SVELATO il MITO del CONTAGIO – Dr. Arthur M. Baker, Prof. Arnold Ehret, Dr. H. M. Shelton, Dr.ssa V. V. Vetrano, T. C. Fry, Albert Mossèri, Margaret Flinn, Dr. Antoine Bèchamp, Dr. Louis Pasteur, Dr. Hans Zinsser, Dr. Johann Christian Reil, Dr. Adwen, Dr. Fraser.- a cura di Stefano Torcellan


A cura di
Stefano Torcellan

(Aggiornato il 15.06.2023)

TRATTO dalle ultime 4 pagine, rivedute e corrette dal punto di vista igienista, dell’articolo “Exposing the Myth of the Germ Theory” del Dr. Arthur M. Baker (a cura del College of Practical Homeopathy, 2005 – traduzione di Gianluca Freda), e dagli scritti di scienziati, dottori e igienisti: Prof. Arnold Ehret, Dr. H. M. Shelton, Dr.ssa V. V. Vetrano, T. C. Fry, Albert Mossèri, Margaret Flinn, Dr. Antoine Bèchamp, Dr. Louis Pasteur, Dr. Hans Zinsser, Dr. Johann Christian Reil, Dr. Adwen, Dr. Fraser, Prof. Armando D’Elia.

Dalle ultime 4 pagine dell’articolo del Dr. Arthur Baker ho eliminato tutte le frasi sbagliate dal punto di vista igienista sul contagio, per far capire perfettamente, senza sbavature, senza contraddizioni e senza errori, l’argomento più scottante, meno capito e più frainteso nell’ambito della salute.” Stefano Torcellan

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“Il fatto che un’opinione sia ampiamente condivisa, non è affatto una prova che non sia completamente assurda. Anzi, considerata la stupidità della maggioranza degli uomini, è più probabile che un’opinione diffusa sia cretina anziché sensata.” Bertrand Russell

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Provate a chiudere per un attimo gli occhi, e tornare con la mente al tempo in cui si viveva nel Paradiso Terrestre, quando il primo uomo e la prima donna, iniziarono a popolare la terra. Come si spiega allora il primo caso di morbillo? Prima di Adamo questa malattia non esisteva e non si poteva certo contrarla da un’altro essere umano! Come fece questa prima vittima a rimanere contagiato? O, se preferite, come fece la malattia a contagiarlo?” – Dr. H. M. Shelton “Assistenza Igienica ai Bambini” p. 306.

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“Il primo colpito di ogni epidemia, è la prova matematica che le malattie non sono trasmesse da una persona all’altra attraverso microrganismi o virus contagiosi.                           Se il primo colpito non ha “preso” la malattia dal colpito numero zero, visto che il colpito numero zero non esiste, è logico e matematicamente certo che neanche il secondo colpito ha “preso” la malattia dal primo colpito, ecc.                                                                                                                                                                                                                            Sapendo che il primo colpito non ha certamente “preso” la malattia dal colpito numero zero, come si fa a pensare e/o credere che il secondo colpito possa aver “preso” la malattia dal primo colpito?

La matematica non è un’opinione.”                                                                                                                                         Stefano Torcellan                                                                                                                                        

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Dr. Arthur M. Baker

[…] IN ORIGINE la parola “VIRUS” significava VELENO e il termine “VIRULENTO” voleva dire VELENOSO.

OGGI intendiamo per VIRUS una ENTITA’ SUB-MICROSCOPICA e “VIRULENTO”, in generale, significa CONTAGIOSO.

LA MEDICINA MODERNA utilizza il termine “virus” per indicare una microscopica forma di vita capace di infettare le cellule e a cui viene pertanto attribuita la responsabilità di molte delle nostre malattie.

Nell’IMMAGINARIO POPOLARE, il VIRUS è una forma di vita in grado di parassitare ogni altra forma di vita, inclusi gli animali, le piante e i saprofiti (funghi e batteri).

Nella descrizione delle INFEZIONI VIRALI, ai virus vengono attribuiti comportamenti quali “iniettarsi”, “incubare”, “essere in latenza”, “invadere”, avere uno “stadio attivo”, “impadronirsi”, “riattivarsi”, “mascherarsi”, “infettare”, “assediare” ed essere “devastanti” e “mortali”.

La TEORIA MEDICA convenzionale sostiene che i VIRUS nascono da cellule morte che essi stessi hanno infettato. Il virus “si inietta” nella cellula e le “ordina” di riprodurlo, fino al momento in cui la cellula esplode per lo sforzo. I virus sono a questo punto liberi di cercare altre cellule in cui ripetere il processo, infettando così l’intero organismo.

Tuttavia I VIROLOGI AMMETTONO che i VIRUS, pur avendo natura peculiarmente organica, non possiedono metabolismo, non possono essere replicati in laboratorio, non possiedono alcuna caratteristica degli esseri viventi e, in realtà, NON SONO MAI STATI OSSERVATI VIVI!!

I “virus vivi” sono sempre morti

Il termine “virus vivo” indica semplicemente quei virus creati dalla coltura di tessuti viventi in vitro (cioè in laboratorio), dai quali si possono ottenere trilioni di virus. Ma proprio qui sta il punto: anche se alcune colture da laboratorio vengono tenute vive, nel corso del processo si verifica un massiccio ricambio cellulare ed è dalle cellule morenti che vengono ottenuti i “virus”. Essi sono comunque morti o inattivi, poiché non possiedono né metabolismo né vita e non sono altro che molecole di DNA e proteine.

I VIRUS contengono acido nucleico e proteine, ma mancano di enzimi e non possiedono una vita propria poiché mancano dei prerequisiti fondamentali della vita, e cioè dei meccanismi di controllo metabolico (che perfino i batteri “inferiori” possiedono).

Il GUYTON’S TEXBOOK of MEDICAL PHYSIOLOGY riconosce che i virus non hanno nessun sistema riproduttivo, nessuna capacità di locomozione, nessun metabolismo e non possono essere riprodotti in vitro come entità viventi.

Il legame con i mitocondri

Poiché i “VIRUS” non sono vivi, essi non possono agire in nessuno dei modi che vengono loro attribuiti dalle autorità mediche, tranne che come unità funzionali del nostro normale materiale genetico all’interno del nucleo cellulare o del nucleo mitocondriale interno alla cellula.

I MITOCONDRI sono organismi viventi, uno dei molti diversi organelli (piccoli organi) presenti all’interno delle cellule del nostro corpo. I mitocondri hanno grosso modo la dimensione dei batteri e sia gli uni che gli altri possiedono un proprio DNA e un proprio metabolismo.

I MITOCONDRI metabolizzano GLUCOSIO ricavandone molecole di ATP, che sono ENERGIA pronta per l’uso a cui il corpo può attingere quando ce n’è bisogno. Cosa ha a che fare questo con i “virus” in quanto tali? Tutto, come capirete fra un momento.

Chiunque abbia studiato citologia (struttura delle cellule) sa bene che la stragrande maggioranza delle forme di vita presenti all’interno della cellula è rappresentata dai MITOCONDRI, i creatori della nostra ENERGIA.

I semplici PROTOZOI monocellulari possiedono al proprio interno fino a mezzo milione di mitocondri. Le cellule umane ne hanno meno: dalle poche centinaia presenti nelle cellule sanguigne ai 30.000 e più delle cellule dei tessuti muscolari maggiori. Poiché l’intero corpo umano possiede dai 75 ai 100 trilioni di cellule, ciascuna delle quali contiene, mediamente, migliaia di mitocondri, devono esserci quadrilioni o quintilioni di mitocondri all’interno del nostro sistema.

QUANDO UNA CELLULA MUORE essa viene rimpiazzata da una cellula figlia nata dal processo della MITOSI, mentre la cellula esausta viene disintegrata dai LISOSOMI, i potenti enzimi intracellulari autodistruggenti e autodigerenti, che frammentano i componenti cellulari in particelle ultra-minute affinché il CORPO possa prontamente RICICLARLE o ESPELLERLE come SCARTI.

Ogni giorno, da 300 milioni fino a oltre mezzo trilione di cellule del nostro corpo muoiono (a seconda del nostro livello di tossicità) e ognuna di esse contiene in media dai 5.000 ai 20.000 mitocondri.

QUANDO LE CELLULE MUOIONO esse vengono autodistrutte dai loro stessi LISOSOMI, ma i nuclei e i genomi dei mitocondri sono protetti assai meglio rispetto ad altri organelli e protoplasmi cellulari e spesso non si decompongono completamente.

GENOMI E NUCLEI sono microscopici contenitori di informazioni genetiche, consistenti in DNA o RNA che agisce come centro di controllo e immagazzinamento del “progetto” stesso della cellula. In quanto tali essi sono per i mitocondri e le cellule ciò che il CERVELLO è per il nostro corpo. Ogni cellula e ogni mitocondrio contengono questo materiale genetico che è la zona più protetta della cellula (grazie alla sua guaina proteica a doppi lipidi), proprio come il nostro sistema nervoso è la parte più vitale e protetta della nostra fisiologia (grazie alla colonna vertebrale e al cranio).

Alla MORTE della CELLULA i mitocondri vengono frammentati dai lisosomi, ma non sempre in modo completo, a causa della loro doppia membrana protettiva.

Ed è qui che la spiegazione diventa interessante.

Secondo il GUYTON’S TEXBOOK of MEDICAL PHYSIOLOGY un virus può definirsi come una parte minuta di materiale genetico (detto genoma) le cui dimensioni equivalgono a circa un miliardesimo di quelle della cellula ( Da Fonti ufficiali si evince che un virus è circa 120 volte più piccolo di una cellula media – Nota di S.T.) . IL GENOMA è circondato da una membrana protettiva detta CAPSIDE che è di solito una guaina proteica a doppi lipidi ed è composta da due membrane (quasi identiche alla membrana cellulare) che, per inciso, rappresentano l’ossatura stessa del nucleo mitocondriale.

Le FOTO dei “VIRUS” scattate col microscopio elettronico mostrano che le loro membrane sono irregolari e frastagliate, a volte semplici porzioni di uno strato, a volte di uno strato e di parte del secondo, il che concorda con l’azione autodigerente dei LISOSOMI, nel momento in cui il loro lavoro di frammentazione delle scorie cellulari è ancora parziale e incompleto. Pertanto, questa descrizione di un “VIRUS” è virtualmente identica a quella di ciò che resta dei GENOMI dei MITOCONDRI CELLULARI.

In breve, I VIRUS SONO RESTI DI MATERIALE VIVENTE e alcuni testi di fisiologia ipotizzano che essi siano il residuo di cellule esauste.

I LISOSOMI che disintegrano la cellula morta a volte non riescono a frammentare questi “virus”, circondati dalla membrana protettiva proteica a doppi lipidi (capside).

E’ sorprendente che i ricercatori non riescano a riconoscere questi corpi per ciò che sono in realtà: generico materiale mitocondriale esausto, soprattutto FRAMMENTI di DNA e RNA.

I “virus” non sono microrganismi

Anche se le autorità mediche attribuiscono erroneamente a questi inerti residui cellulari il carattere della vita e della malignità, i microbiologi riconoscono che i VIRUS sono in realtà FRAMMENTI MORTI di DNA rivestiti di una membrana lipido-proteica, pur non riuscendo a comprendere la loro origine.

In realtà i GENOMI sono meccanismi di controllo, ma NON MICRORGANISMI come l’ESTABLISHMENT medico vorrebbe farci credere, e questi cosiddetti “VIRUS” non sono altro che FRAMMENTI SENZA VITA di generico MATERIALE MITOCONDRIALE.

Per questo motivo i VIRUS NON POSSONO PROVOCARE MALATTIE, A MENO CHE NON SI ACCUMULINO come IMPURITA’ che INQUININO le CELLULE, i TESSUTI e la CIRCOLAZIONE nel corso del ricambio cellulare (Tossiemia endogena).

I VIRUS sono quindi GENOMI MORTI, provenienti da cellule disintegrate, la cui membrana cellulare non è stata completamente frammentata dai lisosomi.

I GENOMI non presentano alcuna caratteristica di vita e sono semplici particelle di acido nucleico, di norma riciclati attraverso la fagocitosi o espulsi come SCORIE.

Le FOTOGRAFIE dei presunti VIRUS che “si iniettano” all’interno della cellula mostrano in realtà la cellula che letteralmente inghiotte il virus o scoria proteinacea. Si forma allora un’incavatura, detta invaginario, e il materiale organico viene circondato dalla sostanza cellulare che poi si richiude, formando uno “stomaco” improvvisato, in cui il virus scompare. Lo “stomaco” si riempie allora di potenti ENZIMI LISOSOMICI che digeriscono il materiale organico, frammentandolo in amminoacidi o acidi grassi per il riciclaggio o l’eliminazione.

Questo processo è una caratteristica della fisiologia cellulare nota come FAGOCITOSI (letteralmente “divorazione di cellule”); è un normale processo di ingestione cellulare e digestione enzimatica di batteri, scorie di tessuti e altre cellule erratiche.

I VIRUS non sono altro che MATERIALE ORGANICO INERTE, completamente privo di qualsiasi caratteristica di vita e che nessuno ha mai visto in azione.

Le FOTOGRAFIE che asseriscono di mostrare i VIRUS in AZIONE sono VERE E PROPRIE FRODI: ciò che mostrano in realtà è un ordinario processo fisiologico di FAGOCITOSI che avviene innumerevoli volte ogni giorno all’interno del corpo.

E’ da ricordare che SECONDO I TESTI DI VIROLOGIA E MICROBIOLOGIA i virus presentano le seguenti caratteristiche, che sono incompatibili con la vita:

1) I virus non possiedono metabolismo. Non possono elaborare il cibo o il nutrimento e dunque non possiedono strumenti per formare energia. Sono solo un contenitore, o schema di informazioni, come lo sono i genomi.

2) I virus non possiedono alcun tipo di capacità di movimento. Non hanno un sistema nervoso, né un apparato sensorio, né un’intelligenza che possa in qualche modo coordinare movimenti o “invasioni del corpo” di qualsiasi natura.

3) I virus non possono replicarsi: essi dipenderebbero interamente dalla “riproduzione obbligata”, vale a dire la riproduzione attraverso un organismo ospite, cosa assolutamente inaudita in ogni altro campo della biologia.

Riproduzione Obbligata

Nelle spiegazioni che i medici forniscono sulle cause delle infezioni virali, ci viene chiesto di credere alla riproduzione obbligata, in cui un organismo (la cellula) viene costretto a riprodurre un organismo alieno (il “virus”).

Tuttavia non esiste in natura nessun esempio di esseri viventi che riproducano qualcosa di non appartenente alla propria specie.

Non dimentichiamo che il RAPPORTO tra le dimensioni del VIRUS e quelle della CELLULA è di circa UN MILIARDESIMO. La spiegazione offerta dalla teoria virale delle malattie ci domanda di credere che il virus si inietti all’interno della cellula e le ordini di riprodurre il virus centinaia di migliaia di volte, finché la cellula esplode. Ma anche nel momento in cui il VIRUS “si riproduce” la sua MASSA COMPLESSIVA rimane comunque meno di 1/100 dell’1% della massa della cellula. E’ come dire che se voi vi iniettaste mezzo grammo di una sostanza, essa potrebbe provocare una tale pressione interna da farvi esplodere!

Solo i microrganismi viventi sono in grado di agire e di riprodursi, e ciò avviene sotto il diretto controllo del nucleo, GENOMA o “CERVELLO”. I cosiddetti “VIRUS” non sono che RESIDUI DI ENTITA’ UN TEMPO ORGANICAMENTE FUNZIONANTI, la cui struttura genetica ha con esse la stessa relazione che una testa ha col corpo; attribuire ai VIRUS una qualsiasi attività è più o meno come attribuire delle azioni alla TESTA DECAPITATA di un CADAVERE!

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Scienza e Salute – 1 giugno 1988 – anno 1 – N° 1

LA GRANDE BEFFA AIDS

T. C. FRY

premiato alla Sorbona di Parigi con laurea honoris causa,

Senza dubbio l’ AIDS non è una nuova malattia. Le droghe ed altri veleni causano l’AIDS.

IL MITO DEL VIRUS

Useremo un’ altra analogia per capire principi logici che ci hanno rifilato.

Immaginiamo che una PULCE perda la TESTA. (Si proprio la TESTA!). Ciò che è chiamatoVIRUS è un GENOMA (materiale genetico).

I GENOMI stanno ai mitocondri cellulari come le TESTE stanno alle PULCI o ad altri organismi.

Immaginiamo che la TESTA di una PULCE sia UN MILIARDESIMO DI VOLTE lGRANDEZZA di un ELEFANTE: questa è la relazione che viene indicata nel GUYTON’S TEXBOOK OF MEDICAL PHYSIOLOGY tra VIRUS e la CELLULA. Nell’introdurre i principi logici sul virus CI VIENE CHIESTO di CREDERE CHE la TESTA di una PULCE ATTACCHI un ELEFANTE, SI INTRODUCA nel SUO INTERNO e NE PRENDA POSSESSO! Ma ricordate che LA TESTA della PULCE è MORTA.

Tutti i cosiddetti VIRUS (GENOMI) sono MORTI. Nessuno è vivente.

Perché?

Semplicemente perché sono una parte di quello che un tempo era un organismo vivente. Insomma, la TESTA della PULCE non può avere valore. Eppure può operare, come impossessarsi di un ELEFANTE. Nel fare ciò, riesce a prendere possesso ordinando all’ELEFANTE di riprodurre la sua TESTA; l’ELEFANTE riproduce la TESTA migliaia di volte. Quando l’ELEFANTE ha REPLICATO fino a 20.000-30.000 TESTE di PULCE,ESPLODE e le TESTE sono libere di cercare altri ELEFANTI per ripetere l’esperimento. Ma anche in questo caso ci troviamo difronte a SOSTANZA NON VIVENTE!

Vi siete resi conto di quanto detto?

AVETE AFFERMATO CHE 20.000-30.000 TESTE DI PULCE sono solo UN CINQUECENTESIMO dell’UNO PER CENTO della GRANDEZZA di un ELEFANTE?

Sarebbe a dire che se vi iniettate nel corpo qualche grammo di una sostanza essa vi causerà una tale pressione che finirete per esplodere.

Tutto ciò è ridicolo, vero?

Senza ombra di dubbio?

Però questi sono I PRINCIPI RAZIONALI utilizzati dalla COSIDDETTA SCIENZA MEDICA.

Cerchiamo di rivederli. I cosiddetti VIRUS non sono null’altro che un insieme di GENOMI.

IL CORPO PERDE AL GIORNO MEZZO TRILIONE DI CELLULE, tra cui anche 5000 (o 20.000) GENOMI mitocondriali per cellula, quindi DUE QUADRILIONI E MEZZO!

Insisto nel dire che i GENOMI sono equivalenti alla TESTA di un ANIMALE, sono IL CERVELLO che DIRIGE la FORMAZIONE delle PROTEINE e le attività di CREAZIONE di ENERGIA in un MITOCONDRIO.

DEFINIRE il GENOMA MICRORGANISMO E’ ERRATO. In quanto sia esso micro o macro, deve avere oltre che alla testa anche un corpo funzionale.

Ci viene chiesto di credere, sempre secondo la ragion medica, alla RIPRODUZIONE OBBLIGATORIA. Il che significa che un ORGANISMO è OBBLIGATO a RIPRODURRE un ALTRO ORGANISMO ESTRANEO (in questo caso una parte di esso) proprio come un analoga postulata (un ELEFANTE costretto a riprodurre la TESTA della PULCE).

AVETE MAI VISTO IN NATURA UN ORGANISMO CHE RIPRODUCE UN ALTRO ORGANISMO DIVERSO DA SE’?

CHE COSA NE PENSATE di una RIPRODUZIONE dove i NUOVI NATI sono già NATI (MORTI)?

COSA NE PENSATE DI UNA “SCIENZA” che si aspetta che noi accettiamo le loro affermazioni secondo le quali del MATERIALE ORGANICO NON VIVENTE (GENOMI) è CAPACE DI SVOLGERE NUMEROSE ATTIVITA’, compresa quella di CAUSARE le MALATTIE?

LIBERIAMOCI di una mentalità da CAPRO ESPIATORIO!

Teniamo sempre a mente che, se pure fosse vera, essa sarebbe completamente irrilevante!

Uno STILE DI VITA SANO produce sempre SALUTE, anche se “LE LINGUE MALDICENTI intorno a noi la pensano diversamente. La persona indisposta o malata si sentirà immediatamente meglio adottando pratiche di vita sane.

Teniamo a mente che nel momento in cui smettiamo di assumere medicine e veleni, il corpo riuscirà a ristabilirsi da solo, raggiungendo il culmine della SALUTE.

E ancora cerchiamo di ricordare che L’ AIDS, cosiddetta, E’ IL RISULTATO di DROGHE ed altri VELENI.

La PUBBLICITA‘ e le TATTICHE INTIMIDATORIE dei MAESTRI del COMMERCIO sono architettate per farci correre, in preda al panico, nella RAGNATELA MEDICA. CI SIETE CADUTI? CONTINUERETE A FARLO?

Quindi, se la SALUTE è la migliore protezione contro la MALATTIA, perché non promuovere la SALUTE educando la popolazione sui requisiti della salute secondo il suo mandato biologico?

Perché non creare un vero e proprio sistema di “CURA DELLA SALUTE” invece del prevalente sistema di “CURA DELLA MALATTIA” che esiste attualmente?

Dobbiamo promuovere la SALUTE vivendo secondo quei FATTORI sui quali la SALUTE viene generata.

T. C. FRY

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Un singolo virus (virione) è circa 100 volte più piccolo di una cellula: le dimensioni possono variare dai 5 nm dei più piccoli (Picornavirus) ai 20 o ai 300 nanometri (300 milionesimi di millimetro) (poxvirus) anche se sono stati recentemente scoperti numerosi virus di dimensioni maggiori fino a 1 micrometro di lunghezza (megavirus chilensis, pandoravirus)

Dimensione dei virus

Da 5 a 300 nanometri (nm)

  • I virus sono di dimensioni molto piccole.
  • Quelli visualizzati al microscopio elettronico si presentano sotto varia forma: sferica, ovoidale, allungata, poliedrica, a mattone, a ditale, a mina marina.
  • Le loro dimensioni nanometriche (1 nm = 10 alla 9 m) vanno dai 5 nm dei piu piccoli (Picornavirus) ai 300 nm dei piu grossi (Poxvirus), determinabili anche indirettamente mediante filtrazione attraverso membrane a porosita nota.
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https://www.mondadorieducation.it/content/uploads/2020/03/96-100- logo.pdf?x46548

A. Le dimensioni e la struttura

Un virus tipico è molto più piccolo di una cellula. Una cel­lula umana media, infatti, misura circa 10 μm di diame­tro,pari a un decimo scarso del diametro di un capello.

Un batterio è ben dieci volte più piccolo, dato che misura circa 1 μm (1000 nm) di lunghezza. Il virus medio, con un diametro di circa 80 nm, è oltre dodici volte più piccolo di un batterio [▶1] quindi 120 volte più piccolo di una cellula umana media.

Non tutti i virus sono però così minuscoli: il più grande virus conosciuto è Pandoravirus, che vive in ambiente acquatico e ha un diametro di circa 1 μm. I virus sono strutture semplici, a cui manca gran parte degli elementi tipici delle cellule. Sono privi di nucleo, organuli, ribosomi, membrana cellulare e persino di cito­ plasma. Solo pochi tipi di virus contengono enzimi. Tutti i virus hanno però due caratteristiche in comune.

Informazione genetica: tutti i virus contengono mate­ riale genetico che trasporta le istruzioni per l’espressio­ne proteica. L’acido nucleico può essere costituito da un flamento doppio o singolo, circolare o lineare. Il tipo di macromolecola presente, DNA o RNA, è il principale criterio di classifcazione dei virus.

Rivestimento proteico: il capside è un rivestimento proteico che racchiude il materiale genetico. La fsiono­mia di un virus è determinata dalla forma del suo capsi­ de, e rappresenta un ulteriore criterio di classifcazione

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https://online.scuola.zanichelli.it/fanti2ed-files/ppt/fanti_ppt_c10_virus.pdf

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https://online.scuola.zanichelli.it/saraceni-vita2ed files/Saraceni_fascicolo_virus_83294.pdf

I virus sono tutti costituiti da un acido nucleico e da un involucro proteico (capsìde), costituito da più capsomeri. Alcuni virus sono rivestiti da un ulteriore rivestimento lipoproteico, il PERICAPSIDE o ENVELOPE

https://online.scuola.zanichelli.it/saraceni-vita2ed

files/Saraceni_fascicolo_virus_83294.pdf

Talvolta, la superficie esterna del CAPSIDE virale è rivestita da uno strato di lipidi e carboidrati, detto ENVELOPE (o PERICAPSIDE), che serve ai virus a sfuggire ai sistemi di difesa dell’ospite in cui penetrano.

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I virus sono dannosi solo se si accumulano come scorie

(Tossiemia endogena)

Il nostro sangue e i nostri tessuti possono venire saturati da questi materiali di scarto generati internamente (tossiemia endogena), proprio come avviene con le sostanze inquinanti ingerite dall’esterno (tossiemia esogena). L’intossicazione si verifica nel momento in cui queste scorie sovraccaricano il corpo al di là delle sue capacità di espellerle (oppure oltre il limite di tolleranza).

E’ vero che i VIRUS provocano malattie, ma solo in quanto SCORIE TOSSICHE. In questo senso i “virus” sono sì responsabili di varie patologie, MA NON CERTO IN QUANTO AGENTI DI CONTAGIO.

Ricordiamo che batteri, germi e virus non comunicano tra loro né possono agire di concerto e sono del tutto incapaci di condurre operazioni congiunte come quelle di un esercito o di un gruppo di assalitori.

Essi sono PRIVI DI INTELLIGENZA e delle risorse richieste per governare il processo patologico.

SOLO IL CORPO è in grado di dare inizio a un tale PROCESSO RISANANTE (crisi di disintossicazione o malattia), poiché IL CORPO è LA SOLA ENTITA’ INTELLIGENTE unificata IN GRADO di CONDURRE quei PROCESSI FISIOLOGICI che vengono chiamati “MALATTIE”.

 

Evitare le infezioni attraverso una vita sana

Il BOYD’S MEDICAL TEXBOOK afferma che molte persone sane avrebbero in incubazione il virus senza sviluppare le particolari patologie di cui il virus dovrebbe essere causa, e che questo influsso debilitante sarebbe in grado di sopraffare le funzioni protettive del corpo “permettendo ai virus di usurpare le attività biologiche all’interno della cellula”. Più specificamente, SECONDO LA TEORIA MEDICA, affinché un PARASSITA o VIRUS possa essere PATOGENO esso deve rispondere a TRE CRITERI:

1) Deve essere biochimicamente attivo, cioè deve possedere una capacità metabolica per poter condurre un’azione;

2) Dovrebbe poter intossicare o infettare più cellule ospite di quanto il corpo di un animale o di un uomo sia in grado di proteggere o rigenerare. Ad esempio, potrete prendervi l’influenza solo se il virus uccide o infetta una porzione significativa delle vostre cellule polmonari; la poliomielite se il virus infetta un numero sufficiente delle vostre cellule nervose; o l’epatite se il virus assume il controllo di una larga porzione delle cellule del vostro fegato (le infezioni latenti sono invece quelle che coinvolgono una piccola percentuale delle nostre cellule, com’è il caso della tubercolosi, che molti di noi hanno senza neppure accorgersi di averla).

3) L’ospite deve essere geneticamente e immunologicamente permissivo. Deve accettare l’elemento patogeno e non deve esserne “immune”. In altre parole, deve “lasciar fare”.

Gli esseri umani sono sempre “infetti” da “virus” e batteri, poiché essi sono presenti nel nostro corpo in qualsiasi momento. Per questo motivo non si può affermare che essi “invadano” l’ospite.

LE MALATTIE NON SONO INFEZIONI; SONO piuttosto PROCESSI DI PURIFICAZIONE DEL CORPO e NON SONO PROVOCATE DA BATTERI o da “VIRUS”.

Né i “VIRUS” né i BATTERI possono CAUSARE la MALATTIA/PROCESSO RISANANTE.

IL VERO RESPONSABILE è lo STILE DI VITA BIOLOGICAMENTE SCORRETTO dell’AMMALATO.

Quando le abitudini debilitanti vengono abbandonate, non vi sarà ulteriore ACCUMULO DI SCORIE TOSSICHE e il corpo non avrà più bisogno di mettere in moto i processi di guarigione/malattia. La buona salute ne sarà il naturale risultato.

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Arnold Ehret

“Il sistema di guarigione della dieta senza muco”

p. 27

La malattia è lo sforzo del corpo per eliminare rifiuti, muco, tossine”.

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Dr. H. M. Shelton

L’ INFEZIONE

Le bon guide de l’hygiénisme n° 57 p. 29-30 – n° 54 p. 19

Nel suo libro Infection and Resistance, il Dr. Hans Zinsser (New York City 17 novembre 1878 – New York City 4 settembre 1940), ad Harvard una delle più note autorità nel campo della batteriologia e della sierologia, dice: Una vera infezione, vale a dire L’INVASIONE di una specie da parte di individui di un’ altra specie e la capacità di quest’ultima di moltiplicarsi e di funzionare nei complessi cellulari della cellula precedente (invasa), tale infezione è un processo che NON CORRISPONDE AI PIANI ORDINARI DELLA NATURA.

In effetti, Johann Christian Reil (20 February 1759, Rhauderfehn – 22 November 1813) medico tedesco di primo piano, anatomista, fisiologo, psichiatra, docente presso le Università di Halle e Berlino,  ha indicato che una MASSA DI UOVA DI RANE non può essere invasa finché sono VIVENTI, sebbene le acque nei dintorni brulichino di batteri di ogni tipo. Ma APPENA una tale massa SMETTE DI VIVERE, diventa immediatamente la preda dell’infezione batterica.

La stessa situazione è illustrata dalla rapidità con la quale I BATTERI INVADONO IL CORPO DOPO LA MORTE.

Il fatto che i batteri non possano penetrare nei tessuti sani dimostra che essi non possono essere la causa scatenante delle malattie.

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Dr. H. M. Shelton

I MICROBI

Le bon guide de l’hygienisme n°54 p. 19

Nel mio libro LIFE, ITS PHILOSOPHY AND LAWS, pubblicato nel 1928, mi immagino una gazzella perfettamente sana nella foresta, mai malata un giorno nella sua vita e piena di vigore e di energia. Poi le si spara una pallottola e la gazzella cade morta. Importa poco dove cade, nel giro di alcune ore solamente, essa diventa una massa di carne in putrefazione il cui odore è insopportabile. I suoi tessuti contengono milioni di batteri che erano incapaci di “attaccare” (decomporre), gli stessi tessuti finché erano in vita. Da dove sono venuti? Dagli intestini? Allora come sono arrivati nei punti lontani del corpo? Attraverso l’aria? Allora come sono penetrati attraverso la pelle dell’animale ed in tutte le parti del suo corpo? Non ho visto risposte a queste domande nei manuali moderni di batteriologia. Gli autori del libro The medical Mischief cercano di rispondere dicendo: I batteri si sono manifestati in tutti i tessuti, perché il nucleo di ogni cellula, che effettua le sue funzioni per decomporre le sue proprie formazioni cellulari era diventato un batterio. I lavori di Antoine Bèchamp l’hanno dimostrato. I lavori di Bèchamp hanno attirato l’attenzione, ed il Dr. Andrew Gour, nel suo piccolo libro sul cancro cita i lavori dei ricercatori attuali per confermare le teorie di Bèchamp.

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Antoine Bèchamp

All’interno delle cellule ci sono i MICROZIMI, le più piccole particelle di materia vivente che alla morte della cellula SI TRASFORMANO IN BATTERI per decomporre la cellula e dare modo al corpo di eliminarla. I MICROZIMI (endobionte, somatide), ALLA NOSTRA MORTE si trasformano in batteri, e decompongono il nostro corpo, nei suoi componenti o elementi di base: ossigeno, idrogeno e carbonio, perché possa essere eliminato dalla superficie terrestre.

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Dr. Arthur M. Baker

I farmaci sono controproducenti

Per uccidere virus e batteri e dare al corpo la possibilità di rimettersi, i medici credono di dover somministrare dei farmaci. Credono anche che la medicina sia d’aiuto nella guarigione. I farmaci, in effetti, uccidono i batteri, ma sono altrettanto dannosi ad ogni altra forma di vita metabolica, cellule umane incluse. L’utilizzo di farmaci e di medicine alle erbe ostacola gli sforzi di disintossicazione che il corpo conduce, rappresentando per il sistema una minaccia addizionale oltre alle sostanze nocive che il corpo va espellendo attraverso il processo di malattia. Eliminare le nuove sostanze dannose che vengono ingerite (i farmaci) assume la precedenza sull’eliminazione di quelle che stanno alla base della crisi risanante. La prassi medica di uccidere i germi con farmaci, antibiotici, antinfiammatori o di sopprimerne l’attività con appositi sieri è la causa della crescente degenerazione della popolazione e di malattie iatrogene. Le MALATTIE ACUTE sono in grado di auto-limitarsi, commisuratamene allo sforzo necessario all’organismo per liberarsi dalle sostanze dannose. QUANDO IL PROCESSO DI DISINTOSSICAZIONE E’ STATO COMPLETATO, i sintomi della malattia scompaiono e l’organismo torna ad utilizzare le proprie energie per i compiti ordinari. La FORZA, allora, torna a fluire nelle estremità. Il CORPO, benché indebolito dallo SFORZO reso necessario per contrastare le sue condizioni di tossicità, riacquista le proprie energie e la vitalità funzionale, e si riprende senza che sia necessario alcun trattamento. Quando la crisi risanante (malattia) è stata completata, il recupero ha inizio.

L’illusione del contagio

La gente è stata educata ad essere terrorizzata dai batteri e dai virus e a credere implicitamente nell’idea del contagio: e cioè che specifiche entità patogene, aggressive e maligne, siano in grado di passare da un ospite all’altro. “CONTAGIO“, NELLA DEFINIZIONE MEDICA, è la trasmissione della malattia per contatto: una malattia infettiva può essere comunicata per contatto da una persona che ne è affetta o attraverso un oggetto che essa ha toccato. Il dizionario a questo proposito parla di “virus o altri agenti infettivi” o di “qualcosa che funga da tramite per la trasmissione della malattia con mezzi diretti o indiretti”.

Il “CONTAGIO”, tuttavia, E’ UNO DEI MITI DELLA MEDICINA, poiché LE SCORIE TOSSICHE NON POSSONO ESSERE TRASMESSE DA UN CORPO ALL’ALTRO ATTRAVERSO IL NORMALE CONTATTO

LE MALATTIE CONTAGIOSE SONO UN’INVENZIONE, poiché NESSUNO PUO’ PASSARE AD ALTRI LA PROPRIA MALATTIA, NON PIU’ DI QUANTO POSSA TRASMETTERE LA PROPRIA SALUTE.

<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<Dr. H. M. Shelton 

Le COSIDDETTE MALATTIE INFETTIVE sono in realtà degli sforzi del corpo per rigettare determinati tipi di tossine, veleni, ecc., per ripulirsi. Le MALATTIE DI CARATTERE ERUTTIVO rappresentano il potere di eliminazione del nostro corpo attraverso la pelle.”

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Dr. Arthur M. Baker

Ciò che accade in realtà

UN INDIVIDUO IN SALUTE, con un flusso sanguigno incontaminato e relativamente puro, non avrà quindi alcun motivo di temere le “malattie contagiose”. Di norma, NON E’ POSSIBILE TRASMETTERE AD ALTRI IL PROPRIO CARICO DI TOSSICITA’, a meno che esso non venga estratto dal nostro corpo (come accade nelle DONAZIONI di SANGUE) e poi iniettato ad un’altra persona (ad esempio con una TRASFUSIONE). In questo caso può verificarsi un “CONTAGIO” MEDICAMENTE INDOTTO (intossicazione, avvelenamento) o MALATTIA IATROGENICA, che non ha però nulla a che fare con quelli che si verificano nell’ambito dei naturali processi biologici della vita. E’ questa la REALE SPIEGAZIONE di ciò che chiamiamo “CONTAGIO”.

Le vere cause e i fattori del contagio

In realtà IL COSIDDETTO “CONTAGIO” NON ESISTE, poiché gli unici agenti in grado di “produrre” le malattie sono le abitudini nocive come l’abuso di alcool, caffè, sigarette, farmaci, cibi-spazzatura, cibi raffinati, scarsità di riposo, mancanza di esercizio e di luce solare, ecc. Sono le abitudini di vita sbagliate che generano le malattie che vediamo diffuse tra la popolazione. NON C’ E’ NESSUN “INSETTO CHE GIRA”: è ciò che facciamo al nostro corpo che distrugge le sue necessità sistemiche.

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T. C. Fry

COME POSSONO CREDERE NEL CONTAGIO QUELLI CHE SANNO CHE LE MALATTIE SONO PROCESSI DI DISINTOSSICAZIONE?

Se il corpo è padrone nel suo ambito come lo è, e se controlla sempre tutto dalla nascita alla morte, allora dobbiamo guardare TUTTI I PROCESSI E FENOMENI DEL CORPO, come AZIONI CORPOREE, (decise dall’intelligenza somatica). La dimostrazione, che il corpo si disintossica in tutti i processi di malattia, è ampiamente attestata, quando tutti i casi di malattia sono posti in condizione di digiuno, con un riposo completo, rapidamente essi diventano sani. QUANDO IL CORPO FA SCATTARE E CONDUCE UN PROCESSO DI DISINTOSSICAZIONE, batteri, germi e virus non sono i padroni della situazione, nè gli agenti causativi. LE TOSSINE DA ESPELLERE, sono il terreno per batteri e funghi. I batteri e i funghi, proliferano solo DOPO che il loro cibo è per loro assimilabile, non prima. (In molti casi di POLMONITE, gli pneumococchi appaiono sulla scena da 36 a 72 ore DOPO l’insorgenza della malattia). Il corpo, è sempre il PERNO nei processi di malattia e li termina quando gli obbiettivi sono compiuti. Se i microbi fossero i padroni del gioco, ovviamente non arresterebbero i loro processi distruttivi.

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Dr. H. M. Shelton

Le bon guide de l’hygienisme n° 57 p. 20

IL MICROBO APPARE SOLO DOPO L’ INSORGENZA DELLA MALATTIA.

Il Dr. Hadwen stesso aveva dichiarato: “Nessuno ha mai trovato il BACILLO della TUBERCOLOSI durante i primi stadi della malattia. Certe autorità affermano, che il microbo si manifesta solamente DOPO 2 ANNI dall’inizio di questa malattia, e che IN CERTI CASI, NON LO SI TROVA NEANCHE DOPO LA MORTE

E’ EVIDENTE che LA TUBERCOLOSI NON E’ DOVUTA AI MICROBI. 

Nella rivista Physical Culture, il Dr. Fraser di Toronto Canada, descrive una serie di ESPERIMENTI effettuati tra il 1911 e 1918 per determinare se i microbi causassero la malattia. Si sono passati i PRIMI 3 ANNI (1911-1914) a cercare di sapere se il microbo appaia prima o dopo l’ inizio della malattia. Il VERDETTO FU: IL MICROBO appare DOPO LA MALATTIA.

Troviamo RARAMENTE i MICROBI nella TUBERCOLOSI GALOPPANTE, patologia LETALE.

D’ altra parte, i casi di TUBERCOLOSI, in cui si sono trovate GRANDI QUANTITA’ di BACILLI, sono di solito TUBERCOLOSI DEL TIPO CRONICO CHE SI CONCLUDONO CON IL RISTABILIMENTO (senza farmaci).

A p. 242 nel suo libro “Assistenza Igienica Bambini” il Dr. H. M. Shelton scrive: “LA TUBERCOLOSI si sviluppa sempre in un “ORGANISMO SNERVATO, TOSSIEMICO ed INFETTO da PUTRESCENZA”, OLTRECHE’ MALNUTRITO.”

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T. C. Fry

NESSUNA MALATTIA PUO’ ESSERE TRASMESSA ATTRAVERSO LE NORMALI AZIONI SVOLTE QUOTIDIANAMENTE, ciò che è “CONTAGIOSO” sono le ABITUDINI TOSSICHE a cui gli esseri umani si sottopongono o vengono sottoposti. E’ stato calcolato che tra sigarette, alcol, condimenti, cibi cotti, e bevande analcoliche, droghe, ecc. L’ INDIVIDUO MEDIO è abituato a circa 40 ATTI TOSSICI, che lo avvelenano giornalmente. C’ è da MERAVIGLIARCI, dunque, che con un DENOMINATORE COMUNE, come quello sopracitato, molti individui manifestino lo STESSO TIPO di CRISI DISINTOSSICANTI e PURIFICATRICI?

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Dr.ssa Vivian Virginia Vetrano

Perché non ammettere che uno STILE DI VITA IDENTICO ed un’ALIMENTAZIONE SIMILE possano essere la CAUSA della MALATTIA? Delle INFLUENZE CLIMATICHE possono essere anche un FATTORE SCATENANTE.

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Dr. H. M. Shelton

IL CORPO ELIMINA, UNA FORMA DI AVVELENAMENTO IN UN MODO, ed UN’ ALTRA FORMA DI AVVELENAMENTO IN UN ALTRO MODO. L’ AVVELENAMENTO AZOTATO da adito a malattie che differiscono da quelle che produce l’AVVELENAMENTO da IDRATI DI CARBONIO. Perché le persone tendono ad avere delle MALATTIE INTESTINALI in ESTATE e RESPIRATORIE in INVERNO?

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T. C. FRY

Bisogna comprendere, che TUTTI GLI ESSERI UMANI REAGISCONO allo STESSO MODO UNIFORME, allo STESSO TIPO DI VELENO e non allo stesso tipo di batterio, germe, virus”.

“E’ così che un EMETICO, sarà eliminato con dei vomiti, da tutte le persone che lo ingeriranno, così come un LASSATIVO sarà eliminato dall’intestino e un DIURETICO sarà eliminato dall’apparato urinario, da tutte le persone che li ingeriranno”. Infine, il régime alimentare e le altre pratiche, che causano l’ influenza e le altre affezioni in una persona, causeranno gli stessi problemi, in tutte le persone che vivono e che mangiano nello stesso modo. CONOSCENZE ELEMENTARI E LOGICA.”

