Solanacee – Tratto da: Cibo e Guarigione di Annemarie Colbin

Solanacee

Cibo e Guarigione

Annemarie Colbin

p. 163. –

A questo gruppo botanico appartengono pomodori, patate, melanzane, peperoni e tabacco. Sembra che gli ALCALOIDI presenti in queste piante alterino l’EQUILIBRIO del CALCIO. Un RICERCATORE riferito che ANIMALI che si nutrivano di diversi tipi di solanacee manifestavano MALFORMAZIONI strutturali OSSEE e non riuscivano più a camminare tanto da dover PASCOLARE in GINOCCHIO. Tutti i piatti a base di solanacee contengono anche notevoli quantità di latte di latticini: pizza, melanzane alla parmigiana, patate con panna acida e così via. La mia ipotesi è che le elevate quantità di calcio dei latticini vengono “tenute sotto controllo” dalle solanacee, forse distrutte o esaurite, in modo da conservare l’equilibrio.

Nella mia esperienza personale e in quella di alcuni miei studenti, il consumo di solanacee non accompagnato da latticini ha determinato una carenza di calcio, evidenziatasi con UNGHIE FRAGILI, DOLORE alle GENGIVE e CARIE DENTARIA. L’eliminazione delle Solanacee, piuttosto che l’aumento dei latticini, risolveva il problema. In questo contesto vale anche la pena richiamare ciaone sui risultati di una ricerca condotta su persone affette daOSTEOPOROSI: si è visto che circa tre quarti di costoro fumavano da uno a due pacchetti di sigarette al giorno. Il tabacco, naturalmente, è una solanacea.

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Solanacee

Alimento.

* Espansivo

* Alcalinizzante

* Prevalentemente raffreddante, tranne la salsa di pomodoro molto cotta. * Scompositivo (tranne le patate, che sono un alimento costruttivo).

Finora abbiamo seguito una classificazione delle piante semplice, basata più sulla percezione sensoriale che su un criterio rigorosamente biologico. C’è una famiglia di piante alimentari, però, che deve essere esaminata secondo la classificazione botanica perché la sola percezione sensoriale non basterebbe a farci capire i suoi effetti e il suo significato. La famiglia delle solanacee comprende circa 92 GENERI con oltre 2000 SPECIE che vanno da molte piante stimolanti, medicinali o velenose come il tabacco, il giusquiano, la mandragola e la belladonna, alle piante ornamentali come la petunia, le campanelle e l’angel-Trumpet(specie di datura, NdT) ed alcune delle piante alimentari più comuni: patate, pomodori, melanzane e peperoni di ogni tipo (verdi, rossi, peperoncini, paprika, cayenna, dolci, piccanti ecc…. tranne i peperoni bianchi e neri). Patate, peperoni e pomodori venivano mangiati dagli INCAS; all’epoca pare che le PATATE fossero molto più piccole di quelle attuali con dimensioni che variavano da quelle delle noccioline a quelle delle prugne. Sconosciuti in Europa prima che gli spagnoli li importassero nel XVI secolo, i POMODORI furono inizialmente usati come piante ornamentali. Poiché si era scoperto che le foglie e il fusto erano velenose, sì pensò che lo fosse anche il frutto. Con il passare del tempo la patata, a causa della facilità di coltivazione, diventò l’amidaceo più importante, soprattutto nell’Europa del Nord dove sostituì piante più tradizionali quali l’orzo e l’avena mentre i pomodori cominciavano ad essere usati nell’Europa del sud nella preparazione di zuppe e salse. È probabile che le melanzane venissero coltivate nel vecchio mondo già 5000 anni fa e per molti secoli esse furono il piatto principale dei greci e dei mediorientali.

Le solanacee contengono un’alta percentuale di ALCALOIDI, sostanze chimiche prodotte dal metabolismo vegetale e che hanno un potente effetto fisiologico. Come le proteine, gli alcaloidi hanno un elevato contenuto di azoto, ma sono di fatto “PROTEINE DENATURATE”, l’altra faccia della medaglia. Intendo dire che invece di essere costruttive esse sono stimolanti, allucinogeni, medicine e veleni. La presenza di azoto la rende anche alcaline e, come tali, e si neutralizzano l’acidità. Gli ALCALOIDI PIU’ NOTI sono la caffeina (nel caffè), la teobromina (nella cioccolata), l’oppio, la morfina, l’eroina, la stricnina, il chinino e, nelle solanacee, la NICOTINA, l’ATROPINA, la BELLADONNA e la SCOPOLAMINA.

