AIDO e AVIS……ti rubano il cuore

AIDO e AVIS ti rubano il cuore

Fremono i preparativi per la giornata nazionale della donazione organi, indetta, nientepopodimeno che dal Ministro della salute Beatrice Lorenzin, per il giorno 31 Maggio 2015.

Impossibile non farsi travolgere dall’ondata di bontà e solidarietà accuratamente preparata dai due boss dell’industria dei trapianti S.p.A.: AIDO e AVIS

Spot televisivi strappalacrime, palloncini colorati, manifestazioni sportive e musicali di ogni genere e l’immancabile lauto banchetto comunitario scaldano i gelidi e avidi cuori del ventunesimo secolo riscoprendo così la redenzione nell’ultimo ed estremo gesto d’amore: sacrificare sé stessi per dar vita ad altri.

Lo spettatore, si lascia conquistare da questo spettacolo idilliaco, e vuole diventarne il protagonista…a “costo zero”, o almeno così crede, ignaro del fatto che, nel retropalco, prende scena la tragedia della macellazione umana a cuore battente.

CI CHIEDIAMO...quanti “eroi” sarebbero ancora disposti a “donarsi” se sapessero che l’espianto degli organi si effettua da persona in coma profondo (quindi VIVA) e non da un cadavere in arresto-cardiocircolatorio? Quanti ne rimarrebbero se sapessero che, durante l’espianto, il cuore batte, il sangue circola, gli arti possono muoversi e le donne gravide portano avanti la gravidanza e che, solo grazie a farmaci anestetici e paralizzanti, si evitano reazioni da dolore nel donatore?

No, non vogliamo cadere nella sterile critica di…”coscienze in buona fede”, IL NOSTRO COMPITO OGGI è quello di “METTERE LA PULCE nell’ORECCHIO”, di portare agli occhi dei futuri donatori, prima che vengano espiantati, quelle informazioni necessarie ad una vera e libera scelta consapevole in merito alla “donazione organi”.

Leggiamo direttamente dalle FAQ dalle pagine web ufficiali AIDO: “Quando avviene il prelievo degli organi? Quando sia stata accertata e documentata la morte encefalica o morte cerebrale, stato definitivo e irreversibile. L’accertamento e la certificazione di morte sono effettuati da un collegio di tre medici (medico legale, anestesista-rianimatore, neurofisiopatologo) diversi da chi ha constatato per primo la morte e indipendenti dall’équipe che effettuerà il prelievo e trapianto. Questi medici accertano la cessazione totale e irreversibile di ogni attività del cervello per un periodo di osservazione non inferiore a 6 ore.”

Si parla, dunque, di “morte cerebrale”...ebbene si, nel “nuovo mondo”, anche l’unica certezza rimasta, la “morte”, può assumere nomi e significati diversi.

Ma vediamo, nel dettaglio, cosa dice la più grande enciclopedia online “Wikipedia” in merito alla “morte cerebrale”: “…LA MORTE CEREBRALE è UN CRITERIO PER OTTENERE LA DIAGNOSI DI MORTE.

LA MORTE ha inizio con la CESSAZIONE IRREVERSIBILE DI TRE FUNZIONI: cardiocircolatoria (morte clinica), respiratoria (morte reale)e nervosa (morte legale).

Ma è errato parlare di morte cardiaca, respiratoria o cerebrale: rappresentando la morte un evento unitario, da qualsiasi punto di vista la si veda, è più corretto parlare di criteri cardiologici, respiratori e neurologici.

La prima definizione di coma irreversibile fu elaborata nel 1968 da un comitato creato ad hoc dell’Harvard Medical School.

I criteri di Harvard per l’accertamento della morte cerebrale sono poi diventate la base di tutte le legislazioni nazionali. Con questi criteri si stabilisce quando è lecito “staccare la spina” e interrompere la rianimazione perché il paziente è clinicamente morto.

I criteri di Harvard sono anche la base per le leggi in materia di trapianti: gli organi sono prelevabili dal donatore, dopo l’accertamento della morte cerebrale. Il concetto di morte cerebrale veniva introdotto nel mondo scientifico in contemporanea ai primi trapianti nella storia della medicina.