ORGANISMI SIMILI reagiscono con MALATTIE SIMILI quando sono soggetti ad INFLUENZE, CONDIZIONI, o VELENI SIMILI, non significa che sono contagiosi.”

Normalmente questo significa, che quelli che sono COLPITI IN MODO ANALOGO, hanno praticato le STESSE ABITUDINI MALSANE.”

Tutti gli ESSERI UMANI REAGISCONO in MODO IDENTICO quando le CIRCOSTANZE sono IDENTICHE.”

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La famosa infermiera inglese, FLORENCE NIGHTINGALE, che già nel 1860 (18 anni prima di Pasteur ) in alcuni scritti riportò il suo pensiero, in contrasto, con le teorie emergenti, ma sviluppatosi in tanti anni in assistenza ai malati nei nosocomi dell’Inghilterra.
“Le MALATTIE non si possono suddividere in classi, ma in CONDIZIONI- STATI, ognuno dei quali cresce e muta dall’altro”
“Dobbiamo smettere di vivere pensando le malattie come entità separate, dovremmo guardare loro piuttosto in termini di CONDIZIONI di VITA,che sono situazioni sotto controllo”
“Sono stata educata a vedere la malattie come una propagazione da un PRIMO SOGGETTO, ma LA MIA ESPERIENZA mi ha mostrato come le malattie nascono, evolvono, cambiano e regrediscono; le malattie cambiavano nome perché cambiavano le CONDIZIONI”
“È meglio guardare le malattie secondo altre logiche; una corretta assistenza infermieristica ignora le INFEZIONI”
“Tutto ciò che serve al malato sono aria pulita, igiene personale e dell’ambiente e cura della persone”
“La dottrina delle MALATTIE SPECIFICHE è il rifugio delle menti deboli e ignoranti”
“NON esistono MALATTIE SPECIFICHE ma CONDIZIONI SPECIFICHE che generano malattie”
Da questi estratti si capisce quanto la più famosa infermiera nella storia fosse già IN NETTO CONTRASTO con le future posizione di  PASTEUR, e quanto egli abbia rubato il pensiero da altri venuti prima di lui.

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Dr. Arthur M. Baker

La “predisposizione” rivisitata

Il concetto di “contagio” è strettamente correlato a quello egualmente erroneo di “predisposizione”: si crede infatti che un’”epidemia” risulti “contagiosa” solo se l’individuo vi è “predisposto”. Questa affermazione medica è in realtà un’ammissione che non sono i germi a provocare le malattie. Se così fosse, chiunque venisse esposto ad essi si ammalerebbe della stessa malattia. In realtà UNA PERSONA “PREDISPOSTA” è una persona che possiede un alto livello di tossicità dell’organismo, insieme alla vitalità sufficiente a condurre il processo di malattia/purificazione. Tali individui possono ammalarsi in qualsiasi momento, che vengano o no esposti al “contagio”. Se individui sani riescono a conservare la loro salute anche nel bel mezzo di “malattie epidemiche”, risulta evidente che la teoria del contagio è sbagliata. La parte dell’organismo più sovraccarica di tossine è quella in cui si manifestano per primi i sintomi della malattia, ma l’effetto complessivo è sistemico, poiché tutti gli organi e le ghiandole del sistema subiscono danni a differenti livelli.

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Margaret Flinn

SUSCETTIBILITA’

Le bon guide de l’hygienisme n° 37 p. 24

SE IL CONTAGIO ESISTESSE, come tutti credono, I MEDICI, LE INFERMIERE e TUTTO IL PERSONALE DEGLI OSPEDALI CADREBBERO COME LE MOSCHE a causa delle numerose malattie con cui sono in contatto ogni giorno. Essi sono altrettanto vulnerabili di qualunque altra persona, e sono esposti anche più spesso ad una maggior varietà di malattie della popolazione. Quindi, LE STATISTICHE dovrebbero mostrare che essi hanno più probabilità del comune mortale di buscarsi qualcosa. Come mai un medico, che tratta la tubercolosi l’ influenza, l’ epatite, la lebbra, e le altre cosiddette malattie contagiose, può sopravvivere più di una settimana senza “acchiappare” qualche cosa? SE I MICROBI di queste malattie saltassero da una persona ad un’ altra, i medici sarebbero i primi ad esserne toccati. Questi microbi, penetrerebbero nel sistema dei medici prima che questi avessero avuto il tempo di lavarsi le mani. Allora la medicina, ha inventato la scappatoia della SUSCETTIBILITA’ per uscire da questo vicolo cieco. Nel gergo medico, “vi ammalate solamente se siete “SUSCETTIBILI.”

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T. C. Fry

SUSCETTIBILITA’

Le bon guide de l’hygienisme n° 30 p. 33

QUANDO SI SA, che le PERSONE SANE non sono MAI “INFETTATE” perché NON SONO SUSCETTIBILI, e che al contrario, le PERSONE MALANDATE prendono sempre qualche microbo, perché sono, si dice, “SUSCETTIBILI”, tutto ciò dimostra, che LA TEORIA DEI MICROBI è UNA GROSSA MENZOGNA. Le cause della malattia, sono relegate così al criterio della “SUSCETTIBILITA’ o della NON SUSCETTIBILITA’. UNA PICCOLA RIFLESSIONE LOGICA, smonta tutta questa ARTIFICIOSITA’ MEDICALE e rende ASSURDA la FILOSOFIA SCIAMANICA che abbiamo ereditato dal MEDIO EVO.

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Dr. Arthur M. Baker

Quali sono le vere “epidemie”?

Inoltre, le malattie più comunemente diffuse non sono neppure contagiose. Oltre il 90% degli americani soffre di placche arteriose, ma questa non è considerata una malattia contagiosa (mentre l’AIDS, che viene considerato epidemico, interessa solo 1/10.000 della popolazione!!!). L’obesità è forse considerata contagiosa? Eppure affligge una persona su tre. E la costipazione? Affligge il 90% della nostra popolazione. E i problemi alla vista, che affliggono due persone su tre, sono forse considerati contagiosi? Lo stesso si può dire delle patologie dentarie, della pressione sanguigna anomala, delle emicranie, dei problemi alla schiena, ecc., tutte patologie estremamente diffuse. Più di metà degli americani soffre di problemi cardiovascolari, ma sono forse considerati contagiosi? La malattia più temuta in assoluto è il cancro. E’ forse contagiosa? L’artrite colpisce più persone che non l’herpes. E’ forse contagiosa? E che dire dell’asma o dell’acne? Prendiamo come esempio i RAFFREDDORI. Come mai i bambini prendono fino a otto raffreddori all’anno, mentre i genitori molti di meno? Come mai le persone che si trovano isolate negli osservatori al Polo Nord o Sud “si prendono” lo stesso il raffreddore durante la loro permanenza? Come mai negli anni 1965-67 i laboratori del National Institute of Health di Bethesda, nel Maryland, condussero sperimentazioni sulle INFLUENZE che non mostrarono alcuna prova che esse fossero dovute a contagio? Ad alcuni volontari vennero iniettati ogni giorno i presunti “virus” dell’influenza, prelevati a coloro che ne soffrivano, ma nessuno di essi si ammalò. Ci furono più casi di influenza nel gruppo di controllo. Contemporaneamente, subito dopo la tradizionale Festa del Ringraziamento, il numero di ammalati in entrambi i gruppi ebbe un picco improvviso, come è lecito aspettarsi quando vengono consumati cibi e bevande eccessive durante una festività. Anche le MALATTIE VENEREE sono considerate contagiose. Ma in realtà i cosiddetti fattori di contagio (batteri) sono presenti in quanto effetto della malattia (Teoria di Antoine Bèchamp), senza esserne né la causa né il presupposto (il 20% di coloro che soffrono di malattie veneree non rivelano presenza né del gonococco né degli spirocheti che dovrebbero provocarla). La Marina degli Stati Uniti condusse esperimenti in cui si evidenziava che le cosiddette “persone infette” non potevano infettare chi era definito “in salute”.

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Albert Mossèri

“Le bon guide de l’hygienisme” n° 57 p. 21

ESPERIMENTI NEI CAMPI DELLA DETENZIONE NAVALE

Durante l’EPIDEMIA D’INFLUENZA del 1918-1919, su 68 volontari dell’US Naval Detention Training Camp sur Deer Island. Si inoculò a diversi gruppi di volontari il BACILLO DI PFEIFFER, perveniente da culture pure, con le secrezioni dei passaggi respiratori e con il sangue preso da un caso tipico di influenza. Si era spennellata e vaporizzata la gola e il naso di 30 uomini. SI RIASSUNSE IL RISULTATO DI QUESTI ESPERIMENTI IN QUESTI TERMINI: “in nessun caso, si è potuto produrre un attacco di influenza, in nessuno dei soggetti. Dieci altri uomini, erano stati posti al capezzale, di altri 10 nuovi casi di influenza, e sono rimasti 45 minuti con essi. OGNI UOMO SANO, aveva difronte a lui, 10 uomini ammalati che tossivano sulla sua faccia. RISULTATO? NESSUNO DEI VOLONTARI aveva sviluppato i sintomi dell’influenza dopo l’esperimento”. ESPERIMENTI SIMILI A San Francisco e a Filadelfia, al Camp Pike ed in altri luoghi, hanno dimostrato che I MICROBI non possono causare la malattia che sono supposti causare”.

Vedi:  Milton Joseph Rosenau –  Experimenti influenza 1918-1919

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Nel suo video “Virus e elettrificazione della Terra”, il Dr. THOMAS COWAN ha detto:

Dopo l’enorme pandemia dell’INFLUENZA SPAGNOLA del 1918, hanno chiesto a RUDOLF STEINER a cosa fosse dovuta. E lui rispose: I VIRUS sono semplicemente le ESCREZIONI di una CELLULA AVVELENATA. I VIRUS   sono delle parti di DNA o RNA, o di qualche altra proteina, che vengono espulsi dalla cellula. Si formano quando la cellula è avvelenata. NON SONO la CAUSA di NIENTE. Perché è ciò che succede. Le CELLULE si ritrovano avvelenate e cercano di pulirsi eliminando i DETRITI che chiamiamo VIRUS. Se date un’occhiata alle teorie correnti sui VIRUS che sono chiamati ESOSOMI, l’ultima conferenza del NIH (Dipartimento della salute degli USA) che parla della complessità del virus. Vedrete che corrisponde esattamente alle teorie correnti su cosa sono realmente i virus. Le MALATTIE sono causate da un AVVELENAMENTO. Alla FINE dell’AUTUNNO 2017 c’è stata l’introduzione delle ONDE RADIO intorno al mondo. Quando esponete un qualsiasi essere vivente ad un nuovo campo elettromagnetico, lo avvelenate. PERCHE’ VIRALE? Perché la gente è stata avvelenata. Le persone espellono delle TOSSINE che assomigliano a dei VIRUS.

Nel 1918, il MINISTERO della SANITA’ di BOSTON ha deciso di analizzare la caratteristica contagiosità di una epidemia. Hanno preso centinaia di PERSONE che avevano l’influenza, hanno prelevato ciò che avevano nel naso e l’hanno iniettato a dei soggetti sani che non avevano l’influenza e neanche una volta sono riusciti a far ammalare qualcuno. L’hanno ripetuto più e più volte e non sono riusciti a dimostrare il contagio. L’hanno pure fatto con dei CAVALLI che sembrava avessero preso l’influenza spagnola. Hanno messo dei sacchi sulle teste dei cavalli e il cavallo starnutiva dentro il sacco e infilavano il sacco al cavallo seguente e nessun cavallo (sano) si è ammalato. Potete leggere tutto ciò in un libro che si chiama L’ARCOBALENO INVISIBILE” di ARTHUR FURSTENBERG. Ha tenuto una cronica di tutti gli stadi dell’elettrificazione della Terra.

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Dr. Arthur M. Baker

In Giappone PROSTITUTE “infettate” hanno avuto relazioni sessuali con molti militari senza che nessuno di essi contraesse la malattia. Allo stesso modo molti individui presentano “infezioni” nella zona genitale senza mai aver avuto contatti con nessuno (ad esempio nei casi che riguardano i bambini). Il concetto di “contagio” è medicamente indimostrato, nonostante le apparenze del contrario.

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TEORIA dei GERMI (virus e batteri) che generano le malattie è FALSA3

Jean Paul Vanoli

Questa la significativa corrispondenza tra una studentessa di Charleston-West Virginia,e il rimpianto igienista americano T. C. Fry premiato alla Sorbona di Parigi con laurea honoris causa, che chiarisce diverse cose.

“Se è vero come dice lei che nemmeno le VD (VENEREAL DISEASES o MALATTIE VENEREE) sono contagiose, perché succede che, quando uno va con un partner sessuale ammalato, si ammala della stessa malattia? E’ difficile poi pensare che il morbillo non sia contagioso.Vorrei davvero crederle, caro Dr Fry, ma ho bisogno di maggiori spiegazioni e giustificazioni per poterlo fare”.

 

RISPOSTA del Dr. Fry:

“Tieni presente che le VD, NON si chiamano più sifilide e gonorrea, e che la SIFILIDE NONviene più IMPUTATA alle famose SPIROCHETE, mentre i GONOCOCCHI sono stati ESENTATI DA RESPONSABILITÀ nella GONORREA.Oggi, quando si parla di VD, le malattie alla moda sono l’HERPES e la NGU (NON-GONOCOCCAL URETHRITIS)”.
Chissà in futuro quali altri capri espiatoriverranno richiamati agli albori della cronaca, dalla medicina ufficiale….

 

La STORIA del Dr. NOGUCHI.

Il Dr Noguchi del Rockefeller Institute, era negli anni scorsi IL PIU’OSANNATO RICERCATORE in fatto di MALATTIE VENEREE. Per sua sfortuna scoperse troppe cose scomode.Scoperse ad esempio che leSPIROCHETE sono PRESENTI SOLO nel 75% DEI CASI, e NON nel 100%, come dovrebbe essere se fosse davvero il TREPONEMA PALLIDUM   a causare la malattia.
Scoperse pure che il contatto e l’assunzione delle SPIROCHETE, NON erano CAUSA di INFEZIONE in CENTINAIA di soggetti MASCHI TESTATI.
A CONFERMA delle SUE RICERCHE, c’erano i ripetuti ESPERIMENTI condotti dalla MARINA AMERICANA, che più volte usò gruppi di MARINAI VOLONTARI, messi a  CONTATTO INTIMO PROLUNGATO e NON PROTETTO con PROSTITUTE GIAPPONESI SIFILITICHE, SENZA che NESSUNO di essi SVILUPPASSE alcuna MALATTIA.

L’INNOCUITA’ di tutti i casi di SIFILIDE CRONICA  e di URETRITE NON-GONOCOCCICA, e dei VARI TIPI di di HERPES,  regolarmente GUARITI  in pochi giorni con semplice DIGIUNO ad ACQUA DISTILLATA, senza alcun farmaco, senza penicillina, senza bismuto, mercurio o arsenobenzolo.

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Arnold Ehret

Il sistema di guarigione della dieta senza muco”

p. 40

MALATTIE SESSUALI……Solo l’ uso dei FARMACI per curarle produce i sintomi della SIFILIDE.

p. 145

GONORREA………Essa può esistere in assenza di rapporti sessuali, quindi NON SI PUO’ DARE LA COLPA AI GERMI.”

p. 145-146

I cosiddetti sintomi caratteristici di qualunque genere di MALATTIA SIFILITICA sono causati da uno o dai diversi tipi di farmaci usati. La ROSEOLA, un ECZEMA SIFILITICO, caratterizzato dalla tonalità grigia che ha il prosciutto, l’ alone grigio del bianco dell’occhio, è causata da NITRATI o da INIEZIONI DI OSSIDO D’ ARGENTO. Questa è la causa quando la GONORREA ENTRA NELLE OSSA. Tutti e TRE sono chiamati SINTOMI SIFILITICI. Il MERCURIO è responsabile della SIFILIDE SECONDARIA e TERZIARIA, e delle PUSTOLE. La cosiddetta SIFILIDE, non esiste nel mondo animale.

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Dr. H. M. Shelton

“Assistenza Igienica ai bambini”

p. 110

IO DUBITO che LA SIFILIDE ESISTA e SFIDO il mondo della medicina, a offrire delle prove reali, che tale malattia sia mai esistita.

p. 193

Il test di WASSERMANN, è del tutto INAFFIDABILE ed INFONDATO, così come LA SIFILIDE è solo un TERRIBILE INCUBO.

p. 349

Abbiamo inoltre imparato, che la cosiddetta SIFILIDE EREDITARIA, è dovuta a VELENI PRESENTI NELLA MADRE (MERCURIO, ARSENICO), e TRASMESSI AL FIGLIO.

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Dr. Shelton’s Hygienic Review n°11 vol. 30:

Le bon guide de l’hygienisme n° 37, p. 27

Il meglio che si possa dire in favore degli ANTIBIOTICI è che sembrano MENO TOSSICI di certi MEDICINALI CHE LI HANNO PRECEDUTI. Per esempio il loro uso nella POLMONITE avrebbe portato alla DIMINUZIONE DELLA MORTALITA’ per questa malattia, NON PERCHE’ la PENICILLINA GUARISCE PIU’ PAZIENTI, MA PERCHE’ NE UCCIDE DI MENO. Ciò vuole dire che la PENICILLINA contro la POLMONITE non è tanto mortale quanto i trattamenti precedenti.

Una situazione similare si trova in maniera PIU’ SPETTACOLARE nella MALATTIA IMMAGINARIA chiamata SIFILIDE.

Il cosiddetto PRIMO STADIO della“SIFILIDE” è una lesione limitata che, nei casi ordinari, si ristabilisce in alcuni giorni, ed è poi rapidamente dimenticata.

Il cosiddetto SECONDO STADIO è soprattutto IMMAGINARIO e appare solamente in alcuni casi.

I cosiddetti TERZI STADI sono tutti il risultato diretto dell’AVVELENAMENTO CRONICO DA MERCURIO, ARSENICO, IODIO e BISMUTO.

Quando la PENICILLINA ha sostituito questi veleni nel trattamento della“SIFILIDE”, la malattia ha perso il suo carattere terribile. Questa esperienza obbligherà presto o tardi la medicina a riconoscere il fatto che la“SIFILIDE” era UNA CREAZIONE MEDICA e che la sua patologia è stata FABBRICATA DAI MEDICINALI. Una, due o parecchie INIEZIONI di PENICILLINA, sono semplicemente MENO DISTRUTTRICI PER I TESSUTI E GLI ORGANI DEL CORPO che non il MERCURIO, l’ARSENICO, o gli IODURI somministrati parecchie volte durante parecchi anni.

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Dr. H. M. Shelton

Le bon guide de l’hygiénisme n° 57 p. 15

E’ stato perfino impossibile “INFETTARE” degli ANIMALI con lo “Spirochaete Pallidium, ritenuto causa della “SIFILIDE.”

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Dr. Arthur M. Baker

Conclusione

Le cosiddette “malattie contagiose” come l’AIDS, le malattie veneree, il piede dell’atleta, non sono più contagiose di qualsiasi altra malattia. Ma ad alcuni interessi commerciali è utile che la gente creda che lo siano. Fondamentalmente, l’accettazione della teoria del contagio presuppone l’accettazione della teoria dei germi come causa delle malattie: e cioè che specifici batteri o “virus” possano produrre i sintomi di malattie specifiche. Questa teoria è stata più volte dimostrata erronea in campo scientifico, e perfino Pasteur ammise la sua insostenibilità.

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Lo stesso PASTEUR RIPUDIO’ L’ ESSENZIALE DELLA SUA TEORIA sul letto di morte: Aveva ragione Claude (alludeva a Claude Bernard), il terreno è tutto, il microbo è niente”.

CLAUDE BERNARD (1813-1878), era fisiologo, professore al Collegio di Francia. Considerato il fondatore della medicina sperimentale. Alla fine del 19° secolo formulò un concetto fondamentale della biologia moderna, il mezzo o ambiente interno (MILIEU INTERIEUR), l’autoregolazione degli organismi viventi, che in seguito nel XX secolo, è stato identificato dal fisiologo americano, padre della psicosomatica,  WALTER BRADFORD CANNON   (Prairie du Chien, 19 ottobre 1871Franklin, 1º ottobre 1945) – con il concetto di OMEOSTASI.  Gli organismi viventi si adattano alle condizioni mutate esternamente cercando di mantenere l’equilibrio dell’ambiente interno – secondo il concetto di OMEOSTASI precorso da BERNARD – sviluppando MICRORGANISMI SIMBIONTI che, a fronte di una sovraesposizione tossica,  in qualche modo sostengano e aiutino il funzionamento metabolico dell’intero sistema vitale dell’ospite permettendone la sopravvivenza. Essi sopperiscono con il proprio metabolismo a funzioni del corpo che sono state compromesse, fungendo da organo vicario.

 

La teoria di Pasteur fa comodo a molti, soprattutto all’industria degli antibiotici e dei vaccini.

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 H. M. Shelton

Le bon guide de l’hygienisme n° 57 p. 30

Quando il Dr. Louis Pasteur aveva scritto “STUDI SULLA BIRRA”, pagina 40: “In uno STATO di SALUTE il CORPO degli animali è CHIUSO all’introduzione dei GERMI ESTERNI“, aveva espresso un fatto che è il contrario di ciò che questa teoria in causa esige.

Difatti se i microbi entrano nel corpo solo se non è sano, vale a dire malato, allora come si sviluppano le malattie?

E’ stato proprio Pasteur, a provare, che sono I VELENI LA CAUSA DELLE MALATTIE E NON I MICROBI.

Pasteur, ha utilizzato preparazioni ottenute da tessuti di animali malati iniettandole poi in animali sani rendendoli a loro volta malati.

Questo HA DATO L’ APPARENZA CHE I GERMI CAUSINO LA MALATTIA, quando in realtà queste PREPARAZIONI erano ESTREMAMENTE VELENOSE.

Questa non è una procedura scientifica, ma dimostrasemplicemente il fatto che SI PUO’ FAR AMMALARE QUALCUNO AVVELENANDO il SUO SANGUE. Confermando così laTEORIA del TERRENO e del PLEOMORFISMO di Antoine Bechamp e Claude Bernard, e la TEORIA della TOSSIEMIA del dottor John Henry Tilden(Van Burenburg , Illinois, 21 settembre 1851 – Denver , Colorado (USA), 1º settembre 1940), la Teoria base dell’Igiene Naturale.

Basandosi sulla sua teoria dei MICROZIMI, scoperti nel 1870, ANTOINE BECHAMP (1816-1908) diede enfatici avvertimenti contro l’invasione diretta ed artificiale del sangue.

Tratto da: Dr Stefan Lanka– storia della teoria dell’infezione. Il concetto di contagio è tipicamente europeo e orientato alla guerra – Pasteur sapeva che i BATTERI NON potevano CAUSARE MALATTIE, punto. Bastavano gli studi e gli esperimenti condotti e pubblicati in Germania e altrove, tra l’altro da Max von Pettenkofer che ha dimostrato cosa fosse il COLERA e come il colera fosse facilmente prevenibile.

Pasteur lavorò su contratto per trovare un argomento per non far passare gli inglesi attraverso il Mediterraneo, gli venne l’idea di affermare che c’era un nuovo agente patogeno, e che questo avrebbe fatto le sue malattie-tossine anche nel corpo umano vivente e questo lo chiamò: VELENO! In latino: VIRUS 🦠 .37:22 – L’idea era questa. Ha detto che è mille volte più piccolo dei batteri, usiamo filtri così densi dove i batteri non possono passare. Egli prende il liquido, il veleno ☠️ 🤢 di un animale 🦒 morto ☠️ , attraverso il filtro, inietta il liquido nel cervello 🧠 di un cane 🐕 che è stato legato verticalmente su un palo. Ha usato un terzo del volume del cervello 🧠 del cane 🐕 il liquido esce dalla parte superiore, il cane 🐕 ha le convulsioni, abbaia, schiuma dalla bocca 👄 e muore ⚰️ . Questo è stato chiamato RABBIA, questo è quello che ha fattoPasteur. – 38:20 – Pasteur sosteneva anche di avere l’antidoto al suo virus, per spingere il concetto di vaccino.Questo programma di vaccinazione fu propagato principalmente in Francia, perché i tedeschiavevano i loro antibiotici e la chemioterapia. Pasteur ha commesso una FRODE in tutte le sue imprese. Ma è stato abbastanza umano da documentare i suoi inganni in DIARI paralleli ai suoi libri 📕 di laboratorio 🧪 Decretò che questi registri non dovevano mai essere resi pubblici. La sua famiglia ottenne naturalmente una grande ricchezza. Ma l’ultimo antenato maschio,nipote di Pasteur, non obbedì a quel decreto e fece trapelare i documenti all’università di Princeton. Nel 1971 i quaderni 📔 di laboratorio di Louis Pasteur sono stati resi pubblici da suo nipote, e nel 1995 il professor Gerald Lynn Geison pubblicò un’analisi in lingua inglese che rivelò che Pasteur aveva commesso una frode massiccia in tutti i suoi studi. Per esempio, gli animali vaccinati, se sono sopravvissuti, NON erano stati avvelenati, gli animali del gruppo di controllo che morivano senza vaccini, venivano avvelenatimassicciamente e così via. Questo era Pasteur. 39:30 – Per consolidare questo modello e per avere una leva politica contro l’Inghilterra, Pasteur, postula l’idea di un VIRUS. Ma Pasteur non prevedeva che in futuro ci sarebbe stato un microscopio, un microscopio elettronico, che ha un ingrandimento molto più alto come il microscopio ottico, che permetterebbe di vedere piccole strutture prima non visibili. E con questo microscopio elettronico, a disposizione della scienza dopo la seconda guerra mondiale, è stato possibile visualizzare strutture di migliaia di dimensioni di un batterio. Si osservavano SPORE, che erano ancora in grado di rimanere vive. È stato riconosciuto che i BATTERI generano SPORE, quando muoiono lentamente. Se muoiono rapidamente, quando sono per esempio riscaldate o essiccate, allora producono particelle ancora più piccole che non possono vivere da sole, ma sono costituite da proteine e portano al centro un acido nucleico, e forniranno ad altri batteri, quelli che sono sopravvissuti, nutrienti, in modo che questi ultimi possano superare la situazione di crisi.”

Il professore di Princeton Gerald Lynn Geison (26 marzo 1943 – 3 luglio 2001), arrivato a Princeton come assistente professore nel 1970, storico americano morto a 58 anni, ha trascorso 18 anni a leggere più di 100 quaderni 📔di Pasteur e gli esperimenti pubblicati. Ha scoperto che Pasteur aveva commesso frodi scientifiche più e più volte. Geison ha pubblicato le sue scoperte in un libro 📕 intitolato “THE PRIVATE SCIENCE of LOUIS PASTEUR” nel 1995.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

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LOUIS PASTEUR (1822-1895) sosteneva la teoria del MONOMORFISMO (mono= uno e morph= forma) ogni microbo ha una sola forma.

I microbi provengono da fuori del nostro corpo.

LA MORFOLOGIA DEL MICROBO DETERMINA IL TIPO DI MALATTIA.

Microbi specifici causano malattie specifiche.

ANTOINE BECHAMP (1816-1908) sosteneva la teoria del PLEOMORFISMO (pleo = molti e morph = forma,), un microbo può assumere qualunque forma, spora, batterio, bacillo, germe, lievito, fungo, muffa, ecc., e modificare la propria funzione, a seconda dell’ambiente in cui vive, allo scopo di dissolvere o ridurre, qualsiasi frammento di tessuto morto presente, fino ai suoi componenti o elementi di base: ossigeno, idrogeno, carbonio.

I MICROBI provengono dai MICROZIMI presenti all’interno di ogni cellula del nostro corpo.

IL TIPO DI MALATTIA DETERMINA LA MORFOLOGIA DEL MICROBO E NON VICEVERSA.

Non esistono microbi specifici che causano malattie specifiche.

ENDOGENA ED ESOGENA SONO DUE TEORIE DIAMETRALMENTE OPPOSTE, INCONCILIABILI come il bianco ed il nero, il giorno e la notte, il fuoco e l’acqua.

UNA ESCLUDE L’ ALTRA.

Una è la teoria di PASTEUR (esogena).

L’ altra è la teoria di BECHAMP (endogena).

CHI DICE IL VERO?

UNO SOLO, L’ ALTRO MENTE: NON ESISTONO DUE VERITA’.

Il biologo ANTOINE BECHAMP (1816-1908), contemporaneo di Pasteur, spiegò chiaramente come l’idea del CONTAGIO non sia che un MITO.

Oltre che da Bèchamp (1816-1908), CIO’ E’ ESPOSTO in modo particolareggiato, nel voluminoso “Constitution des organismes animaux et végétaux, causes des maladies qui les atteignent” (“Costituzione degli organismi animali e vegetali, cause delle malattie che li colpiscono”) (Editions du Laboratoire de physiologie génerale, 3 voll., Parigi 1926, 1936, 1946) del dottorJEAN TISSOT (professore onorario di fisiologia generale al museo nazionale di storia naturale di Parigi ) e negli scritti del dottor YVES COUZIGOU (1910-1989) editi in riviste che non seguono la scia del conformismo in fatto di medicina.

Le opinioni di questi tre scienziati: Bèchamp, Tissot, e Couzigou, sono felicemente condensate da ANDRE’ PASSEBECQ (1920-2010), nel migliore dei suoi scritti: “COURS DE PSYCOSOMATIQUE NATURELLE”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Gli studi del grande scienziato ANTOINE BECHAMP (1816-1908) con la teoria dei MICROZIMI, nel 1870,  sono poi stati confermati dagli studi di GUNTHER ENDERLEIN (1872-1968) con la teoria degli ENDOBIONTI, nel 1925, da quelli di WILHELM REICH (Dobrzcynica, 24 marzo 1897 – Lewisburg, 3 novembre 1957), con la teoria dei BIONInel 1936, e da quelli di GASTON NAESSENS (16-3-1924 – 16-2-2018), il più boicottato scienziato della nostra epoca, con la teoria della SOMATIDE, nel 1940.

GASTON NAESSENS è famoso per l’ invenzione del SOMATOSCOPIO, un microscopio derivato da quello di ROYAL RAYMOND RIFE (1888 – 1971)  avente le seguenti caratteristiche:

30.000 ingrandimenti X, risoluzione di 150 angstrom, senza nessuna preparazione del vetrino e colorazione.

Il SOMATOSCOPIO permette di studiare il sangue fresco e vivo (ciò che non possono fare i microscopi elettronici) dando la possibilità di vedere la SOMATIDE (endobionte, microzima) in movimento in tutte le sue forme.

TUTTI QUESTI SCIENZIATI hanno riconosciuto che alla base dell’ attività batterica c’ è LA PIU’ PICCOLA PARTICELLA DI MATERIA VIVENTE che ogni uno di loro ha chiamato in modo diverso: MICROZIMA,(enzima immortale), ENDOBIONTE (simbionte vivente in un substrato ospitante), BIONE, SOMATIDE, (costruttore del corpo, da soma=corpo e tidos=costruire).

SONO STATI LORO A DIRE CHE:

I BATTERI provengono dai MICROZIMI presenti all’interno di ogni cellula del nostro corpo.

All’INTERNO DELLE CELLULE ci sono i MICROZIMI, le più piccole particelle di materia vivente che alla morte della cellula SI TRASFORMANO IN BATTERI per decomporre la cellula e dare modo al corpo di eliminarla.

I MICROZIMI (endobionte, somatide), ALLA NOSTRA MORTE si trasformano in batteri e decompongono il nostro corpo nei suoi componenti o elementi di base: ossigeno, idrogeno e carbonio, perché possa essere eliminato dalla superficie terrestre.

I MICROZIMI vivono in armonia con il corpo in una RELAZIONE SIMBIOTICA o MUTUAMENTE BENEFICA.

I MICROZIMI sono PRESENTI IN TUTTE le SOSTANZE ORGANICHE, che siano animali, vegetali o umane e NE SONO ALL’ORIGINE, essi POSSONO ASSUMERE QUALUNQUE FORMA,spora, batterio, bacillo, germe,  lievito, fungo, muffa ecc., e MODIFICARE la PROPRIA FUNZIONE a SECONDA dell’ AMBIENTE IN CUI VIVONO.

I MICROZIMI, vivono da soli, SONO la FONTE STESSA della VITA e sono IMMORTALI.

I MICROZIMI sono i PRECURSORI del DNA, dunque dei geni, SE la loro CAPSULA è’ DANNEGGIATA o ASSENTE DIVENTANO VIRUS.(materia morta, frammenti cellulari morti).

I MICROZIMI sono dei CONDENSATORI di ENERGIA COSMICA(universale, divina) che trasmettono informazione alla materia, ne sono quindi i mattoni base.

I MICROZIMI costituiscono il legame tra lo spirito e la materia fisica. Non è forse la stessa definizione dell’ANIMA?

-Tutti gli ESSERI VIVENTI derivano dai MICROZIMI e ritornano ad essere MICROZIMI.

I BATTERI SI MOLTIPLICANO per neutralizzare l’aumentata quantità di tossine cambiando anche la loro forma e la loro funzione.

Il BATTERIO, COMPIUTA L’ OPERA di decomposizione, TORNA alla sua forma iniziale di MICROZIMA (endobionte, bione, somatide) e RIENTRA nel terreno dove è componente primario O TORNA nella natura dove lo si ritrova dopo milioni di anni.

LA FERMENTAZIONE è il risultato del processo di digestione di microrganismi.

I GERMI ripuliscono il sistema.

Nel 1980, i batteriologi SORIN, SONEA, PANISSET, hanno CONFERMATO che il POLIMORFISMO BATTERICO è un FATTO SCIENTIFICO INCONFUTABILE.

 

Il  Dr. H. M. SHELTON ha scritto:

I BATTERI cambiano forma e funzione secondo le necessità e i diktat dell’ambiente.

I batteri assumono forma e caratteristiche secondo la chimica del loro ambiente naturale.

I BATTERI PROVENGONO DA UNA SOLA UNITÀ (microzima, colloide o endobionte, bione, somatide) e SI MODIFICANO SECONDO il NUTRIMENTO, la TEMPERATURA, ecc.I cosiddetti BATTERI SPECIFICI,  rimangono specifici solamente finché il loro APPROVVIGIONAMENTO NUTRITIVO  rimane SPECIFICO.

ROYAL RAYMOND RIFE  ha confermato che attraverso un processo chiamato PLEOMORFISMO(Pleo = molti & Morph = forma) (DIAMETRALMENTE OPPOSTO al MONOMORFISMO di PASTEUR)I batteri possono cambiare in lieviti, da lieviti a funghi, da funghi a muffe. I MICRORGANISMI,  come un batterio specifico, possono assumere più forme. Questo può essere un CAMBIAMENTO di FUNZIONI di FORMA. 

Il  Dr. EDWARD CARL ROSENOW (1875-1966) era riuscito a provocare la trasformazione dello  STREPTOCOCCO nel PNEUMOCOCCO e  viceversa, solo cambiando la sua alimentazione.

Il  Dr. REINMANN ha provato che, il MICROCOCCUS TETRAGENUS, per 4 anni si era trasformato in 15 FORME DISTINTE, quando si era CAMBIATO la sua ALIMENTAZIONE. 

Il  Prof ADAMI, forse il più grande patologo del suo tempo, nel 1918 scrisse che,  “tutti batteri possono cambiare forma in base all’ambiente in cui si trovano.”

Il Dr. H. M. SHELTON ha scritto: “Bisogna capire che c’è UN’UNITÀ FONDAMENTALE della VITA BATTERICA e che la moltitudine di specie e tipi di  BATTERI  sono solamente i FIGLI di UNA SOLA UNITÀ (microzima, endobionte, bione, somatide) che vengono mandati nei loro rispettivi campi di attività a cambiare forma e funzione secondo le necessità e i diktat dell’ambiente naturale. (I batteri assumono forme caratteristiche secondo la chimica del loro ambiente naturale) E quando la loro missione speciale è compiuta, assumono la loro individualità (microzima), risalendo successivamente per la stessa strada che avevano preso nella prima fase della loro azione”

ALBERT MOSSERI, ha scritto: “I batteri, dopo aver trasformato le tossine, hanno raggiunto il loro scopo e si ritirano.”

“Quale meraviglioso panorama si aprirebbe davanti nostri occhi – DISSE  il Dr. GEORGE S. WEGER – se potessimo basare le nostre ricerche future sulla teoria secondo la quale gli organismi patogeni sono innanzitutto degli amici, non dei nemici.

Il Dr. GEORGE S. WEGERha scritto: “I BATTERI  agevolano l’espulsione dei materiali indesiderabili liquefacendoli, (trasformandoli, decomponendoli). I materiali morbosi generati da questa attività (TOSSINE BATTERICHE), sono il sottoprodotto della disintegrazione tissutale (delle tossine) piuttosto che un veleno virulento proveniente dalla malignità batterica. L’ATTIVITÀ BATTERICA,secondo questo punto di vista, è un  ACCESSORIO INTERNO che FACILITA il RIGETTO della SPORCIZIA AUTO-GENERATA. LE TOSSINE BATTERICHE, sono prodotti dell’attività batterica, le loro caratteristiche vengono determinate dalle ABITUDINI ALIMENTARI del PAZIENTE.”

Nel processo di decomposizione dei CORPI MORTI SULLA SUPERFICIE TERRESTRE, una parte del corpo viene liquefatta perché possa essere assorbita dal terreno e un’altra parte viene dissolta nell’aria attraverso i miasmi maleodoranti.

I BATTERI EFFETTUANO LA STESSA FUNZIONE NEL CORPO CHE QUELLA CHE SI ATTRIBUISCE LORO ALTROVE NELLA NATURA.

Il dottor H. M. SHELTON scrive: “I BATTERI  mangiano le cellule morte (e non le cellule vive e sane), e le tossine, e passano la materia digerita  nella circolazione sanguigna per dare modo al corpo di eliminarle attraverso i reni.”

ANTOINE BECHAMP  ha scritto: I BATTERI SI MOLTIPLICANO PER NEUTRALIZZARE L’AUMENTATA QUANTITÀ DI TOSSINE, CAMBIANDO ANCHE LA LORO FORMA E LA LORO FUNZIONE.”

I BATTERI cambiano di quantità, di qualità (tipologia, forma) e di funzione, quando cambia la quantità e la qualità (tipologia) delle TOSSINE  da trasformare, così da poter far fronte alla nuova situazione, per dare al CORPO la possibilità di  DISINTOSSICARSI.

In pratica, I BATTERI intesi come INTERMEDIARI nel processo di MALATTIA, che danno la possibilità al corpo di disintossicarsi e guarire.

L’ECCESSIVO SVILUPPO dei BATTERI, è in relazione con l’ECCESSIVO SVILUPPO o ACCUMULO delle TOSSINE, perché i BATTERI sono sempre tanti quante sono le TOSSINEo i materiali indesiderabili da trasformare, visto che i batteri nascono da essi.

Quindi, PIÙ TOSSINE CI SONO, PIÙ BATTERI CI DEVONO ESSERE.

Il SOTTOPRODOTTO dell’ATTIVITÀ BATTERICA è, da questo punto di vista, la giusta o essenziale trasformazione senza la quale i materiali indesiderabili non potrebbero essere eliminati da qualsiasi ambiente.

SENZA ESSERE TRASFORMATI DAI BATTERI, i corpi morti non potrebbero essere eliminati dalla superficie terrestre. SENZA ESSERE TRASFORMATI DAI BATTERI, le cellule morte, le tossine, i veleni, i rifiuti morbosi, i materiali indesiderabili, eccetera, non potrebbero essere eliminati dal nostro corpo.

Le TOSSINE TRASFORMATE dai BATTERI, sono quelle che entrano nella FASE di ELIMINAZIONE.

Sono quelle che molti igienisti  chiamano DEIEZIONI dei BATTERI.

Sono quelle che il Dottor H. M. SHELTON chiama  MATERIA DIGERITA dei batteri.

Sono quelle che VALDO VACCARO  ha chiamato “I LORO RIFIUTI CORPOREI (p. 4, nella sua tesina CULTURA del CONTAGIO).

I MATERIALI INDESIDERABILI, possono entrare nella circolazione sanguigna e linfatica  ed essere ELIMINATI attraverso gli organi di eliminazione, SOLO DOPO ESSERE STATI TRASFORMATI DAI BATTERI.

La dottoressa GUYLAINE LANCTOT, nel suo libro “LA MAFIA DELLA SANITA’” (macro edizioni), ha dedicato diversi capitoli sulla questione del CONTAGIO:

  • p. 173 PASTEUR…O BECHAMP? Due teorie.
  • p.174 Due uomini
  • p.175 Due sistemi di valore
  • p.177 MA NON DUE VERITA’
  • p. 178 Perché questo accanimento assassino?
  • p. 179 DA BECHAMP A NAESSENS
  • p. 180 Una vera risposta: la SOMATIDE (microzima).
  • p. 180 Un vero esame il SOMATOSCOPIO
  • p. 182 LA SCELTA TRA PASTEUR E BECHAMP

La dottoressa GUYLAINE LANCTOT, (canadese), per 25 anni ha praticato la sua professione collaborando in diverse occasioni con le industrie farmaceutiche.

Dopo questo libro è stata CITATA IN TRIBUNALE più volte dalle ditte farmaceutiche.

 

L’ EVOLUZIONE DELLA TEORIA MICROBICA è legata alla figura di un grande scienziato, Il Dr. ROBERT KOCH (1843-1910), nato in Germania, che studiò i batteri in rapporto alle diverse malattie.

Il risultato delle sue analisi portò alla formulazione dei REQUISITI FONDAMENTALI nel rapporto esistente fra CAUSA ed EFFETTO.

Le sue osservazioni, divennero famose come POSTULATI DI KOCH (1884).

NON ESISTE ALCUN MICROBO CHE CHE SODDISFI TUTTI E QUATTRO I POSTULATI DEL Dr. KOCH.