Gli ALCALOIDI si trovano in ogni parte delle SOLANACEE COMMESTIBILI; alcuni frutti maturi, come le MELANZANE, i PEPERONI e i POMODORI ne contengono solo LIEVI TRACCE. La PATATA contiene anche l’alcaloide SOLANINA, abbondantemente presente sotto e sopra la cute. Dopo la raccolta forme di stoccaggio non a riparo dalla luce e calore possono, nel tempo, aumentare il contenuto di solanina fino a livelli di tossicità. È noto che le PATATE VECCHIE conservate male possono provocare infiammazioni gastrointestinali, nausea, diarrea, vertigini e altri sintomi che possono essere tanto gravi da richiedere il ricovero ospedaliero.

Le MANDRIE che si nutrono della solanacea SOLANUM MALACOXYLON si ammalano e sono soggette a malformazioni da eccesso di vitamina D, che provoca un aumento del calcio e del fosfato nel sangue, un disturbo che causa la CALCIFICAZIONE dell’AORTA, dei RENI, dei POLMONI e della REGIONE CERVICALE. Val la pena far notare in questo contesto che la CALCIFICAZIONE dei TESSUTI MOLLI – e cioè il deposito di calcio (materia ossea) in parti sbagliate del corpo – è forse il sintomo fisico più diffuso nelle culture industriali moderne. HANS SEYLE l’ha definita “CALCIOFILASSI”, responsabile di ARTRITE, ATEROSCLEROSI, MALATTIE CORONARICHE, SENILITÀ, CALCOLOSI RENALE, ARTRITE REUMATOIDE, BRONCHITE CRONICA, OSTEOPOROSI, LUPUS ERITEMATOSO, IPERTENSIONE e persino alcune FORME TUMORALI.

Le solanacee commestibili possono gradualmente RIMUOVERE il CALCIO dalle OSSA e DEPOSITARLO nelle ARTICOLAZIONI, nei RENI, nelle ARTERIE e in altre parti del corpo cui esso non appartiene.

Questo fenomeno si può spiegare ricorrendo alla teoria dell’EQUILIBRIO degli OPPOSTI: in questo caso l’acido e l’alcalino. In una dieta a base di carne di latticini, la proteina acidificante della carne deve essere alcalinizzata con dei minerali; gli alcaloidi di Solanacee come i pomodori e le patate possono servire a tenere in soluzione il calcio (alcalinizzante) dei latticini o ad estrarlo del sangue poi dalle ossa. Se il processo passa da misura e si libera troppo calcio, questo eccesso potrebbe RIDEPOSITARSI nei TESSUTI MOLLI in forma di CALCOLI, PLACCHE, SPORGENZE o ALTRE CALCIFICAZIONI. Si è scoperto che la VITAMINA D3 delle solanacee SOLANUM è coinvolta nella CALCIFICAZIONE dei TESSUTI; l’aggiunta di questa vitamina l’alimentazione (latte vitaminizzato e altri latticini, cereali da colazione e margarina) può intensificare il processo.

Un RICERCATORE ha consigliato agli ARTRITICI di seguire una DIETA PRIVA di SOLANACEE e di evitare non solo le solanacee vere e proprie, ma anche quegli alimenti trattati che contengano tracce di fecola di patate, paprica, pepe di cayenna, tabasco, peperoni piccanti qualsiasi condimento in cui siano presenti. SI SCONSIGLIA anche il consumo di ALIMENTI INTEGRATI CON VITAMINA D dal momento che ricaviamo dal SOLE quantità sufficienti di questa vitamina. Coloro che hanno seguito queste raccomandazioni hanno riportato buoni successi, con REMISSIONI di disturbi quali dolori artritici, artrite reumatoide, osteoartrite, borsiti, gotta, gomito del tennista, dolori lombari, mal di testa, ipertensione arteriosa e numerosi altri disturbi collaterali.

Conosco personalmente molti soggetti in cui i DOLORI ARTICOLARI sono completamente SCOMPARSI dopo diversi mesi di rigida astensione dalle solanacee e dal fumo (anche il tabacco è una solanacea). In altri casi i DOLORI MUSCOLARI e i CRAMPI agli ARTI (che sono collegati a una CARENZA di CALCIO) seguivano un pasto ricco di PEPERONI DOLCI o insaporito con PEPERONI PICCANTI.

