Crudo e Semplice: Fermare e guarire il DIABETE,

A cura di Stefano Torcellan

SECONDO LA MEDICINA UFFICIALE:

IL DIABETE è una MALATTIA” CURABILE” SOLO CON iniezioni di INSULINA.

IL DIABETE TIPO 1 riguarda circa il 10% delle persone con diabete e in genere insorge nell’infanzia o nell’adolescenza.
Nel diabete tipo 1, il pancreas non produce INSULINA a causa della distruzione delle cellule ß che producono questo ormone: è quindi necessario che essa venga INIETTATA OGNI GIORNO PER TUTTA LA VITA.
La velocità di distruzione delle ß-cellule è, comunque, piuttosto variabile, per cui l’insorgenza della malattia può avvenire rapidamente in alcune persone, solitamente nei bambini e negli adolescenti, e più lentamente negli adulti (in questi rari casi si parla di una forma particolare, detta LADA: Late Autoimmune Diabetes in Adults).
LA CAUSA DEL DIABETE TIPO 1 E’ SCONOSCIUTA.

EBBENE TUTTO QUESTO VIENE SMENTITO in un DVD della macro Video dal titolo ” CRUDO E SEMPLICE”.

Un film documentario indipendente testimonia UN ESPERIMENTO UNICO AL MONDO PER GUARIRE IL DIABETE, una malattia sempre più diffusa tra adulti e bambini, a causa di scorrette abitudini alimentari.

CON UNA DIETA NATURALE BASATA SU CIBO BIOLOGICO, FRUTTA E VERDURE CRUDE, è possibile prevenire e ridurre il DIABETE.
SEI DIABETICI portano a termina la SFIDA di smettere di mangiare carne, latte e derivati, zucchero, carboidrati, caffè, bibite, cibi confezionati e precotti, pur di disintossicarsi.
I protagonisti si avventurano in una RADICALE DISINTOSSICAZIONE, PER 30 GIORNI, ogni dipendenza è bandita, niente alcol né sigarette.
I pazienti RIESCONO a RIDURRE il LIVELLO di ZUCCHERI nel SANGUE e persino ad ELIMINARE il BISOGNO QUOTIDIANO di INIEZIONI di INSULINA.

5 PAZIENTI GUARISCONO COMPLETAMENTE.

IL SESTO PAZIENTE, che aveva il DIABETE TIPO 1 esce dal centro di cura con ancora 5 UNITA’ di INSULINA da iniettarsi giornalmente, CONTRO le 70 UNITA’ che doveva iniettarsi prima di arrivare al centro.

 

Il FILM segue il viaggio toccante di questi protagonisti mostrandoci le trasformazioni fisiche ed emozionali e il loro nuovo stile di vita, più sano e gioioso.
Una DIETA CHE PUO’ GUARIRE I DISTURBI FISICI e CAMBIARTI LA VITA!
UN FILM che ci mostra che DALLA NATURA VIENE SEMPRE LA MIGLIORE E PIU’ VERA MEDICINA!

Alex Ortner, produttore esecutivo del film, ha vinto il premio d’argento al “Festival cinematografico della vita consapevole”, per l’enorme potere di cambiamento e la guarigione ottenuta grazie al cibo crudo.

Nel suo libro “CURARE IL DIABETE IN 21 GIORNI, il dottor GABRIEL  COUSENS, scrive:

p. 6

Se state assumendo insulina o avete il DIABETE di TIPO 1 ritengo PERICOLOSO e NON VI CONSIGLIO di SEGUIRE QUESTO PROGRAMMA PER CONTO VOSTRO. Vi RACCOMANDO FORTEMENTE di utilizzare queste linee guida sotto una SUPERVISIONE MEDICA oppure partecipare PROGRAMMA di 21 GIORNI presso L’ALBERO DELLA VITA negli STATI UNITI o nella SEDE in NICARAGUA.

p. 7

Questo programma riesce anche a indurre significative RIDUZIONI dei DOSAGGI d’INSULINA nelle persone afflitte dalla MALATTIA TIPO 1.

p. 15

 Si il DIABETE di TIPO 2 è una malattia curabile. Malgrado la medicina allopatica sostenga che il diabete di tipo 1 e 2 sono incurabili, la nostra esperienza clinica quotidiana dimostra che in 21 giorni il53% dei DIABETICI TIPO 2 e il 30%dei DIABETICI TIPO 1 riesce ad ABBANDONARE I FARMACI e a raggiungere un livello di GLICEMIA NORMALE a DIGIUNO PARI a 85, o AL DI SOTTO di 100. Sulla base dei miei 35 ANNI di ESPERIENZA CLINICA, dell’esperienza dei centri che si occupano di TERAPIA con ALIMENTI VIVI e VITALI e considerando che già negli ANNI ’20 del secolo scorso il dottor MAX GERSON riuscì a GUARIRE dal DIABETE ALBERT SCHWEITZER grazie proprio ai CIBI VIVI, posso affermare che ormai il fatto che il diabete sia una malattia curabile è cosa risaputa nella comunità che segue questo tipo di alimentazione.