Il Dr. H. M. SHELTON scrive:

DURANTE PIU’ DI 60 ANNI DI STUDI INTENSIVI SULLA TEORIA DEI MICROBI non si è trovata nessuna malattia che possa essere di origine microbica e nessuna che possa essere guarita secondo la teoria dei microbi.

I PRETESI MICROBI, causa della malattia, NON SI TROVANO NE’ in quelli che NON hanno la malattia, NE’, SPESSO, in quelli CHE HANNO effettivamente la malattia.

La presenza di una CAUSA SENZA LA SUA MALATTIA e l’esistenza della MALATTIA SENZA LA SUA CAUSA significa che ci sono delle CAUSE SENZA EFFETTI e degli EFFETTI SENZA CAUSE.

All’infuori della scienza medica, da nessuna parte tali cose sono possibili.

 

Durante l’EPIDEMIA D’INFLUENZA del 1918-1919, su 68 VOLONTARI dell’US Naval Detention Training Camp sur Deer Island. Si inoculò a diversi gruppi di volontari il BACILLO di PFEIFFER, proveniente da culture pure, con le secrezioni dei passaggi respiratori e con il sangue preso da un caso tipico di influenza. Si era spennellata e vaporizzata la gola e il naso di 30 UOMINI. SI RIASSUNSE il RISULTATO di QUESTI ESPERIMENTI IN QUESTI TERMINI: “in nessun caso, si è potuto produrre un attacco di influenza, in nessuno dei soggetti. DIECI altri UOMINI, erano stati posti al capezzale, di altri 10 nuovi casi di influenza, e sono rimasti 45 minuti con essi. OGNI UOMO SANO, aveva difronte a lui, 10 uomini ammalati che tossivano sulla sua faccia. RISULTATO? NESSUNO DEI VOLONTARI aveva sviluppato i sintomi dell’influenza dopo l’esperimento” ESPERIMENTI SIMILI A San Francisco e a Filadelfia, al Camp Pike ed in altri luoghi, hanno dimostrato che I MICROBI non possono causare la malattia che sono supposti causare. Il Dr. BEDDOW ha scritto sul Medical Journal World: “Sono pronto a confessare scientificamente, con dei fatti, che IN NESSUN CASO SI E’ PROVATO CHE UN MICRORGANISMO E’ LA CAUSA SPECIFICA DI UNA MALATTIA”.

 Vedi:  MILTON JOSEPH ROSENAUExperiment Influenza 1918-1919

 

Nel video “Virus e Elettrificazione della Terra”, Il Dr. THOMAS COWAN ha detto:

Dopo l’enorme pandemia dell’INFLUENZA SPAGNOLA del 1918, hanno chiesto a RUDOLF STEINER a cosa fosse dovuta. E lui rispose: I VIRUS sono semplicemente le ESCREZIONI di una CELLULA AVVELENATA. I VIRUS sono delle parti di DNA o RNA, o di qualche altra proteina, che vengono espulsi dalla cellula. Si formano quando la cellula è avvelenata. NON SONO la CAUSA di NIENTE. Perché è ciò che succede. Le CELLULE si ritrovano avvelenate e cercano di pulirsi eliminando i DETRITI che chiamiamo VIRUS. Se date un’occhiata alle teorie correnti sui VIRUSche sono chiamati ESOSOMI, l’ultima conferenza del NIH (Dipartimento della salute degli USA) che parla della complessità del virus. Vedrete che corrisponde esattamente alle teorie correnti su cosa sono realmente i virus.Le MALATTIE sono causate da un AVVELENAMENTO. Alla FINE dell’AUTUNNO 2017 c’è stata l’introduzione delle ONDE RADIO intorno al mondo. QUANDO ESPONETE un qualsiasi ESSERE VIVENTE ad un NUOVO CAMPO ELETTROMAGNETICO, lo AVVELENATE.PERCHE’ VIRALE? Perché la GENTE è stata AVVELENATA. Le persone espellono delle  TOSSINE che assomigliano a dei VIRUS.

Nel 1918, il MINISTERO della SANITA’ di BOSTON ha deciso di analizzare la caratteristica contagiosità di una EPIDEMIA. Hanno preso centinaia di PERSONE che avevano l’INFLUENZA, hanno PRELEVATO ciò che avevano nel NASO e l’hanno INIETTATO a dei SOGGETTI SANI che non avevano l’influenza e NEANCHE UNA VOLTA SONO RIUSCITI a FAR AMMALARE QUALCUNO. L’hanno RIPETUTO più e più volte e NON SON O RIUSCITI A DIMOSTRARE IL CONTAGIO.L’hanno pure fatto con dei CAVALLI che sembrava avessero preso l’influenza spagnola. Hanno messo dei SACCHI sulle TESTE dei CAVALLI e il CAVALLO STARNUTIVA DENTRO il SACCO e INFILAVANO il SACCO al CAVALLO SEGUENTE e NESSUN CAVALLO (sano) SI è AMMALATO.

Potete leggere tutto ciò in un LIBRO che si chiama “LA TEMPESTA INVISIBILE” di ARTHUR FIRSTENBERG. Ha tenuto una cronica di tutti gli stadi dell’elettrificazione della Terra.

L’INSABBIAMENTO sistematico degli importantissimi esperimenti assolutivi su batteri e virus – Ci vuole ben altro per ammalarsi.
Quelli del CDC hanno sempre segretato le centinaia di esperimenti del secolo scorso, dove biologi e medici di chiara fama, tipo Joseph Goldberger (ungherese: József Goldberger, 16 luglio 1874 – 17 gennaio 1929 , Max Joseph  Von Pettenkofer  e

Il’ja Il’ič  Mečnikov  (Metchnikoff)   , (1845-1916),  Premio Nobel per la Medicina nel 1908 assieme a Paul Ehrlic),  e molti altri ancora, ingerirono batteri e virus di fronte a studenti e testimoni giurati, di fronte a colleghi medici allibiti ed increduli, dimostrando che non sono i microrganismi a farci ammalare, ma noi stessi a generarli

Esistono prove e dimostrazioni clamorose 


Il Dr. THOMAS POWELL, che morì in California a 80 anni qualche anno fa, nel 1988, , è colui che ha preso più MICROBI di qualsiasi persona. Aveva SFIDATO i suoi COLLEGHI MEDICI di produrre una sola malattia inoculandogliela con dei microbi. Per anni, i microbi del COLERA, della PESTE BUBBONICA e microbi di ogni genere furono inoculati nel suo corpo e nei suoi alimenti. Più di una volta la sua GOLA era stata spennellata con i microbi della DIFTERITE, ma a dispetto di tutti gli sforzi NON SI E’ POTUTO PRODURRE UNA SOLA MALATTIA IN LUI.

E’ celebre il tentativo del Dr. WAITE di uccidere il colonnello PECK. WAITE aveva nutrito la sua vittima con le colture di tutti i MICROBI più MORTALI conosciuti che dovrebbero causare la malattia,ma il colonnello PECK non sembrava esserne infettato nemmeno un po’. E INFINE, WAITE era stato costretto a ricorrere al CLOROFORMIO e al CUSCINO per uccidere la sua vittima.

Gli esperimenti di FRASERcon la DIFTERITE.

IL Dr. JOHN B. FRASER di Toronto, descrisse sulla RIVISTA americana PHYSICAL CULTURE (maggio 1919) i suoi 150 ESPERIMENTI  realizzati DAL 1914 al 1918 per  DETERMINARE SE I MICROBI CAUSANO veramente la MALATTIA, O SE INVECE  sia la MALATTIA generata da altre cause a PRODURRE i MICROBI in eccesso. (Come insegna il PLEOMORFISMO. di Antoine Bechamp, Claude Bernard, Gunther Endelein, Wilhelm Reich, e Gaston Naessens).

Cominciò nel 1914 DISSETARE GRUPPI di VOLONTARI con dell’ACQUA CONTENENTE 50 MILA MICROBI di DIFTERITE. Si attese qualche giorno, e NESSUNO SI AMMALO’.

Passò allora a un SECONDO ESPERIMENTO, con del LATTE contenente  150 MILA MICROBI DI DIFTERITE. NESSUN SINTOMO.

Nel  TERZO ESPERIMENTO, si SPENNELLARONO le TONSILLE, il PALATO, le NARICI ed il SOTTO-LINGUA. Nemmeno farlo apposta, NESUN CASO DI MALATTIA. Alla fine dei suoi studi, IL VERDETTO FU: “IL MICROBO appare DOPO LA MALATTIA.”

 

Il Dr. BEDDOW dice, che il BACILLO della DIFTERITE è ASSENTE nel 14% dei casi diDIFTERITE CLINICA (London Lancet).

Il rapporto della Royal Commission on Vivisection del 1912 diceva che il MICROBO è ASSENTE nel 20% dei casi, mentre Sir Wm OSLER dice che sono ASSENTI tra il 28% e il 40% dei casi.

Il British Ministry of Health aveva chiesto ai medici, che I CASI di DIFTERITE riportati, dovrebbero essere LIMITATI alle PERSONE che SOFFRONO effettivamente DIDIFTERITE, vale a dire quelli che manifestano i segni clinici della malattia, CON O SENZA la PRESENZA dei BATTERI.

Pubblicato da GIUDITTA il 15.11.09 Etichette: A H1N1, Chemtrails, Influenza, Manipolazione, Pandemia, Peste, Terrorismo.                                                       Nell’Ospedale Sassoon a Pune, in INDIA, il 30% dei decessi di persone che si è creduto essere malate di INFLUENZA SUINA, non lo erano.                                                                                    Il direttore degli ospedali più importanti SANIAK OAK secondo la BMC, HA SCRITTO al National Institute of Virology riguardo questa osservazione “Recentemente abbiamo perso 2 PAZIENTI all’ospedale Nair, che avevano i CLASSICI SINTOMI di INFLUENZA SUINA, ma sono RISULTATI NEGATIVI”.                                          ARUM JAMKAR, decano del BJ Medical College, Pune, ha anche detto: “Abbiamo notato che 36 PAZIENTI, che sono morti nell’ospedale Sassoon, avevano tutti i SINTOMI CLASSICI DELLA H1N1 e la stessa risposta al Tamiflu,ma sono RISULTATI NEGATIVI AL VIRUS H1N1 “

 

Il Dr. MAX JOSEPH von PETTENKOFER (1818-1901), microbiologo, professore di batteriologia all’università di Vienna, pur disinteressandosi delle diatribe dei suoi contemporanei PasteurBéchamp e Koch, era arrivato da anni alla conclusione che i microbi non causano alcuna malattia.  Nel1892, CHIESE a ROBERT KOCH (1843-1910), che nove anni prima aveva isolato il BACILLO DEL COLERA, di inviargli un campione delle sue colture vibrionali. KOCH glielo inviò. Qualche giorno dopo mentre dava un corso nel laboratorio di batteriologia, con grande stupore dei suoi allievi, prese un bicchiere colmo di un liquido, e lo fece verificare strumentalmente uno per uno dai suoi ragazzi.  Tutti si accertarono che conteneva MILIONI di MICROBI VIVENTI di COLERA. Richiamò la loro attenzione e INGHIOTTI’ L’INTERO CONTENUTO. Il Dr. KRUIF che era PRESENTE alla LEZIONE , SCRISSEpoi che in quel bicchiere erano  PRESENTI MILIONI DI BACILLI ATTORCIGLIATIfatti apposta per INFETTARE e STERMINARE POTENZIALMENTE UN INTERO REGGIMENTO.  Il Dr. MAX JOSEPH von PETTENKOFER NON SI PRESE ALCUNA MALATTIA. Il giorno seguente informò il Dr. Koch con una lettera che nonostante avesse ingerito tutti i suoi bacilli del colera era rimasto in OTTIMA SALUTE. Aveva 74 anni. Nove anni più tardi SI SUICIDO’ con una revolverata alla tempia. Il SUICIDIO di von PETTENKOFER segnò la FINE dell’ ULTIMA RESISTENZA CONTRO LE TEORIE DEI ” CONTAGIONISTI”, poi elaborate nella cosiddetta “Teoria dei Germi”. Il fatto che PETTENKOFER NON SVILUPPO’ il COLERA, è ancora oggi, PER LA MEDICINA UFFICIALE, UN’ENIGMA SENZA SPIEGAZIONE.

Le Bon Guide de l’Hygienisme N° 57, p. 15

Il Dr. DOUGLAS POWELL noto batteriologo inglese dichiarò, qualche tempo fa, che se il MICROBO del TETANO e quello della CANCRENA, vengono LAVATI accuratamente e ISOLATI DAL LORO AMBIENTE, diventano INNOCUI.

 

Nel suo libro ASSISTENZA IGIENICA AI BAMBINI, Il Dr. H. M. Shelton ha scritto:

p. 306

-Sanno tutto sul PERIODO D’INCUBAZIONE di OGNI MALATTIA, ma non possono provare che tale periodo esiste.

p. 333

”Il fatto è che l’ipotesi del virus fu inventata per salvaguardare la vacillante teoria dei germi”.

p. 375

“In un articolo di una pagina, sul New Evening Graphic, SFIDAI I MEDICI, a farmi contrarre IL TETANO, incidendomi in 12 parti del corpo e strofinandomi della terra su ogni ferita. IL DIRETTORE DELL’ UFFICIO D’ IGIENE, mi rispose evasivamente sul giornale locale, ignorando la mia sfida. NON VOLEVA CHE IL SUO ALIBI FOSSE MESSO IN DISCUSSIONE DA UN ESPERIMENTO.”

La teoria dei microbi è diventata un antidoto alla riflessione, ha servito bene la pigrizia dello spirito ed è diventata un ostacolo al progresso nella scoperta della causa o delle cause delle malattie.

Occorre perpetuare il MITO. Quello del CONTAGIO, quello del microbo (e del virus) malefico agente causale della malattia, per VENDERE a tonnellate le ILLUSIONI FARMACEUTICHE.

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Dr. Arthur M. Baker

NONOSTANTE CIO’, la teoria dei germi e la teoria del contagio continuano ad essere propagandate dal moderno sistema medico, il cui prestigio, i cui profitti e il cui potere dipendono largamente dalla fiducia in questa assurda teoria. In sostanza, la popolazione crede a ciò che l’ESTABLISHMENT MEDICO vuole che creda. La teoria del contagio serve a tenere alta la domanda di farmaci e di cure mediche e ospedaliere. Se conducete una VITA SANA, probabilmente non vi ammalerete mai. Le malattie sono provocate solo da abitudini di vita improprie. Non dimenticate che solo le industrie mediche, ospedaliere e farmacologiche sostengono che la salute si possa recuperare somministrando farmaci velenosi. Questo è probabilmente uno dei più spaventosi semi delle malattie “contagiose”. Una vita sana è, in ogni caso, la migliore assicurazione contro qualsiasi malattia.

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Stefano Torcellan

IL PRIMO COLPITO di ogni EPIDEMIA, è la PROVA MATEMATICA che le malattie non sono trasmesse da una persona all’altra attraverso microrganismi e virus contagiosi.

Se IL PRIMO COLPITO non ha “preso” la malattia dal colpito numero zero visto che il colpito numero zero non esiste, è logico e matematicamente certo che neanche il secondo colpito ha “preso” la malattia dal primo colpito, ecc.

Sapendo che IL PRIMO COLPITO non ha certamente “preso” la malattia dal colpito numero zero, come si fa a pensare e/o credere che il secondo colpito possa aver “preso” la malattia dal primo colpito?

Il PRIMO COLPITO, è la prova matematica che la malattia è un processo endogeno, interno, prodotto dal corpo, aiutato dai microzimi (endobionti, somatidi)  le più piccole particelle di materia vivente, presenti in ogni cellula del nostro organismo, dai quali nascono tutti i tipi di microrganismi utili al corpo nella gestione della tossiemia. I microzimi, infatti, possono assumere qualunque forma, spora, batterio, bacillo, lievito, fungo, muffa ecc.,e modificare la propria funzione a seconda dell’ambiente in cui vivono, allo scopo di dissolvere, o ridurre, qualsiasi frammento di tessuto morto presente, fino ai suoi componenti di base: ossigeno, idrogeno, carbonio. (come insegna il Pleomorfismo di Antoine Béchamp, Claude Bernard, Gunther Enderlein, Gaston Naessens).  Non bisogna essere un genio per capirlo.

E’ chiaro quindi che, IL CONTAGIO, o la trasmissione di microrganismi utili, da una persona all’altra, attraverso il contatto, che aiutano il corpo a gestire la tossiemia (secondo l’erronea TEORIA A META’ STRADA tra l’Igiene Naturale e la Medicina Ufficiale.che sta con un piede in due scarpe), E’ PURA SUPERSTIZIONE.

Infatti, se il primo colpito non ha avuto bisogno dell’aiuto di microrganismi esterni,  trasmessi da un’altra persona attraverso il contatto (visto che il colpito numero zero non esiste), è logico e matematicamente certo che neanche tutti gli altri colpiti hanno avuto bisogno di microrganismi esterni per la gestione della tossiemia.

La MATEMATICA NON E’ UN’ OPINIONE.

Nel suo libro “Assistenza Igienica ai Bambini”, il Dr. H. M. Shelton scrive:

p. 306

Provate a chiudere per un attimo gli occhi, e tornate con la mente al tempo in cui si viveva nel paradiso terrestre, quando il primo uomo e la prima donna, iniziarono a popolare la terra. COME CI SI SPIEGA allora IL PRIMO CASO DI MORBILLO? Prima di ADAMO questa malattia non esisteva, e non si poteva certo contrarla da un altro essere umano! Come fece questa PRIMA VITTIMA a rimanere contagiato? O, se preferite, come fece la malattia a contagiarlo?

p. 305

I MIEI BAMBINI furono RIPETUTAMENTE A CONTATTO CON ALTRI AFFETTI dalle COSIDDETTE MALATTIE INFETTIVE, con alcuni di questi essi CONDIVIDEVANO persino il SONNO, EPPURE non hanno MAI CONTRATTO ALCUNA MALATTIA.”

 

Il Dr. Arthur M. Baker (medico, autore dell’articolo “Svelato il Mito del Contagio”) scrive: “Se individui sani riescono a conservare la loro salute anche nel bel mezzo di “malattie epidemiche”, risulta evidente che la teoria del contagio è sbagliata“.

Il “CONTAGIO”, tuttavia, è uno dei MITI della MEDICINA, poiché le SCORIE TOSSICHE NON POSSONO ESSERE TRASMESSE DA UN CORPO all’ALTRO ATTRAVERSO il NORMALE CONTATTO. LE MALATTIE CONTAGIOSE sono un’INVENZIONE, poiché NESSUNO PUO’ PASSARE AD ALTRI la PROPRIA MALATTIA, NON PIU’ DI QUANTO POSSA TRASMETTERE la PROPRIA SALUTE.”

 

Il Dr. Giuseppe De Pace, chirurgo ortopedico ospedaliero che lavora all’ospedale Monaldi di Napoli, scrive: Cambiando dentro sono cambiato fuori, HO MODIFICATO COMPLETAMENTE LA MIA ALIMENTAZIONE (eliminando la carne e gran parte delle proteine animali, immettendo sostanze essenziali e non raffinate, combinando bene gli alimenti). Ho sempre sofferto di INFLUENZA e RAFFREDDORI FREQUENTI specie nella stagione invernale, e mi è stato sempre obiettato che ero un soggetto linfatico” perché nato pre-termine e quindi non avevo sviluppato bene il sistema immunitario! OGGI io NON SOFFRO PIU’ di RAFFREDDORE o INFLUENZA, anche stando a contatto con soggetti influenzati, io NON PRENDO PIU’ NIENTE (…ma allora LA TEORIA SUI GERMI di PASTEUR forse NON E’ MOLTO ESATTA!!) e mi sento pieno di energia e vitalità”.

Il Dr. H. M. Shelton scrive: “Le COSIDDETTE MALATTIE INFETTIVE sono in realtà degli sforzi del corpo per rigettare determinati tipi di tossine, veleni, ecc., per ripulirsi. Le MALATTIE di CARATTERE ERUTTIVO rappresentano il potere di eliminazione del nostro corpo attraverso la pelle.”

 

VALENTINO, il figlio di mio cugino Franco, che abita dietro la casa dei miei genitori a Burano, E’ NATO CON LA VARICELLA all’ospedale di Venezia. A Burano, NON C’ERA NEANCHE UN CASO di VARICELLA prima che Valentino nascesse, e non c’erano casi di varicella NEANCHE all’OSPEDALE di Venezia dove è nato. I medici non hanno saputo dire a mio cugino Franco e a sua moglie qual è stata la causa della varicella di Valentino. VALENTINO, non ha “contagiato” nessuno all’ospedale di Venezia e nemmeno a Burano.

GIANPAOLO, che abita in un appartamento al quinto piano della palazzina dove abito io, era a letto da tre settimane con la VARICELLA, ormai sembrava guarito, quando ad un certo punto, il suo corpo ha iniziato un altro processo di disintossicazione, la SCARLATTINA. DA CHI L’HA PRESA? E’ chiaro, DA NESSUNO,…. dimostrando così, la TEORIA DEL PRIMO COLPITO. Nessun bambino, o adulto, che viveva nella mia palazzina è stato contagiato da GianPaolo o dai suoi genitori “che si portavano a presso i virus del figlio”.

A p. 312 nel suo libro Assistenza Igienica ai Bambini, il Dr. H. M. Shelton scrive: “Nel suo libro Gli alimenti del bambino” il Dr. Harry Clements ci racconta una storia che fece il giro di tutti i giornali inglesi. Essa racconta di un caso di TUBERCOLOSI curato grazie all’insorgere della VARICELLA. I medici inglesi spiegarono, che i GERMI della VARICELLA avevano DISTRUTTO QUELLI della TUBERCOLOSI e che dalla BATTAGLIA TRA I DUE GERMI il paziente ne aveva ricevuto giovamento. Esiste un grosso pericolo: “L’ ESSERE SCIENTIFICAMENTE IGNORANTI PER UN ECCESSO DI SCIENZA.”

SARA, mia nipote, figlia di mia sorella, ha avuto la ROSOLIA senza che ci fosse un altro caso di rosolia nel suo paese e nella sua scuola. Anche in questo caso, SARA NON HA SCATENATO UN’ EPIDEMIA, nemmeno a casa sua. Infatti mio papà, che in quel periodo faceva da babysitter a mia nipote Sara, non si è ammalato di rosolia nonostante non l’avesse mai avuta, e non si sono ammalati di rosolia neanche mia sorella, suo marito, e Luca, il fratello di Sara, che non l’avevano mai avuta.

SERENELLA KOPSCH ORIELLA SALLY ALLEN DESMORY scrive: MIA FIGLIA è stata LA PRIMA COLPITA di VARICELLA ad aprile, nessun caso segnalato. La prima, mia figlia. Facciamo homeschooling, quindi siamo sempre in giro ed in contatto con grandi e piccoli, ma nessuno si è ammalato né prima né dopo,.

ORIELLA SALLY ALLEN DESMORY   (febbraio 2019), su Facebook, ha scritto: Ho letto l’articolo……in effetti quando ho avuto la VARICELLA,  alla fine del primo anno di scuola media, NON L’HO PRESA DA NESSUNO dei miei compagni di classe.. L’HO AVUTA SOLO IO.   E quando  MIA CUGINA  mi veniva a trovare (lei non ha mai avuto la varicella) STAVAMO ABBRACCIATE MA NON L’HO CONTAGIATA.  Però permettetemi di dire che tutto ciò mi è davvero strano e senza senso.

MARINA, la mia collega arpista della fondazione Teatro Giuseppe Verdi di Trieste, a 6 ANNI ha AVUTO la VARICELLA senza che ci fosse un altro caso a scuola o tra i suoi conoscenti, e a 25 ANNI ha avuto il MORBILLO, SENZA aver incontrato un malato di morbillo,  e dopo 10 giorni di morbillo, proprio quando il morbillo stava scomparendo, si è manifestata la ROSOLIA.  Da chi ha preso la varicella, il morbillo, e la rosolia? Da nessuno!

PERCHE’, CASI SPORADICI DI MALATTIE, NON SI TRAMUTANO IN EPIDEMIE ?

A p. 35 nel suo libro L’ ORIGINE DELLE MALATTIE”, LUIGI CAPASSO, famoso paleopatologo, antropologo medico, scrive: 

p. 35

“Nel 1875 nell’ISOLA di STROMO (arcipelago delle Faraoer) la SCARLATTINA assente da 57 anni, COLPI’ SOLTANTO IL 38% della popolazione.

I soggetti sopra i sessant’anni furono colpiti raramente.”

Dopo 57 anni che la scarlattina era assente nell’isola di Stromo, da chi ha preso la scarlattina il primo colpito di quel 38% di isolani che si sono ammalati di scarlattina?

Chiaramente DA NESSUNO!

 

L’OCCHIO VEDE solo quello che la MENTE è in grado di PENSARE.

Albert Szent-György

LA SCOPERTA consiste nel VEDERE ciò che tutti hanno visto e nel PENSARE ciò che nessuno ha pensato.

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Stefano Torcellan

Perché le malattie infettive si manifestano una sola volta nella vita?

Alessio Tomasello Poma – studente della facoltà di chimica e tecnologie farmaceutiche – mi ha chiesto:

Se l’immunità non esiste, perché il morbillo si manifesta solo una volta nella vita?

Io gli ho risposto:

Non è vero che il morbillo, la varicella, la scarlattina, la rosolia, ecc., si manifestano solo una volta nella vita.

Infatti, NAOMI, figlia di mia cugina Anna, ha avuto 3VOLTE la SCARLATTINA E 2 VOLTE la VARICELLA.

Mia cugina NICOLETTA ha avuto 2 VOLTE la VARICELLA.

La ZIA della mia amica REBECCA ha avuto 2VOLTE gli ORECCHIONI (PAROTITE).

ELENA, la cugina di Gianluca Ousia Aria Perricone, ha avuto 2 VOLTE la VARICELLA.

Per continuare a far credere alla gente che esiste questa fantomatica immunità, spesso, furbamente, cambia la diagnosi medica e i medici chiamano un secondo morbillo o una seconda varicella con il nome di QUARTA o SESTA MALATTIA. Comunque, generalmente, alcune malattie si manifestano una o due volte nella vita.

Il SISTEMA IMMUNITARIO, che in realtà si dovrebbe chiamare sistema di difesa, oppure sistema di eliminazione o di disintossicazione, ha come compito principale il rigetto di tutti gli elementi riconosciuti estranei all’organismo.

Se il CORPO è padrone nel suo ambito come lo è e se controlla tutto dalla nascita alla morte, allora dobbiamo guardare TUTTI I PROCESSI E FENOMENI DEL CORPO, come AZIONI CORPOREE, decise dall’intelligenza somatica.

La dimostrazione che il corpo si disintossica in tutti i processi di malattia, è ampiamente attestata quando tutti i casi di malattia sono posti a DIGIUNO, con un riposo completo, rapidamente essi diventano sani.

Le MALATTIE cosiddette INFETTIVE, comprese le malattie esantematiche, sono infatti SFORZI DEL CORPO per eliminare determinati tipi di tossine attraverso la PELLE. Esse si manifestano solamente una o due vole nella vita – perché il CORPO, dopo un primo tentativo di resistenza, con il quale compie uno sforzo per eliminare un determinato tipo di tossine e veleni attraverso la pelle: morbillo, varicella, scarlattina, rosolia, ecc., continuando ad essere intossicato dalle stesse tossine e veleni derivanti soprattutto dai cibi inadatti alla nostra specie, oltre che dall’aria e dall’acqua inquinate, piano piano si indebolisce e PERDE la sua FORZA VITALE la RESTISTENZA ORIGINARIA alle tossine e ai veleni, ed entra così in uno stato di TOLLERANZA o RESISTENZA PASSIVA, attraverso il CAMBIAMENTO nei TESSUTI, che si addensano, si ispessiscono, si induriscono, per proteggere, in modo passivo, le mucose, dalle tossine e dai veleni. Quindi, non si tratta di IMMUNITA’, ma di TOLLERANZA O ASSUEFAZIONE alle tossine e ai veleni.

TOLLERANZA=PERDITA’ DI RESISTENZA=FORZA VITALE INDEBOLITA=RESISTENZA VITALE SOGGIOGATA= DEPRAVAZIONE FISIOLOGICA=ORGANISMO OLTRAGGIATO.

E così, il corpo, non agisce più in modo attivo contro quel tipo di tossine e veleni, oppure agisce nuovamente se quel tipo di tossine e veleni si accumula oltre il NUOVO LIMITE DI TOLLERANZA dell’organismo, come accade con l’ASSUEFAZIONE ai vari tipi di VELENI FARMACOLOGICI, alle DROGHE, ALCOL, FUMO.

Albert Mosseri scrive:

IL Sistema Immunitario, ha come compito principale il rigetto di tutti gli elementi riconosciuti come estranei all’organismo.

UN FUMATORE IMMUNIZZATO è un fumatore che può fumare senza tossire mai, ora tutti i fumatori tossiscono, e soprattutto prima di dormire, per espellere le impurità del tabacco dai loro polmoni.

Possiamo immunizzare forse qualcuno contro le cadute da cavallo o dagli sci?

L’idea è ridicola.

Le stesse cause avranno sempre gli stessi effetti.

NOI non possiamo annullare la legge della causa e degli effetti.

In medicina questo non è mai possibile.

C’ è da crepar dal ridere.

Ma la medicina, è a prova del ridere e delle risate come i pompieri sono a prova del fuoco.

NON C’ E’ IMMUNITA’ NE’ NATURALE NE’ ARTIFICIALE .

LE STESSE CAUSE DARANNO SEMPRE GLI STESSI EFFETTI, tutte cose uguali.

SE UN NON-FUMATORE, comincia a fumare un pacchetto intero di sigarette al giorno, il suo corpo reagirà con violenza contro la nicotina per rigettarla, avvertirà dei malesseri inquietanti diversi: capogiri allarmanti, rilassamento muscolare, tremiti, debolezza e forse febbre, nausea, vomito, diarrea e anche convulsioni.

LA SUA REAZIONE E’ SANA.

MA SE EGLI PERSEVERA CON IL TABACCO, il suo corpo reagirà sempre meno, fino a che un giorno, non avrà più alcuna reazione.

QUESTO E’ MALSANO. DEPRAVAZIONE FISIOLOGICA.

In MEDICINA diremo che tale FUMATORE INCALLITO si è IMMUNIZZATO CONTRO IL TABACCO, esattamente come il soggetto che è immunizzato contro la malattia, DOPO UN PRIMO TENTATIVO DI RESISTENZA (Vedi le cosiddette “malattie infettive”).

Il soggetto che non reagisce più contro il tabacco (o contro i veleni, tossine, ecc., che sono la causa di determinate malattie), è un SOGGETTO INDEBOLITO, che non reagisce più per mancanza di forze, e non per immunità, come si crede.

Colui che reagisce violentemente contro il tabacco o la tossiemia, è più forte di colui che ha invece una reazione debole.

I BAMBINI, ad esempio, manifestano delle FEBBRI più forti degli ANZIANI senza forza, né vita.

Questi vecchi allora sono immunizzati contro la febbre?

Quando la reazione e la malattia sono forti, la salute è vigorosa.

Quando la reazione e la malattia sono lievi, la salute è scadente.

NON SI TRATTA DI IMMUNITA’

Tutta la concezione medica dell’immunità è da rigettare.

E’ LA FORZA VITALE CHE SCATENA LA MALATTIA.

Pertanto, quando detta FORZA VITALE è FIACCA in un individuo, anche la sua MALATTIA E’ DEBOLE, O ASSENTE.

Quando un essere è troppo debole per reagire e per sviluppare una malattia, non bisogna dire che le sue difese sono buone, ma che invece egli manca di salute e di vitalità, (DEPRESSIONE DEL SISTEMA IMMUNITARIO).

TOLLERANZA=PERDITA DI RESISTENZA=FORZA VITALE INDEBOLITA=

RESISTENZA VITALE SOGGIOGATA=DEPRAVAZIONE FISIOLOGICA=ORGANISMO OLTRAGGIATO.

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-Morbillo

il biologo e virologo tedesco STEFAN LANKA, che aveva garantito la somma di 100.000 € a chi gli avesse portato le prove dell’esistenza del virus del morbillo, NON li ha ancora pagati a nessuno, supportato in questo dalla sentenza dell’Alta Corte Regionale di Stoccarda, che ha stabilito che, fino ad ora, NESSUNO ha portato prove sufficienti a dimostrare l’esistenza di tale virus.

 

Il dottor DARIO MIEDICO, il 15-3-2019, ha detto: Nel 1901 morivano di MORBILLO decine di migliaia di bambini. Mentre nel 1951 solo poche decine SENZA VACCINO, per merito dell’IGIENE, DIETA, e ACQUA POTABILE.

Da 24000 a 13, per la precisione, di morti per morbillo (dati ufficiali).

Lo STESSO DISCORSO può essere fatto PER TUTTE le MALATTIE INFETTIVE.

https://www.facebook.com/sottosopra.idee/videos/261145091479882?sfns=mo 

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I motivi addotti dalla maggior parte degli STORICI MEDICI per il DECLINO della MORTALITA’ per le MALATTIE INFETTIVE è il MIGLIORAMENTO nell’ALIMENTAZIONE e dell’IGIENE in GENERALE.

Le MALATTIE cosiddette INFETTIVE e le GRANDI EPIDEMIE del PASSATO, sono scomparse quasi del tutto prima dell’arrivo dei vaccini.

Nel suo libroSTORIA SOCIALE DELL’ ACQUA. RITI e CULTURE “, Milano Bruno Mondadori, 1998, PAOLO SORCINELLI, docente di Storia Sociale all’università di Bologna, scrive:

Il prof. THOMAS MC KEOWN (1912-1988) medico britannico, epidemiologo e storico della medicina, una grande autorità nei campi della sanità pubblica e della medicina sociale, ha compiuto uno degli studi più dettagliati della storia delle MALATTIE INFETTIVE.  

Risultati immagini per Thomas McKeown

Nel suo libro “THE ROLE OF MEDICINE, Dream, Mirage, or Nemesis?(The Rock Carling Fellowship – Published by The Nuffield Provincial Hospital Trust 1976, 3 Prince Albert Road, London NWI 7SP) (Basil Blackwell, Oxford, 1979, p. 162)” il prof. THOMAS Mc KEOWN, scrive: “L’esperienza degli ultimi due secoli indica che le morti per malattie infettive sono diminuite di una frazione del loro precedente livello senza alcun intervento medico e suggerisce che anche senza disponibilità di interventi medici avrebbero continuato a diminuire.

Il clamoroso DECLINO della MORTALITA’ dal Settecento in poi è dovuto principalmente a TRE EFFETTI:

1) miglioramento dell’IGIENE PERSONALE

2) un grande miglioramento nell’ALIMENTAZIONE, (nel terzo mondo la MALNUTRIZIONE è la causa principale delle cattive condizioni di salute).

3) Miglioramento degli IMPIANTI SANITARI (acquedotti e fognature)verificatosi nella seconda metà dell’Ottocento, e introduzione di nuove misure sanitarie:

-DEPURAZIONE dell’ACQUA,

-Un EFFICIENTE ELIMINAZIONE delle ACQUE di SCOLO,

-La COMMERCIALIZZAZIONE di  LATTE SANO,

-Una MIGLIORATA IGIENE dei CIBI,

-TUTTE estremamente EFFICACI nel CONTROLLO delle MALATTIE INFETTIVE.

Oggi nel TERZO MONDO, circa un miliardo di persone è ancora privo di acqua corrente e ogni anno, per l’uso di ACQUE INQUINATE, MUOIONO quattro milioni di bambini per MALATTIE INFETTIVE.”

 

Un rapporto molto influente del Dott. MOISES BEHAR (* 28 agosto 1922 – 2/14/2015 –  medico guatemalteco, pediatra con dottorato in salute pubblica).,

Nel suo libro “A DEADLY COMBINATION”, pubblicato  in World Health, febbraio-marzo 1974, Dott. MOISES BEHAR spiega:

Nei paesi che oggi sono sviluppati, la MORTALITÀ per tubercolosi, morbillo, pertosse, febbre tifoide, disturbi diarroici e varie altre infezioni HA INIZIATO a DECLINARE MOLTO PRIMA che VENISSERO IDENTIFICATI i relativi AGENTI MICROBICI e prima che si conoscessero specifiche misure di controllo o trattamento. Questo DECLINO è avvenuto in parallelo con il MIGLIORAMENTO delle GENERALI CONDIZIONI di VITA e soprattutto con il MIGLIORAMENTO dell’ALIMENTAZIONE.

A proposito della nutrizione, il Dott. BEHAR continua:

Il morbillo comune o la diarrea, disturbi innocui e di breve durata tra i bambini ben nutriti, sono solitamente gravi e spesso fatali tra quelli cronicamente malnutriti. Prima dell’esistenza dei vaccini, in pratica ogni bambino, in qualsiasi paese, manifestava il morbillo, ma le morti avvenivano 300 volte più spesso nei paesi più poveri che in quelli più ricchi.

Il rapporto conclude:

“Per il momento, il ‘VACCINO PIÙ EFFICACE’ per la maggior parte delle comuni infezioni diarroiche, respiratorie o di altro tipo è una DIETA ADEGUATA.”

 

Speciale Medicina Amica:

Incontro col professore STEFANO MONTANARI

16.12.2015.

minuto 19:02

Se si va a vedere La STORIA NATURALE delle MALATTIE, si vede che, le MALATTIE INFETTIVE, DAL 1900 a quando è entrato il VACCINO, erano tutte IN CALO VERTICALE di patogenicità, di casistica, avevano una casistica in calo verticale. QUANDO è ENTRATO il VACCINO 💉, per esempio, il vaccino 💉 contro 🆚 il TETANO, il vaccino 💉 contro 🆚 la PERTOSSE, il vaccino 💉 contro 🆚 il MORBILLO, si è visto chiaramente che questi VACCINI 💉 NON HANNO AVUTO il MINIMO EFFETTO sulla DISCESA di queste MALATTIE 🦠 , NON HANNO AVUTO il MINIMOEFFETTO.

Ma questo non lo dico io. Questo lo dicono gli ENTI di STATISTICA degli STATI.

Se si va a vedere quello che dicono l’ENTE di STATISTICA nazionale INGLESE e L’ENTE di STATISTICA nazionale AMERICANO, si vede chiaramente questa cosa: I VACCINI 💉 NON HANNO AVUTO il MINIMO EFFETTO SULLE MALATTIE, MAI 👎, IN NESSUN CASO.

Conduttrice:

E quindi, perché noi ci vacciniamo, e siamo vaccinati da piccoli?

Stefano Montanari:

CI VACCINIAMO PERCHÉ i VACCINI 💉 SONO una BELLISSIMA FONTE di GUADAGNO per le CASE 🏠 FARMACEUTICHE. Quindi, che cosa si fa?  Si CONVINCE il MEDICO che il VACCINO 💉 ha SALVATO tante VITE UMANE, quando STATISTICAMENTE e SCIENTIFICAMENTE è PROVATO che NON è VERO.  Basta andare a CONTROLLARE la LETTERATURA UFFICIALE, non quella pubblicitaria, quella ufficiale. È chiaro che I VACCINI 💉 NON HANNO AVUTO il MINIMO EFFETTO. CIÒ che HA AVUTO EFFETTO è L’IGIENE.   La POLIOMIELITEper esempio, la poliomielite, che, detto fra parentesi, ha RIPRESO ad AUMENTARE nel momento o in cui è entrata la PRIMA VACCINAZIONE 💉 in ITALIA, poi ha ripreso a calare. Ma la POLIOMIELITE è CALATA DRASTICAMENTE quando si è incominciato ad avere ACQUA 💦 PULITA. Quando si è iniziato ad avere le FOGNE che FUNZIONAVANO. Quindi stessa cosa con il TETANO. Il TETANO CALAVA semplicemente perché c’era una MAGGIORE IGIENE. Quindi, quando l’OPERAIO, quando il CONTADINO, si faceva un TAGLIETTO, perché il Tetano viene, NON dalla GRANDE FERITA, ma dalla PICCOLA FERITA. Quando l’operaio o il contadino si facevano un TAGLIETTO, SI LAVAVANO. Cosa banalissima, si SPUTAVANO sulla piccola ferita. Perché il CLOSTRIDIUM TETANI, il batterio responsabile del tetano, è estremamente DEBOLE, quindi basta un po’ di,.. la SPUTTAZZELLA dei NAPOLETANI, che PORTA VIA TUTTO, porta via veramente tutto… E si vede chiaramente, anche per il TETANO, questa è una STATISTICA riportata dall’ENTE nazionale INGLESE, si vede perfettamente, che quando arriva la VACCINAZIONE 💉 contro 🆚 il TETANO, addirittura UN PO AUMENTANO I CASI. Aumentano semplicemente perché il SOGGETTO NON PRENDE PIÙ le PRECAUZIONI del CASO, convinto com’è stato, di essere protetto, e invece NON lo era.

Conduttrice:

Dunque ci sta raccontando che dietro ai VACCINI ci sono storie incredibile di LOBBIES?

Stefano Montanari:

SI, è un bel business. È un bel business e nel giro di pochi anni il business è quintuplicato parliamo di business miliardari chiaramente. Non è un business immenso rispetto a quello totale del farmaceutico, perché il farmaceutico ha il business degli antibiotici, degli antinfiammatori, degli epato-protettori, di tutti i farmaci possibili immaginabili. Ma il VACCINO 💉 ha un GROSSO VANTAGGIO: SE MI FA AMMALARE QUALCUNO, mi fa un MALATO 🤧 PER TUTTA la VITA, e per me CASA 🏠 FARMACEUTICA, quello diventa una PENSIONE.

Conduttrice:

Lei ha documentato nel libro tutte queste notizie scientifiche che ci sta raccontando e quindi chiunque volesse in qual e modo accedere a questi DATI SCIENTIFICI, e lo sottolineiamo ancora una volta, e NON EMPIRICI, insomma NERO SU BIANCO, può comodità acquistare il libro e leggerseli con tutta comodità. Ma noi li avevamo già pubblicati. Guardi questo è un libro che noi avevamo pubblicato l’estate scorsa.