È interessante notare che oltre trent’anni fa, molto prima che le solanacee incorressero in una qualunque forma di sospetto, il REGIME MACROBIOTICO proposto da GEORGE OHSAWA raccomandava un’astensione totale da queste piante perché ritenuta troppo espansive: veloci nella crescita, con un elevato contenuto di potassio e di acqua e in alcuni casi dal gusto troppo intenso. Nella DIETA MACROBIOTICA la CRITICA alle SOLANACEE si accoppia a un’identica CRITICA nei confronti della CARNE dei LATTICINI. Forse astensione da questi alimenti e il contemporaneo incremento di verdura fresca, cereali e legumi potrebbe permettere di riequilibrare un metabolismo alterato del calcio e spiegare l’apparente successo della macrobiotica nel ripristino della FLESSIBILITÀ ARTICOLARE e nella riduzione di PLACCHE, CALCOLI ecc. È nota la responsabilità di una solanacea, il TABACCO, nell’insorgenza del CANCRO. C’è un’altra questione da prendere in considerazione: le PATATE e iPOMODORI si riproducono e crescono velocemente e facilmente. Un legame fra queste piante e la velocità di diffusione del CANCRO, perciò, potrebbe rivelarsi meno assurdo di quanto sembri a prima vista. A parte i consigli della macrobiotica, sembra che esista un rapporto fra la diffusione di patate pomodori e l’elevato consumo di latte latticini. Questi prodotti vengono quasi inevitabilmente associati: salsa di pomodoro e formaggio, patate e panna. Cosa venne prima: le solanacee o i latticini? Se le solanacee alterano il metabolismo del calcio, allora il latte e suoi derivati potrebbero essere necessari per fornirci il calcio mancante: o, al contrario, la nostra eccessiva immissione di calcio attraverso i latticini potrebbe creare la richiesta di alimenti quali i pomodori per spezzare l’accumulazione. Per mantenere l’equilibrio, allora, i pomodori hanno bisogno del formaggio o è quest’ultimo che ha bisogno di pomodori? La risposta è affermativa

ad entrambe le domande, infatti è più facile astenersi sia dalle solanacee che dai latticini che da uno solo dei due gruppi di alimenti. D’altro canto un’ALIMENTAZIONE PRIVA di LATTICINI ma RICCA di SOLANACEE potrebbe causare una CARENZA di CALCIO, come successo a UNA MIA STUDENDESSA alla quale quel disturbi ere stato clinicamente diagnosticato; quando smise di mangiare solanacee la carenza di calcio regredì.

Approfondiamo ulteriormente la questione delle solanacee. Perché le patate i pomodori, che un tempo erano considerati velenosi, sono diventati così importanti nell’alimentazione occidentale? Non sto seguendo un ragionamento nutrizionale, economico scientifico ma cosmico-olistico. Credo in un universo razionale dove gli eventi non sono fortuiti, ma solitamente fondati, anche se non sempre riusciamo a distinguere immediatamente le ragioni. Credo anche che le società agiscano spesso come organismi viventi, con una coscienza collettiva, ma anche con un inconscio collettivo. Per trovare una risposta che soddisfi il mio convincimento sull’interdipendenza universale, mi rivolgerò ancora una volta al filosofo dell’alimentazione che preferisco: L’antroposofo RUDOLF HAUSCHKA. Costui afferma che le patate e i pomodori sono “doni dell’emisfero occidentale“ e che comparvero all’inizio di una nuova fase dello sviluppo della coscienza: l’Età della Ragione. Secondo le argomentazioni di HAUSCHKA, questi alimenti stimolano l’attività intellettuale, il pensiero astratto e il materialismo e rafforzano un sentimento di egoistica autosoddisfazione. Un atteggiamento simile sostiene anche la nascita della scienza e della tecnologia occidentali: un’arma a doppio taglio. Il prezzo che abbiamo dovuto pagare per gli enormi progressi compiuti nel campo della conoscenza e della capacità di influenzare l’ambiente è stata una “temporanea deviazione verso una concezione materialistica”. Questa fase è forse giunta a termine. Secondo le parole di HAUSCHKA, le solanacee << ci hanno aiutato a percorrere la fase materialista che ci lasca un grande patrimonio di capacità che… assimilato, può costituire la base di una nuova concezione della scienza>>.

