Rischio cancro? I tatuaggi nel mirino dell’Ue: pronti divieti per oltre 4mila sostanze

Sotto accusa pigmenti cancerogeni e inchiostri prodotti per auto e vestiti che finiscono nella pelle. Bruxelles vuole introdurre il primo regolamento comunitario in un settore che finora è stato un far west. E che riguarda il 12% degli europei”

 

Il 12% degli europei ha almeno un tatuaggio. Ma fino a oggi non vi è una legge Ue che regoli le sostanze che possono essere iniettate nella pelle. Un vuoto normativo che preoccupa Bruxelles, soprattutto da quando uno studio ufficiale ha scoperto che oltre 4mila sostanze chimiche utilizzate per i tattoo sarebbero pericolose per la salute. Sostanze che la Commissione Ue è pronta a vietare. 

La stretta Ue

La stretta dovrebbe venire proposta entro la fine dell’anno e riguardare una serie di coloranti utilizzati in una industria cresciuta a dismisura negli ultimi 15 anni. “Ma la regolamentazione si rivelerà difficile – scrive Politico – L’industria è frammentata, con molti piccoli operatori”. E i pigmenti prodotti sono generalmente messi in commercio per altri scopi, ossia testati per auto e vestiti, per poi essere riutilizzati dai tatuatori più “economici” per le loro creazioni.

Anche gli studi di tatuatori più affermati hanno spesso coloranti privi di un’etichetta che ne riporti il contenuto. E cosi’ in Svezia, dove sono state introdotte delle norme che hanno messo a bando alcune sostanze, hanno scoperto che 12 inchiostri per tatuaggi su 34 immessi sul mercato contenevano ancora sostanze proibite o livelli troppo alti di contaminanti.

I pigmenti degli inchiostri

Un rapporto del Centro di ricerca europeo sottolinea come “i produttori di pigmenti non affermano che i loro coloranti possono essere utilizzati nei prodotti per tatuaggi e [trucco permanente], anche se ciò accade e sono riluttanti ad assumersi la responsabilità”. Uno dei maggiori produttori europei di sostanze chimiche, BASF, ha dichiarato di avere “una politica pluriennale, risalente a oltre trent’anni, di non vendere i propri prodotti direttamente o indirettamente a qualsiasi azienda che utilizzerebbe tali prodotti nei tatuaggi”. Ma quelli che lavorano con inchiostri per tatuaggi dicono che ciò accade comunque, nonostante il consiglio dell’azienda.

“Nulla è stato fatto per fermare il mercato interno e il tatuaggio in ambienti non registrati”, dice Jens Bergström, tatuatore e proprietario di Tattoo and Piercing Education Scandinavia. “Anche se proibisci il contenuto dei coloranti, sfortunatamente molti tatuatori saranno in grado di comprarli e usarli comunque. Saranno venduti come ‘materiale per artisti’ piuttosto che come inchiostri per tatuaggi”.

L’indagine dell’Echa

L’Echa, l’agenzia Ue per le sostanze chimiche, ha ricevuto l’anno scorso l’incarico di verificare quali coloranti potrebbero finire nei tattoo e quali sono quelli pericolosi per la salute. L’elenco, come dicevamo, è lunghissimo: oltre 4mila sostanze potrebbero essere messe al bando da Bruxelles. Ma l’elenco sta già facendo discutere.

I rischi per la salute

I rischi per la salute legati ai pigmenti usati nei tatuaggi non sono ancora chiari. Sebbene il 60% delle sostanze trovate negli inchiostri per tatuaggi possono diffondere particelle cancerogene nel corpo, “non ci sono studi che testino direttamente il legame tra tatuaggi e cancro nell’uomo”, scrive Politico. Ma questo non vuol dire che il rischio non ci sia.

 

I principali problemi di salute riscontrati dai clienti sono le allergie e le irritazioni della pelle, e “molti nel settore ritengono che sarebbe meglio affrontarli con un’etichettatura obbligatoria per tutti i prodotti, una maggiore educazione sugli effetti dei tatuaggi e norme più dure sull’igiene dei centri estetici”, conclude Politico.

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