Stefano Montanari:

L’abbiamo pubblicato in America, a NEW YORK, il mondo con il MAGGIORE EDITORE SCIENTIFICO del MONDO 🌍...che ci ha chiesto lui di fare questo libro📚 E alcuni dei dati che sono ripubblicati in questo libro divulgativo erano già pubblicati allora. Quindi il MEDICO 👨‍⚕️, lo STUDIOSO, se avesse voluto avrebbe già potuto leggerli l’estate scorsa.”

 

SECONDO L’IGIENE NATURALE, le MALATTIE sono SFORZI del CORPO per eliminare tossine, veleni, muco, rifiuti morbosi, materiali indesiderabili, scarti metabolici, ecc., accumulati oltre il limite di tolleranza dell’organismo, derivanti da cibi inadatti alla nostra specie, acqua e aria inquinate. La MALNUTRIZIONE, indebolisce l’organismo, lo predispone all’accumulo di sostanze tossiche (tossiemia) e lo priva dell’adeguata forza vitale che gli permette di disintossicarsi e guarire attraverso la malattia. E’ per questo motivo che, nelle comunità povere e malnutrite, la mortalità era molto più alta che nei paesi ricchi e ben nutriti. 

 

A p. 405 nel suo libro “Assistenza Igienica ai Bambini”, il dottor H. M. Shelton scrive:

“Il DR. PETERS, funzionario medico, sottolineò il fatto, che QUANDO a CINCINNATI si PURIFICO’ L’ ACQUA SCOMPARVERO quasi i CASI di FEBBRE TIFOIDE.

FEBBRE TIFOIDEA. L’ ACQUA SPORCA, e NON POTABILE, si prese gioco del vaccino ed I SOLDATI soffrirono e MORIRONO, proprio a causa di questo.

Il VACCINO, non fu certamente in grado di rendere la SPORCIZIA innocua, non più di quanto il vaccino contro il VAIOLO potesse esserlo durante la guerra del 1870 in INDIA.

E’ ora AMMESSO OVUNQUE, che la DIMINUZIONE dei CASI di FEBBRE TIFOIDE, di COLERA, di FEBBRE GIALLA, di PESTE BUBBONICA, ecc. sia DOVUTA ad una MAGGIORE IGIENE E SANITA’.

La PAURA, la SPORCIZIA ed una CATTIVA NUTRIZIONE erano le principali CAUSE delle EPIDEMIE.

L’ EUROPA non ha ELIMINATO le EPIDEMIE UCCIDENDO I MICROBI, ma migliorando il suo standard di vita e le sue condizioni sanitarie.

I MICROBI SONO DOVUNQUE, PERCHE’ NON ABBIAMO UN’ EPIDEMIA CONTINUA DELLE COSIDDETTE MALATTIE MIICROBICHE?”

 

VAIOLO

In Europa, il REGNO UNITO, fu il primo stato che riconobbe l’obbligo della vaccinazione per il VAIOLO, ma subì i più duri attacchi da parte del vaiolo, proprio quando la popolazione fu meglio vaccinata. La percentuale di vaccinati fu vicina al 90% quando la terribile epidemia del 1871-1872 uccise 23.000 persone e ciò avvenne dopo 13 anni di vaccinazione facoltativa più 18 anni di vaccinazione strettamente obbligatoria. (cifre del ministero della Sanità della Gran Bretagna).Difronte a questo fallimento inglesi abbandonarono un po’ alla volta le vaccinazioni, ma misero in piedi un programma igienico, fogne, condutture d’acqua, raccolta di rifiuti, isolamento e assistenza dei malati precedendo di un secolo la strategia dell’O.M.S. (Vedi l’ufficiale sanitario inglese Hadwen S., Hygienic measures or immunisation?, (in) “Truth”, 17 gennaio 1923). —

Nel suo libro “Dissolving Illusion”, la dottoressa Suzanne Humpries ha scritto: Nel 1911, il dottor J.W. HODGE descrisse come il VAIOLO era stato tenuto sotto controllo a LEICESTER. “L’esperimento ribelle” dava ormai degli ottimi risultati da decenni. L’esperienza della LEICESTER “ZERO-VAX”ha aperto la mente di moltissima gente ed è un spina nel fianco per tutti i vaccinisti del mondo. La storia del vaccino antivaioloso che ha eradicato il vaiolo è un COLOSSALE IMBROGLIO. LEICESTER,con una popolazione di quasi 250.000 ABITANTI DIMOSTRÒ,  con una PROVA CRUCIALE dell’ESPERIENZA che durava ormai da più di 25 ANNI, che una POPOLAZIONE NON VACCINATA era MOLTO MENO SUSCETTIBILE al VAIOLO e, non di meno, indenne da quella malattia da quando abbandonò la vaccinazione, rispetto a quanto lo fosse al tempo in cui il novantacinque per cento dei nuovi nati era vaccinato e la popolazione adulta era vaccinata più volte. La vita di 600 neonati, 2.200 sotto i 5 anni, salvate ogni anno aLEICESTERper merito delle MISURE IGIENICHE e l’ESCLUSIONE delle VACCINAZIONI. LEICESTER (che era PRECEDENTEMENTE classificata dal cancelliere generale tra le CITA PIÙ MALSANA DEL PAESE) aveva un tasso di mortalità medio annuo nel periodo 1868-1872 di 26,82 per 1.000 abitanti totali, quando la percentuale di vaccinazioni era il 91,7% del totale delle nascite. Successivamente, quando le vaccinazioni erano scese al 2,1 per cento sul totale delle nascite, il tasso medio annuo di mortalità per tutte le cause per il 1893-1897 era sceso a solo 17,31 per 1.000 viventi… LA LEZION PIÙ IMPORTANTE di questa nuova concezione di “profilassi” è che QUANDO ABBIAMO BLOCCATO la nostra fede nelle virtù profilattiche e salvifiche della VACCINAZIONE– dal 1868 al 1872 – meno di una media annuale di 239 bambini su 1.000 nati morirono entro dodici mesi dalla nascita… Il salvataggio dei bambini sotto i cinque anni di età è sovrapponibile. MENTRE, NEL PERIODO PIÙ INTENSO DELLE VACCINAZIONI del 1866-1872 C’ERANO 107 MORTI PER MILLE che vivevano a quell’età, ORAce ne sonoSOLO 34 PER MILLE,con un CALO DEL 73 PER MILLE, o un RISPARMIO DEL 68%.Ciò rappresenta un RISPARMIO di OLTRE 2.200 VITE OGNI ANNO DI BAMBINI SOTTO I CINQUE ANNI.

J. W. Hodge, MD, How Small-Pox Was Banished from Leicester, “Twentieth Century Magazine”,vol. III, no. 16, Gennaio 1911, p. 342. Traduzione italiana del testo oggetto del link sottostante: http://alturl.com/6kr2u

Negli anni 1870-1871 il VAIOLO era in ascesa in GERMANIA. Le persone che contrassero la malattia furono più di 1 MILIONE e 120.000 ne MORIRONO. Il 96% di queste ERA stato VACCINATO e solo il 4% NON era stato così PROTETTO. Anzi la MAGGIOR PARTE delle VITTIME era STATA VACCINATA, almeno una volta, poco prima di contrarre la malattia. Bismarck, il cancelliere tedesco, mando ai diversi Stati tedeschi una nota nella quale affermava che numerose MALATTIE ECZEMATOSE erano il RISULTATO della VACCINAZIONE e che le speranze riposte nell’efficacia del virus del vaiolo bovino per la prevenzione del vaiolo si erano rivelate del tutto ingannevoli. – Dottor Henry Lindlahr — Tratto da Bambini e Vaccini di Neil Miller

 

A p. 161, nel suo libro “Vaccinazioni, l’altra faccia della medaglia”, Macro Edizioni, , il Dr. Paolo Bigatti, scrive:

Dalle statistiche sulla vaccinazione ANTIVAIOLOSA, si può osservare che, quanto meno si è vaccinato, tanto meno si sono verificati casi di VAIOLO.

Inoltre, la regressione epidemiologica non è stata merito della vaccinazione ma è da attribuirsi evidentemente ad altri fattori (miglioramento igiene, pulizia, acqua corrente potabile).

Prendiamo l’esempio delle FILIPPINE che, dal punto di vista  PAESE-GLOBALE-VACCINATO offre STATISTICHE significative.

Nelle FILIPPINE, nel 1905, la MORTALITA’ per il VAIOLO è del 10%. Con l’occupazione americana inizia una massiccia campagna di vaccinazioni.

Nel 1905-1906, nonostante la vaccinazione di massa, la MORTALITA‘ sale al 25%.

Nel 1918-1920, il 95% della POPOLAZIONE FILIPPINA risulta ormai VACCINATA,visto che in 13 ANNI si sono effettuate 15 MILIONI di VACCINAZIONIProprio in quel periodo si verifica un’EPIDEMIA che non ha precedenti nella storia di queste isole del Pacifico, e la MORTALITA’ vola al 54%. Su una popolazione di 11 milioni di abitanti si ebbero 112.549 casi di VAIOLO e 60.855 MORTI.

Nella capitale MANILA, dove gli abitanti erano stati sottoposti a vaccinazioni e rivaccinazioni, si registrò LA PIU’ ALTA PUNTA di DECESSI, col 65,3%, mentre nell’isola di MINDANAO, unica a NON aver subito VACCINAZIONI, ci fu IL PIU’ BASSO INDICE di MORTALITA’ (11,4%  tra i colpiti dal VAIOLO).

 

Il dottor H. M. SHELTON, padre dell’Igiene Naturale moderna, ha scritto:
“Spesso CASI di AVVELENAMENTO da EDERA, PUNTURE di MOSCHE, VARICELLA, SCABBIA CUBANA, ecc., vengono DIAGNOSTICATI come VAIOLO. Se un caso di VARICELLA non presenta cicatrici da vaccinazione sarà senz’altro VAIOLO. Se un caso di VAIOLO ha una cicatrice da vaccinazione sarà VARICELLA”.

 

PESTE NERA O BUBBONICA – COLERA

Nel suo libro “L’intossicazione da vaccino”, Feltrinelli, 1979, Fernand Delaruescrive: Nel 1348 la PESTE NERA o BUBBONICA – falciò i due terzi dellapopolazione francese. Lo stesso COLERA  seminò il panico e il terrore per secoli.                                           Queste DUE MALATTIE sono SCOMPARSE in FRANCIA SENZA le VACCINAZIONI. Succede invece che esse persistano invece in alcuni paesi, così come altre malattie, malgrado le vaccinazioni. 

Una osservazione come questa dovrebbe già essere sufficiente a togliere ogni dubbio dove sta il torto e dove la ragione.

 

POLIO

1824: I METALMECCANICI avevano sofferto PER SECOLI di una PARALISI simile alla POLIO causata dal PIOMBO e dall’ARSENICO nei metalli con cui lavoravano. Lo scienziato inglese JOHN COOKE ha osservato: ′′I FUMI di questi METALLI, o la loro ricezione in soluzione nello stomaco, spesso causa PARALISI. ‘

1890: il PESTICIDA di ARSENATO di PIOMBO iniziava ad essere spruzzato negli STATI UNITI fino a 12 VOLTE ogni ESTATE per uccidere la FALENA di CODLING sulle colture di MELE.

1892: iniziarono a verificarsi epidemie di POLIO in VERMONT, una regione in crescita per quanto riguarda le colture di MELE. Nel suo rapporto, l’ispettore governativo Dott. CHARLES CAVERLY, ha notato che i genitori hanno riferito che alcuni BAMBINI si sono AMMALATI DOPO aver MANGIATO FRUTTA. Ha dichiarato che ′′la paralisi infantile di solito si verificava nelle famiglie con più di un figlio, e poiché non venivano fatti sforzi per l’isolamento, era molto sicuro che la Polio non fosse contagiosa ′′ (con un solo bambino in famiglia che era stato colpito).

1907: l’ARSENATO di CALCIO entra in uso principalmente sulle COLTURE di COTONE.

1908: In una città del MASSACHUSETTS con TRE COTONIFICI e FRUTTETI di MELE, 69 BAMBINI si AMMALANO improvvisamente di PARALISI INFANTILE.

1909: il REGNO UNITO VIETA le importazioni di MELE dagli STATI UNITI a causa di pesanti residui di ARSENATO di PIOMBO.

1921: Franklin D. ROOSEVELT sviluppa la POLIO dopo aver nuotato a Bay of Fundy, New Brunswick. La TOSSICITA’ dell’ACQUA potrebbe essere stata dovuta all’AUMENTO dell’INQUINAMENTO.

1943: viene introdotto il DDT, un ANTIPARASSITARIO PESTICIDA NEUROTOSSICO. Nei prossimi anni, si avrà un uso diffuso nelle FAMIGLIE AMERICANE. Ad esempio, la CARTA da MURO impregnata di DDT è stata collocata nelle CAMERE da LETTO dei BAMBINI.

1943: Un’EPIDEMIA di POLIO, nella città britannica di BROADSTAIRS – cittadina nel distretto del Thanet, sita nell’isola del THANET, nell’est della contea KENT, è collegata a un CASEIFICIO locale dove le MUCCHE sono state LAVATE con DDT.

1944: ALBERT SABIN riporta che una principale causa di malattia e morte delle TRUPPE AMERICANE con sede nelle FILIPPINE era la POLIOMIELITE. I CAMPI MILITARI AMERICANI sono stati SPRUZZATI quotidianamente con DDT per UCCIDERE le ZANZARE.

Gli INSEDIAMENTI vicini delle FILIPPINE NON sono stati COLPITI.

1944: NIH riporta che DDT DANNEGGIA le anterior horn cells, “Ali” anteriori – dette generalmente corni anteriori o ventrali, che contengono le cellule nervose motorie (neuroni) che trasmettono le informazioni dall’encefalo o dal midollo spinale ai muscoli, stimolando i movimenti – danneggiate dalla PARALISI INFANTILE.

1946: GEBHAEDT mostra che la STAGIONALITA’ della POLIO si correla con il RACCOLTO della FRUTTA.

1949: l’ENDOCRINOLOGO Dr MORTON BISKIND, medico e ricercatore, ha scoperto che DDT causa ′′LESIONE nel MIDOLLO SPINALE ′′ simile alla POLIO UMANA. ‘

1950: Il DIRETTORE MEDICO per l’Igiene Industriale della Sanità Pubblica Americana, J.G. TOWNSEND, nota la somiglianza tra INTOSSICAZIONE da PARATHION e POLIO e ritiene che la POLIO possa essere causata dal mangiare FRUTTA e VERDURA con RESIDUI di PARATHION.

1951: Dott. BISKIND tratta i suoi PAZIENTI con POLIO come vittime di AVVELENAMENTO, eliminando le Tossine da Cibo e Ambiente, in particolare LATTE e BURRO CONTAMINATI da DDT. Dottor. BISKIND scrive: ′′ Sebbene i GIOVANI ANIMALI siano più sensibili agli effetti del DDT rispetto agli ADULTI, per quanto riguarda la letteratura disponibile, non sembra che gli effetti di tali concentrazioni su NEONATI e BAMBINI siano stati nemmeno considerati. ‘

1949-1951: Altri MEDICI riferiscono che stanno avendo successo, CURANDO la POLIO con ANTI TOSSINE utilizzate per trattare avvelenamenti, DIMMERCAPROL e ACIDO ASCORBICO. Esempio: Dr. F. R. KLENNERha riportato: ′′ Nell’epidemia di poliomielite in NORTH CAROLINA nel 1948, 60 CASI di questa malattia sono stati sottoposti alle nostre CURE… Il trattamento è stato fatto con enormi dosi di VITAMINA C ogni due o quattro ore. I BAMBINI fino a quattro anni, hanno ricevuto INIEZIONE di VITAMINA C INTRAMUSCOLARE... Tutti i pazienti sono stati clinicamente bene dopo 72 ORE. ‘

1950: Dott. BISKIND presenta prove al CONGRESSO degli STATI UNITI che i PESTICIDI sono la PRINCIPALE CAUSA delle EPIDEMIE di POLIOMIELITE. A lui si è affiancato il dott. RALPH SCOBEY che ha dichiarato di aver trovato PROVE evidenti di AVVELENAMENTO nell’analisi delle TRACCE CHIMICHE nel SANGUE delle VITTIME della POLIO.

Osservazioni: questo era un no. La TEORIA della causa VIRALE non era una cosa da mettere in dubbio. Le CARRIERE dei VIROLOGI e delle AUTORITA’ SANITARIE di rilievo sono state MINACCIATE. Le IDEE di BISKIND e SCOBEY sono state RIDICOLIZZATE.

1953: I VESTITI sono a prova di FALENA lavandoli in EQ-53, formula contenente DDT.

1953: Dott. BISKIND scrive: ′′Era noto dal 1945 che il DDT era immagazzinato nel GRASSO CORPOREO dei MAMMIFERI e appare nel loro LATTE… ma lungi dall’ammettere un RAPPORTO CAUSALE tra DDT e POLIO che è così EVIDENTE, che in qualsiasi altro campo della biologia sarebbe subito accettata, praticamente l’INTERO APPARATO di COMUNICAZIONE, LAICO e SCIENTIFICO, si è dedicato a NEGARE, NASCONDERE, SOPPRIMERE, DISTORCERE e tentare di CONVERTIRE NEL SUO OPPOSTO questa prova schiacciante. LIBEL, DIFFAMAZIONI e BOICOTTAGGIO ECONOMICO non sono stati trascurati in questa campagna. ‘

1954: è stata emanata una LEGISLAZIONE che riconosce i PERICOLI persistenti dei PESTICIDI e una fase di eliminazione del DDT negli Stati Uniti è andata di pari passo con uno SPOSTAMENTO delle VENDITE di DDT nei paesi del TERZO MONDO.

(Da notare che il DDT è stato ELIMINATO CONTEMPORANEAMENTE all’INIZIO della diffusione delle VACCINAZIONI ANTIPOLIO. Detto questo, i casi di poliomielite aumentano solo nelle comunità che accettano il vaccino antipolio, poiché il VACCINO ANTI POLIO è COLLEGATO con METALLI PESANTI e ALTRE TOSSINE, così la narrazione della paralisi ricomincia tutta da capo. Poiché i VACCINI ANTI POLIO causano enormi PICCHI di POLIOMIELITE, il pubblico male informato chiede più vaccino contro la polio e le spirali dei casi di polio salgono esponenzialmente verso il cielo)

1956: l’ AMERICAN MEDICAL ASSOCIATION ha ordinato che tutti i MEDICI autorizzati NON potessero più CLASSIFICARE la POLIO come POLIO. Tutte le DIAGNOSI di POLIO sarebbero state RESPINTE in favore della SINDROME di GUILLIAN-BARRE, AFP (paralisi flaccida acuta), paralisi della campana, paralisi cerebrale, ALS, (malattia di Lou-Gehrig), MS, MD ecc. Questo IMBROGLIO o TRUCCO è stato fabbricato con l’unico INTENTO di DARE al PUBBLICO l’IMPRESSIONE che il VACCINO ANTIPOLIO abbia avuto SUCCESSO nella DIMINUZIONE della POLIO o nell’ERADICAZIONE della POLIO. Il pubblico ha abboccato a questo amo, molte argomentazioni pro vaccino antipolio sono nate nella menzogna prodotta per far credere che il vaccino antipolio elimina la polio.

1962: la primavera silenziosa di RACHEL CARSON viene pubblicata.

1968: registrazione DDT cancellata per gli Stati Uniti.

2008: la PARALISI ACUTA FLACCIDA (AFP) è ancora una furia in molte parti del mondo dove l’uso di PESTICIDI è alto e il DDT è ancora usato. AFP. MS, MD, paralisi di Bell, paralisi cerebrale, SLA (malattia di Lou Gehrig), GUILLIAN-BARRE sono tutte diagnosi di cestino, tutte simili nei sinmtpom, legate ad INTOSSICAZIONE da METALLI PESANTI e ad ALTO CARICO TOSSICO.

2008: l’OMS afferma sul suo sito: ′′Non esiste cura per la polio. I suoi effetti sono irreversibili. ‘

Conclusione: la CREDENZA MODERNA che la POLIO sia CAUSATA da un VIRUS è una TRAGEDIA che continua per i bambini del mondo. I fondi pubblici sono sprecati in VACCINI INUTILI E PERICOLOSI quando i bambini potrebbero essere trattati con ANTITOSSINE. È giustificata una richiesta di FALLIMENTO alla MITOLOGIA VACCINALE, così come un’indagine completa sull’effettiva AGENDA attuata CONTRO L’UMANITA’ che coinvolge SCIENZA, SOSTANZE CHIMICHE, VACCINI, CAMPO MEDICO in generale, e GOVERNO.

 

TETANO

A p. 111 e 112, nel suo libro “Vaccinazioni l’altra faccia della medaglia” – macro edizioni, di PAOLO BIGATTI – Tratto dal libro “L’intossicazione da Vaccino”, Feltrinelli, 1979, FERNAND DELARUE:

“Il TETANO non è una malattia contagiosa e non può quindi generale epidemie. D’altra parte, il numero di casi mortali è sempre stato molto basso in confronto alle dimensioni raggiunte in certe epidemia di vaiolo, peste o colera o differite. È quindi impossibile elaborare dei grafici significativi per la sua evoluzione, ma si possono fare alcune osservazioni circa l’utilità della vaccinazione. Nell’insieme del paese (FRANCIA N. d. R) dal 1943 al 1947, sono stati VACCINATI almeno 5 MILIONI di BAMBINI ovvero più della metà del popolazione compresa tra uno e quattordici anni. Questa importante campagna di vaccinazione avrebbe dovuto comportare una diminuzione considerevole del numero dei decessi, dato che il vaccino dovrebbe agire sia sulla frequenza che sulla gravità della malattia. Le STATISTICHE UFFICIALI mostrano invece che dal 1943 al 1947 IL NUMERO DI BAMBINI MORTI DI TETANO NON È CAMBIATO (in media un decesso circa ogni anno in ogni dipartimento). Quanto è accaduto negli ESERCITI ALLEATI durante le DUE ULTIME GUERRE conferma l’osservazione precedente fatta sulla POPOLAZIONE CIVILE, in teoria meno esposta.

1) Nell’ESERCITO FRANCESE, IL PIU’ VACCINATO degli ESERCITI ALLEATI, durante della SECONDA GUERRA (più di 4 milioni di vaccinazioni tra l’ottobre 1936 e il giugno 1940), il TASSO di MORBILITÀ TETANICA ogni 1000 FERITI fu, durante la campagna del 1940, LO STESSO che nella PRIMA GUERRA del 1914-18 (quando l’ESERCITO NON FU VACCINATO).

2) Nell’ESERCITO GRECO, NON VACCINATO, la frequenza del TETANO durante l’ultima guerra è stata SETTE VOLTE MINORE che nell’ESERCITO FRANCESE….VACCINATO. (700% INFERIORE).

3) Negli ESERCITI INGLESE e AMERICANO, vaccinati, il TETANO è quasi completamente SCOMPARSO durante la seconda guerra mondiale. Ma TALE REGRESSIONE sembra dovuta a fattori diversi dalla vaccinazione, in particolare ai progressi realizzati nell’IGIENE del SOLDATO, e soprattutto l’impiego, sul larga scala, dei derivati SULFAMIDICI e della PENICILLINA.

Anche la CANCRENA GASSOSA, causata come il TETANO da ANAEROBI, e notevolmente DIMINUITA di FREQUENZA da una guerra mondiale all’altra, ma SENZA VACCINAZIONE.

Del resto, è difficile immaginare che una VACCINAZIONE CONTRO IL TETANO possa essere efficace, poiché un primo attacco della malattia NON CONFERISCE IMMUNITÀ(Kitosato, Toledo e Veillon, Vaillard) e, nei laboratori, si possono VEDER MORIRE di TETANO i CAVALLI SUPERIMMUNIZZATI che servono alla PRODUZIONE del SIERO ANTITETANICO”.

Il TETANO è sempre stata una MALATTIA RARA e con pochi casi all’anno. Introduzione della VACCINAZIONE OBBLIGATORIA nel 1968 NON ne ha MODIFICATO le CARATTERISTICHE NÉ l’ANDAMENTO DECRESCENTE GIÀ IN CORSO.

Dal GRAFICO sulla SITUAZIONE TEDESCA possiamo rilevare che le fasce più colpite della popolazione sono gli ANZIANI seppure anche qui limitatamente a POCHE DECINE di soggetti all’anno. È pensabile che si tratti di IMMUNO-DEPRESSI, presenti in tutti paesi, perlomeno perché ANZIANI.

FONTE:

1) Grafico, nostra elaborazione da dati ISTAT: Cause di morte 1887-1955; Movimento della popolazione e cause di morte negli anni 1941-1942; Annuari di Statistiche Sanitarie 1961, 1971; Statistiche Sanitarie 1981; Cause di morte 1991.

2) Grafico, Roy, Ravy e Lage-Roy, Carola (a cura di), Impfschäden, Lage e Roy Verlag und Buchwertrieb, Murnau (Germany), 1995, p. 53.

Queste sono le PROVE che LE COSIDDETTE MALATTIE INFETTIVE NON ESISTONO e NON SONO MAI ESISTITE come le racconta la medicina ufficiale.

 

La PROVA DEFINITIVA che i VACCINI NON HANNO CONTRIBUITO nemmeno un po’ alla SCOMPARSA delle cosiddette MALATTIE INFETTIVE è DIMOSTRATA dal fatto che i casi di MORBILLO e di PERTOSSE, ovvero di DUE MALATTIE VACCINABILI, sono DIMINUITI con la STESSA VELOCITÀ dei casi di FEBBRE TIFOIDE e SCARLATTINA, ovvero di DUE MALATTIE NON VACCINABILI.

 

 

 

“Se non mettiamo la Libertà delle Cure mediche nella Costituzione, verrà il tempo in cui la medicina si organizzerà, piano piano e senza farsene accorgere, in una Dittatura nascosta. E il tentativo di limitare l’arte della medicina solo ad una classe di persone, e la negazione di uguali privilegi alle altre “arti”, rappresenterà la Bastiglia della scienza medica”.

(By Benjamin Rush, firmatario della Dichiarazione d’Indipendenza USA – 17 Sett 1787).

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CONTAGIO O MALNUTRIZIONE?

LO SCORBUTO

Dal 1492 (scoperta dell’America) al 1747, per 255 anni, gli uomini di tutto il mondo hanno creduto che lo SCORBUTO, che colpiva gli equipaggi e i passeggeri delle navi nelle grandi attraversate oceaniche, fosse una malattia contagiosa.

Le navi dello scorbuto venivano tenute in quarantena fuori dal porto.

La celebre circumnavigazione del globo che vede Ferdinando Magellano (1520) protagonista si concluse con più dell’80% dell’equipaggio morto a causa della presunta malattia.

il Dr. JAMES LIND, medico scozzese della marina da guerra britannica, nel 1747 scoprì che integrando la dieta dei marinai e passeggeri con gli AGRUMI si poteva prevenire e curare questa tremenda malattia.

Lo scorbuto è una malattia da carenza vitaminica (vitamina C).

Nel 1937 il biochimico ungherese Albert Szent-Györgyi dell’Università di Pittsburgh ha avuto il premio NOBEL per i suoi studi sulla biochimica delle ossidazioni e sulla VITAMINA C. Ha estratto dai tessuti della ghiandola surrenale e da vari prodotti di origine vegetale una sostanza cristallina con energiche proprietà riducenti, assai importante nei processi di ossidazione-riduzione. Questa sostanza, in quanto derivata da uno zucchero a sei atomi di carbonio fu dapprima chiamata ACIDO EXURONICO e venne poi identificata (insieme a W. SVIRBELY) con il fattore antiscorbutico, che prese il nome di acido ascorbico o vitamina C, (1933).

L’OCCHIO VEDE solo quello che la MENTE è in grado di PENSARE.

Albert Szent-Györgyi ha scritto:

“La SCOPERTA consiste nel VEDERE ciò che tutti hanno visto e nel PENSARE ciò che nessuno ha pensato”.

IL PRIMO COLPITO di un’EPIDEMIA, è la PROVA MATEMATICA che le malattie non sono trasmesse da una persona all’altra, che non sono causate da alcun microbo, battere, germe, virus, e quindi, che non sono contagiose.

Se IL PRIMO COLPITO di un’epidemia non ha “preso” la malattia dal colpito numero zero (visto che il colpito numero zero non esiste), è perfettamente logico e matematicamente certo che neanche il secondo colpito ha “preso” la malattia dal primo colpito, ecc.

Sapendo che IL PRIMO COLPITO di un’epidemia non ha certamente “preso” la malattia dal colpito numero zero, come si fa a pensare e/o credere che il secondo colpito possa aver “preso” la malattia dal primo colpito?

“La matematica non è un’opinione”.

“LE BUGIE SONO UNA COSA STRANA, se ne ripetiamo una sufficientemente GROSSA, a VOCE sufficientemente ALTA, sufficientemente SPESSO, e sufficientemente A LUNGO, la gente finirà per crederci. DAVVERO. E lo ha già fatto!

Perché ESISTE UNA GROSSA BUGIA, che viene ripetuta a gran voce, molto spesso e da lungo tempo, e il pubblico l’accetta come una verità.

QUAL’ E’ LA BUGIA? IL CONTAGIO.”

Bertrand Russell ha scritto:

“Il fatto che un’opinione sia ampiamente condivisa, non è affatto una prova che non sia completamente assurda. Anzi, considerata la stupidità della maggioranza degli uomini, è più probabile che un’opinione diffusa sia cretina anziché sensata.”

LA PELLAGRA

I primi casi di pellagra, sotto il nome di “mal de la rosa”, erano stati osservati in Spagna fin dal 1735 dal medico Gaspare Casal di Oviedo, il quale li considerò come forme speciali di LEBBRA.

I MALATI di PELLAGRA si riconoscevano per le famigerate «3 D»:

1) DERMATITE – non di rado era scambiata per LEBBRA,

2) DIARREA

3) DEMENZA.

Se non curata, portava alla morte e per decenni i manicomi del nord si riempirono di «MATTI» con i sintomi neurologici della malattia.

Sin dalla seconda metà del 1700 si era notato che la diffusione della malattia andava a braccetto con i consumi di POLENTA, in ITALIA divenne un problema molto esteso nelle regioni venete, dove i contadini consumavano anche due o tre chili di polenta al giorno, e solo quella. Si pensò a una TOSSINA presente nel GRANTURCO (il discusso scienziato italiano Cesare Lombroso fu uno dei più accaniti promotori di tale teoria).

Secondo la prima indagine sanitaria dell’Italia unita, nel 1878, 100.000 persone in Italia ne erano affette, erano quasi tutti contadini e 9 su 10 vivevano fra Veneto, Emilia e Lombardia.

In Veneto quasi un terzo dei contadini veneti era malato.

Comparve in Francia nel 1800.

Nel 1912 la pellagra era al suo apice negli USA.

Dai dati dei National Institutes of Health statunitensi, fra il 1907 e il 1940 circa 3 milioni di americani, soprattutto negli stati del Sud, contrassero la pellagra e 100.000 morirono.

Il 20 marzo 1910, il Dr. Louis Sambon, contrariamente alle teorie precedenti relative alla pellagra, aveva stabilito che la sua diffusione non era stata causata da mais ammuffito, ma piuttosto TRASMESSA agli umani tramite un morso di un MOSCERINO (Simulium vorans).

Nel 1914, l’opinione diffusa è che la PELLAGRA è una MALATTIA INFETTIVA e TRASMISSIBILE.

La commissione per lo studio della pellagra Dr. Thompson-Mc Fadden AVEVA OSSERVATO che l’80% dei CASI di PELLAGRA avevano avuto un CONTATTO CON un CASO PRE-ESISTENTE. I ricercatori avevano attribuito tale clustering ad un AGENTE INFETTIVO SCONOSCIUTO TRASMESSO da persona a persona attraverso un meccanismo sconosciuto.

All’ungherese JOSEPH GOLDBERGER (1874-1929) (morto di cancro), il merito di aver SCOPERTO, che la CAUSA della PELLAGRA NON risiedeva in un AGENTE INFETTIVO trasmesso da persona a persona per contagio, avverso agli umili, MA nella DIETA, che essi seguivano.

Prima di morire Joseph Goldberger lasciò in eredità un economico RIMEDIO TERAPEUTICO: ESTRATTO SECCO di LIEVITO di BIRRA, che oggi sappiamo esser ricco di NIACINA, anche nota come acido nicotinico o vitamina PP, dall’inglese PELLAGRA PREVENTING.

Se a Goldberger si deve la scoperta che la causa della malattia era la DIETA (e, in ultima analisi, le condizioni di povertà delle popolazioni) furono i SUOI SUCCESSORI a capire quale fosse il TASSELLO MANCANTE.

Nel 1937, CONRAD ARNOLD ELVEHJEM (chimico agricolo) e i suoi colleghi dell’Università del Wisconsin-Madison riuscirono a dimostrare che l’ACIDO NICOTINICO aveva la proprietà di GUARIRE una MALATTIA dei CANI nota per la sua sintomatologia come “BLACK TONGUE” (LINGUA NERA), nota da tempo per essere equivalente alla PELLAGRA UMANA. Subito dopo la pubblicazione dell’articolo vennero riferiti anche i primi successi nel trattamento della pellagra umana attraverso la somministrazione dell’AMIDE dell’ACIDO NICOTINICO,” FATTORE PP”.

In molti avevano osservato che i MESSICANI, pur avendo una dieta basata sul MAIS, erano quasi immuni dalla malattia. La differenza stava nella preparazione: in MESSICO la FARINA di MAIS veniva tenuta A BAGNO IN “ACQUA di CALCE”, che rendeva disponibili le vitamine contenute nel cereale (vitamina PP).

Oggi la PELLAGRA è presente in forma endemica in alcune aree del mondo (in AFRICA e in SUD-AMERICA, o in certe regioni dell’INDIA, dove la popolazione si nutre di FARINA di SORGO) e si manifesta in particolare in situazioni di emergenza, sottolinea l’Organizzazione Mondiale della Sanità, come si é reso evidente fra i rifugiati di vari Paesi africani a seguito di crisi politiche e umanitarie.

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CONTAGIO O AVVELENAMENTO da FARMACI e VACCINI?

LO S.M.O.M

Il caso “S.M.O.N”: Tutta colpa dei virus

Andiamo avanti nel nostro viaggio dietro le quinte dell’industria farmaceutica. Ti parlo di “S.m.o.n” una malattia ed un caso eclatante che coinvolse l’azienda svizzera Ciba-Geigy, oggi confluita in Novartis.

S.M.O.N: NEUROPATIA SUBACUTA MIELOTICA

La S.m.o.n, conosciuta anche come “neuropatia subacuta mielotica” è una malattia del sistema nervoso centrale che, partendo dai sintomi di una semplice diarrea, porta a paralisi, cecità e, in taluni casi, anche alla morte.

Il PRIMO CASO di S.m.o.n scoppiò nel 1955, in GIAPPONE, e fu una vera e propria epidemia. Molti, a partire da una banale diarrea, si ritrovarono presto a combattere con problemi neurologici più gravi, e alcuni persero anche la vita.

active nerve cell or neurons communication concept artwork in 3d

Nel 1964, il virologo Masahisa Shingu dichiarò di aver scoperto il virus responsabile dell’epidemia andando ad analizzare le feci dei pazienti. Il ricercatore giapponese pubblicò tutto su una rivista scientifica.

Nel 1968, quattro anni dopo lo studio di Shingu, altri due studi sostennero di aver scoperto anche loro il virus responsabile della Smom. Peccato che si trattava di due virus diversi da quello ipotizzato da Shingu. Chi dei tre aveva ragione? Forse nessuno dei tre. Infatti, fino a quel momento, si credeva che la causa della malattia fosse un virus.

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LA S.M.O.N E IL CLIOQUINOL

Nel 1969 un altro studioso, il neurologo TADAO TSUBAKI, evidenziò che il 96% delle persone che manifestava la S.m.o.n, in precedenza aveva assunto un farmaco anti-diarrea. Si chiamava Clioquinol.

TSUBAKIaffermava quindi che la patologia era indotta da quello stesso farmaco. Una persona con problemi di diarrea andava dal medico, il medico gli prescriveva il Clioquinol, e la persona poco dopo sviluppava la Smon. Accompagnata da disturbi neurologici, cecità, paralisi e, nel peggiore dei casi, il decesso.

Nel 1970, in Giappone venne finalmente vietata la vendita di Clioquinol e nel 1973 la S.m.o.n fu dichiarata ufficialmente SCOMPARSA. Da allora, nessuno ne è stato più affetto in Giappone.

 

Una storia a lieto fine?

Non ancora, perché nel 1974 la rivista americana Reviews in Medical Microbiology riprese la tesi del virus. Un medico, finanziato nelle sue ricerche da chissà quale multinazionale farmaceutica, dichiarò che lui stesso aveva ricontrollato le feci dei pazienti morti dieci anni prima. E sostenne che in esse avesse trovato inequivocabilmente la presenza di un virus. Tra l’altro, diverso dai precedenti tre trovati tra il 1964 e il 1968.

Nel 1975 fu un’altra rivista, The Lancet, a smentire per la seconda volta la tesi virale e a riconfermare la veridicità delle ricerche del dottor Tsubaki circa la responsabilità del Clioquinol.

Insomma, il dibattito proseguì ancora. E questo a tutto vantaggio di chi non voleva che si sapesse la verità. Ti ricordi il motto del Sistema? “Divide et impera”. Basta che ci tengano separati, che ci facciano discutere l’uno contro l’altro, e c’è chi intanto può mandare avanti i propri interessi. Anche venderti un farmaco letale.

IL PROCESSO PER IL CASO S.M.O.N marteloscopio

Tuttavia, contro i disastri della S.m.o.n qualcuno cercò di unirsi. Alcuni dei parenti delle vittime fecero causa al produttore del farmaco, e durante il procedimento cominciarono a emergere diverse verità.

La prima. L’FDA, l’ente che controlla i farmaci in America, aveva vietato il Clioquinol già nel 1965. Che quel farmaco fosse letale, era in sostanza già stato accertato da tempo. Perché allora fu mantenuto sul mercato giapponese?

La seconda. Anche in Giappone, molti medici avevano segnalato che la somministrazione del Clioquinol aveva procurato effetti collaterali piuttosto rilevanti ai loro pazienti. Possibile che nessuno avesse considerato le segnalazioni di quei medici?

La terza. Ciba-Geiby, l’azienda che produceva e commercializzava il Clioquinol, aveva contattato quegli stessi medici. Inoltre li aveva invitati a interrompere le loro segnalazioni, magari in cambio di alcuni “benefit”.

La quarta. Nessuno dei medici che aveva precedentemente segnalato gli effetti collaterali del Clioquinol, si presentò poi al processo per testimoniare.

Cosa successe, a questo punto?

Un quinto degli oltre quattromila querelanti cambiò avvocati per dubbi sul loro corretto operato, a causa di sospette lentezze. Sorse il dubbio che Ciba-Geiby avesse corrotto addirittura gli avvocati delle vittime.

Morale. Solo nel 1978 la Corte distrettuale di Tokyo sancì che il Clioquinol era stato effettivamente la causa della Smom. E costrinse l’azienda Ciba-Geiby a fare una dichiarazione pubblica.

“I nostri prodotti farmaceutici sono stati responsabili dell’apparizione della S.m.o.n in Giappone. Porgiamo le nostre scuse e risarciamo le vittime”.

Dunque, fine del Clioquinol sul mercato?

Ebbene no! Infatti negli anni Ottanta, il Clioquinol venne approvato per la vendita in Canada, Australia, Danimarca e altri paesi del mondo. Ancora oggi il Clioquinol è in studio come possibile cura per l’Alzheimer, la malattia di Huntington (che è un disturbo neuro-degenerativo) e altre patologie.

Quale pare essere in certi casi la tattica adottata quando viene scoperto che una molecola brevettata presenta degli effetti collaterali? Semplice: confezionare quella molecola in un prodotto destinato a curare quegli stessi effetti collaterali. E così farmaci che sono potenzialmente cancerogeni, vengono somministrati a chi ha già una forma tumorale, e farmaci che inducono problemi neurologici vengono dati a chi già soffre di disturbi simili… In questo modo, nessuno potrà attribuire la malattia al farmaco.

Al contrario, se magari per l’effetto placebo, un paziente guarisse dalla sua malattia, tutti i meriti andrebbero indiscutibilmente al farmaco. Ma se la malattia non passa o addirittura peggiora, la colpa non può essere del farmaco, dato che il paziente già ce l’aveva.

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Articolo estratto dal libroLiberi dal Sistema – La Guida per Cambiare il Mondo Partendo da Sè” di Enrico Caldari.

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L’INFLUENZA SPAGNOLA

La peggiore epidemia che abbia mai colpito l’America, la cosiddetta INFLUENZA SPAGNOLA del 1918 è stata CAUSATA dalla massiccia campagna di VACCINAZIONE portata avanti in tutta la federazione [statunitense].

I DOTTORI hanno detto alla popolazione che la malattia era causata

dai GERMI.  I VIRUS NON ERANO ANCORA NOTI AI TEMPI altrimenti sarebbero stati incolpati loro. GERMI, BATTERI e VIRUS, assieme ai BACILLI ed ad un piccolo numero di altri organismi invisibili sono i CAPRI ESPIATORI sui quali i MEDICI amano far ricadere la colpa delle cose che non comprendono. 

l’INFLUENZA SPAGNOLA, ESPLOSE SUBITO DOPO la FINE PRIMA GUERRA MONDIALE quando i nostri soldati stavano ritornando a casa da oltre oceano. Questa fu la prima guerra nella quale TUTTI I VACCINI ALLORA NOTI FURONO SOMMINISTRATI OBBLIGATORIAMENTE a TUTTI i MILITARI. Questo guazzabuglio di VELENI FARMACOLOGICI e di PROTEINE PUTRIDE di cui i VACCINI erano composti, causò una tale diffusione di MALATTIA e di MORTE tra i SOLDATI che era un comune soggetto di discussione il fatto che I NOSTRI UOMINI venivano UCCISI PIU’ DALLE INIEZIONI dei MEDICI CHE dalle PALOTTOLE delle ARMI DA FUOCO.

