1) Coronavirus – TROMBOEMBOLIA venosa disseminata? – Dr.ssa LINA de CESARE, Primario ASL Napoli 1 centro – 2) Covid 19, non è lui il killer: la diagnosi sbagliata che ha messo in ginocchio il mondo – 3) Coronavirus, Filippo Drago, docente di farmacologia: “Tante MORTI per TROMBOEMBOLIE, ok AIFA a studio EPARINA”

Dottoressa LINA DE CESARE – Primario –  Direttrice Uoc Riabilitazione Asl Napoli 1 Centro, il 10 aprile 2020,  nella sua bacheca Facebook, ha scritto: TROMBOEMBOLIA VENOSA DISSEMINATA?

Se così fosse NON servirebbero RIANIMAZIONE e VENTILATORI come scrive un CARDIOLOGO di PAVIA:       “Non vorrei sembrarvi eccessivo ma credo di aver DIMOSTRATO la CAUSA della LETALITA’ del coronavirus. Solo al BEATO MATTEO ci sono 2 CARDIOLOGI che girano su 150 LETTI a fare ecocardio con enorme fatica e UNO SONO IO. Fatica terribile! Però, di quello che alcuni supponevano, ma non ne riuscivano a essere sicuri, ora abbiamo i primi dati. La gente va in rianimazione per TROMBOEMBOLIA VENOSA generalizzata, soprattutto POLMONARE. Se così fosse, NON SERVONO A NIENTE le RIANIMAZIONI e le INTUBAZIONI perché innanzitutto devi SCIOGLIERE, anzi prevenire queste TROMBOEMBOLIE. SE VENTILI un POLMONE DOVE il SANGUE NON ARRIVA, NON SERVE! Infatti MUOIONO 9 su 10. Perché il PROBLEMA è CARDIOVASCOLARE, NON RESPIRATORIO! SONO le MICRO-TROMBOSI VENOSE venose, NON è la POLMONITE a determinare la FATALITA’! E PERCHE’ si formano TROMBI? Perché l’INFIAMMAZIONE come da testo scolastico, induce TROMBOSI attraverso un meccanismo fisiopatologico complesso ma ben noto. Allora? Quello che la LETTERATURA SCIENTIFICA, soprattutto CINESE, DICEVA fino a metà marzo era che NON BISOGNAVA USARE ANTINFIAMMATORI. ORA in ITALIA si usano ANTINFIAMMATORI e ANTIBIOTICI (come nelle influenze) e il NUMERO dei RICOVERATI CROLLA. MOLTI MORTI, anche di 40 ANNI, avevano una storia di febbre alta per 10-15 giorni non curata adeguatamente. Qui l’infiammazione ha distrutto tutto e preparato il terreno alla formazione dei TROMBI. Perché il problema principale NON E’ IL VIRUS, ma la reazione immunitaria che distrugge le cellule dove il virus entra. Infatti NEI NOSTRI REPARTI COVID NON SONO MAI ENTRATI MALATI di ARTRITE REUMATOIDE!  Perché sono in TERAPIA CORTISONICA. Questo è il motivo principale per cui in Italia le ospedalizzazioni si riducono e sta diventando una MALATTIA CURABILE A CASA. CURANDOLA bene A CASA EVITI non solo l’ospedalizzazione, ma anche il RISCHIO TROMBOTICO. Non era facile capirlo perché i segni della MICROEMBOLIA sono sfumati, anche all’ECOCARDIO. Ma questo we ho confrontato i dati dei primi 50 PAZIENTI tra chi respira male e chi no e la situazione è apparsa molto chiara. Per me SI POTREBBE TORNARE A VITA NORMALE e RIAPRIRE le ATTIVITA’ COMMERCIALI. VIA QUARANTENA. Non subito. Ma il tempo di pubblicare questi dati. Il VACCINO può arrivare con calma. In AMERICA e altri stati che seguono la letteratura scientifica che invita a NON usare ANTINFIAMMATORI è un DISASTRO! Peggio che in Italia. E parliamo di FARMACI VECCHI e che COSTANO POCHI EURO.” La