Tatuaggi, boom di pentiti. Toglierli costa caro. Duemila euro per rimuovere una scritta

Tatuaggi, boom di pentiti. Toglierli costa caro

Duemila euro per rimuovere una scritta

di LINA COLASANTO

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Aumenta il numero dei pentiti del tatuaggio: i risultati del trattamento laser su alcuni pazienti

Aumenta il numero dei pentiti del tatuaggio: i risultati del trattamento laser su alcuni pazienti

Rimini, 8 settembre 2016 – Ricordi di vita, promesse d’amore, momenti indimenticabili. Cuori, ancore, scritte, fiori e animali, tutti impressi sul corpo. Il tatuaggio è per sempre, ma spesso, soprattutto in estate, quando quasi nulla sotto al sole si riesce a nascondere, può diventare un problema. In particolare, quando la nuova fiamma storce il naso davanti al nome dell’ex in bella mostra su braccia, spalle, petto. E allora si ricorre alle nuove tecniche per cancellarli, ma non è come passare la spugna su uno specchio. Il passato non se ne va a ‘colpi’ di laser così velocemente. «I pentiti del tatuaggio sono in aumento a livello mondiale – afferma il dermatologo Davide Brunelli, che esercita al Poliambulatorio Valturio di Rimini e all’ospedale Bufalini di Cesena – anche a Rimini e in Romagna si registrano continue richieste. In quest’ultimo anno c’è stato un ulteriore aumento del dieci per cento».

Ci sono periodi dell’anno clou?

«Soprattutto tra febbraio e marzo, in vista della stagione estiva. In generale, ogni mese ricevo circa una trentina di nuovi pazienti da tutta la Romagna. Al Poliambulatorio Columbus di Cesena utilizzo un laser prodotto negli Stati Uniti, che ho solo io, è il migliore sul mercato e i risultati sono differenti».

Come avviene la rimozione del tatuaggio?

«Servono minimo dieci sedute, è un percorso che dura due anni, tra un trattamento e l’altro devono passare due mesi. Il raggio distrugge il colore, che non finisce nella struttura cutanea, e viene poi eliminato dai globuli bianchi. Il laser non rovina la pelle».

Che costi ha?

«Tra i 200 e i 300 euro a seduta. Liberarsi da un tatuaggio ha un costo di oltre duemila euro».

Il trattamento è doloroso?

«Molto, la seduta però dura pochi minuti e si riesce a sopportare. Si usano anche creme anestetiche».

Che soggetti rimuove?

«Di tutto, dai nomi degli ex a disegni che evocano brutte esperienze. Molti pazienti se lo fanno rimuovere anche quando provano a entrare nell’esercito. Capita pure che il tatuatore abbia fatto errori di grammatica».

Chi si pente di più?

«Le donne, perché con l’età lo percepiscono come una macchia. Il colore nel tempo sbiadisce e la pelle si rilassa. Ho inoltre molte pazienti che si fanno rimuovere i tatuaggi semipermanenti su sopracciglia e contorno labbra, a volte i tratti sono storti».

Ci sono colori più resistenti al laser?

«Purtroppo sì e c’è molta imprevidibilità con gli inchiostri scadenti. I problemi nascono con il giallo e l’arancione e alcune miscele non le tratto più. Il nero in assoluto risponde meglio, ma deve essere stato usato nella corretta quantità».

Quali sono le tendenze?

«Tempo fa c’erano gli idiomi cinesi e le raffigurazioni etniche, adesso ci sono paesaggi esotici o scene coloratissime… qui sorgono i problemi».

Il tatuaggio più strano?

«Un paziente ha tatuato sulla schiena la metro inglese, la bandiera e il volto della Regina, ma non vuole toglierlo».

Il suo consiglio?

«Non farli. Se proprio si decide consiglio di rivolgersi a un professionista che usi strumenti e inchiostri di qualità e di scegliere il nero».

 

 

di LINA COLASANTO