La maggior parte degli organi non può essere prelevata da cadavere, per cui i criteri di accertamento della morte naturale (arresto dell’attività cardiaca e della circolazione sanguigna) non consentivano questo tipo di interventi. L’introduzione del concetto di morte cerebrale forniva una legittimazione scientifica per poter effettuare i trapianti…”

Si, avete letto bene: “La maggior parte degli organi non può essere prelevata da cadavere” e, ancora, “L’introduzione del concetto di morte cerebrale forniva una legittimazione scientifica per poter effettuare i trapianti”.

Come se non bastasse, è la stessa Harvard Medical School di Boston che, nell’articolo “Rethinking Brain Death” (Ripensamento sulla morte cerebrale- Critical Care Medicine ’92) afferma che: non esistono mezzi strumentali atti a dimostrare la “cessazione irreversibile di tutte le funzioni dell’encefalo”, distruggendo così le fondamenta della “donazione organi” e rendendo così l’art. 1 della Legge italiana L. 578/93 e il Decreto Ministeriale 582/94 privi di fondamento scientifico. Vi ricordano qualcosa, ora, le notizie di cronaca…”…stava per essere espiantato e si risveglia dal coma…”?

Lo spazio è tiranno e non abbiamo alcuna intenzione di tediare i lettori con decine di pubblicazioni facilmente reperibili Online…crediamo che questo basti a spingerli ad informarsi al di fuori dei recinti imposti dalla Lobby dei trapianti.

Ma il lettore più attento, si starà chiedendo qual è il ruolo dell’AVIS in tutto questo.

La risposta, arriva direttamente dall’AVIS stessa; riportiamo quanto pubblicato sul sito web della sezione AVIS di Albairate: “Quanto sangue serve per i trapianti? I trapianti di ogni tipo di organo, stanno aumentando di numero; i consumi di sangue crescono anche per questo motivo.

Di seguito, a titolo puramente indicativo, sono indicati i consumi stimati per ALCUNI TIPI DI TRAPIANTO.

Trapianto di rene: servono in media 4 donazioni di globuli rossi,

Trapianto di cuore: in media, almeno 10 di rossi, plasma, e piastrine, con picchi di 30/40 sacche totali,

Trapianto di fegato: in media servono 16 sacche di globuli rossi, 35 sacche di plasma fresco congelato e 5 sacche di piastrine.

Fin qui la media, si possono, però, raggiungere punte massime di 160/170 sacche di globuli rossi, 290/300 di plasma e 140 di piastrine per interventi particolarmente delicati ed impegnativi”.

Insomma…per poter effettuare il TRAPIANTO D’ORGANI, serve SANGUE…TANTO SANGUE.

Ed ecco, quindi, spiegate le motivazioni dell’incessante martellamento mediatico AVIS, che si spinge fino alle scuole elementari o, come avvenuto nel Novembre 2006 nel Liceo Ginnasio statale Virgilio di Roma, ad un vero e proprio prelievo di sangue all’interno delle mura scolastiche.

(Vi invitiamo,ancora, ad approfondire Online i possibili rischi di ANEMIA e SINCOPE, legate al prelievo di sangue, soprattutto nelle fasce di età più giovani.)

La propaganda AIDO e AVIS manipola le coscienze; la donazione deve diventare “un atto dovuto”, il più grande atto d’amore, di umanità e di solidarietà.

LA VERITA’ E’ BENE DIVERSA...la donazioni organi, rientra a pieno titolo in quelle logiche egoistiche e consumistiche dettate dall’iper-capitalismo occidentale.

Vi chiediamo…quanta umanità c’è in una vita passata, prima, attendendo con impazienza la morte di un donatore compatibile e, poi, legata a doppio filo a farmaci anti-rigetto e ai loro effetti collaterali?

E quanto egoismo e materialismo si legge, invece, nel messaggio veicolato dall’AIDO, quello, per il donatore, di continuare a vivere nel ricevente scavalcando tutte le leggi naturali, relegando l’uomo a “merce di scambio”, svuotato dei suoi “pezzi” e difficilmente contestualizzabile in un contesto spirituale di “eternità”?