270.000 donne per la diagnosi precoce del carcinoma della cervice uterina e su 125.000 donne per la diagnosi precoce del carcinoma mammario;
    • la creazione del primo hospice in Italia per l’assistenza ai pazienti con cancro in fase avanzata e progressiva.

Tra i molti premi a lui assegnati, vanno ricordati il Premio Stokinger dell’American Conference of Governmental Industrial Hygienists (ACGIH), a Kansas City, nel 1995; il Premio Internazionale “B. Ramazzini” del Collegium Ramazzini, a Washington, nel 1995; il Premio Internazionale in Memoria di I.J. Selikoff, a Washington, nel 1995; il Sigillum Magnum dell’Università di Bologna nel 1997.

Per gran parte della sua vita il Professor Maltoni ha seguito la filosofia di Benardino Ramazzini e ci ha insegnato che:

Cesare Maltoni

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Tumori

ISTITUTO RAMAZZINI

 

Da WIKIPEDIA,  l’enciclopedia libera.

Il centro di ricerca dell’Istituto Ramazzini, all’interno del Castello di Bentivoglio (BO)

L’Istituto Ramazzini è un centro per la ricerca indipendente e la prevenzione- del cancro – e delle malattie di origine ambientale. Con OLTRE 200 COMPOSTI STUDIATI –per la loro cancerogenicità[1], è il – SECONDO CENTRO NEL MONDO – per numero di sostanze studiate DOPO – il – US NATIONAL TOXICOLOGY PROGRAM[2].

L’Istituto Ramazzini è una cooperativa sociale ONLUS fondata nel 1987 da Cesare Maltoni e Luigi Orlandi[3] che attualmente conta circa 25 000 soci e 32 sezioni soci nel territorio nazionale[4]. Le strutture dell’Istituto Ramazzini comprendono il Centro di Ricerca sul Cancro Cesare Maltoni di Bentivoglio (BO)[5], il Poliambulatorio di Prevenzione Oncologica di Bologna e Centro Clinico di Prevenzione Oncologica di Ozzano dell’Emilia (BO)[6].

I primi studi di Cesare Maltoni presso il Centro di Ricerca di Bentivoglio, ora a lui intitolato, riguardarono il cloruro di vinile monomero (CVM), un monomero largamente utilizzato tuttora nella produzione della plastica, che si dimostra un potente cancerogeno[7]. Il modello sperimentale utilizzato da Maltoni negli studi sul cloruro di vinile diventa un riferimento per gli studi di cancerogenesi ambientale[8][9]. Successivamente il centro di ricerca dimostrerà, utilizzando lo stesso modello sperimentale, la cancerogenicità dello stirene[10] e dell’acrilonitrile[11], altri due monomeri plastici di larghissimo utilizzo. Recentemente vengono dimostrati gli effetti di alterazioni endocrina, in particolare a carico della ghiandola mammaria, dovuti a bassissime dosi di ftalati[12].

Negli anni ’80 viene dimostrato dagli studi del Prof. Maltoni che il benzene è un cancerogeno multipotente, ovvero capace di indurre tumori in diversi tessuti ed organi[13]. Successivamente viene dimostrata sperimentalmente la cancerogenicità di diversi carburanti per automobili e dei loro componenti: benzina (con piombo), benzina verde (senza piombo), gasolio (diesel), cherosene, toluene e xilene[14]. Negli anni ’90, MTBE ed ETBE, due additivi usati nelle benzine, vengono anch’essi dimostrati come cancerogeni sperimentali[15][16]. Negli stessi anni venogno studiati altri due sostanze di larghissimo consumo, la formaldeide e l’acetaldeide, ed entrambe si dimostrano cancerogene sperimentali[17].

L’Istituto Ramazzini ha documentato la cancerogenicità di tutte le fibre di amianto[18] ed ha raccolto un’ampia coorte di pazienti che hanno sviluppato diversi tipi di tumori correlati all’esposizione ad amianto, in particolare sui luoghi di lavoro[19][20]. L’Istituto Ramazzini ha evidenziato inoltre la cancerogenicità dell’erionite[21] e della fluoro-edenite[22], studiata in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità’, che è un anfibolo presente in altissime concentrazioni nelle zone di Biancavilla in Sicilia dove era stato riscontrato un eccesso di mesoteliomi polmonari[23].