TESTIMONIANZA del COLLEGA parrebbe confermata dai protocolli di alcuni altri ospedali: al Sacco (Milano) danno CLEXANE a tutti, con D-DIMERO PREDITTIVO: più è alto meno risponderà il pz. al San Gerardo di MONZA CLEXANE e CORTISONE al Sant’Orsola di BOLOGNA CLEXANE a tutti + protocollo condiviso con i medici di famiglia che prescrivono PLAQUENIL a pioggia su tutti i pz. monosintomatici a domicilio   INTEGRO con una PRECISAZIONE sugli ANTINFIAMMATORI: La produzione di COX 2 è aumentata nei tessuti bersaglio virali da pazienti con infezione virale attiva e si è visto che la delezione della cox2 riduce la mortalità , mentre la delezione della cox1 è associata al peggioramento dell’infezione Quindi i FARMACI ANTINFIAMMATORI tipo BRUFEN, NAPROXENE, ASPIRINA che inibiscono la cox1 oltre che la Cox 2 NON ANDREBBERO USATI. Mentre CELECOXIB un inibitore selettivo della Cox 2 sembra dare BUONI RISULTATI,bisogna comunque ASPETTARE ESITO STUDI, invece questa analisi porta in evidenza la NECESSITA’ di USARE negli STADI PIU’ AVANZATI della malattia una EPARINA a BASSO PESO MOLECOLARE ad ALTE DOSI… (CLEXANE 8.000 UI/die) Evito (per non appesantire troppo l’esposizione, e perché il testo è troppo tecnico) di riportare un’interessante TESTIMONIANZA di un ANATOMO-PATOLOGO: vi basti pensare che il “Papa Giovanni XXIII” di BERGAMO ha eseguito 50 AUTOPSIE ed il “Sacco” di MILANO 20 (quella ITALIANA è la CASISTICA PIU’ ALTA AL MONDO, i CINESI ne hanno fatte solo 3 e “minimally invasive”). TUTTO QUANTO NE ESCE sembra CONFERMARE IN PIENO le INFORMAZIONI SOPRA RIPORTATE. In poche parole, pare che l’EXITUS sia determinato da una DIC (per i non medici, COAGULAZIONE INTRAVASCOLARE DISSEMINATA) innescata dal VIRUS. Quindi la POLMONITE INTERSTIZIALE NON C’ENTREREBBE NULLA, sarebbe stato soltanto un ABBAGLIO DIAGNOSTICO: abbiamo raddoppiato i posti in RIANIMAZIONE, con costi esorbitanti, probabilmente INUTILMENTE. Col senno di poi, mi viene da ripensare a tutti quegli Rx TORACE che commentavamo circa un mese fa: quelle immagini che venivano INTERPRETATE come POLMONITE INTERSTIZIALE in realtà potrebbero essere del tutto coerenti con una DIC. Sarà INTERESSANTE adesso (UNA VOLTA che tutte QUESTE NUOVE IN FORMAZIONI venissero CONFERMATE) verificare se ci sarà laVOLONTA’ POLITICA” di RECEPIRLE da parte delle Istituzioni. POTREBBE SIGNIFICARE USCIRE da questo CASINO IN QUATTRO E QUATTR’OTTO, TOGLIENDOCI UN SACCO di ROTTURE DI COGLIONI (mascherine, app di tracciamento, code ai negozi, ecc. ecc.). Purtroppo ho qualche DUBBIO al riguardo …   ——————————————————————–Tale ipotesi medico-scientifica, che si facendo strada non solo in Italia ma anche negli Stati Uniti (pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/32267998/Lung+thrombosis+Covid-19)  potrebbe essere all’origine dell’alto numero di decessi legati che si sono verificati nel nostro Paese. Perchè è chiaro che, come spiega l’operatore sanitario che scrive al collega “se ventili un polmone dove il sangue non arriva, tutto il resto non serve : muoiono 9 su 10..”.—————————————–——————————————————