MOLTI furono resi INVALIDI e tornarono a casa o finirono in un

ospedale militare, come dei rottami senza speranza, prima ancora di

avere visto un giorno di battaglia. La PERCENTUALE di MALATTIE e MORTI tra i SOLDATI VACCINATI fu 4 VOLTE MAGGIORE RISPETTO ai CIVILI NON VACCINATI. Ma questo non fermò i promotori dei vaccini

Venti milioni (20.000.000) di PERSONE MORIRONO IN TUTTO IL MONDO il mondo di quell’EPIDEMIA INFLUENZALE e sembrò toccare TUTTI I PAESI che furono RAGGIUNTI DALLA VACCINAZIONE.

La GRECIA e poche ALTRE NAZIONI che NON ACCETTARONO IL VACCINOFURONO LE UNICHE A NON ESSERE COLPITE dall’INFLUENZA. Questo non dimostra forse qualcosa?

A CASA (negli U.S.A.) la situazione era la stessa; GLI UNICI CHE SFUGGIRONO ALL’INFLUENZA FURONO QUELLI CHE RIFIUTARONO LE VACCINAZIONI

NEL TENTATIVO DI DEBELLARLA furono USATE TUTTE LE SOSTANZE CONOSCIUTE DELL’ ARMAMENTARIO MEDICO; ma l’aggiunta di questi FARMACI, ognuno dei quali rappresenta un VELENO,non fece altro che intensificare la condizione di IPER-AVVELENAMENTO dei MALATI, in maniera tale che il TRATTAMENTO DELLA MALATTIA UCCISE in realtà PIU’ DI QUANTO NON FECE L’INFLUENA STESSA.” – FB Comments For Wp: http://www.vivacityinfotech.com

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Arnold Ehret

Nel cibo (dieta) risiede il 99,99% delle cause di tutte le malattie e di ogni tipo di salute imperfetta. Salute e malattia del corpo umano ed animale dipendono al 99,99% dal cibo. Se conosci la verità sull’alimentazione umana – e l’apprenderai nelle lezioni successive – ti divertirai notando come i fisiologi brancolino nel buio – come abbiano elaborato degli standard per la quantità di albumina necessaria all’uomo medio, il quale standard, a proposito, si sta abbassando lentamente. Loro, e persino gli “esperti dietisti”, fanno delle valutazioni senza sapere nulla del grande mistero: i rifiuti accumulati nel corpo umano. Per migliaia di anni l’uomo ha vissuto in modo più sano, senza le formule e i valori nutrizionali del cibo, e dubito molto che anche uno solo di questi fisiologi abbia mai dato consigli al proprio “chef’ in base ai valori nutrizionali.

L’intera faccenda è una farsa, mascherata da cosiddetta scienza. Alcuni, come il professor CHITTENDEN, hanno verificato tramite esperimenti che l’energia e la resistenza aumentavano con meno cibo – specialmente con meno proteine. Il Professor HINDEDE ha provato che l’albumina è poco rilevante e FLETCHER ha superato tutti. Egli visse con un tramezzino al giorno curando la sua cosiddetta malattia “incurabile” e sviluppò una tremenda resistenza.

Una volta superato il timore delle mortali conseguenze che avrei subito se non mi fossi attenuto rigorosamente alla “necessità scientifica” di proteine, ho scoperto, sperimentato e dimostrato il fatto, finora sconosciuto ed incredibile, che nel corpo pulito, libero dal muco e dai veleni, gli alimenti più carenti di proteine, come la frutta ad esempio, sviluppano la più grande energia e una incredibile resistenza. Non puoi guarire l’alcolismo con l’acqua se non smetti di bere alcool. Non puoi guarire la malattia con nessun genere di accorgimenti, trattamenti o diete, senza interrompere il consumo di alimenti che producono malattie, che costituiscono il 90% della dieta distruttiva dell’odierna civiltà.

I cibi naturali dell’uomo, la frutta e le verdure non amidacee a foglia verde (come sono definiti nella genesi, “Frutti ed erbe”), li ho classificati con il nome di “Dieta Senza Muco“, perché il muco è la sostanza principale, importante e significativa, mentre gli altri alimenti errati contengono, producono e ingombrano il corpo umano con sostanze che causano malattia.

Tutte le “stupidaggini” della dietetica scientifica, i valori nutrizionali, le statistiche, ecc., sono inutili e invani finché non si intraprende il primo passo, che è quello di considerare tutti gli alimenti ed il loro valore da un angolo principalmente differente:

1- Fino a che punto e in che quantità i cibi producono e lasciano materiale (muco) che genera malattie nel corpo.

2 – Le loro proprietà dissolventi, eliminative e di guarigione. A questo scopo faccio una critica speciale dei differentialimenti, specialmente quelli errati, così per vedere immediatamente perché sono “distruttivi” e senza alcun valore nutritivo positivo, ma producono e depositano rifiuti nel corpo. Vedi la Lezione 14 e scoprirai che i risultati delle ricerche di BERG sono gli stessi che ho ottenuto con l’intuizione, sperimentando su me stesso e dalle esperienze con alcune migliaia di pazienti.

 

Se l’eliminazione del MUCO disciolto è abbastanza consistente da coinvolgere l’intero organismo, ma non ancora pericolosa, potrà essere diagnosticata come INFLUENZA. Se il lavoro di eliminazione intrapreso dalla Natura scava più in profondità nel sistema, specialmente  in quegli importanti organi – I POLMONI – molto più muco e veleni vengono disciolti contemporaneamente, sottoponendo la circolazione ad un FORTE ATTRITO, come in un MACCHINARIO dagli INGRANAGGI SPORCHI – o, per esempio, in un AUTOMOBILE che viaggia con i FRENI TIRATI. L’ATTRITO produce calore anormale, che viene chiamato FEBBRE, e i medici la chiamano POLMONITE, la quale è davvero un “FEBBRILE” SFORZO da parte della NATURA per LIBERARE il PIU’ VITALE ORGANO dai suoi RIFIUTI. Se invece vengono chiamati in causa i RENI per eliminare il MUCO disciolto, venendo colpiti quindi questi organi, viene diagnosticata una NEFRITE, eccetera.

In altre parole, l’IMPEGNO della NATURA per SALVARE una VITA UMANA, tramite i suoi “FEBBRILI” SFORZI per ELIMINARE il MUCO e i PRODOTTI TOSSICI, viene etichettato come: MALATTIA ACUTA. –

Arnold Ehret (il sistema di guarigione della dieta senza muco)

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Nel suo libro ” LA SCIENZA E LA RAFFINATA ARTE DEL CIBO E DELLA NUTRIZIONE” A p. 275 il Dr. H. M. Shelton scrive: 

L’ IRRITAZIONE delle SUPERFICI MUCOSE dà luogo ad una IPER-ATTIVITA’ delle MUCOSE generando CATARRO.”

tratto dalle riviste “Le bon guide de l’hygienisme ” di Albert Mosserì, articoli tratti dalla Dr. Shelton Hygienic Rewiew , e dal Dr, Shelton The Hygienic System.

Le bon guide de l’hygienisme N° 18 

p. 5.

In uno stato normale, vale a dire IN SALUTE PERFETTA, LE MUCOSE SONO SEMPRE UMIDE.

La secrezione di una quantità molto moderata di MUCO, costituisce una parte essenziale del funzionamento, PER IMPEDIRE DI SECCARSI E SCREPOLARSI.

Quando, non importa quale parte della MUCOSA SI IRRITA, si congestiona o si infiamma, LE SECREZIONI NORMALI si alterano in termini di qualità e quantità.

In tutti gli stati catarrali, all’ inizio le secrezioni sono liquide, ma quando la” malattia” procede, esse divengono spesse, più gialle e meno irritanti.

p. 6

L’ escrezione eccessiva di un MUCO anormale, è un processo di eliminazione compensatorio e vicariante.

Il CATARRO CRONICO, è la conseguenza di una INTOSSICAZIONE CRONICA.

Rappresenta una provocazione cronica.

p. 7

I CATARRI, sono uno STADIO IMPORTANTE nell’EVOLUZIONE di una PATOLOGIA PIU’ GRAVE. 

E quando questo processo si aggrava e continua, produce dei CAMBIAMENTI ANORMALI NEI TESSUTI, man mano che progredisce. 

Se le cause non vengono corrette, continua ad andare di male in peggio.

I CATARRI, non sono solo LA PRIMA MALATTIA che sviluppiamo, cosa consuetudinaria per i bambini, ma costituiscono LA PATOLOGIA INIZIALE DA CUI TUTTE LE” MALATTIE” ECCEZIONALI TRAGGONO ORIGINE.

(Rinite, Raffreddore da fieno, Asma, Gastrite, Colite, Leucorrea, Polipi, Ulcere, Cancro, ecc.).

p. 8

Come i CATARRI ( ovunque essi si presentino), e tutte le altre cosiddette malattie che si evolvono dal CATARRO, provengono da un modo di vivere disgiunto dagli interessi superiori della vita, il cammino per ristabilirsi si trova in un modo di vivere che sia in armonia con le leggi della vita. 

Le bon guide de l’hygienisme N° 46

p. 12.

UN VECCHIO STATO CATARRALE nel NASO ( rinite), può culminare in ulcera nasale, come un vecchio stato catarrale dello STOMACO ( gastrite), può finire in un ulcera gastrica, ed infine un vecchio stato catarrale del COLON ( colite), può finire in una colite ulcerativa.

IL CANCRO, è la tappa seguente e finale in questo processo. 

Le bon guide de l’hygienisme N° 58 

p. 14.

L’ ASMA, ha per base la TOSSIEMIA e i CATARRI GASTROINTESTINALI.

Le bon guide de l’hygienisme N°41.

IL RAFFREDDORE DA FIENO, è un genere particolare di CATARRO CRONICO.

p. 13

Sebbene sia vero, che la polvere, il polline, le emanazioni dei cavalli, gatti, uccelli, ecc. ed anche l’ aria fredda, getteranno i pazienti in intolleranti sofferenze, ciò non prova che siano la causa del raffreddore da fieno.

TUTTO CIO’ CHE IRRITA una mucosa sensibile, causa un FIOTTO DEL SANGUE al punto del’ irritazione e LO SCOLO DI UN’ ESSUDAZIONE PER LAVARE L’ IRRITANTE.

p. 14.

L’errore, è di considerare gli elementi normali nel’ ambiente naturale del’ uomo, polline, emanazioni degli animali, come le cause del raffreddore da fieno mentre la causa di base, è la causa della sensibilizzazione delle mucose, che normalmente non sono sensitive al polline, ecc.

IL RAFFREDDORE DA FIENO, è un genere particolare di catarro cronico.

p.16.

I POLIPI, sia quelli che si sviluppano nel naso, che quelli che si sviluppano nel colon, che quelli che si sviluppano nell’utero, sono causati da stati catarrali prolungati o cronici.

I POLIPI, sono RIASSORBITI dal corpo durante il DIGIUNO, e SE SI EVITANO in seguito LE CAUSE DEI CATARRI, non si riformeranno più.

Le bon guide de l’hygienisme N° 35.

p. 15.

T.C.FRY scrive:

Una PERSONA ALLERGICA, è una persona molto sana, che possiede una resistenza vitale vigorosa alle sostanze nocive, essa non è una persona super-sensibile o debole.

Le bon guide de l’hygienisme N° 50

p. 19.

LA LEUCORREA, è uno scolo biancastro e vischioso della vagina e della cavità uterina, che di solito chiamiamo “PERDITE”.

Si tratta di uno scolo catarrale, che indica uno stato infiammatorio della mucosa del collo o del corpo dell’ utero, o tutt’ e due.

SINTOMI

La parola biancastro è impropria, perché lo scolo è giallastro o talvolta verdastro .

Se lo scolo è leggero o liquido, denso e cremoso, si può essere certi che proviene dalla vagina.

Se è come una corda, vischioso e gelatinoso come bianco d’ uovo, proviene probabilmente dal collo dell’ utero o dall’ utero.

Se si ha del pus, ciò denota una suppurazione.

Uno scolo abbondante, indica che una grande superficie è implicata.

Uno scolo leggero, indica che solo il collo del’ utero è affetto.

L’ intensità del’ alterazione costituzionale, è in rapporto con la quantità dello scolo.

EZIOLOGIA

Nelle giovani donne non sposate, ciò proviene da un’ iperemia esagerata degli organi riproduttivi a causa di un eccesso di stimolazione.

La natura emotiva di queste giovani donne, è stata alimentata da una mente morbosa: le loro letture sono erotiche, la loro compagnia inadatta, troppe carezze; ne consegue uno sviluppo sessuale precoce, causato dagli alimenti stimolanti, così come dalle bevande e dalle suggestioni salaci( eccitanti).

Tutto ciò, porta ad un eccesso di sangue verso gli organi della riproduzione, che diventano intasati.

Questo ingorgo, è spesso così grande, la mucosa così ispessita, ed i tessuti sotto mucosi talmente intasati, che il collo del’ utero si chiude, e il flusso mestruale non può passare senza dolore.

p. 20.

L’ ingorgo continuo di queste parti, e il flusso esagerato, aggiunto ad una tossiemia sistemica, sviluppano presto un’ infiammazione catarrale, e a meno che le cause non vengano rimosse, l’ ingorgo continuerà e l’ infiammazione sarà seguita da un’ ulcera.

La LEUCORREA, non è differente dai catarri del naso, della gola e delle altre mucose del corpo.

E’ causata, dalle stesse condizioni del sangue e dei tessuti, che sono alla base dei catarri nel corpo ovunque, con in più le cause qui sopra menzionate.

Più l’ eliminazione è imperfetta, e più lo scolo del’ utero sarà copioso, a meno che anche altre mucose non vengano coinvolte per compiere queste funzioni vicarianti.

E’ su questa base, che si incontrano tutte le cosiddette malattie femminili trattate dai ginecologi.

CURE ALLE PAZIENTI

Poiché, è impossibile causare un’ affezione locale senza un’ infezione in atto, senza cioè, che esista un disturbo costituzionale di tossiemia e di enervazione, le cure devono essere rivolte all’ eliminazione dell’ alterazione costituzionale.

In altri termini, le abitudini di vita devono essere corrette.

Ogni abitudine mentale e fisica, che abbia contribuito a produrre l’ enervazione e l’ eliminazione imperfetta, deve essere abbandonata.

Il digiuno ed il riposo, elimineranno la tossiemia e restaureranno l’ energia nervosa , ma solo la correzione dello stile vita permetterà di evitare la ricaduta dello stato catarrale. 

Le bon guide de l’hygienisme N° 34 

p.15.

Gli STATI CATARRALI, peggiorano soprattutto sotto l’ influenza dell’enervazione, degli abusi alimentari, degli idrati di carbonio, del latte e dei corpi grassi.

L’ aggravamento dello scolo catarrale, in seguito alla consumazione di questi alimenti, ha fatto si, che siano stati chiamati” GLI ALIMENTI CHE FORMANO MUCO.”

Le bon guide de l’hygienisme n° 18 p. 4

Tradotto e presentato da Albert Mossèri dalla Dr. Shelton’s Hygienic Review vol. 20 n°6

QUAL E’ LA CAUSA PRINCIPALE DELLA BRONCHITE

Albert Mossèri

Ho appena ricevuto questa lettera da uno dei miei lettori.

Egregio signor Mossèri,

I miei più calorosi complimenti per il numero 39 della rivista che è veramente ottimo (numero speciale sulla bronchite).

I LATTICINI sarebbero responsabili della bronchite così come i CEREALI, se si tiene conto dell’osservazione di un malato riportata dal Dr. SEIGNALET,alla pagine 341 del suo libro “L’ALIMENTAZIONE e la TERZA MEDICINA” nella quale egli preconizza una ALIMENTAZIONE ISTINTIVA.

UNA BRONCHITE CRONICA: è iniziata nel 1992 con degli attacchi frequenti, 3 o 4 all’anno, risolti molto rapidamente con degli ANTIBIOTICIProgressivamente gli accessi (accesso: l’insorgere improvviso di una manifestazione di carattere patologico) della bronchite sono diventati resistenti agli antibiotici ed è stato necessario ricorrere ai corticoidi. Ma alla sospensione dei corticoidi la recidiva era sistematica. Bene, con un REGIME IPO-TOSSICO, la tosse e l’espettorato cessano nonostante siano sospese tutte le medicine. Sorpreso da questi risultati, il malato riprende i latticini, ma il giorno dopo riappare la bronchite. Il regime dietetico viene ripreso e la bronchite sparisce. Lo scenario si ripete con i cereali.

Mi piacerebbe sapere perché questo medico non ha sospeso dall’inizio tutti farmaci e consigliato la sua dieta che ha definito “ipo-tossica, ancestrale, originale.

Quandosi è medici, si viene DEFORMATI dall’OTTICA MEDICA e il vocabolario ne risente.

Quindi egli ha rapidamente concluso che la causa principale della BRONCHITE era da ricercarsi nei CEREALI e nei LATTICINI.

Dunque, IO CREDO CHE se il suo malato avesse fatto la stessa esperienza non importa con quale ALIMENTO MALSANO (diverso dai cereali e dai latticini), avrebbe ottenuto lo stesso risultato, vale a dire il ritorno della bronchite. Questo merita una spiegazione.

In effetti, poiché il corpo si è abituato ad eliminare (le tossine) attraverso il canale dei bronchi, utilizzerà lo stesso canale per tutti gli alimenti non sani. Questo non significa che questi alimenti siano pure essi la causa della bronchite.

La CAUSA PRINCIPALE della BRONCHITE sono i CEREALI in tutte le loro forme (torte, dolci, biscotti, farine,pane bianco o integrale, riso, brioches, sandwichs, ecc.

Molta gente mangia alimenti malsani senza però avere la bronchite. Allora? Gli altri alimenti malsani non sono consumati con la stessa frequenza e nelle varie forme dei cereali.

Secondo me, i LATTICINI in eccesso producono l’INFEZIONE (eczema, infezioni renali e vescicali, pus, foruncoli, cancro, ecc.) poiché sono ALIMENTI AZOTATI che IMPUTRIDISCONO nell’intestino.

Per contro, i CEREALI FERMENTANO nell’intestino e provocano le MALATTIE CATARRALI, reumatiche, calcoli, diabete, ecc. (leggere il mio libro su questo argomento).

COME CURARE LA BRONCHITE

Le similitudini di tutte le malattie catarrali

La bronchite è l’infiammazione dei bronchi, vale a dire del passaggio dell’aria nei polmoni.

Essa si differenzia dal catarro del naso o della gola unicamente per la sede.

Questo significa che la bronchite acuta o cronica è una “patologia” catarrale.

L’uomo della strada, quando è affetto da una bronchite acuta, potrebbe dire che ha un RAFFREDDAMENTO AL PETTO. Dice meglio di quanto non ne sia cosciente.

Ho spesso sottolineato le caratteristiche analoghe di quelle che si definiscono malattie “catarrali”, non importa quale sia il luogo delle mucose del corpo dove la malattia si localizza.

In uno STATO NORMALE, vale a dire in SALUTE PERFETTA, le MUCOSE sono SEMPRE UMIDE. La SECREZIONE di una quantità molto moderata di MUCO, costituisce una parte essenziale del funzionamento, PER IMPEDIRE di SECCARSI e SCREPOLARSI.

QUANDO, non importa quale parte della MUCOSA SI IRRITA, si congestiona o si infiamma, LE SECREZIONI NORMALI si ALTERANO in termini di QUALITA’ e QUANTITA’.

ALL’inizio, nella BRONCHITE come nel RAFFREDDORE, la mucosa può diventare secca e calda. Dopo si verifica la congestione e la screpolatura di questa mucosa con la secrezione di muco liquido e frequenti starnuti.

La mucosa gonfiata e ispessita restringe il passaggio dell’aria e la respirazione diviene difficile.

Nel corso e nella misura in cui questa condizione si sviluppa, la quantità di muco aumenta, diviene più spessa e l’ostruzione del passaggio dell’aria totale. A questo punto si tende a respirare con la bocca.

Dopo qualche giorno il muco diviene molto spesso ed assume il colore della crema.

NELLA BRONCHITE ACUTA 

Nella bronchite acuta, gli sviluppi si susseguono nello stesso ordine, poiché il modo di sviluppo patologico è più o meno fissato in partenza dalla nostra intelligenza somatica.

La mucosa dei bronchi si gonfia e si ispessisce in modo che il transito dell’aria è bloccato, La respirazione diviene difficile.

IL MUCO SI ACCUMULA nei bronchi PROVOCANDO UN’IRRITAZIONE e la voglia di TOSSIRE per espellere il muco e potere RESPIRARE MEGLIO.

Come per il naso, ciò avviene nello stesso modo nei bronchi.

In tutti gli STATI CATARRALI, all’INIZIO le SECREZIONI sonoLIQUIDE, ma QUANDO la MALATTIA PROCEDE, esse divengonoSPESSE, più GIALLE e MENO IRRITANTI.”- 

Lo STRANUTO O LA TOSSE 

Notate che dei catarri acuti di questo tipo, quando si sviluppano nel naso, finiscono per restringere il passaggio dell’aria e si starnutisce.

Ma quando si sviluppano nei bronchi, restringono il passaggio dell’aria e si ha la TOSSE.

Questa differenza nei sintomi è in rapporto alla localizzazione non nel tipo.

Se il catarro nasale diventa cronico, come accade quando i raffreddori ritornano e il modo di vivere non viene corretto, ci si soffia spesso il naso e il MUCO diviene VERDASTRO e tende a SECCARSI nel NASO. Allora si cerca di pulirlo con l’aiuto del dito o altri mezzi.

Invece NEI BRONCHI, si tossisce e si espettora. Il MUCO tende a divenireVISCHIOSO, VERDE e AMARO.

L’UTERO

La donna che soffre di catarro nell’utero vedrà colare del muco liquido dalla sua vagina. Man mano e nella misura in cui il suo stato si protrae il muco diviene spesso BIANCO, GIALLO O VERDE SCIALBO. La mucosa del suo colle dell’utero si scalderà ed ispessirà (CERVICITE) ed avrà delle,MESTRUAZIONI DOLOROSE a causa della RESTRIZIONE DELL’UTERO.

La linea evolutiva del catarro dell’utero è la stessa di quella del naso o della gola, poiché i sintomi di base sono gli stessi, si differenziano solo per la localizzazione.

IN UN CASO abbiamo l’OSTRUZIONE della RESPIRAZIONE per l’ADDENSAMENTO e ISPESSIMENTO della MUCOSA al passaggio dell’aria.

Nell’ALTRO CASO, il DRENAGGIO è OSTRUITO con una MESTRUAZIONE DOLOROSA per l’ADDENSAMENTO E ISPESSIMENTO della MUCOSA dell’UTERO.

Ora comprendiamo che nella BRONCHITE, i BRONCHI sono sofferenti nella stessa maniera di quando il NASO è chiuso, e quindi possiamo dare ragione a colui che dice: ho un RAFFREDAMENTO AL PETTO.

NON SI ATTACCA UN RAFFREDDORE

Non è quindi corretto dire: “mi sono preso un raffreddore”, né “ho avuto un attacco di bronchite”. In effetti, anziché prendere qualcosa, ci si sbarazza di qualcosa.

L’escrezione eccessiva di un muco anormale è un PROCESSO di ELIMINAZIONE COMPENSATORIO e VICARIANTE.

Questo lavoro di eliminazione vicariante procede colpendo una superficie più o meno grande, a seconda della gravità dello stato del paziente.

PIU’ LA SATURAZIONE TOSSIEMICA è GRANDE, più si avrà bisogno di una ELIMINAZIOINE COMPENSATORIA PIU’ AMPIA. (POLMONITE)

IL PUNTO DI TOLLERANZA

La “malattia”, si concluderà, se è acuta, quando l’intossicazione si sarà ridotta fino ad un punto di tolleranza. Dopo il quale, i sintomi diminuiranno, le mucose infiammate diventeranno meno scottanti e sensibili, le secrezioni si normalizzeranno e il paziente ritornerà in salute o, se è stato trattato, si dirà che è guarito.

IL CATARRO CRONICO

Il catarro cronico è la conseguenza di un INTOSSICAZIONE CRONICA,Rappresenta una PROVOCAZIONE CRONICA. Come ho detto spesso, la malattia inizia dove la causa prende inizio e persiste fino a che la causa persiste.

La BONCHITE CRONICA è caratteristica di coloro che vivono in modo tale che sono CRONICAMENTE SATURI DI TOSSINE.

Sono INFIACCHITI perché l’eliminazione è bloccata.

Sono INFIACCHITI poiché anche le secrezioni sono bloccate.

Mangiano troppo e ciò, assieme a delle secrezioni inibite, produce un circolo di tossine che si riversano nel circolo sanguigno dell’apparato digestivo.

Le persone capaci di osservare possono vedere le loro bronchiti migliorare o peggiorare in conformità con le loro abitudini, buone o malsane.

Una spossatezza leggera, un pasto insolito una mancanza di sonno o un’altra CAUSA aggiuntiva di IRRITAZIONE aggravano quasi immediatamente i sintomi.

I MICROBI E I VIRUS

Se noi potessimo pensare meno ai microbi e ai virus, e osservassimo con cura i nostri sintomi, quando aumentano e quando diminuiscono, in accordo con le variazioni della nostra vita quotidiana, impareremmo rapidamente a riconoscere le abitudini, le pratiche e gli eccessi che ci fanno male e che ci impediscono di ristabilirci.

Noi sapremmo quali sono i modi di vita che ci portano a migliorare la nostra salute.

LA VITA ci INSEGNA solo se acconsentiamo di ascoltarla.

Se solamente noi potessimo aprire i nostri occhi e capire ciò che ha da insegnarci, noi scopriremmo la strada della vita sana.

I CATARRI NON SONO SENZA IMPORTANZA NELL’EVOLUZIONE DELLA MALATTIA

I PRIMI IGIENISTI dicevano che i CATARRI sono una questione di POCA IMPORTANZA, ma io considero questo un ERRORE.

In realtà sono uno STADIO IMPORTANTE nell’EVOLUZIONE di una PATOLOGIA PIU’ GRAVE. 

E quando questo processo si aggrava e continua, produce dei CAMBIAMENTI ANORMALI NEI TESSUTI, man mano che progredisce. E se le cause non vengono corrette, continua ad andare DI MALE IN PEGGIO.

ULCERA, POLIPI, CALCOLI, CANCRO

Si avrà un indurimento cronico delle VIE NASALI, con un ulcerazione e formazioni di polipi.

Si potrebbe avere un indurimento delle MUCOSE BRONCHIALI, con la dilatazione della TRACHEA, il suo ulceramento, la formazioni di polipi o anche di cancro.

Si potrebbe avere un ispessimento cronico dell’ENDOMETRIO (mucosa dell’utero) con il suo ulceramento, soprattutto dell’utero, la formazione di polipi e alla fine il cancro.

Nel COLON, nella VESCICA, nel FEGATO e nella VESCICA BILIARE, si può sviluppare un’evoluzione simile.

Nel FEGATO e nella VESCICA BILIARE, man mano che la patologia si sviluppa, si potrebbe avere la formazione di CALCOLI.

La stessa produzione di CALCOLI si può verifica nei RENI e nel PANCREAS.

Poiché il modo di vivere non viene corretto, – man mano chel’INDEBOLIMENTO diviene sempre più profondo – e poiché la SATURAZIONE TOSSINICA AUMENTA – la salute in generale diminuisce e i TESSUTI SOTTO-MUCOSI SI DISINTEGRANO. In questo modo la“MALATTIA ORGANICA” EVOLVE.

I CATARRI, non sono solo LA PRIMA MALATTIA che sviluppiamo (raffreddore), cosa consuetudinaria per i bambini, ma costituiscono LA PATOLOGIA INIZIALE DA CUI TUTTE LE “MALATTIE” ECCEZIONALI TRAGGONO ORIGINE (Rinite, Raffreddore da fieno, Asma, Gastrite, Colite, Leucorrea, Polipi, Tumori, Ulcere, Cancro, ecc.). —

BISOGNA SCEGLIERE LE CURE O UN MODO DI VITA SANO

Come i CATARRI (ovunque si presentino) e tutte le altre malattie cosiddette che si evolvono dal catarro, provengono da un modo di vivere disgiunto dagli interessi superiori della vita, il cammino per ristabilirsi si trova in un modo di vivere che sia in armonia con LE LEGGI DELLA VITA.

LA SALUTE dipende innanzitutto da un modo di vivere sano.

LA GUARIGIONE dipende anch’essa da un modo di vivere sano.

Quando un uomo si mette a seguire le cure anziché un modo di vivere conforme alle LEGGI DELLA NATURA, inizia un cammino discendente che porta alla DEBOLEZZA, alla MALATTIA, alla MISERIA e alla MORTE PREMATURA.

PER RISTABILIRSI, il MALATO deve fare un uso appropriato degli ELEMENTI della SALUTE.

Non può sicuramente ignorare TUTTI I BISOGNI della VITA violare tutte LE SUE LEGGI e ristabilire la sua salute con cure diverse, – sia che questi trattamenti siano medici o di Naturopatia, come pure gli interventi palliativi detti “naturali”.

Per riequilibrare le sue leggi, la Natura chiede l’ASTINENZA DOPO GLI ECCESSI (DIGIUNO). Ma se questo eccedere non è abituale, se non è stato praticato per lungo tempo, il periodo di DIGIUNO non ha bisogno di essere molto lungo.

Si possono saltare uno o due pasti. Ci si può anche riposare qualche ora.

Se l’eccesso di SOLE ha prodotto una scottatura, si eviterà di mettersi al sole giusto fino a quando le scottature si sono cicatrizzate.

Se gli abusi sono stati abituali e persistenti, come è spesso il caso di alcuni pazienti, il periodo di DIGIUNO dovrà essere più lungo.

Il digiuno fa parte di un modo naturale di vivere tanto come il nutrirsi.

Intendo dire con ciò che ESISTE un TEMPO per MANGIARE e un TEMPO per NON MANGIARE, come c’è un TEMPO per LAVORARE e uno perRIPOSARSI.

Nella MALATTIA ACUTA, non bisogna prendere cibo.

Nella MALATTIA CRONICA, il DIGIUNO è quasi sempre perciòESSENZIALE.

I TRE BISOGNI

I tre bisogni sono dunque:

1 Il RIPOSO per preservare la capacità di funzionamento normale.

2 Il DIGIUNO come mezzo per liberare il corpo dal suo fardello di tossine accumulate.

3 Un MODO DI VITA CORRETTO per mantenere l’ENERGIA NERVOSA NORMALE e per EVITARE il ripresentarsi dell’INTOSSICAZIONE.

Questi bisogni permettono al malato di andare verso ad uno stato di SALUTE VIGOROSA.

NON SI AVRA’ BISOGNO DI NESSUN TRATTAMENTO.

Al contrario, i TRATTAMENTI utilizzati producono INDEBOLIMENTO SUPPLEMENTARE e contribuiscono a RITARDARE il PROCESSO di RISTABILIMENTO, quando addirittura non lo IMPEDISCONO.

Tradotto e presentato da Albert Mosseri dalla Dr. Shelton’s Hygienic Review ARNOLD EHRET vol. 20 n°6

N.B. Se si tolgono il PANE e tutti i CEREALI, e si sostituiscono con delle PATATE non si rischiano più le bronchiti (leggere il mio libro su questo argomento)

(Ma è meglio eliminare anche i latticini – Nota di S. T. )

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Stefano Torcellan

L’enervazione o indebolimento è il primo passo verso la tossiemia

Il FREDDO indebolisce l’organismo. Per combattere contro il freddo, l’organismo sottrae energie preziose al metabolismo. Quando il corpo è debole, anche le funzioni organiche sono deboli. Questo indebolimento che gli igienisti chiamano enervazione favorisce un rallentamento o un blocco delle funzioni organiche e delle fasi metaboliche: “1. appropriazione del cibo 🍲e digestione – 2. assorbimento e assimilazione del cibo 🍲 3. eliminazione degli scarti metabolici del corpo e delle materie tossiche ingerite e inalate”. – Quando rallenta o si blocca la fase dell’eliminazione, detta anche della disintossicazione cellulare, gli scarti del corpo si accumulano e quando questo accumulo tossico supera il LIMITE di TOLLERANZA, il corpo compie uno SFORZO per eliminarlo che i medici chiamano MALATTIA.

Non sempre quando si prende FREDDO si manifesta il RAFFREDDORE o l’INFLUENZA. Quindi ci deve essere un PREREQUISITO che peggiora la condizione dell’organismo prendendo freddo.

Il MUCO è alla base di ogni manifestazione patologica, dal RAFFREDDORE al CANCRO.

Il MUCO è prodotto dalle MUCOSE per DUE MOTIVI, uno è per LUBRIFICARSI e funzionare adeguatamente, e il secondo è per DIFENDERSI dagli IRRITANTI, come per esempio, gli inquinanti ambientali e le tossine derivanti dai cibi non adatti alla nostra specie.

Quando l’ACCUMULO di MUCO oltrepassa il LIMITE di TOLLERANZA il corpo compie uno SFORZO per eliminarlo attraverso il NASO, che i medici chiamano RAFFREDDORE.

Albert Mosseri ha scritto che il FREDDO IRRITA le MUCOSE delle VIE RESPIRATORIE e per questo le mucose si difendono producendo MUCO, oltre a quello che producono per difendersi dai cibi inadatti alla nostra specie. L’estate favorisce l’eliminazione del muco e delle sostanze tossiche attraverso l’intestino ed è per questo che in estate ci sono pochissimi casi di influenza e malattie catarrali.

Nei PANNOLINI dei bambini si trova spesso MUCO insieme alle FECI.

Secondo la medicina ufficiale, ci sono 110 o 120 VIRUS che causano il il RAFFREDDORE. Ma perché i medici hanno detto che ci sono 110 o 120 virus che causano il raffreddore? Perché hanno notato che il RAFFREDDORE si manifesta in generale molte volte nella vita in tantissime persone e PER NON BUTTARE NEL CESSO la loro FALSA TEORIA dell’IMMUNITA’, hanno inventato di sana pianta questa FALSITA’ dei 110 o 120 VIRUS che causano il RAFFREDDORE. Le MUCOSE si chiamano così proprio perché PRODUCONO MUCO, sia per la loro LUBRIFICAZIONE e sia per DIFENDERSI dagli IRRITANTI, derivanti da acqua e aria inquinate e soprattutto dai cibi inadatti alla nostra specie.

Quando l’accumulo di MUCO oltrepassa il LIMITE di TOLLERANZA il corpo compie uno SFORZO per eliminarlo attraverso il NASO, che i medici chiamano RAFFREDDORE.

L’ENERVAZIONE o INDEBOLIMENTO è il primo passo verso la TOSSIEMIA.

A seconda del TIPO di sostanze di scarto, tossine, veleni, muco, ecc., che si accumulano oltre il limite di tolleranza, il corpo sceglie l’organo adatto alla loro eliminazione e quindi produce una malattia(crisi di disintossicazione) piuttosto che un’altra.

Il Dr. H. M. SHELTON ha scritto:

IL CORPO ELIMINA, UNA FORMA di AVVELENAMENTO in un modo, ed un’ALTRA FORMA di AVVELENAMENTO in un altro modo.

L’AVVELENAMENTO AZOTATO da adito a malattie che differiscono da quelle che produce l’AVVELENAMENTO da IDRATI di CARBONIO.

Perché le persone tendono ad avere delle MALATTIE INTESTINALI in ESTATE e RESPIRATORIE in INVERNO?

La Dr.ssa VIVIAN VIRGINIA VETRANO ha scritto:

Perché non ammettere che uno STILE di VITA IDENTICO ed un’ALIMENTAZIONE SIMILE possano esserne la CAUSA?

Delle INFLUENZE CLIMATICHE possono essere anche un FATTORE SCATENANTE.

I NEONATI e i BAMBINI, anni fa, MORIVANO di MALATTIE INTESTINALI d’ESTATE e di POLMONITE in INVERNO. E ancora oggi l’estate e l’inverno portano alle stesse malattie sopracitate.

In ESTATE (rispetto all’inverno) è più facile che l’eccesso di cibo(soprattutto dopo le feste), o alcuni particolari cibi inadatti, possano fermentare (Carboidrati) o andare in putrefazione (proteine, soprattutto le proteine animali).

Il PRESUPPOSTO BASE della MEDICINA UFFICIALE è l’ONNIVORISMO dell’UOMO, che elimina dalle cause di malattia le tossine derivsnti da tutti i cibi non adatti alla nostra specie, per favorire l’accettazione dellaFALSA TEORIA dei germi di PASTEUR e tutto questo per favorire i GUADAGNI delle CASE FARMACEUTICHE con la vendita di ANTIBIOTICI e VACCINI.

Bisogna capire che il CONTROLLO UNIVERSITARIO alla FACOLTÀ di MEDICINA è nelle mani di BIG PHARMA e dei ROCKEFELLER.

La MEDICINA UFFICIALE è NATA nella MENZOGNA

LA TOSSIEMIA 

causa primaria di malattia

 Dr. John Henry Tilden

Le tossine sono parole comunemente usate nel campo dell’Igiene Naturale ma molte persone ancora ignorano completamente il loro significato. Per comprenderlo è necessario capire le funzioni del corpo nel suo insieme oltre ai bilioni di cellule di cui esso è formato. LE DUE PRINCIPALI FUNZIONI DELLE CELLULE sono quelle di nutrire se stesse cercando di rendere appropriati i cibi che le circondano e di eliminare gli scarti attraverso un processo di escrezione. QUANDO LE CELLULE SONO IN PIENO VIGORE E ATTIVITA’, la loro funzione di NUTRIZIONE e di ESCREZIONE si svolge armoniosamente, MA NON APPENA L’ENERGIA E LA VITALITA’ DELLE CELLULE SI AFFIEVOLISCE prende posto un fenomeno chiamato SNERVAMENTO o ENERVAZIONE (che può, tra l’altro, essere attribuito a molteplici cause). A questo punto la ruota comincia a girare più lentamente, il processo di escrezione o eliminazione viene sospeso ed in alcuni casi anche completamente interrotto mentre nelle cellule comincia ad accumularsi un prodotto di scarto. E’ proprio questo AVVELENAMENTO AUTO-GENERATO che noi chiamiamo TOSSIEMIA. Questa si manifesta mediante CRISI PERIODICHE o MALATTIE VARIEalle quali se non si pone rimedio (eliminando la causa), degenerano in malattie acute. E cosa dire della parola TOSSINA?

Sappiamo tutti che per il NUTRIMENTO si ha bisogno di un certo ammontare di cibo. In qualità di esseri viventi noi forniamo questo CIBO attraverso ciò che mangiamo e beviamo. Però, per poterlo utilizzare occorre trasformare quanto mangiamo in MINUSCOLI ELEMENTI COSTITUTIVI. Ad esempio le proteine, i grassi, ecc. devono essere ridotti in acqua, fosforo, nitrogeno, ecc. che verranno poi, a loro volta eliminati in modo innocuo. QUANDO LA LORO RIDUZIONE E’ INCOMPLETA si formano delle sostanze che sono estremamente incompatibili con la vita stessa, e conosciute con il nome di ACIDI ORGANICI (acido lattico, acetico, ecc.)

Queste sostanze sono, dunque, quelle che noi chiamiamo TOSSINE.

Gli Igienisti Naturali hanno evidenziato DUE ZONE dove esse si localizzano meglio: i TESSUTI CONNETTIVIe la stessa CIRCOLAZIONE SANGUIGNAEsperimenti recenti hanno provato la validità di questa teoria. Gli Igienisti hanno scoperto che nelle PERSONE MALATE il SANGUE è DENSO CIRCOLA LENTAMENTE E FILTRA ATTRAVERSO LE PARETI DEI VASINessuna di queste condizioni è evidente nelle PERSONE SANE. La verifica di questo fatto ha provato che quanto asserito dagli igienisti è vero. Adesso anche la professione medica ne è al corrente ma ad essa non serve in quanto non ne conosce la causa e non accetta il fatto che il DIGIUNO ed una VITA IGIENISTA permette al CORPO di LIBERARSI delle TOSSINEe di PREVENIRE la loro RIAPPARIZIONE.

 

LA TOSSIEMIA: PRESENZA NEL SANGUE, NELLA LINFA, NELLE SECREZIONI, NELLE CELLULE, NEI TESSUTI, DI QUALSIASI SOSTANZA NEMICA DELLA SALUTE, CHE IN QUANTITA’ SUFFICIENTE INDEBOLISCE LE FUNZIONI ORGANICHE.

LA TOSSIEMIA E’ L’ OCCASIONE O L’ OPPORTUNITA’ IMMEDIATA DI QUELLE MANIFESTAZIONI ACUTE – CRISI DI DISINTOSSICAZIONE – CHIAMATE MALATTIE.

LA TOSSIEMIA 

causa primaria di malattia

Dr.  John Henry Tilden

p. 8 

La verità è che la cosiddetta malattia rappresenta una crisi tossiemia quando la tossiemia è eliminata fino al punto di tolleranza, la malattia passa.

p. 15 

Nel processo di costruzione dei tessuti – METABOLISMO – esiste la costruzione delle cellule – ANABOLISMO – e la distruzione cellulare – CATABOLISMO. Il tessuto “consumato”, (logoro, rotto, frammentato) è tossico e nello stato di salute – quando l’energia nervosa è normale – viene eliminato dal sangue non appena si sviluppa. Se l’energia nervosa viene dissipata per una qualsiasi causa – eccitazione mentale o fisica oppure cattive abitudini – il corpo diventa fragile. Quando si ha un’eliminazione debole si causa una ritenzione di tossine nel sangue che provoca successivamente una tossiemia. Si stabilisce quindi, questo accumulo di tossine ed esso persiste finché, con la rimozione delle cause, non viene ripristinata l’energia nervosa. La cosiddetta malattia rappresenta lo sforzo che la natura fa per cercare di eliminare le tossine dal sangue e dai tessuti. Tutte le malattie, quindi, non sono altro che crisi di tossiemia.

p. 48

Conforme alla filosofia delle tossine, qualsiasi cosiddetta malattia è una crisi di tossiemia, il che sta a significare che le tossine sono accumulate nel sangue oltre il punto di tolleranza,……

p. 69

Qualsiasi cosiddetta malattia ha lo stesso principio, evoluzione e maturità, che differisce solo nella struttura organica coinvolta.

p. 72

Dovrebbe essere ovvio per tutte le menti perspicaci che l’ammontare delle tossine nel sangue deve variare da individuo a individuo e di conseguenza CAMBIA anche il GRADO di RESISTENZA INDIVIDUALE. Un quantitativo che causerebbe delle crisi tossiemiche in una persona non avrebbe alcun effetto su un’altra. 

p. 77

La tossina è uno stimolante ed un prodotto naturale del metabolismo. Quando il corpo è normale, la tossina è rimossa non appena si genera; ma quando una qualsiasi abitdine indebolente viene messa in atto altre al potere di recupero, le tossine si accumulano, e la tossiemia si sviluppa.

p. 101

La tossina è un prodotto passeggero così necessario quanto la vita stessa. Se l’organismo sta bene, la tossina viene eliminata tanto in fretta quanto prodotta. Dal punto di produzione al punto di eliminazione, viene trasportata dal sangue; quindi, l’organismo non è mai libero dalla tossina. In quantità normale essa stimola gentilmente; ma, quando l’organismo è debole, viene ricercata l’eliminazione. Poi l’ammontare trattenuto diventa iper-stimolante – tossico – variando da un leggero eccesso ad una quantità talmente alta da sopraffare la vita stessa.