 

2.3.2. Indice glicemico e indice insulinico.

p. 46 

Una dieta ad alto indice glicemico comprende tutti i tipi di zucchero bianco, farina bianca, riso bianco, miele, sciroppo d’acero, alcol, caffè, grano, cibo spazzatura e diversi tipi di frutta (alcuni frutti, come i frutti di bosco e le ciliegie, hanno un indice glicemico moderato o addirittura basso). Comprende anche barbabietole cotte e carote, rutabaga, zucche e zucca estiva, igname e cotto, pastinaca, patate, albicocche, fichi, uva, uva passa, Meloni, mango, banane, papaia, pere, pesche, prugne, ananas, kiwi, sapote, cherimoya, rambutan, durian, datteri e frutta essiccata. Anche tutti i succhi di frutta, i succhi di carota e di barbabietola hanno un elevato indice glicemico. I cibi ad elevato indice insulinico, che hanno un indice glicemico più basso ma sono comunque diabetologeni, comprendono la carne, il pesce, il pollo e i latticini. Noi consigliamo di eliminare la frutta per un periodo che va da tre mesi a sei mesi fino a che il livello di zuccheri nel sangue a digiuno (FBS) non si sia stabilizzato a 85 o più in basso, quindi consigliamo di consumare solo frutta a basso indice glicemico come more, mirtilli e frutti di bosco, ciliegie, agrumi, bacche di Goji e qualche mela ogni tanto. 

 

3.3. Indice glicemico e indice insulinico.

p. 103-104 –

Un altro approccio che aiuta ad abbassare il glucosio nel sangue è quello che vede la diminuzione del consumo di cibi ad alto indice glicemico e ad alto indice insulinico. L’indice glicemico (IG) misura cosa accade nel vostro sangue quando mangiate alcuni cibi specifici. L’IG indica quanto una data quantità di cibo, 50 g, fa salire il livello di zucchero nel sangue. Benché utile, l’IG comunque non consente di conoscere in maniera approfondita tutti i cibi e i loro effetti sul metabolismo del glucosio. In alcuni casi un cibo può avere un basso indice glicemico ma un altro indice insulinico.  Ad aiutarci a comprendere come la dieta influisca sui livelli di insulina sono Susanne H. . Holt, Janette C. Brand Miller e Peter Petocz. Essi sostengono che il concetto di IG non considera la risposta insulinica a determinati cibi. La loro ricerca propone un metodo per ottenere un quadro più preciso dei fattori alimentari che influiscono sulla risposta insulinica e questo metodo è basato su basi isoenergetiche più realistiche. L’indice insulinico si basa sulla risposta dell’insulina diversi alimenti e certi cibi (come la carne magra o le proteine) sembrano indurre un aumento della risposta insulinica malgrado non si tratti di carboidrati. Inoltre, altri alimenti sembrano causare una reazione insulinica sproporzionata ai carboidrati. Holt e i suoi colleghi hanno notato che glucosio e insulina sono strettamente correlati, ma che i cibi ricchi di proteine e i prodotti da forno (ricchi di grassi e di carboidrati raffinati) << provocano la risposta insulinica che risulta sproporzionatamente più alta rispetto a quella glicemica >>. Ci sono quindi altri fattori, oltre ai carboidrati, che mediano la stimolazione della secrezione di insulina. Per esempio, i cibi ricchi di proteine o l’aggiunta di proteine a un pasto ricco di carboidrati può stimolare una secrezione di insulina modesta, senza aumentare la concentrazione di glucosio nel sangue. In maniera simile, aggiungere grassi a un pasto ricco di carboidrati può aumentare la secrezione di insulina anche se la risposta glicemica plasmatica è ridotta. Dei dati mostrati più sopra, possiamo teorizzare che alcuni carboidrati complessi non generino una risposta insulinica di molto maggiore a quella generata da cibi ricchi di proteine come il manzo e il pesce. Sorprende forse che il livello di insulina (IS) per manzo e pesce sia maggiore rispetto alloro glucosio (GS) e che il GS per lo YOGURT sia più alto dell’IS e del GS di cibi ricchi di carboidrati come il riso integrale, il riso bianco e il pane. Questi dati infrangono quindi il mito secondo cui i cibi ricchi di proteine animali erano sicuri dal punto di vista dell’insulina rispetto i cibi ricchi di carboidrati.