Come curare senza operarsi ernia, emorroidi, ptosi, varici, spostamenti dell’utero,

L’ernia è dunque il risultato di una distensione graduale dei tessuti che permette la fuoriuscita del contenuto addominale. Perciò non si tratta di una “malattia”, ma di un semplice “difetto anatomico”.

Occorre prestare attenzione nel distinguere tra l’ERNIA e altri GONFIORI apparentemente SIMILI, limitati ai tessuti della parete addominale, che però non contengono alcuna parte di viscere.

Tali GONFIORI potrebbero essere ghiandole linfatiche ingrossate, ascessi infiammati o ingrossati, accumuli di liquidi edematosi o cistici.

Normalmente, il contenuto addominale è mantenuto nella sua posizione dai MUSCOLI che coprono l’ADDOME. Questi non sono formati da un solo grande muscolo, ma da più strati le cui fibre prendono più direzioni.

In alcune persone gli STRATI DI GRASSO sono così spessi che possiedono un potere di sostegno, sia pure molto limitato.

Dal punto di vista anatomico, la PARETE ADDOMINALE presenta 5 PUNTI DEBOLI da cui può uscire un’ERNIA.

Il PUNTO DEBOLE PIU’ DIFFUSO si trova nei due fianchi, in fondo all’INGUINE: in tal caso, l’ernia viene detta inguinale. Vi sono poi l’ernia ombelicale, scrotale, epigastrica e crurale, a seconda del punto debole da cui sporge.

Dal punto di vista clinico, le ERNIE sono divise in 5 CATEGORIE.

Ernia riducibile: quella il cui contenuto può essere risospinto all’interno dell’addome.

Ernia irriducibile: quella il cui contenuto non può essere risospinto indietro, a causa della formazione di aderenze, di grasso o del rigonfiamento della protuberanza. Le aderenze possono fissare l’ansa delle viscere al colletto del sacco erniario o all’adiacente peritoneo.

Ernia incarcerata: quella in cui l’accumulo di escrementi o alimenti non digeriti ha causato un’ostruzione. Essa si verifica soprattutto nel caso di ernie irriducibili e ombelicali. La protuberanza tende ad accrescersi e diventare dolorosa. Anche l’addome può essere dilatato e dolorante.

Ernia infiammata: peritonite locale dovuta al trauma di un’ernia irriducibile. La protuberanza erniaria è calda e dolorante. Nell’enterocele infiammato si forma una grande quantità di liquidi, mentre nell’epiplocele infiammato la massa erniaria si indurisce.

Ernia strozzata: gli intestini erniari sono talmente gravati dalla pressione del colletto erniario che il contenuto non può muoversi e la circolazione vi si arresta. Essa si manifesta quasi sempre nelle vecchie ernie inguinali, dove è fuoriuscita gran parte delle viscere. Le conseguenze possono essere gravi o fatali.

Eziologia

È stato stimato che il 93% delle ERNIE sono INGUINALI, e che esse si riscontrano SOPRATTUTTO negli UOMINI.

Nelle DONNE, essendo il bacino più grande che negli uomini, il contenuto addominale tende a gravitare più verso l’osso del bacino, producendo DEVIAZIONI dell’UTERO e di altri organi, oltre all’ernia.

Quanto agli UOMINI, un bacino più stretto espone la base della parete addominale a una pressione maggiore da parte degli organi addominali, fatto che rende gli uomini più vulnerabili a un’ernia.

L’ERNIA FEMORALE si riscontra per lo più nelle DONNE: essa si manifesta attraverso un gonfiore SOTTO la PIEGA dell’INGUINE, sul lato interno della coscia.

L’atto di sollevare

La gente e i medici pensano a torto che l’ERNIA sia di solito causata da uno SFORZO, come per esempio l’atto di sollevare. Ma anche nei casi in cui l’ernia sembrava dovuta a un’azione simile, essa ESISTEVA GIA PRIMA, potenzialmente.