 

Enervazione e tossiemia
Le bon guide de l’hygiénisme n° 62 p. 30

   Dr. John Henry  Tilden

Per definire ciò che intendo per AUTO-TOSSIEMIA, dirò che: AUTO-TOSSIEMIAsignifica essere AVVELENATI dalle PROPRIE SECREZIONI, cosa che deriva da un’ ELIMINAZIONE INSUFFICIENTE e DIFETTOSA causata dall’ENERVAZIONE – stato di DEBOLEZZA dell’organismo.

Il CORPO PUO’ ESSERE FORTE O DEBOLE, questo dipende interamente dalla forza o dalla debolezza dell’energia nervosa.

Bisogna ricordare, che il corpo svolge le sue FUNZIONI meglio o peggio in base alla quantità di energia generata.

Si dovrebbe sapere che SENZA ENERGIA nessun organo del corpo, nè ghiandola, nè muscolo, può compiere la sua funzione.

Stando così le cose, la logica ci porta a pensare che deve pur esserci un LIMITE alla CAPACITA’ DI GENERARE ENERGIA e che OGNI ORGANISMO HA BISOGNO DI UNA QUANTITA’ SPECIFICA DELLA STESSA.

In condizioni normali, questa quantità è, suppongo, proprio QUELLA CHE OCCORRE PER EFFETTUARE IL LAVORO DELL’ ORGANISMO CON IL MINIMO DISPENDIO.

Come ho detto spesso nei miei scritti nel corso di qualche decina di anni, l’ abuso del cibo, troppi abiti, GLI ABUSI DI OGNI GENERE, CONSUMANO LA FORZA NERVOSA.

E QUANDO l’ ENERGIA FORNITA E’ INFERIORE a QUELLA RICHIESTA, la funzionalità organica si degrada, cosa che porta alla ritenzione delle scorie, o AUTO-TOSSIEMIA.

Il NOSTRO STILE di VITA MODERNO, sottrae molto alle provviste di energia nervosa e non è strano che TUTTE LE PERSONE ATTIVE siano più o meno SNERVATE.

Ora, questa ENERVAZIONE non può essere tollerata senza sviluppare un AUTO-AVVELENAMENTO, visto che un corpo snervato non può eliminare le scorie come si deve.

Che cosa porta all’AUTO-TOSSIEMIA?

Qualsiasi ABITUDINE O COMPORTAMENTO SOCIALE che consumi l’ energia nervosa produce l’ ENERVAZIONE.

Ora l’ ENERVAZIONE deve agire sempre in un solo modo, vale a dire BLOCCANDO L’ ELIMINAZIONE.

Questa provoca la RITENZIONE DEI RIFIUTI NELL’ ORGANISMO e quando ciò accade, abbiamo subito e sempre, L’ AUTO-TOSSIEMIA.

Ovviamente a questo punto si è soggetti “all’attacco” di OGNI TIPO DI MALATTIA.

UN SEGRETO INFALLIBILE, che permette il ristabilimento delle forze e della salute è: L’ECONOMIA.

IL RIPOSO è il grande processo restauratore.

Il RIPOSO RICARICA le BATTERIE NERVOSE.

LA NUTRIZIONE DIPENDE dalla FUNZIONE.

GLI ALIMENTI DIPENDONO dalla CAPACITA’ del CORPO di DIGERIRLI, ASSIMILARLI, di APPROPRIARSENE, DI METABOLIZZARLI e di ELIMINARLI.

Un CORPO DEGRADATO è incapace di occuparsi correttamente degli alimenti, sia di utilizzarli.

Se la degradazione ha causato il ritiro delle energie digestive funzionali, il corpo è allora incapace di nutrirsi.

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Le forze vitali: L’organismo funziona come una batteria elettrica

Le bon guide de l’hygiénisme N° 64 Pag. 36-37

Dr. Carton & L. Rancoule

L’organismo è un centro di FORZE che vive di una provvista potenziale promossa alla NASCITA, e anche di ENERGIE attuali prese dall’ESTERNO per incorporazioni alimentari, respiratorie, cutanee, nervose.
Questo genere di 
BATTERIA si regola come un bilancio.
BISOGNA FARE DEGLI INCASSI BEN SCELTI, in qualità e quantità.
Bisogna dosare e ripartire le spese.
OGNI DISARMONIA e OGNI VIZIO nella regolazione degli apporti, della ripartizione interna e delle spese esterne producono stanchezza , consumo, spreco, e sbilancio (ENERVAZIONE, indebolimento dell’organismo) che conducono alle malattie, al logorio precipitoso, alla MORTE PREMATURA.
NELLA VITA FEBBRILE DI OGGI, il buon impiego delle forze organiche è cosa ardua.
AD OGNI ISTANTE, si rischia l’ESAURIMENTO.
UN SEGRETO INFALLIBILE, che permette il ristabilimento delle forze e della salute è: L’ECONOMIA.
(IL RIPOSO RICARICA LE BATTERIE NERVOSE)
Si diventa capitalista solamente economizzando, mettendo ogni giorno una certa somma da parte, evitando le spese superflue, lo spreco continuo, i prestiti costosi.
Il buon senso e la saggezza comandano di agire per 
IL CAPITALE VITA come per IL CAPITALE DENARO.
Le persone possono diventare 
FORTI E RICCHE RISPARMIANDO LE ENERGIE potenzialmente IN DOTAZIONE ALLA NASCITA e CAPITALIZZANDO LE ENERGIE ATTINTE dall’ESTERNO nel presente.
E questa economia deve riguardare il lavoro di 
APPROVVIGIONAMENTO ALIMENTARE e il DISPENDIO DI ENERGIA DI OGNI GENERE.
BISOGNA SAPER RECUPERARE senza che le SPESE DI RECUPERO, superino IL GUADAGNO DI INCORPORAZIONE.
Mettersi a tavola alla fine di un esercizio, che ha appena accaparrato molta corrente energetica, è la certezza di disporre solamente di una corrente indebolita, inadeguata ai lavori di assimilazione digestiva.
UN BREVE RIPOSO RICARICA LE BATTERIE NERVOSE.
Segnaliamo anche l’importanza della 
MINIMA ATTIVITA’ INVERNALE, dell’ECONOMIA DELLE FORZE IN INVERNO.
Per UBBIDIRE alla LEGGE NATURALE di RIPOSO INVERNALE, che permette slanci facili in primavera e i buoni rendimenti d’ estate.

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La bon guide de l’hygienisme n° 24 – p. 3-4-5-6-7

Dr. Shelton’s Hygienic Review N° 17 vol. 6 – N° 2 vol. 17

 

LE EMOZIONI NEGATIVE

Le funzioni organiche sono disturbate quando si subiscono delle emozioni negative:

-si arrossisce per imbarazzo,

-si provano delle palpitazioni cardiache in caso di sovreccitazione,

-la vescica e il colon si svuotano involontariamente quando si ha paura,

-gli occhi lacrimano quando si è addolorati o urtati,

-si sviene a causa di un dispiacere,

-si può morire di una paura improvvisa,

-gli arti ed i muscoli possono tremare quando si ha paura o si è in collera,

-ecc.,

Ecco alcune manifestazioni che mostrano il DISTURBO FUNZIONALE ORGANICOche si produce.

La PAURA, l’ANSIETA’, le preoccupazioni possono far apparire anche lo ZUCCHERO NELLE URINE.

Ogni ATLETA sa che le forti emozioni o la depressione mentale diminuiscono le sue forze, abbassando la sua resistenza ed alterano la sua abilità.

Le emozioni possono aumentare la PRESSIONE SANGUIGNA come la paura può far impallidire le guance.

Se si potessero misurare con precisione tutte le ALTERAZIONI e le INIBIZIONI FUNZIONALI causate dalle emozioni, si sarebbe stupiti di tutto il male che facciamo a noi stessi ogni giorno per mancanza di ponderatezza.

Potremo comprendere allora meglio l’importanza della gioia, della felicità, del coraggio, e dell’equilibrio.

L’EQUILIBRIO EMOTIVO è il fattore che più conserva l’ENERGIA NERVOSA tra quelli che conosciamo.

La PAURA, al contrario è il più grande distruttore dell’ENERGIA NERVOSA.

 

 

IL PIU’ GRANDE MEZZO DELL’ESPRESSIONE

Malgrado tutte le conoscenze di cui ci vantiamo, pochi di noi comprendono che il più grande mezzo dell’espressione immediata, delle suggestioni mentali o dei disturbi emotivi, risiede nel SISTEMA DIGESTIVO.

Difatti, LO STOMACO è il primo organo che registra le proteste o i consensi.

La fabbricazione ed il flusso di tutte le SECREZIONI del corpo dipendono dall’ENERGIA NERVOSA che è trasmessa a tutti gli organi del corpo attraverso una rete complessa di nervi.

Lo STRESS EMOZIONALE o lo SHOCK interferiscono con la produzione e la trasmissione dell’ENERGIA NERVOSA.

Lo SHOCK può essere continuo come in caso di dispiacere prolungato, preoccupazioni, paura, collera, gelosia, o può essere improvviso e intenso come per un grande spaventoo per la perdita improvvisa di una persona molto amata.

 

LA TREMARELLA

Talvolta, si vede un ORATORE non abituato a parlare in pubblico, chiamato improvvisamente a fare un discorso, diventare imbarazzato a tal punto da perdere la parola e la concentrazione. Il suo cervello si rifiuta di pensare, la sua lingua di parlare, la sua bocca diventa asciutta e scoordinata, le sue labbra si seccano improvvisamente, il suo viso tradisce ansietà e confusione, egli impallidisce o arrossisce.

Lo SCHOCK può diventare talmente profondo che disturba la RESPIRAZIONE, mentre il CUORE picchia forte. Si sono visti parecchi casi dove tale richiesta inattesa aveva avuto gravi conseguenze. Difatti, delle persone molto sensibili e nervose erano crollate o avevano subito un cedimento che aveva reso il loro sistema nervoso instabile per molto tempo.

In seguito, quando la persona rinviene e diventa cosciente, le sue labbra e la sua lingua ridivengono umide, la sua voce che in principio era appena udibile, ridiventa pian piano normale, ella sente poi il benessere ritornare. Il dispiacere, la vergogna, la fierezza o un’altra emozione potente possono neutralizzare il primo shock e permettere di continuare lo sforzo cominciato.

Questa è solamente una semplice illustrazione del modo in cui le emozioni o lo shockpossono deprimere provvisoriamente una funzione.

Per studiare meglio questo fenomeno, consideriamo l’aridità della bocca e della lingua durante un periodo di stress emozionale.

Ciò rivela che le ghiandole salivari, le ghiandole delle mucose e le altre sorgenti destinate ad umidificare la bocca sono provvisoriamente limitate nel funzionare.

Non è difficile comprendere che una tale prova inibisce anche le altre funzioni di secrezione. Per esempio, la DIGESTIONE è inibita a seguito dell’inibizione delle ghiandole che secernono i succhi digestivi ed infine si sospendono i movimenti muscolari dello stomaco.

Certo, nelle persone molto nervose, a volte occorrono delle ore prima che una digestione normale si ristabilisca, come l’esperienza quotidiana ci mostra per i casi emotivi.

In presenza di uno STRESS EMOZIONALE le secrezioni come la saliva, il succo gastrico, pancreatico, intestinale, la bile, sono bloccate. Ne consegue che la DIGESTIONE in corso, nel momento in cui questa inibizione ha luogo, è sospesa temporaneamente.

Se lo SHOCK o la FORTE EMOZIONE sopraggiunge al momento del pasto, si può perdere improvvisamente l’appetito e si smette di mangiare.

In parecchi casi, il DISPIACERE, la PAURA e lo SHOCK causeranno un VOMITO.

E’ inoltre evidente che le FORTI EMOZIONI frenano le AZIONI ENZIMATICHE sugli alimenti nello stomaco e negli intestini, ed inibiscono la secrezione di altri succhi necessari.

E’ certo che le attività muscolari di questi organi sono inibite o sospese.

Questa alterazione della digestione durerà finché lo shock o le forti emozioni persistono e fino a quando l’equilibrio nervoso è ristabilito. 

Se la SNERVAZIONE è PROFONDA, la reazione può essere così lenta che gli alimenti non digeriti fermentano e si putrefanno.

Dopo gli ECCESSI ALIMENTARI e le CATTIVE COMBINAZIONI, sono le INFLUENZE MENTALI che causano i maggiori DISTURBI DIGESTIVI. Questi disturbi funzionali possono portare eventualmente a dei CAMBIAMENTI ORGANICI che rappresentano la FASE FINALE di una serie di CRISI TOSSIEMICHE.

LE CONCLUSIONI DERIVANTI

Dopo aver appreso questi fatti lo studente in fisiologia deve stare attento alla reazione fisica soprattutto difronte agli stress emozionali.

Sarà allora più abile nell’inseguire le cause emozionali e di comprenderle.

Poi, per un’applicazione adeguata della sua conoscenza, sarà capace di trarre conclusioni concrete e definite.

Per esempio, potrebbe sapere che si avrebbero meno danni se la digestione disturbata riguarda un pasto leggero piuttosto che un pasto pesante.

Comprenderebbe anche che un pasto non digerito di carne e di pane sarà più intossicante di un pasto non digerito di frutti.

Apprenderà inoltre che per evitare ogni malessere fisico, ci sono momenti in cui non si dovrebbe mangiare affatto.

Se prevede uno shock del sistema nervoso o se questo shock non può essere evitato troverà che è più saggio fare fronte a questa situazione di emergenza con uno stomaco vuoto, piuttosto che pieno.

 

LA NOSTRA REGOLA D’ORO

La nostra regola d’oro è questa. Se non siete mentalmente e fisicamente a posto tra i pasti, saltate il prossimo pasto. 

Se siete preoccupati, apprensivi, addolorati, in collera, gelosi, depressi, irritati, brontoloni, turbolenti, paurosi o mentalmente angosciatiaspettate di ritrovare il vostro equilibrio prima di mangiare.

Allo stesso modo è important  non mangiare in caso di STANCHEZZA.

Una buona digestione dipende dall’equilibrio emotivo.

Se si è indisposti, incapaci di adattarsi all’ambiente, se si è preoccupati o addolorati, se manca la forza per riabilitarsi istantaneamente da tutti gli shock emozionali, si dovrebbe almeno controllare la propria ALIMENTAZIONE applicando le proprie conoscenze e volontà.

DISTURBI PSICHICI difatti, inibendo le funzioni vitali, SECREZIONE ed ESCREZIONE – determinano a MALATTIA CRONICA.

O ci si libera delle AGITAZIONI IMMAGINARIE o si apprende a controllare l’ALIMENTAZIONE.

Questa semplice prescrizione comporta molto più di ciò che può sembrare a prima vista.

Difatti, quando si smette di mangiare al momento giusto, evitando così l’indigestione e l’avvelenamento risultante, si evita la malattia meglio che con qualsiasi altro mezzo.

E’ importante adattare le nostre abitudini di vita e soprattutto le nostre abitudini alimentariai nostri stati mentali.

 

La DIGESTIONE risente dello SQUILIBRIO EMOTIVO

Che abbia a che fare con le emozioni di un bambino o gli eccessi emotivi dell’adolescenza o a quelli che derivano dallaresponsabilità di un adulto con i problemi domestici, le preoccupazioni professionali, le difficoltà finanziarie, la disoccupazionel’inseguimento sfrenato del denaro, i rovesci di sorte, la gelosial’insicurezza, lapaural’apprensione o le diverse sovreccitazionitutto ciò agisce e reagisce sulla nostra DIGESTIONE.

Tutti questi fattori quando sono corredati da abusi alimentari gettano le basi delle più svariate cosiddette malattie.

DURANTE LE VACANZE, quando le emozioni sono forti per la sovreccitazione e l’anticipo di eventi insoliti, si permette ai bambini di abusare col cibo e con cattive mescolanze.

Si permette al bambino di consumare una grande quantità di alimenti malsani, mentre non è in grado di digerirli.

E’ la ragione principale della moltiplicazione delle EPIDEMIE di influenza, tonsillite, difterite, morbillo, febbre, scarlattina, ecc., che seguono appena DOPO le FESTE.

La SOVRECCITAZIONE e gli ABUSI ALIMENTARI determinano uno STATO SETTICO che avvelena tutto l’organismo.

Ho sottolineato la DIMINUZIONE delle SECREZIONI, soprattutto quelle DIGESTIVE per lo SHOCK e le FORTI EMOZIONI.

Bisogna aggiungere che anche le funzioni di ESCREZIONE e di ELIMINAZIONE sono ALTERATE e FRENATEnella persona che non è in stato di equilibrio.

Bastano i danni causati dalle EMOZIONI FORTI e da una DIGESTIONE BLOCCATA, per sviluppare la MALATTIA.

Anche le GHIANDOLE ENDOCRINE sono disturbate a causa delle emozioni, così che tutto il PROCESSO NUTRITIVO è ALTERATO.

Pensiamo ora allo SHOCK improvviso del sistema nervoso e vediamo brevemente i “COMPLESSI PSICHICI.

Questi ultimi possono provenire da uno shock profondo che lascia un effetto duraturo sull’individuo, cominciando da una continua perversione mentale passando poi alle credenze erronee e alle illusioni, le delusioni, le paure, i desideri, il conflitto generato da una sincerità o da una fierezza nascoste, un sentimento di colpevolezza o di inferiorità, un conflitto tra i nostri desideri ed i modelli convenzionali di comportamento, la fierezza, i ragionamenti pervertiti, ecc.

Così come una DEPRESSIONE FISICA segue sempre le DELUSIONI e le DEPRESSIONI MENTALIun uomo può rovinare la sua vita osservando i corsi della borsa valori crollare. Questi complessi minano la salute fisica e mentale.

Ci sono parecchi modi di causare la malattia acuta e cronica, come ci sono mille influenze emozionali che possono sabotarci.

Siamo delle entità fisiche motivate da processi mentali così come da impulsi volontari ed involontari nervosi.

 

E’ LO SPIRITO IL PRIMO AD AGIRE

Quelli che danno la precedenza ai processi mentali sono considerati come dei pensatori superficiali da quelli che affermano che sono gli aspetti fisici i più profondi, così come il modo in cui agiscono e reagiscono agli “stimoli” mentali e fisici.

Essi affermano che lo “stimolo è la prima forza di azione che opera attraverso i sensi speciali e che determina la natura e la direzione degli impulsi che comportano una risposta fisica e definita”.

Ciò implica che le sostanze fisiche inerti agiscano in primo luogo sui sensi speciali, anche in caso di una visione o di una percezione uditiva a distanza per mettere in moto lo spirito.

Ora LA NOSTRA POSIZIONE è all’opposto di ciò. Noi affermiamo che lo SPIRITO è sempre il primo autore e che agisce sul nostro ambiente naturale inerte.

LA PSICANALISI

La psicanalisi è un GIOCO MISTERIOSO che suscita l’interesse e la credulità di migliaia di persone, così come accade con gli INDOVINI, gli oroscopi letti dagli ASTROLOGI o i caratteri descritti dal palmo della mano.

Delle distinzioni arbitrarie sono fatte tra il conscio ed il subconscio, ciò che porta alla supposizione erronea che esista una frontiera impenetrabile piuttosto che un’interdipendenza di azione.

L’OPINIONE CHE HO sulla PSICANALISI secondo le mie proprie osservazioni della sua pratica, è un INSUCCESSO. Se è vero quello che percepisco, comincia a passare di moda.

E’ tempo di dirigere la nostra attenzione verso punti di vista più razionali sui rapporti corpo-intelletto.

 

Dr. Shelton’s Hygienic Review, N° 17 vol. 6

LE FORTI EMOZIONI

Le forti emozioni, soprattutto la paura e le preoccupazioni, accorciano la vita di migliaia di persone. Anche quelli che si preoccupano della loro salute e che cercano di migliorarla sono di solito talmente ansiosi e preoccupati che si snervano senza rendersene conto e finiscono per alimentare le stesse malattie che temono tanto.

Sarebbe interessante sapere in quale proporzione il CANCRO sia aumentato a causa della stessa PAURA che la medicina ha inculcato nelle menti e nei cuori delle persone.

Purtroppo, il MEDICO MEDIO è cieco nei confronti di tutte le cause, salvo per i microbi microscopici, i virus sub-microscopici e le patologie abbastanza facili da estirpare.

D’altra parte, il settore immenso della sintomatologia psicologica si conclude nei gabinetti di psichiatrici che sono anch’essi dei medici.

Tutti questi uomini non coltivano nessun grande valore, ma hanno potuto sposare l’illusione medica che una patologia senza una causa microbica è pura immaginazione.

Possono praticare qualche trucco del mestiere, ma alla fine danno dei sedativi, dei sonniferi, tagliano le tonsille e mandano il paziente a vivere in un altro clima, ecc.

L’ ANSIETA’ è una causa continua di ENERVAZIONE che non può essere risolta dai metodi dello psichiatra.

E’ vero che gli studi e le esperienze psicologiche rivelano che una grande quantità di conoscenze accumulate dall’uomo, in merito all’effetto delle emozioni sulla vita, è veritiera, ma non abbiamo ancora imparato ad integrarle allo sviluppo delle patologie.

Stiamo facendo col calcio e con le vitamine ciò che non può essere fatto che con l’equilibrio mentale.

Dr. Shelton’s Hygienic Review N° 2 vol. 17

 

 

A p. 222 e 223 nel suo libro “Il SISTEMA IGIENISTICOcapitolo XX “IL CONTROLLO EMOTIVO”, il dottor H. M. SHELTON ha scritto: 

Le EMOZIONI implicano delle modificazioni funzionali considerevoli, dei grandi aumenti, una grande inibizione, e in alcuni casi la sospensione totale delle altre funzioni. Per questo si ha bisogno di molta energia nervosa, cosicché se l’intensità emotiva è prolungata o si ripete più volte, il risultato è l’esaurimento nervoso. 

Quando le EMOZIONI non vengono trasferite nelle AZIONI, il risultato potrebbe essere definito uno straripamento emotivo, molto dannoso. La REGRESSIONE del DESIDERIO di CORRERE, nella PAURA, CAUSA tremori, sudore abbondante, urinazione involontaria, diarrea, ecc., e, se le esperienze dell’ultima guerra sono state interpretate bene, la paralisi, la pazzia, ecc.. Anche la MORTE può essere un risultato. Probabilmente, la PERSONA IMPAURITA non potrebbe fare niente di meglio che CORRERE,anche se si mette a correre per alcuni minuti nella sua stanza. 

Le EMOZIONI INTENSE, che non trovano uno SBOCCO MUSCOLARE normale per esprimersi, sono spesso come un elettroshock per il corpo; esse alterano i sentimenti, sconvolgono le funzioni, colpiscono la sanità dell’individuo, come fanno l’ALCOL e TABACCO. 

FITTE VIOLENTE di PASSIONE spesso arrestano, alterano o sconvolgono le funzioni del corpo, così rapidamente come un ELETTROSHOCKLA DIGESTIONE può essere interrotta completamente da un profondo stato di paura, di preoccupazione, ansietà o incertezza. Lo SPAVENTO, l’ANSIETÀ, o perfino la GIOIA IMPROVVISA, vengono seguite spesso dalla DIARREA.

Molti STUDENTI sono stati estremamente ANSIOSI durante gli ESAMI hanno avuto la DIARREA.Queste stesse influenze, è stato osservato, causano la presenza di ZUCCHERO nell’URINA. 

Gli SHOCK PSICOLOGICI, la RABBIA, MALINCONIA, e tutti gli stati mentali ed emotivi spiacevoli o anormali rendono le secrezioni del corpo più o meno malsane. 

La COLLERA modifica rapidamente la BILE;

l’AFFANNO arresta la secrezione dei succhi gastrici; la RABBIA VIOLENTA rende la SALIVA AMARA; 

la PAURA provoca la DIARREA, che risulta spesso uno scarico involontario ed improvviso dei contenuti dell’intestino e della vescica. 

Si pensa che molte MADRI abbiano danneggiato e perfino UCCISO i loro BAMBINI, a causa di emozioni violente che hanno alterato il loro LATTE. Sappiamo che queste emozioni, come la PAURA, la GELOSIA ECCESSIVA, laCOLLERA, ecc., RIDUCONO la SECREZIONE del LATTE ed indeboliscono suo valore nutritivo ad un punto tale che il bambino non può crescere bene.

Gli ispettori dell’assicurazione sulla vita spesso fanno due o tre esami delle urine quando viene trovata la GLICOSURIA, poiché sanno che questa può essere dovuta alla paura, alla preoccupazione, all’ansietà, all’eccitazione, ecc. Se la preoccupazione diventa abituale o cronica, segue l’indebolimento permanente di queste funzioni. Spesso nell’URINA appare lo ZUCCHERO durante degli stati emotivi, come quando l’ECCITAMENTO NERVOSO accompagno una PROVA di ESAME in una scuola o all’università, nel qual caso può comparire lo ZUCCHERO nell’URINA.

L’ECCITAMENTO NERVOSO può anche causare un’URINAZIONE FREQUENTEe mancanza di MANCANZA di APPETITO.

Un altro esempio degli effetti della paura sulla secrezione è il fatto, ben conosciuto, dei CAPELLI che diventano GRIGI nelle persone che ricevono degli SHOCK PROFONDI per PAURA o per un GRANDE TERRORE. 

Gli UOMINI CONDANNATI a MORTE, spesso, in pochi giorni, hanno i CAPELLI GRIGI. 

Ho visto degli uomini che andavano in Francia con i CAPELLI NERI come la GRAFITE e tornavano alcuni mesi dopo con i CAPELLI GRIGI e con l’aspetto di persone adulte. 

Questa MANCANZA di COLORE del CAPELLO dovuta alla SOSPENSIONE della SECREZIONE di GHIANDOLE minuscole situata alla RADICE del CAPELLO, causata dalla PAURA

La PAURA che non trova una normale ESPRESSIONE MUSCOLARE è l’EMOZIONE PIÙ DISTRUTTIVA: intorpidisce e paralizza il corpo e spreca l’energia nervosa come poche altre cose fanno. Negli INDIVIDUI DEBOLI, è stata spesso laCAUSA di MORTE IMPROVVISA. C’è somiglianza fra la GRANDE PAURA e il CONGELAMENTO: in entrambi i casi il viso impallidisce, i denti battono, il corpo trema (brividi), ha dei crampi, rantola. 

La PAURA colpisce enormemente il CUORE. Ho visto un ANIMALE MORIRE  improvvisamente per PAURA: il suo CUORE si è SPEZZATO.

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La carne, l’uomo è un carnivoro?

Dr. Emmet Densmore e Gustav Schlikeysen

SOMMARIO 

  • Carne e prodotti carnei. 
    • Anatomia e fisiologia comparate. 
    • Alcune valutazioni. 
    • L’uomo si classifica tra i frugivori. 
    • Come diventare vegetariani. 
    • Come assumere le proteine necessarie. 
  • Riferimenti bibliografici. Carne e prodotti carnei 
  • Per “carne” e “prodotti carnei” intendiamo tutto ciò che deriva dagli animali uccisi (pesce, salumi, affettati, pollo, tacchino, selvaggina, ecc.). Questi prodotti vengono considerati importanti per una buona alimentazione in quanto si crede che possano fornire delle proteine altrimenti introvabili. Soltanto mezzo secolo fa la carne era un alimento considerato completamente inadatto per i primi anni di vita oggi un’alimentazione a base di carne omogeneizzata fa crescere i bambini in modo stupefacente, però il loro organismo non riesce a smaltire l’imprevista quantità di tossine e dopo un periodo rigoglioso compaiono malattie una volta rare nei primi anni di età (tonsilliti, faringiti, infiammazioni, febbri, ecc.). La carne è un alimento innaturale anche per l’uomo adulto. Essa, quale cibo dei carnivori, offre loro una energia che serve per procurarsi una nuova preda, crea invece nell’uomo uno stato di eccitazione e di aggressività, che spesso viene posto sotto controllo con l’uso degli psicofarmaci. È bene precisare che, a seconda del tipo, la carne contiene dal 16 al 24% di proteine. Percentuale simile a quella dei formaggi comuni ed inferiore a quella del parmigiano che supera il 30%. Per contro non contiene carboidrati, deve perciò considerarsi un alimento a basso contenuto di calorie. La carne è un prodotto di seconda qualità poiché è costituita da un insieme di cellule che sono già state utilizzate dal corpo di un animale e talvolta si presentano cariche di rifiuti organici. Il consumo della carne da parte dell’uomo non indica che questo sia l’alimento più adatto al suo benessere. È riscontrato che i vegetariani godono di una salute migliore e molti mangiatori di carne, una volta convertiti, hanno potuto liberarsi di problemi, tra cui forme artritiche e reumatiche, che li affliggevano da parecchi anni. 

Anatomia e fisiologia comparate (1). 

I seguenti dati di anatomia e fisiologia comparate sono stati tratti dal libro How Nature Cures (Come la natura cura), del Dr. Emmet Densmore (1892), ampliati con alcune informazioni prese da Fruit and Bread (Frutta e pane) di Gustav Schlikeysen(Germania). 

Il lettore intelligente non avrà che da esaminare le apparenze anatomiche e fisiologiche, poste in dettaglio, per essere pienamente convinto che il corpo dell’uomo si colloca nella stessa categoria di quello dei primati (scimmie, ecc.), e pertanto non è un carnivoro perché appartiene alla categoria dei granivori frugivori. 

CARNIVORI 

  • placenta zoniforme (Enciclopedia Treccani: La PLACENTA ZONIFORME, zonaria (o zonale, è la placenta caratteristica dei CARNIVORI, nel sacco corialeallungato i villi coriali si sviluppano limitatamente a una fascia tutta in giro alla zona media del corion, che è invece liscio in tutta la rimanente superficie del sacco fino alle due estremità di esso).
  • incisivi poco sviluppati 
  • molari appuntiti 
  • saliva e urina acida 
  • stomaco semplice 
  • intestino lungo tre volte il tronco 
  • vivono di carne. 
  • ONNIVORI 
  • placenta non caduca 
  • incisivi assai sviluppati 
  • molari con piego 
  • saliva e urina acide 
  • fondo dello stomaco arrotondato 
  • intestino lungo 10 volte il tronco 
  • vivono di carne e vegetali. 
  • ERBIVORI 
  • placenta non caduca 
  • saliva e urina acide 
  • stomaco in tre parti 
  • intestino lungo 12-18 volte il tronco 
  • vivono di erbe e piante. 

ANTROPOIDI (scimmie, ecc.) 

  • placenta discoidale 
  • incisivi ben sviluppati 
  • molari smussati 
  • saliva e urina alcalina 
  • stomaco con duodeno 
  • intestino lungo 7-11 volte il tronco 
  • vivono di frutta e (quando non trovano la frutta) di verdure e semi (noci, mandorle, ecc.). 
  • UOMINI 
  • placenta discoidale 
  • incisivi ben sviluppati 
  • molari smussati 
  • saliva e urina alcalina 
  • stomaco con duodeno 
  • intestino lungo 12 volte il tronco 
  • dovrebbero vivere di frutta e (quando non trovano la frutta) di verdure e semi (noci, mandorle, ecc.)
  • (Alcune valutazioni 1). La PLACENTA. Se esaminiamo la prima linea della tabella, troviamo la configurazione della placenta (che il Prof. Thomas Henry Huxley considera come la migliore base per la classificazione delle specie) e possiamo vedere come l’uomo rientri definitivamente nella categoria dei frugivori. Leggere a tale proposito Man’s Place in Nature, del Prof. Thomas Henry Huxley.
  • La DENTIZIONE. Si riconosce universalmente che la forma dei denti ha una grande importanza nella determinazione della classificazione degli animali. Ora, un semplice colpo d’occhio ci convince qui che la scimmia antropoide si piazza tra l’uomo ed i carnivori e non viceversa. In altri termini, L’UOMO, come diceva Graham, è L’ARCHETIPO DEI FRUGIVORI. L’individuo pigro che obietterà di non poter fare lo sforzo della ricerca, non ha che da informarsi sui denti dell’uomo attraverso una via più corta. Aprite dunque la bocca del vostro GATTO o CANE e notare i canini lunghi, conici e taglienti, che possono introdursi in due solchi opposti che si trovano proprio per quello. Notate questa fila di incisivi tra i canini, e le due serie di denti con lo scopo evidente di tagliare e di bilanciare. Confrontate poi questi denti con la struttura e la sistemazione del tutto diversa dei vostri propri denti. Cercate infine, di produrre un movimento di macinazione laterale con la mascella inferiore del vostro gatto e vedrete che il povero gatto vi dirà a modo suo che ciò non è naturale. Allo stesso modo si può esaminare un levriero o un bulldog. Questi fatti sono universali e non accidentali. Non esiste carnivoro sulla terra senza canini lunghi, conici e taglienti, o che sia capace di macinazione laterale con la mascella. Non esistono nemmeno animali frugivori o erbivori con canini uguali. L’UOMO appartiene dunque alla categoria dei FRUGIVORI.
  • Posizione delle MANDIBOLE Negli animali CARNIVORI, leone, tigre, lupo, ecc… la mandibola inferiore si proietta in avanti rispetto la mascella superiore. Invece, nei VEGETARIANI, come i montoni, le capre, le pecore ecc… è il contrario. Nell’uomo e nelle scimmie, la mandibola inferiore è dietro la mandibola superiore. È vero che vediamo uomini e donne che hanno la mandibola inferiore in avanti rispetto a quella superiore, ma, in quei casi, riconosciamo immediatamente un’anomalia. 

D’altronde, dice il medico argentino Eduardo Alfonso, se la carne fosse un alimento naturale per l’uomo la natura, proprio come ha fatto per gli animali carnivori, lo avrebbe munito ancestralmente di potenti ZAMPE, armate di robusti ARTIGLI adatti per afferrare e tener ferma la preda, di lunghi e solidi CANINI uncinati adatti per dilaniare le sue carni, gli avrebbe dato vista e olfatto acutissimi, lo avrebbe costruito per la rapida corsa e lasciato che sguazzasse negli istinti più torvi”. 

L’uomo si classifica tra i frugivori (2). 

Ovunque nella natura, ogni animale è equipaggiato nel modo migliore al fine di potersi procurare l’alimento a lui più congeniale. Lo stesso dicasi dell’uomo che, come natura costituzionale, si colloca certamente tra primati superiori, che sono frugivori. Come, dunque, spiegare il fatto che l’uomo non si alimenti in conformità alla sua costituzione? Non possiamo che supporre che, già nella notte dei tempi, egli, probabilmente per necessità, fu deviato dalle sue norme primitive verso pratiche in disarmonia totale colla sua natura anatomica, fisiologica e psicologica. 

Quando il biologo dice: “Concernendo la sua struttura corporea e l’organizzazione del suo cervello, l’uomo deve essere classificato tra le scimmie antropoidi”, riconosce il fatto che l’uomo è radicalmente diverso dai carnivori sotto parecchi e importanti punti di vista. 

Ai nostri tempi, in cui la biologia è insegnata nelle università, colui che oserà pretendere una similitudine tra l’uomo e il cane è certo irriflessivo. Non solo L’UOMO appartiene alla medesima categoria degli altri primati superiori, ma è IL SUPERIORE DEI PRIMATI: L’ ARCHETIPO DEI PRIMATI. Ciò è vero tanto per le sue vie digestive che per il resto della sua struttura. 

Le due proposizioni di Sylvester Graham: 

esiste un rapporto definito tra la costituzione fisica d’un animale e il suo alimento normale (food supply), 

l’alimento al quale un organismo e normalmente e costituzionalmente adatto è l’alimento che servirà nel modo migliore i più elevati interessi biologici, fisiologici, psicologici dell’animale o dell’uomo. 

La deduzione logica che deriva da questa seconda proposizione è la seguente: “Più l’uomo si allontana dalle norme valide della natura nelle sue abitudini alimentari, e più la sua salute e la sua felicità ne saranno colpite. La malattia, la deformazione e la degenerazione sono le ammende che l’uomo paga per essersi allontanato dalle norme della natura in tutto il suo genere di vita (non solo nelle sue pratiche alimentari)”. 

Il fatto che le malattie, le deformazioni e la degenerazione siano universali, è una testimonianza eloquente di questo altro fatto notevole che l’uomo è un essere decaduto. La presenza stessa del medico o del terapeuta guaritore denuncia il degrado della razza umana derivata dal suo allontanamento dalle direttive fornite da Madre Natura. 

Come diventare vegetariani. 

Fatte queste considerazioni, potrebbe apparire assai saggio diventare immediatamente vegetariani. Niente di più errato, non si può infatti troncare un’abitudine radicata nel tempo senza causare serie difficoltà al nostro organismo. 

Chi mangia carne due volte al giorno (per carne si intende pure il pesce, il pollame, gli insaccati ed i salumi), può iniziare ad eliminarla dal pasto serale, e solo dopo alcune settimane potrà ridurla a due tre volte la settimana. Chi, invece, la mangia una volta al giorno la può assumere a giorni alterni per lo stesso periodo. Soltanto dopo diversi mesi si potrà abolirla o ridurla a poche volte mensili. 

Va ricordato che il pollame è la carne più decente oggi in commercio, seguono pesce, carne rossa e salumi. Il tutto non è comunque adatto per chi desidera portare in sé dei cibi vivificanti, i prodotti derivati da animali morti non hanno certamente tale proprietà. 

Bisogna anche evitare il grave errore commesso da tante persone che smettono di mangiare carne ed iniziano ad utilizzare il formaggio in grandi quantità. Attualmente la qualità del formaggio posto in commercio è alquanto discutibile in quanto le mucche sono alimentate in modo alquanto innaturale: il fenomeno della “mucca pazza” ne è un esempio assai chiaro. 

Suggeriamo, pertanto, di utilizzare i formaggi di carpa o di pecora. Una dieta salutare potrebbe essere un primo piatto con verdure crude a mezzogiorno, ed un secondo alla sera, sempre con verdure. In questo modo, una sera si potrà assumere formaggio due o tre uova la sera successiva; un po’ di carne, pollo o pesce la terza sera. Alternando in questo modo non si correrà il rischio di accumulare troppe tossine. 

Ricordiamo che la carne rossa è decisamente sconsigliabile per i processi di crescita (estrogeni, antibiotici, immobilità, ecc.) a cui vengono sottoposti gli animali da macello. Va inoltre detto che tende a portare nel modo psichico della persona paura aggressività. 

Forse a qualcuno questo tipo di alimentazione non basterà; questo denuncia il fatto che il suo organismo è stato abituato ad avere più del necessario. Sarà sufficiente che lo riabitui a fare economia e si ritroverà più sano, più leggero e con un notevole risparmio economico a fine mese! 

Come assumere le proteine necessarie. 

Per coloro che temono che diventando vegetariani non riescono ad assumere le proteine necessarie suggeriamo di leggere il testo Proteine e Aminoacidi” in questa stessa rubrica. 

Riferimenti bibliografici 

How Nature Cures (Come la natura cura), del Dr. Emmet Densmore (1892)

Tratto da: Dr. Shelton’s Hygienic Review. 

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Ecco cosa pensano alcuni celebri naturalisti

 

Tratto da EVU News, N°2/1996

rodrigueProf. Luis Vallejo Rodriguez Segretario dell’Associazione Vegetariana delle Isole Canarie

 

 

 

 

Si ritiene attualmente che l’uomo debba mangiare carne per avere un regime equilibrato che contenga proteine di buona qualità. Lo affermano perfino eminenti Dottori come Francisco Grande Govian, recentemente scomparso, considerato la massima autorità in Spagna in fatto di nutrizione. A questo dobbiamo aggiungere che il Ministero della Sanità raccomanda di mangiare carne e che la maggior parte della popolazione ne mangia e la considera un buon nutrimento.

Tuttavia, nonostante ciò, è sorprendente che I PIU’ CELEBRI NATURALISTI dell’UMANITA’ siano stati VEGETARIANI o quanto meno abbiano dichiarato uno dopo l’altro che l’uomo è per natura vegetariano.

Dobbiamo considerare che i termini “VEGETARIANO” e “VEGETARISMO” COMPARVERO VERSO il 1838; dunque, prima di questa data, non li troviamo in nessun testo, ed è per questo che i naturalisti parlano di nutrimento vegetale o di regime vegetale. La non esistenza di questi termini rende difficoltose le indagini.
Per di più, per sapere se un naturalista famoso era o no vegetariano, dobbiamo leggere le biografie di ognuno. Le biografie sono difficili se non impossibili da trovare, perché non tutte sono state scritte. Sono state scritte biografie su artisti celebri ma molto poche su uomini di scienza. A questa difficoltà se ne aggiunge un’altra: lo scarso interesse degli scrittori per le abitudini alimentari dei personaggi sui quali scrivevano. È così che
 Colin Spencer, ad esempio, nel suo libro The Heretics Feast si lamenta che fra sessanta biografie su Leonardo da Vinci soltanto due dicano che egli era vegetariano.