È vero infatti che molte persone stanno sostituendo le patate con i cereali integrali proprio mentre passano da una concezione materialistica dell’esistenza a una più olistica e spirituale, pur conservando le informazioni e le capacità conquistate durante la fase “materialista”.

Autore
Annemarie Colbin, nata in Olanda da padre ungherese e madre olandese, emigrò con i genitori in Argentina dopo la seconda guerra mondiale. L’influenza della sua famiglia la spinse a divenire vegetariana e a studiare gli effetti del cibo sulla salute. Nel 1961 si trasferì negli Stati Uniti, dove nel 1984 conseguì un master in Nutrizione Olistica alla Columbia Pacific University e varie specializzazioni in ambito nutrizionale negli anni successivi. E’ una personalità molto conosciuta negli ambienti della salute naturale sia per la sua professionalità sia per la sua attività di conferenziere in materia di benessere. Nel 1977, a New York City, fondò “Natural Gourmet Cookery School”, la prima scuola di cucina naturale nel paese, che è la sola riconosciuta nel dipartimento educativo di stato a New York. Autrice di alcuni libri di cucina, partecipa a diverse trasmissioni televisive e scrive su riviste e giornali autorevoli. A Manhattan, dove vive con le figlie, ha fondato e dirige un istituto dove insegna come ciò che mangiamo determina la nostra salute, il nostro benessere e la qualità della nostra vita.

 

A p. 21 nel suo libro LA DIETA ANTI ARTROSI, Marco Lanzetta conferma che gli ALCALOIDI tossici delle SOLANACEE alterano l’equilibrio del CALCIO causando ARTROSI e conseguenti DOLORI alle articolazioni.

NOTA di Stefano Torcellan: “Cercando di sostituire i cereali con le patate, di sera a cena, ad un certo punto ho iniziato a svegliarmi di notte con dei crampi agli arti inferiori. Mangiavo più di 1 kg di patate quasi ogni sera, accompagnate da insalata, pomodori e altri frutto-ortaggi di stagione e di giorno mangiavo solo frutta. Se mangio solo 4-5 patate medie, i crampi non si manifestano. I crampi li ho avuti anche con le BATATE, ovvero con le patate americane. La mia esperienza è stata confermata da quella di mia mamma e di due miei amici igienisti.”

 

  • I rischi terrificanti delle piante Solanacee: mangiare questi frutti e verdure provoca gravissime conseguenze, la lista completa in questo editoriale        20 ottobre 2017 – 20:41

    I rischi terrificanti delle piante Solanacee: mangiare questi frutti e verdure provoca gravissime conseguenze, la lista completa in questo editoriale

    I rischi terrificanti delle piante Solanacee: mangiare questi frutti e verdure provoca gravissime conseguenze La famiglia delle Solanacee comprende più di 2.000 specie, come patate, pomodori, melanzane, tutti i tipi di peperoni. Mirtilli, bacche di goji e tante altre piante pur non essendo veri membri delle solanacee contengono gli stessi alcaloidi. Queste piante possono provocare irritazioni del tratto gastrointestinale a causa di una specifica sostanza chimica chiamata solanina, un alcaloide tossico e il loro consumo può portare a sintomi di artrite aggravata. Pertanto i ricercatori consigliano ai pazienti con osteoartrite, artrite reumatoide o altri problemi simili di evitare questi alimenti. Indagini svolte su oltre 1400 volontari nell’arco di 20 anni hanno fatto rilevare che la dieta sembra essere un fattore importante nello studio delle cause collegate all’artrite. L’eliminazione di queste piante dalla dieta fornisce effetti benefici in caso di malattie legate all’artrite come lupus, reumatismi e altri disturbi muscoloscheletrici anche nelle malattie reattive delle vie aeree, di debolezza delle gambe, di dolore al ginocchio. Quindi, se sei una di queste persone, dovresti evitare: pomodori (tutte le varietà), peperoni (tutte le varietà), melanzane, bacche di Goji, carciofi, patate (tutte le varietà, tranne le patate dolci), Uva spina, mirtilli, tabacco, salsa di soia.  […]

    Per controllare se questi alimenti possano influenzare negativamente la vostra salute, dovreste evitarli per 3 mesi. Annotate tutti i sintomi che si verificano, come mal di testa, perdita di energia, problemi respiratori, rigidità, ecc. Dopo 3 mesi è possibile invece rentrodurli, uno alla volta. (…)