La Dieta del Digiuno – Umberto Veronesi

Umberto Veronesi

(pagine 15-16-17-18)

(a cura di Maria Gionanna Luini, Bollati Boringhieri, Torino, 2012)

Perdere peso e prevenire le malattie con la restrizione calorica

POCHE CALORIE, ANZI POCHISSIME

Tempo fa mi è stato chiesto di scrivere un breve saggio dal titolo Longevità perché da anni mi occupo, insieme ai ricercatori che con me lavorano all’Istituto europeo di oncologia, di genetica dell’invecchiamento e prevenzione. La LONGEVITA’,ossia la possibilità di raggiungere età molto avanzate (oltre i novant’anni), è legata ad alcune cause note. Esiste senza dubbio il fattore genetico, cioè un insieme di geni nel DNAche predispone o meno a una lunga vita: ecco perchè ci sono alcune famiglie in cui molti membri vivono oltre i novant’anni in ottima salute. In queste famiglie è normale oltrepassare gli ottanta e nessuno si stupisce se si festeggiano i centosei, centosette, centodieci anni. E’ chiaro che si tratta di una felicissima combinazione di geni che permette di invecchiare bene, e a lungo. La genetica però non basta, c’è anche l’ alimentazione.

L’ISOLAcon la popolazione più longeva del mondo si trova in Giappone e si chiama OKINAWA. Proprio da quell’isola abbiamo tratto osservazioni preziose, perchè non si tratta solo di un luogo dove i CENTENARI sono più del 30% degli abitanti, ma anche di una sorta di <<paradiso della salute>>, dove le malattie cardiovascolari sono ridotte dell’80% rispetto agli Stati Uniti, i TUMORI sono il 40% in meno, L’OSTEOPOROSIè inferiore al resto del mondo. Anche i livelli di COLESTEROLOsono bassi e il danno da radicali liberi nei settantenni è circa la metà rispetto alle altre nazioni. In più, il rischio di sviluppare demenza è molto basso. Perché tutto ciò? La risposta sta nell’espressione ISHOKUDOGHEN,che in Giapponese significa <<IL CIBO E’ MEDICINA>>. E dunque frutta, verdura, soia e derivati, pesce, il tutto in una dieta integrata dall’ALGA KOMBU. In particolare, la quantità di RISO è inferiore a quella consumata nel resto del Giappone, mentre il PESCE è IL DOPPIO.A OKINAWA LE CALORIEche ogni giorno si consumano sono POCHISSIME(al massimo 1100, circa il 10% in meno rispetto al resto del Giappone)ma con tanti aminoacidi, vitamine, sali minerali. La POLAZIONE, perciò E’ MAGRA. E’ anche vero che lo stile di vita a Okinawa comporta una gestione dello STRESSmolto differente rispetto ai paesi occidentali, e un diverso senso dell’urgenza.

In ogni caso, ecco un aspetto fondamentale per la SALUTE e la LONGEVITA’: MANGIARE POCO, ANZI POCHISSIMO. LA RESTRIZIONE CALORICA, cioè il consumo giornaliero di poche calorie, è di per sé unFATTORE PROTETTIVOnei confronti della maggioranza delle MALATTIE GRAVI E PERICOLOSE,e predispone a una VITA LUNGA E SANA.Bisogna scegliere ciò che si mangia (la qualità del cibo), e quanto si mangia (la quantità di cibo). NON ABBIATE PAURA DI RIDURRE LE PORZIONI:a dispetto dell’enorme dramma della fame nel mondo, la nostra società abusa del cibo e oltrepassa di molto il fabbisogno reale delle persone. SI MANGIA TROPPO,insomma, e ciò è scandaloso dal punto di vista sociale ed etico ma è anche pericoloso per la salute!

CHI MANGIA POCO VIVE DI PIU’, E’ LA SCIENZA A DIRLO.

IL DIGIUNO

Chi mi conosce bene mi chiama << IL DIGIUNATORE>>: niente cibo per tutto il giorno, digiuno fino a sera, al massimo un caffè macchiato, qualche volta una spremuta fresca di agrumi e uno yogurt.Il digiuno per me è una scelta di vita da tanti anni, esattamente come il vegetarianesimo.

 

 

 

Nota di Stefano Torcellan:

Until 1960, the reported daily calorie intake of in habitants of OKINAWA ISLAND was 1785 kcal per day, ~15% and ~40% less than the average calorie intake of a MAINLAND JAPANESE (2068 kcal/day) and US (2980 kcal/day) resident, respectively [28].(28.Supplement for 1949 to Consumption of Food in the United States 1909-1948, Miscellaneous Publication 691, 1950. U.S. Department of the office of the civil administrator of the Ryukyu islands: records of health, education and welfare; 1949.)