L’Istituto Ramazzini ha evidenziato la cancerogenicità dell’aspartame nel suo modello sperimentale[24][25]. Nel 2013 EFSA ha rivalutato il profilo di sicurezza dell’aspartame, determinando che agli attuali livelli espositivi esso non presenti alcun pericolo per la salute[26].

  1. ^ Jeffrey S. Gift, Jane C. Caldwell e Jennifer Jinot, Scientific considerations for evaluating cancer bioassays conducted by the Ramazzini Institute, in Environmental Health Perspectives, vol. 121, 11-12, 1º dicembre 2016, pp. 1253–1263, DOI:10.1289/ehp.1306661. URL consultato il 23 ottobre 2016.
  2. ^ James Huff, Chemicals studied and evaluated in long-term carcinogenesis bioassays by both the Ramazzini Foundation and the National Toxicology Program: in tribute to Cesare Maltoni and David Rall, in Annals of the New York Academy of Sciences, vol. 982, 1º dicembre 2002, pp. 208–230. URL consultato il 23 ottobre 2016.
  3. ^ L’Istituto Ramazzini per lo studio dei tumori, biblioteca.salaborsa. URL consultato il 2 dicembre 2018 (archiviato il 1º settembre 2018).
  4. ^ Istituto Ramazzini-Bilancio 2014 (PDF), su ramazzini.org.
  5. ^ Studio Istituto Ramazzini: ‘Ripetitori e telefoni cellulari causano il cancro’, in BolognaToday. URL consultato il 31 agosto 2018.
  6. ^ A Ozzano il nuovo Centro Clinico di Prevenzione Oncologica dell’Istituto Ramazzini, in BolognaToday. URL consultato il 31 agosto 2018 (archiviato il 1º settembre 2018).
  7. ^ C. Maltoni, G. Lefemine e A. Ciliberti, Carcinogenicity bioassays of vinyl chloride monomer: a model of risk assessment on an experimental basis, in Environmental Health Perspectives, vol. 41, 1º ottobre 1981, pp. 3–29. URL consultato il 23 ottobre 2016.
  8. ^ Lorenzo Tomatis, Identification of carcinogenic agents and primary prevention of cancer, in Annals of the New York Academy of Sciences, vol. 1076, 1º settembre 2006, pp. 1–14, DOI:10.1196/annals.1371.039. URL consultato il 23 ottobre 2016.
  9. ^ John R. Bucher, The National Toxicology Program rodent bioassay: designs, interpretations, and scientific contributions, in Annals of the New York Academy of Sciences, vol. 982, 1º dicembre 2002, pp. 198–207. URL consultato il 23 ottobre 2016.
  10. ^ B. Conti, C. Maltoni e G. Perino, Long-term carcinogenicity bioassays on styrene administered by inhalation, ingestion and injection and styrene oxide administered by ingestion in Sprague-Dawley rats, and para-methylstyrene administered by ingestion in Sprague-Dawley rats and Swiss mice, in Annals of the New York Academy of Sciences, vol. 534, 1º gennaio 1988, pp. 203–234. URL consultato il 23 ottobre 2016.
  11. ^ C. Maltoni, A. Ciliberti e G. Cotti, Long-term carcinogenicity bioassays on acrylonitrile administered by inhalation and by ingestion to Sprague-Dawley rats, in Annals of the New York Academy of Sciences, vol. 534, 1º gennaio 1988, pp. 179–202. URL consultato il 23 ottobre 2016.
  12. ^ Fabiana Manservisi, Kalpana Gopalakrishnan e Eva Tibaldi, Effect of maternal exposure to endocrine disrupting chemicals on reproduction and mammary gland development in female Sprague-Dawley rats, in Reproductive Toxicology (Elmsford, N.Y.), vol. 54, 1º luglio 2015, pp. 110–119, DOI:10.1016/j.reprotox.2014.12.013. URL consultato il 23 ottobre 2016.
  13. ^ C. Maltoni, A. Ciliberti e G. Cotti, Benzene, an experimental multipotential carcinogen: results of the long-term bioassays performed at the Bologna Institute of Oncology, in Environmental Health Perspectives, vol. 82, 1º luglio 1989, pp. 109–124. URL consultato il 23 ottobre 2016.