Covid 19, non è lui il killer: la diagnosi sbagliata che ha messo in ginocchio il mondo

Il Covid 19 che ha paralizzato il mondo intero non è il famigerato killer che ci hanno raccontato, ma un virus facilmente neutralizzabile se preso in tempo, prima che provochi danni irreparabili. A sostenerlo un cardiologo dell’ospedale BEATO MATTEO di PAVIA il quale spiega il perché e annuncia che al più presto si potrà riaprire tutto: “Il vaccino può arrivare con calma”.

di Peppe Papa Forse qualcuno dovrebbe chiedere scusa. A cominciare da quei soloni in camice bianco che hanno occupato militarmente h24 gli schermi della Tv, la politica inetta al tempo del populismo imperante penzolante dalle loro labbra e un’informazione pigra e mainstream che in questa circostanza ha dato il peggio di sé. Il Covid 19 che ha paralizzato il mondo intero non è il famigerato killer che ci hanno raccontato, ma un virus facilmente neutralizzabile, se preso in tempo prima che provochi danni irreparabili, semplicemente contrastandolo con medicinali “vecchi e che costano poco”. In sostanza, la causa della patologia polmonare che va sotto il nome di polmonite interstiziale è dovuta “allo svilupparsi di una COAGULOPATIA innescata dal virus che provoca TROMBI VENOSI i quali IMPEDISCONO l’ARRIVO di OSSIGENO ai POLMONI. Pertanto la VENTILAZIONE in TERAPIA INTENSIVA diventa INUTILE, se non addirittura DANNOSA. La notizia, in verità preceduta in sordina da altre testimonianze simili di alcuni medici scarsamente prese in considerazione perché sovrastate dal clamore della pandemia e dai conseguenti provvedimenti assunti dalle istituzioni statali, a partire da quelle italiane, sul modello cinese da ove tutto è cominciato, è stata diffusa con un POST su FB in un gruppo chiuso di medici da un CARDIOLOGO del reparto di cardiologia dell’ospedale BEATO MATTEO di PAVIA, rimasto anonimo per via delle sanzioni disciplinari a cui sarebbe andato incontro per aver diffuso “NOTIZIE NON ISTITUZIONALIZZATE”. La TESTIMONIANZA LASCIA BASITI e ha il merito di aver strappato il velo delle ipocrisie che hanno precipitato il pianeta in una emergenza dalle proporzioni bibliche. “Non vorrei sembrarvi eccessivo – ha scritto il cardiologo –  ma credo di aver DIMOSTRATO la CAUSA della LETALITA’ del coronavirus. Solo al BEATO MATTEO ci sono 2 CARDIOLOGI che girano su 150 LETTI a fare ecocardio con enorme fatica e UNO SONO IO. Fatica terribile! Però, di quello che alcuni supponevano, ma non ne riuscivano a essere sicuri, ora abbiamo i primi dati”. “La gente va in rianimazione per TROMBOEMBOLIA VENOSA generalizzata, soprattutto POLMONARE. Se così fosse – ha sottolineato – NON SERVONO A NIENTE le RIANIMAZIONI e le INTUBAZIONI perché innanzitutto devi SCIOGLIERE, anzi prevenire queste TROMBOEMBOLIE. SE VENTILI un POLMONE DOVE il SANGUE NON ARRIVA, NON SERVE!  Infatti MUOIONO 9 su 10. Perché il PROBLEMA è CARDIOVASCOLARE, NON RESPIRATORIO!  SONO le MICRO-TROMBOSI VENOSE venose, NON è la POLMONITE a determinare la FATALITA'”. L’aria non arriva ai polmoni, hai voglia a ventilare. La conferma a quanto sostenuto dal professionista è arrivata anche dalle autopsie effettuate sui corpi di alcuni deceduti nel bergamasco prima della cremazione, i cui risultati sono stati inspiegabilmente non divulgati con la stessa enfasi con la quale, in questi giorni, si discetta dei vari problemi e soluzioni legati all’emergenza sanitaria. “Ma PERCHE’ si formano TROMBI?  Perché l’INFIAMMAZIONE come da testo scolastico – ha spiegato ancora lo specialista – induce TROMBOSI attraverso un meccanismo fisiopatologico complesso ma ben noto. Contrariamente a quello che la LETTERATURA SCIENTIFICA, soprattutto CINESE, DICEVA fino a metà marzo era che NON BISOGNAVA USARE ANTINFIAMMATORI. ORA in ITALIA si usano ANTINFIAMMATORI e ANTIBIOTICI (come nelle influenze) e il NUMERO dei RICOVERATI CROLLA”. MOLTI MORTI, anche di 40 ANNI, avevano una storia di febbre alta per 10-15 giorni non curata adeguatamente. Qui l’infiammazione ha distrutto tutto e preparato il terreno alla formazione dei TROMBI. Perché il PROBLEMA PRINCIPALE NON E’ IL VIRUS, ma la reazione immunitaria che distrugge le cellule dove il virus entra. Infatti NEI NOSTRI REPARTI COVID NON SONO MAI ENTRATI MALATI di ARTRITE REUMATOIDE, perché fanno il CORTISONE, un POTENTE ANTI-INFIAMMATORIO. Un’intuizione che in Italia aveva avuto per primo l’ONCOLOGO, PAOLO ASCIERTO del PASCALE di NAPOLI il quale, ai suoi pazienti ammalati di Covid, fin da subito aveva somministrato un POTENTE ANTI-INFIAMMATORIO usato proprio per l’ARTRITE REUMATOIDE (TOCILIZUMAB) ottenendo risultati strabilianti anche su soggetti già intubati, ma che gli procurò ACCUSE di CIARLTANERIA in diretta televisiva da parte del ‘luminare’ del Sacco di Milano, Massimo Galli. Lo stesso che, insieme all’altra star della tv e collega virologo, Roberto Burioni aveva sentenziato, prima che accadesse il patatràc, che in Italia il rischio virus fosse zero: poi abbiamo visto com’è andata a finire. La cura ASCIERTO, in seguito protocollata dall’AIFA, cui si sono andati ad aggiungere farmaci della stessa famiglia sperimentati da altri medici, è diventata la profilassi utilizzata dalla medicina di base, quella che in tutta questa vicenda è stata trattata da Cenerentola mandando al massacro gli operatori e che invece si sta dimostrando fondamentale, RIDUCENDO le OSPEDALIZZAZIONI curando i pazienti nelle loro case e evitando il rischio trombotico. PER ME SI PUO’ TORNARE a GIOCARE e RIAPRIRE le ATTIVITA’ COMMERCIALI HA CONCLUSO il CARDIOLOGOvia la quarantena. Non subito. Ma il tempo di pubblicare questi dati, il vaccino può arrivare con calma”. Resta il fatto che qualcuno dovrà rispondere di questo madornale errore di valutazione che ha provocato miglia di morti e la completa paralisi del Paese imposta da una classe dirigente incapace. E non è ancora finita.