Nonostante tutte queste difficoltà, LE DICHIARAZIONI DEI PIU’ FAMOSI NATURALISTI dell’UMANITA’ hanno espresso un messaggio molto chiaro e, a prova di ciò, leggete che cosa hanno detto:

JOHN RAY (1628-1704) era considerato il padre della storia naturalista inglese e in suo onore fu fondata un’Associazione che porta il suo nome: “The Ray Society”.

Di seguito JOHN RAY: 

Non c’è dubbio che l’uomo non è stato concepito per essere un animale carnivoro.

Inoltre egli dichiara:
A) Che invitante, piacevole ed innocente visione è lo spettacolo di una tavola così imbandita e che differenza con preparazioni a base di carne animale fumante, abbattuta e morta! In alcun modo l’uomo ha la costituzione di un carnivoro. Caccia e voracità non gli sono congeniali. L’UOMO non ha né i denti aguzzi né le unghie per uccidere la sua preda. Al contrario le sue MANI sono fatte per cogliere FRUTTI, BACCHE, ORTAGGI, e i suoi DENTI sono adatti a masticarli.

B) Tutto quello di cui abbiamo bisogno per nutrirci, ristorarci e deliziarci è abbondantemente presente nel magazzino inesauribile della Natura. Che vista gradevole, invitante e innocente una tavola allestita in modo frugale, e che differenza con un pasto a base di carne animale fumante e uccisa. In sintesi, i nostri contadini offrono tutte le delizie immaginabili, mentre i MATTATOI e le MACELLERIE sono piene di SANGUE COAGULATO e di ODORE NAUSEABONDO.

Un altro naturalista celebre è CARL LINNEE (Carlo Linneo, Carolus Linnaeus) (1707-1778), Dottore della Marina Svedese, Presidente dell’Accademia delle Scienze, e professore di Botanica a Stoccolma e all’Università di Upsala.

Carl Linnée HA CREATO il METODO di CLASSIFICAZIONE NATURALE dellePIANTE e degli ANIMALI, UTILIZZATO TUTT’ORA, sebbene siano trascorsi due secoli (famoso per la NOMENCLATURA BINOMIA).

Carl Linnée ha scritto:
A) I FRUTTI e le PIANTE COMMESTIBILI costituiscono il NUTRIMENTO più appropriato per l’UOMO.

B) A partire dalla sua ANATOMIA, l’UOMO non è stato fisiologicamente progettato per mangiare carne.

C) I FRUTTI sono IL NUTRIMENTO PIU’ ADATTO all’UOMO per via della conformazione dei suoi DENTI e del suo APPARATO DIGERENTE; ciò si evince da quel che è stato dimostrato attraverso la COMPARAZIONE con i QUADRUPEDI.

Il naturalista francese GEORGES LOUIS LECLERC, meglio conosciuto come CONTE DI BUFFON (1707-1788) fu membro dell’Accademia delle Scienze, Amministratore del Giardino del Re e, con la collaborazione di molti altri, ha scritto: “Storia Naturale” in 36 volumi.

BUFFON ha stabilito che:
L’UOMO potrebbe vivere SOLTANTO di VEGETALI. Tuttavia la natura intera non basta a soddisfare la sua intemperanza e l’inconsistente varietà del suo appetito. L’uomo da solo consuma e divora più carne di tutti gli animali messi insieme, senza necessità, ma sotto forma di abuso.

Il Dr. LOUIS JEAN MARIE D’AUBENTON (1716-1800), collaboratore di BUFFON,meglio noto come DAUBENTON già professore di Mineralogia presso il Giardino del Re e di Storia Naturale presso la Scuola di Medicina, AFFERMA quanto segue:
Si può presumere che 
l’UOMO, quando vive in modo naturale e in un clima temperato laddove la terra produce spontaneamente ogni sorta di FRUTTI, se ne nutra e non mangi animali.

GEORGES CUVIER (1769-1832) naturalista francese, anatomista e geologo. Fu professore presso la Scuola e il Museo di Francia, Segretario dell’Accademia delle Scienze e Cancelliere dell’UniversitàCREO’ la TEORIA dell’ANATOMIA COMPARATA e della PALEONTOLOGIA. Grazie ai suoi studi abbiamo potuto ricostruire specie per specie quelle scomparse. Cuvier ricevette i titoli di Barone, Grande Ufficiale della Legion d’Onore; fu onorato da Napoleone primo, Luigi XVIII e Luigi Filippo. Cuvier dichiarò nella sua opera Lezioni di Anatomia Comparata che:
L’ANATOMIA COMPARATA ci insegna che in ogni dettaglio l’UOMO SOMIGLIA agliANIMALI FRUGIVORI e per niente ai carnivori … Solo camuffando la carne morta, resa più tenera da tecniche culinarie, è possibile per l’uomo masticarla e digerirla, solo così la vista di carni crude e sanguinolente non suscita orrore e disgusto.

Torniamo su alcune constatazioni fatte da CUVIER:
A) La costituzione dei principali organi dellUOMO dimostra che la sua ALIMENTAZIONEnon dovrebbe consistere in null’altro che dei VEGETALI.

B) Il CIBO NATURALE dell’UOMO, se consideriamo la sua struttura, dovrebbe consistere in FRUTTA, RADICI, ORTAGGI (VERDURE).

C) L’intero CORPO UMANO, fin nel più piccolo dettaglio, è DESTINATO PER NATURA ad un REGIME ESCLUSIVAMENTE VEGETALE.

D) L’ UOMO sembra fatto per nutrirsi principalmente di FRUTTA, RADICI e altre parti succulente (ricche d’acqua) dei VEGETALI. Le sue MANI gli consentono facilmente di COGLIERE tutto ciò; d’altro canto, le sue MASCELLE CORTE e di FORZA MEDIA, i suoi CANINI UGUALI (di PARI LUNGHEZZA) agli ALTRI DENTI e i suoi MOLARI a FORMA di TUBERO non gli permetterebbero né di brucare l’erba né di divorare la carne, a meno che egli non renda questi cibi commestibili attraverso la cottura.

Fonte: “Le règne animal” di Georges Cuvier (baron). Tome I – 1817 pag 86
Fonte: “Le règne animal” di Georges Cuvier (baron). Tome I – 1829 pag 73

Dr. RICHARD LEHNE, anatomista: L’ ANATOMIA COMPARATA prova che la DENTATURA UMANA è TOTALMENTE FRUGIVORA e ciò è CONFERMATO dalla PALEOZOOLOGIA con documenti vecchi milioni di anni.”

ALEXANDER von HUMBOLD (1769-1859), Naturalista tedesco, esploratore e geografo. Fornì studi sul magnetismo e sostenne la teoria dell’origine eruttiva delle rocce. È considerato il fondatore della Climatologia, della morfologia terrestre, della geografia fisica degli oceani e della geografia dei pianeti. Scrisse un’opera in trenta volumi dal titolo “Mondi e Viaggi nelle regioni equinoziali del Nuovo Mondo”.

HUMBOLD dice questo:

Nutrirsi di animali non è lontano dall’antropofagia e dal cannibalismo. La stessa quantità di terra utilizzata per pascere e nutrire del bestiame potrebbe nutrire dieci persone; se poi la coltiviamo a lenticchie, fagioli o piselli, potrebbe nutrire un centinaio di persone. ………….Il BACINO dell’ORINOCO può produrre una quantità di BANANE sufficiente a NUTRIRE con ampio margine l’INTERA UMANITA’.

 

RICHARD OWEN (1804-1892) naturalista inglese, STUDIO’ CUVIER, catalogò la collezione della caccia al British Museum e allestì il Museo di Storia Naturale del Sud Kensington. Studiò anatomia e fisiologia comparate. Scrisse Corsi di Anatomia Comparata, Paleontologia e Fisiologia dei Vertebrati.

RICHARD OWEN ha detto:
A) Gli ANTROPOIDI e tutti i QUADRUMANI ricavano la loro alimentazione dai FRUTTI,dai SEMI e da altre succose SOSTANZE VEGETALI e la stretta analogia fra la struttura degli animali e quella dell’UOMO dimostra palesemente il loro FRUGIVORISMO NATURALE.

B) Le SCIMMIE, la cui DENTIZIONE è pressoché UGUALE a quella dell’UOMO, vivono principalmente di FRUTTA, NOCI ed altre varietà simili per consistenza, sapore e valore nutritivo elaborate dal mondo vegetale. La somiglianza profonda fra i DENTI dei QUADRUMANI e quelli degli UOMINI dimostra che l’UOMO era in ORIGINE adatto a mangiare i FRUTTI degli ALBERI nel PARADISO.

Sicuramente il più celebre di tutti i naturalisti inglesi fu d’accordo con gli altri naturalisti. Mi riferisco a CHARLES DARWIN (1800-1882) il quale all’età di 22 anni iniziò un viaggio per il mondo che durò 5 anni. Durante il viaggio DARWIN raccolse del materiale che servì a pubblicare il più celebre dei suoi libri nel 1859: l’Origine delle Specie per mezzo della Selezione Naturale. DARWIN fu membro della Royal Society di Londra e, dopo la sua morte, fu sepolto nell’Abbazia di Westminster con funerale solenne e la presenza diplomatica di grandi nazioni alle sue esequie.

DARWIN ha scritto:
La classificazione per forma, funzioni organiche e regime (alimentare) mostra in maniera inconfutabile che il NUTRIMENTO NORMALE dell’UOMO è VEGETALE come quello degli ANTROPOIDI e delle SCIMMIE, che I NOSTRI CANINI sono MENO SVILUPPATI DEI LORO e che noi non siamo destinati a competere con le bestie selvagge o gli animali carnivori.

Nel suo libro L’origine dell’uomo e la scelta in rapporto col sesso (1871. The descent of man, and selection in relation to sex. London: John Murray. 1st ed.) DARWIN dice:
At the period and place, whenever and wherever it may have been, when MAN first lost his hairy covering, he probably inhabited a hot country; and this would have been favourable for FRUGIFEROUS DIET, on which, judging from analogy, he subsisted.

In qualunque periodo e in qualunque luogo, quando e dove ciò possa essere seguìto, è probabile che l’UOMO, allorchè cominciò a perdere la sua veste di peli, abitasse un paese caldo; e ciò doveva essere stato favorevole ad un REGIME FRUGIVORO, del quale, giudicando dall’analogia, egli deve aver vissuto.

THOMAS HENRY HUXLEY (1825-1895), Dottore e Antropologo inglese, SOSTENNE le TEORIE di DARWIN e divenne presidente della Royal Society. Fra l’altro egli ha scritto Evidenze zoologiche del Posto dell’Uomo nella Natura e nell’Anatomia Comparata.

Leggiamo alcune dichiarazioni di HUXLEY:
A) L’UOMO venne prima della caccia e del fuoco, non poteva dunque essere onnivoro.

B) La LUNGHEZZA dell’APPARATO DIGERENTE dellUOMO è di 5-8 metri e la distanza fra la bocca e il coccige va dai 50 agli 80 centimetri, cosa che ci dà un rapporto di 10, come per gli altri ANIMALI FRUGIVORI, e non di 3 come per i carnivori o di 20 come per gli animali erbivori.

C) L’UNICO ANIMALE esistente con una MORFOLOGIA ONNIVORA è l’ORSO, il quale ha alcuni denti affilati e gli altri piatti.

Sir ARTHUR KEITH (1866-1955) Celebre Anatomista ed Antropologo inglese.
Insieme ad MartinFlack, 
scoprì il ganglio sinoauricolare da cui hanno origine le contrazioni cardiache. Già Rettore dellUniversità di Aberdeen, scrisse: Istruzioni per lo Studio delle Scimmie Antropoidi, Vecchi Tipi di Uomo e Saggio sull’Evoluzione degli Umani.

ARTHUR KEITH ci dice:
Gli SCIMPANZE’ e i GORILLA hanno gli STESSI MECCANISMI DIGESTIVI dell’UOMO. È la prova dell’Anatomia Comparata in favore di un REGIME di CRUDITA’che permette alla fermentazione di produrre molte feci quotidiane, morbide e senza putrefazione.

TUTTO CIO’ RAPPRESENTA le RICERCHE dei PIU’ CELEBRI NATURALISTI che l’umanità abbia avuto.

Dobbiamo osservare che I LORO STUDI furono sostenuti e fecero riferimento al CONFRONTO dell’ANATOMIA dell’UOMO con quella di ALTRI MAMMIFERI, in particolare delle SCIMMIE, e ci parlano della conformazione dei DENTI e degliAPPARATI DIGERENTI di questi mammiferi.

A questo riguardo TUTTI I NATURALISTI CELEBRI sono arrivati alla MEDESIMAsorprendente CONCLUSIONE: l’uomo è vegetariano per natura e se la parola VEGETARIANO” non compare nei loro scritti è perché il TERMINE NON ESISTEVA PRIMA DEL 1838, e perché gli studi di questi naturalisti celebri furono scritti prima di questa data.

Potremmo argomentare CONTRO il VEGETARISMO che le IMMAGINI dell’UOMO PREISTORICO sulle ROCCE delle CAVERNE ce lo mostrano come CACCIATORE. QUESTO tuttavia NON SIGNIFICA CHE la CARNE sia la FORMA IDEALE di NUTRIMENTO per l’UOMO. 

Dobbiamo tener conto del fatto che l’antropologo ALAN WALKER, dell’Università di John HopKins, quando studiava le impronte fossili dei denti, trovò un assortimento di diversi alimenti. Egli ribadì che I NOSTRI PRIMI ANTENATI non vissero principalmente di carne, né di semi, né di bacche, di foglie o di erba e nemmeno che fossero onnivori. Sembra che essi si sostenessero principalmente con un REGIME di FRUTTA. Non ha trovato eccezioni. OGNI DENTE fu esaminato e quelli appartenenti ad OMINIDI di 12 MILIONI di ANNI FA ed ereditati in linea diretta dall’HOMO ERECTUS, dimostrano che questi OMINIDI erano MANGIATORI di FRUTTA.

ALAN WALKER (published in New York Times, May 15, 1979).
Preliminary studies of 
FOSSIL TEETH have led an anthropologist to the startling suggestion that our early HUMAN ANCESTORS were not predominantly meat eaters or even eaters of seeds, shoots, leaves, or grassses. Nor were they omniverous. Instead, they appear to have subsisted chiefly on A DIET OF FRUIT […] NO EXCEPTIONS HAVE BEEN FOUND.[…] Every tooth examined from the HOMINIDS of the 12 million year period leading up to HOMO-ERECTUS appeared to be that of a FRUIT EATER.

Studi preliminari sui DENTI FOSSILI hanno condotto un antropologo a suggerire una ipotesi sensazionale: Gli ANTENATI UMANI, in ORIGINE, non erano prevalentemente mangiatori di carne e neppure di semi, germogli, foglie o erbe. Né erano onnivori. I loro DENTI invece sembrano mostrare le tipiche caratteristiche di chi si nutriva di una DIETA a BASE di FRUTTA. […] NESSUNA ECCEZIONE TROVATA. […] Ogni DENTE esaminato appartenente agli OMINIDI del periodo da 12 milioni di anni fa FINOall’HOMO ERECTUSè sembrato appartenere ai MANGIATORI DI FRUTTA.

PER CONCLUDERE voglio porre ai lettori questa domanda: l’uomo è vegetariano per natura? Attualmente la maggior parte dei Dottori ci dicono che non lo è ma i più celebri naturalisti hanno dedotto tutti che lo è.
Se fosse veramente così solo una piccola minoranza della popolazione dei paesi sviluppati, quelli che noi chiamiamo Vegetariani, mangerebbe correttamente, mentre la maggior parte della popolazione mangerebbe in modo scorretto,

Prof. Luis Vallejo Rodriguez
Segretario dell’Associazione Vegetariana delle Isole Canarie
Strada 3557, Las Palmas, Isole Canarie, Spagna

Il Prof Luis Vallejo Rodriguez ha pubblicato tre libri in spagnolo:
Guarigione dal cancro attraverso la pulizia del colon (1990)
Alimentazione e successo scolastico (1991)

Il cancro e gli interessi correlati (e gli interessi che ne sono nati) (1993)

 

NOTA di Stefano Torcellan

JANE GOODALL, famosissima etologa e primatologa che ha dedicato tutta la sua vita allo studio dei primati. 

Nata Londra il 3 aprile 1934. Fin da giovane si interessò alla vita degli animali. Nel 1957, dopo la laurea in Biologia con specializzazione in Etologia e Antropologia, divenne assistente del noto bioantropologo Louis Leakeyche la condusse con sé in KenyaFu in seguito alla sua conoscenza con Leakey che Goodall iniziò a studiare gli scimpanzé delGombe Stream National Park (all’epoca Gombe Stream Chimpanzee Reserve), nel luglio del 1960Tornata in Inghilterra, con l’appoggio di LeakeyGoodallottenne nel 1964 il dottorato in etologia presso l’Università di Cambridge, che diede inizio alla sua lunga carriera scientifica.

Goodall è nota soprattutto per la sua ricerca sugli scimpanzé del Parco Gombe, che portò a risultati fondamentali nella comprensione del comportamento e dell’apprendimento sociale di questi animali, dei loro processi di pensiero, e della loro CULTURA. Inoltre, gli studi di Goodall consentirono di chiarire le differenze fra SCIMPANZÉ e BONOBO, e di identificare entrambe le specie come OMINIDI (insieme ai GORILLA).

In un documentario ha detto che prima degli anni ’60 nessun naturalista al mondo aveva osservato in Africa gli scimpanzé cacciare e mangiare carne, e che questo è accaduto dopo il disboscamento della foresta equatoriale africana che non ha permesso agli scimpanzé di avere sempre a disposizione il loro cibo adatto. Ha inoltre aggiunto, che nell’alimentazione odierna degli scimpanzé, la PERCENTUALE di CARNE non è superiore al 2% e che in certe zone dell’Africa ha osservato tribù o gruppi di scimpanzé nutrirsi di SOLO FRUTTA. 

Uno dei maggiori contributi della GOODALL nel campo della primatologia è stata la scoperta dell’uso di UTENSILI da parte degli SCIMPANZÉ: la studiosa, infatti, SCOPRI’ che questi animali sono soliti utilizzare, ad esempio, degli STECCHINI per “pescare” le TERMITI all’interno dei loro nidi, le LARVE od i GALAGONI dalle cavità dei tronchi d’albero od il miele dagli alveari, od ancora l’utilizzo di PIETRE per rompere i GUSCI dei SEMI PIU’ DURI. Un’altra caratteristica sconosciuta di questi animali che la Goodall portò alla luce grazie alle sue osservazioni sul campo furono le BATTUTE di CACCIA che questi animali organizzano ai danni dei COLOBI.

Fino a quel momento, gli scienziati avevano creduto che SOLO gli uomini costruissero ed utilizzassero UTENSILI.

La GOODALL ha potuto osservare alcuni gruppi di scimpanzé che mangiavano solo FRUTTA ? , altri gruppi che mangiavano INSETTI ? ? ? ma non cacciavano altri animali, e altri gruppi che mangiavano INSETTI ? ? ? e CACCIAVANO altri animali o altre scimmie, e altri gruppi che erano diventati addirittura CANNIBALI, mangiavano i PICCOLI di SCIMPANZÉ dei GRUPPI RIVALI. Tutti questi gruppi di scimpanzé abitavano in ZONE DIVERSE dell’AFRICA.

Nelle zone dove c’è sempre un continuo ricambio di frutta, gli scimpanzé non mangiano cibi inadatti alla loro specie.

Nel BIOPARCO di ROMA, i biologi addetti alla somministrazione del cibo, danno agli scimpanzé e ai bonobo solo ed esclusivamente frutta e verdura crude.

Allo ZOO di SAN DIEGO è stato dimostrato in più esperimenti che finché le scimmie hanno frutta in abbondanza non mangiano altri cibi.

Gli SCIMPANZÉ sono degli ottimi IMITATORI dei comportamenti umani, ed è osservando gli umani che gli scimpanzé hanno appreso le STRATEGIE di CACCIA.

Secondo VERNON REYNOLDS, che trascorse 8 MESI nella FORESTA del BUDONGO in UGANDA ?￰゚ヌᆲ “…. gli scimpanzé si ritrovavano soli o in gruppi alla ricerca di frutti, che formano l’essenziale del loro menù nella foresta ?

Nel suo studio PIRAMID OF LIFE il prof. HENRY BAILEY STEVENS scrive: “Effetti a breve termine appaiono nelle scimmie tropicali, la dove l’uomo ha sconvolto il loro habitat naturale.” REYNOLDS non ha mai visto gli SCIMPANZÉ della FORESTA del BUDONGO utilizzare degli strumenti o mangiare carne.

L’uomo non è l’unico animale che ha assaggiato il frutto proibito.”

Il PANDA che è un carnivoro si comporta da vegetariano cibandosi principalmente di germogli di bambù. Non tutti gli ORSI, noti onnivori, mangiano carne e parecchi sono quelli che si comportano per tutta la loro vita da perfetti vegetariani. L’UCCELLO KEAaustraliano, da vegetariano è diventato carnivoro, e si è ESTINTO in capo a pochi secoli. Il GORILLA, dice SHALLER (primatologo di fama mondiale, che ha osservato i gorilla di montagna per anni ), mangiano principalmente VERDURE (85%), e poi FRUTTA (15%), NON mangiano NOCI, né CARNE, né MIELE, né UOVA, e NON mangiano addirittura le BANANE, preferendo la MOLLICA dello PSEUDOFUSTO (falso tronco) della PIANTA di BANANA (che NON E’ UNA PALMA, e neanche un albero, ma è la più grande pianta erbacea dotata di fiore – famiglia delle MUSACEE). SHALLER, in 2 ANNI di osservazioni ha notato che i GORILLA ? erano VEGETARIANI al 100%, cioè non mangiavano nessun sottoprodotto animaleIl gorilla allo stato selvaggio, con una dieta di solo verdure e frutta, raggiunge un PESO di 180 kg. 

Chiaramente il gorilla di montagna, mangia più verdure che frutta, perché in montagna, (dove è stato costretto a ritirarsi, per la deforestazione, le coltivazioni, gli allevamenti e la caccia dei bracconieri ), c’è poca frutta e più verdure.

Sono stati fatti degli esperimenti con i GORILLA allo ZOO di SAN DIEGO, ed è stato fornito ai gorilla qualsiasi tipo di cibo in abbondanza, i gorilla finché c’era frutta, hanno mangiato solo frutta. Questo dimostra che gli animali frugivori diventano vegetariani o carnivori solo quando manca il loro cibo adatto.

In un documentario, una signora, in Africa, responsabile di un centro che si occupava di dare sostegno alimentare a delle scimmie, in una zona non ben fornita di frutta o di altro ciboalimentava le scimmie con solo DUE PASTI AL GIORNO, DI SOLO FRUTTA, nessuna proteina di alcun tipo, neanche le noci, nessuna verdura.  La frutta di tutti i tipi, che la signora e i suoi collaboratori compravano al mercato, veniva tagliata a pezzi, mescolata e posta in delle vaschette. La signora riempiva le vaschette di FRUTTA MISTA A PEZZI perché temeva, che con pochi tipi di frutta non selvaggia, NON maturata sugli alberi, innestata, e quindi NON proveniente da seme, le scimmie avrebbero potuto manifestare CARENZE NUTRIZIONALI e AMMALARSI, visto che in natura le scimmie mangiano frutta selvaggia maturata sulla pianta.

Questo è sicuramente un discorso da prendere in considerazione anche per l’uomo. La frutta non selvaggia, non maturata sulla pianta, innestata e quindi non proveniente da seme, non può essere l’ideale per nessun frugivoro.

Esiste un numero incredibile di PROVE dimostranti che l’uomo non è il solo animale che abbia assaggiato il FRUTTO PROIBITO e che paghi per aver trasgredito la legge.

Non va tutto per il meglio nel migliore dei mondi, in un regno in cui si lotta per la sopravvivenza”. – Albert Mossèri.

Il fatto che gli scimpanzé si nutrono raramente anche di altre scimmie o di piccoli animali e mangiano insetti, non è la prova che la carne è un cibo adatto ala loro specie.

Una volta la foresta africana era presente in tutta la fascia equatoriale da est a ovest senza interruzioni (vedi coltivazioni e allevamenti di bestiame in Africa)

Prima della deforestazione, gli scimpanzé e le altre scimmie frugivore potevano scorrazzare in lungo e in largo per cercare tutta la frutta di cui avevano bisogno.

La foresta amazzonica, è stata ridotta di un quinto perché il Brasile ha deciso di diventare il primo produttore mondiale di carne usando il territorio deforestato per l’ allevamento degli animali da macello.

QUANDO UN ANIMALE SELVAGGIO NON TROVA IL SUO CIBO ADATTO IMPARA A MANGIARE QUELLO NON ADATTO.

La DISTRUZIONE dell’HABITAT naturale porta gli animali ad usare il CERVELLO per nutrirsi invece dell’ISTINTO.

Più un animale è INTELLIGENTE e meno usa l’ISTINTO per nutrirsi.

Il PURO ISTINTO è una prerogativa degli ANIMALI INTELLETTUALMENTE INFERIORI, più PRIMITIVI

Non tutti gli animali sanno per istinto quello che devono mangiare o come procurarsi il cibo: 

I MAMMIFERI imparano a scegliere il loro cibo dallosservazione dei loro genitori, e NON attraverso l’istinto. E’ questo che ripeteva sempre il Prof. Armando D’Elia.

Il CUCCIOLO di LEONE se non osserva mamma leonessa a caccia, non saprà mai cacciare da adulto.

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Tratto da “L’ uomo la scimmia e il Paradiso “, di Albert Mosseri

LE DEVIAZIONI DELL’ ISTINTO” nell’uomo e nell’animale e le loro conseguenze.

p. 22

L’ uomo ha il dono dell’intelligenza ma non segue molto l’ istinto.

L’animale invece, ha meno intelligenza, ma segue maggiormente il suo istinto.

Se l’ uomo seguisse pienamente il suo istinto, la maggior parte della gente non avrebbe mai mangiato la carne allo stato naturale, cioè cruda e senza condimento nè preparazione.

Così coloro i quali amano la carne sono una minoranza con l’ istinto depravato.

In effetti, l’ uomo non possiede gli equipaggiamenti anatomici e fisiologici per uccidere un animale e mangiarlo.

Questo non significa che gli animali abbiano un istinto perfetto.

Tuttavia essi lo seguono più dell’uomo.

In effetti, i fisiologi hanno classificato le scimmie tra i frugivori, ma talvolta, raramente, si sono viste scimmie nutrirsi di piccoli animali.

Queste scimmie non hanno seguito il loro l’ istinto per una ragione che si ignora e per loro disgrazia.

Proprio questo ha portato alcuni autori a dichiarare che la scimmia – e dunque l’ uomo – è un piccolo carnivoro.

Ma è un errore poiché il quadro di anatomia e fisiologia comparate, stabilito dai grandi fisiologi, classifica l’ uomo e la scimmia tra i frugivori.

I loro organi anatomici e fisiologici non sono adatti alla carne.

L’ animale che mangia gli alimenti che non gli sono destinati dalla natura, paga in salute, così come l’ uomo viene penalizzato delle sue trasgressioni per aver mangiato il FRUTTO PROIBITO.

E’ così che nella Natura selvaggia, li cancro è diffuso e diversi animali soffrono l’ipertensione, indurimento delle arterie, reumatismi e numerose altre malattie.

L’ ECCESSO NUTRITIVO così come le CARENZE, causano la DENUTRIZIONE.

Una pianta eccessivamente innaffiata finisce per morire, così come quella che di acqua non ne riceve affatto.

L’ eccesso di alimenti azotati, che la medicina preconizza, finisce col produrre delle escrescenze del cancro e l’ infezione dell’organismo.

L’ antitesi dello sviluppo proveniente da una alimentazione illegittima ed eccessiva è frequente in natura.

Non condivido il punto di vista teologico secondo il quale, dai ghiacciai del nord alle coste dell’India solo l’ uomo è spregevole.

Esiste un numero incredibile di PROVE dimostranti che l’ uomo non è il solo animale che abbia assaggiato il FRUTTO PROIBITO e che paghi per aver trasgredito la legge.

Non va tutto per il meglio nel migliore dei mondi, in un regno in cui si lotta per la sopravvivenza”

I PALEONTOLOGI hanno dimostrato, nel campo dell’evoluzione patologica degli animali, diversi esempi di CAMBIAMENTI in un numero notevole di specie: certe parti atrofizzate al punto da diventare delle semplici vestigia; mentre altre parti si sono ipertrofizzate fino al gigantismo.

NELLA NATURA SELVAGGIA si possono vedere un gran numero di asimmetrie, di distrofie, di atrofie, di ipertrofie, di gigantismi, di mostruosità, di parassitismi, di degenerazioni e altre anomalie che mostrano a che punto il regno animale si è allontanato dalle norme di comportamento. (Shelton)

Mi fa sorridere leggere MARCESEAU E BURGER preconizzare un po’ di CARNE affermando che l’ uomo è un piccolo carnivoro come la scimmia.

Pretenderebbero forse che l’ istinto sia perfetto nell’animale ?

LA FISIOLOGIA è DETERMINATA DAL COMPORTAMENTO BIOLOGICO prosegue SHELTON.

I CAMBIAMENTI STRUTTURALI provengono da perversioni nutrizionali e da cibi illegittimi.

Gli sviluppi antitetici in quanto compensazioni e correlazioni, le atrofie in certe strutture ossee, simultaneamente ad un accrescimento morboso, o da ipertrofie in altri, questi SVILUPPI PATOLOGICI sopravvengono in seguito ad abitudini alimentari biologicamente illegittime.

Ma il BIOLOGO, incapace di distinguere tra la patologia e la salute, tra ciò che è normale da quello che è anormale, considera tutti questi cambiamenti come delle norme della biologia.

Vede il GIGANTISMO (come quello degli incisivi superiori dell’ELEFANTE moderno) e l’atrofia ( come quella degli incisivi inferiori dello stesso elefante) come semplici ” VARIAZIONI”.

E’ così che numerose patologie in natura sono considerate dal biologo come sviluppi normali, i quali sono camuffati dall’uso di TERMINI SCORRETTI: adattamento, variazione, mutamento, specializzazione.”

IL BIOLOGO E L’ ANTROPOLOGO, poco famigliari con gli stati patologici, hanno tendenza a considerare come normale tutto ciò che incontrano molto diffuso in natura.

Ho spesso consigliato ai biologi di studiare la patologia, ma chi sono per pretendere di dare consigli ad un corpo di dotti eruditi?  

UN VERO SCIENZIATO può apprendere da un microbo, ma il pedantismo del BIOLOGO MEDIO ha chiuso la mente davanti a tutto ciò che proviene dal di fuori dell’ambito chiuso della sua specialità.  PREFERISCE RESTARE IGNORANTE piuttosto che ammettere che una persona estranea al suo ambito conosce quello che lui non sa.” (SHELTON).

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SALUTE E MALATTIE NELL’ EVOLUZIONE UMANA“

LUIGI CAPASSO

p. 24

I primati del gruppo DRIOPITECI, …..ominoidei diffusi fra 18 e 16 milioni di anni fa (Miocene – 5,3-23 MAF)……quasi soltanto vegetariani, con una dieta prevalentemente composta da foglie e frutta, è probabile che fossero bene adattati alla loro dieta, e ciò potrebbe avere significato l’assenza di problemi sanitari legati allaSottoalimentazione o alla Malnutrizione.

p. 26

AEGYPTOPITHECUS, il più antico ominoideo sin’ oggi noto – vissuto attorno a 33-34 milioni di anni fa (Oligocene – 23-36 MAF) – abitava la foresta tropicale ed era una scimmia strettamente vegetariana, che si nutriva di foglie e frutta.

Arnold Ehret ha scritto: frutta e verdure a foglia verde, la dieta senza muco.

Dio disse: “Ecco, io vi do ogni erba che fa seme sulla superficie di tutta la terra, e ogni albero fruttifero che fa seme; questo vi servirà di nutrimento.”

LUIGI CAPASSO, è nato nel 1954 a Montefalcone Valfortore (Benevento), si è laureato in medicina all’Università di Firenze con una tesi sull’origine e l’ evoluzione delle malattie reumatiche dell’uomo.

Dal 1980 al 1982 ha lavorato come ANTROPOLOGO MEDICO presso L’ ISTITUTO di Antropologia dell’Università di FIRENZE, ha insegnato PALEOPATOLOGIA nelle Università di FIRENZE e NAPOLI.

Dal gennaio 1983, è responsabile del servizio di PALEOPATOLOGIA dei laboratori di Paleobiologia del Museo Archeologico Nazionale dell’Abruzzo, e attuale TITOLARE del CORSO di PALEOPATOLOGIA nella facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli studi di CHIETI.

E’ direttore scientifico del JOURNAL of PALEOPATHOLOGY

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2. L’UOMO FRUTTARIANO DIVIENE CARNIVORO.

Dalle proteine della frutta alle proteine della carne.

Ovviamente, nel lunghissimo periodo durante il quale l’uomo si nutrì solo di frutta nella sua patria d’origine, la foresta intertropicale fruttifera, il suo fabbisogno proteico non poté essere coperto altro che dal contenuto proteico della frutta, sull’entità del quale tratteremo in un apposito sottocapitolo.

Cerchiamo invece di capire i motivi dell’avvento del carnivorismo nella vita dell’uomo, fatto che ha tutte le caratteristiche di una tragica involuzione, dalla quale prese l’avvio la DEGENERAZIONEFISIOPSICHICA dell’UOMO ATTUALE; anche le modalità con le quali questo evento ebbe a realizzarsi sono degne di attenzione. Ecco perché è necessario parlarne prima di riprendere il discorso sulle proteine.

Durante la preistoria dell’uomo si verificarono eventi meteorologici e geologiciche alterarono profondamente l’ambiente. In particolare vennero alterati i biomi vegetali dai quali l’uomo traeva il proprio nutrimento. Avvennero:

glaciazioni (espansioni dei ghiacciai),

interglaciazioni (ritiri dei ghiacciai e avvento di climi più caldi),

periodi di forte inaridimento climatico (siccità),

periodi di aumenti eccezionali di piovosità (pluviali).

Per l’uomo fu particolarmente importante l’ULTIMA GLACIAZIONE, denominata WÙRM, per la precisione WÙRM III,  dell’era quaternaria (PLEISTOCENE10.000-1,6 MAF)Tale immane glaciazione comportò l’avanzata dei ghiacciai su gran parte delle regioni euroasiatiche, con conseguente distruzione delle foreste e con effetti che si protrassero sino a 10.000 anni fa circa. Ma coeve di tale glaciazione furono le intensissime precipitazioni (pluviali) che si verificarono in Africa; ed anche questi eventi climatici furono gravidi di conseguenze per l’uomo. A tali pluviali fecero seguito delle fasi di calo drastico delle piogge e di conseguente inaridimento del clima. A tutto questo bisogna aggiungere gli effetti della formazione della GREAT RIFT VALLEY, lungo la quale l’Africa si è come spaccata a causa di un grandioso effetto tettonico, tuttora in corso.

L’insieme di tali eventi provocarono notevolissime riduzioni delle foreste che si trasformarono prevalentemente in savane.

L’uomo fu così costretto a comportarsi come un animale da savana, per sopravvivere, fu costretto a cibarsi di quello che in tale ambiente trovava. Vi trovò le GRAMINACEE, piante che richiedono spazi aperti, luce solare diretta, condizioni offerte dalla savana e non dall’ombrosa foresta donde l’uomo proveniva. Ci dice il prof. MARCELLE CORNEI, illustre studioso, dal quale tanto abbiamo appreso, nel suo “Quaderno della salute”: “L’uomo, per derivazione ancestrale, è una scimmia d’ombra: visse per milioni di anni sugli alberi, nell’ombra delle fronde; sceso a terra, poi, vagò per altri milioni di anni nella savana”.

Ora, le graminacee (ne abbiamo già parlato) producono frutti secchi, inodori e insapori;

sono, insomma, come dicemmo, cibo per uccelli. Con artifizi l’uomo riuscì, con l’aiuto del fuoco, ad utilizzare queste cariossidi. Ma l’evento più rivoluzionario che occorse all’uomo, comportandosi come un animale da savana, fu il ricorso, a scopo alimentare, alla carne degli erbivori abitatori della savana, divenendo così, per necessità, un mangiatore di carne, sempre però con l’aiuto del fuoco, non potendo mangiare crudi ne le cariossidi dei cereali ne le carni. Senza l’artifizio della cottura e (per i cereali) della molitura, l’uomo non avrebbe potuto diventare ne un mangiatore di carne, ne cerealivoro, giacché le sue caratteristiche anatomiche naturali (dentatura, ecc.) da sole, non lo avrebbero consentito.

L’impatto con le innaturali deviazioni alimentari (cereali e proteine di cadaveri di animali, peraltro cotti, cioè morti) ebbe, per l’uomo, conseguenze catastrofiche in termini di salute e di durata della vita: il che è comprensibile, dato quello che io chiamo “salto a strapiombo” tra un alimento vivo e vitalizzante come la frutta da una parte e gli alimenti amidacei e carnei, cadaverici e mortiferi, iperproteici come la carne, uccisi e quindi devitalizzati con la cottura, dall’altra.

REAY TANNAHILL nella sua “STORIA DEL CIBO” ci dice che addirittura “durante il periododei NEANDERTHALIANI meno della metà della popolazione sopravviveva oltre i 20 anni e 9 su 10 degli adulti restanti morivano prima dei 40 anni”.

Fu soprattutto l’avvento del cibo carneo, con il suo contenuto eccessivo di proteine e con la conseguente tossiemia a produrre tali disastrosi effetti sul corpo, ma anche sulla mente degli uomini; non bisogna infatti dimenticare che la carne crea aggressività.

S’è detto prima che anche le modalità con le quali questi eventi così negativi si produssero “sono degne di attenzione”. Accenniamone, quindi riferendo, in succinto, quanto a questo riguardo dice JAMES COLLIER, autorevole antropologo: “In conseguenza dei disastrasi effetti di tali eventi sconvolgenti sul clima e sulla vegetazione, l’uomo non potette più affidarsi ai vegetali per nutrirsi e dovette ricorrere alla carne.”

Ma l’uomo è inerme, quindi non è per natura carnivoro, essendo sfornito anatomicamente dei dispositivi atti ad inseguire, uccidere e masticare, crude, le carni degli erbivori. Si pensa pertanto che l’uomo primitivo non sia stato, all’inizio, tanto un cacciatore quanto uno spazzino, che si nutriva delle prede fatte da altri animali veramente carnivori, mancandogli anche la insensibilità necessaria per aggredire ed uccidere con le proprie mani degli animali pacifici e innocenti, oltre che inermi. Forse, adoperando sassi e bastoni, l’uomo riusciva ad allontanare il leopardo dall’antilope uccisa, se ne impossessava e la trascinava al sicuro nel suo rifugio. Tale comportamento è stato chiamato anche “sciacallaggio”.

Ma l’uomo non si limitò a sottrarre agli animali carnivori parte delle loro prede, ma fu costretto anche, quando non trovava da esercitare tale funzione di sciacallaggio, a cacciare direttamente, forzando la sua naturale non-aggressività, spintovi sempre dalla necessità di trovare i mezzi per sopravvivere. Il prof. FACCHINI (docente di antropologia all’Università di Bologna) si dice certo che l’uomo preistorico adoperò il FUOCO a scopo culinario soprattutto per cuocere la CARNE. Concorda su tale affermazione anche il prof. QAKIAYE Perlès, dell’Università di Parigi.

Ma oggi per fortuna non esistono più le ragioni di forza maggiore che obbligarono i nostri antenati ad alimentarsi con cadaveri di animali per assicurarsi il fabbisogno proteico; pertanto da molto tempo l’uomo ha inserito in misura crescente frutta, verdura e ortaggi crudi nella propria dieta. Occorre però vigilare sempre, per difenderci dall’autentico agguato che le industrie alimentari ci tendono continuamente proponendoci, ricorrendo alla propaganda a mezzo dei mass-media e all’opera nefasta di medici prezzolati, sostanze di dubbia convenienza o addirittura nocive.

3. LE PROTEINE DELLA FRUTTA

II tema di questo paragrafo riveste una particolare importanza nella problematica delle proteine. La sua trattazione è necessariamente complessa in quanto deve attingere a molteplici informazioni provenienti da fonti non solo assai disparate ma che possono sembrare a prima vista lontane dall’argomento trattato anche se poi si rivelano utili e convergenti in un medesimo intento.

Questo motiva il ricorso alla seguente esposizione “a stelloncini”, che in casi consimili è risultata essere la più conveniente per l’intelligibilità del testo.

Si è cercato tuttavia di dare, al succedersi degli stelloncini, nei limiti del possibile, un ordine logico conseguenziale.

Quando si parla di proteine qualificandole come uno dei cosiddetti principi alimentari, occorre sempre tener presente che tutti codesti principi partecipano assieme, alla sintesi della materia cellulare: deve prevalere, cioè una visione olistica, globale, “sinfonica”, in quanto tutti i nutrienti sono interdipendenti e tutti sono egualmente indispensabili. Si può essere certi che, viceversa una visione settoriale da luogo a valutazioni errate.

Del resto, tale interdipendenza è comprovata dal fatto che le proteine sono mal digerite in assenza di vitamine e che il loro metabolismo dipende da quello dei glucidi e dei lipidi, almeno in parte. Questo ci fa pensare subito al nostro cibo naturale, la frutta, dove, appunto, la coesistenza ed interdipendenza dei diversi principi alimentari da luogo ad un complesso (fitocomplesso) armonioso che rappresenta, nel contempo, l’optimum anche dal punto di vista nutrizionale.