  14. ^ C. Maltoni, A. Ciliberti e C. Pinto, Results of long-term experimental carcinogenicity studies of the effects of gasoline, correlated fuels, and major gasoline aromatics on rats, in Annals of the New York Academy of Sciences, vol. 837, 26 dicembre 1997, pp. 15–52. URL consultato il 23 ottobre 2016.
  15. ^ F. Belpoggi, M. Soffritti e F. Filippini, Results of long-term experimental studies on the carcinogenicity of methyl tert-butyl ether, in Annals of the New York Academy of Sciences, vol. 837, 26 dicembre 1997, pp. 77–95. URL consultato il 23 ottobre 2016.
  16. ^ Maltoni, C., F. Belpoggi, M. Soffritti, and F. Minardi, Comprehensive long-term experimental project of carcinogenicity bioassays on gasoline oxygenated additives: plan and first report of results from the study on ethyl-tertiary-butyl ether (ETBE), in Eur J Oncol, vol. 4, no. 5 (1999): 493-508.
  17. ^ Morando Soffritti, Fiorella Belpoggi e Luca Lambertin, Results of long-term experimental studies on the carcinogenicity of formaldehyde and acetaldehyde in rats, in Annals of the New York Academy of Sciences, vol. 982, 1º dicembre 2002, pp. 87–105. URL consultato il 23 ottobre 2016.
  18. ^ C. Maltoni e F. Minardi, Recent results of carcinogenicity bioassays of fibres and other particulate materials, in IARC scientific publications, nº 90, 1º gennaio 1989, pp. 46–53. URL consultato il 23 ottobre 2016.
  19. ^ Maltoni, C., Lambertini, L., Cevolani, D., Minardi, F. and Soffritti, M., Mesotheliomas due to asbestos used in the Italian railroads: report of 199 cases, in Eur. J. Oncol, vol. 7, 1 (2002): 51-55.
  20. ^ Michelina Lauriola, Luciano Bua e Daniela Chiozzotto, Urinary apparatus tumours and asbestos: the Ramazzini Institute caseload, in Archivio Italiano Di Urologia, Andrologia: Organo Ufficiale [di] Societa Italiana Di Ecografia Urologica E Nefrologica, vol. 84, nº 4, 1º dicembre 2012, pp. 189–196. URL consultato il 23 ottobre 2016.
  21. ^ C. Maltoni, F. Minardi e L. Morisi, Pleural mesotheliomas in Sprague-Dawley rats by erionite: first experimental evidence, in Environmental Research, vol. 29, nº 1, 1º ottobre 1982, pp. 238–244. URL consultato il 23 ottobre 2016.
  22. ^ Belpoggi, F. , Tibaldi, E., Lauriola, M., Bua, L., Falcioni, L., Chiozzotto, D., Manservisi, F., Manservigi, M., Soffritti, M., The efficacy of long-term bioassays in predicting human risks: mesotheliomas induced by fluoro-edenitic fibres present in lava stone from Etna volcano in Biancavilla, Italy., in Eur J Oncol, vol. 16, (4):185-96, 2011.
  23. ^ Caterina Bruno, Biagio Bruni e Salvatore Scondotto, Prevention of disease caused by fluoro-edenite fibrous amphibole: the way forward, in Annali dell’Istituto Superiore Di Sanita, vol. 51, nº 2, 1º gennaio 2015, pp. 90–92, DOI:10.4415/ANN_15_02_02. URL consultato il 23 ottobre 2016.
  24. ^ Morando Soffritti, Fiorella Belpoggi e Eva Tibaldi, Life-span exposure to low doses of aspartame beginning during prenatal life increases cancer effects in rats, in Environmental Health Perspectives, vol. 115, nº 9, 1º settembre 2007, pp. 1293–1297, DOI:10.1289/ehp.10271. URL consultato il 23 ottobre 2016.
  25. ^ (EN) Center for Food Safety and Applied Nutrition, Food Additives & Ingredients – FDA Statement on European Aspartame Study, su www.fda.gov. URL consultato il 31 agosto 2018.
  26. ^ Scientific Opinion on the re-evaluation of aspartame (E 951) as a food additive | European Food Safety Authority, su www.efsa.europa.eu. URL consultato il 23 ottobre 2016.

  • Istituto Ramazzini (sito ufficiale), su ramazzini.org. URL consultato il 23 ottobre 2016.
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