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EPARINA FUNZIONA – Scoperta del genio italico (e il suo contrario)

“Una bufala”, l’aveva subito bollata il  mediatico scienziatoBurioni:  “Una scemenza di proporzioni immense. Lo scritto mette insieme alcune cose vere con altre scemenze olimpioniche, e arriva a conclusioni che definire senza senso è generoso”.  Si riferiva ad una  comunicazione concitata su twitter,  diventata virale (è il caso di dirlo),   di un cardiologo di Pavia, secondo lui “fantomatico”. Ma  in poche ore,  medici dei diversi ospedali, da Bari a Firenze e Lombardia hanno usato l’eparina,  e  scoperto che “funziona”   per risolvere il tragico e  quasi ineluttabile aggravamento polmonare, fino alla morte, cui medici e  infermieri dovevano assistere impotenti dopo aver intubato  il malato, e vederlo andarsene    soffocando  senza disporre  – il che è disperante per qualunque terapeuta –   di  un solo farmaco che lo alleviasse. L’eparina, l’anti-coagulante usato da un secolo, con la sua efficacia conferma la tesi del “fantomatico cardiologo di Pavia”  bollato da Burioni come l’ennesima bufala. Il cardiologo aveva commesso l’errore di scrivere su twitter, invece che riferire a Burioni, e con tono ingenuamente eccitato.  Ecco cosa:

“Non vorrei sembrarvi eccessivo ma credo di aver dimostrato la causa della letalità del coronavirus. Solo al Beato Matteo ci sono 2 cardiologi che girano su 150 letti a fare ecocardio con enorme fatica e uno sono io.Fatica terribile! Però, di quello che alcuni supponevano, ma non ne riuscivano a essere sicuri, ora abbiamo i primi dati. La gente va in rianimazione per tromboembolia venosa generalizzata, soprattutto polmonare. Se così fosse, non servono a niente le rianimazioni e le intubazioni perché innanzitutto devi sciogliere, anzi prevenire queste tromboembolie. Se ventili un polmone dove il sangue non arriva, non serve! Infatti muoiono 9 su 10. Perché il problema è cardiovascolare, non respiratorio! Sono le microtrombosi venose, non la polmonite a determinare la fatalità! E perché si formano trombi? Perché l’infiammazione, come da testo scolastico, induce trombosi attraverso un meccanismo fisiopatologico complesso ma ben noto. Allora? Quello che la letteratura scientifica, soprattutto cinese, diceva fino a metà marzo era che non bisognava usare antinfiammatori. Ora in Italia si usano antinfiammatori e antibiotici (come nelle influenze) e il numero dei ricoverati crolla. Curandola bene a casa eviti non solo l’ospedalizzazione, ma anche il rischio trombotico. Non era facile capirlo perché i segni della microembolia sono sfumati, anche all’ecocardio. Ma ho confrontato i dati dei primi 50 pazienti tra chi respira male e chi no e la situazione è apparsa molto chiara. Per me si potrebbe tornare a vita normale e riaprire le attività commerciali. Via quarantena. Non subito. Ma il tempo di pubblicare questi dati. Il vaccino può arrivare con calma. In America e altri stati che seguono la letteratura scientifica che invita a NON usare antinfiammatori è un disastro! Peggio che in Italia. E parliamo di farmaci vecchi e che costano pochi euro” L’eparina, appunto. Da quel che si capisce, il “fantomatico cardiologo  di Pavia” (che esiste ed ha nome e cognome) ed altri specialisti (neurologi allarmati dai danni cerebrali che hanno constatato ) hanno chiesto di fare le autopsie di alcune vittime, specie dei morti sotto i 40 anni il cui aggravamento tragico non si spiegava con quel che si sa finora; autospie  che, par di comprendere, venivano  evitate  ed a ragione, dato il grado di pericolosità dell’infezione. Ma, come scrive la Gazzetta di Bari, sul tavolo autoptico gli  “anatomopatologi, su suggerimento di altri specialisti (cardiologi, neurologi), hanno fatto una scoperta che potrebbe cambiare clamorosamente lo scenario: «Il problema principale non è il virus – spiegano gli specialisti  ma la reazione immunitaria che distrugge le cellule dove il virus entra. Il problema è cardiovascolare, NON respiratorio. La gente va in Rianimazione per tromboembolia venosa generalizzata, soprattutto (ma non solo) polmonare (sono attesi anche gli esami autoptici sul cervello, ndr). Molti morti, anche quarantenni  avevano una storia di febbre alta per 10-15 giorni non curata adeguatamente. L’infiammazione ha distrutto tutto e preparato il terreno alla formazione dei trombi. Non era facile capirlo perché i segni delle microembolie apparivano sfumati, anche all’ecocardio». In poche ore, medici di Milano, Brescia, Pavia, Bergamo, Napoli, Palermo  si sono scambiati l’informazione, e ignari dei divieti di Burioni,  hanno cominciato a utilizzare i farmaci  che suggerivano i risultati delle autopsie: anti-infiammatori (cortisone)  sconsigliati dai colleghi cinesi, per evitare “l’infiammazione  che non curata distrugge tutto e prepara il terreno alla formazione dei trombi” e eparina,  il noto e comunissimo anti-coagulante”,  per prevenire i trombi.. Le terapie a base di eparina, di fatto in corso da qualche giorno,  prima del via libera dell’Agenzia italiana del farmaco, hanno acceso l’entusiasmo (ma senza abbandonare la necessaria prudenza). «Non vorremmo sembrare eccessivi – chiariscono i ricercatori – ma crediamo di aver dimostrato la causa della letalità del Coronavirus. Se così fosse non servono le rianimazioni e le intubazioni perché innanzitutto devi sciogliere, anzi prevenire, queste tromboembolie. Serve a poco ventilare un polmone dove il sangue non arriva. L’efficacia del trattamento terapeutico, poi, ci induce a ritenere che sia questo il motivo principale per cui in Italia le ospedalizzazioni si riducono. Sta diventando una malattia curabile a casa. Per me si potrebbe tornare alla vita normale e riaprire le attività commerciali. Insomma, basta con le attuali restrizioni. Non subito, certo. Ma molto presto». Come vedete, i giornali citano proprio il twitter del “fantomatico cardiologo di Pavia” bollato da  Burioni come bufalaro, e probabilmente scopritore della soluzione. “Sta diventando una malattia curabile a casa”, ciò è confermato anche dalla squadra medica di Medicina (comune presso Bologna) che somministrando la clorochinaprecocemente, e non dopo il ricovero, riescono a impedire che i pazienti finiscano all’ospedale  intubati, per morire-. I medici di prima linea si scambiano idee.  A Firenze  l’eparina riduce del 25% le ospedalizzazioni nei  reparti Covid-19, e risparmia  l’intubazione. L’articoletto di La Nazione mostra come  i medici  impegnati nelle cliniche Covid,da Milano e Bergamo fino a Napoli,  si siano comunicati la scoperta  e si incoraggino a  vicenda  ad  usare l’eparina “fin da subito, ai primi sintomi”. E stanno creando  un protocollo senza aspettare le autorità. https://www.lanazione.it/pontedera/cronaca/coronavirus-cure-1.5101478 Le quali autorità  che fanno? Dai media: “L’Aifa ,  l’Agenzia italiana del farmaco,  chiede  si verifichi la sicurezza e l’efficacia dell’eparina nella cura di Covid 19. “Poiché l’uso terapeutico delle eparine a basso peso molecolare sta entrando nella pratica clinica sulla base di evidenze incomplete e con importanti incertezze anche in merito alla sicurezza, si sottolinea l’urgente necessità di studi randomizzati che ne valutino efficacia clinica e sicurezza”. La sicurezza? Obiezione ridicola: l’eparina  non è un tossico,  medici che non la sapessero usare correttamente  (come farmaco esiste dal 1916) dovrebbero cambiare mestiere.