La spiegazione fisiologica dell’AZIONE di SOLLEVARE lo conferma, in quanto questa azione SI CONTRAPPONE all’ERNIA.

Infatti, ogni SFORZO di SOLLEVARE richiede innanzitutto un RITIRO VERSO L’INTERNO e VERSO L’ALTO del CONTENUTO ADDOMINALE, oltre alla CONTRAZIONE dei MUSCOLI ADDOMINALI in misura proporzionale allo sforzo richiesto.

I pazienti di ernia che evitano l’atto del sollevare stanno quindi commettendo un errore:

L’ERNIA NON E’ DIFFUSA TRA I SOLLEVATORI DI PESI.

L’ernia non insorge in coloro che fanno un uso frequente e razionale del proprio sistema muscolare, perché l’ESERCIZIO FISICO rende i tessuti della REGIONE ERNIARIA capaci di resistere a ogni incidente ordinario.

«Non ho mai incontrato», scrive il dottor Taylor, «un caso in cui il paziente di ERNIA abbia potuto collegare l’insorgere della sua ernia all’atto del sollevare».

Il dottor McKenzie aggiunge: «In generale, l’esame di molte centinaia di casi mi ha dato l’impressione che l’inizio di un’ernia sia molto meno drammatico di quanto si creda, tranne rare eccezioni. Sono rimasto sorpreso dal grande numero di erniosi la cui ernia era insorta senza cause apparenti, salvo forse una lunga marcia o la fatica di una giornata passata in piedi. Anche uno SFORZO RIPETUTO e VIOLENTO sembra provocare MENO ERNIE di una pressione massiccia e continua sulla parete addominale allentata».

Infatti, la struttura meccanica dell’addome e della pelvi è capace di adattarsi rapidamente e perfettamente a un peso variabile, in modo che lo spazio contenente possa facilmente ricevere una massa più o meno grande con un’estensibilità abbastanza variabile.

I cambiamenti ritmici e volontari di questo spazio sono continui.

Le parti mobili ed elastiche che formano la parete anteriore dell’addome hanno la funzione di accrescere o diminuire lo spazio che racchiudono.

Ne consegue che il rigonfiamento dell’addome non provocherà mai un’ernia, a meno che i muscoli addominali siano già indeboliti.

E anche nello STATO di GRAVIDANZA l’ERNIA è relativamente RARA.

FINALMENTE LA CURA NATURALE DI ERNIE, EMORROIDI, VARICI E PROLASSI

*Tratto da Albert Mossèri, Come curare senza operarsi ernia, emorroidi, ptosi, varici, spostamenti dell’utero, Macro Edizioni, Cesena, 2007.

Ernie, emorroidi, varici e prolassi degli organi interni sono affezioni che sembrano molto differenti ma in realtà sono tutti disturbi riconducibili a uno stesso identico meccanismo patologico.
Secondo la medicina ufficiale, questi problemi possono essere risolti, nella maggior parte dei casi, solamente con il ricorso a interventi chirurgici specialistici adatti per ognuno di essi. Ma anche nelle medicine non convenzionali non esistono o quasi al momento terapie valevoli a risolvere in maniera non invasiva questi “difetti”, specie quando essi sono annosi o particolarmente gravi.
La scuola di medicina naturale e stile di vita cosiddetta “igienista”, ha invece da almeno un centinaio di anni messo a punto una serie di esercizi e accorgimenti dietetici che sono molto utili per migliorare all’inverosimile queste situazioni patologiche e nella maggior parte dei casi a risolverli nel giro di qualche tempo, senza operazioni chirurgiche o assunzione di altri farmaci.
Il punto di partenza di forza è la comprensione del fenomeno nella sua interezza.
La causa comune di queste patologie è infatti il deterioramento vitale dei tessuti di sostegno, dei muscoli e dei tendini, dovuto allo scarso utilizzo dei muscoli addominali stessi.
Questo scarso uso provoca scarsa resistenza e incapacità di svolgere le funzioni cui sono chiamati i vari organi interni.
In condizioni di efficienza fisica non è possibile per gli organi interni dell’addome prolassare dato che sono sostenuti da tutto un sistema muscolare efficace che ha proprio questa funzione.
La forza di gravità non può spingere in basso gli organi se non dopo l’indebolimento della normale forza antagonista e il calo del tono e del potere di contrazione dei muscoli.
Quando invece, per vari motivi, questo avviene, si verifica la discesa di uno o più degli organi stessi (ERNIE, PROLASSI dell’utero ecc.).
Secondo la SCUOLA IGIENISTA le CAUSE di tale INDEBOLIMENTO MUSCOLARE sono quelle della CATTIVA SALUTE in GENERALE, vale a dire:

-L’alimentazione eccessiva, che costituisce un peso inutile.


-Il consumo di liquidi, che diminuisce la forza di tensione delle fibre tessutali, come una carta assorbente bagnata che si strappi facilmente.


-L’accumulo di feci (costipazione), dovuto a sovra-affaticamento dei muscoli, mancanza di riposo e alimenti incrostanti.


-L’eccesso di tossine, che richiede una quantità eccessiva di sangue per la loro depurazione, fatto che costituisce un altro grande peso.
-L’eccesso di tossine, che riduce la forza di tensione delle fibre tessutali.
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-La cattiva alimentazione, che peggiora la qualità dei tessuti muscolari.


-Il sale, la pasta, il riso, i dolci, il pesce, il tè, l’alcool, il tabacco*.

In pratica quando ci si alimenta in modo errato, non si fa più alcun tipo di esercizio fisico e si svolge quotidianamente un lavoro sedentario, i muscoli e i nervi motori si indeboliscono, cadono in disuso e subiscono una forma di degenerazione adiposa.
Anche le EMORROIDI, sono in effetti dovute a una ptosi conseguente l’iperemia pelvica, ossia l’eccesso di sangue in quella regione. La ptosi interna provoca delle pieghe del tubo digerente e del mesentere che costituiscono di fatto un ostacolo al ritorno del sangue, in modo tale che vene e capillari piene di sangue si dilatano e ogni tanto si alleggeriscono tramite un sanguinamento spontaneo.
Per far fronte a ogni genere di PROLASSI occorre che i muscoli addominali siano tonici e che i supporti superiori delle viscere addominali restino nelle loro posizioni normali. Se ciò non avviene gli organi addominali si appoggeranno sul bacino producendo ogni tipo di spostamenti e di deviazioni.
Pure altri tipi di VARICI (quando le VARICI si formano nello SCROTO, si chiamano VARICOCELE, nel retto, EMORROIDI) sono dovute a dilatazione e ingrossamento delle vene con ristagno del sangue per una debolezza acquisita delle pareti venose dovuta a denutrizione, tossiemia, snervamento e mancanza di esercizio. Questi sono tutti fattori che precedono lo sviluppo delle VARICI.
In tutti questi casi la proposta terapeutica degli igienisti è quella di intervenire con degli ESERCIZI di correzione della POSTURA, esercizi sulla PANCA INCLINATA con PESI e/o senza per rafforzare i MUSCOLI ADDOMINALI e con una DIETA equilibrata e disintossicante.
Tutti gli esercizi hanno anni di solida sperimentazione efficace alle spalle e sono stati pensati per risolvere i vari problemi in modo semplice ed efficiente.
Ovviamente una nutrizione adeguata e l’esercizio fisico quotidiano di per sé sono già veicoli di miglioramenti immediati. Per la GUARIGIONE invece di CASI DIFFICILI la soluzione è costituita da una seria applicazione e costanza nell’eseguire gli esercizi specifici consigliati.

*Tratto da Mosséri, Albert, Come curare senza operarsi ernia, emorroidi, ptosi, varici, spostamenti dell’utero, Macro Edizioni, Cesena, 2007.