Abbiamo prima affermato che l’uomo della foresta, dove aveva vissuto per milioni di anni, dovette passare nella savana. Ora, nella foresta era fruttariano, mentre nella savana, difettando la frutta, dovette divenire carnivoro; forse l’organismo umano, adattandosi alla alimentazione carnea, assunse le caratteristiche anatomiche e fisiologiche tipiche dei carnivori? NO, conservò le caratteristiche del fruttariano. Oggi, infatti, dopo milioni di anni di innaturale alimentazione carnea, le nostre unghie non si sono trasformate in artigli, il nostro intestino non si è accorciato, i nostri canini non si sono allungati trasformandosi in zanne, il nostro succo gastrico non ha aumentato la sua originale e debole acidità tipica dei fruttariani, il fegato non ha esaltato la sua capacità antitossica, ne è scomparsa l’istintiva attrazione esercitata sull’uomo in età infantile dalla frutta e neppure è scomparsa la altrettanto istintiva repulsione esercitata dalla carne sul bambino appena svezzato. Tutti segni, questi, che le proteine eccessive che, assieme ad altre caratteristiche negative, sono presenti nella carne, pur provocando danni enormi, non sono riuscite a modificare la struttura fisiopsichica dell’uomo: ciò dimostra che l’alimentazione carnea è così estranea agli interessi nutrizionali e biologici dell’uomo che questi non riesce ad adattarvisi, pur subendo le pesanti conseguenze di un innaturale carnivorismo per lunghissimo tempo.

I 22 AMINOACIDI (21 secondo alcuni, 23 secondo altri) esistenti negli alimenti si dividono, secondo la nutrizionistica ufficiale, in due categorie: quella dei 14 aminoacidi che possono essere prodotti (sintetizzati) dall’organismo umano e quella degli aminoacidi chiamati “essenziali” (8 o 10) che invece si ritiene non possano essere sintetizzati dall’organismo umano e pertanto dovrebbero essere assunti con gli alimenti. Lo scrivente si è più volte dichiarato contrario a tale teoria, dimostrando che gli “aminoacidi essenziali” sono un autentico “mito”. Tuttavia, ammettendone pure la reale esistenza come la medicina ufficiale pretende, è legittimo formulare questa domanda, di fondamentale importanza: da dove trassero, i nostri progenitori arboricoli, gli aminoacidi oggi chiamati essenziali, ritenuti indispensabili alla vita, durante i milioni di anni in cui furono abitatori della foresta e sicuramente solo fruttariani?

La risposta ad una simile domanda, non può essere che una sola, dettata dalla logica elementare e dal buon senso: evidentemente solo dalla frutta, anche se, secondo il parere di alcuni paleoantropologi, venivano probabilmente aggiunte alla frutta altre parti succulente di vegetali. E poiché noi oggi continuiamo a possedere quelle stesse caratteristiche anatomiche, fisiologiche ed istintuali di quei nostri progenitori, dobbiamo dedurre che le proteine della frutta sono qualitativamente e quantitativamente sufficienti a garantire in modo ottimale la vita dell’uomo anche oggi.

Partendo da queste e da altre considerazioni il prof. ALAN WALKER,antropologo della John Hopkins University, è giunto alla conclusione che la frutta non è soltanto il nostro cibo più importante, ma è l’unico al quale la specie umana è biologicamente adatta. Per comprovare tale affermazione, WALKER ha studiato lungamente le STRIATURE ed i SEGNI lasciati, nei reperti fossili, sui DENTI, dato che ogni tipo di cibo lascia sui denti segni particolari; scoprì, così, che “ogni dente esaminato, appartenente agli OMINIDI che vissero nell’arco di tempo che va da 12 milioni di anni fa (Miocene), sino alla comparsa dell’HOMO ERECTUS, presenta le STRIATURE TIPICHE dei MANGIATORI di FRUTTA, senza eccezione alcuna”.

Istintivamente, quindi, i nostri progenitori mangiavano quello che la natura offriva loro, cioè la frutta matura, colorita, profumata, carnosa, dolce. Ed è facile immaginare che i nostri progenitori mangiassero la frutta spensieratamente, nulla sapendo (beati loro!) sulla quantità e sulla qualità di proteine contenute nella frutta, guidati unicamente dall’istinto… e se la passavano bene.

E’ chiaro che la frutta è il miglior cibo, del tutto naturale, per l’uomo e per l’intera sua vita, a cominciare dal momento in cui è in grado di masticare. Il FRUTTARISMO dell’UOMO è INNATO, perché sbocciato dall’ISTINTO, che ripetiamolo – è l’espressione genuina, perfetta, indiscutibile dei bisogni fisiologici nutrizionali delle nostre cellule; esso si manifesta anche prima della fine della lattazione, reso evidente dalla appetibilità e anche dalla avidità con le quali il bambino ancora lattante assume succhi di frutta fresca, che possono sostituire in certi casi anche il latte materno (succo d’uva, per esempio, come suggeriva GIUSEPPE TALLARICO, medico illuminato, nella sua opera maggiore “LA VITA DEGLI ALMENTI”).

Abbiamo prima, accennato alla masticazione. Per masticare occorrono i denti ed i denti cominciano a nascere verso la fine della lattazione, cioè del periodo in cui l’accrescimento del cucciolo umano è affidato alla suzione della secrezione lattea delle ghiandole mammarie della madre. Domanda: perché al termine della lattazione (e anche prima) l’istinto ci orienta decisamente verso la frutta? La risposta è semplice: esiste una strettissima correlazione

tra il latte, che è il primo nostro cibo, necessariamente liquido, e la frutta, cibo che succederà al latte e che ci accompagnerà, nutrendoci, per il resto della nostra vita.

Esiste, quindi, iscritta biologicamente nell’atto di nascita della nostra struttura anatomica e della nostra fisiologia, una “continuità nutrizionale tra il latte materno e la frutta”, per cui possiamo a giusto titolo considerare questi due alimenti i prototipi alimentari ancestrali dell’uomo.

Per dimostrare quanto conclusivamente è stato detto nel precedente ‘stelloncino’ sulla continuità nutrizionale tra il latte materno e la frutta, bisogna tenere presente quello che ripetutamente abbiamo già affermato e cioè:

1. All’uomo non si addicono cibi ad alto contenuto proteico, che risulterebbero dannosi alla sua salute;

2. l’uomo ha un fabbisogno singolarmente modesto di proteine, come è facilmente dimostrabile esaminando il latte materno.

Partiamo dall’argomento “latte materno”, che funzionerà da battistrada nella dimostrazione della sua continuità nutrizionale con la frutta. E’ noto che entro il 6° mese di vita extrauterina l’uomo giunge a raddoppiare il proprio peso e a triplicarlo entro il 12°, alimentandosi unicamente con il latte materno. Tutti i testi di chimica bromatologica e di fisiologia umana ci informano che il latte materno contiene 1’1,2% di proteine. Ebbene, non è proprio così, in quanto, sino a 5 giorni dopo la nascita del figlio, il latte umano contiene il 2% di proteine e questa percentuale, a partire dal 6° giorno, comincia a calare progressivamente e lentamente sino a raggiungere, dopo 3-4 settimane, 1’1,3% e, dopo 7-8 settimane, 1′ 1,2%, percentuale che verrà poi mantenuta più o meno costante sino alla fine dell’allattamento.

Si constata, in sostanza, un evidente e regolare decremento del contenuto proteico del nostro unico “primo alimento” a misura che il neonato si avvia, con la comparsa progressiva dei denti, ad acquisire capacità masticatorie. Raggiunta tale capacità, ha termine quel periodo, dalla nascita allo svezzamento, che costituisce indubbiamente la fase anabolica più impegnativa, più intensa e più difficile dell’intera vita umana e che superiamo, come si è visto, con un cibo (il latte materno) contenente le modeste percentuali di proteine prima indicate.

Poiché la velocità di accrescimento è massima nei primissimi giorni di vita e poi via via decresce, è logico anche che la percentuale delle proteine contenute nel latte, e che costituiscono il necessario materiale di costruzione, debba seguire lo stesso andamento.

L’accrescimento ponderale dell’individuo continua, come si sa, anche dopo la comparsa dei denti, per terminare tra i 21 e 24 anni, ma con una velocità estremamente ridotta rispetto a quella del lattante.

E’ pertanto del tutto ovvio che l’alimento che subentrerà al latte materno dovrà avere una percentuale di proteine corrispondente ai reali bisogni di proteine dell’individuo non più lattante, in linea con la decrescenza, prima comprovata, di tali bisogni proteici. Riassumendo, “il fabbisogno proteico dell’uomo è massimo nel lattante, medio nell’adolescente, minimo nell’adulto”: questo ci dice il grande igienista ATTILIO ROMANO nel suo aureo lavoro “Pregiudizi ed errori in tema di alimentazione “; su questo insiste anche il prof. Alessandro CLERICI ALESSANDRO nel suo Lavoro “Come si deve mangiare”. Occorre osservare:

Senza alcun dubbio spetta al medico tedesco LAHMANN il merito di avere, da pioniere illuminato, gettato, nel campo della dietetica umana, le basi scientifiche del fruttarismo, avendo scoperto e dimostrato che esso costituisce la innata prosecuzione naturale dell’alimentazione lattea.

Ancora prima del Lahmann, un altro “grande”, MAX RUBNER, docente di clinica medica all’Università di Berlino, aveva richiamato l’attenzione degli studiosi suoi contemporanei (e il Lahmann colse l’importanza di tale appello) sul fatto che “la scarsezza di proteine nel latte materno è un segno distintivo della specie umana che sconfessava i paladini dei regimi ricchi di proteine”.

Questa è la regola che vige in natura: destinare ai diversi esseri viventi cibi che contengano i principi alimentari indispensabili, ma solo nella quantità necessaria, che deve essere considerata l’optimum per l’individuo. Tanto è vero che non possiamo nutrire un neonato umano, il cui latte contiene 1′ 1,2% di proteine, con il latte per es. di mucca, che contiene il 3,5% di proteine senza determinati accorgimenti come la elementare diluizione, nel tentativo di evitare enteriti e altri malanni, anche gravi.

Il corpo umano, quindi, osserva proprio questa regola, cioè la cosiddetta “legge del minimo”, che a nostro parere potrebbe anche (e forse “meglio”) chiamarsi “legge dell’optimum” in quanto, se l’individuo ingerisce cibi contenenti dei nutrienti in quantità eccedenti il proprio fabbisogno, tale eccesso diviene per l’organismo una vera e propria scoria tossica ed il corpo cerca in tutte le maniere di sbarazzarsene, cosa che avviene in speciale modo per le proteine, come in precedenza s’è già detto.

Poiché la velocità di accrescimento dell’individuo non più lattante è decisamente inferiore a quella che aveva durante l’allattamento, è naturale ed ovvio che il contenuto proteico del primo cibo solido che l’uomo assume dopo lo svezzamento debba essere inferiore a quello del latte materno e da considerarsi l’optimum secondo la “legge del minimo”. Ciò, in armonia con il reale diminuito bisogno di proteine.

Ebbene, tale cibo non può essere che la frutta, che ha, appunto, in media, un contenuto proteico adeguato ai bisogni nutrizionali normali della fase successiva allo svezzamento:

cioè, mediamente inferiore a quella riscontrata nel latte materno che nel periodo terminale dell’allattamento si aggira attorno all’ l,2%, come si disse.

A questo riguardo è interessante l’opinione del dottor LOVEWISDOM uno dei più profondi studiosi dell’alimentazione naturale dell’uomo. Egli ci dice nel suo libro “L’adulto umano non ha bisogno di alimenti che contengono più dell’ l % di proteine” “L’HOMME, LE SINGE ET LE PARADIS”. Del resto, una volta completato l’accrescimento, il nostro fabbisogno di proteine serve solo alla sostituzione delle cellule perdute per usura, cioè al semplice mantenimento dell’equilibrio metabolico e a tale scopo la frutta acquosa è più che sufficiente.

Orbene, tutti i vegetali, anche i più negletti e poco noti, contengono proteine, nessuno escluso: questo è un punto fermo, che occorre tenere sempre presente.

Diversi studiosi di vegetarismo sostengono essere sempre necessario integrare la frutta con altre parti tenere e succose di vegetali, sempre crude e fresche, sia pure in pasti separati, cioè con: radici (carota, rapa, sedano-rapa, barbabietola rossa), ricettacoli floreali e base delle brattee (carciofo), foglie, gambi e germogli (lattuga, cicoria, sedano, spinacio, cavoli di vario tipo), turioni (asparago, finocchio), infiorescenze e gambi (cavolfiore, broccoli di vario tipo), bulbi (cipolla), ecc. (tutti questi vegetali sono comunemente chiamati “ortaggi” in italiano, “légumes” in francese).

Elenchiamo ora i più comuni frutti carnosi con i relativi contenuti proteici, in percentuale:

albicocca…………………………………………. 0,8

anguria……………………………………………. 0,9

arancia………………………………………. 0,9-1,3

avocado………………………………………….. 2,6

banana……………………………………………. 1,4

cetriolo………………………….. ……………… 0,9

ciliegia …………………………………………… 1,2

dattero …………………………………………… 2,2

fico ……………………………………………….. 1,5

fico d’India………………………………………. 0,8

fragola………………………………………….. 0,95

kaki …………………………………………………..1

lampone …………………………………………. 1,4

limone ……………………………………………..0,9

mandarino………………………………………….. 1

mela …………………………………………….. 0,35

melone …………………………………………… 1,3

mora………………………………………………… 1

nespola…………………………………………. 0,45

peperone ………………………………………… 1,2

pera …………………………………………………0,6

pesca ……………………………………………… 0,7

pomodoro………………………………………… 1

prugna……………………………………………. 0,8

uva …………………………………………….. 1-1,4

zucchina…………………………………………. 1,5

media: 28,75/26 =1,1%

Ed ecco le percentuali di proteine presenti negli ortaggi più comuni, limitatamente a quelli che si possono utilizzare crudi:

asparago………………………………………….. 1,8

barbabietola……………………………………… 1,2

barbabietola rossa………………………………. 1,6

carciofo……………………………………………. 2,4

cavolfiore…………………………………………. 2,6

carota……………………………………………… 1,2

cicoria……………………………………………… 1,6

cipolla……………………………………………… 1,4

cavolo verza……………………………………… 3,3

cavolo rosso………………………………………. 1,9

finocchio…………………………………………… 1,9

lattuga e simili…………………………………… 1,3

pastinaca………………………………………….. 1,7

porro………………………………………………….. 2

ravanello ……………………………………………. 1

sedano (foglie/gambi)…………………………… 1,3

sedano-rapa………………………………………. 1,5

spinacio……………………………………………. 2,2

media: 31,9/18 = 1,78%

Sarebbe, a questo punto, errato fare conclusivamente la media aritmetica tra il contenuto proteico medio della frutta e quello degli ortaggi per ricavare direttive alimentari pratiche. Tale calcolo darebbe 1,44 [(1,1 + 1,78)/2] e sarebbe valido se la nostra alimentazione fosse costituita per il 50% da frutta e per il 50% da ortaggi. Occorre invece dare netta preponderanza alla frutta, che è il principe dei nostri alimenti perché fu il cibo primigenio dell’uomo, quello con il quale il corpo umano si è forgiato. Dando invece in giusta misura la prevalenza alla frutta, in media la carica proteica dei cibi che dovrebbero essere utilizzati dall’uomo si attesta su 1,3% circa. Tale percentuale è largamente sufficiente, anzi superiore (sempre in media, che è quel che conta) al fabbisogno dell’uomo, specie dopo il completamento dello sviluppo, cioè dopo il 24° anno di età. Del resto, ciò è comprovato dal fatto che i fruttariani non soffrono di alcuna carenza e non hanno problemi di salute. Naturalmente i risultati dei calcoli sopra riportati non sono da prendere, “alla virgola” o al centesimo, ma vogliono avere, ed hanno, un valore orientativo generale e soprattutto vogliono offrire, ed offrono, una prova della continuità nutrizionale tra il latte materno e la frutta. A proposito dell’ottimale validità nutrizionale del fruttarismo potremmo dilungarci a riportare autorevoli opinioni, altri fatti, altre argomentazioni scientifiche per dimostrare tale validità, che garantisce all’uomo fruttariano il godimento di una piena SALUTE FISIO-PSICHICA: ma su tutto l’abbondante apporto probatorio che così raccoglieremmo dominerebbe la prova-base, la più incontestabile, già da noi prima evocata, ma che tuttavia torniamo ad evocare: nella foresta, patria originaria dell’uomo, questi visse in perfetta salute, sugli alberi fruttiferi, per milioni di anni, alimentandosi di frutta e – sostengono ipoteticamente alcuni studiosi, come LOVEWISDOM – anche di altre parti tenere di vegetali.

Molto probabilmente il lettore si chiederà che bisogno c’è di dimostrare che la carica proteica del latte materno è la stessa (o presso a poco) non solo di quella della frutta, ma anche quella dei cosiddetti ortaggi. Non s’è detto che l’uomo preistorico viveva sugli alberi fruttiferi nutrendosi solo di frutta? Insomma, la sola frutta è sufficiente o no ad alimentare l’uomo? Cerchiamo di rispondere qui di seguito a tali interrogativi.

Si è già accennato in precedenza che secondo alcuni studiosi la frutta andrebbe integrata con altre parti tenere e succose di vegetali; condividiamo tale opinione, ma poiché condividiamo anche la tesi di CORNEI, TALLARICO, CARQUE’, ecc., che cioè i nostri più antichi progenitori arboricoli si nutrivano “solo” di frutta, siamo tenuti a spiegare questa nostra apparente contraddizione.

Anzitutto, la frutta che i primi uomini mangiavano da arboricoli nella foresta intertropicale era, in quanto a capacità nutrizionale, enormemente superiore a quella di oggi esistente. La frutta d’oggi è infatti il risultato di migliaia di anni di frutticoltura che, dovendo commerciare con i prodotti della terra, lo fa utilizzando dei criteri di produzione della frutta basati su:

rendimento della pianta

colore

taglia

gusto

struttura

conservabilità

facilità di raccolta

sicurezza e continuo incremento del profitto.

Insomma la produzione odierna di frutta è profondamente artificiosa, mentre la frutta che nutriva l’uomo preistorico era il prodotto del libero gioco delle forze vitali dell’aria, del suolo, delle arcane forze della natura, era figlia della luce, scrigno di energia solare, viva e vitalizzante, non cresciuta sotto lo stimolo anormale dei concimi chimici, dei diserbanti, degli anticrittogamici, i cui residui rendono oggi talora la frutta financo pericolosa per la nostra salute. C’è un abisso, dunque, tra la frutta che nutrì i primi uomini e la frutta d’oggi. L’uomo odierno a dire il vero comincia a rendersi conto che la frutta nutre poco e male e ha perduto i sapori della frutta “antica” di cui si sente la mancanza. Ed ecco sorgere, allora, iniziative tipo “archeologia dell’albero da frutta”, “banche del seme”, e soprattutto coltivazioni biologiche. Un esempio: la pera cosiddetta “spina” è la “pera antica”, bitorzoluta, contorta, decisamente brutta se guardala con l’occhio dell’esteta tradizionalista per il quale la pera, quella addomesticata, deve avere la forma classica e basta. In Italia di alberi di pere “spina” ne restano ormai pochi, destinati a sparire perché la gente vuole pere “belle” di parvenza e non nodose e brutte: anche se poi chi le assaggia rimane estasiato per il loro sapore, ormai non più riscontrabile nelle pere “moderne”, frutto di cultivar, incroci, innesti, manipolazioni genetiche, fitormoni, ecc.. Lo stesso discorso vale per molte varietà di mele in via di scomparsa, come le mele “zitelle”, per esempio. 

Deciso scadimento quindi, del valore nutrizionale della frutta moderna nei riguardi della frutta “antica” e quando diciamo “antica” ci riferiamo appena ad un secolo fa o giù di lì; ma a misura che andiamo a ritroso nel tempo la differenza si fa, ovviamente, sempre più marcata, tanto che riesce difficile solo immaginare quale potenza nutrizionale riservasse la frutta che servì alla nutrizione e alla crescita delle primissime generazioni dell’uomo arboricolo e fruttariano.

Abbiamo detto sopra che la gente ha cominciato a capire che la frutta odierna, nonostante che continuiamo ad essere da essa attratti, non solo nutre poco ma nutre anche male. Qui appresso spieghiamo perché.

Per effetto dei trattamenti e delle selezioni che l’uomo, come abbiamo prima accennato, applica in agricoltura e particolarmente in frutticoltura, la frutta prodotta è caratterizzata soprattutto da un eccessivo tenore di zuccheri. Ora, è vero che il nostro organismo funziona proprio grazie allo zucchero, ma è anche vero che lo zucchero, come qualsiasi altro alimento, per essere assimilato, deve trovarsi associato con vitamine, specialmente quelle del gruppo B, minerali, aminoacidi ed altri elementi nutritivi, con i quali costituisce un fitocomplesso equilibrato ed armonico.

L’eccesso di zucchero oggi riscontrabile nella frutta crea invece squilibrio e disarmonia, per cui l’organismo non è in grado di utilizzare tutto lo zucchero presente nella frutta: ecco perché si disse che la frutta d’oggigiorno fa correre il rischio di nutrire “anche male”. Come ovviare a questo squilibrio? Includendo nella nostra dieta una consistente quantità di alimenti non zuccherati, in particolare verdure crude ed ortaggi vari, che forniscono in abbondanza vitamine, minerali ed aminoacidi essenziali, indispensabili per ottenere una nutrizione equilibrata.

L’aggiungere verdure ed ortaggi alla frutta, anche se questa rimarrà quantitativamente preponderante, è, quindi, un “correttivo”? Certamente, è un utile correttivo. Naturalmente, sia la frutta che le verdure e gli ortaggi, per conservare la loro efficacia nutrizionale, devono essere consumati crudi ed è anche buona norma utilizzarli in pasti separati. Ma aggiungiamo subito che si tratta di un correttivo “temporaneo” e qui di seguito spieghiamo perché diciamo che è temporaneo.

Abbiamo visto – riassumiamo – che la frutta odierna, rispetto alla frutta che nutrì l’uomo preistorico, difetta di potere nutrizionale (e si cerca nell’attuale processo, in atto, di riavvicinamento alla natura, di coltivarla biologicamente, come rimedio primo), ma eccede, invece, in contenuto di zuccheri (glucosio/fruttosio) (e si cerca di ovviarvi proponendo di accompagnarne il consumo con ortaggi, che potranno, così, partecipare all’approvvigionamento di proteine). Poiché, come è evidente, si tratta di una situazione, quella attuale, “in movimento”, a misura che progredirà l’agricoltura biologica, migliorerà anche la qualità della frutta attuale, i cui lati negativi (eccessi e difetti sopracitati) si attenueranno gradualmente e alla fine scompariranno.

Ovviamente, quando la frutta riacquisterà totalmente le caratteristiche che permisero il pieno affermarsi dell’uomo preistorico arboricolo e fruttariano, cesserà il bisogno o la semplice convenienza di ricorrere agli ortaggi e l’uomo tornerà ad essere fruttariano al 100% e sarà quello un grande giorno, che riteniamo non troppo lontano, dato l’incoraggiante crescente interesse per questo così importante problema.

E’ stato osservato, circa l’aggiunta di verdure e ortaggi alla frutta, che le tre grandi scimmie antropomorfe (PONGIDI) orango, scimpanzè e gorilla , ritenute comunemente, sui piani anatomico, fisiologico, ematologico, ecc., i più vicini nostri parenti, mangiano, oltre che frutta, anche foglie, gemme, scorze, rametti, radici, sedano selvatico, bambù ed altre erbe. Soprattutto si sottolinea che questo comportamento alimentare si riscontra nel gorilla, che invece da molti fruttariani veniva portato come esempio di animale fruttariano al 100%, come una sorta di ARCHETIPO FRUTTARIANO: si ritiene, anzi, da alcuni che la frutta partecipi alla dieta del gorilla in minor misura degli altri vegetali sopra citati. Sono invece tutti concordi nel rilevare, nella dieta dei PONGIDI, l’assenza di NOCI (cioè, precisiamo noi, di semi), particolare che sottolineiamo come importante, per quanto appresso si dirà a proposito dei semi e della loro carica proteica.

Quanto sopra viene citato da alcuni per cercare di avvalorare, su un preteso piano scientifico zoologico/evoluzionistico, la necessità dell’aggiunta di verdure ed ortaggi alla frutta anche da parte dell’uomo, cioè, in pratica, per negare la sufficienza nutrizionale di una dieta fruttariana al 100%.

Senonché coloro che tanto affermano dicono cose scientificamente inesatte e le loro conclusioni sono errate, difettando, tra l’altro, di validi aggiornamenti culturali. Infatti, coloro che “fotocopiando” i comportamenti dei Pongidi (ammesso, ma non concesso che siano quelli che vengono descritti) pretendono di trasferirli all’uomo pari pari, come per un imperativo biologico automatico, sembra che siano rimasti alla famosa e semplicistica (e, potremmo anche dire, infantile) interpretazione di quanto CHARLES DARWIN, nel 1871, scrisse nel suo “The Descent of Man”. Si disse, allora, che Darwin sosteneva che “l’uomo discendeva dalla scimmia”. Come invece ogni persona con un minimo di cultura biologico/naturalistica sa, Darwin non affermava che l’uomo discendeva da una scimmia antropomorfa.

La verità è, invece, che le grandi scimmie antropomorfe e l’uomo sono organismi contemporanei sì, ma che discenderebbero, però, da un primate, antenato comune, esistito milioni di anni fa e attualmente estinto. Da quello si sarebbero poi originate due distinte linee evolutive, una delle quali avrebbe portato alle attuali scimmie antropomorfe, mentre l’altra avrebbe avuto come termine ultimo l’uomo. Inoltre – ci dice RALPH CINQUE, D.C., direttore dell’Hygeia Health Retreat di Yorktown (Texas), nonostante le sue critiche al fruttarismo umano al 100% – “l’uomo non è una scimmia leggermente migliorata, le differenze con gli esseri umani sono considerevoli ed è un errore fare dei paralleli fra i due” (dalla rivista Vie et Action n. 157).

Gli fa eco T. C. Fry, direttore del periodico Healthful Living, il quale sostiene che consigliare di mangiare verdure perché contengono elementi nutritivi che non si troverebbero nella frutta è un nonsenso perché non c’è nelle verdure niente che non sia contenuto, in quantità sufficiente, anche nella frutta.

Una obiezione di natura biochimica avversa all’uso delle verdure è questa: mentre gli ERBIVORI sono provvisti dell’enzima “CELLULASI” che consente di convertire la CELLULOSA contenuta nelle foglie in GLUCOSIO, l’uomo è sprovvisto di tale enzima e pertanto non ricava alcuna utilità, almeno per quel che riguarda l’approvvigionamento di glucidi, dal mangiare verdure. Tutto quello che, oltre alla cellulosa, si trova nella foglia e che possa avere un qualche valore nutritivo lo si trova anche nella frutta. Poiché il nostro corpo ha bisogno, per produrre energia, di glucosio, le foglie verdi non sono in grado di dargliene per l’assenza di tale enzima. In definitiva, le verdure possono essere considerate naturali per gli erbivori, ma certamente non per i fruttariani, come l’uomo; inoltre non ci procurano alcuna caloria ed è più l’energia che spendiamo per la loro digestione che quella che se ne ricava.

Si dice che nelle verdure c’è la CLOROFILLA, alla quale si attribuiscono virtù particolari nella nutrizione dell’uomo, ma la clorofilla è una proteina come le altre. Le vitamine, i sali minerali, le proteine ed alcuni acidi grassi presenti nelle foglie si ritrovano anche nella frutta, inoltre nella frutta si trova l’acqua “fisiologica” più o meno nella stessa percentuale con la quale è presente nel corpo umano; non così nelle foglie e meno ancora nei semi.

FRY sposta poi la sua attenzione sul fatto che la maggior parte delle FOGLIE,tra cui quelle che noi mangiamo, sono provviste di veleni protettori della pianta. 

Tra le FOGLIE più TOSSICHE che noi mangiamo sono da annoverare: il sedano, le bietole, il ravizzone (colza), il rabarbaro, il prezzemolo, il basilico, gli spinaci, la cicoria, la menta, il tarassaco, l’origano, ecc.

PARTICOLARMENTE TOSSICHE e persino MORTALI sono le FOGLIE del POMODORO, della PATATA, della MELANZANA, del PEPERONE, dell’ALBICOCCO, ecc.

Financo le FOGLIE della LATTUGA pare che siano, sebbene modestamente, provviste di SOSTANZE TOSSICHE. La presenza di questi VELENI PROTETTORI nelle FOGLIE e dei conseguenti RISCHI TOSSICOLOGICI che si corrono nel mangiarle sono autorevolmente confermati dagli studi specifici fatti dal prof. BRUCE AMES, dell’Università di Berkeley, USA. Per contro, la maggior parte dei frutti utilizzati dall’uomo a scopo alimentare sono invece privi di sostanze tossiche.

Anche le notizie relative alla presenza di fogliame ed altre parti di vegetali nella normale dieta delle grandi scimmie antropomorfe, della quale prima si è parlato, sono false. La prima osservazione che si può fare è che noi non possiamo essere condizionati dalla loro condizione attuale, più che non esserlo dagli Esquimesi, dice ironicamente Fry.

Si è detto prima che le grandi scimmie antropomorfe non mangiano SEMI,comunemente indicati come “NOCI”. Ora, per quanto riguarda l’UOMO, possiamo dire che le NOCI non solo non sono necessarie, ma addiritturasono DANNOSE, contenendo un fattore anti-nutrizionale, un anti-enzima,che ostacola la loro digestione da parte di altri enzimi. E’ chiaro che i semi hanno lo scopo di dare vita a un nuovo essere vivente e non sono certo destinati ad essere distrutti dall’azione trituratrice dei denti dell’uomo prima che dai suoi succhi digestivi. La Natura non ha prodotto i semi per nutrire l’uomo, per altro sono troppo proteici e possono, a causa proprio di tale eccesso di proteine, provocare danni alla salute umana. Infine, contenendo pochissima acqua, sono inadatti anche per questo a costituire un cibo adeguato alle esigenze umane.

Per l’uomo che si trovasse in uno stato di natura, senza apparecchi per cucinare, disponendo solo del suo corpo, senza attrezzi di nessun tipo, la frutta è la sola cosa che prenderebbe, rifiutando erbe, cereali, radici e tuberi; naturalmente rifiuterebbe, essendone incapace di catturare, uccidere e mangiare altri animali oppure di berne il latte.

La frutta, in sostanza, costituisce un alimento naturale, che, comparso quando comparve, l’uomo, fu chiaramente destinata dalla Natura, simbioticamente, a nutrire in modo ottimale l’uomo.

Quando si afferma che la frutta, utilizzata come unico alimento, provoca un sovraccarico di zuccheri, si trascura il fatto che a tale eccesso contribuisce (e non potrebbe essere altrimenti) anche l’alimento amidaceo che ingeriamo (pane, pasta, riso, polenta, ecc.) e che ha, come destino finale della sua digestione, appunto, monosaccaridi (zuccheri semplici); questo eccesso di amidi nella propria dieta è comunemente indicato con il termine “amidonismo”.

Riprendiamo il discorso sulle grandi scimmie antropomorfe per esaminare più approfonditamente la loro dieta. Ebbene, si è potuto accertare che L’ ORANGO può restare fino a tre mesi di seguito sugli alberi, senza mai scendere al suolo e nutrendosi pertanto solo della frutta prodotta dagli alberi. I GORILLA vengono giustamente definiti da Fry “macchine che vanno a foraggio e macchine per defecare” in quanto la loro giornata è mediamente costituita da 14 ore dedicate a riposare e defecare e 10 ore circa dedicate alla ricerca ed ingestione di cibo. GEORGE B. SCHALLER ha fatto notare che essi mangiavano foraggio in una quantità giornaliera pari al 10% del loro peso, soprattutto sedano selvatico. Ne si capisce come possano elaborare tutti questi vegetali se si tiene presente che i gorilla, come del resto l’uomo (e ne abbiamo parlato) non secernono la CELLULASI, che è l’ENZIMA necessario alla TRASFORMAZIONE della CELLULOSA IN uno ZUCCHERO SEMPLICE. Evidentemente questa grossa massa solo parzialmente digerita di vegetali stimola egregiamente la peristalsi provocando la pressoché continua defecazione. Ma SCHALLER ha approfondito la cosa ed ha potuto così appurare che, quando arrivava la stagione di certa frutta, i GORILLA non toccavano più il foraggio, ma si alimentavano unicamente di quella frutta, fin che ce n’era.

Ed è ancora SCHALLER, primatologo di grande fama, che ci riferisce di un esperimento fatto allo ZOO di SAN DIEGO, dove i GORILLA, se veniva loro somministrata frutta in abbondanza, non mangiavano più il foraggio; insomma il gorilla, messo in condizioni di scegliere tra foraggio e frutta, non manifesta dubbi e sceglie la frutta. Che cosa significa ciò? Significa che il suo cibo naturale, non è il foraggio, ma la frutta. Certo, anziché patire la fame si mangia qualunque cosa. Così, del resto, fecero i nostri progenitori quando, passando dalla foresta, e dall’alimentazione fruttariana che questo bioma consentiva, nella savana, dove non esistono alberi da frutta, per non soccombere divennero cerealivori e mangiatori di carne, con l’aiuto del fuoco.

E della terza scimmia antropomorfa cosa c’è da dire? Dello SCIMPANZE’ si dice che mangia molte cose e forse ciò è vero in condizioni di cattività, situazione innaturale, che determina sconvolgimenti comportamentali notevoli, che possono influire anche sugli orientamenti nutrizionali.

E’ bene, quindi, dare validità alle testimonianze di ricercatori o studiosi che ne hanno osservato attentamente la vita, quando questa viene trascorsa in libertà; per lo scimpanzé nessuna persona può saperne di più di JANE GOODALL,etologa primatologa che ha trascorso trent’anni tra loro, la quale ha constatato che se gli SCIMPANZE’ dispongono di BANANE in abbondanza, mangiano solo questi frutti e niente altro (sino a 40-50 la volta).

Come si vede, i comportamenti alimentari delle 3 grandi scimmie antropomorfe, che molti ritenevano accreditassero la insufficienza di una alimentazione fruttariana al 100% (e quindi il ricorso obbligato ad altre parti più o meno tenere di vegetali), in realtà, da quanto si è detto in quest’ultima parte del presente stelloncino, documentano proprio il contrario e cioè che queste scimmie, quando sono libere di scegliere il loro nutrimento naturale, si nutrono da animali fruttariani al 100%. E non c’è bisogno di estrapolare questo comprovato fruttarismo dei Pongidi applicandolo all’uomo perché per quest’ultimo fa fede l’istinto dei bambini, quando non è ancora pervertito.

Dicemmo, nel 5° stelloncino di questo paragrafo che all’uomo non si addicono cibi ad alto contenuto proteico, come, per esempio, derivati del latte, semi, uova, legumi, ecc., per non parlare della carne. Peraltro, molte di queste proteine andrebbero sprecate in quanto l’organismo espelle, indigerite, con le feci una buona parte di queste proteine (quelle che non riesce ad espellere in questa maniera, se sono ancora eccessive, cercherà di deaminarle trasformandole in composti ternari, cioè in zuccheri e grassi e poi ancora, se neanche ciò basta, se ne sbarazzerà mediante un lavoro straordinario del fegato e dei reni).

Dobbiamo ora tornare a parlare di questi cibi ad alto contenuto proteico, intanto per ricordare, se ce ne fosse ancora bisogno, che la frutta è da escludere dal novero dei cibi ad altro contenuto proteico e che anche questo fatto contribuisce a renderla atta all’alimentazione umana. Ma se ora torniamo a parlare di questo argomento è per evidenziare un altro fatto di notevole importanza e cioè una scoperta del già citato prof. MAX RUBNER,dell’Università di Berlino, il quale la rese pubblica a Lipsia, in un Convegno scientifico, con una memoria riguardante i risultati delle sue ricerche sulle proteine (che poi lui espose nel suo libro “Volksemahrungsfragen”, in italiano: “Questioni relative all’alimentazione della popolazione”). Il succo di questa scoperta è che il grado di utilizzazione delle proteine di un determinato alimento è tanto più grande quanto più modesta è la percentuale di proteine che quell’alimento contiene.

Questo studioso dimostrò, per esempio, che un chilo di patate costituisce un cibo relativamente assai più nutriente di un etto di carne o di formaggio perché l’organismo umano riesce ad utilizzare dalle patate una quantità di proteine sette volte maggiore di quelle che utilizzerebbe mangiando carne o formaggio, in quanto le proteine di un etto di carne o di formaggio sono concentrate, mentre la stessa quantità di proteine è nelle patate diffusa in una massa di dieci etti.

La stessa cosa vale per le MELE, che sono molto nutrienti in quanto le loro relativamente scarse proteine (0,35%) sono utilizzate al 100%. Come è facile capire, questa scoperta di RUBNER costituisce una ennesima e valida motivazione scientifica del fruttarismo.

 

 

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Ci sono solo due teorie: quella esogena, monomorfica, del contagio, del farmacista Louis Pasteur, teoria base della medicina ufficiale 💊, e quella endogena, pleomorfica, del Terreno, degli scienziati 🧑‍🔬 Antoine Bechamp e Claude Bernard, riscoperta poi dal dottor John Henry Tilden con la sua teoria della Tossiemia, teoria base dell’Igiene Naturale 🍎.

Esogena ed Endogena sono due teorie diametralmente opposte, inconciliabili come il bianco e il nero, il fuoco 🔥 e l’acqua 💦, il giorno🌞 e la notte🌙, la medicina ufficiale 💊 e l’Igiene Naturale 🍎, l’Allopatia 💊 e l’Ortopatia 🍎, Esculapio, il Dio greco della medicina e sua figlia Igea, la Dea guardiana della salute degli antichi ateniesi.

Solo una è vera, l’altra è falsa.

Una è funzionale ai guadagni delle case 🏠 farmaceutiche e dell’industria alimentare e fa aumentare il potere della mafia della sanità, l’altra fa fallire le case 🏘 farmaceutiche, l’industria alimentare e porta alla scomparsa della mafia della sanità.

Una deresponsabilizza le persone, l’altra le responsabilizza.

Una ci ha portato alla dittatura sanitaria 🏥, e l’altra porta alla libertà degli individui e alla libertà di scelta terapeutica.

Una porta alla paura 😨 degli altri (anche se sani) e quindi al distanziamento sociale e alle mascherine, l’altra porta all’amore 💔 , ai baci 💋 e abbracci.

Una porta all’intossicazione o Tossiemia e alla malattia iatrogena 💊 e l’altra porta alla disintossicazione e alla salute perfetta 🤩.

Scegli tu come vuoi vivere.

Bisogna ricordare che:

Lo spirito del DIAVOLO 😈 agisce nella paura e nella menzogna.

Lo spirito di DIO agisce nell’amore💔 e nella verità.

La teoria che porta alla paura è falsa.

La teoria che porta all’amore💔 è vera.

 

09.06.2021

Stefano Torcellan

 

 

3 thoughts on “SVELATO il MITO del CONTAGIO – Dr. Arthur M. Baker, Prof. Arnold Ehret, Dr. H. M. Shelton, Dr.ssa V. V. Vetrano, T. C. Fry, Albert Mossèri, Margaret Flinn, Dr. Antoine Bèchamp, Dr. Louis Pasteur, Dr. Hans Zinsser, Dr. Johann Christian Reil, Dr. Adwen, Dr. Fraser.- a cura di Stefano Torcellan

  1. Articolo Magistrale e ineccepibile! Ho bevuto dell’acqua contaminata in asia assieme a un mio amico e lui si è ammalato di colera mentre io no, una prova in più sperimentata da me stesso, che tutto ciò che è scritto qui è vero, quindi grazie!

  2. A me il testo non pare affatto chiaro e abbisognerebbe di ulteriori approfondimenti e spiegazioni. Prima si dice: “è vero che i virus provocano malattie, ma solo in quanto scorie tossiche. In questo senso i “virus” SONO SI’ RESPONSABILI di varie patologie, MA NON CERTO IN QUANTO AGENTI DI CONTAGIO”. Poi si dice: “Né i “virus” né i batteri possono causare la malattia/processo risanante. IL VERO RESPONSABILE è lo stile di vita biologicamente scorretto dell’ammalato.” Quindi prima si ammette che i VIRUS siano RESPONSABILI della malattia (anche se non del contagio), poi li si nega responsabili anche della malattia, perchè non la potrebero causare. Ripeto c’è qualcosa che non torna.

    • Ciao Alex, le due frasi da te citate:
      1)““è vero che i virus provocano malattie, ma solo in quanto scorie tossiche”,
      2) “IL VERO RESPONSABILE (della malattia) è lo stile di vita biologicamente scorretto dell’ammalato”,
      sono state scritte da un medico nel linguaggio della medicina ufficiale e non nel linguaggio dell’Igiene Naturale, tuttavia frasi del genere sono state accettate e scritte anche da igienisti famosi. Secondo l’Igiene Naturale, la malattia è: “Lo sforzo del corpo per eliminare tossine, veleni, muco, frammenti cellulari morti (virus), rifiuti morbosi, materiali indesiderabili.” La malattia viene prodotta dal corpo quando l’accumulo delle tossine, dei veleni, dei virus, ecc., derivanti da uno stile di vita scorretto, oltrepassa il limite di tolleranza dell’organismo. E’ questo il reale significato delle due frasi del Dr. A. Baker da te citate.
      Infatti, alla fine del paragrafo “I VIRUS SONO DANNOSI SOLO SE SI ACCUMULANO COME SCORIE (Tossiemia endogena)”, dove sono scritte le due frasi da te citate, c’è scritto:
      ”Ricordiamo che batteri, germi e virus non comunicano tra loro né possono agire di concerto e sono del tutto incapaci di condurre operazioni congiunte come quelle di un esercito o di un gruppo di assalitori. Essi sono privi dell’intelligenza e delle risorse richieste per governare il processo patologico. SOLO IL CORPO è in grado di dare inizio a un tale PROCESSO RISANANTE (crisi di disintossicazione o malattia), poiché il corpo è la sola entità intelligente unificata in grado di condurre quei processi fisiologici che vengono chiamati “malattie”.”
      Secondo il Guyton’s Texbook of Medical Physiology, i VIRUS sono GENOMI, ovvero teste mitocondriali della cellula, praticamente frammenti cellulari morti che non possono assolutamente produrre la malattia.
      SOLO L’ORGANISMO VIVENTE PUO’ AGIRE, LA MATERIA INANIMATA NON AGISCE.
      Anche la supposta azione del farmaco è solo l’azione del corpo vivente in presenza della materia inerte. L’ Igienismo poggia saldamente su questo concetto fondamentale, il cui valore è dimostrato: L’ ORGANISMO NON REAGISCE, MA AGISCE.

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