[Avviso per neo-primitivi: SOTTO PRESCRIZIONE MEDICA.  NON   somministratevela  da soli, vi  procurate emorragie interne!]

Tutti i medici che conosco sono giustamente eccitati.  “Me ne hanno parlato moltissimi colleghi”, dice Francesco Bussu,chirurgo otorino di fama internazionale a Sassari: e giudica l’idea del cardiologo di Pavia “molto plausibile; pare che sia una vasculite più che una polmonite, e che si muoia per embolia polmonare”. Se me lo consentite, intravvedo qui una prova dello specifico genio italico. Originalità, semplicità  della soluzione, ed eleganzascientifica.  Hanno capito che molto, troppi,  sono morti intubati e tracheotomizzzati (senza utilità) per un  errore di diagnosi:   si credeva  polmonite, INVECE era  embolia polmonare. I medici di prima linea  hanno corretto la diagnosi, e si aprono speranze. Immediatamente cinesi e inglesi   hanno pubblicato: “sul Journal of Thrombosis and Haemostasis’ guidato dall’ematologo Jecko Thachil del Department of Haematology del Manchester Royal Infirmary (Gb),  l’uso dieparina nei pazienti Covid-19 potrebbe avere effetti anticoagulanti, oltre che antinfiammatori e persino antivirali.

Un cardiologo   Coincidenza,  i media pro-Gates  annunciano che il  vaccino è vicinissimo, ancor più vicino di quanto si credeva fino a ieri…. Non  è nemmeno il caso di dire che in questa  manifestazione rara di  genio italico di eleganza scientifica, Burioni  ha voluto rivestire la funzione del repressore ottuso e del poliziotto orwelliano Il motivo è evidente a chiunque tranne che a lui. https://corrieredellumbria.corr.it/news/coronavirus/1568231/coronavirus-roberto-burioni-attacca-no-vax-evaporati-come-neve-al-sole-twitter-tweet-covid-1–vaccino-antivaccinisti.html Gode  che i “no  vax si sono vaporizzati come neve al sole”. Insomma mentre i medici veri hanno cercato di vincere il coronavirus, lui lo cavalca per la sua battaglia ideologica pro-vaccini e contro i no-vax. Ideologia contro spirito scientifico reale. “Grazie al Signore e a medici che non trascorrono ore a parlare in televisione, a farsi intervistare e a esprimere opinioni, congetture, o false ‘certezze’”, mi scrive un lettore. . Forse  Burioni  farebbe bene a  essere meno in tv a pontificare e  dare pagelle , e più  nei reparti del  San Raffaele.

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Coronavirus, Filippo Drago, , : “Tante morti per tromboembolie, ok Aifa a studio eparina

CRONACA
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Coronavirus, Drago: Tante morti per tromboembolie, ok Aifa a studio eparina

(Fotogramma)

“L’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) con le indicazioni di oggi ha dato un segnale per quello che riguarda l’uso in prevenzione delle eparine a basso peso molecolare nei pazienti Covid-19, ma ha anche già approvato uno studio specifico proposto da me e da PIERLUIGI VIALE, direttore dell’unità operativa Malattie infettive dell’Ospedale Sant’Orsola-Malpighi di Bologna, per valutare gli effetti della somministrazione di dosi medio-alte del farmaco non tanto per prevenire EVENTI TROMBOEMBOLICI, ma per curare quelli già in atto e che spesso portano alla morte dei pazienti. Si attende ora il via libera del comitato etico dell’Istituto Spallanzani di Roma”. Ad annunciarlo all’Adnkronos Salute è FILIPPO DRAGO, docente di Farmacologia e direttore dell’Unità di Farmacologia clinica al Policlinico di Catania.

