Piume come filo interdentale: l’igiene dei macachi

Le scimmie di un arcipelago dell’Oceano Indiano ricorrono a vari strumenti per liberarsi dei residui di cibo, che si procurano con utensili, e tecniche, davvero ingegnosi.

Poche cose danno fastidio come i residui di cibo tra i denti: il macaco cinomolgo delle Isole Nicobare (Macaca fascicularis umbrosus), un arcipelago nell’Oceano indiano orientale, lo sa bene, e per questo ha imparato a ricavare strumenti non solo per ottenere cibo, ma anche per curare l’igiene orale.

Il comportamento di una ventina di queste scimmie sull’isola di Gran Nicobar è stato seguito dai biologi del Sálim Ali Centre for Ornithology and Natural History di Coimbatore, India.

MANEGGIARE CON CURA. Molti degli alimenti preferiti di questi primati sono ricoperti di spine, peli, gusci o sporco. Per disfarsi degli involucri non edibili, i macachi ricorrono a una varietà di tecniche: lavano il cibo in pozzanghere o lo avvolgono all’interno di foglie secche che poi strofinano sull’alimento, per raschiarne via lo strato esterno. Usano inoltre foglie, rifiuti di carta o pezzi di plastica e stoffa per riuscire a tenere con le zampe il cibo tagliente o pungente.

 

FARE LA SPESA. Come altre scimmie hanno imparato a rompere le noci di cocco scagliandole al suolo o contro la roccia e – comportamento inedito – a scuotere i cespugli per disturbare gli insetti al loro interno, e agguantare quelli che volano via.

 

HO QUALCOSA TRA I DENTI... A pasto ultimato, è tempo di pulizie: 9 tra i 20 macachi osservati sono stati visti passarsi tra i denti l’equivalente del nostro filo interdentale dopo pasti diversi, e in punti diversi dell’isola. Per farlo hanno usato piume di uccelli, aghi degli alberi, fili d’erba, fibre di cocco, fili di nylon o metallici.

 

IN BUONA COMPAGNIA. I macachi delle Nicobare sono la terza specie di scimmia in cui viene osservato il curioso comportamento. I macachi giapponesi sfruttano come filo interdentale il proprio lungo pelo, mentre quelli thailandesi ricorrono, per lo stesso scopo, ai capelli umani (il cebo barbuto in Brasile sa fabbricare, invece, gli “stuzzicadenti”).

 

Se la capacità di usare strumenti non è una novità nel mondo animale, quella di usare utensili diversi e di saperli adattare a uno scopo è sintomo di capacità di progettazione e di anticipazione: un esempio di intelligenza animale non da poco.

 

13 NOVEMBRE 2017 | ELISABETTA INTINI