“Dati preclinici – spiega – ci dicono che il Sars-Cov-2 si lega a un analogo dell’EPARINA, all’eparina endogena per capirsi, quella prodotta dal nostro corpo, inattivandola. C’è quindi la necessità di supplementare l’eparina dall’esterno con una molecola come l’enoxaparina. Ma l’uso di questo tipo di medicinale, le eparine a basso peso molecolare, è già previsto nelle linee guida dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) anche per i pazienti Covid, come preventivo di eventi tromboembolici”. Il punto ora è un altro.

“Il problema è diverso perché abbiamo l’impressione, supportata da esami autoptici su diversi pazienti, che questi PAZIENTI MUOIANO NON tanto PER INSUFFICIENZA POLMONARE GRAVE – sottolinea – quanto per EVENTI TROMBOEMBOLICI, problemi che sono legati a un danno da parte del virus sull’ENDOTELIO BASALE e ALVEOLARE del POLMONARE. Siamo convinti che somministrando ENOXAPARINA non solo in fase preventiva, ma anche terapeutica a dosi medio-alte, si possano prevenire i TROMBI e anche limitare la carica virale, RISOLVENDO la POLMONITE”. Il nuovo studio “è stato approvato dalla commissione tecnico-scientifica dell’Aifa – fa sapere Drago, che è componente dell’unità di crisi Covid-19 della Società italiana di farmacologia – il comitato etico unico centralizzato dello Spallanzani dovrà ora valutarlo, ma dovrebbe partire martedì in centri clinici che sono distribuiti su tutto il territorio, a differenza di altri studi concentrati solo nel nord Italia. Questa è una cosa che vorrei sottolineare: in alcuni trial i centri del Sud sono pochissimi, mentre al Nord sono molto numerosi”. “Siamo convinti – ribadisce l’esperto – che l’uso dell’ENOXAPARINA possa fare molto di più che prevenire COAGULI in questi pazienti. Ho visto le TAC di questi pazienti e sono sconvolgenti: il polmone non c’è più, i pazienti non respirano più se non con margini di tessuto, il problema però è che con la respirazione assistita questi pazienti possono durare di più se non ci sono FENOMENI TROMBOEMBOLICI. Il danno endoteliale è catastrofico e c’è persino il rischio di una COAGULAZIONE INTRAVASCOLARE DISSEMINATA (Cid) che quando si verifica è INARRESTABILE: il PAZIENTE MUORE per TROMBOSI DIFFUSA”. Una situazione che si tenterà di arginare proprio con l’uso dellEPARINA.

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Cos’è il tromboembolismo venoso?

Il tromboembolismo venoso è la terza malattia del sistema cardiovascolare dopo cardiopatia ischemica ed ictus. A rischio soprattutto le donne. La prevenzione è fondamentale e passa attraverso un sangue più “fluido”

Cos’è il tromboembolismo venoso? Cos’è? La trombosi è la formazione di un COAGULO di SANGUE all’interno di un VASO, in grado di bloccare tutto o in parte una vena (trombosi venosa) o un’arteria (trombosi arteriosa).  Quando un TROMBO, sviluppatosi in qualsiasi vaso periferico va incontro a FRAMMENTAZIONE, il FRAMMENTO TROMBOTICO che ne deriva (EMBOLO) si muove all’interno del circolo sanguigno potendo così ARRIVARE anche al POLMONE determinando l’EMBOLIA POLMONARE, condizione estremamente grave. Nel mondo occidentale, UNA PERSONA OGNI 37 SECONDI MUORE a causa di TROMBI che ostruiscono il flusso di sangue NELLE VENE PROFONDE O NEI POLMONI o nei polmoni (ovvero più di 843.000 MORTI ogni ANNO). Chi colpisce? La popolazione a maggior rischio di tromboembolia venosa è costituita dai pazienti sottoposti a chirurgia ortopedica per la sostituzione protesica dell’anca o del ginocchio, i malati oncologici, chi presenta particolari disturbi della coagulazione e più genericamente chi è sottoposto ad un intervento chirurgico o chi è costretto ad una lunga immobilità. A rischio sono anche le persone che soffrono di scompenso cardiaco. Altre cause predisponenti sono l’età avanzata, l’obesità e l’insufficienza venosa. Le donne sono a maggior rischio? Il genere femminile è particolarmente esposto al tromboembolismo venoso. Più facilmente soffrono della classica flebite, che si manifesta con gonfiore della gamba, arrossamento e dolore. Inoltre presentano alcune fasi della vita a maggior rischio, come la gravidanza (aumenta la pressione nelle vene del bacinoe si rallenta il flusso del sangue) e il puerpuerio. Attenzione, in casi specifici, va anche prestata all’impiego degli anticoncezionali ormonali e al trattamento che si instaura dopo la menopausa per prevenire l’osteoporosi e le malattie cardiovascolari. Gli ormoni infatti possono aumentare la coagulazione, specie nelle donne con disturbi della coagulazione, facilitando la formazione di un trombo. Come si manifesta? Il quadro sintomatologico del tromboembolismo venoso è caratterizzato da dolore, gonfiore, arrossamento della zona colpita e dilatazione delle vene superficiale, in particolare delle gambe. La pelle può anche essere calda al tatto. In caso di complicazioni, come l’embolia polmonare, possono essere presenti mancanza acuta del respiro, dolore al petto e un’accelerazione del numero dei battiti cardiaci. Come si riconosce? L’esame chiave, che andrebbe sempre effettuato in presenza di segni e sintomi di tromboembolismo venoso delle gambe, è l’ecocolor-doppler venoso. E’ del tutto indolore e si basa sul semplice passaggio di una sonda sulla superficie della gamba, in corrispondenza della vena che si ipotizza a rischio. permette di valutare non solo le vene ma anche le arterie, registrando il flusso del sangue e l’eventuale presenza di ostruzioni. Tra gli esami del sangue, oltre al quadro generale, appare sempre più importante il ruolo di un composto (D-dimero), derivato dalla fibrina  che facilita la formazione dei coaguli. In caso di valori elevati il rischio di trombo è elevato. Il test può però non essere particolarmente specifico, visto che il valore di alza anche in caso di infezioni, dopo un trauma o in conseguenza di patologie specifiche. Come si cura? Gli obiettivi del trattamento sono diversi: in primo luogo occorre contrastare lo sviluppo del trombo, poi bisogna ridurre il rischio che si sposti e che se ne formino altri. La terapia si basa quindi sui farmaci anticoagulanti, con un percorso che prevede l’impiego in prima battuta dell’eparine (ne esistono di diversi tipi) associata ad un farmaco per bocca. La prima agisce immediatamente e poi viene sospesa, mentre il secondo viene proseguito per un tempo più o meno lungo, in base alle indicazioni del medico. Oltre ai classici anticoagulanti orali di vecchia data, come il warfarin, oggi è possibile impiegare anche trattamenti più moderni (ce ne sono diversi). In genere questa terapia anticoagulante è raccomandata per tre mesi e oltre, in base al rapporto tra rischio di recidiva e quello di emorragia del singolo paziente. In questi pazienti il pericolo di recidiva aumenta fino al 10 per cento nel primo anno se la terapia viene interrotta dopo 3, 6 o 12 mesi. I clinici, quindi, devono valutare attentamente se protrarre la terapia anticoagulante per periodi più lunghi, data l’incertezza del rapporto rischio-beneficio di un determinato paziente. In questo senso, al recente congresso della Federazioni delle Associazioni dei medici Ospedalieri di medicina Interna tenutosi a Bologna è stato presentato uno studio che dimostra come lo stesso farmaco, rivaroxaban, possa essere somministrato anche a dosaggio dimezzato per prevenire le recidive di tromboembolismo venoso. Secondo  Davide Imberti, Direttore dell’Unità Operativa di Medicina Interna del Centro Emostasi e Trombosi dell’Ospedale di Piacenza bisogna ricordare che “la terapia anticoagulante è certamente efficace, ma spesso il rischio di complicanze emorragiche, fa propendere per l’interruzione della terapia stessa o il passaggio ad aspirina”. Ci sono infine persone che non possono assumere farmaci anticoagulanti perché hanno in corso un sanguinamento oppure perché i trattamento non sono efficaci. In questi rari casi si può posizionare una sorta di “setaccio” all’interno della vena cava, dove il sangue di ritorno dalle gambe passa prima di arrivare al cuore. Si chiama filtro cavale e in pratica impedisce che un coagulo risalga dalla gamba verso i polmoni prevenendo l’embolia. (F.M.)